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M  Eusebio muore.

Basilio gli succede


come vescovo di Cesarea, metropolita di
Cappadocia ed esarca della diocesi civile
del Ponto
Ponto..
M 6rattato De Spiritu Sancto
6rattato Sancto..
 {
M Basilio Magno muore.
Basilio
 381.
Concilio di Costantinopoli: San Basilio
aveva preparato questo grande giorno.
    
MM 
Militare della Pannonia, ufficiale della
guardia imperiale, succedette a Gioviano.
Pur professando la fede nicena ispirò la
sua azione religiosa al principio della
neutralità, sostenendo che come laico
non gli era lecito giudicare in materia di
fede.
La sua politica avvantaggiò comunque i
sostenitori di Nicea che in Occidente
erano la maggioranza.
   MM 
Nominato augusto dal fratello
Valentiniano I.
Era favorevole alla formula di Rimini e
al gruppo degli ariani moderati che
lƞappoggiava.
Fu convinto difensore del credo ariano
contro omeusiani e niceni, da lui
ferocemente perseguitati.
Fu fortemente influenzato dai vescovi
ariani Eudossio e soprattutto da
Demofilio.
La grande divisione è tra

Niceni Ariani
Punto discriminante è
lƞaccettazione o meno dellƞ
÷÷÷ di Nicea
÷÷÷÷÷ ÷÷÷ Nicea..
 Ad unƞanalisi più approfondita possiamo
rintracciare in questo periodo ben cinque
gruppi di pensiero, due tra le file degli
ariani e tre tra quelle dei niceni.

M. Simonetti
Simonetti,, La crisi ariana nel IV secolo
secolo,,
Roma 1975.
]     


 

Õ A partire dal 355 ca. prima Aezio e poi soprattutto Eunomio


riprendono le proposizioni più radicali della dottrina di Ario.
Õ Vengono chiamati anomei dai loro avversari, in quanto
consideravano il Figlio dissimile (÷÷÷÷÷÷÷÷) dal Padre.
Õ Affermano lƞassoluta trascendenza del Padre. Egli è il solo
ingenerato, il Figlio è generato e perciò diverso dal Padre
per ipostasi e sostanza, inferiore a Lui, non esistente ab
aeterno come Lui.
Õ Il Figlio è Dio, seppure a livello inferiore rispetto al Padre.
Õ Lo Spirito Santo non è Dio, ma è la più eccelsa delle
creature create dal Figlio per volere del Padre. Le tre
ipostasi divine sono subordinate le une alle altre e diverse
per sostanza.
]  
  

 


 

Õ ominarono la politica religiosa sotto Valente.


Õ i rifanno alla professione di fede di Rimini (359) e
Costantinopoli (360), che definiva il Figlio simile
(÷÷÷÷÷÷÷) al Padre secondo le critture, formula
sufficientemente generica per poter essere
interpretata nel modo più vario e così ottenere il
massimo dei consensi.
Õ i distanziano sia dagli omousiani (niceni) e dagli
omeousiani sia dagli ariani radicali (anomei).
Õ Rappresentano lƞala più radicale dei subordinazionisti
La grande differenza è tra:

] 
Accettano in toto e senza riserve lƞ÷÷÷÷÷ ÷÷÷÷

] 
Rifiutano lƞ÷÷÷÷÷ ÷÷÷ niceno in quanto poteva dar
vita ad intepretazioni sabelliane e monarchiane o
modaliste.
Usavano lƞespressione ÷÷÷÷÷÷÷ ÷÷÷÷ ÷÷÷:
simile nellƞessenza.

    
 

] 

 

Õ i ritrovano in Egitto intorno ad Atanasio che assunse


nei confronti dellƞ÷÷÷÷÷ ÷÷÷ niceno una posizione
più conservatrice e guidò la lotta per il simbolo di
Nicea.


       


      
   


  
 


Õ uesti nuovi omousiani, pur ammettendo una sola ousia


della divinità, restavano legati al concetto, tradizionale in
Oriente, delle tre ipostasi.

 

 

! 

Õ  quel gruppo degli omeousiani che restò


irremovibile nellƞaffermare la validità della
formula antiochena del 341 e
dellƞ÷÷÷÷÷÷ ÷÷÷ e nel negare
lƞ÷÷÷÷÷ ÷÷÷ niceno (il Figlio perciò
non è della stessa sostanza del Padre) e la
divinità dello pirito anto.
Õ iedero vita al gruppo dei pneumatomachi
e dal 380 ca. furono detti macedoniani.
Grande importanza rivestì in questo periodo il
dibattito teologico degli ambienti omeousiani
omeousiani..

 Precisarono il significato di ous


ousíía e hypostasis.
hypostasis.
Una sola è la divinità, uno solo il potere regale,
uno solo il principio (mía theó
theótes,
tes, mía basileí
basileía, mía
arché),
arché ), sussistente in tre persone, che per loro
proprietà specifiche non si identificavano:
identificavano: il Padre
è lƞingenerato, il Figlio è il generato coeterno al
Padre, lo pirito anto sussiste dal Padre per
mezzo del Figlio (ek patró
patrós diƞuio
diƞuioú
ú).
 La teologia omeousiana occupò una posizione
mediana tra lƞeresia monarchiana e quella ariana e
ricondusse il dibattito alle sue fonti bibliche
staccandolo dalla dialettica elaborata dalla filosofia
greca..
greca

  in seno agli ambienti omeousiani delle regioni vicine


a Costantinopoli e legati a Macedonio che, intorno al
360,, prese consistenza la polemica sullo pirito anto
360 anto..
I problemi erano
erano::
1. La divinità dello pirito anto e la sua consustanzialità col
Padre e col Figlio;
Figlio;
2. La sua origine e la sua relazione col Padre e col Figlio.
Figlio.
3 q 
      
      
          370  379    
 ƞ             q    .

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    f 
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      .
.   
Basilio si era teologicamente formato a contatto di
ambienti in cui era prevalente lƞinflusso omeousiano,
omeousiano, e
aveva approfondito tale formazione soprattutto a
contatto di Origene (subordinazionismo),
subordinazionismo), al quale lo
portava sia la tradizione del 6aumaturgo, sia lƞideale
monastico, che appunto nelle opere di Origene trovava il
massimo alimento spirituale.
spirituale.
i spiega così perché Basilio, pur aderendo
allƞ÷÷÷÷÷÷ ÷÷÷
÷÷÷, si sentisse tanto lontano dagli
estremisti niceni del tipo di Marcello, e più aperto verso i
niceni di recente acquisizione, provenienti soprattutto
dalle file omeousiane.
omeousiane.
 ifesa della dottrina di Nicea contro i
diversi partiti ariani.
Non possiamo aggiungere nulla al Credo di Nicea
Nicea
neppure la più piccola cosa se non la gloria dello
Spirito Santo per la sola ragione che i nostri Padri
hanno men ionato questo punto incidentalmente.
Ep.. 2582
Ep
 Aggiornamento della terminologia
trinitaria e cristologica.
 Preoccupa ione per lƞunità delle chiese.
La sua azione politica si sviluppa su tre
livelli::
livelli

1. Nellƞambito della propria regione


metropolitana
2. Nel più vasto ambito della cristianità
dƞOriente
3. Nei rapporti con lƞOccidente, in modo
particolare con amaso di Roma
Allƞindomani della La risposta
sua elezione dellƞimperatore fu Basilio ordina
episcopale la divisione della vescovi parenti ed
Modesto, prefetto Cappadocia in due amici:
dellƞimperatore province, con la lƞamico Gregorio a
Valente, si reca da creazione di una asima (372),
Basilio per indurlo Cappadocia
seconda, con il fratello Gregorio
a firmare la a Nissa (372),
formula di fede capitale 6iana.
semiariana accolta iviene vescovo di lƞamico Amfilochio
dal concilio di 6iana Antimo. ad Iconio (374),
Rimini. lƞunico a
La volontà è di corrispondere alle
Basilio resiste con isolarlo e aspettative del
tenacia e indebolirlo sul Cappadoce.
coraggio. piano politico.
Eustazio di ebaste fu il fondatore del movimento
ascetico, lƞuomo che in giovinezza lo aveva affascinato e
introdotto alla vita monastica. Basilio era fortemente
legato a lui anche per la fondazione delle prime
comunità cenobitiche.

Condannato diverse volte e già seguace di Ario, era


diventato uno dei capi degli omeousiani. Non voleva
riconoscere il riferimento allƞ÷÷÷÷÷÷ ÷÷÷ e
lƞaffermazione dellƞuguale divinità dello pirito anto.

Basilio gli era sempre rimasto vicino mantenendosi vago


e generico circa la divinità e la consustanzialità della
terza ipostasi trinitaria, affermandone esplicitamente
solo la negazione della creaturalità.

Eustazio non era in buoni rapporti con Melezio, che


Basilio appoggiava.
¦ 
M "
Melezio convoca un piccolo concilio a
Phargamos.

Basilio non vi si reca ma si ferma a ebaste


per chiarire la questione con Eustazio:
lƞaccordo in materia dottrinale sembra
raggiunto.

Allontanatosi Basilio Eustazio afferma il


contrario.
 M M
Basilio ottiene da Eustazio la firma di una professione di
fede nicena e una dichiarazione sullo pirito anto in cui
sono condannati coloro che lo dichiarano creatura e lo
considerano estraneo alla natura divina.

Eustazio compie il voltafaccia: si reca in Cilicia dallƞamico


6eofilo di Castabala e firma unƞaltra professione di fede,
che Basilio definirà arianizzante; falsifica la
corrispondenza tra Basilio e Apollinare di Laodicea e
accusa così Basilio di triteismo. Eustazio diventa ormai
pienamente macedoniano.

Basilio, costretto a riconoscere che la rottura era


definitiva, si difende con lƞomelia Adversus eos qui per
calumniam dicunt dici a nobis tres deos.

Lƞentusiasmo per lƞascesi monastica aveva unito i due


uomini, ora li divideva la diversa concezione del dogma
Basilio si adopera per ricomporre lo scisma dƞAntiochia
dƞAntiochia,, dove
tre vescovi di fede nicena erano stati eletti in modo regolare

,
,
della corente ,
antico-nicena, neo-niceno
eletto da Lucifero omeusiano aveva
Ariano moderato ,
e filoimperiale,
di Cagliari, aveva lƞappoggio dei il vescovo ariano
aveva gli edifici
lƞappoggio di vescovi dellƞarea
ecclesiali
Atanasio e di siro-palestinese
papa amaso

Con Atanasio e con Paolino si schierò tutto lƞOccidente;


in Oriente sempre più si affermava Melezio.
Melezio.
Basilio è convinto che lƞintervento dellƞOccidente e
del vescovo di Roma poteva mitigare lƞostilità
dellƞaugusto Valente, favorire il partito niceno e
aiutare alla ricomposizione dellƞagitato dibattito
teologico e politico.

Cerca lƞaiuto di
Atanasio come
Prova da solo la
intermediario con
mediazione con
lƞOccidente ma
lƞOccidente.
questƞultimo non
vuole impegnarsi.
 Verso la Pasqua del 373 Basilio invia tre lettere: lettere: una a
Valeriano di Aquileia (ep.
ep. 91
91),
), una ai vescovi dƞOccidente (ep.
ep.
90),
90 ), una ai vescovi dƞItalia e Gallia a firma di 32 vescovi
orientali (ep.
ep. 92
92)). A conclusione della epep.. 90 Basilio scrive
lƞaffermazione del credo niceno e della uguaglianza dello
pirito anto con le altre persone della 6rinità
6rinità..
 374: risposta negativa di amaso.
374: amaso. Per Roma tutto ciò che non
è esplicitamente niceno è ariano e le sfumature orientali non
sono comprensibili.
comprensibili.
 Basilio invia una nuova lettera (ep.
ep. 243
243)) per sollecitaree
almeno lƞintervento di Valentiniano ma anche questa lettera
non sortisce effetto.
effetto.
 Perché ognuno fosse messo dinanzi alle proprie responsabilità
Basilio invia ancora una lettera al papa, lƞlƞep
ep.. 254 dove
racconta di nuovo la situazione dellƞOriente.
dellƞOriente.
 eretici:: Eustazio di ebaste presentato come uno
Enumera gli eretici
di coloro che condannano lƞlƞhomoousion
homoousion e capo dei
pneumatomachi,, Apollinare e Paolino, accusato di tendere
pneumatomachi
verso lƞeresia di Marcello che negava le ipostasi del Figlio e
dello pirito anto
anto..
 La risposta non solo non tiene in considerazione le richieste di
Basilio, ma in più si chiedeva a Melezio di deporre la sua
dignità episcopale e tornare a fare il prete sotto Eustazio.
Eustazio. Lo
schieramento dei vescovi occidentali fu poi sempre più a
favore di Paolino.
Paolino.
 Al termine del suo episcopato la sua azione politica
sembrava essere stata fallimentare, ma era ormai
vicino il tempo in cui si sarebbe mostrata tutta la
sua importanza e la sua fecondità, sia sul piano
politico che dottrinale.
dottrinale.
 Proponendo una teologia rispondente alle esigenze
avvertite in Oriente e pur conforme alla fede
nicena, anche se distinta dallƞintransigenza
professata ad Alessandria e a Roma, egli riuscì a
dare unità e consistenza alla variegata realtà dei
neo--niceni provenienti dalle fila dei partiti
neo
omeousiani e omeo.
omeo.
 Verso il 374-
374-375 in questo clima conflittuale che assai
lo addolorava Basilio per chiarire la sua posizione sulla
questione dello pirito anto scrisse il trattato De
piritu ancto
ancto..
 Difende lo pirito anto, inseparabile dal Padre e dal
Figlio e degno di onore uguale al Padre e al Figlio e
presenta un insegnamento dell'azione dello pirito
nella fede, nella liturgia, nella preghiera, nella vita
quotidiana della Chiesa
Chiesa..
 La dottrina di Basilio sullo pirito anto è ugualmente
completata da quanto dice nel terzo libro della sua
opera Contro Eunomio e in alcune delle sue Lettere.
Lettere.
 5 o 7 settembre 374,
374, festa dellƞanniversario del martirio del
santo locale Eupsichio e dei suoi compagni.
compagni. Basilio presiede
una solenne liturgia;
liturgia; nel silenzio del popolo la voce del
vescovo si alza ad intonare la glorificazione della 6rinità,
dapprima secondo la formula tradizionale:
tradizionale: Gloria al Padre per
mezzo del (÷÷÷) Figlio nello (÷÷) Spirito Santo Santo,, poi con
una nuova formula da lui introdotta
introdotta:: Gloria al Padre insieme
col (÷÷÷) Figlio, con ( ) lo Spirito Santo
Santo..
 La nuova formula non passò inosservata e suscitò scalpore
nellƞambiente surriscaldato dal dibattito sulla consustanzialità
trinitaria.. La formula era stata considerata da alcuni come una
trinitaria
sorta di innovazione nella dottrina pneumatologica ortodossa
ortodossa..
ƠDi recente, poiché pregando con il popolo io terminavo la dossologia a Dio Padre, talvolta
in questo modo:
modo: insieme al Figlio con lo Spirito Santo
Santo;; talvolta invece dicendo:
dicendo: per mezzo
del Figlio nello Spirito Santo, alcuni dei presenti ci hanno accusato dicendo che noi abbiamo
usato espressioni stravaganti e tra di loro contraddittorieơ
contraddittorieơ (I, 3).
 Lƞamico Amfilochio a cui era giunta voce di tutto
ciò gli scrisse da Iconio richiedendo un
insegnamento chiaro e definitorio.
definitorio.
 Basilio risponde con la stesura del trattato
trattato..
 Inizia a scriverlo nel tardo autunno de 374 e
dopo una breve interruzione per un viaggio nel
Ponto,, alla fine del 375 questo era già terminato,
Ponto
frutto di una maturazione teologica avvenuta
negli anni precedenti
precedenti.. Viene sottoposto
allƞapprovazione dei vescovi della provincia
provincia.. Alla
fine del 376 dovette pervenire ad Amfilochio
trascritto su pergamena.
pergamena.
 imostrare lƞortodossia e la possibile introduzione nella
liturgia della nuova formula dossologica.
dossologica.
 Essa stabilisce la distinzione delle persone divine
attestando con chiarezza lƞeterna comunione e la
perpetua congiunzione che esistono tra di esse, il che
rimuove contemporaneamente lƞarianesimo e il
sabellianismo..
sabellianismo
 Centrale è la questione delle sillabe.
sillabe. Esamina lƞuso
scritturistico delle preposizioni ÷÷÷, ÷÷÷, ÷÷, ÷÷÷,
  per concludere che sono indifferentemente
riferite alle varie persone divine e non possono essere un
criterio per deprimere la dignità dello pirito anto
anto..
  convinto che la precisione del linguaggio teologico è
già un servire alla conoscenza della verità di fede e al
suo apprendimento.
apprendimento.
Le fonti primarie e imprescindibili
della riflessione
teologica
sono
due:
 Basilio non poteva accontentarsi della semplice citazione della
crittura poiché anche i suoi avversari ne invocavano
l'autorità..
l'autorità
 Per la prima volta s'imponeva la difesa d'una dottrina
attraverso il richiamo alla tradizione.
tradizione.
 Per tradizione si intende lƞatto del trasmettere
trasmettere.. Essa
comprende tutte le forme, i riti e i loro gesti simbolici, le
usanze, nelle quali si esprime qualche cosa che ha attinenza
con i contenuti della fede
fede.. Essa ha lo stesso valore della
crittura poiché ne esprime lo spirito ( e p
p.. . VII, 16
16)).
 6ra i Padri, Basilio menziona il nome d'Ireneo
d'Ireneo,, di Clemente
d'Origene,, di Gregorio il 6aumaturgo e di
d'Alessandria, d'Origene
"Atenogene"
Atenogene" come testimoni della tradizione kerigmatica
conosciuta a riguardo della dottrina del anto pirito quale
persona divina ( e p
p.. . XXIX, 72
72)).
Õ si dichiara la genesi del trattato
Introduzione
c. I

Õ confuta il nominalismo anomeo e lo apostrofa come inadeguato a ciò


che dice la crittura
I parte Õ parla della con-glorificazione del Figlio con il Padre (parte cristologia
cc. II-VIII del trattato)

Õ dà le nozioni comuni sullo pirito santo e sullƞopera di deificazione


che esso compie sui credenti,
II parte Õ sulla connumerazione (inseparabilità) delle tre persone divine
cc. IX-XVI Õ e sulla sua azione santificante nella storia della salvezza
Õ è chiaramente in contrapposizione con gli pneumatomachi
Õ afferma che le tre persone formano unƞunità e che lo pirito procede dal Padre come sostanza
III parte vivente e santificante in modo ineffabile
cc. XVII-XVIII

Õ è la più importante per il discorso sullo pirito anto


Õ confuta lƞidea di coloro che dicono che lo pirito non deve essere adorato
IV parte Õ afferma che è ignore, è in onore uguale al Padre e al Figlio e rappresenta per noi il «dono»
cc. XIX-XXIV che ci manifesta la bontà di io

Õ ammette lƞequivalenza delle due espressioni dossologiche


V parte Õ parla del processo di deificazione dellƞanima per mezzo della potenza dello pirito anto
cc. XXV-XXIX

Õ riporta la condizione attuale delle Chiese, che diviene motivo di esortazione


Conclusione
c. XXX
 


  

  



 
  
Novitá oppure sviluppo?
 Nuove realtá dopo Nicea.
 orgono nuove domande
sullo pirito anto.
 In confronto con lƞarianesimo:
- Bisogna precisare la terminologia.
- Bisogna precisare le relazioni allƞinterno
della 6rinitá: unitá / tre persone.
- Bisogna precisare chi é lo pirito.
I testi sullo pirito anto
 Lƞ Adversus Eunomium
i afferma con insistenza che lo pirito
non può essere considerato come una
semplice creatura e lo si
accosta alla divinità, anche
se non si usa esplicitamente
il termine ƒ ƒƒƒ.
ƒƒƒ.
 Lƞ
LƞEp
Ep 125
repu no r
Condanna co ro che reu
una creaura e co ro che non
conderano dvno er naura ($
($ 
)).

Il trattato De Srtu San to

 F altá: Dmostrare lƞortodossa e la ossble


 troduzone nella lturga della esressone
«[glora al Padre]  seme al Fglo, on lo Srto
Santo»..
Santo»
 Dà le nozon omun sullo Srto Santo e
sullƞoera d de azone he esso ome su
redent, sulla onnumerazone ( searabltà)
delle tre ersone dv e e sulla sua azone
sant ante nella stora della salvezza.
 Afferma che le tre persone formano
unƞunità e che lo pirito procede dal Padre
come sostanza vivente e santificante in
modo ineffabile.
ineffabile.
 Confuta lƞidea di coloro che dicono che lo
pirito non deve essere adorato; afferma
che è ignore, è in onore uguale al Padre
e al Figlio e rappresenta per noi il «dono»
che ci manifesta la bontà di io:
[ no non e eemo e non g  eemo
 e è d  quan a na  
 quan
    quan a g e  ene
e e ee bu e   bee 
ne e
(Ca. XXIII)
- l ƒ      e ee u 
e ee
 e  ƒ l ƒ    
e ƞ
e  
u e ƞAde
Il contributo di Basilio

 Chiarificazione
dei termini
 
8  una sola in io.
8 ignifica esitenza o essenza o entitá
substanziale di io.
8 Corrisponde al termino latino ubstantia
ubstantia,,
ció che hanno in comune Padre, Figlio e
pirito anto.
8 É comune in io.
 

 ono tre in io.


 Esistenza in forma particolare.
 É la maniera di essere di ognuna delle persone:
paternitá, filiazione, santificazione.
 Persona nella terminologia legale dei latini.
 Esprime limitazzione, separazzione di certi
concetti circonscritti della idea generale.
 É particolare in io.
 Meglio che Ú Ú perche esprime eternitá e
internitá.
  

 Lachiarificazione dei termini aiuta affinchè


questo termine sia adottato nel Concilio di
Constantinopoli del 381 rispetto allo
pirito anto.
 Implicitamente dice che lo pirito anto é
io
ƠChe fondamento cƞé nellƞapplicare allo
pirito tutti gli altri attributi uguali al Padre
e al Figlio e privarlo soltanto della
divinitá?ơ Ep. 189, 5.
 Procede del Padre per mezzo del Figlio

Non per generazzione come il Figlio, ma é il


soffio della sua boca.

É la bontá naturale, la santitá propria e la


dignitá regale che dal Padre, per mezzo
dellƞUnigenito, si estende allo pirito.
 pirito del Padre/pirito del Figlio: hanno
tutto in comune. ( p. . 18, 45)

i fonda nella crittura.

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