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JULIETTE GRECO: SOUS LE CIEL
DE PARIS
Sotto il cielo di Parigi s’innalza una canzone Hum, hum,
è nata oggi nel cuore d’un ragazzo.
Sotto il cielo di Parigi Se ne vanno gli innamorati, hum, hum
«Il peut rester des diraines d’années endormi.» «La peste réveillerait ses rats et les enverrait
«Può restare decine di anni addormentato.» mourir.»
«La peste potrebbe risvegliarsi sguinzagliare i ratti
per uccidere.»
I nostri tristi tempi ci impongono tutti i giorni, tramite i media , di non riflettere, di non avere contatti con la
realtà, di non togliere il velo che copre le inquietudini dell’animo umano.
Le opere di Sartre e di Camus pongono in luce il vuoto spaventoso che si è impadronito delle menti e dei
cuori nella nostra epoca. Epoca in cui è apparsa un’altra forma di analfabetismo, oltre a quella riconosciuta
che impedisce di identificare i segni e di dar loro un senso: è quell’analfabetismo che consente di leggere
solo le prime righe di un libro e che poi intima la resa a quel lassismo cerebrale senza speranza che porta a
chiudere il libro ed accendere la TV o connettersi ai social network .
Bisogna vigilare……La peste sta per inviare di nuovo i suoi ratti…….