Sei sulla pagina 1di 29

Sartre et Camus: les écrivains

engagés
JULIETTE GRECO: SOUS LE CIEL
DE PARIS
Sotto il cielo di Parigi s’innalza una canzone Hum, hum,
è nata oggi nel cuore d’un ragazzo.
Sotto il cielo di Parigi Se ne vanno gli innamorati, hum, hum

La loro felicità è basata su di un motivo fatto per loro


Sotto il ponte di Bercy  siede un filosofo
Due musicisti, dei curiosi Poi la gente a migliaia.
Sotto il cielo di Parigi Fino a sera si va cantando, hum, hum
L’inno di un popolo invaghito della sua vecchia città…………
Jean Paul Sartre
Il padre dell’ esistenzialismo francese
Simone De
Beauvoir
La madre del femminismo

«Donna non si nasce, lo si diventa.»


La nausea
Jean Paul Sartre
Some of these days,
You’ ll miss me honey.
«L’homme est ce qu’il se fait»
«L’uomo è ciò che si fa»
«Se Dio non esiste, non troviamo davanti a noi dei valori o degli ordini in
grado di legittimare la nostra condotta. Così non abbiamo … delle
giustificazioni o delle scuse. Siamo soli, senza scuse. È ciò che esprimerò con
le parole che l’uomo è condannato ad essere libero. Condannato perché non
si è creato da se stesso, e pur tuttavia libero,perché, una volta gettato nel
mondo,è responsabile di tutto cio’ che fa» J.P. Sartre
L’écrivain engagé
Albert Camus
L’uomo
della
rivolta
L’arte non è ai miei occhi gioia solitaria: è invece L’art n’est pas à mes yeux une réjouissance solitaire. Il est un
un mezzo per commuovere il maggior numero di moyen d’émouvoir le plus grand nombre d’hommes en leur
uomini offrendo loro un’immagine privilegiata offrant une image privilégiée des souffrances et des joies
delle sofferenze e delle gioie di tutti. L’arte obbliga communes. Il oblige donc l’artiste à ne pas s’isoler ; il le soumet à
dunque l’artista a non isolarsi, lo sottomette alla la vérité la plus humble et la plus universelle. Et celui qui,
verità più umile e più universale. E spesso chi ha souvent, a choisi son destin d’artiste parce qu’il se sentait
scelto il suo destino di artista perché si sentiva différent, apprend bien vite qu’il ne nourrira son art, et sa
diverso dagli altri, si accorge, ben presto, che potrà différence, qu’en avouant sa ressemblance avec tous. L’artiste se
alimentare la sua arte e questo suo esser diverso forge dans cet aller-retour perpétuel de lui aux autres, à mi
solo confessando la sua somiglianza con tutti. chemin de la beauté dont il ne peut se passer et de la
L’artista si forma in questo rapporto perpetuo fra communauté à laquelle il ne peut s’arracher.
lui e gli altri, a mezza strada fra la bellezza di cui
non può fare a meno e la comunità dalla quale non
si può staccare.
Non mi resta altro che ringraziarvi dunque dal Il me restera alors à vous en remercier, du fond du
profondo del cuore e fare a voi pubblicamente, come cœur, et à vous faire publiquement, en témoignage
testimonianza personale di gratitudine, la stessa personnel de gratitude, la même et ancienne
vecchia promessa di fedeltà che ogni vero artista, ogni promesse de fidélité que chaque artiste vrai, chaque
giorno, fa a se stesso, in silenzio. jour, se fait à lui-même, dans le silence.
Il mito di
Sisifo
Albert Camus
«Sisifo pure vidi che pene atroci soffriva
una rupe gigante reggendo con entrambe le braccia.
Ma quando già stava
per superare la cima, allora lo travolgeva una forza
violenta
di nuovo al piano rotolando cadeva la rupe maligna.»

(Omero, Odissea, libro XI)


Bisogna immaginare Sisifo felice,

solo così possiamo immaginare noi stessi felici.


Lo
straniero
Albert Camus
«Aujourd’hui, maman est morte. Ou peut-être hier, je ne sais pas.»

«Oggi mamma è morta. O può essere ieri, non lo so.»


Meursault accetta il suo destino, come Sisifo,
nonostante sia consapevole dell’insensatezza delle
cose del mondo.
La peste
Albert Camus
«Le bacille de la peste ne meurt ni ne disparaït jamais.» «Il attend patiemment.»
«Il bacillo della peste non sparisce mai.» «Aspetta pazientemente.»

«Il peut rester des diraines d’années endormi.» «La peste réveillerait ses rats et les enverrait
«Può restare decine di anni addormentato.» mourir.»
«La peste potrebbe risvegliarsi sguinzagliare i ratti
per uccidere.»
I nostri tristi tempi ci impongono tutti i giorni, tramite i media , di non riflettere, di non avere contatti con la
realtà, di non togliere il velo che copre le inquietudini dell’animo umano.
Le opere di Sartre e di Camus pongono in luce il vuoto spaventoso che si è impadronito delle menti e dei
cuori nella nostra epoca. Epoca in cui è apparsa un’altra forma di analfabetismo, oltre a quella riconosciuta
che impedisce di identificare i segni e di dar loro un senso: è quell’analfabetismo che consente di leggere
solo le prime righe di un libro e che poi intima la resa a quel lassismo cerebrale senza speranza che porta a
chiudere il libro ed accendere la TV o connettersi ai social network .
Bisogna vigilare……La peste sta per inviare di nuovo i suoi ratti…….

Potrebbero piacerti anche