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CULTURE MODERNE n.

1550-1600: età della Controriforma


La « fine » del Rinascimento ?
 Anche se è particolarmente difficile definire quando finisce il
Rinascimento in Italia, una data proposta è quella del sacco di Roma da
parte dell’esercito di Carlo V, nel 1527.

 Possiamo comunque dire che il clima culturale cambia molto nella II


metà del ‘500.
 Si parla in questo caso di età della CONTRORIFORMA (che
caratterizza più o meno la II metà del ‘500) che anticipa la cultura del
‘600, il BAROCCO.
  Questa ultima nostra lezione vi darà alcuni elementi fondamentali di
questo periodo ed evocherà brevemente alcuni grandi protagonisti.
Fine del Rinascimento?

Comincierò da una citazione tratta da uno studio sul Rinascimento europeo di Peter Burke.
  
 «Après la mort de Léon X en 1521, la situation ne fut plus la même. Mais on estime en général que la haute Renaissance
prend fin en 1527, avec le sac de Rome par les troupes de l’empereur Charles Quint. Les contemporains virent la fin d’une
époque dans cet événement traumatisant, perçu par les humanistes comme le retour des Barbares. Il y eut pillage et
vandalisme. Au Vatican, un soldat allemand anonyme grava LUTHER en majuscules sur une fresque de Raphaël. Bon
nombre d’artistes et d’érudits s’enfuirent de Rome et n’y revinrent jamais… » (Peter Burke, La Renaissance européenne,
Paris, Seuil, 2000, p. 96).
  
 Quello che ci interessa sottolineare è chiaramente la parola « Luther » incisa da un soldato tedesco su un simbolo del
Rinascimento. Lutero contro il Rinascimento ? Non possiamo porre la questione in questi termini.
 Ma quel che conta è capire come sarà proprio la riforma di Lutero, che provocherà la nascita del Protestantesimo e la
conseguente reazione della Chiesa Cattolica a questa riforma luterana (quella che chiamiamo, appunto, Controriforma
proprio per questo), che causerà in Europa un cambiamento culturale di grande portata.
  .
Martin Luther (1483-1546)
Ritratto di Cranach, 1533 Martin Lutero era un monaco agostiniano.
Sono celebri le sue « tesi » (affermazioni critiche contro la
Chiesa di Roma) che egli affigge sul portale della chiesa di
Wittemberg in Germania, nel 1516.

Lutero denuncia la corruzione papale e scatena quello che


sarà un cataclisma per i suoi contemporanei, cioè una
divisione del mondo cristiano dovuta alla creazione di una
nuova teologia (che lui chiama RIFORMA), quella
protestante. Nasce con Lutero il Protestantismo.
L’Europa si divide in cristiani cattolici e cristiani protestanti
(seguaci di Lutero o di Calvino, che sarà un seguace di
Lutero e fonderà il Calvinismo introducendo alcune
differenze teologiche) e conosce dei decenni di guerre di
religione sanguinarie.  
 Grosso modo, potremo dire che l’Europa del Nord
diventa protestante e l’Europa del Sud resta cattolica.
 L’Italia, sede del Papato, rimane cattolica.
Risposta della Chiesa romana alla RIFORMA
di LUTERO: Il Concilio di Trento
 La Chiesa romana cattolica organizza una risposta alla riforma luterana, per tentare di arginare i
suoi effetti. Dal 1545 al 1563, in 3 momenti diversi, la gerarchia cattolica si riunisce in un concilio
nella città di Trento, che dà il nome all’avvenimento, il Concilio di Trento.  
 Nonostante la presenza di varie correnti su posizioni diverse (più o meno disponibili ad un
accordo con i protestanti), prevale la linea intransigente e dura. La Chiesa cattolica si trasforma,
diventa ancora più autoritaria, ancora più intollerante di prima, e lancia un programma di controllo
della società e del fedele.
 Quella che verrà dunque chiamata la CONTRORIFORMA (cioè la risposta della Chiesa di Roma
alla RIFORMA protestante), potenzia il tribunale dell’Inquisizione, dando luogo a condanne
sempre più frequenti. La censura sulla cultura si fa molto pesante. Viene pubblicato un Indice dei
libri proibiti, una lista di libri che un buon cristiano non deve leggere.
 Molti autori finiscono « all’indice », come si diceva, Boccaccio, Machiavelli per esempio e tanti
altri
Rivoluzione scientifica o copernicana

 Questo clima di « controllo » della libertà contrasta in modo molto evidente con le nuove scoperte della scienza, che
sono considerate oggi rivoluzionarie.
  La rivoluzione scientifica o « copernicana » è un cambiamento radicale del pensiero scientifico e filosofico che si è
prodotto nel XVII secolo, ma che è cominciata nella seconda metà del XVI. 
 Si parla infatti di rivoluzione scientifica o anche di rivoluzione « copernicana » proprio dal suo iniziatore, Niccolò
COPERNICO (Nicolas Copernic) un astronomo polacco (polonais) che propone una tesi astronomica che cambia
radicalmente la visione del cosmo, pubblicata nel 1543, De revolutionibus orbium coelestium (Des révolutions des
sphères célestes).
 E’ in quest’opera che Copernico propone la sua visione eliocentrica (il Sole – Helios in greco– è al centro
dell’Universo e la Terra gli gira intorno insieme ad altri pianeti). Tale visione si oppone alla tesi geocentrica (quella
che voleva la Terra – Geo=terra – al centro dell’universo), sostenuta da Aristotele e Tolomeo – astronomo greco del
II sec.) considerata l’unica possibile da millenni e approvata dalla Chiesa perché ritenuta conforme ad alcuni passi
biblici.
 Per Copernico si tratta di un’ipotesi, perché non può provare scientificamente la sua tesi, ma la sua “scoperta” è
clamorosa ed ha una serie di grandi conseguenze anche di natura culturale.
Caratteri generali della cultura della
Controriforma
 L’idea della fine della centralità della Terra, e quindi dell’uomo nell’universo (tesi geocentrica)
provoca una perdita del senso profondo di equilibrio, bellezza, armonia che era il messaggio
profondo del pensiero umanista e dell’insegnamento dei classici.
 Questa « perdita della centralità » provoca una visione più drammatica dell’esistenza, un senso di
precarietà della condizione dell’uomo nel mondo, una sensibilità più acuta per i conflitti interiori,
morali ed esistenziali.
 Il letterato, lo scienziato e l’uomo di cultura devono fare i conti anche con una forte censura
ecclesiastica.
 Il personaggio più noto ed emblematico di questo periodo, per quanto riguarda la letteratura
italiana, è il poeta TORQUATO TASSO.
 
Torquato Tasso (Sorrento1544-
Roma 1595)
Ritratto di anonimo, 1600 circa.
Cortigiano della corte degli Estensi a Ferrara,
Tasso condurrà una vita tormentata, in preda a
periodi di vera follia.
E’ l’autore di un poema epico cavalleresco, la
GERUSALEMME LIBERATA (1575 circa)
(Jérusalem délivrée) che è stato, fino alla fine del
XIX secolo, il testo più tradotto della letteratura
italiana.
Il suo poema si inserisce nella tradizione del
racconto epico-cavalleresco (come l’Orlando
Furioso di Ariosto), ma tratta di un soggetto più
specificatamente storico (la conquista, durante la I
crociata – 1096-1099 – di Gerusalemme caduta in
mano degli « Infedeli », i musulmani) e
comprende un messaggio di esaltazione della fede
– che non era presente in Ariosto e che risente del
clima controriformistico – a fianco di elementi
avventurosi o magici più tradizionali.
Ma quello che domina l’opera è una visione del
mondo in cui l’uomo è sottomesso alla volontà di
Dio, che rimane oscura e incomprensibile.
Approfondimenti Torquato Tasso

 (en italien)
 Torquato Tasso - LA SELVA DELLE LETTERE - Bing video

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