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7 Gastro Enterico
7 Gastro Enterico
Secretoria-digestiva
Secrezione di succhi digestivi e digestione del cibo
Assorbimento
Assorbimento dei prodotti digeriti
Quando il bolo è pronto per essere deglutito esso è spinto volontariamente indietro
con movimenti della lingua. Da questo punto in poi la deglutizione diviene automatica
e non può essere bloccata.
DEGLUTIZIONE DIFFICOLTOSA.
Riguarda dapprima i boli solidi, la cui deglutizione è facilitata
dall’ingestione di liquidi, solo tardivamente anche i liquidi.
E’ provocata da cause organiche o funzionali che agiscono a livello
faringeo o esofageo (o entrambi).
Cause organiche: Cause funzionali (discinesie):
Neoplasie Acalasia e spasmo dell’esofago,
Esofagiti Incoordinaz. faringo-esofagea
Diverticoli Spasmo esofageo diffuso
Sclerodermia
Variante importante è la DISFAGIA PARADOSSA: difficoltà alla
deglutizione dei liquidi più che dei solidi (cause funzionali)
Tumori Tumori
Processi infiammatori Stenosi cicatriziali da:
Esofagite da ref, ulcere, micosi
Glossite, faringite, tonsillite
Ostacoli meccanici Malformazioni
Stenosi estrinseche da:
Bolo fisso, ematoma, edema
Tumori del collo,dei bronchi e del
Compressioni mediastino,
Tiroiditi, flemmoni del collo,
Pleurite,pericardite
lussazioni della colonna
Aneurismi del cuore e
Ca tiroide, faringe, linfomi,
dei grossi vasi
Acalasia
ESOFAGO DI BARRETT
STENOSI
Area di metaplasia
Pirosi
2.Contrazioni anulari
mescolano e spingono
il chimo
3. Spinge il materiale
attraverso
lo sfintere pilorico
1.Serbatoio
Funzione: 2.Mescola il cibo ingerito con il succo gastrico
3.Spinge il materiale nel duodeno
Il volume dello stomaco in seguito ad un pasto può arrivare a circa 1.5 litri
Espulsione forzata del contenuto gastrico attraverso la bocca,
sotto il controllo del S.N.C.
(centro del vomito, nella formazione reticolare del bulbo),
che coordina impulsi afferenti ed efferenti
NAUSEA
Cinetosi:
serie di disturbi che sopravvengono a seguito
di spostamenti o viaggi su mezzi di trasporto quali navi, aerei, treni, automobili.
è causata dal passaggio di una porzione dello stomaco
dall'addome al torace attraverso un foro del diaframma.
Questo foro è chiamato iato diaframmatico esofageo,
proprio perché in condizioni normali consente il passaggio
dell'esofago attraverso il diaframma
Nell’intestino tenue continua la digestione degli alimenti,
e ha luogo l'assimilazione delle sostanze nutritive.
Le pareti interne sono costituite da miriadi di sporgenze microscopiche digitiformi, dette villi,
che aumentano enormemente la superficie di assorbimento.
Contrazioni ritmiche delle pareti muscolari spingono in avanti il cibo che viene scisso dalla bile,
dagli enzimi digestivi e da altre secrezioni.
Le sostanze nutritive, assorbite dai vasi sanguigni contenuti nei villi,
giungono al fegato da cui vengono distribuite al resto del corpo
Condizioni patologiche Incidenza
Ernie 35%
Aderenze 30%
Tumori 10%
Ombelicali
Congenite
Inguinali + criptorchidee
Si distinguono in
Da debolezza
Acquisite
Da sforzo
Il viscere che protrude può rimanere intrappolato ed andare incontro ad ischemia e necrosi
Briglie aderenziali
adesioni o connessioni anormali che si stabiliscono tra organi o parti di uno stesso organo
per opera di strati o tratti di tessuto più o meno fibroso che esita da processi infiammatori
o interventi chirurgici
Volvolo
quando l'intera ansa intestinale e quindi il peduncolo vascolare
contenuto nel suo mesentere ruota attorno al proprio asse, attorcigliandosi.
Invaginazione
Quando un’onda peristalsica spinge un'ansa intestinale in un’ansa contigua
(come un segmento di cannocchiale)
trascinandosi appresso il peduncolo vascolare e comprimendolo.
Ernie addominali Aderenze e volvoli
Occlusioni dell’arterie mesenteriche
Paramixovirus: parotite
Calcoli
Stenosi esofagee, perdita di saliva, deficit elettrolitico di Na e K
Esistono cellule muco-secernenti
sempre a funzione protettiva e lubrificante
e
ghiandole tubulari che sono:
Ghiandole ossintiche o gastriche:
superficie interna del corpo e del fondo.
secernono pepsinogeno (cellule peptiche o principali),
HCl e fattore intrinseco (cellule ossintiche o parietali).
Ghiandole piloriche:
sono nell’antro e secernono muco protettivo, pepsinogeno e gastrina.
Il volume giornaliero di liquido è di 3l e il ph 1.5
Il contenuto gastrico non esercita danno sulla mucosa
Gastriti acute
Helicobacter Pylori Alcol
Acetilsalicilico
Ca, PGE
I
II
III
Ruolo delle Prostaglandine:
Gastriti croniche
Gastrite di tipo A: Atrofica autoimmune
Gastrite di tipo B: Non atrofica
Atrofica metaplastica
Metaplasia a cellule caliciformi che secernono mucina acida
solfatata (Lesione precancerosa)
L’Ulcera Peptica indica una lesione rotondeggiante
che si approfonda nella sottomucosa fino alla mucosa del tratto digestivo
con interessamento dell’epitelio, della tonaca propria,
della muscularis mucosae e della sottomucosa.
• Ha andamento cronico, è spesso solitaria e può interessare qualsiasi tratto del tubo digerente che
sia esposto alla azione aggressiva della secrezione cloridro-peptica.
• Il 10 % della popolazione occidentale ha avuto nel corso della propria vita un’ulcera peptica.
• La mortalità per ulcera peptica si è ridotto dal 3.1 – 3.5 all’1 per 100.000 abitanti.
Fattori di rischio
Fattori genetici
– concordanza del 50 % in caso di gemelli omozigoti
– Presente nel 20 – 50 % dei familiari con UP
– Rischio aumentato nei soggetti 0 positivi e associazione con alcuni
sottotipi dell’HLA (B5, B12, Bw35)
Fattori ambientali
– Fumo di sigaretta
– Helicobacter Pylori presente nell’80 % delle UG e 95 % delle UD
– FANS
– Fattori dietetici ed alcool
Fattori psicologici
Stress
– Shock, Ustioni, Gravi traumi
Fattori difensivi Fattori lesivi
Muco Acido
Bicarbonati Pepsina
Prostaglandine Ridotta secrezione di bicarbonati
Vascolarizzazione Helicobacter Pylori
Helicobacter pylori:
risiede facilmente nella mucosa gastrica
induce danno alla mucosa
inibisce le difese dell’ospite
Ureasi
permette la batterio di colonizzare lo stomaco
((genera NH3 e aumenta il pH)
Il batterio produce fattori chemotattici per
PMN e monociti
Cag A induce la produzione di citochine
Possibile meccanismo di danno alla mucosa indotto da NSAI
Complicanze
Circa 1/3 dei pazienti presenta una complicanza nel corso della propria storia clinica.
Emorragia: 15 – 20 % delle UD e 10 % delle UG
Perforazione-Penetrazione: 10 % delle UD e 5 % delle UG
Stenosi: 5 % delle UP
La quantità di fluido assorbita giornalmente
a livello del tratto gi è di circa 8-9 litri,
di cui la maggior parte è assorbita
nel piccolo intestino.
Orletto a spazzola degli enterociti :sono circa 1000 microvilli per ogni cellula e
aumentano la superficie di assorbimento di altre 20 volte.
Maldigestione: alterata digestione dei nutrienti
nel lume intestinale
nella sede finale digestiva del “brush border” di membrana delle
cellule epiteliali della mucosa del piccolo intestino
insieme di sintomi clinici ed ematochimici sostenuti da
una mancata o difettosa assimilazione di uno o più nutrienti
dovuta ad un’alterazione della digestione e/o dell’assorbimento
specifico o generalizzato
Riduzione
della superficie assorbente
(celiachia, intestino corto)
Insufficiente tempo di contatto
substrato-mucosa
Alterazioni della motilità
(sindrome post-gastrectomia,
farmaci procinetici o lassativi)
MALASSORBIMENTO
La diarrea è un aumento del contenuto di acqua nelle feci che si traduce in
un aumento della fluidità e del peso delle feci stesse (> 200 g/24 h) e
della frequenza delle evacuazioni.
Può essere:
acuta se dura da meno di 4 settimane
Infezioni o parassitosi nel 70 % dei casi
Intossicazioni alimentari, intolleranze, allergie, farmaci, radiazioni,
ischemia intestinale, malattia diverticolare nel 30 % dei casi
cronica se dura da più di 4 settimane
Infiammatorie:
colite ulcerosa, morbo di Crohn (rare)
Non infiammatorie
colon irritabile, deficit di lattasi, assunzione cronica di
lassativi, tumori endocrini, alcool, malassorbimento di Sali
biliari, pancreatiti croniche, carcinomi del pancreas,
resezione gastrica, colecistectomia
Lo scopo della digestione dei carboidrati è
quello di liberare monosaccaridi dai disaccaridi e dai polisaccaridi complessi.
Si manifesta:
Infiammazione cronica dell’intestino tenue,
atrofia dei villi e appiattimento della mucosa intestinale
spesso caratterizzata da un malassorbimento
Manifestazioni cliniche:
•Classica:
completamente espressa istologicamente e associata a
sintomi del malassorbimento globale (diarrea, dimagrimento,meteorismo,dolore addominale etc.).
•Atipica:
completamente espressa istologicamente e associata ai sintomi atipici.
•Silente:
completamente espressa istologicamente ma in soggeti asintomatici.
•Latente:
architettura dei villi normale con sviluppo successivodell’atrofia della mucosa.
•Potenziale:
architettura dei villi normale ma alterazioni compatatibile con celiachia e predisposizione genetica.
•DIAGNOSi: dosaggio sierologico degli anticorpi
ANTIGLIADINA (AGA)
ANTIENDOMISIO (EMA)
ANTI-TRANSGLUTAMINASI (ANTI-tTG)
BIOPSIA INTESTINALE
La degenerazione dei villi conduce al malassorbimento di:
97 % da acqua ed elettroliti
E’ secreto dalle cellule duttali e centroacinari
Il principale soluto è il bicarbonato
Enzimi Catepsina B
lisosomiali
Idrolasi lisosomiali
Pancreatite acuta: Fisiopatologia
Ostacolo al deflusso Stimolo alla Alterazione delle
secrezione proteica membrane
Litiasi
Stenosi
CPRE +
Alcol
Fusione dei vacuoli di zimogeno con i lisosomi:
attivazione della tripsina
Fattori inibitori
Autodigestione
PANCREATITE ACUTA: clinica
• Sintomi precoci
– Dolore addominale localizzato in epigastrio o irradiato agli
ipocondri e posteriormente a barra o a cintura
95 %
– Vomito 60 %
– Ileo paralitico 50 %
– Difesa addominale 40 %
– Febbre 60 %
– Ittero o subittero 10
– 15 %
– Massa epigastrica palpabile 10 %
– Shock ed ipotensione 30 %
• Sintomi tardivi (48 – 72 ore)
– Ascite
– Versamento pleurico (> sinistra)
• Complicanze sistemiche
– Cuore, Polmone, Rene, Stomaco, CID, etc
Indagini bioumorali