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1972

Il mondo è cambiato
I GIOCHI TORNANO
IN GERMANIA
Monaco 1972 sono i primi Giochi Olimpici su suolo
tedesco dopo quelli hitleriani di Berlino 1936.
Il comitato organizzatore (presidente Willy Daume) si
pone l’obbiettivo di creare un’immagine di Germania
Ovest libera, felice e democratica (motto dei Giochi era
The happy games), in contrapposizione sia al rigore
che prevalse a Berlino 1936, sia alla Germania Est
comunista, da dipingere come l’alter ego negativo
dell’Ovest.
IL CASO-RHODESIA
L’avvicinamento a Monaco ‘72 fu segnato da una
liturgia quasi inedita, che però sarà destinata a
segnare molti dei Giochi degli anni ‘70 e ‘80: lo spettro
del boicottaggio.
Nel 1965 una colonia britannica (att. Zimbabwe) si
dichiara unilateralmente indipendente e lascia il
Commonwealth, dopo la presa di potere della
minoranza (ricca) bianca del paese. La Rhodesia
istituisce anche un suo comitato olimpico e spinge per
partecipare ai Giochi.
La posizione del CIO è ambigua, dato che lo Stato
non era formalmente riconosciuto: potrà partecipare
solo però con una squadra multietnica e entrando nella
formazione britannica.
I paesi africani non accettano la soluzione e trovarono
appoggio e solidarietà del blocco comunista (URSS,
DDR e Cuba, soprattutto), minacciando insieme il
boicottaggio. Con 36 voti a 31 il CIO ritorna sui suoi
passi e decide di non ammettere la Rhodesia.
LA NOTTE DEL MASSACRO
Alle 4 del mattino del 5 settembre un
commando composto da otto uomini
addestrati dall’organizzazione terroristica
Settembre Nero fece irruzione nella
palazzina del villaggio olimpico abitata dagli
atleti israeliani.
Gli otto fedayin palestinesi presero undici
ostaggi all’interno dell’appartamento,
minacciando di iniziare ad ucciderne uno
ogni ora, a meno che non:
• Fossero liberati dalle carceri israeliane 234
detenuti, politici e non.
• La Germania Ovest avesse liberato
Andreas Baader e Ulrike Meinhof, leader e
fondatori della Rote Armee Fraktion (RAF).
SETTEMBRE NERO
Settembre nero era un’organizzazione
terroristica palestinese fondata nel 1970 e in
attività fino al 1973. Essa prende il nome
dall’operazione effettuata dal re di Giordania
Husayn che, appunto a partire dal
settembre del 1970, portò a pesanti perdite
soprattutto civili per i Palestinesi, che furono
del tutto cacciati da Giordania e Libano.

Ufficialmente Settembre nero non ebbe


nessun legame né con al-Fath (e quindi con
Arafat), né più in generale con l’OLP. Il
gruppo non aveva una leadership ufficiale,
ma era organizzato per “celle” di pochi
componenti che tra loro raramente
comunicavano.
ROTE ARMEE FRAKTION
La Rote Armee Fraktion (Frazione
dell’Armata Rossa, spesso conosciuta
anche come Banda Baader-Meinhof) era
un’organizzazione armata tedesca di
stampo marxista-leninista fondata nel
1970 e sciolta nel 1998, che ha avuto, tra
i suoi membri simbolici e fondatori la
giornalista Ulriche Meinhof e il terrorista
Andreas Baader.
Molti dei membri del gruppo (tra cui gli
stessi Baader e Meinhof) erano in
carcere durante il massacro del 1972. La
solidarietà espressa, nel documento di
riscatto, da Settembre Nero è legata
all’avversione dei movimenti dell’ultra-
sinistra (e non solo) a Israele. La
Meinhof commenterà l’attentato come
“antifascista, antimperialista e
internazionalista”.
LA TRAGEDIA
I tentativi di risoluzione diplomatica dell’attacco fallirono, soprattutto per le
notevoli distanze tra il governo tedesco (in parte favorevole a un
compromesso), e quello israeliano (che si offrì solo di inviare agenti
speciali). I terroristi chiesero dunque di essere trasferiti a Il Cairo con gli
ostaggi, dove avrebbero continuato le trattative.

Le forze armate tedesche escogitarono una strategia per mettere in trappola


e uccidere i terroristi, ma, goffamente, non riuscirono a farlo prima che
questi, con le spalle al muro, uccidessero tutti gli ostaggi.
THE GAMES MUST GO ON
E i Giochi? Continuarono, in una
situazione paradossale, fino al
pomeriggio del 5 settembre, quando il
Comitato organizzatore, in accordo con
il CIO, decise di sospenderli.

Tuttavia il presidente del Comitato


Olimpico, Avery Brundage (che da lì a
poco si dimise) decise infine di non
interrompere definitivamente la
manifestazione, riprendendola poi due
giorni dopo, in seguito ad una semplice
commemorazione pubblica delle vittime,
svoltasi all’Olympiastadion.

Lo stesso Brundage minimizzò


l’accaduto, definendolo di “pari gravità”
dell’esclusione della Rhodesia.
[…]
Purtroppo, più i Giochi diventano grandi ed
importanti, più essi si espongono a pressioni
commerciali, politiche e ora criminali. I Giochi
della ventesima Olimpiade sono stati oggetto di
due selvaggi attacchi: abbiamo infatti anche
perso la battaglia per la Rhodesia per un nudo
ricatto politico.
Dalla nostra abbiamo solo la forza di un
grande ideale. Sono sicuro che il pubblico
concorderà che non possiamo dare ai terroristi
la possibilità di distruggere questo nucleo di
cooperazione e fratellanza internazionale
che c’è nel movimento olimpico.
I Giochi devono continuare e noi dobbiamo
proseguire nel nostro sforzo di mantenerli puliti,
puri e onesti, e provare ad estendere la
sportività dai campi ad ogni altra area della
vita.
[…]
IL MIRACOLO DDR

La progressione olimpica della DDR iniziò a


Monaco 1972: come poté uno stato così
relativamente piccolo competere ad armi pari
con USA e URSS? Fondamentale fu
l’intervento dello Stato, che attraverso il Piano
14.25 istituì un programma di doping,
obbligatorio, gestito congiuntamente da
società, governo e STASI. Manfred Ewald
FONTI
http://s.deascuola.it/minisiti/olimpiadi/monaco1972.shtml
http://piccolenote.ilgiornale.it/24502/monaco-1972-i-tre-secondi-piu-lunghi-d
ella-storia-delle-olimpiadi
http://www.shalom.it/J/index.php
?option=com_content&task=view&id=1191&Itemid=138&ed=54
https://www.stripes.com/news/games-must-go-on-says-brundage-1.36208#.
WRMXRYjyjIU
http://www.storiedisport.it/?p=1380
http://www.giacomobaresi.com/2013/04/08/il-rapporto-tra-politica-e-sport-gu
erra-fredda-e-giochi-olimpici-da-londra-1948-a-mosca-1980/
http://www.sportface.it/rio-2016/monaco-1972-lolimpiade-di-mezza-germani
a/61877
Archivio Storico de La Stampa (http://www.archiviolastampa.it/component/
option,com_frontpage/Itemid,1/)
 
Il doping di stato: quelle pillole blu che resero gli atleti della Germania Est de
gli olimpionici, 
RAI News

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