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Lo spirometro rileva:

-il flusso dell'aria espirata (espresso in litri/secondo);


-il volume totale dell'aria espirata (espresso in litri;
-il tempo totale in cui si compie l'espirazione (espresso in
secondi)
Con questi valori, l'apparecchio costruisce due "curve": la curva
volume/tempo e la curva flusso/volume che permettono di
poter valutare diversi parametri:
CVF (Capacità Vitale Forzata): E’ il volume massimo di aria che
può essere espulsa in un’espirazione forzata partendo da
un’ispirazione completa.
VEMS (Volume Espiratorio Massimo nel 1° secondo). E’ il
volume d’aria espulsa nel primo secondo di un’espirazione
forzata, partendo da una inspirazione completa, e permette di
misurare la velocità di svuotamento dei polmoni.
VEMS/FVC: il VEMS espresso come percentuale del CVF è un
indice clinicamente utile della limitazione del flusso
(ostruzione) delle vie aeree.
Il rapporto VEMS/CVF in pazienti adulti normali oscilla tra 70%
e 80%; un valore inferiore al 70% indica un deficit ostruttivo e
alta probabilità di BPCO. Il valore del VEMS è influenzato da età,
sesso, altezza e razza, ed è più precisamente espresso come
percentuale del valore normale predetto (teorico). Altri due
parametri fodamentali calcolati automaticamente dallo
"Spirometro" sono: il Vmax50 (o FEV50) e il FEF25-75; il primo
equivale al flusso dell'aria espirata quando i polmoni hanno
espulso il 50% della capacità vitale, il secondo è la media dei
flussi registrati dal momento in cui il polmone ha espulso il 25%
al momento in cui ha espulso il 75% dell'aria espirata; entrambi
questi parametri sono espressi in litri/secondo.
se il soggetto presenta un'ostruzione delle grandi vie
respiratorie il PEF1 e la FEV1 saranno ridotti e quindi nella
prima parte del grafico, la curva salirà meno rapidamente e
raggiungerà un valore massimo più basso; se l'ostruzione è a
livello delle basse vie respiratorie saranno ridotti il VMAX50 e il
FEV25-75 e la forma della curva FLUSSO/VOLUME assumerà un
aspetto concavo. In una spirometria che rientra nella norma, i
parametri di FVC, FEV1 e PEF devono essere sopra l'80% e i
parametri VMAX50 e FEV25-75 al di sopra del 60%.
STADIO CARATTERISTICHE LINEE GUIDA GOLD
0 A RISCHIO Spirometria normale sintomi cronici (tosse,
escreato)
I LIEVE VEMS/FCV < 70%; VEMS ≥ 80% del teorico con o senza
sintomi cronici (tosse, escreato)
II MODERATA VEMS/FCV< 70%; 50% ≤ VEMS < 80% del teorico
con o senza sintomi cronici (tosse, escreato, dispnea)
III GRAVE VEMS/FCV < 70%; 30% ≤ VEMS < 50% del teorico con
o senza sintomi cronici (tosse, escreato, dispnea)
IV MOLTO GRAVE VEMS/FCV < 70%; VEMS < 30% del teorico o
VEMS < 50% del teorico in presenza di insufficienza respiratoria
o di segni clinici di scompenso cardiaco destro
PULSOSSIMETRIA
La pulsossimetria transcutanea stima la saturazione in
O2 (SpO2) del sangue capillare tramite l'assorbimento della
luce emessa, da diodi foto-emittenti posizionati su clip da dito
o sonde adesive. Le valutazioni sono generalmente molto
accurate e lo scarto con la reale saturazione arteriosa in
O2(SaO2) è < 5%. I risultati possono essere meno accurati in
pazienti con pelle altamente pigmentata; i pazienti che
portano lo smalto alle unghie; ed in pazienti con aritmie,
ipotensione o profonda vasocostrizione sistemica, in cui
l'ampiezza del segnale può essere condizionata. Inoltre, la
pulsossimetria è in grado di rilevare solo ossiemoglobina o Hb
ridotta, ma non altri tipi di emoglobina (p.es.,
carbossiemoglobina, metaemoglobina); altri tipi di emoglobina
vengono scambiate per ossiemoglobina e aumentano
falsamente la misurazione della SpO2.
EMOGASANALISI
L'emogasanalisi viene eseguita per ottenere misurazioni precise della
PaO2, della PaCO2 e del pH arterioso; queste variabili standardizzate
con la temperatura del paziente permettono di calcolare il livello di
HCO3 (che può anche essere misurato direttamente nel sangue
venoso) e la SaO2. L'emogasanalisi è anche in grado di misurare
accuratamente la carbossiemoglobina e la metaemoglobina.
Solitamente viene utilizzata l'arteria radiale. Poiché la puntura
arteriosa porta in rari casi ad una perfusione alterata del tessuto
distale ed alla trombosi, può essere effettuato il test di Allen per
valutare l'adeguatezza del circolo collaterale. Con tale manovra, si
occludono contemporaneamente le arterie radiali e ulnari fino a che
la mano non diventa pallida. Si rilascia quindi la compressione
dell'arteria ulnare mentre viene mantenuta la pressione su quella
radiale. La comparsa di un rossore sull'intera mano entro 7 secondi
dal rilascio della pressione sull'arteria ulnare indica un adeguato
flusso di quest'ultima.
Ossigenazione
Si definisce ipossiemia la riduzione della PO2 nel sangue
arterioso; l'ipossia è una riduzione della PO2 a livello tissutale.
L'emogasanalisi valuta accuratamente la presenza
dell'ipossiemia, definita come una PaO2 sufficientemente bassa
da determinare una SaO2 < 90% (ossia PaO2< 60 mmHg).
Nonostante una PaO2 adeguata, le anomalie dell'Hb (p.es.,
metaemoglobina), le elevate temperature, i valori bassi del pH e
gli elevati livelli di 2,3-difosfoglicerato riducono la saturazione
in O2 dell'Hb, come indicato dalla curva di dissociazione
dell'ossiemoglobina
La saturazione arteriosa di ossiemoglobina è messa in relazione
con la PO2. PO2 al 50% di saturazione (P50) è normalmente 27
mmHg. La curva di dissociazione è spostata verso destra
dall'aumento della concentrazione di idrogenioni (H+)
dall'aumento del contenuto di 2,3-difosfoglicerato (DPG) nei
GR, dall'aumento della temperature (T) e dall'aumento della
PCO2. Ridotti livelli di H+, DPG, temperatura e PCO2 spostano la
curva a sinistra. L'Hb caratterizzata da uno spostamento a
destra della curva ha una ridotta affinità per l'O2 e quella
caratterizzata da uno spostamento a sinistra ha un'aumentata
affinità per l'O2.
Le cause di ipossiemia possono essere classificate a
seconda che il gradiente alveolo-arterioso di PO2 [(A-
a)DO2], definito come la differenza tra la tensione
alveolare in O2 (PAO2) e la PaO2, sia elevato o normale.
Ipossiemia con (A-a)Do 2 aumentata

Questa situazione è causata da

•Basso rapporto ventilazione/perfusione (V/Q) (un tipo


di squilibrio V/Q)
•Shunt destro-sinistro
•Grave compromissione della capacità di diffusione
Ipossiemia con (A-a)Do 2 normale

Questa situazione è causata da


•Ipoventilazione
•Bassa pressione parziale di O2 inspirata (PIO2)
Ipercapnia
L'ipercapnia è definita da una PCO2> 45 mmHg. Le cause dell'ipercapnia sono lo
stesse dell'ipoventilazione ( Ipossiemia con (A-a)Do 2 normale). Disturbi che
aumentano la produzione di CO2 (p.es., ipertiroidismo, febbre), quando
combinati con l'incapacità di aumentare la ventilazione possono anche causare
ipercapnia.
Ipocapnia
L'ipocapnia è definita da una PCO2< 35 mmHg. L'ipocapnia è sempre causata da
iperventilazione di origine polmonare (p.es., edema polmonare o embolia),
cardiaca (p.es., insufficienza cardiaca), metabolica (p.es., l'acidosi), indotta da
farmaci (p.es., aspirina, progesterone), dal sistema nervoso centrale (p.es.,
infezioni, tumore, emorragia, aumento della pressione endocranica), o da
disturbi o condizioni fisiologiche (p.es., dolore, gravidanza). Si ritiene che
l'ipocapnia aumenti direttamente la broncocostrizione e riduca la soglia
ischemica del cuore e dell'encefalo, forse attraverso il suo effetto sull'equilibrio
acido-base.
Anamnesi
L'anamnesi clinica è spesso in grado di indicare la probabile
origine polmonare di sintomi come dispnea, dolore toracico, 
respiro sibilante, stridore, emottisi e tosse. Quando più sintomi si
verificano contemporaneamente, l'anamnesi deve concentrarsi sul
sintomo principale e bisogna domandarsi se sono anche presenti i
sintomi costituzionali, quali febbre, perdita di peso e sudorazione
notturna. Altre informazioni importanti sono
•Esposizioni occupazionali e ambientali
•Anamnesi familiare, dei viaggi e dei contatti
•Malattie precedenti
•Uso di farmaci, da banco o sostanze illecite
•Risultati di precedenti esami (p.es., test cutaneo alla tubercolina,
RX torace).
Ispezione
L'ispezione deve sopratutto indagare:
•I segni di difficoltà respiratoria e ipossiemia (p.es., agitazione,
tachipnea, cianosi, uso dei muscoli accessori)
•Segni di una possibile malattia polmonare cronica (p.es.,
ippocratismo digitale, edema pedale)
•Deformità della parete toracica
•Presenza di segni di respirazione anormale (p.es., respiro di
Cheyne-Stokes o di Kussmaul)
•Turgore venoso giugulare
Auscultazione
L'auscultazione è la componente più importante
dell'esame obiettivo. Tutti i campi del torace devono
essere auscultati, inclusi i fianchi a il torace anteriore,
per rilevare le alterazioni associate con ciascun lobo del
polmone. Caratteristiche da ascoltare comprendono
•Carattere e intensità dei rumori respiratori
•Presenza o assenza di suoni vocali
•Sfregamenti pleurici
•Rapporto temporale tra ispirazione ed espirazione
(rapporto I:E)
Con tosse si denota l’espulsione improvvisa, violenta di aria dai polmoni.
Rappresenta uno dei motivi più comuni di consultazione medica. La
funzione della tosse è eliminare il materiale presente nelle vie aeree e
proteggere i polmoni dalle particelle che sono state inalate. La tosse può
essere volontaria o spontanea (involontaria).
Esistono diversi tipi di tosse. La tosse può essere secca (non produttiva)
o produttiva, con espulsione di sangue o espettorato (detto anche
catarro). L’espettorato è un materiale misto composto da muco, avanzi e
cellule espulsi dai polmoni. Può essere trasparente, giallo, verde o striato
con tracce ematiche.
Se la tosse è molto forte, può provocare uno sforzo dei muscoli o della
cartilagine costali, dando luogo a dolore in sede toracica,
particolarmente durante la fase inspiratoria, gli spostamenti o un nuovo
episodio di tosse. La tosse può essere molto fastidiosa e interferire con il
sonno. Tuttavia, se si sviluppa lentamente nel corso di decenni, come
può accadere in un fumatore, il soggetto difficilmente la percepisce.
Tosse - Cause comuni
Nel caso della tosse acuta, le cause più comuni sono:
•Infezione delle vie aeree superiori (Upper Respiratory
Infection, URI), tra cui bronchite acuta
•Gocciolamento nasale (drenaggio delle secrezioni dal naso fino
alla gola, o faringe)
•Riacutizzazione di broncopneumopatia cronica ostruttiva
 (BPCO)
•Polmonite
Le cause più comuni della tosse cronica sono
•Bronchite cronica
•Perdita retronasale
•Irritazione delle vie aeree che persiste dopo la risoluzione di
un’infezione respiratoria (nota anche come tosse post-infettiva)
•Reflusso gastroesofageo
Nelle persone con tosse, determinati sintomi e caratteristiche possono
essere fonte di preoccupazione. Tra questi troviamo:
•Respiro affannoso
•Tosse con emissione di sangue
•Perdita di peso
•Febbre di durata superiore a circa 1 settimana
•Fattori di rischio per tubercolosi, come esposizione a tubercolosi,
infezione da HIV o assunzione di corticosteroidi o di altri farmaci che
sopprimono il sistema immunitario
•Fattori di rischio per infezione da HIV, come attività sessuali ad alto
rischio o uso di sostanze da strada per iniezione
In presenza di segnali d’allarme, l’iter diagnostico comprende:
•Misurazione dei livelli di ossigeno nel sangue con applicazione
digitale di un sensore (pulsossimetria)
•Radiografia toracica
Vengono inoltre eseguiti test cutanei, radiografia toracica e, a volte, 
tomografia computerizzata (TC) del torace, nonché un esame e
coltura di un campione di espettorato per la tubercolosi, ed esami del
sangue per infezione da HIV, in presenza di calo ponderale o fattori
di rischio per queste patologie.
In assenza di segnali d’allarme, la diagnosi può spesso basarsi
sull’anamnesi e sull’esame obiettivo e il trattamento avere inizio
senza sottoporre il paziente a ulteriori accertamenti. In alcuni
soggetti, l’esame suggerisce la diagnosi, ma si procede a ulteriori
analisi per confermarla 
Le manifestazioni dell'ipossia comprendono la cianosi
(un'anomala colorazione bluastra della labbra, del volto o del
letto ungueale), segno di una bassa saturazione arteriosa di O2
(< 85%); l'assenza di cianosi non esclude la presenza di
ipossiemia.
I segni di difficoltà respiratoria comprendono tachipnea, uso
dei muscoli respiratori accessori (sternocleidomastoidei,
intercostali, scaleni) per respirare, retrazioni intercostali, e respiro
paradosso. I pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva a
volte cingono le braccia contro le gambe o il lettino in posizione
seduta (ossia la posizione treppiede) in uno sforzo inconscio per
fornire più forza ai muscoli accessori e, quindi, migliorare la
respirazione. Le retrazioni intercostali (spostamento verso
l'interno degli spazi intercostali) sono frequenti nei neonati e nei
pazienti anziani con grave limitazione del flusso aereo. Il respiro
paradosso (movimento verso l'interno dell'addome durante
l'inspirazione) indica affaticamento o debolezza dei muscoli
respiratori.
 segni di una possibile malattia polmonare cronicasono l'ippocratismo
digitale, il torace a botte (il maggiore diametro antero-posteriore del torace
presente in alcuni pazienti con enfisema) e seguire con le labbra la
respirazione. L'ippocratismo digitale è lo slargamento della punta delle
dita (delle mani o dei piedi) secondario alla proliferazione del tessuto
connettivo tra il letto ungueale e l'osso. La diagnosi si basa sull'aumento
dell'angolo con cui l'unghia fuoriesce dal dito (>176°) o sull'aumento del
rapporto della profondità della falange Anche una "spongiosità" del letto
ungueale, al di sotto della cuticola, suggerisce l'ippocratismo.
L'ippocratismo digitale si osserva in genere nel cancro del polmone, ma è
un importante segno di patologie polmonari croniche, come la 
fibrosi cistica e la fibrosi polmonare idiopatica; si verifica più raramente
nelle cardiopatie cianogene, nelle infezioni croniche (p.es., endocardite
infettiva), nell'ictus, nella malattia infiammatoria intestinale e nella cirrosi.
Il clubbing si verifica di tanto in tanto nelle osteoartropatie e periostiti
(osteoartropatia ipertrofica primaria o ereditaria); in questo contesto,
l'ippocratismo digitale può essere accompagnato da alterazioni cutanee,
come cute ipertrofica a livello del dorso delle mani (pachidermoperiostosi),
seborrea e tratti facciali grossolani. L'ippocratismo digitale può essere
anche un'anomalia ereditaria benigna che può essere distinta
dall'ippocratismo patologico per l'assenza di sintomi o malattie polmonari
e per il fatto che questo reperto è presente fin dalla giovane età (secondo
quanto riferito dal paziente).
La radiografia del torace è il più comune esame radiologico
utilizzato di routine per individuare, tramite i raggi X, patologie
anche tumorali che riguardano i polmoni o le strutture del
mediastino, l'area anatomica posta al centro del torace.
L'esame radiologico del torace è utile, per una prima valutazione, in caso di:
•Patologie infettive del polmone, come polmoniti, broncopolmoniti, pleuriti, Tbc.
•Bronchiti resistenti a terapie farmacologiche.
•Ascessi e interstiziopatie.
•Patologie autoimmuni del polmone.
•Versamenti pleurici anche lievi.
•Lesioni polmonari di natura neoplastica.
•Trachea e bronchi
•Spazi pleurici e parenchima polmonare
•Mediastino
•Diaframma
•Gabbia toracica (clavicole, scapole, coste e sterno)
•Tessuti molli
•Eventuali tubi e linee vascolari posizionati in
precedenza.
ECOGRAFIA TORACICA
TAC Torace

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