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San Giuseppe:

il giusto
guidato da Dio.
La vita di San Giuseppe è stata
veramente travolta dalle iniziative
di Dio, iniziative misteriose,
iniziative al di là della possibilità di
capire.
San Giuseppe si è lasciato condurre perché era
giusto e “giusto” è l’uomo che vive di fede. 
Dove lo porta il Signore? Non lo sa, Dio non
glielo dice, non gli spiega niente e lui obbedisce
lo. Ha sempre detto di sì con la vita, non con le
parole. Non ha mai avuto questioni da sollevare,
dubbi da proporre.
E come è fecondo questo silenzio! Esso
permette che tra la parola di Dio e l’obbedienza
di San Giuseppe non ci sia soluzione di
continuità. Dio parla e San Giuseppe fa.
“Non temere…”, e lui
non teme, tutti i drammi
sono finiti.
“Alzati…”, e lui si alza,
eccolo già per strada .
“Ritorna…”, ed è già di
ritorno.
Questa immediatezza di San Giuseppe a tutti i
cenni del Signore, ci dimostra la sua bella
disposizione interiore!
È stupendo questo
esempio di San
Giuseppe che, pur
essendo capo di casa,
è semplicemente a
servizio, con una
familiarità fatta di
abbandono e di
continua dedizione.
San Giuseppe non misura la vita di
Gesù e della Vergine sulle sue
esigenze, ma mette la sua vita a
servizio delle loro. Non parte per l’Egitto
quando fa comodo a lui,
ma quando
l’interesse
di Gesù
lo richiede.
Il Verbo si incarna in una famiglia di
cui San Giuseppe è il capo e vive
nella realtà delle creature umane,
nella condizione più universale, che è
quella del lavoro e della povertà.
San Giuseppe ci insegna come si offra
al Cristo il servizio di una vita
totalmente inserita nelle realtà terrene
Dalla iniziativa di Dio San Giuseppe si
trova inserito in modo estremamente
compromissivo nel mistero
dell’Incarnazione del Verbo:
San Giuseppe è lo sposo di Maria
San Giuseppe sarà il padre putativo di
Gesù
Sarà San Giuseppe a presiedere la famiglia di
Nazareth, a sostenerla con il suo lavoro, a
difenderla e a proteggerla, senza fare la parte
del protagonista, ma lasciando a Dio di
esserlo.
San Giuseppe è il custode della più alta
e sacra verginità, quella di Maria, e
della immacolatezza del Figlio di Dio.
E come lo è stato?
Non mettendosi a
dire: qui ci sono io
che li difendo tutti
e due, ma
scomparendo..
Ha custodito la
santità di Gesù
e di Maria
scomparendo agli
sguardi di tutti,
fuorché i loro.
San Giuseppe si è lasciato travolgere
dal Signore e condurre per strade
misteriose. Ha rinunciato a capire e ha
accettato di credere, ha rinunziato a
comandare e ha accettato di obbedire.
Eppure, credendo, si è lasciato
condurre dal Signore e questi lo ha
introdotto in un modo particolarmente
intimo nel mistero dell’Incarnazione e
della salvezza.
San Giuseppe, questo amabilissimo patrono della
vita spirituale, ci aiuti ad essere molto presenti solo al
cuore e agli occhi di Dio, e quanti più saranno a
dimenticarsi di noi, tanto meglio, perché in questo
nostro scomparire agli occhi di tutti e agli stessi nostri
occhi, il nostro io sappia perdersi nella adorazione
umile e silenziosa della infinita grandezza dell’unico
Dio e Signore nostro.
O San Giuseppe, Patrono della Chiesa, Tu che accanto al
Verbo incarnato lavorasti ogni giorno per guadagnare il pane,
traendo da Lui la forza di vivere e faticare; Tu che hai provato
l’ansia del domani, l’amarezza della povertà, la precarietà del
lavoro; Tu che irradi oggi l’esempio della tua figura,
umile davanti agli uomini, ma grandissima davanti a Dio;
guarda alla immensa famiglia che ti è affidata!
Benedici la Chiesa, sospingendola sempre più sulle vie
della fedeltà evangelica, e custodisci la pace nel mondo,
quella pace che sola può garantire
lo sviluppo dei popoli e il pieno
compimento delle umane
speranze:per il bene dell’umanità,
per la missione della Chiesa,
per la gloria della
Trinità Santissima.
Amen.
suor Alba Vernazza fMA

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