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WILLIAM BUTLER
YEATS
William Butler Yeats (1865 1939)
fu uno dei pi importanti letterati
dIrlanda. Di buona famiglia,
protestante, autore poetico e
teatrale, port agli estremi la
ricerca del folklore locale, gi
avviata da altri letterati tra cui la
di Oscar Wilde, a sua volta
Egli riusc a raccoglieremadre
una considerevole
scrittrice
di fama.
mole di materiale narrativo,
in parte
mediato dalla penna di altri scrittori, in
parte tradotto dallirlandese e, in alcune
occasioni, documentato tramite lascolto
diretto di individui che raccontavano
Egli
stesso trascorse molti anni della sua
esperienze personali o di
conoscenti.
giovinezza dai nonni, nella contea di Sligo,
e l fu incantato da leggende e storie che
sono ancora patrimonio degli agricoltori, in
contatto con la Terra e il naturale
WILLIAM BUTLER
YEATS
Questo notevole lavoro di documentazione
sfoci in due distinte raccolte nelle quali
racchiusa una panoramica del folclore
irlandese, popolato da spettri, folletti,
diavoli, giganti, streghe, druidi
Si tratta di due opere dal titolo:
FIABE E RACCONTI POPOLARI DELLE CAMPAGNE
IRLANDESI (1888)
Fairy and Folk Tales of the Irish Peasantry
FIABE IRLANDESI
(1892)
Irish Fairy and Folk Tales
WILLIAM BUTLER
YEATS
Le tematiche presenti
nei due testi sono
molte e Yeats ha
diviso le storie a
seconda del soggetto
trattato.
Ecco alcuni esempi:
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FIABE IRLANDESI: un
esempio
La pentola d'oro
Viveva un tempo un giovane contadino di nome Gimmy.
Era un grande lavoratore, ma, purtroppo, la terra della sua fattoria
sembrava produrre solo sassi. Era arida e, nonostante tutti i suoi
sforzi, non produceva quasi nulla, neppure erba a sufficienza per
due pecore.
Un giorno Gimmy, deluso e stravolto dalla fatica, decise di
abbandonare il lavoro. Sal su una collinetta e si sdrai al sole. Si
era quasi appisolato quando ud un picchiettio regolare, simile a
quello del picchio quando becchetta contro un albero. Ascolt con
attenzione e si accorse che il rumore non veniva dall'alto ma dal
sottosuolo. Muovendosi con cautela Gimmy esplor il prato palmo a
palmo e scopr, in una piccola fessura, un folletto che stava
aggiustando delle babbucce sul suo deschetto. Era un leprechaun,
un calzolaio delle fate. Il folletto batteva e ribatteva, e intanto
continuava a brontolare: "Sono proprio stanco di passarele mie
giornate qui, sempre seduto a questo deschetto. Se non mi
facessero male tutte le giunture, correrei fin sulla cima del monte
Alligin, dove nascosta la pentola d'oro".
I due mucchi erano fatti. Gimmy ringrazi il folletto che si rimpiatt nella sua
fessura, poi guard l'oro e vide che il calzolaio aveva in realt diviso il bottino
a met. Felice, torn a casa e decise di investire con oculatezza la sua fortuna.
Compr altra terra e altro bestiame, irrig i suoi campi, assunse persone che
lo aiutassero a liberarli definitivamente dai sassi. Ben presto divenne padrone
di una fiorente fattoria.
La sua improvvisa ricchezza incuriosiva tutti in paese, ma soprattutto il suo
vicino, un uomo avido e invidioso di nome Flanagan. Questi, un giorno, si fece
raccontare da Gimmy la sua avventura e decise di tentare anche lui la sorte.
Si mise in cammino con un gran sacco sulle spalle. Sal sulla cima del monte,
trov la pentola, e inizi a riempire il sacco. Poi, non ancora soddisfatto, riemp
di monete le tasche dei pantaloni, riemp il cappello, si tolse la camicia e fece
un fagotto per trasportare altro oro. Era talmente carico che barcollava sotto il
peso. Faticosamente scese la montagna. Quando fu presso la collina del
folletto ud una vocina che diceva: "Una moneta a te, tre monete a me".
Flanagan si guard intorno, non vide nessuno e fece finta di niente. Allora ud
di nuovo la vocina, sempre pi irritata: "Credi che ti permetter di rubare il
mio tesoro? Ho lavorato tutta la vita per accumulano e non lo lascer certo a
un avaraccio come te". Nel prato si apr una crepa che and aumentando di
proporzioni sino a diventare una vera e propria voragine. E fu l dentro che una
forza misteriosa risucchi tutto l'oro che Flanagan aveva preso senza il
permesso del folletto calzolaio.
Fonte: Yeats William Butler - Fiabe irlandesi
FIABE IRLANDESI: i
personaggi
FIABE IRLANDESI: i
personaggi
Gli irlandesi, infatti, si vantano
di
essere i veri conoscitori del piccolo
popolo o popolo fatato che vive, da
tempi immemorabili, in un mondo che
appartiene ad una dimensione magica
e incantata. A popolare questo mondo
ci sono un numero incredibile di
creature strane e bizzarre: folletti, elfi,
gnomi, fate, leprecauni e molti altri:
personaggi magici, un po' socievoli,
ma anche dispettosi.
FIABE IRLANDESI: i
LA BANSHEE
personaggi
FIABE IRLANDESI: i
personaggi
IL CHANGELING
Le fate irlandesi hanno
labitudine di sostituire i loro
neonati (brutti e deformi,
spesso zoppi e gobbi) con
neonati umani pi belli
daspetto. Il sostituto, cos
abbandonato chiamatochangeling- non ha
vita lunga, ma nei suoi pochi
anni ne combina veramente
parecchie. Strilla e pianti
continui, una fame insaziabile,
e, soprattutto, con la tendenza
ad attirare la sfortuna e le
disgrazie sulla casa dei
FIABE IRLANDESI: i
personaggi
I GOBLIN
Sono di carattere malvagio, sono
spesso dei ladri e tra i loro
compagni di avventure ci sono i
morti. Si presentano spesso con
aspetto bestiale. Usano frutti
proibiti del regno delle fate per
attirare le loro vittime. I goblin sono
rappresentati come piccole
creature, simili alluomo, dalla pelle
marrone chiaro, ma che pu
variare dall'arancio al rosso scuro,
e dai lineamenti appuntiti. Si
presentano spesso in gruppo a
cavallo di mostruosi pipistrelli, felici
di lanciare zucche marce alle
FIABE IRLANDESI: i
personaggi
IL LEPRECAUNO
il folletto per antonomasia nella
tradizione irlandese .
Il nome deriva dal gaelico leath
bhrogan che significa calzolaio,
attivit che la piccola creatura svolge
magistralmente. Tra il nutrito popolo
degli elfi, degli gnomi e folletti, il
leprecauno lunico che ha un lavoro e
tra i suoi clienti, le fate.
Cuce e ripara le scarpe delle fate e lo si
pu trovare seguendo il caratteristico
suono prodotto dallincessante
martellio sul cuoio delle scarpe, perch
altrimenti quasi impossibile riuscire a
vederlo, essendo molto piccolo ed
IL LEPRECAUNO
Le cronache pi recenti lo
descrivono come un
ometto alto meno di un
metro, con una giacca a
falde color verde smeraldo
e un cappello a tricorno;
un panciotto di lana,
pantaloni alla zuava, calze
al ginocchio, scarpe di
pelle con fibbie d'argento.
Lo caratterizzano inoltre la
barba rossa e una pipa in
terracotta.
Nelle prime descrizioni
degli autori ottocenteschi,
IL LEPRECAUNO
Curiosamente anche il
tesoriere del Reame Fatato, e
custodisce loro delle Fate in un
grande, vecchio pentolone: suo
il compito di trovare un buon
nascondiglio e di spostare in tutta
fretta il tesoro quando in cielo
spunta larcobaleno, perch
noto ormai anche agli umani, che
si tratta di un ben vistoso segnale
ad indicare, nel suo punto
dorigine, il nascondiglio delloro.
Inutile quindi correre alla fine
dellarcobaleno!
IL LEPRECAUNO
Se si riesce a
catturare il
leprecauno, egli in
cambio della libert
potrebbe rivelare
dove ha nascosto il
tesoro, ma quasi
impossibile riuscire a
superarlo in astuzia!
Esaudisce fino a tre
desideri, ma il quarto
li annulla tutti.
IL LEPRECAUNO
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IL LEPRECAUNO
E il soggetto di innumerevoli
racconti, leggende e canzoni. In
Irlanda e apre immancabilmente
le parate nei festeggiamenti per il
Saint Patrick Day.
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