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Secondo Comandamento: Ricordati del giorno del Signore per santificarlo


Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, n tu, n tuo figlio, n tua figlia, n il tuo servo, n la tua serva, n il tuo bestiame, n lo straniero che abita nella tua citt; poich in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare e tutto ci che in essi, e si ripos il settimo giorno; perci il Signore ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato. (Esodo 20:9-11) Va preliminarmente notato che tale comandamento non solo prescrive il riposo, ma altres comanda il lavorare. Luomo deve sottomettersi al ciclo lavoro-riposo stabilito da Dio, che prescrive sei giorni di lavoro seguito da un giorno di riposo. Sullo sfondo di questa comandamento vi la dottrina della settimana della creazione. Ovviamente luomo non era presente allinizio della creazione e pertanto poteva apprendere di essa solo attraverso le parole di Dio. Tanto lopera di creazione, quanto il racconto della creazione sono rivelazione del carattere di Dio. Perch Dio cre il mondo in sei giorni, quando avrebbe potuto facilmente crearlo in un istante? In realt la Scrittura desidera comunicarci che il Dio trino un Dio che lavora. Il lavoro umano possiede un alto valore perch esso riflette un carattere di Dio. Il Dio trino lavorava prima che fosse creato luomo. Ricordiamo che secondo il messaggio biblico gli uomini sono capaci di comunicare gli uni con gli altri perch sono fatti ad immagine di Dio. Tale immagine d conto del fatto che le persone della Trinit sono in comunicazione le une con le altre, consigliandosi, amandosi e onorandosi a vicenda per leternit, lavorando per uno scopo. Le teologie non cristiane o gli esempi etici, non attribuiscono molta dignit al lavoro. Il Buddismo nella propria visione del lavoro mette capo ad un essere divino, Buddha, il quale raffigurato come un uomo grasso e pigro il cui scopo tuttavia quello di essere ricco e ben nutrito. Anche nella cultura greca il lavoro era inteso come un fato imposto coercitivamente agli uomini dagli di. Essere come gli di significava essere liberi dal lavoro. Questo era inteso come una schiavit, mentre gli di erano liberi da tale schiavit. Scopo delluomo era oziare ed abbandonare lindegnit del lavoro agli schiavi, la classe inferiore per eccellenza. Queste religioni mostrano che queste societ aspiravano a divenire come i propri di, ossi liberi dalla necessit di lavorare. Tale pensiero influenz anche la teologia cristiana, Tommaso dAquino riteneva che solo la necessit di procurarsi di che sostentarsi costringesse luomo a lavorare, pertanto non sorprende che in epoca medievale vi fosse una forte tendenza ad abbracciare la vita contemplativa dello stato clericale o quella del soldato. Bisogner aspettare Lutero e Calvino, per una rivalutazione delletica del lavoro, infatti il primo us i termini religiosi chiamata e vocazione rispettivamente per il lavoro quotidiano e la posizione professionale delluomo. Entrambi cercavano di dimostrare che Dio pu essere glorificato con il lavoro di ogni giorno, e che pi autorit un uomo possiede, pi lavoro egli esprime; per questo motivo Lutero allinizio della propria opera quando ancora credeva in una trasformazione del papato, scrisse una lettera al papa rimproverandolo di lavorare poco per dedicarsi invece a feste e guerre. Solo letica cristiana trinitaria ritiene che coloro che hanno responsabilit lavorano pi duramente, evitando cos di cadere in unetica umanistica e tirannica dove solo le classi inferiori lavorano per permettere allelit di governare (comunismo). Dio si ripos il settime giorno offrendo alluomo un esempio da seguire. La settimana della creazione un esempio su cui luomo deve strutturare il proprio ciclo di lavoro e riposo. Quando Dio cre il mondo esso era 1) tenebroso, 2) senza forma, 3) vuoto (Gen. 1:2). Dio allora fece luce, separ il giorno dalla notte, la terra dal mare, il cielo dalla terra dando nel contempo al mondo una forma. Ancora in seguito Egli cominci a riempire il mondo con piante ed animali. Dio prosegue benedicendo lopera delle proprie mani. Luomo, lultimo ad essere

2 creato avrebbe dovuto continuare lopera di Dio tesa a riempire la terra. Possiamo dedurne che luomo creato ad immagine e somiglianza di Dio, nellespressione del proprio lavoro chiamato a riflettere le caratteristiche dellopera creativa di Dio, dovr pertanto il proprio lavoro essere: apportatore di forma, di contenuto, di separazione e di benedizione. Non tutto fu creato prima della creazione di Adamo, il giardino di Eden successivo alla sua creazione dal fango (Gen 2:7-8). Probabilmente il giardino aveva uno schema preciso in quanto si parla di un centro dove erano piantati gli alberi del bene e del male e della vita, e di un ingresso a est (Gen. 3:24). Lopera di edificazione di Dio gi insegnava alluomo quale dovesse essere la propria opera. Luomo, su di un piano creaturale chiamato a fare quanto vede fare a Dio. Luomo imita Dio nella sfera terrena. Va ricordato che Adamo non era stato lasciato solo a meditare su quale potesse essere il fine della propria esistenza in quanto Dio lo aveva chiaramente rivelato: 'Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra'. (Gen. 1:28). Il mandato includeva tre compiti, che lo stesso Dio aveva espresso nel corso dei sei giorni della creazione. Adamo doveva riempire la terra con persone, allo stesso modo di come Dio la aveva riempita con animali e piante. Adamo era reso responsabile della propagazione della razza umana. Il lavoro di Adamo doveva essere anche analogo allopera di Dio di separazione dei vari aspetti del mondo creato. Adamo doveva sottomettere il mondo come suo proprietario, tale nozione pu sembrare offensiva alla mentalit contemporanea, ma il vero significato del dominio di Adamo quello di curare e sorvegliare il giardino (Gen 2:15). Avere dominio significa servire non soggiogare. Per servire in modo adeguato il mondo, Adamo doveva sviluppare una conoscenza dellordine impresso da Dio alle cose create. Dando un nome agli animali nel giardino Adamo comincia in sottomissione a Dio unanalisi dellordine creato. Sembra non essere esplicitamente presente il terzo aspetto dellopera creative di Dio, la creazione della luce, ma il fatto che in Genesi 4 immediatamente dopo la caduta vengano offerti sacrifici con il fuoco ci testimonia di un uso ben pi antico di esso. Lopera di Dio nel corso della storia sempre stato inserito nel contesto del patto, sia prima che dopo la caduta. Il patto fondato sul desiderio di essere in comunione con luomo, la sua forma esteriore quella di una serie di impegni che Dio affida alluomo. Ogni patto implica le restaurazione del mandato originario. Il riposo un ordine, il comandamento ci ricorda che possibile disonorare Dio lavorando quando il momento di riposare, e riposando quando o il momento di lavorare. Il riposo prescritto dal comandamento, non lo stato che segue alla stanchezza o alla fatica, n da intendersi come una conseguenza secondaria del peccato, a tal proposito senz'altro utile ricordare che in Gen. 2:2 (Es. 20:11) Dio stesso afferma di essersi riposato. Nelle intenzioni di Dio, il riposo lo stato di pienezza e soddisfazione che consegue al compimento di un'opera, e infatti nella Scrittura il lavoro sempre inteso in funzione di un'opera da compiere, non esistendo alcuna etica del "lavoro per il lavoro".E' senz'altro utile sottolineare che il ciclo lavoro-riposo non un prodotto dell'uomo, ma un dono di Dio. La realt pu essere anche un elemento soffocante per l'uomo. Dio permette all'uomo di riconoscere il senso della propria esistenza e di quella dell'universo, invitandolo a prendere le distanze dalle proprie attivit onde osservarle con obbiettivit. Il bene pi grande dell'uomo altrove che nel proprio lavoro. Non si vuole con quest'ultima affermazione svilire il contenuto dell'attivit lavorativa umana, quanto piuttosto indicarne la destinazione autentica. L'espressione "lavorerai sei giorni" non da intendersi come una concessione che il Signore fa all'uomo, "lavorerai sei giorni ner te stesso a patto che tu ne dedichi uno a me", non vi contrapposizione tra lavoro "per me" e "riposo per Dio", tanto il lavoro quanto il riposo appartengono all'Eterno, cio ricadono nella sfera della Sua Sovranit. Il lavoro non mai strettamente parlando,"per noi", ma sempre il lavoro che Dio ci da a compiere, senza che vi siano contrapposizioni tra lavoro materiale e spirituale.

3 Allo stesso modo non vi contrapposizione tra lavoro e riposo. Nel brano di Deuteronomio 5:13, l'uomo lavora su mandato preciso da parte di Dio. II comandamento del riposo (shabbat), ci ricorda che soltanto Dio pu portare a compimento l'opera iniziata, in quanto soltanto Lui pu disporre del progetto completo dell'opera e dell'eternit per realizzarla. L'uomo non pu, propriamente parlando, fare tutto ci che lo aggrada, egli solo un incaricato, n pu disporre in maniera indefinita e sovrana del proprio tempo, egli cio limitato. L'opera dell'uomo per sua stessa natura destinata a rimanere incompiuta. Il comandamento ci ricorda che le nostre opere trovano il proprio compimento solamente in Dio. Se riconosceremo di essere solo partner fiduciari nei riguardi dell'opera che compiamo con il nostro lavoro (qualunque esso sia), sapremo prendere anche al momento comandatoci da Dio prendere le distanze da essa. In Esodo 20:11 il comandamento del riposo giustificato facendo ricorso al riposo creazionale di Dio (Gen.2:1-3), mentre in Deuteronomio 5:15 il popolo esortato a riposarsi alla luce del ricordo della schiavit egiziana. La formulazione di Deuteronomio appare un p ambigua e sembra volere essere una interpretazione ulteriore del perch del riposo sabbatico, legandolo al concetto di liberazione. Il comandamento del riposo allora anche annuncio del riposo come liberazione dalla schiavit e inoltre annuncio del tipo di riposo definitivo, del sabato eterno nel quale si entra quando si cessa di operare con le proprie forze per la propria salvezza, e ci si riposa nel lavoro compiuto da Cristo sulla croce (Ebrei 4;4). Il 3 comandamento non presta eccessiva attenzione ad un giorno in particolare, non si dovr pensare dunque a trasferire il sabato ebraico alla domenica cristiana. Con Cristo venuto meno ti valore di prefigurazione del giorno del riposo (Col. 2:15-I7) , tale fatto non esclude la ricerca di un giorno da dedicare in modo particolare alla comunione con Dio. In Atti 20:7 detto che i cristiani si riunivano nel "primo giorno della settimana per rompere il pane insieme" (Cena del Signore, Agape), tale giorno forse altrove chiamato "giorno del Signore"(Ap. 1:10) esso verrebbe fatto corrispondere con la "domenica"(il giorno nel quale Ges,essendo risuscitato cominci a mostrarsi ai propri discepoli); risulta chiaro a causa della flessibilit del 4 comandamento la possibilit di eleggere a "giorno di riposo", qualsiasi giorno della settimana. Il giorno di riposo non dovrebbe essere occasione per "fare" qualcosa per il Signore, ma al contrario occasione per "non-fare" affidando in tal modo ogni nostro peso e responsabilit nelle mani di Dio. Differenze nella comprensione del modo di mettere in pratica il 4 comandamento cominciarono molto presto allinterno delle chiese della Riforma. Calvino riteneva che sotto il Nuovo Patto non vi fossero giorni particolari per adorare Dio e riposarsi. I Puritani e gli scozzesi ritenevano al contrario che il giorno del Signore (Ap. 1:10) fosse soggetto alle stesse restrizioni di quello dellAT, eccetto nel fatto che adesso dovesse essere celebrato nel primo giorno della settimana piuttosto che nel settimo. Lopinione di Calvino riflessa nel Catechismo di Heidelberg:

4 D. 103 Che cosa esige Dio con il quarto comandamento? R. Dio esige innanzitutto che il servizio della predicazione e dell'insegnamento siano mantenuti; e che io, in particolare, nel giorno del riposo, mi associ diligentemente alla Sua Chiesa, per imparare la Parola di Dio, usare dei Santi Sacramenti, invocare apertamente il Signore, e fare la elemosina cristiana. Inoltre che, tutti i giorni della mia vita, mi riposi dalle mie opere malvagie, lasci operare in me il Signore mediante il Suo Spirito, e dia cos inizio in questa vita al Sabato eterno. (Lu. 11:28; At. 2:42,45; Eb. 4:9,10) La dottrina puritana del sabato contenuta nella Directory for Public Worship della Assemblea Westminster: THE Lord's day ought to be so remembered before-hand, as that all worldly business of our ordinary callings may be so ordered, and so timely and seasonably laid aside, as they may not be impediments to the due sanctifying of the day when it comes. Lintero giorno deve essere celebrato in quanto santo al Signore, tanto in pubblico quanto in privato, poich esso uno shabbat cristiano. To which end, it is requisite, that there be a holy cessation or resting all that day from all unnecessary labours; and an abstaining, not only from all sports and pastimes, but also from all worldly words and thoughts. That the diet on that day be so ordered, as that neither servants be unnecessarily detained from the publick worship of God, nor any other person hindered from the sanctifying that day. That there be private preparations of every person and family, by prayer for themselves, and for God's assistance of the minister, and for a blessing upon his ministry; and by such other holy exercises, as may further dispose them to a more comfortable communion with God in his public ordinances. That all the people meet so timely for publick worship, that the whole congregation may be present at the beginning, and with one heart solemnly join together in all parts of the publick worship, and not depart till after the blessing. That what time is vacant, between or after the solemn meetings of the congregation in publick, be spent in reading, meditation, repetition of sermons; especially by calling their families to an account of what they have heard, and catechising of them, holy conferences, prayer for a blessing upon the publick ordinances, singing of psalms, visiting the sick, relieving the poor, and such like duties of piety, charity, and mercy, accounting the sabbath a delight. Nel 1960 e 1970, le OPC disciplinarono due ministri che seguivano la dottrina di Calvino a proposito dello Shabbath. Dovremmo imparare nel giorno di riposo non soltanto a "non-lavorare", ma anche a "nonpreoccuparci", a non restare legati ai problemi legati ai giorni lavorativi, a non lasciarci intimorire da quelli futuri, a lasciar riposare le cose, a non aver paura di perdere tempo, ma sopratutto dovremmo imparare a gioire del presente, testimone di una eternit gi cominciata.

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