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Caso di Lazzaro Tribunale Corte dAppello Corte Costituzionale Corte dAppello Corte di Cassazione La Signora Dalila di Lazzaro voleva

leva adottare un bambino pur non essendo sposata. Adisce il Tribunale di Roma nel 1992 sostenendo a suo favore: applicabile al caso la Convenzione di Strasburgo del 1967, ratificata in Italia nel 1974 con legge interna, sulladozione dei minori. Nel suo art. 6 prevede la possibilit che anche un soggetto singolo possa adottare un minore, e nonostante la legge italiana sulladozione , n.184 del 1983 ad esse successiva disponga diversamente, la norma internazionale non viene da essere abrogata in forza del principio della specialit dei trattati. Mostra una serie di casi nel mondo, in cui numerosi Stati che hanno ratificato la Convezione ammettono adesso ladozione da parte di una sola persona. E addirittura anche molti altri Stati che non ne hanno preso parte ammettono tale tipo di adozione, trattandosi cos di un principio generale di diritto internazionale. Il Tribunale di Roma rigetta la richiesta della sig. Di Lazzaro per i seguenti motivi: stato interpretato in maniera scorretta lart. 6 della Convenzione: la legge ammette ladozione di un minore solo da parte di una coppia coniugata, o da parte di un solo adottante . Dal canto suo lart.6 della legge n.184/1983 dice: ladozione permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni. La norma convenzionale non ha lo scopo di obbligare gli Stati contraenti ad ammettere entrambe le adozioni. Da semplicemente la facolt ai singoli legislatori nazionali, di ammettere con legge interna le due tipologie di adozioni oppure luna o laltra. In particolare lo scopo di questo articolo di regolamentare le adozioni plurime cio quelle effettuate da pi persone nei confronti dello stesso minore. LItalia ha scelto di ammettere solo ladozione da parte di coppie coniugate, anche se in casi particolari la stessa legge nel 1983 ammette allart.44 ladozione di minori da parte di una sola persona. vero che molti Stati ammettono ladozione da parte di una sola persona, ma ci sono anche molti Stati firmatari della Convenzione che ammettono solo quella di coppie coniugate, e ci dimostra che questi Stati non stanno disobbedendo ad un obbligo internazionale. Inoltre non esiste alcuna norma generale sulladozione da parte dei singoli, tanto che gli Stati che ammettono tale tipo di adozione prediligono comunque dare un minore in stato dabbandono ad una coppia. Il Tribunale fa riferimento alla convenzione ONU sui diritti del fanciullo, essa utilizza il termine famiglia di adozione e nel ns. ordinamento per famiglia si intende quella fondata sul matrimonio (art. 29 Cost.) La signora di Lazzaro si appella alla Corte dappello di Roma per mancata applicazione della norma pattizia. La Corte dAppello risponde: La Convenzione stata recepita nel nostro ordinamento ed efficace tanto da non essere stata abrogata dalla legge interna n.184/1983. Listituto delladozione dovrebbe mirare a dare al minore privo di famiglia degli affetti, una educazione ed una crescita pi simile possibile al modello naturale (imitatio naturae), assicurando il migliore sviluppo psicofisico con entrambi i genitori. La possibilit di adozione da parte di un solo genitore, senza alcun limite, sancita nellart.6 della Convenzione appare in contrasto con i principi del nostro ordinamento, in particolare con gli artt. 3,29 e 30 della Costituzione. Con queste motivazione viene sollevata questione di Costituzionalit alla Corte Costituzionale.

La Corte Costituzionale ritiene la questione infondata perch: La norma a cui fa riferimento la corte dappello non auto applicativa, cio non attribuisce direttamente ai giudici italiani il potere di concedere ladozione a persone singole. Essa si rivolge ai vari legislatori nazionali i quali avranno il compito di ammetterla con legge interna ma anche di escluderla dato il suo carattere non prescrittivo. Agli Stati firmatari solo impartito il divieto di permettere ladozione di minori da parte di coppie non sposate e insieme attribuita la facolt di permettere ladozione di minori, oltre che da coppie sposate, anche da persone singole. In particolare dallo stesso rapport explicatif del Consiglio dEuropa, si conferma una tale interpretazione della Convenzione che non rende obbligatoria lintroduzione delladozione da parte di una sola persona In ogni caso gli artt.3,29 e 30 non si oppongono a uninnovazione legislativa che riconosca una pi ampia possibilit di adozione sempre nellinteresse esclusivo del minore. Riprende cos la Corte dAppello, che non condivide le interpretazioni date dalla Corte Costituzionale sulla base dello stesso Consiglio dEuropa. Statuisce che: Lart.6 tra le disposizioni essenziali della Convenzione. In sede di ratifica del trattato si ampiamente discusso del carattere auto applicativo e vincolante delle norme in essa contenute. Per tale motivo loperatore di diritto tenuto a trarre da esse le norme per regolare i vari casi di adozione Non valgono le considerazioni fatte dalla corte Costituzionale in relazione al rapport explicatif del consiglio dEuropa. Diversi casi in cui i tribunali italiani hanno deciso che in forza dellart.6 della convenzione si possa ammettere ladozione per parte di un solo adottante non coniugato. Sulla base di queste motivazioni la Corte dAppello di Roma nel 1994 legittima la signora Di Lazzaro a proporre domanda di adozione. Il procuratore generale presso la Corte dappello di Roma adisce la corte di Cassazione con ricorso in via straordinaria. La Suprema Corte cos si pronuncia: Ribadisce il carattere non auto applicativo della Convenzione riprendendo il rapport explicatif del Consiglio dEuropa come documento fondamentale per linterpretazione del trattato. Non obbligatorio per gli Stati firmatari ammettere ladozione da parte di un solo soggetto. Sar compito del legislatore scegliere il tipo di adozione che ritiene pi conforme ai propri principi. Analisi letterale della congiunzione o utilizzata nel testo dellart. 6 Il nostro ordinamento ammette comunque ladozione di un solo soggetto in casi particolari quando si tratti di coniuge separato o vedovo e quando ladottando sia orfano e unito da vincoli di parentela o rapporti stabili e duraturi preesistenti alla morte dei genitori con tale soggetto. La domanda della Di Lazzaro non pu essere presa in esame, va cassata senza rinvio la decisione impugnata, che ha diversamente statuito.

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