Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2-
DELLA PITTURA
D
I
LIONARDO DA VINCI
TRATTATO
DELLA PITTURA
LTONARDO DA VINCI
Nuovamente dato
e Supplementi
,
in
luce
con
Note
e con le
Memorie
doli'
Autore
DI
DIRETTORE
NELL'
AUGUSTA
TOMO
vince
Tutti
costui
altti
il
,
II.
pur solo
e
vince Firlia
Apelle
>
tutto
Batr.
ot rozzi
Joach,
Sci.ndr.-irt
pAg.
113.
IN PERUGIA
1S05.
Cam. e Vesc.
Con
le
dovute
licenze.
TRATTATO
D
1
>5T
DELLA PITTURA
LIONARDO DA VINCI
De//e
membra
CAPITOLO CLXXX.
L
le
membra
degli
uomini
s' affaticano in diverse , sosieno quelle , che scoprano i lor mu* scoli da quel lor laro dove i muscoli
quali
ignudi azioni
li
muovono
delF operazioni, e Ji altri membri siano pii>o meno pronunziati ne' loro muscoli, secondo che pi,o me*
il
membro
no
s'
aifaticano
Onde volendo
figurare
un
uomo,
che faccia atro di distendere il braccio per qualche azione > fn che il braccio sia tutto ignudo col muscolo della spalla
sta legato, e cos
QWQ
ancora
gi chs
le
cartila-
con un
e
non
veda
158
soe parti anteriori, ne tampoco quelle delli reni^ e di altre parti po-
petto, o
.
le
steriori
De Hi
altri
membri
a ritirar-
lo nel sito , dove lui desidera muoversi . Come r uomo A. , che muove il braccio col tratto E., e portalo in contrario sito col
la
persona in
Del movimento
dell'
{Ftg.
te
di
qualunque cosa, e la seconda parte de' movimenti che abbiano attenzione alle loro operazioni, le quali siano tatte con prongradi delli loro operatitudine , secondo
1
come
che
,
in
sollecitudi-
ne; e che
della
la
prontitudine
qualit,
di
si
ferocit
sia
all'
somma
richiede
operatore di quella.
de-
ve gettar dardi
sassi
se
che
la
figura dimostri
tale
sposizione in
azione
quale
qui
azio-
ne ne,
]d
&
in
potenza;
.
,
&
il
moii primo
varj
n
il
m
la
valetudine
figura
,
la
seconda
i^ar
movimento
cosa ancovoler
B.
ma Vh,, rimover
pi da se
la
B.
V altro
perch mosrri di
,
suo peso ad un niedesimo aspetto, r /i. avendo volto i piedi ad esso aspetto , quando si torce, o piega, e si rimove da quello in contrario sito dove esso apparecchia la disposizione della potenza, esso ritorna con velocit, e couodic al sito dove esso lascia uscir il peso delle sue mani. A'ia in questo medesin>o caso la fit^ura B. avendo le punte de* piedi volte in contrario sito al luogo dove esso vuol tirare il suo ad esso luogo con peso si storce grande incommoditii e per consequenza T efhtco debole, & il moto partecipa defV apparecchio della ]a sua causa, perche forza in ciascun nio vi mento vuol essere con istorcimenti e piegamenti di gran violenz;i, & il ritorno sia con ap;io , e conu)dit e cos l'operazione h.i buon' efTetto; perch il balestro che non ha disposizione violenta, il moto del mobile da lui rimosso sar breve, o nulla perch dove
, , ,
,
i6o
non moto ella non pu ese dove non violenza distrutta, e per questo l'arco, che non ser ha violenza non pu far moto ,se non acqui-
non
dsfazione di violenza
,
sta essa violenza, e nelTacquisrar, la variera da se . Cos T uomo che non si stor-
non ha acquistato potenza. Adunque quando A. avr tratto il suo darca o pieghi,
,
esso si trover essere storto, e debole per quel verso dove esso ha tratto il moacquistato una potenza, la quale bile, sol vale a tornare in contrario moto, (i)
do
&
Delle atthiidn
movhneyi
e lor
membri
CLXXXl?') U
'
i medesimi movi una medesima figura nelle sue nienti in membra, e mani, o dita: n ancora si replichi le medesime attitudini in una isto-
Non
siano replicati
ria-
come
una battaglia , o una occisione di soldati j dove non nel dare se non tre modi, cio tjna punta j un roverscio, & un fendente:
in questo caso tu
hai
ad
insegnare
^
il
(t)
questo
Cap.
CCLXI.
h seg.
6i
come
tutti
dire
gli
alcuno
,
sia
yqw
cuno per
Iato
&
alcuno
akri aspetti delle medesime tre attitudini.' e per questo dirnandaremo tuttgli altri, partecipanti d'uno di questi
.
Ma
sono nelle battaglie di grand' artiiicio, e di gran vivacit , e movinientoj; detti composti quelli e son , che una sola ligura ti dimostra, come s* ella si vedrii con le gambe dinanzi , e parli
ncti
composti
te per
sti
si
il
di
que-
CaP.CLXXXIV.
Nelle giunture delie membra, e variet delle loro piegature ? da considerare come neJ crescere carne da un Iato viene a niancar nell'altro, e questo s' ha da ricercare nei collo degli animali, perch li
,
(t)
se
il
fitrote
la
ricopiasse
del
ia
Tatie reduce
pet
,
modo
egli se
di esempio,
statua
Gla-
diatore Borgi'.ese
ne possa
io
un' istotia
.
di coro*
satebbojAO
quando
la
figura
si
potie
in
guisa, che ci
di
la
sotto.
Proitetre
ponderazione del
averli
)
ma
ci
hi
lascisti
nel desiderio
di
suppliraiin
tante
OTt
cotesti
102 delle quali loro moti sono di tre nature due ne sono semplici, & un composto, che partecipa dell* uno, e dell* altro semplice^ deili quali moti semplici , l' uno quando si piega all'una e l'altra spalla, o quando essa alza o abbassa la testa che sopra gli Il secondo quando esso collo si posa torce a destra, o sinistra senza incurvamen,
,
to j anzi resta dritto, et avr il volto voltato verso una delle spalle, li terzo moro, che detto composto , quando nel pie-
gamento suo si aggiunge il suo torcimento, come quando l'orecchia s' inchina inverso una delle spalle, & il volto si volta inverso la medesima parte, o la spalla opposita col viso volto al cielo, (i)
Della membrtficazone
dell*
uomo
GAP.
CLXXXV.
parte discordante , notala , e forte ti guar*non V usare nelle figure ,che per te si compongono, perch questo commune
derai di
(i)
SCO.
Questo
capa
anJerebbe
unito
al
Cap.
CCIV
CM\
Tutti
li
CLXXXVI.
niembri esercitino quelT officio, al quale furono destinati, cio che ne* morti , e dormienti nissun men^bro apparisca vivo, o desco, cos il piede, che riceve il peso dell' uomo, sia schiacciato, e e non con dita scherzanti , se gi non posasse sopra il calcagno.
De" moti
CaP, CLXXXVil.
Li moti delle parti del volto , mediante gli accidenti mentali, sono moki; de' quali i principali sono ridere , piangere, gridare cantare in diverse voci acure , e gravi, ammirazione, ira, letizia, malinconia, paura, doglia, e simili, delle quali si far menzione , e prima del riso, e del pianto, che sono molto simili nella bocca, nelle guancic , e serramento d' e echi , ma solo si variano nelle ciglia , e loro intervallo.- e questo tutto diremo al suo luogo ,
,
cio della variet, che piglia il volt<, le mani , e tutta la persona per ciascun de-
104
gli
cessaria
veramente i corpi due volte morti. Et ancora ti ricordo che li movimenti non sieno tanto sbalestrati, e tanto che la pace paja battaglia , o momossi rcscha d' iaibriachi e sopra il tutto, che li circostanti al caso , per il quale e fatta V istoria , siano intenti con atti , che mostrite dimostrer
,
no ammirazione, riverenza do'ore sospetto, paura, o gaudio, secondo che richiede fatto il congiunto, il caso, per il quale o vero i concorso delle tue figure ; e fi che le tue istorie non sieno 1* una sopra 1* altra in una medesima parete con diversi orizzonti; sicch ella paia una bottega di merciajo con le sue cassette fatte a quadretti.
, ,
effigie
GAP. CLXXXVlll.
Le
parti ,che
mettono
in
mezzo
il
glo-
otto modi , cio bo del naso si o elle sono egualmente dritte , o egualmente concave, o egualmente convesse i. Ovvero son disugualmente rette, concave, e convesse, 2.0 Ovvero sono nelle parti superioconcave. 3 Ovvero ri rette, e di sotto
variano in
4.0
Ov.
vero di
sopra
concave
di
socco
rette
ci sopra concai'C, e di sotto con5 <* di sopra convesse, e di sotvesse. 6 o di sopr;i convesse, e di rette. 7 to
sotto concave
L' appiccatura del naso col ciglio di due ragioni, cio, o ch'ella concava, o
ch'ella dritta. La fronte ha tre variet
o eh' ella o eh' ella piana, o eh' ella concava colma. La piana si divide in due parti ,
,
,
cio o ch'ella convessa nella parte disopra, o nella parte di sotto, ovvero di sopra , e di sotto , ovvero piana di sopra o
di sotto.
Alodo
figie
eli
tffier
a mente
volta.
ti
e del
solo
umana
sol
in profilo^
col
d'una
CAP. CLXXXIX.
bisogna mandare alla memoria la variet de' quattro membri diversi in profilo, come sarebbe naso, bocca mento, e fronte. E prima diremo de' nasi, i quali sono di tre sorti , dritto, con* cavo, e convesso. De' dritti non ve n' altro che quattro variet , cio lungo, corto, alto con la punta, e basso. I nasi concavi sono di tre sorti delle quali alcuni hanno la concavit nella parte superiore, alcuni nel mezzo, ed alcuni nella parte inIn questo caso
,
i66
feriore
.
Li nasi convessi
ancori
il
no
la
in
tre
vadagobbo nels
parte di sopra, alcuni nel mezzo, alcuni di sotto; gli sporri che mettono in meszo il globo del naso si variano in tre modi, cio o sono dritti, o sono concavi, o
sono convessi.
Modo
di tener a mefite la
f>rma
d'
un voho
Q^V, CLXXXX.
Se tu vuoi con
,
facilit tener a
mente
un'aria d'un volto impara prima di molte occhi , nasi , menti , gole , teste , bocche colli, e spalle; e poniamo caso. Li nasi sono di dieci ragioni: dritto, gobbo , cavo, o pii gi che il mezzo, coi rilievo pi su simo , tondo, & acuto: questi aquilino, sono buoni in quanto al profilo. In fiiccia eguali , grossi in sono di undici ragioni mezzo, sottili in mezzo, la punta grossa, e sottile nell'appiccatura, sottile nela punta , e grosso nelT appiccatura , di larghe narici , di strette, di alte, di basse, di bachi scoperti, e di buchi occupati dalla pun,
ta: e cos troverai diversit nell' altre parle quali cose tu dei ritrarre dal naticoie
:
tvrale
e metterle a
mente.
a
do
simili fazioni
chiara
trarre
,
al
167 quando hai dato un' ocvolro della persona che vuoi ri,
guarderai poi in disparte qual naso o bocca se gli assomiglia e tagli un picciolo segno per riconoscerlo poi a casa, e nerterlo insieme.
,
GAP.
LXXXXl.
Non
finizioni
,
si
sibilmente nelle piacevoli, & dilettevoli ombre , e da questo nasce nasce grazia, e for-
mosit.
heir attitudine
GAP.
CLXXXXIL
U
la
La
piede
,
fontanella della
e gittando
in dietro,
si
un
la
e se la
gam-
ba getta
fontanella va innan*
xw
zi, e cos
rimuta
ogni attitudine.
GAP.
CLXXXXUl.
lati
Quelle spalle o
altri
dell*
uomo, o
loro
quali
'
d'
animali
avranno
infra
difirenza
nell'altezza,
delle
maggior il suo
i68
tutto sar di pi tardo moto| contrario , cio che quelle pam
aliali
seguita
degli
i!
ani*
avranno minor differenza nelle loro altezze, delle quali ii suo tutro sar di pi veloce moto, E questo si prova per la 9.* del moro locale dove dice Ogni grave pc:sa per la linea del suo moto; adunque movendosi il tutto verso alcun luogo, la par,
:
te a quella
unita
seguita
la
linea
brcvissi-
ma
del
moto
dar
()
sa
Mon
viene inteso
.
<ju
1*
Autore
ia
s?
non
da
cht
di
iMcccanlca
Hg!!
tra
gli
altri
ac*
questa
s
(
scieta
in
della
questo Capo
bilancia
spiega
Tig.
he
AB
2^. )
in
al*
braccia
il
cg:u;i1
d:il
sue eentro
ove movendo
peso
fino
in
in
Di
e
dipoi
in
loce eoi
moto
D, che
E in
,
in
E,
nel
tendere
ritentare
nell'equilibrio
ifiovendosi
AB;
AD
minore
F.
assai
sarebbe
velociti
peso da
Perciocch pi
retto
l'ar*
co della diicesa
altres
in
ha maggior velocit ed
ferenza
Il
in
cui
il
peso in E
bilancia
si
rende
peso adunque
della
pi
e
il
grave
suo
ia leva
e-juilibrio
A, B,
la
che non in
del
D,
meo
braccio
grave
della
E
ed
perche
linea
moto
altri
ossia
CA
H
rati
margiore degli
,
moto G D,
eoBside*
siccome questi
vengono
questo
modo
d*' Meccanici
nelle icvc
iccurre
169
Risposta cantra.
(
GAP.
3^)
CLXXXIV.
%
,
Dice l'avversario, in quanto alla prima parte di sopra non esser necessario che r uomo che sra termo, o che cammina con tardo moto, usi di continuo la predetta ponderazione delle membra sopra il centro delia gravit che sostiene il peso del tutto 3 perch molce volie V uomo non usa, n osserva tal regola, anzi fa tutto il
,
,
contrario, conciosiach alcune volte esso si piega lateralmente stando sopra un sol piede, alcuna volta scarica parte del suo peso sopra la gamba, che non retta, cio quella che si piega nel ginocchio , couc si
,
mostra nelle due figure B.C. Kispondesi , che quel che non fatto dalie spalle ridia
igura C. fatto nel fianco,
come
si
di-
(i)
e
L'
Autore ne ha trattato gi
to
Capo CCLXVII.
Capi
in
Lo
.
studioso
potr
e
scorrere
,
tutti
ia
questi
una lettura
delle
E ^ui
e
da
notarsi
che
grazia uc'movimeuti
celle spalle,
figure
,
riposta
principalmente
de' pie-
poi
ne' fianchi
indi
nel piantare
di
ed in questi
e
moti
il
Pittore
dee
usare
il
studio
gran
ile ^
loro conciasio
delle
membra quando
s figu-
atti j^roprj
GAP. CLXXXXV.
Quella figura, della quale il movimento non compagno dell' accidente , che into esser delia figura , mostra le membra non esser obbedienti al giudizio d'essa figura, & il giudizio dell' operatore valer poco ; per deve mostrare tal figura grand* affezzione, e fervore, e mostrar, che tali moti , altra cosa da quello per cui siano fatti non possano significare.
Delle membrific azioni deg' ignudi
.
Gap. Lxxxxvi.
Le membra degl' ignudi debbono essepi o meno evidenti nel discopri mento
maggior, o minor
fii-
re
o azione,
manifesti quello,
che e
Ove
Capi
colla le
si
,
dia un'occhiati
s'
alle
1'
figure
rappresentate
nel
ne'
citati
intender
che
Homo
sformandosi
far
moto
ia
col
jbraccio
destro, egli
e
dee pel
contrasto
il
forza
,
terra
gamba
piede sinistro; ed
ai
medcsirao
avviene nel-
presente
Capo
!7? pi adoperalo, e qncUo che nulla s'adopera, resti lento > e moile (i)
.
Del moto
corso
dell' nonio
et altri
ani-
mali
Ca1\ CLXXXXVll.
si
Quando l'uomo
ta
,
,
muove con
veloci-
o tardit sempre quella parte j che sopra la gamba, sostiene il corpo , sar pi bassa , che V altra
.
Come
il bvccco
raccolto
muta
^
tutto
GAP. CLXXXXVIU.
L' estensione del braccio raccolto muove tutta la ponderazione dell' uonio sopra il suo piede sosrentacolo del tutto come si mostra in quello che con le braccia aperte va sopra la corda senza altro bastone
,
(i)
egli
Si
Intorno
il
rcrgare
muscoli ne!
che sono
gli
corpo
in
umano,
si
moto
goa*
^
fiano,
che piuttosto
si
coQfondon
ani
cogli altri
Dell' uomo , altf' animali ^ che nel muover' si con tardit non hanno il centro dtlla
delli
CaP. CLXXXXiX.
Quell'animale avr ii centro delle gambe suo sostentacelo tanto pi vicino al perpendicolo del centro della gravita il quale sar di pi tardi movimenti , e cos di
,
converso^ quello avr il centro de' sostentacoli pi remoto dal perpendicolo del centro della gravit.1 sua, il quale lia di pi
(i^ Tutti
corpi hanno
il
centro
il
di
gravit
nel
mezzo
si
della
loro
mole,
ia
cui
tutto
raccoglie.
L'uomo,
de motu
le
per osservazione
Aciim<ilum P.
il
I.
da Gio, Alil
fonso Borelli
ha
centro
di
gravit fra
si
natiche ed
la
graviti
di
terra
tira
ia
si
gi
linea
perpendicolare sul
(][aesta
direzione, 'e
della
.
del corpo
no a tanto che questa linea non esce esso sempre si stara dritto
,
base
i
piedi
loro
Stano
corpi
A
,
B,
Fig.
la
31.
linea
e di
sia
cener
il
di
gravit, e
licolo
CD
sia
gravit, ossia
.
perpen-
dicesi
dall'
Autore
Cotesto perpendicoia
,
nel
si
corps
A dentro
a
sua
base;
ma
cor-
nel corpo
della
B, ove
tirasse
e
piorabo
cadcrebbe
il
fuori
base
II
po Bi
rerso E , medesimo
effetto
^?5
De /r uomo
GAP. ce.
tig.
32.
Sempre la spalla dell'uomo che sostiene il peso pi ;!t:i , che la spaila senza peso , e questo si mostra nei la jgura posr;i, per ia qucjle passa la iiica centrale di tutto il peso dell'uomo e del peso da lui poitato: il qual peso composto se v.ow fusse diviso con egual soma sopra il centro della che gamba, che posa, sarebbe necessita tutto il composto rovinasse: n^a la necessit provede, che tanta parte del peso naturale deir uomo si getta da un de* lati ,
, ,
,
Tom. IL
si
regge in
piedi
>
sulle
lue
le
veci di
de'
si
due colocnuccic
femori
,
delle
tibie
dorsale
.
sopra degli
in
Q^nindL
dal
le
j
linea
di
direzione
tirata
gi
perpendicolo
dee Cdcre
di
si
centro di
gravit
,
del
fra
orver dentro
in
pianta
un
piede
potrebb: reg-
ma cadcrebbe
linea
quella
.
banda
dove
sareb-
be inclinata
che
scoli e
la
.
la
di
direzione
Ne
da
lusingirsi
sua
Altre utili
il
BoicUi
sullri
ponderazione
sulli
moti
dell' ueuiio
Io
iie
ho
fatta
un'
epitome
in
rosira lingua
c[u^!e
srudJosi
,
di
pittura, Ja
iino
al
rimane inedita
quanra ?a qiiriitit del peso accdettale ^ che si aggiunge dalTopposito Iato: e questo far non si pu se V uomo non si piega e non s'abbassa dal Iato suo pii lieve con tanto piegamento, che partecipi del peso
portato: e questo far non non si alza, e la spalla lieve non s' abbassa. E questo il mezzo che V artifziosa necessit ha (^i) trovato in tale azione
accidentale da
si
lui
pu,
se
la
li
suoi
Sempre il peso delT uomo, che posa sopra uua sola gamba sar diviso con eguai
(t)
0,iiej;to
Capo andercbbe
il
unito
,
al
Capo
di
CCXV.
la
problema
che egli
le
bisogna che
li-
gravi,
uomo
di
del
peso
fra
I
porta
in
spalla
la
piante
de* piedi,
il
o dentro
comuiune
deli*
pianta
un piede.
coli'
meccanici
i
trovano
che
centro di
gravit
del
unire
uorao
peso
3. )
>
con
la
una
parte
sia
questa
AB.
la
Tig.
quale dividono io
C,
la
in
guisa che
raal
parte
-,
A C
alia
altra
CB
il
abbia
il
medesima
dell*
gione
peso
se
la
uomo
la
spalla y
quale
fosse
meil
peso
della
deli'
uomo
sarebbe
e la
allora
patte
AC
doppio
parte
CB;
perpendicolare
CD
xapptc-
'^S
parte opposita sopra ta , che sostiene
.
il
centro della
[gravi-
De 11^ uomo
L'uomo,
che
(
vtiove
GAP.
CCII.
34-
che si move avr il centro della sua gravitk sopra il centro della gamba, che posa in terra.
D^'lla blie azoue del peso d
qn alinque
ani
male
ininobile
GAP.
La privazione del moto di qualunque animale, il quale posa li suoi piedi nasce dalla privazione dell' inegualit che hanno infra loro opposici pesi , che si sostengono (i) sopra i lor piedi
, .
(i)
La
Meccanica
e'
istruisce
che
la
nelle
micchiue
e
,
dassl
la
forza
*1
peso
la
quadella
conosce moltiplicando
,
il
xcsisreBza
ossia
peso
per
le
lunghezze dei
dalla le-
va
za
t:
contrariamente presi
il
dal
::::
punto
di
f
appogi^io
Tig.
3 6.
i
Dicasi
la
adunque, che
l
peso
in
lOOj
or
r:
so
son
=;
equilibro,
presi
perche
bra:ci
AC,
d'
GB,
4,
contrarianocnte
dal
punto
176
Ve
eAP. CCIV.
Fig, 37- )
Tanto diminuisce V nomo ne! piegamento dell'uno de' suoi lati qiianco egli cresce nell'altro suo lato opposito, e tal piegatura sarh alFultimo suhdupla alla parte
che
si
estende.
di
questo
si
far
parti-
colar trattato.
De
pegamenti GAP.
CCV,
de'
de* Iati
,
membri
piegabili si [ara piij lungo tanto la sua parte opposira sar diminuita. La line-a centrale estrinseca de' lati, che non si piegano ne' membri piegabili, rnai diminuisce o cresce di sua lunghezza, (i)
JB
appoggio C, e moltiplicati pel valore del peso aooXt readono prodotti eguali, cio A z:
A
:^
, e
fotza
|oX^. E
c\\t
cosi
Si
dice
B r2 adunque,
si
per recare
il
moto
Ity^L
nella
forza
B>
bisogna
accrescerla
oltre
suo
valore di
la
50,6
AB
.
muotra
la
ver mediante
negli
il
A.
Il
moto
pertanto
animali avviene
,
juando
trova ineguaglianza
foiza
la
resistenza
(i)
Q^ucsto
dere chiari a
Cile
chicchesia alcuni
si
1*
vicn
dicendo,
duc>
ii
la
ragiozi
subdupla
coiac sarebbe
U30
a.l
S?7
Della eqipederanza.
AP- CCVJ.
Sempre
di se
^
la
ligara
della linea centrale delia sua quandebbe gettar tan-co peso tKituralej o acK\x.^ parte cidentale dall' opposita che faccia equipondcranza de' pesi interno a!hi linea centrale, che si parte dai centro dalla parche si posa e passa per tutta t^ del pie
,
,
peso sopra essa patte de' piedi in terra posata. Vedesi nsteralmente uno^ che piglia un peso dall' uno de' bracci , gictar fuori di se il braccio opposito; e se questo non basta a far i' equipondcranza, vi porge tanto pi peso di se medesimo picgn-nJosi 5 che si fa sufficiente a resistere alV applicato peso. Si vedti ar.cora in uno^ che sia per cadere ro\'escio l'uno de' suoi
la
soiia del
,
lari
lateTali
ctie
senipre
getta
infuori
li
GAP, CCVII.
I'
Quando
'di
tu vuoi fate
uomo motore
li
che
moti deb-
^.
air S.
al
simili
facendo sempre
il
minore
tira
linCi
che
si
si
per lo me^zo
ella
Homo
.
ed ancoichc
uomo
pie-
ghi
mai diminuisce
178
bono
di
linee
cio
basso in alto con semplice moto, come quello, che chinando si piglia il peso, fa che rizzandosi vuole alzare , o quando vuole strascinarsi alcuna cosa dietro, ovvero spingere innanzi , o vuol tirare in basso con corda, che passa per carrucola. Qui tan^ si ricorda che il peso dell'uomo tira gravit sua fuoto qu imo il centro della ri del centro del suo sostentacelo A questo s'aggiunge la forzri , che fanno le gam^ be 5 e schiena piegate nel suo rizzarsi. Mai si scende, o sale, n mai si camina per nessuna lnea, che il pi di dietro nonalzi
il
calcagno
(x)
(i)
muscoli
sulle
,
delle
spaile
g.nir.b,
si
un
il
peso
Sorelli
vuol
co-ne
ha
spiegato
de
1'
motu anifnalium
Cap.
spalle
XII.
Trrbl.
uomo
il
caricato
a.
sulle
di
un
peso di
izoj
,
egli
piegandosi
fianchi, alle
e
crinocchia,
in
ed
piede, alzando
porta
calcagno,
a lui
reagendosi
come avviene
.
iieir entrare
che
per
una
bassa
Tutra
glutei
la
sua
micchina allora
(
vicn
GPH,
i
^'S-
bisogtta
azioiie
si
YON
si
da* soleari
e
LK,
peso;
e
quali
ali*
contraggano,
concorrano
che
la
,
fa
l'
iioino
di
di
reggere cutesto
dee far
che
linea
e
gravit
.
AL
solo
non esca
muscolo
fuori
del
ginoca-'issc
chio V
del
piede
Un
che
uou
'79
Del moto
creato dalla
Qi\
11
ccvni.
creato dalla destruztone del bilico, cioc dali' inegualit non si muove.imperocch nisruna cosa per se si amovcs che non esca dal suo bilico, e quella si fa pi veloce, che pi si riiiove dal detto suo bilico, (i)
moto
Del
CAB, CGIX.
)
%.
posa
o^-
Se
piedi
,
la figura
la tjpalia
sopra
lato,
uno
de' suoi
fa
di quel
che posa
l'altra, e la
il
fonta-
fnezzo della
farebbe
sul
suolo.
di
E' poi
cocesti
cos
mii-
marayigiiosa
scoli,
i
calcolo che fa
il
Borelli
di
qaali volte
trova
e
egli
foraiti
forza
per
quaranta
quattro
(1)
clic
pi
del
120.
,
SI
fa
efjuilibrio
nella
leva, e
nella
bihncia
Sembra, che
1*
<jui
l'Autore
Gap.
si
contradica a
innanzi nel
,
CCIII.
Ma
biso-
Autore
se.'uplice
moto
successivamente
tanto pi
bilico,
il
l'equilibrio.
Il
moto
\i
f'i
veloce quanto
lun^o
i8o
Il me<3esimo accader pet qualunque lincs noi vedremo essa figura, essendo senza braccia sportanti non molto fuori della figura, o senza peso adosso , o in mano, o in spalla, o sportainento della gamba, che non posa innanzi, o indietro*
CaP. CCX.
Le membra
accomodare con
efftto
5
nel
grazia
proposito
dell*
che tu vuoi, che faccia la figura.* vuoi fare la h?jura, che mostri e se leggiadria , debbi far menibri gentili distesi, senza dimostrazione di troppi mu* scoli , e quei pochi che al proposito farai dimostrare, farli dolci, cio di poca evidenza, con ombre non tinte, eie membra, e massiniamente le braccia disnodate, cio che nessun membro non stia in linea dritta col membro, che s'aggiunge seco. \i se il fianco polo dell'uomo si trova 5 perle posare fatto, che il destro sia pi alto> che il sinistro, farai la giuntura della spalperpendicola superiore piovere per linea lare sopra il piij eminente oggetto del fianco e sia essa spalla destra pi bgssa della sinistra, e la fontanella sia sempre superiore ;il mezzo della giuntura del pie d e la gamba > sopra , che posa la gamba
e se tu
posa nbbia il suo ginocchio piii che T altro , e presso all'altra gamba*; basso, L'attitudini della testa, e braccia soithnire , ptr non mi estender in dar* no ne aicun;i regola. TOir pure, che elle Siene fcicii e grate con vari storcimenti , acci non pajjno pezzi di legno.
tiht
nr,
De //a
GAP. CCXL
d' essi
In quanto alla
bri
,
comodit
mem-
considerare, che quando tu vuoi figurare uno , che per qualche accidente si abbia a voltare in dietro, o pec canto , che tu non facci muovere ii piedi e tutte ie membra in quella parte dove volta la testa, anzi farai operare col partire esso svolgimento in quattro giunture, cio quella del piede, del ginocchio, del
avrai
a
,
fianco
del collo
e se poserai su
la
gam-
ba destra, farai il ginocchio della sinistra piegare in dentro, & il suo piede sia elevato alquanto di fuori, e la spalla sinistra sia alquanto pii bassa che la destra , e la nuca si scontri nel medesimo luogo dove
,
volta la noce di fuori del pie sinistro, e la spalla sinistra sarh sopra la punta del
e semp^ destro per perpendicolar linea pre usa, che dove le figure voltandola te:
sta,
non
vi si
volga
il
l82
ra per nostra comodit ti ha fatto lo , che con facilit pu servire a
i!
coldiverse
varf
iu
in
obedienti i' altre ginarure: e se fai mo a sedere , e <:he le braccia s' sero in qualche modo ad oprare in qualche cosa traversa fa che il petto si volga sopra la giuntura del fianco.
,
parte i* uoaves-
D'
delP istoria^
CaP. CCXIL
Ancora non reph'car le membra ad tifi nicdwsimo moto nella figura , la quale tu
nrjgi
mo-
che tu non
gli
faccia
innan, zi , e l'altra indietro , perch altrimente non pu correre ; se il pie destro innanzi > cha il braccio destro sia indietro, & il sinistro innanzi, perch senza tal disposizione non si pu correr bene E se gli sar fatto uno , che lo seguiti , che abbia una gamba , che si getti alquanto innanzi , fa che r altra ritorni sotto la testa & il braccio superiore scambi il moto jC vad4 innanle
.
tutte due
mani innanzi
ma una
'^3
nel
z\
e COSI di questo
.
dir
pieno
(i)
si
li
>
Fra le principali cose importanti, che richiedono nelic figurazioni degli animae il siruar bene la testa sopra le spai-
(\) L'Autore qui promette di fare un Trattato de' movimenti del Corpo umano, ed il medesimo torna a no-
minare nel
ci
Cap.
CCXIX.
.
II
Botelli
potr soddisfare
le
sudi
cose
>
ciascuno studioso
tgli
i
dimostra tra
molte
non
su
hand
,
no
nel
il
faticare
i
molto,
il
azione
ambedue
piedi,
clie la
centro
di
gravit
si
porta
inaanzl
mentre
un
gamba
dietro
.
stende ed
impunta
1*
Per cotesto
moto
uomo
si
pochetto innanzi, e seguitando il cammino non pu avanzarsi con moto diritto al luogo ov' egli s' indi* rizza. Replicando poi il moto eoe alzare il p'iede didiegetta
tro,
scia,
vengonji
del
piegare tre
e
articolazioni,
cio della
fco.
ginocchio,
rsuscoli.
del
de
respettivi
li
In
cotest' atro
camminare
e
muscouopiega-
appena sostengono una quarta parte del peso mo. Ne avviene per il moto preceduto,
per
re
dell'
il
che
si
fa
a
del
capo,
del
Yada
Basi
egli
pian^tare
fuori
ceva, ed
Cap.
in
coresta
a
aisa
parlare
petto
dall'Autore
ddl' uomo'
che
camraiua
nel
CCXIV-
84
le
,
il
busto sopra
i
fianchi
fianchi
spalle sopra
piedi.
intorno
,
De/
bilicar il peso
si centro
della
gravit de corpi
C/\P,
CCXIV,
che senza moto sopra li suoi piedi si sostiene, dar di se eguali pesi oppositi intorno al centro del suo soscentacoJo Dico, che se la figura sen?a moto sar posata sopra li suoi piedi , che s'ella getts. un braccio innanzi al suo petto, eh' el* la debba gettar tanto peso naturale indietro quanto ne getta del naturale & accidentale innanzi: e quel medesirno dico di ciascuna parte che sporta fuori del sua
figura
La
tjtto
oltre al
solito.
ptjf^
Alai
si
lever,
tViO , che non mandi di se pi di ahreetanto peso, che quello, che vuole levare, e io sporti \n opposita parte a quella dove
l'sso leva
il
detto peso.
i9^
Der attith^dme
Siano
ioro
le
degli
membra
si
queHe
arcftudi ni degli
modo
disposti
GAP. CCXVH.
Pronunziansi gli atri degli uomini secondo le loro era, e dignit, e si variane secondo ie spezie, cio de'masclij, e delle
femmine.
Beir
GAP.
CCX VllL
pittore deve notar ' attfe !i n.oti degli uomini nati da Qualunque accidente immediate, e siano notail
Dico che
,
tudini
ti,
o^ messi nella mente , e non aspettare, che Tatto del piangere sia fatto tare a uno in prova senza gran causa \ pianto, e poi ritrarlo, perch tal atto non nascendo dal vero caso , non sar n pronto n
,
rale;
dal
ma
natu\n
caso naturale, e poi fare star quell'atto per vedere alcuna parte posito , e poi ritrarlo.
uno
al
pro-
186
^
Gap. CCXIX.
Tutti
li
circostanti di qualunque
caso
degno
di essere notato sranao con diversi ammirativi a considerare esso atto, coatti me quando la giustizia punisce li maltatocosa devota tutti li ri : e se il caso di circostanti drizzano gli occhi con diversi come il moatti di devozione a esso caso
, ,
e simili:
di
s*
in questo
pianto,
li
tutti
cir-
costanti voltino
di quelli
si
gli
si dolghino insiepauroso, li visi spavencaso me: e se gran tati di quelli, che fuggono, faccino dimostrazione di timore , e di fuga, con
rallegrino, o
varj
movimenti, come
(Qualit
si
moti.
degf ignudi
GAP. GCXX.
figura
,
che abbia del sottile con muscoli di troppo rilievo; imperocch gli uomini sottili non hanno mai troppa carne sopra V ossa ma sono sottili per la scarsit di carne , e dove
far
,
Non
mai una
poca carne
muscoli.
>
non pu
esser
grossezza
di
Cane
li
muscolosi
sor?
corti
e grossi.
Gap. ccxxi.
muscolosi hanno grosse Tossa, e so no uomini grossi , e corri, & hanno careI
stia
di
grasso
muscoli per 'oro accrescimento si ristringono insieme, & i[ grasso, che infra loro si suole interporre > non ha luogo, & i muscoli in tali magri essendo in turco costretti infra loro, e non potendosi dilatare , crescono in grossezza , e pii crescono in quella parte , che pi remota da' loro estremi , cio inverso i mezzo della loro larghezza , e lunghezza .
Come
li
GAP. CCXXll.
Ancora, che
ti
,
li
grassi sieno in se
gii
cor-
e grossi
come
anzidetti muscolosi
essi
le
hanno sottili muscoli , ma la loro pelvesce molta grossezza spugnosa e vana, cio piena d'aria; per essi grassi si sostengono pili sopra l'acqua, che non fanno li muscolosi , che hanno nella pelle rinchiusa
meno
quantit d'aria.
188
Quali
sono
li
muscoli
dell'
che
.
spariscono
7je^
tnevimcuti diversi
nomo
C ^ F. CCXXlll.
le
Neir
&
rilievo;
simile fanno
li
rilievi
de' fianchi
ro fianchi,
nissun' altra e li fianchi; 8z il collo, che moti pi variagiuntura , perch hanno li bili: e di questo si far un libro particolare.
CCXXIV.
Li membri non debbono aver nella giovent pronunziazione de' miiscoii , perch segno di fortezza attempata, e ne* giovanetti non tempo j n matura fortezma siano i sentimenti delle membra za pronunziate pi, o meno evidenti , secondo che pi, o meno saranno affiticati: e sempre li muscoli, che sono affaticati, sono pi alti, e grossi j che quelli ,che stanno in riposo, e mai le linee centrali intrinseche de* membri, che si piegano, stanno nella loro naturai lunghezza.
:
de*
CCXXV.
moto
,
per-
i89
che nnn s pu muovere ^ se una parte de' muscoli non si allenca quando u!i opposiri muscoli tirano, e quelli, che si allenfano, mancano della loro dimostrazione e q.ieU che tirano si scuoprono torte, e tannoli
,
si
evidenti.
Che
le figure igunde non debbono aver loro muscoli ricercali affatto. CAi\ CCXXVl.
figure ignude non debbono avere muscoli ricercati intcramenie 5 perPer ch riescono difficili , e disgraziati quell'aspetto, che il membro si ji'olra alla sua operazione , per quel medesimo siano muscoli pi spesso pronunziati . il Il suoi muscolo in s pronunzia spesso le sue particole mediante l'operazione, in modo che senza tale operazione in esso prima non si
i
Le
loro
dimostravano Tom. IL
(i)
(i) Sfcond
scol
la
buona maniera d
si
pronunziare
si
made'
nelle
figure
ignude
,
e, che questi
e
,
debbino deventre
e da dove escono , cidere dove entrano medesimi va mosttaro con tal dubbiezza e sia morbida carnosa
,
il
he
apparisca
De ir
racco ruimento
^^^
muscoli,
II
GAP. CCXXVII.
muscolo della coscia di dietro fa maggior varici:?! nella sua estensione, & attrazione, che nisson altro muscolo, che secondo quello, che Il sia nell'uomo
.
terzo quello delle schiene. Il quarto quello della gola. U quinto quello delle spalle. Il sesto quello dello stomaca, che nasce sotto il pomo granato, e termina sotto \\ pettignone , cola
compone
natica
il
me
si dira
di tatti
(0
negli
Dove
s trovi^
corda
mmn senza
mnscolL GAP.
CCXXVllL
la
,
trova lina corda la maggiore , che sia nell' uomo , la quale senza muscolo y e nasce nel mezzo delTnno de' fucili del braccio e termina nel mezzo dell'altro fucile, et hajidella
si
,
palma
(i^^
Pel
il
bicpite
quello
il
piriforme
quello
e e
il
della:
schiena
Il
cran dorsale.
tnAsteideo
trapezio,
quello, dello
scomaco
oUiq^uo esterno.
9'
gura quadrata, et
i^rossa
mezzo dico , e quescii serve solo a renere insieme strecci i dac detvi fucili del braccio, acci non si dilatino.
Degli
otto pezzi che nascono nel mezzo delle corde in varie giunture dell' uov.o
^ .
Gap. ccxxix.
Nr.scono nelle giunrure dell' uorrio alli qu ili sono stabili ne! cuni pezzi dV;Sso mezzo delie corde, che legano alcune giuntare, come le rocelle delle ginocchia, e
;
,
,
de' piedi
le
quali
che n' una per spaila, & una per ginocchio, e due per ciascun piede sono la prima giuntura deili diti grose questi si fanno dusi verso il calcngno rissimi verso la vecchiezza dell'uomo.
sono
in
tutto otco
Del muscolo
et il
Nasce un muscolo
infra
il
pomo
gra-
nato, & il pettignone ( dico termina nel pettignone ) il quale di tre potenze, perch diviso nella sua lunghezza da tre corde, cio prima il muscolo superiore, e poi seguita una corda larga , coae esso
seGotxio masco?o pi basso di questo, al quale si congiunse la seconda corda, al fine seguita il terza niuscolo con la terza carda y la qaal corda congiunta ali* osso de! pettignone : e queste tre riprese di tre muscoii eoa tre corde sono fatte dalla natura per il gran moto , che ta r uomo nel suo piegarsi, e distendersi con sinnle muscolo r ti quale se fosse di un pC/zo, farebbe troppa variet
,
19^ muscota
poi
segtita
i!
restringersi,
nel
pie-
parsi, e distcadersi deli uonio , e fa mat^gior bellezza nell uomo avtr poca variet di tal muscolo nelle sue a/.ioni ^ imperoc-
ch se il muscolo si ha da distendere nove dita, c altrettante poi ritirarsi, non tocca tre dita per ciascun muscolo le quafanno poca variet nella loro figura , e li poco difoniano la bellezza del corpo (l)
,
.
(t)
clfcU*
Il
l'
Aatr>re
il
retto
abdomcn
libre
che cosi
progresso dcl]e
j
sue
si
attacca
<
ed
'I
alle
cartilagini
dell'
ultime
indi
coprendo
.
Cotesto
ha
lo
il
suo
piaao
in
interrotto
,
dalle
aponeurosi
insieme
dividono
tendini
al s
muscoli
confondendosi
diyisioui
si
loro
fino
ma
di
talvolta
coestc
coarano
numero
cinque.
^93
/'
no*
mo
CCXXXl.
Ft^. 40.
L'ultimo evolta nrento, che pu far V tiomo sar nel dimostrarsi le calca irne indietro,
^i Se
ii
viso in faccia
,
questo
si
non
e se
non
,
la
gamba
la
'&
:
abbassasi la spalla
nuca e la causa di tale to sa dimosrrara neir anatomia e quali muscoli primi , & ultimi si nmo7no/(i)
da
,
Quanto
altro di dietro.
(
Delle braccia che si mandano d dietro, le gomita non si faranno unii pi vicine, che le piij lunghe dita passino le gomita deli' opposite mani, cio<: clie 1' ulriTna vicinit , che aver possino le gomita dietro alle reni, sar quanto lo spazio che dal suo gomito airestrtmo del mag,
(i)
Il
Lomazzo
Lib,
e
nel
suo
di
Tratcaco
tutti
gli
delLi
Pittura
al
Cap.
IV.
far
del
VI.
gli
fine
parla
syoltaracnti
che
pu
il
l'uomo,
Se ne
vct/o-a
Supplemento nei
Towo.
194.
gior dito della
mano
le
>
le
braccia sopra
il
gomita venghino nel mezzo gomita con le spalle, cia fiinno un triangolo equilatero.
che
le
to, e queste
De//' apparecc/jio e//a forza deP nomo viio/ generare gran percussione
.
che
CAF. CCXXXlll.
%.43.
Quando l'uomo si dispone alla creaesso si spiezione de! moto con la forza ga j e si torce quanto pu nel moto contrario a quello dove vuol generare la percussione, e quivi s' apparecchia nella forza , che a lui possibile, la quale conduce , e lascia sopra della cosa da lui percos,
sa col
moto
del
composto.
,
prima
si
GAP. CCXXXIV.
)
^/^. 43-
Li muscoli che muovono il m/aggior braccio nell' estensione e retrazzione del braccio , nascono circa il mezzo dell* osso detto adjutorio, 1* uno dietro ali* altro; di dietro nato quello, che escende braccio, e dinanzi quello, che io picg:i. il
fucile del
,
^95
Be V tiomo e pi potente
nel
tirare
elle nello spingere, provasi per la 9.2 d^ ponderibtis t dove dice; Infra li pesi di egual potenza, quello si dimostrer pi potente^
che sar pi remoto dal po!o della loro biSeguita ^ che essendo N. B. mulancia scolo, & N. C. nvuscolo di potenza infra loro eguali 5 il muscolo dinanzi pi potente , che il nvoscol-o di dietro N* B. , perch esso e fermo nel braccio in C. sito pi remoto .\ polo gomito A. , che non ^ B. ,i quale di l da esso polo, e cos conciuso T intento Ala questa forza semplice, e non composta, come si h
.
N.C
propone
la
,
di
voler
trattare^ e
dovemo
njet-
composta
quel-
un operazione con le -braccia, vi s'aggiugne una secoada potenza dei peso della perdona, e delle gambe come nei tirare, e nello spingere, che oltre alla potenza delle braccia vi s' aggiugne il peso della persona, e la forza della schiena, e delle gambe, la quale nel vosarebbe di due ad ler distendersi, come che uno la spin^esse^ e 1' altina colonna
fvicendosi
,
quando
(t)
si
torni
,
leggere
si
la
rota fatta
ai
Gap,
ixc la Jaiiaacia
ove
>cliceYay
xjbc i pesi
souc
CXCIIL su A
<
ip6
Qual* maggior potenza dell' nomo , quella del tirare o quella dello spngere
,
GAP. CCXXXV.
Fig. 44. )
I' uomo nel tirare, che nello spingere, perch nel tira-
e e
Vtg.
19.
pi
gnvi
in
perch
bracci
,
di leva AC"
>
BC
sono pi lunghi
resti
questa
la
positura
che
in
in
altra
qualunque che
in
mossa
ogni
bilancia
come
la
D,
del
ed
conciosiache
linea
suo
molo, siccome
egli
11
dicevasi
i
Ma
i]Ut
descrive
muscoli dell'antibraccio,
colla
lettera
raggio
)
muscolo segnato
bracciale,
Vg.
43.
il
tficptte
e l'altro
e
contrassegnato
l'estensore
del
CN
i
il
hic'
pite
11
primo notniuaro
nella
,
cubito,
tutta
ed
la
collocato
lui-ghez.ra
parte
egli e
di
dietro dell'omero
sua
ed
quel
.
muscolo che
Neil' altro
in
in
cotesta
patte
h
si
la
grossa
massa carnosa
,
rimane
differenti
.
ripartito
siti
,
nelle
sue
porzioni
nel
che
si
attaccano
riuniscono
basso
nel
in
un
sol
tendine
V
ed
una
delle
la
porzioni
posta
mezzo
ha
del
muscolo
essa
pi lunga di
eia
tutte.
L'altra porzione
collocata
nella fac
esterna
,
La
tetza
essa la
luogo
nella
tre
parte
interna
del
braccio
ed
pi corta delle
La porzione mezzana
al
sotto
il
tubetcolo
;
che
cala
si
il
collo
della
luogo
attacca
si
di
dietro
dell'omero
le
ollccrane a
L'
cui
altre
porzioni.
dal
cstetna
collo
alle
attacca
all'
faccia
di
fuori
del" omero,
L'
suo
perfino
estremit
inrcriori
inferiore.
della
ultima
attaccata
al
due
teste
patte
intcraa dell'omero
ligi-
^9?
s'aggiunge la potenza de* muscoli delche sono creali solo al tirare, le braccia e non allo spingere ? perch quando il brac~ mnscoli, che muovono il li ci dritto gomito non possono avere ^alcuna azione nello spiPLiere pia ^ che si avesse V uomo appofigiando la spalla alla cosa che lui vuole rimuovere dal suo sito, nella quale solo s' adoprano li nervi a che drizzano la schiena incurvata ^ e quelli che drizzano
re vi
, ,
Jncnto Intcr-ir.uscolare
bcdfie
ie
interno.
si
Come
gi
a
si
diceva
ultime porzioni
vanno
confondere
e
in
ambe* u
cu-
che
s'
impianta
dei
Il
tricipite
l'estensore
il
adunque
la
bito, o
dell'
anti-braccio sopra
il
braccio; pu
estendere
scapula
r ojncro sopra
Il
cubito
muovere alquanto
b/cipite
GN
fsso
si
attacca
dini
l'uno
si
l'altro
della
alto
fie
attacca
,
sopra
l'orlo della
cavit
glenoide
scapula
dell*
e
.
passa nella
Si
'1
senuosita
essi
ometo
uniscono
tendini
,
ad una
tTorzioil
carnosa
verso
,
formano
davanti
,
cor-
po dfl bicipite
dine
il
ed
un
'
poco internamente
,
tetniina
con un tenIl
tendine
raggio
rere
.
attacca
all'orlo
il
posteriore
della
,
tuberosit
del
Pu anche
alcuni
bicipite
alla
concorrere
secondo
il
pa-
di
Anatomici,
gior
forza
de' muscoli
destinati
il
ed
in
alcuna
occasione pu
muovere
braccio
sopra
l'antibraccio.
cosci* %
cos e
concluso al tirare aggiungersi la pore^i/a delle braccia, e la potente estensione d^lie gambe, e della schiena, insieme col per* ro dell'uomo, nella qualit , che richied-e ja sua obliquit ; Se allo spingere concorre il medesimo, mancandogli la potenza lU je braccia perch tanto a spingere con
,
vn braccio
la e
la
dritto senza
re interposto
D-e//e
e che
cffco
fa A
.
carile
che
le
CAR CCXXXVL
La carne cbe veste e giunture dell* ossa, e r altre parti alT osso vicine, creS'cono, e diminuiscono nelle loro grossezze secondo il piegamento, o estensione delmembra cio crescono dalla le predette parte di dentro delT angolo, che si genera nei piegamenti de'membri, & s'assotcigli.ino > e si estendono dalla parte di fuori dell* unsolo esteriore: & il mezzo che s' interi3one fra l'angolo convesso, & il concavo partecipa di tale accrescimento, o diminuzione ma tanto pii o meno, quanto le
,
,
199
parti soro pi vicine
Del
voltar la
CAK
coscia.
Impossibile il voltar la gamba dal ginocchio in gi senza voltar la coscia con altrettanto moto | e questo nasce che la giuntura dell'osso del ginocchio ha il contatto deir osso delia coscia internato, e
della
gamba,
solo
pu muovere tal giuntura innanzi , o indietro, nel modo, che richiede il camminare , e r inginocchiarsi ma non si pu mai muovere lateralmente , perch li contatti , che crmpongono la giuntura del ginocchio won lo comportano: imperocch se giuntura fusse piegabile, e voltabile, tal come l'osso delT adiutorio , che si commette nella spal'a , e come quello della coche si commette nell'anche, l'uomo scia avrebbe sempre piegabili , cos le gambe per gli loro lati, come dalla parte dinanzi 2la parte di dietro, e sempre tali gambe sarebbono corte ; & ancora tal giuntura
; ,
non pu preterire
ba
,
la
rettitudine della
^c
gamnon in,l'
dietro, perch se
mo
non
si
uo-
t]^uan-
'200
fusse inginocchiato > percli nel -levarsi di gincccluoni , delle due ginocchia , pr^isopra l'uno rja si d il carico del busto
de' ginocchi, e scaricasi il peso deiT altrv> ^ in quel tempo l'altra gamba no'i altro,
&
di se
medesima
ond<^
,
ginocchio da terra e del piede tutta posatoi ali-i ir>ecte pianta terra, di poi rende tutto il peso sopra esso piede posato , appoggiando la mano s<v pra il suo ginocchio, & in un tenipo disrende il braccio , i quale porta il petto la testa in alto^ e cos distende , e drizy.a la coscia col petto, e fassi dritto sopra fesso piede posalo insino? che ha 4evaco V
,
^,
Qlcra
gamba
..
De/d piegatura
della
caiue^
CaP. cxxxviil
Sempre la carne piegata grinza apposita parte da che T tirata.
jcl moto
d^ll*
semplice
eiriicmo,
GAP. CCXXXIX.
II
moto semplice
detto quello
,
che
fa nel
piegarsi sciupliccmencc
inivan^i^
u indietro.
201
Afoto compos.ta
.
Cz\P.
CCXL.
n moto composto
garsi
in
richiede piesi rraverso in un nedcsima tempo: cos d^^ve avvercire il pittore a timovinenti con>posti , quali siano inre tcora'mente alle lofo composizioni, cio se
g , e
in
i
i
un'atto composto, mediante le neimiti cessita di tale azione, chci tu non in contrario co! largii tc un'atto semplice, il quale sar pi reaoro da essa azione
uno
td
Dl'I
degli
Li moti delle tue figure debbono essere dimostrativi della quantit della forzai quale conviene a quelle usare a diverse azioni , cic che tu non facci dimostrare lo niedesime forze a quei che lever una bacchetta la quale fia conveniente all' alzare d'una trave. Adunque fa diverse le dimor
,
secondo,
.
la
qualit
da
loro njancggiati
De' moti
ddk
mai
figure.
le
CCXL!!.
Non
spalle,
farai
ma
Gas
a sinistra, ancorch elle guardino in su, o perch gli neccss.irio in gi 3 o dritto fare i lor moti , che mostrino vivacit de,
sta, e
non addormentata. E
di
non
fare
,
li
o di persona dinanzi dietro, che mostrino le loro rettitudini sopra, o sotto agli altri mezzi superiori, o inferiori: e se pure tu lo vuoi usare, fallo ne' vecchi e non replicare li movinenti delle braccia , o delie oambe , non che in una medesima tigura , ma n anche nelle
mezzi
tutta
la
circostanti, e vicine,
se
gi
ti
la
necessitk
si
finge
non
.
costringesse.
Deg/i
atti
dimostrativi
CaP. CCXLlll.
Negli atti affezzionati dimostrativi , le cose propinque per tempo o per sito s' hanno a mostrare con la mano non troppo remota da essi dimostratori; e se le predette cose saranno remote, remota debba essere ancor la mano del dimostratore , e la faccia del viso volta a che si dimostra.
,
CAP. CCXLIV.
Sia variata V aria de' visi secondo gli accidenti dell'uomo in fatica in riposo, in pianto, in riso, in gridate, in timore, ec
cose simili
>
6c
ancora
le
membra
della per-
sona rtsieme con tutr^ T attitudine deve spondere all' effigie' akeFiita .
Desinoti appropriati aUa
ri-
mente
del mobile..
P.
CCXLV.
moto
li
del cor-
&
ogni
ma
nior}
mon-
con il moto del corpo tengono il corpo con le sue membra col moto appropriae di questo tal to al moro della mente discorso si dir molte cose: evvi un terzo moto eh' partecipante dell' uno, e deli' altro, ^ un quirro, che non ne T uno u l'altro, e questi ultimi sono insensari, ovvero disensati ; e si mettono nel capitolo della pazzia > o de' bulloni nelle loro moresche.
:
Come
muovano
,
la pemosa in commodit
gap! ccxlvi.
11
li
atti
l,
sempiici
e facili
non
in
perch
il
304
quale non
muove!
occupata
sensi
quando
in so
me-
desima
Del moto
l'
obietto
CAF.
Quando
niediante
1*
CCXLll.
dell*
il
moto
uomo
causato
obietto, tale obietto nasce immediate, o n: se nasce immediate, quel che si muove torce prima all' obietto il senlascianso pi necessario, eh' l'occhio piedi al primo luogo , e solo li do star muove le coscie insieme con i fianchi , e ginocchi verso quella parte dove si volta
,
in
tali
accidenti
si
far
GAP. CCXLVIII.
Tanto sono varj li moti degli uomini quante sono le variet degli accidenti , che discorrono per le loro menti ; e ciascuno accidente in se muove pi, o meno essi uomini, secondo che saranno di maggior potenza 5 e secondo reta; perch altro moto far sopra un medesimo caso un giovane , che un vecchio.
che
sta
soprti
il piede che alza, che quella la quale sta che posa in terra ; e la sua sopra il piede parte suprema fa il contrario: e questo si vede nelli fianchi, e spaile deli* uon)o quando cammina, e negli uccelli il rDcdesinio con la testa sua, e con la groppa, (^i)
,
Che
og7t
membro
il
sa proporzionato
tutto
suo corpo.
CaP. CCL.
sia
pro-
suo tutto: conie se un uomo e corta , fa che il me, desimo sia in s ogni suo membro, cio braccia corre, e grosse , le mani larghe, e
figura grossa
grosse, e
re nel
iicnte
le
dia corte,
con
le
sue giunta*
il
modo
sopra detto,
cos
rinja-
Tom. IL
D
accentiasi
(i) gli
uccelli
Q^uaato qui
j
dall'Autore sai
volare de-
si
icplica
d^
lui
CCXCIJC
206
Deir osservanza
del decoro,
GAP. CCLf.
Osserva il decoro, cio la convenienza delTarro, vesti, sito, e circostanti della dignit, o vilt delle cose, che tu vuoi
figurare; cio che il He sia di barba, aria ce abito grave, et il sito ornato, & i circostanti stiano con riverenza , aoimirazione, habiti degni , e convenienti alla gravit d'una corre reale > e li viii disornati, abbietti, eli loro circostanti abbino simili-
&
&
tudine con
te le
.
atti
vili
e presuntuosi,
tur-
e quel-
li
d*
ne
quelli di
DelPet
GAP. GCLII.
mescolare una quantit di fanciulvecchi, n giovani con li con altrettanti infanti , n donne con uomini , se gi il caso che vuoi figurare non li legasse insieme
Qualit d' uom'm ne^ componimenti dell* GAP. CCLlll. historie
.
Non
Per r ordinario
nuni
dell' hisf^ric
ne*
componimenti covecchi.
207
e separati da' giovani, perch
!i
no rari, e li ior costumi non si costumi de' giovani; e dove non con conformit di cosiunii non si fi amicizia , e dove non amicizia, si fd scpara/.ione E dove si fa componimenti d' hisrone api
.
vecchi socontaniK
parenti di gravit
consigli
f icc pochi
fug-
giovani, perch
li
gono
consigli:
&
,
pit persone
GAP CCLIV.
Userai di far quello , che tu vuoi, che parli fra molte persone in atto di considerar la materia , eh' egli ha da trattare e di accomodare in lui gii atti appartenenti a essa materia ; cio se la materia persuasiva , che gli atti sieno al proposito simili e se la niatena di dichiarazione i diverse ragioni, fa che quello, che parla pigli con due diti della man destra im
,
,
minori, e Jo , con la che parli E se egli siede , che paja, che si sollevi alauanto ritto con e
.
avendone serrato li due col viso pronto verso il popobocca alquanto aperta, che paja
, ,
la resta
innanzi.
se
lo fai
in
piedi,
e
la
fal-
testa
Da
20S
inverso il popolo, if qa.'fe iigiirerai tacito , e tutto atienio a riguardare l' oratore in viso con atti ammiracivi e fai la bocca d* alcun vecchio per maraviglia dell'udite sen tenze chiusa, e nclli estremi bassi tirarsi indietro molte pieghe delle guancie , e cori le quali creino le ciglia aite neDa giuntura roolte pieghe per la tronte.- alcuni a sedere con le dita delle mani intessute, tenendovi dentro il finocchio stanco : altri con un ginocchio sopra l'altro, su il quale tenga la mano , che dentro a se riceva il gomito, la mano del quale vada a sostenere il mento barbuto d^ alcun vecchio.
;
fi^fura
irata
GAP- CCLV.
Alla flgora irata farai tenere uno per capo storto a terra, e con uno de' ginocchi su il costato, e col braccio destro levare il pugno in alto: questo abli
capelli col
biali capelli elevati, le ciglia basse, e strette, li denti stretti da canto della bocca
&
arcata , il collo grosso, edinanzi per narsi air inimico pieno di grinze.
il
chi-
Come
si JJgfsra
un
disperato,
GAP. CCLVI.
colteli
vesti-
209
menti
,
e sa
la
una
d esse
stracciar
ferita e Io farai
mani con
in
i
opera
piedi stan-
e le gambe alquanto piegate, e Ja perti sona siniilmentc verso terra , con capelli
stracciati
Del ridere ,
e del p-angere
e differeuza loro,
GAP. CCLVII.
che ride a cjue che piange non si varia i> occhi, n iiacca, ne guaneie, ma solo la rigidit delle ciglia, che s* aggiungono a chi piange , e levansi a chi ride. quello che piange s' aggiagne ancora le mani stracciar Je vesti , e variasi nelle varie cause del pianto, perch alcuno piange con ira j alcuno con paura, alcuno per tenerezza 9 & allegrezza , alcuno per sospetto, et alcuno per doglia, e tormento, alcuno per piet, e dolore de' parenti, o amici persi; delli quali pian^eati alcuno si mostra dispn^rato , alcuno mediocre , alcuno lagrima, alcuno grida, alcuno sta con il viso al ei'-lo , e con le mani in basso , avendo le dita di quelle insieme tesquel
Da
sute
all'
altri
timorosi con
,
le
spalle
innalzate
le
e cos
seguono secondo
il
,
pre-
pianto
e
le
alza
ri-
le
nelle
stringe
di
sopra, e
2IO
volta
lui
li
co-
che ride
ha
alti
e le ciglia aperte,
e spaziose, (i)
Del posare
de' putti
e
GAP. CCLVIII.
non debbono
le
Ne*
essere
putti,
ne' vecchi
fatti
atti
pronti
mediante
loro
gambe
Del posare
delle
fcimne
e de*
giovani
Gap. CcLix.
Nelle femine, e giovanetti non debbono essere atti di gambe sbandate, o troppo aperte, perch dimostrano audacia, o
al
le stret-
te
dimostrano vergogna
GAP. CCLX.
La natura opera,
egli alza
&
con impeto
le
braccia
e
si
impeto,
(i)
Delle espressioni
brun
fi-
gure in
^\
21
muovono
po,
insienie
in
del
coril
e ievansi
qual im* peto accon^pagnato dalla siibita estensione del corpo incurvato nella schiena , e nella giuntura delle coscie, delle ginocchia , e de* piedi, la qual estensione fatta per obliquo 5 cio innanzi, & all' ins i e cos moto dedicato all' andare innan2 porta il innanzi il corpo che salta , & il noro d* andare all' ins alza il corpo, e falli fare
:
loro impero in s
consumi
il
grand* arco
&
aumenta
il
salto
(i)
(i) si
ponga r uomo A B E(
ossa
la
modoclic
femore,
si
del/c
si
gambe
del
qu.dc
piano
Allora
il
comune centro
e
sar tan-
intervallo
con/preso
1'
ossa delle
si
gambe
del femore.
Bisogna
segno
che
uomo
che
in1'
per saltare
pieghi
alle
arricolazioni
acuti
'1
B, C, D,
,
fino
abbiansi
teryallo
formare angoli
ad
un
di
che
e
'1
G
si
compreso
tra
centro
gravit,
pavi-
mento,
za
<lella
lunghez-
coscia
met
della
altezza di
,
G E,
,
suir
uomo
in piedi.
Stando egli
ia tal positura
e a
viva fori
il
-,
suo corpo
gluzj
vasti
e sohi
si
cocrraggono
onde
le
tre
curve
e
si
ABC.BCD,
iacontrandod'
CDE,
pavimento
su
fa
>
uopo
che
i'
il
entro di gravit
balzi in
verso E
perche
in-
211
Dell'
uomo
se con
46.
L'uomo
il
o pietra, o altra cosa, con impetuoso moto , pu essere figurato in due modi pnn
o potr esser figurato quando 1' uomo si prepara alia creazione del moto, o veramente quando il moto d* esso finicipaii, cio
to
del
Ala se tu
io
fingerai
li
per
la
creazione
del
moto,
allora
la
lato di
dentro
linea
pie-
de sar con
petto; rn:i ivr la spalla contraria sopra il piede, cio se il piede destro sar sotto il peso dell'uomo, la spalla sinistra sar sopra la punta d'esso piede destro.
del
medesima
la
macchina dell'uomo ha
averla
,
ricevuta
si
fa
eh'
pavimeuto,
il
an-
salto
intervallo; e
si
,
qucH' impeto
e
ottenuto
atto
salto.
;
Ella
tanta
la
forza esercitata
da'
muscoli
il
in cotcst' azione
peso di tutto
cor-
pi
siccome lo ha
I.
BorcUi de
motti
mtitnalium Tart.
dell' a
prop.
175,
uomo
nel
Capo CCLXX.
starebbe
bene unito
questo.
213
Perch quello^ che vuol tirare
do
il
,
o ficcar tirajt-
CAP. CCLXU.
Quel che col tirare vuol ficcare, o trarre il cannone in terra , alza la gamba opposira al braccio che trae, e quella piega nel ginocchio, e questo fa per bilicarsi sopra il piede che posa in terra senza il qaal piegan)enro o storcimento di gambe far noa se tal gamsi potrebbe , n potrebbe trarre ba non si distendesse.
, ,
Ponderazione
de^ corpi
che non si
(
muovono
)
CAP. CCLXm.
Fig, 47.
Le ponderazioni ovvero bilichi degli uomini si dividono in due parti cio semplice, e composto. Semplice quello che
, .
uomo sopra li suoi piedi immosopra li quali esso uomo aprendo le braccia con diverse distanze dal suo mezzo , o chinandosi stando sopra uno de* suoi piedi sempre il centro della sua gravit sta per linea perpendicolare sopra il centro ci* esso piede, che posa: e se posa sopra li due piedi egualmente, allora il petto dell'uomo avr il suo centro perpendicolare nel mezzo della linea 9 che misura
e fatto dall'
,
bili
314
lo Spazio interposto infra
li
centri
d'essi
piedi
bilico composto s* intende esser quelI! lo, che fa nn uomo che sostiene sopra di s un peso per diversi nioii ; coin nella figura d'Ercole , che scoppia Anteo, il quale
le
braccia
quanto Anteo ha il centro della sua gravit dinanzi alii medesimi piedi.
piedi
,
De ir uomo
che posa sopra il due piedi e che d di s pi peso alP uno , che alT altro .
,
GAP, CCLXIV.
per lungo stare in piedi l'uomo h.i srancata la gamba dove posa, esso manda parte del peso sopra T alrra gamba: ma questo tal posare ha da essere usato nelTet decrepita , o nell' infanzia, o veranente in uno stanco, perch mostra stanchezza, o poca valetudine di membri, e per sempre si vede un giovane , che sia sano, e gagliardo posarsi sopra T una delle gmbe, e se da alquanto di peso sopra T altra gamba, esso l'usa quando vuol dar
principio necessario al suo movimento, senza il quale si nega ogni moto, perch il
Quando
moto
si
genera
dall' inequalici
215
Bel posar Sempre
delle figure.
le
GAP. CCLXV.
debbono un bracfermo, o
sopra
variare le membra, cio che se cro va innanzi , che T airro stia vada indietro: e se la figura posa
,
una gamba che la spalla eh* sopra essa gamba sia pi bassa, che T altra e questo
;
si
di
buon sensi,
li
care l'uomo sopra li non rovini dalli suoi piedi perch posando sopra un piede, 1* opposita gamba non sostiene esso uomo, stando piegata , la qua:
le
in
se
,
come
che
il
il
se
fusse
,
cessita fa
ins mandi
pra
la
peso centro della sua gravit sogiuntura della gamba j che lo sostiene .
Delle pojiderazioi deW uomo nel fermarsi sopra de' snoi piedi. GAP. CCLXVI.
ferma soprali suoi piedi o si caricher ugualmente sopra essi piedi o si caricher con pesi ineguali . Se si caricher ugualmente sopra essi piedi , egli si caricher con peso naturale misto con peso accidentale o si caricher con semplice peso nasi
,
L'uomo che
a\6
Se si caricher con peso naturale misto con peso accidentale , allora gli estremi oppositi de' membri non sono egualmente disianti dalli poli delle giunture de' piedi ma se si caricher con peso naturale semplice , alturale
.
.-
di
membri oppositi
saran-
no egualmente
piedi
:
distanti
dalle giunrure
si
de'
fa-
un
libro patticolare.
locale pu^ o
De/ moto
meno veloie
GAP. CCLXVIL
dall'uomo, o da acu?! altro animale sark di tanto maggior ^ o minor velocit, quanto il centro della o propinloro gravita sar pi remoto quo al centro del piede dove si sostenlocale fatto
, ,
,
H moto
gono
come
ig, 48. )
La somma
altezza
degli
quattro piedi si varia pi che camminano, che in quelli che stanno saldi: e tanto pi , o meno, quanto essi animali son di maggiore, o minor grandezza e questo causato dall'obliquit delle
:
^f^
terr.t,
che innalzano
,
!a
esso animale
Id
disranno
loro obliquit
sc.pra
gono
perpendi'JoKiri
terra, (i)
vieta
delhi
GAP. CCt.X{X.
l'una meta della grossezza , e larghezza dell' conio sar eguale all' altra, se le membra a quella congiunte non faranno
equali
,
Mai
si
nuli moti
dell' i{omo
/;/
alto vi si tra-
CCLXX.
in
il
Quando l'uomo
tre volte
salta
pi veloce che
la
punta del piede si piede, innanzi che spicchi da terra, due volte pi veloce, che Ij^ fianchi; e questo accade, perch si distanno in un medesimo tempo tre angosuperiore quello dove il busto si congiunge con le coscie dinanzi, secondo quello dove le coscie di dieli tro si congiungono con le gambe di dietro 3
li,
delle quali
il
{i)
se
De* moti
il
del
cavallo
ne ha Trattato
fine
il
Bordi
ne dar
Suppltmcato in
del
Tomo.
2l8
terzo dove la gamba dinanzi giunge con 1* osso del piede
]
.
si
con-
Che
ti
impossibile
gli appetti
e
.
GAP.
CLXXl.
Fig. 49.
sa riserbare
Impossibile che alcuna memoria postutti gli aspetti , o mutazioni di alcun membro di qualunque animale si sia. Questo caso esemplificheremo con la dimostrazione di una mano. E perch ogni quantit continua divisibile in infinito il moto dell'occhio che risguarda la mano,, e si move dall' A. al B. si muove per uno spazio A. B.; il quale ancor esso quantit continua, e per consequente divisibile in infinito , & in ogni parte di moto varia l'aspetto, e figura della mano nel suo vedere e cos far movendosi in tutto il cerchio; et il simile far la mano, che s'inalza nel suo moro , cio passer per spazio che quantit
,
Della pratica cercata con gran solle citt dine dal pittore, CaP. GCLXXll.
E
pratica
la
fai
tu pittore
,
hai da intendere
sopra
buon fondamenco
delle
cose
219
narurali
e
,
farai
nicn uuadagno: e se la tarai buona, i' opere tue saranno molte, e buone, con tuo
&
utilit
e quelle
GAP. CCLXXlIi.
sr
Quando
l'opera
quello tristo segno in tal giudizio: e quando l'opera supera tal giudizio, quesio
pessimo, come accade a chi si maraviglia d'aver si bene operuto; e quando il giudizio supera l'opera, questo perfetto segno. E se il giovane in tal disposizione, senza dubbio questo ta ecceUente operatore ma fia componitore di poche opere, le che fermeranno quali saranno di qualit gli uomini con ammirazione a contem,
plarle
(i)
Del giudicare
il
CaK
Noi sappiamo
CCLXXIV.
,
che gli errori si conoscono pi nell'altrui opere, che nelle sue, per fa che sii prima buon prospettivo , di
(i)
Cap.
XL
220
poi abbi intera notizia
delle
misure
,
dell'
uomo,
sii
buono archicectore
alla
cio
in
quanto appartiene
e dell'altre cose , ca , non ricusare ritrarle di narurale ; ma debbi tenere uno specchio piano quendo dipingi, e spesso riguarderai dentro l'opera tua , !a quale vi fia veduta per lo contrario, e parr di mano d'altro maestro e giudicherai meglio gii errori tuoi Et ancora sar buono levarsi spesso, e pigliarsi qualche solazzo , perch col ritornare tu migliorerai il giudizio j che lo star saldo nell'opera ti fa troppo ingannare, (i)
,
.
(i) s ripetono qui quasi le medesime cose detce Capo I. circa la prospettiva- e si rende ancor chiaro il medesimo Capo dicendo che lo studio della proal quale dee seguitare quello' spettiva dee essere il primo cominciando dalle sue proporzioni, della figura umana nel
, , ,
da
farsi lo
studio
il
dell'
Architettule
ra.
far
riposare
pro-
riguardarle per
pratica
a
si
tiene
le
da
tutti
buoni
poich
tor,
nando
t
ici
rimirare
qualche
tempo
non
si
che
prima
vi
yedeyaa.
221
Come
GAP. CCLXXV.
Quando
tu vuoi vedere se la
rua
pit-
tura rutta insieme ha contorinitl co le cose ritratte dal naturale 3 abbi uno specchio ,
e t^vvi dentro specchiure la cosa
viva
cosa specchiata con la tua pittura , e considera bene il tuo obieito neil' uno, e neli* altro. Tu vedi uno specchio piano dimostrar cose, che pajono rilevate >
paragona
la
la
pittura fa
S(la
il
medesimo. La
,
pittura ha
una
la
superfcie
&
e
le
specchio
la
desinio.
Lo
specchio
e
pittura
nltra
memostra
il
pare assai conosci , che Io specchio per mezzo de' lineamenti c ombre ti ta pijrcre le cose spiccate, &
bra
e
lume,
Tuna,
1'
se tu
avendo
tu fra
li
tuoi
colori
I'
ombre
&
lumi pi pocent/, che quelli dello specchio , certo se tu gli saprai ben comporre insieme la tua pittura parr ancor essa una cosa naturale vista in un gran specchio, li vostro maestro vi oiostra il chiaro, e l* oscuro di qualunque obietto, & li vostri colori ne hanno uno, eh' pi chiaro, che le parti alluminate del simulacro di tale obietto, e similmente in essi colori se ne trova
,
Tom,
II.
222
alcuno
rit di
j
che pi scuro, che alcuna oscuesso obietto onde nasce che tu,
:
pittore, farai
le
di tale specchio,
quando
li
veduto
due occhi
da un circonda-
Qnal pittura
pi laudabile
GAPle
CCLXXVL
.
Quella pittura pi laudabile la quaha pi conformit con la cosa imitata Questo paragone a confusione di quelli pittori, li quali vogliono racconciare le cose di natura, come son quelli, che imitano un figliolino d* un anno la testa del quale entra cinque volte nella sua altezza , e loro la fanno entrare otto e la larghezza
, ;
e questi la
fanno dupla, riduccndo cos un picciol fanciullo d' un anno nella proporzione di un
uomo
di trent*anni
e tante
volte
,
hanno
usato, e visto usare tal* errore che T hanno converso in usanza , la quale usanza tanto penetrata , e stabilita nel lor corrotto e;iudizio, che fan credere lor medesimi, che la natura, o chi imita la natura, facci grandissimi errori a non fare, come essi
fafMio. (i)
(i)
Questo Capo
ciucilo
molto rclayo
al
Gap.
CLXVIIy
onde
a,
aodeiebbe unico.
OO'^
Q/ia/e e i
primo
obietto
intenzior.e
del
pitjore.
Gap. CCLXXVn.
intenzione del pittore
fa-
La prima
re, che una semplice superticie pianasi dimostri un corpo rilevato, e spiccato da esso piano: e quello che in tale
pili
gli
arre eccede
quello merita maggior lode , anzi corona , di tale scienza , nasce dal! ombre e lumi, o vuoi dire chiaro, e oscuro. Adunque se tu fuggi r ombre, tu fuggi la gloria dell* arte appresso li nobili ingegni , e V acquisti appresso V ignorante volgo , il quale nulla piij desidera che bellezza di cotori,
altri
,
non conoscendo
il
rilievo, (i)
Quale pi importante nella pittura /' om^ bra suoi lineamenti, CAl^. CCLXXVlii.
,
(i)
delle
Ombre,
al
Lumi
re
il
eh' egli
compose
Vegliasi
\a
nota
se
fatta
Gap.
XXVI.
spettira
Della
teoria
delle
ombre
III.
lumi
Tomo
della
mia Gconiccria
224
che
sti)
il
suoi lineamenti
la
prova
si
di que-
s*
insegna
che
li
lineamenti
piani
possono
lucidare con
fra
veli, o vetri
inttrpobti
re
rocchio, e h cosa, che si deve lucidamd l'ombre non sono comprese da tsl
regola, per T insetsibihrh de' loro terniini , quali il pi delie volte sono contusi, coli ri e dimostra nel libro dell' onbre , e si
lumi.
Come
deve dar
CAF.
11
CClXX
X.
lume
il
deve
che darebbe
ser
fa
la tua figura: cio se la fingi al solcj r oiTibre oscure, e gran piazze de' lumi,
tempo,
l,
fa
poca
difir'erenza
bre, e senza
se la
farli
alcun'
in
ombra
ai
piedi,
figura sar
vi
casa, fa
&
se tu
figuri
,
finestra
fa
impannata,
difi^erenza
abitav-ione bianca
poca
fra
lumi et fuoco,
alluminata dal fa i lumi rosseggianti , e potenti, e l'oirbrc oscure, e lo sbattimento delTombre per li muri,o per terra siano terminae
s' ella
ombre;
ti: e
quanto
pili
s'
allontana
dal
corpo.
225
stinto pi
ta te
si
far<:ia
ampia,
se d^tra fgu-
parte dalParia, e piirche il lume e;; usato cali* aria , sia pi potente , e quello del fuoco sia quasi rosso , a similitudine del fuoco, E sopra tutrc> fai , che le tue finire dip'nte abbino il lume grande, e da aito, cio quel vivo , <:he tu ritrarrai , irr^pcrccc^ le persone, che tu vedi nelle str-^de, tut^e e sappi che n-tn hanno il lume di sopra conoscente , che dandogli cos tuo gran il lume di sotto, tu lon durassi iatiCii a riconoscerlo (i)
fusse alluminata
dal
fuoco,
fa
Dove deve
pittura.
star quello
che riguarda la
(
GAP. CCLXXX.
clie
Vig.
50
Poniamo
duta,
e
A. B. sia
il
la
pittura
ve-
Dico che se ti porrai tu infra C. & E. comprenderai male la pittura, e massime se sia farra a ogiio , o veramente vernicata , perch avr
che D.
sia
lume.
lustro, e sar quasi di natura di specchia, e per queste cagioni, quanto pi t' accosrerai
al
perch quidal-
vi risaltano
mandato
(\)
al
Gap.
XXVIII.
Venga-
220
la
se
ti
porrai
in-
bene operata la tua vista , e massime quanto pi t* appresserai al punto D. , perch quel luogo meno
fra
ta
, e D. quivi
de' raggi
(i)
si
Come
deve porre
alto il
punto
GAP. CCLXXXI.
punto deve essere all' altezza dell* occhio di un uomo comune e V ultimo della pianura che confina col cielo deve esser fatto all'altezza d'esso termine della terra piana col cielo, salvo che le montagne sono libere (2)
Il
, ,
.
Che
le
figure pccole
'esser jiiiite,
ne
GAP. CCLXXXll.
Dico, che le cose, che pareranno di minuta forma nascer dalT essere dette co(i) Pu il riguardante rimirare nella pittura 1* immagine del lume, siccome avviene negli specoli], quando
il
lume che
Fig.
la
pittura illumina,
sia
in
,
tal
posto tispetto
alla
(
1'
uomo
che l'angolo
AFB
ri
,
BFC.
vedere
Per questo
la
Autore dice
riguardante pu
pittura
fra
il
e meglio fra
ed F senza punto
vederne
lustro.
{z) E' da
leggersi
la
nota fatta
al
Gap.
XXXVII.
^227
lontane dall'occhio; essendo cos, conviene che infra occhio, e la cosa sia molt'aria, e la molc'aria impedisce l'evidenza delle torne d' esso obietto, onde le minute particole d'essi corpi fiuno indiscernibili , e non conosciute pittore , [arai le Aduoique tu picclole figure solamente accennate, e non finite , e se altrimenti tarai sar contro gli eifctti della natura tua maestra. La cosa riman picciola per la distanza grande, che fra 1 occhio, e la cosa, la distanza grande rinchiude dentro a se rrjolt'aria, la molt' aria fa in se grosso corpo, il quale
se
I .
impedisce, e
toghe
ali*
*
occhio
le
minute
il pittore
alle sue
CAH. CCLXXXlll.
Poich coir esperienza si vede, che tutti H corpi sono circondati da ombre, e lumi , voglio che tu, pittore , acconiodi quella parte, che alluminata, sicch termini in cosa oscura , e cos la parte del corpo
onibrata termini in cose chiare E regola dar grend' ajuto a rilevare
.
questa
le
tue
igure. (i)
(l^
si
legga
il
228
Precetto d pittura.
GAP. CCLXXXIV.
,
ombra confina col lume abbi dove ella pi chiara, che oscura e dove ella piij, o meno sfumosa inverso il lume. E sopra tutto ti ricordo, che ne* giovani tu non facci V ombre tern:inate,come fa la pietra perch la carne tiene un poco del trasparente, conie si ve1*
Dove
rispetto
,
de a guardare in una mano, che sia posta V occhio & il sole, perch ella si vede rosseggiare, e trasparire luminosa: e se tu vuoi vedere quaT ombra si richiede alla tua carne, farai ivi tu un ombra col tuo dito e secondo che tu la vuoi pi chiara o scura, tieni il dito pi presso, o pi lontano dalla tua pittura , e quella contraffai
infra
,
Del fingere un
sito
selva{rgo
GAP. CCLXXXV."
Gli alberi
mificati, di
sottilit
,
sortili
d'
ombre
quegli alberi
quelP
ilano
erbe
foglie
CAP. CCLXXXVl.
non potersi fare alcun animale quale non abbi le sue membra, e il che ciascuno per s a similitudine non sia con qualche uno degli altri animali Adunque se vuoi far parer naturale un animai finto, dato, diciamo, che sia un serpente, piglia per la testa una di un mastino, o bracco,
sai
,
.
Tu
gatto,
l'orecchie
d'istrice, di leone, e
il
&
il
le
collo di testuggine
visi
d'acqua.
,
De'
che
si
dehbono fare
P'jg'S^' )
CAK CCLXXXVll.
,
stante
sole a
mezzo
le
pareti siano in
al
do
che volta
sole
mo non
abbia a riverberare ne' corpi ombrosi : e buona sarebbe l'aria senza splendore, allora che fian veduti li lati de' volti partecipare dell'oscurit delle pareti a quelle opposite, e cos lati del naso, e tutta la faccia volta alla bocca della strada, sar allunnnata; per la qual cosa l'occhio che
i
sard
nt;i
mezzo
della
bocca
di
tale
strada
30
vedr
tal
viso
con
te essere alluniinate, e quei lati , che sono volti alle pareti de' muri essere ombrosi.
A questo s* aggiunger )a grazia d* ombre con grato perdimento, private integrale questo mente da ogni termine spedito nascer per causa della lunghezza del lume che passa infra i tetti delle case e penetra infra le pareti, e termina sopra il pavimento della strada , e risalta per moto e quelriflesso ne' luoghi ombrosi de' volti la lunghezza del li alquanto rischiara, detto lume del cielo stampato dai terlii mini de* tetti con la sua frunre, che sta sopra la bocca della strada , allumina quanascimento dell* ombre si insino vicino al sotto V oggetto del volto e coche scanno
: , ,
b".
di
mano
,
in
mano
si
va
mutando
in chia-
mento rezza con oscurit insensibile per qualunque verinsino che termina sopra del
se tal
*
lume fosse A. E. vedi la F. E. del lume, che allumina fino sotlinea to il naso, e la linea C. E. solo allumina infino sotto il labbro, e la linea A. H. si estende fino sotto il mento e qui il naso rimane forte luminoso, perche e veduto da tutto il lume A.B. C. D. E.
so.
,
Come
23
Del
campi.
CAF. CCLXXXVllI.
camchiasar oscura
Tu
po chiaro
se
e se sar
ra mettila in
campo oscuro; e se chiara scura , metti la parte oscura nel campo e chiaro , e la parte chiara in campo oscuro. (i)
siti*
GAP. CCLXXXIX.
11 lume picciolo fa grandi, e terminacorpi ombrosi ombre sopra l lumi
i
.
te
grandi tanno sopra i corpi ombrosi picciol' e di confusi termini. Quando sar incluso il picciolo, e potente lume nel grande e meno potente j come il sole nell' aria , allora il meno potente rester in luogo d'ombra sopra de' corpi da esso alluminati (2)
ombre,
,
pi Capi
Quanto qui dlcesi dall'Autore, egli Io ripete ia come al Gap. CCLXXXIII e pia addietro ne* Capi CXLI e LXX. otc leggasene la nota
(ij
, ,
>
(i)
dell*
Il
,
Capo
nelle
dell'
Ottica
I.
quali
Che r ombta
f
del
1'
Au
clic
torc cmbrtio
tutte
le-
yoke,
,Grandissin)o vizio si dimostra presso molti pittori, cio di fare T abitazione degli uomini & altre circostanze in tal do che le porte non diano alle ginocchia de' loro abitatori , ancorch siano pi vicine air occhio del riguardante, che non i* uono , che in quella mostra voicr entrare. Abbiamo vedutoli portici carichi d*
di
,
uomini,
&
uiia
delle
colonne
di
quelli so-
che
illuinina.
deli'
Che
se
il
opainde-
viene
.
ri
pi a dilatare
in
finch
svanisce
se
il
Ili,
allora
1*
Che ombra
la
corpo luminoso
sia eguale
ali*
opaco,
.
sar
Vc^o-asi
cie
la
Tig.
sx.
quale dimostra
tutte
tre
le
spe-
intende
lnesrra ;
,
dell'aria,
ella
,
che
entri
per
una
porta, o
poiehc
si
vuol
intendere
jnenii
cipali
ptnombre
.
ossiano
quegli
sbatti-
deboli, e sfumanti
pi e
meno,
spande
intorno le prinla
ombre
e
,
il
qual' effetto
fioestta
succede, perch
si
luce
d*
una porta,
d'una
non
presi
gi
da
u
de-
punto solo
atteso
ta
ma
da un numero di punti
luce
senza
del
poi
sole,
tra
,
esso e la tet-
c^li
ombre sempre
parallele
235
stenitrlci esser nel
a quella
si
pugno
,
un
uomo che
sfonc
Oijni
Simili
studio sthitdie.
De^ termini
ro contgvni
CiP. CCXCi.
termini de' corpi di tanta minima evidenza, che in ogni picciolo intervallo , che s'interpone infra la cosa, e l*
Sono
l'cln-
o parente , e non lo conoCfie dell' am.ico se non per l'abito, e per il tutto risce ceve notizia del tutto insieme con la parte ,
,
Degli accidenti superficiali^ che prima si perdono nel discostar s de' corpi ombrosi.
Cat. CCXCII.
Le prime cose che
scosrarsi de'
loro. Sccofidariamentc
in
pia
distanza
le
la
si
onbre, che dividono Terzo che si toccano de' corpi e sezza delle gimbe, e de' piedi cessivamente si perdono le parti
perdono
le
,
.
parti
grosmi-.
cos sucpii
234
nute, di modo che a lunga distanza solo rimane una massa di contusa figura, (i)
Degli accidenti snperficia/i che prima si perdono nelle distanze, CaP. CCXClll.
^
de' colori
si
distanze
e
il
lustro,
loro
perparte
il
minima,
Secondaria
.
lume, perch minore dell' ombra Terza sono r ombre principali, 'e rimane nelT ultimo una mediocre oscurit confusa.
Delia natura
altri corpi.
de" termini de* corpi
sopra gli
)
GAP. CCXCIV*
li
Fig.c^^.
corpi di convessa superfcie terminano sopra altri corpi di cgual colore , il termine del convesso parr pi oscuro , che quello, che convesso termine terminer Il termine dell* aste equigiacenri parr in campo bianco di grand' oscurit , in campo oscuro parr pi che altra sua parte chiaro, ancorch il lume che sopra
.
Quando
&
e ^i) Q^uesto Capo, unitamente col seguente, Capo CCCXXr. vanno uniti al Gap. LXXI. al (juale
col
si
gi fatto
il
suo schiatimento.
Taste scende,
chiarezza, (i)
sia
il
vento
CaP. ccxcv.
Sempre
tro
il
c/^/^. 54. )
si
la
figura
che
muove con-
vento , per qualunque linea , noa osserva il centro del!.i sua gravit con debira disposizione sopra ii centro del suo
sostentacolo
.
si
ritrae la figura
GAP. CCXCVl.
stanze de' pittori fatta d' impannate senza tramezzi , & occupata di grado in grado inverso i suoi termini di gradi colorici di nero , in raoSia
la
finestra delle
(1)
cotJTCssa
In brcre dicasi
(jui
clic
il
al
termine
pittore
della
la
fabbrica
ficrurata
debba
usarvi
attacca.
mezza
tinta
cui
si
asta
poi
l'asta
abbia un
il
suo
ma noa
campo
ha
il
suo
...
sia
congiun'
poi
dipingevi-
grandezza
C
egli si dimostrer
QM\
CCXCVI!.
55-)
larghezza de! sito, & posta nella distanza della carta C. F. dove son le guancie, ed essa avrebbe ast.ire indietro tutto A. C. , & allora le tempie sarebbono portate nella dis^an^a O. K. delle linee A. F. B. F.; si che ci la differenza C. O. , & R. D. , e si conclude, che la linea C. F. , e la linea D. F. per essere piij corta ha andare a trovare la carta ove disegnata l'altezza tutta, cio le linee F. A. & F. B. dove la verit e si fa la differenza, come ho detto, di CO., e di R. D. (i)
A. B.
la
{t)
s'
si
dice
nella
ctall'Autote,
nuca
del
se
data chiara
diiuoscrazioac
Capo
UH.
237
Se la superficie
(T ogii:
corpo
opaco parteci.
pa
^.r\V.
CCXGVIIi.
ig.
50.
Tu hai di incendere se sar messo un obietco bianco infra due pareri ^Wq quali una sia bianca, e i' aler nera, che tu troverai tal proporzione infra la purre ombrosa e la luminosa del detro obietto ,
,
qua! tu quella delle predette pareti e se r obietto sar di colore azzurro, far il simile onde avendo da dipingere farai come seguita Togli il nero per ombrare 1' obietto azzurro, che sia simile al nero, ovvero ombra della parete, che tu fingi, che abbia a riverberare nel tuo obietto , e volendo i^re con certa, e vera scienza, userai fare in questo modo. Quando tu fai le tue pareti di qnal colore si voglia, piglia un picciolo cucchiaro, poco maggior, che quello che s* adopra per nettar i' orecchie, maggiore o minore secondo le grandi , o picciol opere in che tale operazione s' ha da esercitare, e questo cucchiaro abbia li suoi estremi di egaal altezza, e con questo misurerai ^^adi delle quantit de' coche tu adopri nelle tue mistioni: colori me sarebbe quando nelle dette pareri che tu avessi farro le prime ombre di tre gra:
:
.
Tom, IL
.233
d'oscurit, e d'un grado d chiarezv.a cio rre cucchiari rasi ^ come si ti le misure del grano, e questi tre cucchiari fossero di seoplice nero, 8c un cucchiaro dt tu avresti fatto una composizione biacca
di
,
certa senza alcun dubbio; ora tu hii fatto una parete bianca ,& una oscuhai a mettere un obietto azzurro inra , fra loro , il qua! obietto se vuoi che abbii la vera ombra, e lame> che a tal azzurra si conviene, poni da una parte queir azzurro, che tu vuoi, che resti senz'ombra, e poni da canro il nero, poi togli tre cucchiari di nero, e componigli con un cucchiaro d* azzurro luminoso, e metti con esso la pi oscura ombra Fatta questo vedi se l'obietto sferico, colonnare, o quadrato , o come si sia , e s' egli sferico, tira le linee dagli estremi delle pareti oscure al centro di esso obietto sferico , e dove esse linee si tagliano nella superficie di tal obietto , quivi infra tanto terminano le maggiori ombre, infra equali angoli, poi comincia a rischiarare come s-jrcbbe in N. O. , che lascia tanto dell' oscuro quanto esso partecipa della parere superiore A. D. il qual co'orc m.ischierai con la prima ombra di A. B. con le medesime distinzioni, ti)
di qualit
&
Ci^
tiella
L'
colori
^uale gi
II.
Ci
Dd
39
GAP. CCXGX.
Quella figura si dimosrrerh di niaagior corso , la quale scia pi per rovinare innanzi corpo che per se si tiVvK) ve sa ri Tanli to pi veloce, quanto il centro della sua gravit pi disrante dal centro de! suo sosrcnracolo Questo derro per il moto degli uccelli, quali senza bartirrjenro d' aie, o favor di vento da se si muovono: e questo accade , quando il centro della sua gravit fuori del centro de! suo sosrentacolo, cio fuori del mezzo delia sua residenza fra le due ale ; perch se il trjezzo dell'ale sia pi indietro, che il mezza ovvero centro della detta gravit di tutto Tue* cello, allora esso uccello si mover innanzi in basso ; ma tanto pi , o meno innanzi basso quando il centro della che detta gravit sia pi reiijoto o propinquo delle sue ale, cio che ii centro al mez?o della gravit renioto dal Rezzo dell'ale, fa il discenso delT uccello mole' obHquo > e se esso centro sar vicino al mezzo dell' ale, il discenso di tale uccello sar di poca obliquit, (i)
. i
&
'\\\
F
(i)Il principio di
$i
2
di]!'
al
Aurore,
e gi da lui
replicato
Capo CXGIX.
>
ed
CCXLIX
24^
A fare
alta,
nna
fipt^it
braccia 40.
e abbia
membra
corrispondcin?
e stia
)
dritta in piedi.
In questo,
GAP, CCC.
{^Fig, 57.
in ogni
,
afro
si
caso non
stia
il
dee dar
tioja al pittore
come
mu-
dipinge, e massime avendo r occhio che riguarda tal pittura a vederla da una finestra, o da altro spiracolo.* perch l'occhio non ha da atteadere alle piaro dove esso
nicie
,
ovvero curvit
di esse parti
ma
so-
lo alle cose
no
finta
campagna
Ma
nieglio
,
si
farebbe
tal
perch in es-
II
Borelli
tratta
del
Tolare degli
'XXII.
uccelli
nella
.
prima par-
te
de
?iotH
ammaliti? Cap,
de
volatu
(i)
A
il
dipingere
in
un
se
si
muro
ayesse
irregolate
a
y.x
l'
prima
opera
fatta
formato
in
disegno come
,
dipingere
di
un muro piano
cordicelle
di
poi
per
via
del
graticola
e
di
dinanzi
all'irregolarit
si
muro,
proporporre
trasporta
col
una
re
faccclla
al
rimirare la
della
la
il
perche
sul
,
le
ombre
irregolare
generate dalle
>
cfitdicelle
muro
daranno nel
,
inedesimu
S
proporzionata
sebbene irregolare
delia
graticola
ottiene
faccella,
cofl
?4l
A fare
una figura 7iel muro d 1 2. braccia che apparisca d' altezza di 24.
Gap. ccci.
%.
c3. )
Se vuoi hir figura, o altra cosa, che apparisca d' altezza di 24. braccia , farai cos. Figura prima la parere M. N. con la mera dell'uomo che vuoi fare di poi l'al,
met farai nella volta M, H. Ma fa prima sul piano d'una sala la parere della forma che sta il muro con la volta dove
tra
poi
farai
disegnata in profilo di che grandezza ti piace , e tira le tue linee al punto F. , e nt\ modo ch'elle si tagliano sulla parete N. R. , cosi la figurerai sul muro, che ha sinilitudine con la parete 3 & avrai tutte i' altezze, e Sporti della figura e le larghezze , ovvero grossezze , che si ritrovano nel muro drir to M. N. farai la sua propria forma, perch nel fuggir del muro la figura diminuisce per s medesima: La figura che va nella
,
u
ti
filo
,
di
e
cui
i^
on capo
si
sia attaccato
fa
al
,
stanza
gli
tenendolo teso
delle
passare
per tut-
angoli
coli' altro
cordicelle
al
d'essa
pc-r
gere
capo
muro,
punti
corri-
242
bisogna diminuirla , come se ella fusse dritta, la quale diminuzione ti bisogna fare in su una sala ben piana, e li sar la figura, che leverai dalla parete N.R. con le sue vere grossezze, e diminuirle in
volta
li
una parete
di rilievo,
e fa
buon modo,(i)
^
lumi
>
GAP- CCCIl,
Avvertisc, che sempre ne' confini dell' ombra si mischia lume e tanto si mischia col lupiij l'ombra derivativa ella pi distante dal corpo me quanto ombroso. Ma il colore non si vedr mai semplice. Questo si prova per la nona,
ombre
,
&
(i)
le
Insegna qui
in
l'Autore
sulle
il
,
modo
secondo
le
di
la
rappresentare
figure
iscoreio
volte
commune
degli
re.
per
avere
altezze
scorcj
M^
"vi
non
scorcj,
per cui
e
le
bisogna
linee
al
medesima
figura
alla
disegnara
di
facciata
cui
perpendicolari
linea
conver-
genti
tica
poi
segnare diritte
fissare
le
linee
tlo
convergenti
al
punto
occhio
dell'occhio, sar di
e
un
del
punto ove
si
dell*
tenerlo
la
teso
alla
al
linea
piano
vuol
si
convati:
Jlla
durre
linea,
,
qual
filo
applicando un pendolo
il
segnando
col
si
far
caiiiniinare
,
pendolo
quali
addosso
volta, quante
to della
voglia linee
le
distanza
appariranno diritte.
che dice: La superficie di ogni corpo partecipa del colore del suo obietto , ancora che ella sia superficie di corpo trasparente; come aria, acqua e simili; perch V aria piglia ia luce dal sole , e le tenebre nascono dalla privazione d' esso sole , Adunque si tinge in tanti varj colori , quanti son quelli, fra li quali ella s' infraniette infra l'occhio, e loro perch l'aria in s non ha colore pii che s'abbia l'acqua, ma 1* umido che si mischia con essa dalla mezza regione in gii quello, che l'ingrossa, raggi solari che vi peringrossando , cuotono , r alluminano, e T aria , che dalla mezza regione in sj resta tenebrosa: e perch luce e tenebre coopone colore azzurro questo l'azzurro in che si tinge l'aria, con tanta maggior, o minore oscurit, quanto l'aria mista con n)aggior,o
,
&
minor umidita
Pittura
y
e lume umversae
(
GAP.
)
CCCIII.
^ii'
59-
Usa
,
di
far
sempre
nella
moltitudine d*
uomini e d* animali le parti delle loro figure , ovvero corpi, tanto pi oscure quanto esse sono pi basse, e quanto elle suno
pi vicine al ne, ancorch
n^czzo della essi siano in
loro
s
d'
rrioltitudi-
uniforme
244
colore: e questo necessario, perch meno quantica di cielo, allominatore de' corpi , si vede ne' bassi spazj interposti infra i che nelle parti supreme deldetti animali spa?j. Provasi per la figura qui medesimi li posta, dove A. B. C. D. posto per l'arco del cielo universale allurainatore de' corpi a lai infetiori; N. M.sono li corpi , che ter,
minano lo spazio S. T.P. H. infra loro interposto, nel quale spazio si vede manifestamente che il sito F. ( essendo solo alluminato dalla parte del cielo ) alluminato da minor parte del cielo di quello che sia alluminato il sito E., ii quale veduto dalla parte del cielo A. B. , che maggiote , che il cielo C. D. adunque fia pi all'viminato in E., che in F. (i)
CD.
De* campi proftorzoiati a corpi che in essi e prima delie superficie campeggiano piane d' uniforme colore CaP. CCCl V.
^
Li campi di qualunque superfcie piana di colore, e lume uniformi, non parranno separati da essa superfcie, essendo del me-*
(i)
'e
Questo
agli
importantissimo
qui
ragiona
fu
precetto
di
cui
l'Auto-
universalmente
colare
Alberi nei
Gap. XXXIII.
245
desimo colore,
e
lume.
Adunque per
la
e corpo.
GAP. CCCV.
Li corpi regolari sono di due sorti r uno de* quali vestito di superficie curva, ovale, o sferica, l' altro circondato di superficie lacerata, regolare, o irregolare. Li corpi sferici, ovvero ovali , pajono sempre separati dilli loro campi , ancorch esso corpo sia de! color del suo campo, & il simile accader de' corpi laterati ; e questo accade per essere disposti alla generazione dell'ombre da qualcuno de' loro lati,
il
superf-
cie piana.
Intetessantissimo e questo Capo pc' Pittori che ( 1j bramano far distaccire le loro figure Mai , e poi mai si dovr usare da essi alcuna tinta nel campo , la quale ab.
o nei
gruppi
si
dee an-
nel
camdirotti
po, che
dal
colori
,
aridi
dal
fuggenti.
Tutti
colori
e
bianco
;
meno
usati
fuggenti
le
siccojue
opposto
,
sucose
e
tinte
tutti
senza
dirompctli. Veggasi
in
XVlII.
P:ac.
fine,
ed
il
mia Antologia Pittorica Gap. Tom. III. della mia Geom. e Piosp,
Gap. V. pag.
246
Tacila pittura
mancher prima
di notizia fa
mnwr
Delle parti di quei corpi , che si rimuovono dall' occhio, quella manch'. ^2 prima di notizia, che sar di minor ligura. Dal che ne siegue che la parte di maggior quantit fia Tulrima a mancar \ sua non finire i notizia. Adunque tu, pittore piccioli membri di quelle cose , che sono n^olto remote, ma seguita Ja regola data
,
v,
rei sesto
quelli, che nel fiiurar le cose remore dall' occhio, citt, fanno i termini notissimi degli edificj, non che russer in vicinissime proaltrimenti pinquit; e questo impossibile in natura, perch nissuna potentissima vista e quella^ che in si lonranissima distanza possa vedere li predetti termini con vera notizia, perch li termini d'essi corpi sono termini delle loro superficie, e li ternnni delie su-
Ouanti sono
&
alrre
perficie
sono linee,
le
quali linee
non sono
parte alcuna della quantit di essa superficie, ne ancora dell'aria, che di se veste
tal
superficie.
Adunque
quello
che non
parte
invisibile
come
pit^
e noti
/
come
si
in
usanza
non sar da
.
4?
te figurata
distanza , che per tale effetto non si dimostri vicinissima Ancora gli angoli sono quelli , che nelle distanti degli edifci
rifiiota
citt
non
essi
si
debbono
il
figurare
vederli
,
perch da
conciosia-
lontano
impossibile
ch
nee
angoli sono
,
in
un putuo
&
il
adunque
invisibile,
(i)
Perch uva medesima campagna s dimostra <ilcnna volta maggiore o minore., che non
^
CziR CCCVil.
alcuna volta che elle non sono, per l'interposizione delT aria pi grossa, o sottile del suo ordinario , la qusle s inframette infra 1 orizzonte , e l'occhio che lo vede.
Mostransi
le
campagne
maggiori, o minori,
orizzonti di egual distanza quello si dimostrer esser pi dall'occhio, remoto , il quale iia veduto infra T aria pi
Infra
gli
quo, che
fi)
in
la
Dall'
Autore ^h
,
si
replica
quanto
jha
gi
detto
Vcggasi^
altri
Capi
del
nota
Gap.
LXXI-
fi48
distante diniosrreranno eguali, se la grossezza deir aria interposta infr;i l* occhio esse cose sar ineguale^ cioc V aria grossa interposta infra la cosa minore: e questo si prova fuediante la prospettiva de* colori,
,'
Le cose vedute
si
ineguali
eguali
&
che
fa
che
una
gran
montagna
parendo
picciola alla misura, pare maggiore, che una picciola vicino alT occhio, come si vede, che un dito vicino all' occhio copre
dall'
occhio, (i)
GAP. CCCVIL
dimostrer minore, che fia vedurn in campo di maggior splendore o bianchezQuesto insegna il sole veduto dietro za alle piante senza foglie, che tutte le loro ramificazioni , che si trovano all' incontro del corpo solare sono tanto dininrjre che elle restano invisibili. Il simile far un asta interposta fra l'occhio, e il corpo solare Li corpi paralleli posti per lo dritto, essendo veduti infra la nebbia, s' hanno a dimostrar pi grossi da capo , che da piela
6i
,
.
{i)
torni a
leggere
c^uanto si
2^9
Provasi per la nona , che dice : La nebbia o l'aria grossa, penetrata da' raggi solari 5 si niosrrera tanto pi bianca , quanto ella e pia bassa Le cose vedute da lontano sono sproporzionate ^ e questo nasce, perch ia parte pi chiara manda all' occhio il suo simulacro con pi vigoroso raggio, che non fa una donia parte pi oscura. Et io vidi na vestita di nero con panno bianco in testa , che si mostrav'a due tanti magggiore, che la grossezza delie sue spalle > le quali erano vestite di nero, (i)
d
. ,
Del/e Citta ed altre cose vedute alf aria grossa CCCiX. ( F'tg. 60. )
.
(il
nella
de'
corpi
paralleli
all'
Yedutl
>
nebbia intende
il
occhio
ma
ci;
non che
Pittore gli
replica questo
debba disegnare
divergenti
ne'
in
ma.
e
Egli
con pi cJaiarczza
Capi
CCCXY
CCGXXIV.
quanto
si
vedranno
in
maggior altezza
Provasi per la quarta di questo, che dice.L'aria esser tanto pia grossa, quanto pi bassa, e tanto pi sottile , quanto e pi alta. E questo si dimostra per essa quarti posta a basso: e diremo la Torre \. F. esser veduta dall' occhio N. nelT aria grossa , \d quale si divide in quattro gradi, tanto pia grossi , quanto sono pi bassi. Quanto minor quantit d'aria s'interpone fra rocchio, e la cosa veduta , tanto meno il colore d*essa cosa parteciper del color d'essa aria. Seguita che quanto magggior quantit fa d'aria interposta infra l'occhio, e la cosa veduta, tanto pi essa cosa partecipa del colore dell' aria interposta. Dimostrasi. Essendo l'occhio N. al quale concorrono le cinque specie delie cinque parti della torre A. F. cio A. B. C. D. E. Dico che se V aria fusse d uni' forme grossezza , che tal proporzione avrebbe la partecipazione del color dell' aria , che acquista il pie della Torre F. , con la partecipazione del color dell' aria , che acquista la parte della torre B. qual'
la
prolinea
porzione, che ha
la
lunghezza della
Al. F. con la linea B. S. ; Ma per la passata, che prova, Paria non essere uniforme nella sua grossezza , ma tanto pi grossa quanto ella pi bassa, egli necessario,
che
la
proporzione
delli colori in
che
1'
aria
tinge di se
le
B.^&F.
sia-
no
di
zione sopra detta, conciosiache la linea M. F. ,oitre l'essere pi lunga, che la linea S. B. passa per i^ana che ha grossezza unitorniemente didx-ra-e.
,
^li
s^yaccli
CaP. CCCX.
li
interposti intra
,
alluminano rutti li siti dobosit de' nuvoli ve si tagliano, & alkiniinano anche le tenebre, e tingon) di se tutti li luoghi oscule quali oscurit ri che sono dopo loro
,
,
si
dimostrano
solari
gi
Delle cose
che /' occh'io vede sotto se m'iste infra nebbia ,et aria grossa .GAP.
,
CCCXL
acqua, o alla terra, r^nto si fa pi grossa. Provasi per la 19 a del secondo >^ che dice: Quella cosa meno si leva, che avr in se maggior gravezza , seguita che Ja pi lieve pi s'inalza, che la grave.
l'aria fa pi vicina ali*
Quanto
3?2
Degli
edfizj
veduti
nel*
(
aria grossa
;
Gap. cccxii.
%,i.
Quella parte delT edilzio sar ninnco evidente, che si vedr in aria di maggior grossezza; e cos converso sar pii nora quella che si vedr in aria pi sottile Adunque l'occhio N. vedendo la corre h, D. , esso ne vedr in ogni grado di bassezza parte manco nota, e pi chiara , et in ogni grado d'altezza parte pi notale meno chiara.
.
Della cosa
che
si
mostra da lontano .
GAP. CCCXllI.
Quella cosa oscura si dimostrer pi chiara, Ja quale sar pi remota dall' occhio. Seguita per la conversa , che la cosa oscura si dimostrer di maggior oscurit, ]a quale si ritrover pi vicino all' occhio.
iVdunque
le
parti
interiori di
qualunque co-
sa posta neir aria grossa parranno pi remote da* piedi , che le loro sommit , e per
questo la radice bassa del monte parr pi lontana, che la cima del medesimo monte, la quale in se pi renioca.
.253
Delhi veduta d ima
citt hi
aria grossa,
CARCCcXIV.
L'occhio, che sotto
t in aria grossa
,
di
le
se
vede
ia cit-
degli pi oscuri, e p:Q Jiori, che il loro edifizj nascimcnro, e vede le aecte soiTiniit in
soai^iiir
vede
campo
sa
,
e grossa
chiaro, perch le vede nelT arti base quesu) avviene per la passata .
:
De^ termini
GAP. CCCXV.
I
termini
inferiori
delle
i
cose
remote
loro termini saranno meno sensibiii, che superiori; e questo accade assai alle montagne, e colli, delie quali le loro cime si faccino campi delli lati dell' altre montagne, che sono dopo loro, & a questo si vedono li termini di sopra pi spediti, che perch il terruine di sopra le loro basi pi scuro per esser meno occupato dail*
,
sta
confonde
detti ter*
mini delle basi de' colli: & il medesimo TCcade negli alberi, 5c edificj , & altre cose, che s'irmalzano infra l'aria, e di qui nasce, che spesso Taire torri vedute m lunga distanza pajon grosse da capo e sotci,
Tom, IL
2$4
da piedi, perch la parte di sopra moche terminano con stra 1* angolo dei lati fronte, perch Tarla sottile non te li la e questo accade per cela , come la grossa del primo, che dice che l'aria grosla 7. sa, che sMnterpone infra T occhio & il sole, pi lucente in basso, che in alto ; e dove l'aria pi bianca, essa occupa ali* occhio pi le cose oscure, che se tal aria fusse azzurra , come si vede in lunga diLi merli delle fortezze hanno gli stanza
li
,
:
larghezza de' merli, e tuttavia pare assai maggiore lo spazio che merlo, & in distanza pi remota lo spail
e copre tutto zio occupa suol mostrare il fortezza
,
il
merlo,
tal
muro
dritto,
senza merlo.
Delle cose vedute
d,
lontano
GAP. CCCXVl.
Li termini di quelT obietto saranno manco noti che fano veduti in maggior di,
stanza
De ir
azzurro
che
si
lontani.
GAP. CCCXVll.
li
Delle cose remote dalTocchio ,Ie quasiano di che color si voglia , quella si
la
quale
niyggior oscurit, naturale, o accidentale. Naturale quella, eh' oscura da sei accidentale quella, eh* oscura
di
gli
e tacca
da
altri
Qua/
soJi
qjielle
delle
.
quali
notzia
GAP. CCCXVllL
Quelle parti de*corpi , che saranno di minor quantit fiano le prime delle quali per lunga distanza si perde la notizia Questo accade , perch le spezie delle cose minori in pari distanza vengono all' occhio con minor angolo, che le maggiori, e le cognizioni delle cose remote sono di tanta maggior notizia quanto elle sono di minor quantit . Seguita dunque , che quando la quantit magi^iore in lunga distanza viene all'occhio per angolo minimo, e quasi si perde di notizia , la quantit minore del (i) tutto manca della sua cognizione
.
.
G
'i^
Egli
un
principio o sapposizione
e
dell'
Ottica,
che
jli
,
oggetti
>
C
,
Jg.
e
j,.
rcdiiti
si
con angoli
con
eguali
appariscano eguali
(fucili
che
reggano
occbo maco
si
conoscoio
.C\i^.CCLWA.
,
la quaQaella cosa sar manco nota pi remora dall'occhio. Questo accade , perche quelle p.irti prime si perdono h" sono pi minute, e le seconde meno minute sono ancora perse nella maggior distnnzii, e cos successivan)ente seguit^inle
sar
do
si
modo
ti
che insieme
alla
fine
col
la
colore per
dell*
la
co-
Perch
Gap. CCCXX.
Noi ved'amo chiaro, che
tutte
le
si-
militudini delle cose evidenti , che ci sono per obietto, co^^ grandi jcome picciole , entrano al senso per la picciola luce dell* oc-
angoli
maggiori
secondo
poi
la
minori
come
D,
.
appari-
scano
niscono
^57
chio. Se per s piccoh entrata passa !a similitudine delia grandezza del cielo e del* la terra, essendo il volto dell' uomo fra si grandi similitudini di cose quasi niente, per la lontanza , che lo dirrjinuisce , occupa si poca d'essa luce, che rinune incomprensibile & avendo da passare ddlla superficie all' impressiva per un mezzo oscuro, cici il nervo voto, che pare oscuro, quella spezie non essendo di color porcn" te, si tinge in qu'ella oscurit della via, e giunta all' impressiva psre oscura. Altra cagione non si pu in nis'^un modo insegnare su quel punto , e nervo che sta nele perch egli pieno di uu umore la luce trasparente a guisa d'aria, fa T officio che farebbe un buco fatto in un asse, che a riguardarlo per nero, e le cose vedute per l'aria chiara, e scura si confondono neil* oscurit.
: ,
:
di tiotiza
dilli'
occhio
Ca\ cccxxi.
Quella parte del corpo che si rlnmove dall'occhio quella, che n cnoconserva la sua evidenza, e la quale e di mincr figura; questo accade ne' lustri de* corpi sfc,
rici
tili
258 o colonnari
,
de* corpi;
rimane di vero similitudme delle sue gam>be, e corche del suo busto, il quale per esser na pi si conserva nelle sue spegrosso pi zie. Ma la prima cosa che si perde in distanza sono i lineamenti, che terminano la superfcie, e figura. \i)
, ,
membra pi sotcome il cervo, che prima si mandar ali* occhio le spezie ov,
e nelle
GAP. CCCXXII.
si
estende nel!' officio delle linee visuali a provare per misura quanto la cosa seconda minore, che la prima, e la terza, che la seconda, e
cos
di
La
prospettiva lineale
grado
in
grado infino
al
fine delle
cose vedute. Trovo per esperienza, che se la cosa seconda sar tanto distante dalia prima quanto la prima distante dalT occhio tuo, che bench infra loro siano di pari grandezza, la seconda sia la met minore che la prima: e se la terza cosa sar di pari distanza dalla seconda innanzi a essa, fia minore due terzi, e cos di gra ^
(i)
Replicasi
,
dall'
diceva
%cV
Capo
CCXXIX
ed
in
259
grado per pari distanza faranno sempre diminuzione proporzionaca , purch 1* intervallo non passi il numero di 20. braco
in
di sua grandezza, 5c infra 40. perder.1 tre qaarri e poi cinque sesti in 60. braccia , e cos di mano in mano far sua diminuzione , facendo la parete lontana da te due volte la tua grandezza, che il farla una sola fa gran dilicrenza dalie prime braccia alle seconde.
&
infra
Ja
lgu*
De*
GAP. CCCXXllI.
Quelle cose le quali fian vedute nella nebbia si dimostreranno maggiori assai , che ]a loro vera grandezza: e questo nasce, perch la prospettiva del mezzo interposto infra l'occhio, e tal* obietto non accorda il color suo con la magnitudine di esso obietto, perch tal nebba esimile i<lla confusa aria interposta infra l'occhio , e 1' orizzonte in tempo sereno, & il corpo vicino all' occhio veduto dopo la vicinit della nebbia si mostra essere alla distanza dell' orizzonte , nel quale una grandissima torre si dimostrerebbe minore, che il predetto uomo stando vicino.
200
De ir altezza
GAP. CCCXXIV.
Quella parte del vicino edifzio si mostra pi contusii , la quale pi remota da terra; e questo nasce, perch pi nebbia infra l'occhio, e la cima dell' edifzio, che non dall'occhio alla sua base E la torre parallela veduta in lunga distanza infra tanto pi sottile, la nebbia si dimostrer
.
quanto ella fa pi vicina alla sua base. Questo nasce per la passata, che dice: La
nebbia si dimostrer tanto pi bianca , e pi spessa , quanto ella pi vicina alla terra, e per la seconda di questo, che dice La cosa oscura parr di tanto minor figura quanto ella fa veduta in campo di pi potente bianchezza. Adunque essendo pi bianca la nebbia da piedi , che da capo , necessario, che l'oscurira di tal torre si dimostri pi stretta da piedi, che da
:
capo, (i)
Delle citt ^ et altri edifizi veduti la sera^ la mattina nella nebbia GAP. CCCXX V.
.
Negli edifizi veduti in lunga distanza da sera o da mattina nella nebbia , o aria
,
(i)
Veggasi
il
Gap.
CCCXIII.
CCCxY.
201
dimostra la chiarezza delle loro parti alluminate dal sole, che si trovano inverso T orizzonte, e le parti delli detti edifzj , che non sono vedute dal sole, restano quasi del colore di mediocre
i^rossa
,
solo
si
oscurit di nebbia.
Perch
le
GAP. CCCXXVl.
%.
6i, )
Delle cose poste nella nebbia, o altra o in vapore, o in fumo, o in distanza, quella fa tanto pi nota , che sar pi aita: e delle cose di eguale altezza, quella pare pi oscura , che campeggia in pi oscura nebbia, come accade all'occhio H., che vedendo A. B. C. torri di eguale altezza infra loro , vede C. sommit della prima torre in R. bassezza di due gradi di profondit nella nebbia, e vede la sommiaria grossa,
t della torre di
un sol grado di nebbia, adunque C. sommit si dimostra pi oscura , che U sommit della
B, in
mezzo
torre B.
i6
Delle macchie dell' omhre^
ne' corpi
che
appariscono
da lofnano.
(
CAP. CCCXXVll.
)
%. 64.
la gola o altra perpendicolare che sopra di se abbia alcun sparto sar pi oscura, che la faccia perpendicolare di esso sporto. Seguita, che quel corpo si dimostrer pili alluminato, che
Sempre
,
drittura
B. vi allumina
il
un medesimo lume in A., che non vi alludel cielo F. K. , & in cielo H. K. , in C. il cielo G.
di F.
chiarezza della fronte, naso, e mento. Ma quello che io ti ho a ricord;ire de' volti che tu consideri in quelli come in diverse distanze, si perde diverse qualit d' ombre, e solo resta quelle prime macchie , cio delle incassature dell* occhio , & altre simili , e nel fine il viso rimane oscuro , perch in quello si consumano i lumi > li qunli sono picciola cosa a comparazione dell' ombre mezzane; per la qual cosa a lungo andare si consuma la qualit, e quantit deMumi, ombre principali, e si confonde ogni qualit in ombra mezzana . E questa la causii che gli alberi, & ogni corpo a certa distanza si dimostrano farsi in se pi
il
K. & /^dunque
,
in
D.
il
ciclo
K. integralmente,
di
petto
sar
pari
&
oscuri
che essendo
quelli^
medesimi
vicini
203
air occhio.
infra T
si
Ma
e
occhio
ma
piut-
luminose, dove
(i)
si
de' colori,
Perch su 7 far della sera V ombre de* cor -fi generate in bianca parete sojo azzurre
GAP. CCCXXVllI.
L'ombre
Fg. 65.
da! rossor
azzurre;
si
undecima
dove
.
di-
ce. La superficie di ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto Adunque essendo la bianchezza della parete privata al tutto d'ogni colore si tinge del colore de' suoi obietti, li quali sono in questo caso il sole, & il ciela. E perch il sole rosseggia verso la sera, & il cielo si mostra azzurro, dove 1' ombra non vide il sole, per r ottava dell* ombra, che dice; Nissuno luminoso non vide mai l'ombre del corpo da lui illuminato , quivi sar veduto dal cielo: adunque per la detta undecima,
,
(i)
Q^ucsto
Capo starebbcbencuaicoalCap.
CCLXXXVII
la
derivativa avr la percussione nelbianca parere \ color azzurro, & il campo d'essa oaibrii veduta dal rossore del sole paneciper del color rosso.
l^oriibrci
Dove
pi chiaro
il
fumo
GAP. CCCX XI X.
il
Il
fumo veduto
infra
sole
V oc-
chio sar chiaro, e lucido piij che in alcwiiv parte del paese dove nasce. U medesiiTJo fa la polvere, e la nebbia , le quali, se tu sarai ancora infra il sole, e loro, si parranno oscure.
CCCXXX.
per
La polvere, che
si
leva
corso leva, pi
il
meno
il
sole, e l'occhio
Del fimo
Il
CAP. CCCXXXl.
fumo
li
suoi mezzi
si
quanto
vento
suo
motore
pi potente.
Sono
te
li
fumi
quarv-
sono nerano
li
le
che
il
ge-
ombre termina-
suoi coniiai
essi
quanto
ro cause ; e le cose poste doppo loro si tanto meno evidenti, quanto li groppi del fumo sono pi densi , e tanto pii son bianchi , quanto sono p;u vicini al principio, e pi azzurri verso il fine. fuoco ci parr tanto pi oscuro, 11
qnanto maggior somala di fumo s'interpone infra l'occhio, & esso fuoco. Dove il fumo pi remoto, le cose sono da lai meno occupate Fa il paese confuso a guisa di spessa nebbia, nella quale si vedano fumi in diversi luoghi con le lor fiamme ne' principi
.
d*
fumi,
li.
monti pi
loro radici,
alti,
pi
si
siano
evidenti che
!e
come
vede
mezzo trasparente
in-
superficie;
^66
-tanco pi, quanto esso mezzo pi denso, e con maggior spazio s'interpone ine la detta superficie. Li termini de' corpi opachi siano meno noti quanto saranno pi distanti dall'
fra
rocchio,
occhio
che
li
vede
Quella parte del corpo opaco sar pi ombrata, o alluminata, che sia pi vicina air ombroso, che i' oscura , o al luminoso,
che r allumina* La superficie d'ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto, ma con tanta, o maggior, o minor impressione quanto esso obietto sia pi vicino o remoto, o di maggior, o di minor potenza. Le cose vedute infra il luirie, e T ombre si dimostreranno di maggior rilievo, che quelle, che son nel lume, o nell'ombre .
Quando
ze
le
nelle lunghe distantu farai cose cognite, e spedite, esse cose non
distanti,
ma propinque
si
dimostreranno.
le
Adunque
co.
se abbiano quella parte della cognizione , E se la cosa che mostrano le distanze che ti sta per obietto sar di termini confusi e dubbiosi, ancora tu farai il simile nel tuo simulacro La cosa distante per due diverse cause si mostra di confusi , e dubbiosi termini , r una delle quali eh' ella viene per
.
207
tanto picciolo angolo ali* occhio, e si diminuisce canto, eh' ella fa V cilicio delle cose minime, che, ancorch elle siano vicine ali' occhio , esso occhio non pu comprendere di che figura si sia tal corpo, come sono l'unghie delle dica, le formiche, o simili cose. La seconda , che infra 1' occhio, e le cose discanti s'interpone canto d' aria
eh' ella
si
fa
spessa
grossa
,
e per la sua bianchezza tinge V ombre e d' oscule vela della sua bianchezza, e le re in un colore il quile tra nero, e bianco, quale azzurro Bench per le lunghe distanze si perda la cognizine dell* esser di molte cose, nondimeno quelle, che saranno alluminate dal sole si renderanno di pij certa dimostrazione, e r altre nelle confuse ombre parranno involte E perch in ogni grado di bassezza l'aria acquista parte di grossezza, le cose che saranno pi basse si dimostreranno piij confuse , e cos per il contrario.
fi^i
. .
Quando il sole fa rosseggiar li nuvoli dell'orizzonte, le cose che per la distanza si vestivano d' azzurro fiano partecipanti di tal rossore; onde si far una mistione fra r azzurro , e il rosso , la quale rendecampagna molto allegra , e gioconda ; e tutte le cose, che iiano alluminate da tal rossore, che siano dense, saranno
r
la
aria
per esser trasparente, avr in se per tatto infuso tal rosseggiamento , onde si dimostrer del color del fior de* gigli
.
Sempre
le, e
quell' aria
che
sta infra
il
so-
la terra, quando si leva, o pone, sia pi occupatrice delle cose, che sono dopo lei, che nissun altra parte d' aria: e questo nasce per essere ella pi biancheggiante. Non sian fitti termini n prolh di un corpo, che campeggi uno sopra un' altro, ma solo esso corpo per se si spiccher. Se il termine della cosa bianca si scontrer sopra altre cose bianche , se esso sar curvo, creer termine oscuro per sua natura, e sar la pii oscura parte, che abbia la parte luminosa: e se compeggier in luogo oscuro , esso tetmine parr la pia chiara parte che abbi la parte luminosa Quella cosa parr pi remota , e spiccata dall' altra che campeggieri in campo pi vario da se Nelle distanze si perdono prima i termini de' corpi, che hanno colori simili, e che il termine dell* uno sia sopra delT altro , come il termine d* una quercia sopra un'altra quercia simile. Secondo in maggior distanza si perderanno i termini de' corpi di coiori mezzani terminati 1' un so*
.
209
pra r altro, come alberi^ terreno lavorato, muraglie, o altre rcr me di monti, o Fer ultimo si perderanno di sassi termini de' corpi terminati , il chiaro nel!' oscuro, e l'oscuro nel chiaro. intra le cose di equril altezza che sopra rocchio siano situate, quella che fia pi remota dall'occhio sar pi bassa: e se s/ra situata sotto l'occhio, la pi vicina a esso occhio parr pi bassa , e le laterali paraielle concorreraino in un punto.
.
Manco sono
evidenti ne*
ai
siti
lontani le
remote
eguale spessitudine quelle, che saranno pi vicine all' occhio parranno pia rare, e le pi remote pi spesse L'occhio che sar di maggior pupilla vedr 1' obietto di maggior figura - Questo si dimostra nel guardare un corpo celeste per un picciolo spiracelo fatto con 1' ago nella carta , che per non poter operare di essa luce, se non una picciola parte, esso corpo pare diminuire tanto della sua grandezza j quanto la parte della luce , che Io vede, mancata dal suo tatto.
Infra
le
cose
di
Tom, IL
L' arij eh* e ingrossata 5 e s' interpola cosa , ci rende essa cone infra T occhio sa d' incerti , e confusi termini , e fa esso obietto parere di ma^igior figura, che non . Questo nasce perche la prospettiva lineale non diminuisce V angolo , che porta le sue spezie all' occhio, e la prospettiva de' colori la spinge, e rimuove in maggior distanza ch'ella non , si che T uaa rimuove dall'occhio, e l'altra conserva la
,
.-
sua magnitudine.
Quando
il
sole in occidente
1'
le
nebe
le
aria,
cose che non sono vedute dal sole restano oscure e confuse , e quelle che dal sole fano alluminate rosseggiano, e gialleggiano, secondo che il sole si dimostra alT orizzonte Ancora le cose , che da questo sono allunnnate sono forte evidenti, e massime gli edifizj , e case delle citt, e ville, perch le loro ombre sono oscure, e pare che tale loro certa dimostrazione nasca di confusi, & incerti fondamenti, perch ogni cosa d'un colore, se non veduta da esso sole. La cosa alluminata dal sole, ancora alluminata dall'aria, in modo che si creano due ombre, delle quali quella sar pi oscura, che avr la sua linea centrale dritta al centro del sole. Sempre la linea cen*
,
.
rrate
del
lume
primfn'v^o, e derivp.tivo
fia
con la linea centrale dell'ombre primitive, o derivative. Bello spettacolo f;i il sole quando in qaale aiiuniin.i tutti gli alti ponente il
,
cdit/i
gli
alti
al-
da quivi ii gi rimane di poco rilievo, perch essendo solamente alluminato dall' ari;i hanno poca dtflerenza le on^bre dalli lumi, e per questo non spiccano troppo , e le cose che inaUano sono tocche dai tra queste pi raggi solari, e come si e detto, si tingolore, e tutto
il
resto
s-"
no
bai
nel
loro colore
onde
il
hai
mettere in qualunque color chiaro con il qu^le tu. allumini essi corpi. Ancora spesse volte accade, che un nuvolo parr oscuro senza avere ombra da e questo acaltro nuvolo da lui separato cade secondo il sito dell' occhio, perch dell' uno vicino si vede solo la parte ombrosa e degli altri si vede t' ombrosa , e la luminosa
,
altezza
quci!;T
che sar pia distante dalPocchio parr pi bassa. Vedi che il nuvolo prima ancorch sia pi basso, che il seconda, pare pi alli 2
272
dimostra nel'a parete iS tagliamento della piramide del priaio nuvolo basso in M, A, del secondo pi alto in N. M. Questo nasce quando ti par vedere un nuvolo oscuro pi alto , che un nuvolo .chiaro per li raggi del sole in oriente; o in occidente, (i)
to di lu,
ci
come
Perch
ancorch ella venghi all' occhio per quella medesima grossezza d' angolo che quella eh' pi remota non pare tanto remota quanto di lei quella della remozione naturale,
la cosa dipiita^
^
GAP. CCCXXXlli.
%68.
Diciamo: lo dipingo sulla parete B.C. una casa che abbia a parere distante un miglio, e di poi io glie ne metto allato una , che ha la vera distanza d'un miglio, le
,
modo
la
parete h. C. taglia
(i)
tetti
Egli
cotesto
di
varj prePittura.
sparsi
dall'
.
Autore
che
si
di
Nell'ultimo
za delle
tcndesi
,
del
,
Capo,
si
nuvole
ve"-ciono Oc
di
sotto
in
su
>
in-
che egli
regola di prospettira
della
che
si
parete.
73
randez/a; nientedimeno mai con due occhi parranno di eq ual grandezza, n di
cqual distanza
.
(i)
De' Campi.
GAP. CCCXXXIV.
parre della pittura sono li campi delle cose dipinte, nelli quali campi li termini delle cose naturali eh' hanno in loro curvit convessa, sempre si conoscono > e le fL'ure di tali corpi in essi ancorch i colori de' corpi sieno campi dei medesimo colore del predetto campo. E questo nasce , che li termini convessi de* corpi non sono alluminati nel medesimo modo , che dal medesimo lume allumiPrincipalissinia
,
nato
volte
il
campo, perch
sar
pi
(t)
Dice l'Autore
dell' efrctto
della
Casa,
ma noa
debaltra
ac rende rigiorc speculativa perch in questa guisa ba apparire. Dovrebbe sa, giusta
jna
fa
il
essa
apparire
eguale
CaCapo CCCXVIII,
all'
'1
ci
rapporto,
tra
e
jt.
giudizio che
e
1' l'
parete
ulalsi
tima casa
tra
casa
questo oggetto
interposto,
mediante
casa
Si
la
sua
interposizione
giudica dall'occhio
A B
essere
pi
remota, ed in
questo
conseguenza pi
posito
si
piccola.
al
vegga quanto a
pro-
era
detto
Cap. LII.
74
color parte di di pittura proibir la notizia delle figure di pittal termine, e questa tale elezione di tura da essere schifata dagl' ingegni de' buon pittori, conciossiach T intenzione del pittore di far parere li suoi corpi di qua
esso
d
da* campi,il
e nel
sopradetto
caso
accade
nelle
ma
Del
giudizio
d'
che
s'
ra
nn pittore.
GAP. CCCXXXV.
tu
consideri
le
Prima , che
se
figure,
hanno il rilievo, che si richiede al sito; il lume, che 1* allumina che Tombre non
,
siano
sa
quelle
medesinie
negli
estremi
dell'
hisroria
che nel mezzo, perch altra co, Tesser circondato dall'ombra, & altra avere l'ombra da un solo lato. Quelle sono circondate dall'ombra, che sono verso il^ tiezzo dell' hisroria , perch sono adom
brate dalle figure interposte fra loro
,
&
il
lume:
sono adombrate da un sol lato, le quali sono interposte infra il lume, e rhistoria, perch dove non vede il lume, vede l'historia, e vi si rappresenta l'oscurit d'essa historia, e dove non vee quelle
275
e rhisroria, vede
e vi
si
lo splendor
del
luaic,
rapppresenra la sua chiarezza. che W seoinamento, ovvero compartizione delle figure sia secondo il caso del quale tu vuoi , che sia essa
Secondo ,
hiscoria
Terzo
che
al
le
figure siano
con
.
pron-
tezza intente
loro particolare
(i)
De/
CAP.CCCXXXVI.
di
Quel corpo opaco si dimostrer essere minor rilievo il quale sar pi distan,
perch
aria interposta I' occhio , & esso corpo opaco, per esser assai cosa chiara pi, che r ombra di tal corpo, corrompe essa om-
(i)
psrlar con
maggior chiarezza
dicasi
I.
Che
il
pittore
debbi rendere padrone del sito da dipingersi , facendoti proporzionato compartimento coli" ampiezza de* gruppi II. Che il lume sia ia tutti gli oggetti del
si
.
ripogruppo portito per un meilesimo verso. III. Che si, o masse d'ombre, convengano, e sieno proporzionate
i
a'
Jumi
IV.
Cile
siavi
affetti
mei
,
fatto cui
rappresentato
dee
confarsi
V.
1'
jl
giusta
disposi-
espressione degli
ia
zione sceltasi
figure
de'
lumi
delle
ombre.
Che
tutte
.
le
espressione
Veg-
lisi
il
XX.
^7^
.
.
bra
e la rischiara
e
>
le
la
toglie
la
poten-
suo rilievo.
GAP. CCCXXXVII.
termine di quel menbro alluminato pi oscuro, che sar veduto in campo piij chiaro e cos parr pi chiaro, che sia veduto in campo pi oscuro, E se
Il
parr
tal
termine sia piano, e veduto in campo chiaro simile alla sua chiarezza, il termine
insensibile.
fia
De'termui.
GAP. CCCXXXVllf.
Li termini delle cose seconde non saranno mai cogniti, come i primi. Adunque tu , pittore , non terminare immediate le cose quarte con le quinte , come le prime con le seconde ; perch il termine di una cosa in un'altra di natura di linea matemntica, ma non linea; perch il ter-
mine
colore
d*
,
nea
perch nissuna cosa s' intramette in, fra il termine di un colore , che sia anteposto ad un altro colore , se non il termine , il quale cosa insensibile d'apprss-
77
so. Adunque tu, pittore, non
ziare nelle cose discanti*
la
pronun-
Della
in e ani azione
co f
remote dall*
occhio
.GAP. CCCXXXIX.
Debbons dal pittore porre nelle figure, e cose remore dalT occhio, solamente terminate, ma di confusi le macchie non
elezione di tali figure quando nuvolo , o in su la sera , e sopra tutto guardisi , come ho detto , dai lu-
termini
e sia
fatta
l'
mi
&
tinte
senza grazia.
che per la loro oscurit tu abbi a perdere il colore ove si causano , se gi il luogo dove i corpi sono situati, non fusse tenebtoso i e non far profili , non disfilar capelli, non dar lumi bianchi, se non nelle cose bianche , e che essi lumi abbiano a dimostrare la prima bellezza del colore dove si posano.
di qualit
P*arj precetti di pittura
GAP. CCCXL.
Li termini
te de' corpi
ombre
e figura di qualunque pat, ombrosi n^ale si conoscono nell* ne* lumi loro, ma nelle parti in-
tcrposre infra
corpi sono
in
essi
la
La
delle
della
diminuzione,
che fanno
distanze.
tratta della
.
La
diminuzione de' colori di tali La terza quella che diminuisce corpi e de* termini , che a notizia delle figure
, ,
hanno
essi corpi
in
varie distanze.
di
la
color compoluce dico per causa dell' aria alluminata nelle pnrticoic dell' umidit infra essa aria infusa . Per tenebre dico Tarla pura, la quale non i' visa in aromi , cio particole d' umidit , a percuotere i raggi fiella quale abbiano
L^azzutro dell'aria
questo si vede V esempio nell' e le aria 5 che s* interpone intra l'occhio rnontai^ne ombrose per l' ombre! tieila graa copia degli alberi che sopra essa si trovano , ovver ombrosa in quella parte , che non percossa dalli raggi solari, la quai aria si fa azzurra, e non si fa azzurra nella parte sua luminosa, e molto meno nella parte coperta di neve. Fra le cose egualmente oscure , e d cgual distanza , quella si dimostrer esser
Salari
.
di
pij
terminer in pi bianco il contrario. campo, Quella cosa che fia pi dipinta di bianco e nero apparir di miglior rilievo, che alcun' altra. Per ricordati, pittore, di vestire le tue figure di color pi chiaro che tu puoi; che se le tarai di color oscuro p fano di poco rilievo, e di poca evidenza da lontano, e questo perch 1* ombre di tutte le cose sono oscure; e se farai una veste oscura, poco divario fia dal lume
oscura, ch
e
cos per
air
ombrai
vi
sia
diffc-
r-enza
Perch
le cose ritratte perfettamente dalna* turale non pajono del medesimo rilievo
citi al
CCCXLL
^^i^-
69
Impossibile , che la pittura imitata con somma perfezione di lineamenti, ombre lame, e colore , possa parere del medesimo rilievo qual pare esso naturale se gi tal naturale in lunga distanza non veduto da u solecchio. Provasi: hiano gli occhi A. B , li quali vcj^ghino l' obice ro C. col concorso delle linee centrali degli occhi A. C. e B. C. , dico, che le linee laterali di essa centrale vedono dietro a tal obietto lo spazio G. D,, e l'occhio A. vede tutto lo spa,
l'occhio B. vede tutto lo spadue occhi vedono d i zio G. dierro alT obietto C. turro lo spazio E. F* , per la qua! cosa tal obietto C. resta trasparente, secondo la definizione della trasparenza , dietro la quale niente si nasconde: il che intervenir non pu a quello che vede con un sol occhio un obietto maggior di esso occhio. E per quello, che si detto potriano concludere i! nostro que sito, perche una cosa dipinta occupa tutto e per nessulo spazio che ha dietro a s possibile veder parte alcuna de' na via campi, che la linea sua circonferenziale ha dietro a se (i)
710 F.
D.
K.
Adunque
Di far che
le
cose
pajcrno
sficcate
eia*
kr
CAl\ CCCXLIL
mostreranno le cose nel campo chiaro, e alluminato, che nell* oscuro. La ragione , che se tu vuoi dar. rilievo alla tua figura , tu fai che quella parte del corpo, che pi remota dal lu-
Molto pi
rilievo
()
a
dice,
o per meglio
dir?
replicando
,c
si
LUI.
CCXCYII.
a8f
esso lume, onde vitne a rimanere pi oscura , e terminando poi in campo scuro, viene a cadere in confasi termini ; per la qual cosa , se non vi accade riflesso, T opera resta senza gra-
me, manco
partecipi d
da lontano non appariscono se non le parti luminose, onde conviene, che l* oscure pajuno esser dei campa medesimo, e cos le cose pajono tagliate, e rilevate tanto meno del dovere, quanto il cumpo
zia
,
oscuro
(0
Precetta.
GAP. CCCXLIIL
Le figure hanno pi grazia poste ne lumi universali, che ne* particolari e piccioli perch li gran lumi, e potenti abbracciano li rilievi de' corpi > e l'opere htte in tali lumi appariscono da lontano con grazia, e quelle che sono ritratte a lumi piccioli, pigliano gran somma d'ombra, e si,
5
(i)
A'pittoti,
dall'
che
debbono
figure
nella
fat
comparire
il
i
pi:ture
2
lontane
occhio, riesce
chiari
alle
vancaetriosissimo
,
formare
campi
assai
loro
perch
loro
gruppi
si
laos trcranno
molto ben
decisi
parte
ombrata.
a8.
mili opere fatte con talf
ombre
mai spps-
non
facci
il
sereno
figurato
neessi
alberi,
mari,
alberi
,
come
remote da
,
eccetto
ne<j{'i
.
quali ogn*
le
,
anno gettano
foglie
Del figurar
anno
dell*
GAP. CCCXLV.
Neir autunno
et di
tal
ciano ad impallidir le foglie degli alberi ne' pi vecchi rami, pij o meno secondo, che la pianta in luogo sterile, o fertile e non far come molti, che fanno tutte le sorti degli alberi, ancorch da se siano
egualmente distanti
> di
{t) Per
le
opere da
rimirarsi
in
lontananza
dell'
oc-
Mo
grandi
asse
lumiaose, e
colore c3t* prati, sas si , e ped.ili delle predette piante varia sempre perch la natura variabile in ininiio
irh
(!i
verde. Cosi
il
Del vento
dipnto.
GAP. CCCXLVI.
Nella figurazione del vento, oltre il piegar de' rami , & arrovesciar delle foglie inverso l'avvenimento del vento, si deve figurar il ranvolginiento della sortii polvere mista con T intcrbidacs aria.
La pioggia cade
oscurando con
lucida
infra
aria
,
tintura
quella pigliando
,
dall'uno de' lati il lume del sole > e l'ombra dalla parte opposita , come si vede fire alle nebbie, & oscurasi la terra, che da tal pioggia r tolto lo splendor del sole* e le cose vedute di l da essa sono di coafusi e non intelligibili termini , e le cose che saranno pij vicine all'occhio ianopii note : e pili note saranno le cose vedute nella pioggia ombrosa , che quelle della pioggia alluminata- E questo accade perch le cose vedute nel!' ombrose pioggie , Solo perdono li lumi principali, ma le cose , che si veggono nelle luminose perdono il lume , e l'ombra, perch le pani lu,
^^^ miaose
mischiano con
aria
,
fa
luminosit deir
alluminata
le
parti
ombrose soao
della
rischiarate dalla
medesima chiarezia
GAP. CCCXLVllI.
L'ombre
dute sopra non perde
le
de* ponti
loro
l'offizio dello
to di torbidezza. E ch l'acqua chiara di superficie lustra, e pulita, e specchia il ponte in tutti i luoghi interposti infra equali angoli infra 1* occhio, & il ponte, e specchia l'aria sotto il
'
ponte , dove deve essere V ombra di tal ponte y il che non pu far V acqua torbida, perch non specchia, ma ben riceve V ombra come farebbe una strada polve,
rosa, (i)
Precetti d pittura,
GAP. CCCXLIX.
La
la pittura.
<^egli
oggetti Bell'acqua
se
ne
gi
al
aeir ultimo
V Autore a parlarne
tre
Cu*
della figura dipinta domostrare a che disrarua cT veduta. vrebbe Se lu vedi una rigura grande al narurae, sappi che si difnosrrera esser presso (i) all' occhio
.
La grandezza
Precetti,
GAP. CCGL.
centrale
in
Sempre
del
il
su, e peso accidentale dell' cos tien conto uomo, come del suo peso naturale. Questo si dimostra nello stender il braccio che il pugno posto nel suo estremo fa * ollizio, che far si vede al contrappeso psto neir estremo della stadera: onde per necessit s; getta tanto peso d ldalTomdel
petto, eh'
da
esso
bilico
Tom,
II.
(i)
la
ra-
pu
si
,
Tar
m.ii
rra>
basta
discorrere con
chi
intende
che senza
l'
non
tutto
possono
esattao-ju,
mente delineare
spettiva
contorni
,
dell'
ignudo
ne muovere
stameote un segno
.
ed
ella
in
pittura
apparenza procio
il
E siccome
speculare,
di
e
tre
tre
le
sorte,
spezie
h.i
il
lineare,
aerea,
di
tutte
da
Vinci
Be
fa
intendere la
necessit
che
vi
d' istudiarlc.
Veggascac
tomo
III.
della
Geometria,
Piospettiva pratica.
286
belico,
qiianro
,
pugno
&
il
il
,
Della statua,
fan-
terra
la
cjuale
poi
che
ancora capace, dopo la figura tratta d*esso luogo, a ricever il marmo che vuoi scolpirvi d'entro a similitudine di quella terra . Poi messa la figurai di terra dentro ad essa cassa, abbi bacchette, che ensuoi buchi e spingile trino appunto per dentro tanto per ciascun buco , che ciascuna bacchetta bianca tocchi la figura in diversi luoghi , e la parte d' esse bacchette che resta fuori della cassa tingi di nero, e fa il contrassegno alla bacchetta , & al suo buco , in modo che a tua posta si scon-
che
sia
: e trarrai dalla cassa la figura di terra, mettivi il tuo pezzo di marmo, e tanto e leva dal marmo che tutte le tue bacchette si nascondino sino al loro segno in detti
tri
e per poter far meglio questo , fa buchi che tutta la cassa si possa levare in alto, ed il fondo d'essa cassa resti sempre sotto al marmo & a questo modo ne potrai le^ var cor. i ferri con gran facilit, (i)
:
()
guanto qui
^
1'
Autor?
insegna
praticamente
pratica
per
sarebbe ia
oggi
cotesta
uoa
pittura iV eterna
2S7 vcnnce .
Gap. CLCLIL
Dipingi
la
piana,
e grossa imprijuitura pece, e mattone ben pesco: da poi d r imprimatura di biacca , e giailolino, poi colorisci, e vcrnica d'olio vecchio chiaro e sodo, ed appiccalo al vetro ben piano. Ma meglio far un quadro di terra ben vecriato e l' imprinntura di biacca, e giallolino, e poi colorisci, e vernica poi appicca il vetro cristallino con la vernice ben chiara a esso vetro; ma fa prima ben seccare in stufa oscura esso colorito, e poi vernicalo con l'olio d noce & auibra, ovvero olio di noce rassodato al sole.
, ,
M&do
di colorir in tela.
GAP. CCGLHF.
Metti la tua tela in telato, e dagli colla debole, e lascia seccare, e disegna, e d l'incarnazione con pennelli di setole, e I 2
da' punti
ani-
a88
cos fresca farai
T ombra sfumata
sari
a tuo
,
moe
nero, e (0 majoEiailolino: l'ombra sari o vuoi lapjs darica, e un poco di lacca , hai, lascia seccare, r. Sfumato, che tu lacca, e gomma poi ritocca a secco con l'acqua gommata instata assai tempo con migliore, perche .^ sieme liquida, che l'uffizio suo senza lustrare. oscure, Ancora per fare T ombre pi & inchiotodi lacca gommat;i sopraderra , ombra puoi ombrare stro, e con questa e puoi trasparente noiti colori , perch
:
do
L'incarnazione
biacca
lacca,
diverse ombre ombrare ra^zurro, lacca, e ombrerai di lacca dico perch diversi lumi lacca senza temsemplice sommata sopra la temperato ovvero sopra il cinabro
pera ; e secco.
GAP, C CLIV.
Quando
tu
non conoscerai
infra
\
variet
aria,
chiarezza, o di oscurit ombre sia scacciata ra la prospettiva deir solo ti hai a vale^ dalla tua imitazione, e della diminuzione de re della prospettive de colon, e del corpi , e della diminuzione
all^
diminuire dcia cognizione delle cose all' e questa fa parere occhio contrapposte
:
cio
la
per-
qualunque nbbietto. L'occhio non avr mai perla prospettiva h'neale , senza suo moto, cognizione della distanza , che fra 1* ci biette ,S: un'
figura
di
;\ltra
della
cosa
se
non niedianie
la
prospettiva
de* colori
Degli ohbett,
GAP. CCCLV.
Quella parte dell' obbietro sar pi alluminata che sia pi propinqua al luminoso, e he V allumina La similitudine delle cose in cgni grado di distanza perde i gradi di poten?a cio quanto !a cosa sar pi remota :\\? occhio, sar tanto meno penetrabile infra
,
.
i'aria
con
la sua similitudine.
Della imuinzione de
colori
e corpi
GAP. CCCLVI.
Sia osservata la diminuzione delle qun!it
con applicano.
la
diiiinuziono
Dell
jnterpos'izoje
,
rocchio
r obbetto
CAI".
CCCLVll.
QuanTo maggiore sia l' interposizione rrasparenrc infra T occhio e T obbietto Tanto pi si trasmuta il colore dell* obbiecto nel colore del trasparente interposto Quando Tobbietto s' interpone fra l'occhio e il lume , per la linea centrale che si estende fra il centro del lume , e I* oc,
sia
totalmente
pri-
le figure
e lor
pieghe
GAP. CCCLVllI.
Li panni che vestono le figure debbono avere le lor pieghe accomodare a cingere le membra da loro vestite , in modo che nelle parti alluminate non si pon^a pieghe d'ombra oscura , e nelle parti (ombrose non si faccia pieghe di troppa chiarezza e che i lineomenn di esse pieghe vadino in qualche parte circondando le membra da loro coperte, e non con lineamenti che taglino le nembra , n con ombre , che sfondino pi dentro, che non la superfcie del cor,
po vestito,
&
in
efftto
il
panno
sia
inr
modo adattato, che non paja disabitato, cio che non paja un aggruppamento di panno
spogliato "dair
Bfiolci
,
vede fare a si s'innamorano tanto de' varj sggruppanenti di varie pieghe, che n'empiono tutra una figura, dimenticandosi l'effrtto perch tal panno fatto, cio per vestire e circondare le membra con grazia , deve essi si posiino, e non i' empire tutte di venti , o vesiche gonfiate sopra li rilieli
uomo come
quali
vi alluminati de'
membri.
fare
Non
neijo
che non
si
debba
alcuna
il
bella
gi, falda,
le
ma
sia
figura
dove
membra
li
infra esse, oc
corpo raccoglino,
sopra tutto varia panni nelT istorie, come nel f;re ad aK cuni le pieghe con torture a facciare , e questo ne' panni densi , & alcuni panni abbino ii piegaucnti molli , e le lor volte
non
larerate
&c altri
torci
de*
panm.
GAP. CCCLIX.
Molti amano le piegature delle falde de* panni con gli angoli acuti, crudi, e spediti, altri con angoli quasi insensibili, altri senza alcuni angoli , ma in luogo di
quelli ceree curvica.
292
Cerne si devon
far
le
(
C:\P. CCCLX.
Quella parte delle pieghe , che si ritrova pi lontana da* suoi costretti estremi si ridurr pi in sua prinia natura. Naturalmente ogni cosa desidera mantenersi in ;Siro essere, li panno, perch di di equale densitij e spessitudinc , si nel rovescio,
come
:
nel
suo dritto
desidera di
star
pia-
no onde quando egli da qualche piega o falda costretto a lasciare essa planizie,
natura della forza in qnella paregli pi costretto, e quella parte eh' pi lontan.i a essi costringimenti troverai ridursi pi alla prima sua natura, cio dello star disteso, e ampio, tssempio sia A. B. C. la piega del panno detto di sopra. A. B. sia il luogo dove esso panno piegato e costretto, lo ti proposi , che quella parte del panno eh' era pi lontano alli costretti estremi si ridurrebbe pi nella sua prima natura: adunque C. trovandosi p lontano, la piega C. sia pi larga che in nissua altro suo luogo.
la
osserva
te di
se
dove
^9S
Covie
si
devofo
fare
le
pieghe a* panni*
GAP. CCCLXl.
un panno non si deve dare confu" sione di molte pieghe, anzi farne solameno braccia sono ritete dove con le mani
,
nute,
&
il
resto
si
lasciar
cadere
mente,
debbono
quelli
ritrarre
panno
e se sar seta , o pieghe secondo , panno fino, o da villano, va diversificando a ciascuno le sue pieghe, e non fare abito, come molti fanno, sopra i modelli coperti di carta, o corame sottile , che t' inganneresti forte.
GAP. CCCLXll.
Dove
gior
la
f/^. 71. )
numero
,
pieghe
che
dove
la
mag* non
scorcia
e le sue
membra
membra. E. sia dove sta V occhio. M. N. manda il mezzo di ciascuni citcoli piilon-
Q.
il
De/I' occhio che vede le pieghe de' panni che .circondano l uomo Ciii\ CCCLXIll.
,
pieghe de' panni, circondatrici de' corpi umani , saranno Tanto pi osciite , quanto elle sono pi rincontro all'occhio con le concavit dove tali ombre son generate* e questo intendo aver detto, quando l'occhio situato infra !;i parre ombrosa, e J* luminosa delia
le
L'ombre interposte
infra
predetta
(gura
fi)
Avvi
col
il
ne'
pneggian-.enti
delle
,
alcune
ple?Ke
,
clic
si
raccolgono nelle
attaccature
di
e
membra
__dir
le
qaali
si ri-
stinguooo
nome
giro,
occhi
'1
ed ogni
occhio
va
formato
come porta
sempre
il
modo
attaccatura;
nello
avendo
sfon-
riguardo
al
dare che esso fa. Formasi adunque l'occhio con due pie-
ghe,
le
quali
in
una p^rte
parte
si
modo
si
di
ango-
lo
>
dall'altra
al
rimanendo indefinite,
al
vanno ad
unire
la
mia
An;*-
XX.
Le pieghe
circoli
i
in cui
si
muovono
guisa di
vanno ad intcssegarc nei conrorni del braccio, ed mezzo o punta de' medesimi si discosta pi dei detti
si
&ni
dell'occhio,
si
che indica
le
1*
attaccasura
del
braccio. Per
in
KtO
O
e
mostrano
pieghe in
,
facciata,
ed
MN
P,
GAP. CCCLXlV.
^^g' 72. )
Sempre
le
situati
in
qualunque atto delle figure debbono con i SUOI linejimenti mostrare i* atto di tal figura , in modo che non diano ambiguit, o
confusione della 'vera attitudine a chi la considera: e che nissuna piega con T ombra tolga alcun rriembro, cio che paja pi a dentro la profondita della piega , che la superficie del membro vestito. E che seta figuri figure vestite di pi vestimenti jche non paja, che T ultima veste rinchiuda dentro a
se le semplici ossa di tali figure,
ma
la
car-
ne insieme con quelle, e li panni vestimento della carne, con tanta grossezza qual s richiede alla moltiplicazione de' suoi gradi. Le pieghe de' panni che circondano le iTen;bra debbono diminuire della loro erossc/za in verso gli estremi delia cosa circondata La lunghezza delle pieghe , che sono
.
pij
si
strette alle
membra debbono
il
,
e tirarsi
come
sua
opposita si osserva
piegatura
djilla
quale
vede, che dalla legatura della coscia sinistra, da dove ii membro diminusi
296
sc > si aggrinzano le pieghe ; e facendo tutto r opposto sarebbe cosa impropria, e saresti stimato per sciocco, nientre dovendo il pittore uniformarsi al pii possibile
alle cose
naturali; e
,
naturalmente che le pieghe degi abiti aggrinzino in quei lato, ove il membro stia nella ^ua positura ordinaria , perci il fare e di il contrario opera di poco accorto nulla intelligenza nell'arte. Qualora per diminuzione Ja persona stesse dritta senza del naturale , allora si potranno mettere le pieghe in quel luogo , ove si fa qualche azione i moto, come da te stesso prjtrai scor,
gere nelle
occasioni.
Ma
,
se
figurarai
una
persona rivolta , non fa che le pieghe s* aggrinzino dietro con qualche scoacerto di naturalezza , ma solamente , che le pieghe de^li abiti caschino al suo naturale , e Ja se stesse senza grinzi ; e se si fari piegata , allora si che le pieghe porranno aggrinzarsi in uno de'lati colla regola di sopra
addotta
di
osservare
sempre quel
lacoi^
dove
il
membro
diminuisce, (i)
(i)
e
sciolca
Perche da sorto
scoli
r attitudine della figura, fa uopo decidere i muprincipali , ammaccando i panni a seconda delle lo*
ro
foiaie,
od
in
altro
elegante,
^>iacevolc
modo-
Delf orizzonte
CAF. CCCLXV.
Specchierassi
Fig. 73- )
per la sesta di questo nel lato veduto dalT orizzonte, e dall'occhio, come si dimostra l'orizzonte F. veduto dai lato B. C. il qua! lato ancor veduto dair occhio. Adunque tu pittore, che hai a figurare l'inondazioni deil* acque, ricordati, che da te non sar veduto il colore dell' acqua esser alrrimente chiaro, o oscuro, diche sia la chiarezza ,o oscurit del sito dove tu sei, insieme miT orizzonte
sto col
dopo
colore te . (i)
dell' altre
cose
che
sono
(i)
Specchiasi l'orizzonte,
.
c:>.
vedere
la
innmale
riguardante, tutte
dell*
1*
superficie
o piano
,
acqua
A,
alla
Fis.
73.
;
sotto l'orizzonte BF
che
oggetto da
anzidetta
si
specchiarsi
l'altezza
che corre,
si
dalla
superficie
cima
dell'
orizzonte
ficcia
cadere in
Egli
gi o
e
tr^-
da sotto essa superficie in G. da osservarsi che in una corrente, per l'instabilit e pendenza delle onde, spesse Tolte T immagine dell'oggetto si
sporti
poi^
ancora
limiti
assegnati
dalla
il
regola.
Che
esso
detta altezza
si
nascondesse sotto
limite
C,
Iprizzonie
speccixiuto.
295
SUPPLEMENTO
>i D.
HI.
/'
tutti gli
uomo
muove in otto modi, cio, air in su, air in gi, da destra, da sinistra , stendendosi per di l, venendo per di qua , volgendosi girdndo e iermandosi .
SI
,
T JLj
'
uomo
Se egli si fermi con rutto ii corpo sa di un piede, sempre il collo di quel piede sottoposto alla fontanella della gola. C-lj Antichi costumarono di rivolgere la faccia dove era dirizzato il piede che piantava. I moti del capo sono tali , che l'uomo non senza fatica si volta in alcuna parte, che non abbia sempre alcune parti del corpo sottoposte, per le quali sieno sostenute le parti superiori; ovvero, che non disrenda da una parte alcun membro, che dalla parte opposta , a modo di una bilancia , non corrisponda un' altro membro al peso del
primo
uomo distende la alcun peso , terma l' un piede come centro della bilancia, e tutta l'opposta parte del corpo si getta in fuori per eguagliare il detto pesoi si volga egli per qualuuque parte siasi
1*
Quando adunque
sostenendo
mano
Ci Sfondo
la
,.
,299
egli
in
p'cdi
testa
p^u in su di
sono guirdare in alto per linea perpendico'arc ; e non si pu voltare per fianco, takh- il ncnio cada per diritto sul mezzo
della spilla
.
Non
to
,
si
il
sia pii basso della fronte, non passando la sommit del petto 5 e non si pu sporgere per davanti tanto in fuori, che non ri.ianga il mento alquanto pi in fuori della fronte.
che
corpo non si pu torcere alla cinche possa la spalla venire a piombo sopra Tornhihco; e non pu volgersi tanto indietro colle braccia che la fontanella della gala non resti per diritto
Il
tura in guisa
pu inchinare tanto da' lati capo, che T una spalla non rimanga a perpendicolo del piede che pianta da quella banda ove il corpo pende, e l'altra gamba non sia per contrappeso delle parti che pendono. Di pi non si pu posare, ne pu inchinare tanto innanzi col corpo, e colla testa che facendo arco con tutto il corpo e gambe, T esrremit del mento non rimanga a perpendicolo della pianta de' piedi. La resta abbassandosi per davana' piedi ;
si
ne
con tutto
il
ti
non pu portarsi
.
nocchia
gettar tanto indietro, che i bracciali tUc mani possano rimanere pi inditrro delle estremit della schiena ; e non si possono
alzare
tanto
alla
in
alto,
che
,
il
gouiito
;
vada
sopra
le
sommit
e
si
poncj^do
non
possono
ver-
gi
del
bracciale
so il gomito. Ancora stando diruto, e stendendo per fianco T un btaccio dierro all'altro, quello che segue non pu passare coir estremit delle dita la ca^^a dalTaltro braccio e che volendo incrocicchiare
;
davanti le braccia non possa il gomito passare per diritto la tontanella della gola; o che si possano fra di loro toccare pi in
gomito. Alzando in alto le bracciii colle mani insieme giunte, e gittandole addietro, non possono passare il mezzo della testa ; ed un braccio non si pu mai torcere tanto che la palma della mano possu del
,
spalla,
ne
il
gomito
si
pu
vedere
davanti.
Le
mani
congiunte di dierro non possono andare pi in su della fine de' lombi, se non sforzatamente ; ne si pu con il bracciale fermamente toccare sotto le ascelle del proprio braccio, ne in tale atro si possono mostrare le dita pi in su della spalla , ne
30f
miro, non
sa faro
uii*
si
si
pos-
scerra,
angolo al bracciale , ed alla ranon causo o al pi rttto e la punta delle dica non pu pass^ire pi m su
se
;
della rascetca
piega del braccio , ne ancora si possono volgere le dita tanto addietro, che la loro punta sopravanzi il principio del pectine al bracciale; ne gettando per davanti un braccio al collo , la mano passa il me^zo del capo del collo ovvero che possa toccare T oreccolle dita chio dalia sua banda. Se s'innalza un braccio, tutte le parti del corpo che sono da quel lato fino al piede sicguono il medesimo moto, sollevandosi dal piano anche il
la
,
verso
Quindi anche avviene , che non membro di una parte , che gli altri membri non lo seguano; ed air incontro non si ritira un men\bro , che gli altri non seguano questo medesimo moto. Fra tutti moti delle gambe principali sono questi Primo , alzando una gamba innanzi per quanto si pu, la punta del piede non passa la cintura piedi non si possono tener giunti buttati innanzi , che non bisogni col resto del corpo gettarsi tanto indietro , che non sieno perpendicolarmente sotto la sonimirk delle coscie Stando l'uomo in piedi, noa pu col calcalcagno
si
.
discende mai un
Tom, IL
302 cagno toccare i! d sotto delie natiche tenendo l'un ginocchio appresso l'altro, e tutti e due > sedendo, o stando in ginocchi, ovvero alzando una gamba indietro, non possono col calcagno andar sopra la spalla, ancorch dall'altra banda la testa col corpo si abbassasse per quanto si volesse sostenendosi sopra una gamba. E quivi
collo del piede giustamente a perpendicolo della delia chiave della coscia .
il
si tocca la bocca, o al pi il naso. II piede non si pu tirare in su tanto che giunga ali* ombilico. Le gambe incrocicchiate non possono lasciare maggiore spazio tra r un piede e 1* altro, di quanto lunga una gan:ba ; ed allargandosi per profilo , non possono mostrare tanto spazio j per quan-
passare col ginocchio la se le getta a traverso, o per davanti, o per di dietro; ed il piede in tal* effetto non pu essere pila lontano da quello che posa, per quanto dal disotto del
figura.
In faccia, la
gamba
pu
gamba che
ginocchio al collo del piede. Facendosi il passo in faccia con una gamba innanzi j e coir altra indietro, lo spazio del passo della lunghezza della gamba; inchinando per il corpo in gi, per diritto dove il
ginocchio non passa di dietro pi eh- mezzo ginocchio quella davafiri dalla banda Il pettine del piede non pu volesteriore tanro iii su verso la gamba, che factarsi cia nel collo un'angolo acuto ma al pi lo far retto; e non si pu voltare tanto in ijj colle dita, che faccia linea diritta colcollo la gamba davanti , perch sempre ni un'angolo ottuso. Ne la gansba , ne resta piede possono vojtarsi pi di qu-inco moil
.
proftioin taccia,
dimodoch
1*
le
Posando
una g'imba
vanti
il
d'un piede;
e di dietro
ma con
quanto
pi
e
rischio
dalle
e
bande,
e
un piede
mezzo
ginocchio abbasso della inferiore di quella della gamba che posa. Questi adunque sono i moti, i quali tanto importano nella bilancia del corpo umano per doversi esprimere dal Pittore. Si dee per considerare , che questi moti
parte superiore del
vanno
secondo le qualit de* corpi; perch ne! corpo grasso e grosso, proporzionato e bello, non possibile che si giunga colle incnbra a moci estremi ;
a
variarsi
S04
un corpo magro, sproed all' incontro porzionato , e lungo di membra tara si maggior sforzo in akum niou> anche trapassando i gi detti
,
SUPPLEMENTO
De' moti del Cavallo
IV.
cavallo, e l'uomo vi ha qncsta che questi ha I piante de'piedi , cos larghe, da potere stare diritto snza pcricoio di cadere ; ma *1 cavallo posando su di quattro gambe non terminano queste cos larghe in punta 5 da potervisi reggere sopra due di esse , perch il centro di gravit non pu cadere colla sua linea di di rezione frammezzo a due delle gambe del cavallo ; e per questa ragione non pu esso posarsi sulle gambe di dietro per spazio di tempo, e nenieno sulle due gambe di fianco , siccome neppure sulle due opposte diagonalmente ; ma perch si regga dee per lo meno poggiarsi su di tre gambe. Le sue gambe dinanzi avendo le articolazioni diritte , di pochi , e roen forti muscoli sono fornite ; ma le gambe di dierro pec avere le articolazioni piegate dcbbonsi quera
'I
dillerenza
ste
scoli.
pnj
lo possa correre alesando ambedue le gambe dmanzi ad un tratto, tenendo le due di dietro impuntate nel suolo, e che ind) alzando queste impunti quelle dinanzi . Que-
sre
talse
immaginazioni
osservare
i
i
difficohh di
e gii Scultori ad moti, come innanzi fatti effigiarli Ma risgoardando le ragioni si era detto. della Meccanica, il cavallo dee muoversi, e correre nel modo che ora si dira. Quando adunque il cavallo sta fermo il sulle sue quattro gambe centro di gravit cade nel mezzo del quadrilatero della
hanno
indotti
Pittori,
con
si
sua pianta in E ( Fig. 74. ) Comincia il Cavallo a muovere il piede sinistro C , ed allora il centro di gravit si trasporta a e tosto egli alza cadere pi innanzi in , col passo in il piede B e si avanza lo che il cavallo pu commodnmente fare peril in primo luogo centro di graciocch vit rimane dentro la pianta tritUigolarc \ ed in secondo luogo vien a cadere B dentro la pianta trspezokie cos sempre reggendosi il cavallo su di tre , e Segue a tenersi fersu di quattro gj\mbe
.
H
,
ABFD;
mo
in
tre
piedi
A, D, F,
in
e allora
il
cen-
tro di
Z'Audosi
gravit cade
col
e di botto
-
avan-
ed il , FO. Mossi che fnezzo d' un romboide A ha due piedi sinistri , comi; eia a muoe versi col piede destro del di dietro D e con cotesto indi col piede dman^i A
H
;
so?
cavallo sempre si muove e canimina. La natura opera sempre con facilit, con semplicir , e senza f.ire afaticare gii animali nel muoversi ; poich
ordine nlternaflvo
,
\\
il
moto
de'
medesimi procede
dalla
trasla-
zione di alcune parti che si giacciono sopra altre parti, e stando l'animale , ed incedendo; e l'azione dei muscoli non mai sforzata; end* , che il cavallo , e camminando, e correndo, dee sempre rcgiicrsi con tre, e con quattro gambe ; e in cotesto moto egli non si eleva col masso del suo corpo, ma solamente agisce alzando il piede; e siccome la mole di un carro si muove mediante le ruote cos il cavallo pel primo moto acquistato si avanza nel suo corso. Drizzandosi il cavallo in un moto furioso per quanto pu , non va mai in linea retta con le sue chiome sopra la groppa. Lanciando calci co* piedi , ed alzandosi di dietro non pu la groppa andar pi in su del collo ; ne piedi possono salire sopra
, i
groppa Volgendo egli la testa dalle bande col collo , non pu toccare le coste; n pu alzare tanto la testa che non faccia angiolo, sebbene ottuso sotto le mar
la
.
scclle
'1
principio
della
gola
riti-
rando la testa presso la gobi, l' estremit dei suo mostaccio non passera pia gmdel-
3o8
Ja
ionranclla ; ne pu alzar tanto la testa col collo indietro, che le chion)e vadano
per diritto sopra 1 mezzo del dorso In veduta dinanzi , o per di dietro non pu mai mostrare il proffilo della testa per dritto. Alzando una gamba non pu salire pia in sii la pianta del piede, di che stia la testa del garetto della gamba che posa e che, posando i'una ganiba , e l'altra alzando, il ginocchio non passerh le patri disotto del petto, ne la gamba va piij su della sommit del ginocchio. Non pu abbassar.
gambe
di
la
a' garetti
Pascolando
non
pii
pu allontanar
Non
il ca\^alo mandar la parte dinanzi della pancia pi alta di quella dov' il menbro, e i ginocchj restano al pori
pu corrend)
delle
zampe per diritto colla pancia. Questi sono i principali moti estremi del cavallo, che non si debbono dal
e le
chiome,
INDICE
CAP. CLXXX.
Ignudi
.
DF
CAPITOLA
degli uomini
membra
Pag,
Delli
.
j^i
CAP CLXXXI.
mem-
j^8 CAP. CLXXXIl. Del moVimento dell'uomo. JsS CAP. CLXXXIII. Delle attitudini movimen,
ti
e lor
membri
,
CAP. CLXXXIV Delle giunture delle CAP. CLXXXV. Della membrificazione deli' uomo j 6a CAP. CLXXXVI. De' moti de' membri dell' uomo j 6^ CLXXXVII. De' moti delle parti del CAP.
.
.
volto,
jC^
De' membri
^
CAP. CLXXXVIII
ne d'effigie.
e descrizio-
sSi
di tener a mente ^e
umana
sol
in profilo
guardo di una
volto.
volta
x6^
la
di tener
mente
j6S
j6i
Dell'altitudine,
J67
dif-
maggior
neW
azioni
uomo
t6/
2:io
tG^ CAP. CLXXXXIV. Psimta cantra CLXXXXV. De' movimenti delle mem-' CAP.
.
bra quando
atti propri
si
figura V uomo
die sieno
j^o
Delle membrificazioni de.
CAP. GLXXXXVI.
gl^
ignidi
f^o
j-^f
CAP. GLXXXXVII. Del moto, e corso dell' uomo & altri animali. CAP. CLXXXXVIII. Come il braccio raccolto muta tutto V uomo dalla sua prima ponderazione
quando
^jT
CAP. CLXXXXIX.
li
,
Dell'
uomo
e altri
anima-
no
to dal centro
j^.-'i
CAP. ce.
pra
DeW
le
uomo
*
,
che porta
un
peso so
spalle
J13
soJYl\.
.
suoi
piedi,
^
GAP. CCII. Deir uomo che si muove Gap. GCIII. Delia bilicazione del peso
.
TT5
di
le
sue
CAP. CCIV. De i piegamenti j e voltamenti dell" uomo CAP. CGV. De i piegamenti, GAP. CCVI. Della equiponderanza GAP. CCVII. DeZ moro umano CAP. CCVIir. Del moto creato dalla destruT'
,.
51' delle figure. JT9 CCX Della grazia delle membra, jSo CCXr. Delle commodita delle membra t8t CCXII. D' una figura sola fuor dell'
CCIX.
Dd
hilico
istoria
jBs,
le
jjrincijmU im.
t8^
iS/f jS^.
peso intorno
.
al
^lle fi.gure
y
portar pesi,
CAP. CCXVI. DeW attitudine degli uomini, CAP. CCXVII. Variet di attitudini CAP. CCXVIir. DeW attitudini delle figure. CAP. CCXIX. DeW azioni de' circostanti a un caso notando CAP. CCXX. Qualit degV ignudi CAP. CCXXI. Come li muscolosi son coni e
,
.
grossi.
jSf
Come
li
CAP. CCXXII.
grassi non
hanno
grossi musetti
j^^
sono
li
muscoli che
diversi
dell'
jS8
CAP. CCXXIV. De' muscoli. j88 CAP. CCXXV. Che l' ignudo figurato con
grand* evidenza
de' muscoli
y
sia senza
moto
jSS
le
figure ignude
non
debbono aver
affatto.
loro
muscoli
ricercati
j8$
^
raccor-
j^o
troMa corda negli
CAP. CCXXVIII.
Do-ve
si
jgo
-pezzi
^
CAP. CCXXIX.
ture dell*
Degli otto
che
nas"
uomo
jg
infra
^ il
pettignone
,
SQT
.
CAP. CCXXXI, DeW ultimo svoltamento che pu far V uomo nel vedersi a dietro fg^ CAP. CCXXXII. Guanto si pu avvicinar r un braccio con V altro di dietro* jpj CAP. CCXXXIII. Dell' apparecchio della forza delC nomo
percussione
,
gran
jg^
.
CAP. CCXXXIV. Della forza composta dall' uomo e prima si dira delle braccia /p-^ CCXXXV. Qaal' maggior potenza dell' CAP. uomo y quella del tirare o (luella dello
f
spingere
j'9o
Delle
che
officio
fa
la
che
le
veste
in esso piegamento.
Tg8
gamba sendella
voltar la
3^
GAP CCXXXIX.
CxAP.
CCXL.
Bloto composto,
DcU'l mote appropriati a gli ef-
.10
GAP. CCXLI.
fetti degli
uomini.
siof
CCXLIV.
Della variatctde'visi.
De' moti appropriati alla men-
CCXLV.
te del
mobile
gli atti mentali
muova-
la persona in
e
commodit
S05
nato dalla mente
s-O/f
.
GAP.
CCXL VII.
Del moto
mediante Vohbetto
GAP. CCXL Vili. De' moti communi. so.^ GAP. CCXLIX. Del moto degli animali . 2,05 GAP. CCL. Che og membro sia proporziO'
nato a tutto
il
suo corpo
no^^
.0,06" GAP. CCLI. Dell' osservanza del decoro. GAP. CCLII. Dell'et delle figure. zoo GAP. CCLIII. Qualit d' uomini ne componi"
menti
dell' istorie,
^0$
sior
GAP. CCLV.
irata
.
figura
,
un
del
disperato
a,oS
ridere
.
piangere
e differenza loro
uop
Sbio
3^4
CAP. CCLIX. Del
giovani.
ijosare delle
femine , e de^
SJ
,
CAP. CCLX. Di quelli che saltano, sito CAP. CCLXJ. Dell' uomo che "vuol tirare una cosa fuor di se con grand' impeto sus CAP. CCLXII. Perch quello ^< he 'vuoi tirar y
.
o ficcar tirando
la
il
ferro
in
terra
alza
J2./5
gamba
o]jpo!^ita
incurvata,
GAP. CCLXIII. Ponderazione dei corpi , che non si muovono, ^JS CAP. CCLXIV. Dell' uomo che posa sopra li due piedi e che da di se pi peso all' uno che all' altro, *1J4. CCLXV. Del posar delle figure CAP. 2,15
,
,
CAP. CCLX VI. Delle ponderazioni dell' uomo nel fermarsi sopra de' suoi piedi. CAP. CCLX VII, Del moto locale pi ^ o meno veloce
.
siT
SII
CAP. CCLXVIIT. Degli animali di quattro piedi, e come si muovono, CAP. CCLXIX. Della corrispondenza y che ha la meta della grossezza dell' uomo
con
l'altra meta,
nel saltar dell'
2>s6
sJZ
uomo
che
in
moti,
,
s,S7
impossibile
una
2j8
mutacon
218-
membra
Della
CAP. CCLXXII.
gran
pratica
cercata
il
,
pittore le
e quelle d'altrui
il
a/
pittore la
siTQ
lo
specchio maestro
.q,.2,j-
pittura pi lauda^
<zQjQ
il
primo
.
abbietto
&
inteizftne
del pittore
2:2,5
CAP. CCLXXVIII.
Oual
si
pi
importante
deve dare
il
lume
,"2,3,4
alle figure.
'
si
il
<2>2,6
le
non
aa^
il
s.aT'
s.2.8
selZ.Q,8
CAP. CCLXXXVI. Come devi far turale un animai finto CAP. CCLXXXVII. De' visi che
.
,
parere na3>2>(^
si
debbono
.
fare
ii2>9
dividere e spicca-
campi
25 J
,0,51
CAP. CCLXXXIX.
posti in
diversi
CAP. CCXC.
Del fuggir
,
improporziona_
a5.2;
2.55
superficiali
,
accidenti
corpi ombrosi
i2,55
accidenti superficiali
le
perdono per
distanze
aj^^
CAP. OCX CI V.
25^
i2>33
ehe va contra
si ritrae
vento.
Della finestra dove
CAP. CCXCVI.
la figura
.
3>35
viso
,
in
tal
grandezza
po opaco partecipa
suo
2.5T
CAP. CCXCIX Del moto degli animali. 2>59 CAP. ecc. A fare una figura, che si dimostri essere alta braccia 40 in spazio di braccia 2.0. , e abbia membra corrispoi'
denti
,
S>^o
31?
CAP. CCCI.
J2,.
braccia
che apparisca
d' altezza
di C4.
G4J
,
e
%i\'
CAP. cecili. Pittura^ e lume universale. 2,^5 CAP. CCCIV. De' campi proporzionati a' cor^
pi
.
prima
.
a-^^
2-^5
CAP. CCCV. Futura di figura^ e corpo. CAP. coevi. Nella pittura mancher prima
di notizia la parte di quel corpo
,
che
sar di minor quantit 2^6 CAP. CCCVII. Perch una medesima campagna si dimostra alcuna volta maggiore o minore, che non . 53.47 CAP. CCCVIII. Osservazioni diverse. 2^8
,
CAP. CCCIX.
Delle Citt
et
altre cose
ve-
2^9
,
solari
che penetras.T
CAP. CCCXI.
sotto
Delle cose
che l'occhio
,
vede
aria
se miste
infra nebbia
et
grossa.
25/
edlfiz}
CAP
CCCXII. Degli
grossa.
252
Della cosa che
si
CAP, CCCXIII.
lontano
mostra da
252
Tom. IL
Della -veduta
d"
una
citt
in aria grossa,
255'
CAP. CCCXV. De
se
255 CAP. CCCXVI. Delle cose vedute da lontano. 2^^ CAP. CCCXVI I. Dell' azziiro die si mostra
^
remote.
254.
de'
CAP. CCCXVIII.
la notizia
,
manca
255
pi
co-
Cx\P.
CCCXIX.
si
FercJie
le
cose quanto
si
noscono.
255
volti di lontano pa.
256
Quali son
le part
CAP. CCCXXI.
che pri,
ma
si
si
che
rimuovono
conservano
e quali
pi
si
prospettiva lineale.
corpi
257 2^8
veduti
nella
35^
altezza
degli edijizj
265.
&
altri edifizj
'j
la
mattina nella
260
le cose
pi alte poc/ie
3^9
te basse
,
ancorch
la
nebbia
sia
uni-
forme in grossezza, 26 GAP. CCCXXVl. Delle macchie ddV ombre, che appariscono ne' corpi da lontano. 262
sul far
della se-
265 CCCXXIX. Dove pili chiaro il fumo, 26 /f CCCXXX. Della polvere. 264. CCCXXXI. Del fumo, 264 CCCXXXII. Varj precetti di pittura a,S
.
CCCXXXlir. Perche
ancorch ellavenghi
la
la
cosa
dipinta
aW occhio
per quel,
medesima grossezza
d' angolo
che
quella di' pi remota di lei^ non pare tanto remota quanto quella della re-
mozione naturale
2^2 275
che
s'
ha da
27^4
un
pittore
CAP. CCCXXXVI.
Del
rilievo delle
figure
275
termine
de'
membri
276 276
,
pittura.
ritratte per-
277 2^7
320
j'ettT.nnrtt^ dal
del
natii-
ralr.
2^9
le
cose
fapno
3^^
iSs CAP. CCCXLIII. Precetto. CAP. CCCXLIV. Dei jig'irar le parti del mondo. 2S2 CAP. CCCXLV. Del jlp;;nrGr le quattro parti db tempi dell' anno e partecipanti
,
di quelli.
CAP. CCCXLVI. Del vento dipinto, CAP. CCCXLVII. Dei principio d'una
gia
.
piog-
CAP. CCCXLVIIL
ti
sopra
le
CCCLIX. Precetti di pittura. CCCL. Precetti. CCCLI. Della statua. CCCLil. Dd far una pittura d'eterna
'vernice
.
CAP. CCCLIII. Modo di colorir in tela. CAP. CCCLIV. Precetto della prospettiva
pittura
zSr zSr
in
1S8 2S9
de'
co-
e corpi
e Vobbietto
5'
21
GAP. CCCLVIir.
figure
^
De'jmnnl
peg^/ie.
che
vestono
le
e lor
290
delle pleglits de'
29J
si
devon fare
le
pieghe
292
si
CAP. CCCLXr.
ghe
a'
panni.
Delle pieghe de'
295
panni
in
CAP. CCCLXII.
scorcio,
295
Dell' occhio, che
,
CAP. CCCLXIII.
vede
le
,
29/^
295
297"
pu far r nomo con le sue mtmbra, Supplemento IV, De' moti del cavallo
2g8
305
7^0/// j?
p
If
in
^^.
&
-o
JB
V////.^
>)??.
2.
p^:^
4'i
Tom
-2
^x
r^<^(
^' S:
-'^'Vi,
-77?//? .^
^7
->ssg?gsa^
T/'/f/. r?
Tf'ffT.
Xi^/ii
a..
^
,
V ^N^^
:>-R
^l.
M:
N
7^///.
_"
l'/ri
.^
TTj/m
-l
Tom.:2
yi)/;/.j?.
APPENDICE
INTORNO AL METODO DEL DISEGNARE
SIA
Disegno
,
DI
anella
parte
del
che
dinomlnasi
OPERA PITTORICA
ORDINATA PER GLI STUDIOSI DEL DISEGNO
B A
BALDASSARRE ORSINI
Sono
Poeti
,
Pittori
del
pochi;
pittori
che
non sian
nome indegni
Diale:.
delLi
Dolci
Pitturai
IN PERUGIA
1805.
Con
le
do'vute
licenze.
L
VOI
eonardo da
Studiosi
.
y'ujc
ha per
lo
la
prima cosa
ci
i}JCHcato
studio
della Pro-
spettiva
questo fine
era
di
un''
somma imopuscolo
in
portanza ee
re di Pittura
tato
,
vi propoJJessi
modo
un
trat-
quale r Autore egregio , o noi fece , smarrito insiem coli' altre sue cose as-^ si sai importanti per mi Pittore Ella cotesta pratica cos a voi necessaria , che senza di essa non potreste mai divenire valenti
//
.
Appresa ee l'avrete sul dettaglio che vi do in questo trattato cogli esempj figurati in pili tavole , sarete anche in grado di ravvisare i grossi errori che si commet* tono da parecchi pennelli del nostro secolo nelle opere dt pittura , e quanto sieno lontane le produzioni di cotesti artefici da quella
pittori.
maest colla citale ci si presentano le opere dei nostro da trinci , dei Haffaelli , dei Tiziani , dei Correggi , e di tutta la famosa scuola Caraccesca , e Veneziana /// somma
.
gusterete
queir ordine
che hanno
praticato
cotesti egregj
delle
isto-
il
contrappuo.
della pittura , senza del qu.ile ogni operi pitturata rimarrebbe fredda ed insipida lu somraa resterete persuasi quanto sia falso quell' orpello coi quale si pretende mascherare le opere colla vivezza del colorito tanto riprovato dal da Vinci , e fino negli antichissimi tempi da Plinio, Es^o ci ha manifestato pure , che nelle opere stupende degli Apelli , e de Protogeni non vi si usarono pi
^
.
communicafvi
,
rappresentarvi le membra delle figure come in abbozzo a foggia di figure solide della natura de prismi quadrangolari , perch sempre mostrandosi accie di cotesti nella varie all' occhio due comprendiate h de^ movimenti d' esse figure che dtbba es-^ 'vedute della loro prospettiva sere analoga al punto principale della veduta. Cos tosto che ne avrete fatta la pratica col fare de' schizzi d' invenzione in carte non avrete la tactinte , co' lumi di biacca cia del disegnare le vostre figure sotto l assiccome bea spesso petto di diversi tempi
che
il
dimcfto
dell*
prospettiva
diseirnano
il
32? nudo
^re
e non avvertendo a ripor* , modello Ji e l giusto suo a spetto ^ ne viene che le figure di loro hanno rapporto a varie vedute e non ad una sola E per questo voi dovrete sempre mentalmente aver
il
Accademia
av
occhio al punto d veduta avvertenza dunque dseonerete il modello^ e sono pi che sicuro ^ che non isbaglierete ^ purch a voi non incresca Ict
diretto il vostro
Cojy questa
fatica
Sia
lo
schia^
maggiore d quanto vi manifestai nella mia Antologia Pittorica , alla quale lo dovrete unire ; ed inteso che avrete a fondo r una e /' altro godrete ancora che le vostre opere avranno una tal sembiafiza con
,
,
rimento
quelle de' valorosi pennelli io non vi saprei dire di pi , se non che nelP accingervi ad un opera misuriate le vostre posse , per non rimanere nel pecoreccio . Sembrer poi a voi che prometta troppo, ma P esperienza vi far palese , che questi precetti che vi do sono
.
la
ricetta
.
infallibile
per comporre
vostri
quadri
329
Definizione
veduta
CnFO
i.
disgnare un* oggetto consiste nel rappresentarlo nella sua prospettiva, che vale a dire nella guisa appunto in cui quello si trova nel tempo che s'intraprende l'opera, lo rimie in quella distanza, che l'occhio
1
ra, e insieme esprimendone il carattere, o questo sia di quiete , ovvero di moto , e dandone ben determinata, o sia decisa la sua forma, e facendone conoscere T indole,
e
natura degli accidenti, che vestono la materia dell'oggetto, il quale dee anche avere il suo chiaroscuro Per oggetto del disegno sMntende quala quale venga sotto la polunque cosa tenza dell' occhio s e perche l'oggetto sia da chi disegna rappresentato nella sua giaegli necessario, citura , e prospettiva
la
.
che
menrc ; quanrunque accada di forn-jare una li^ara, la quale quasi tuct' altro da quella che d^e comparire, e mostrarsi
si
disegnasi
non
S30
ma
le
quali
ne
per
ra!i
le
apprenderebbe, ove chi disegnando il Cubo non avesse avuto davanti alla mente la giusta proporzione di quello; e quindi per mezzod essa scurciare quelle
parti,
le
Je quali
lo
apprendesse eguali
e qu;idrate.
luorro da ^uardare diligentemente, che disegnando ' oggetto sia sempre riguardato in una medesima positura; e quindi essendo per se me-
cambiandola, conviene in riporlo; (i) siccome pure da usare egual cura di disegnare sempre V oggetto secondo la medesima distanza o sia dallo stesso punto; perch dove a ci non si guardi , si viene a disegnarlo in due tempi, e sotto vario, e diverso aspetto, la qual cosa si oppone al {\n^ del buon disc^gnatore; siccome quella che impedisce di
e
Simo mobile,
stessa
quella
(i)
pagina
i3t.
3St rappresentare perfettamente l'azione che s e in un tempo anche caera proposta gione, che con esattezza non ne rappresen,
ti
alcun* altra
In
terzo luo^jo a chi disegna richiesto di esprimere il carattere dell' oggetto , che, vale a dire esprimerne il suo movimento o la sua quiete Sorto le voci d movimento, e di quiere niun' altra cosa s' in,
.
tende se non che ponderare qua! sia Ja passione, o Tatezione nell'oggetto , se egli muova, o sia mosso, quindi dare al medesimo quell'azione, che si conviene all' uno, e all'attro movimento. E siccome l' oggetto pu esser naturalmente fornito di senso, ovvero per natura insensaro quindi ne avviene, che nel disegnare l'insensato, sia da considerare il fine, e Io scopo, per cui s* introduce nel disegno; e seconda questo formarne jI sjo carattere. Egli bene altra cosa introdurre una nuvola, che debba minacciar tempesta, ovvero, che soltanto
,
debba difendere
del sole.
e riparare
1'
dai caldi
ragi^i
oggetto sia tornito naper determinarne il carattere, e uopo di ponderare la sua azione, ovvero passione , e secondo che la natura suole operare in questi movimenti , conviene anche disegnarlo Ma perch disegnando si possa giugnere ad esprimere. Jl caturalmente
D<3ve poi di senso
,
.
quale sia fornito, o conviene, che avanti ben s' incendano le leggi della meccanica ; a, perci penetrare neia composizione delle cose, e nell' orditura delle parti, che lo compongono , ed avere buona conoscenza dei
il
nuscoli
quali
sie-
no
di qualun-
passione , la quale formi il carattere dell'oggetto, che SI disegna. In quarto luogo si vuole , che h forma , o i carattere dell' oggetto sia chiaramente detcrminato , ovvero deciso , che viene a dire rappresentato nella sua naturale vivezza, e forza. perch qnesto facendo non si cada in errore, da fare attenzione, se r oggetto si rappresenti da vi-
que che
cino, ovvero in lontananza; mentre ove si voglia, che l'oggetto sembri vicino, e richiesto che la determinazione, o sia decisione faccia maggior forza , e mostri maggior vigore in quella parre, ove niassimamente risiede il carattere deiroggetro;(i ) che se poi questo si rappresenti ni lontananza , non richiesto che sieno decise le minime
()
vaienti arteficj
efretto
intro-
tratti
retti
rinomina-
quadrature
-f J-
Di
esse
^reggasi
I>agina
1)
(^ -^
parti
pt:r
ma che
la
soltanto ne
sia
sia
determ<n.ira
bene
sua'hgura, o
formale che
te
In quinto luogo convicn';:, che il disegnatore taccia conoscere la n-icura degli accidenti , che sono all' intorno della maceria, la quale compone l'oggetto; e quindi, di se questi sono per cagione esempio di carne, di panno, e di qualunque aler oili/ia deli' opera cosa che si voglia sua il rappresentargli con q:elia fornii , propria di ciascuno di essi la quale E a questo massimamente si perviene per mezzo del chiaroscuro; il quile consiste ncir intendere quili sieno le forze delle ombre, e dei lumi , e loi-o riflessi, e insieme dei tratti ; la cui m,iggiore , e minor forza conduce similmeiue a conseguire un
,
.
Del metodo
la
pif
le
spedito
d' ntrapreiidere
disegnare
loro
veduta
m CAPO
torre
le
prospettiva
i;.
Perch
tra
la
cose,
le
quali
capii
dono sotto
nobile
,
e quella
so-
Tom, IL
334
.
.
vente avviene disegnare, e i corpo onano ogni ra^ioti vuole > che da questo si prenda il principio, e che pnaid di ogni aler oggetto si mostri la maniera, onde convenga ci fare. E sicome la cognizione del tutto insieme preceder dee quella delle minute parti , egli cosa utile aprirsi la via deir intendiaiento del rutto dei corpi, quali dalla unione, e composizione di quelle &i formano; e perch similmente, che per difetto della conoscenza di questo tutto insieme non da poter con lode consumar la sua fatica e intendimento intorno alle parti anzidette ; quindi si stima di dover perci entrare a dar i precetti delie figure umane in abbozzo, e ragionare de' me.'nbri, che sotto ciascuna giacciono, e della maniera di esprimere i loro accidenti , coin lo richiede la veduta dell'occhio E prendendo il principio da una figura intiera , si entrer a ragionare di parecchie figure disposte insieme , e finalmente di tutte unite in un' istoria, in una tribuna, e in una cupola. esprimere in di11 modo migliore di segno la figura umana in abbozzo e quello di fare tanti prismi quadrangolari , quanti ne sono richiesti a dimostrare i membri del corpo in quell'attitudine, che il disegnatole si era immaginata. Conciosiache k figai , .
ogni altra turm.-i dare a vedere la prospettiva e '1 punto di veduta a cui soggijcciono (i)
re di cotesti prismi
di
,
possono mefriio
rQ^itru
dell'uomo veduti
coli'
occino
CAiO
La
figura dell'
la
al
ili.
uomo
picJi
si
disegjna
si gih derjo, per mezzo delquadrangolari , le faccie delli qualoro lunghezli essendo quattro in tutta la o sieno estremit dove due a' capi za , e quesre taccie diversi arraccano insicnie ; e si nascondono alT samente si mostrano, occhio, a misura eh' pi alto, o pili bas* so il punto di vedut.i; ma inguisa che sempre due faccie del prisma si debbano vedere. E cos similmente variandosi i dintor-
secondo che
li
prlsini
M
(i)
Non
cotesto
metodo
cosi
nuovo
come
lo
Torse si
crede.
sua immtrria ce
ci
ha
deli-
neato,
zio
ci
descritto.
scrisse ce
Il
Lomazzo
da conto
che
Vincen-
foppa
Luin
e
Cambiaso
si
ne ha lasciato diversi
III.
,
quili
parte
Prospet.
Tavole XXII
XXIII
XXlV.
33^
ni della
figura
variansi
nncora
ie
attacca-
ture delie n;embra ai collo, alle spalle, alle ascelle, ali gomiti , alli polsi, alli fiurichi , alle ginocchia, ed alli malleoli , poich
Ne
re sePitino
si
il
le
tre figu-
Aj B, C,
fig. s.
quale sar osservato nella linea punteggiata , dove sopra non conserdisegnato un piccolo occhio Quindi il collo ^ vino la medesima forma the si riniira intiero neihi figura A, si vegga accurciato nelTalrra figura B, ed appa risca nascoso nella figura C . Ed da osservare , che nelle attaccajure del ginocchic> le polpe deije gambe alla parte di sopra si attaccano quasi in linea convessa , e vicino alla rotella nella figura A ; ma che nell' altra segoat.'x B si attaccano piij sotto, e nella figura C niaggiornente si abbassano fino a tormarc un dintorno quasi concavo .
il
,
.
Jittitudine
mutando-
secondo
il
oedesi-
imo metodo da osservarsi nelle attaccature delli c^alleoli, delle coscie , delli fianchi , e di ogni altro metnbro, poich ognuna ha le sue particolarit . Nella figura C e cos nelle altre A , e B diversa i'intersione del braccio sini5tro
con
ie
la
piccola
>^-
^37
1
ane come che la figura pendi innan?! , golo di cotcsta intersezione si trasforma da acme che appariva in ottuso , fino a scoprirsi l;i ficcia di sotto al braccio, la quale nella fgur A rimane occulta, e nella figura 8 si vede molto accurciata Lgli parimente da tisare di queste avvertenze nelli pannegginmenti delle figure quando vi sieno introdoici a siccome palesse dalle stesse figure.
Ragine
.per la
quale
dee forre *
pma
D, E, F,
CAPO
Nel rappresentare distanza dalle altre in
si
IV.
le
figure
,
saranno determinate per le da segtiire quasi la mcdesifna , o somigliante attitudine di quella alla quale si dee accompagnare perch non sembri all'occhio di chi guarda la pittura , che essa vad.i per salti ; ma bisogna fare in guisa > che apparisca ritenere un certo asserto maestrevole. Laonde per questa medesima rag'one le figure che vanno in compagnia dchbon;
quali principali ,
C W
disporre su \ una stessa linea dello scorperciocch si dimostri in pittucio ad ci corre spazio detcrra, che da minato, il quale ci si pu tar noto per via
si
GH;
messi in prospettiva , come si vede neir esempio recaro , o per mezzo di altre cose ad arbitrio del pittore. In opere dipinte le distanze da un oggetto all' altro si distinguono coi medesimi oggetti, e la positura e la determinazione di essi rende quell' effetto che si dinomina V avant'indietfo. Conciosiache lo scopo della pittura sia d riguardare allo sfondare indentro, dimostrare lontananza, e distaccare gli oggetti l'un dall'altro; e queste f?gure disposte come si mostrato , possono benissino far distinguere questi effetti , e molte altre cose ancora, che per V artifizio della composizione si richieggono ; siccome sarebbe il piramidare , ed il formare le quadrature le quitli rendono grandiose pi del vero esse figure. () Cosi parimente egli richiesto d'isfuggire le durezze, le quali si cagionano mantenendo soverchia parit nelle piazze de'chiari, le quali perci non si debbono fare mai per dritto le une all'
di alcuni quadrati
, ,
altre.
perche
le
figure,
come
s*
detto,
sono allogate sopra una sressa linea dello scorcio , o con poco divario, si dee fare
(i)
Antologia Pittorica
Saggio
sulla
composizione
Gap.
Vili.
ottengano la parte pi lunga delT attitudine nelfigure pi la bandii che guarda alle altre lontane D, K, F, pel motivo di ottenere il contrasto; siccome qui ben s' inrende,
le figure
339
modo, che
A, B, C,
che
re
,
tormare
nelle
le
attitudini
di
,
coteste figucos
come
somi-
glianti
movenze, conduce
a recare le
piazze del chiaro anche somigliante uicnre tcrmate 5 per V eiTccto deli' armonia della
pittura, (i) Esse figure
A, B, C,
in
cosi
disegnate
da potersi
punti diversi, avendo ottenuta una tal disposizione uniforme, non conservano per questo nelT agtre
rimirare
grupparsi insieme egual vantaggio per 1* opera da eseguirsi dal pittore ; perciocch egli ritrover m.aggiore il suo conto dipingendo quelle che sono contrassegnate con ed F, per la minor fatica che lettere G si ha nel decidere e sciegliere il tutto insieme del loro gruppo, (a) con minor roba , e con maggior effetto nel chiaroscuro.
, ,
^i)
(i)
d.i
Tcrit
,
si
fa
palese
osservando
tenere
il
le
opere
di
Paolo
Veronese
cui
piaccj[ue
di
punto
si
,
CAPO
Le
figure
le
.
figute
d'una composizione non debma con distinzione, seguitando un cere' ordine facile a concepirsi ; cerne a due a due overo a tre a tre, ed in giisa che il Protagoni-
bono
sta,
come
poeti
chianK.no
il
principale
opera, risplcnda , e si faccia distinguere alla prima occhiata, (i) Egli pertanto dee avere in distanza, piij.o meno una figura corpagna nell'attitudine,
dei!'
,
oggetto
quale si denominer'^r episodio della pittura Essa per non dee rimanere sola, ma pu essere accompagnata da un'altra, o pi figure secondo the l'opera dipinta pola
.
tr essere
a
combinata con le figure disposte due a due, atre a tre, ovvero nelT uno ,
e nell'altro
modo.
si
(-2)
,
In queste
le
hrte composizioni
pari e
dove
dispari;
come, a modo di esen^pio sarebbono nove, e dodici figure, le quali facessero tur(0 Antologia Pittorica Gap X. Ouesto cosi guto modo di
fu
fi)
porre
tucsa
le
la
ligure
ia
assetto
da
gia scuola,
loro ccrc5>
fai ima
ed in seguito da altri
Pittori
di
molta
to
fa
egli si
le
ligure
una composizione, che ne abbia di numero disparo , una .figura dee rimaner sola onde bisogna ordinare le alche T occhio di chi guarda tre in Uodo
due
a
due
in
concepisca doversi essa ignra accompagnare con quella, e con quest'altra, in guisa Per che si taccia discordia concordante questa medesima ragione combinandosi molte figure, che rendono numero pari , a tre a tre, due figure rimaner debbono fuori d' ordinanza. Aia V industria del Pittore le porr accompagnare in modo , che faccia apparire la necessit che di esse si aveva per far corrispondenza al Protagonista, il quale forse richiedesse di essere espresso in
.
ri)igiior
modo con
come
tre
figure libere
,
di-
stinte
3.
)
,
ili
E
Ai
F
a
si ved^ in A B , C, ( F/g, quale corrispondono le figure D, sebbene tutte le altre sieno dispo-
sre
due
due, cio
GH,
IK,
N,N,
noverandosi per con le medesime A, B, C, per qualunque verso in trina disposizione come ptl D bV F e le poste in N , saranL no solamente due. Ala per i corsi luminosi sono in assetto, conrenendo ciascuno sci figure jcio 1* uno LI , B G A, l'altro G, D, E, F, N,N. Ala quelle in
,
;
BCG, AHI, N
,
,
J42
M
i
rimangono
si
in
commune ad ambe,
due
gure
i
corsi
Facilmente
comprender
sia di
che
le
li-
piuttosto episodio (i) per esprimermi alla maniera dei Poeti. Egli sar alrresi facile il ravvisare, che il tutto insieme rimane sciolro in due corsi, che si
D, E, adornamento, o
F, N, N,
servono
contrappongono;
come
,
in
HlKABCL,
si
ed , che riin mane libero, e sciolto; onde qui si ha il pieno neir ordinanza (2)
annoda
GD
EF
NNM
che
.
il
corso
in
.
pro-
CAPO
la
Disegnandosi
disotto in
sii
3
fii^ura
Vig. 4.
) a!
col punto di
veduta
njolto
(\)
tutti
pittoti
della
.
avuto
il
ffusro di
usare
gli
indietro
pitcura, come
I
pare
rimirarvegii
Caracci
sovente
,
nella
prima linea
deli'
le
opera
sicco-
nie per
possono vedere
scro di
pittori del
secolo deoimosesto,
ligure
insieme;
dee
sieme
j'
altra dee
e sciolta dal
345 corpo, dalla banda delpunto la testa in B, nel qual luogo il della stazione o sia della visione, e voal
di
rispondenza con)e si insegnato addietro, questa bisogner rappresentarla dall' altra banda in C , dove probabilissimamente dee esser veduta. Ma se il punto di veduta coincidesse col mezzo della igura , come apparisce in ^i ( ^^^' 5- ) seuibrami, che non vi abbia luogo ad immaginare figura nella sua direzione al medesimo punto, e crederci, che dalli Iati si dovessero porre le figure per farne corrispondenza in E , ed F, e perch si avesse il pieno nell'ordinanza. Facilissima cosa , per chi sar ben* esperto nel disegno, sar il disegnare queste figure in iscorcio con apparenza di verit,, se si tacciano modelli di cera, ovvero di creta , ordinati insieme come porta l'opera, e rimirate neli' atto del disegnarli dal giusto proporzionato punto di
,
visione, (i)
(j)
Il
il
Lanfranco,'
Pietro da
fjr
Cortona,
le
Simon Vovec
disotto in
sa
;
possono ammaestrare
e
bene
figure al
si
dove non
si
Tcggole
no
pe
.
gli originali
stam*
Ci
noto che
ci
il
da Correggio
si
faceva fare
di lui.
delle figure
al disotta
.
sii
CAl^O
Vii.
Le prime figure in A C f'ig. 6. ) fa d'uopo, che moscrino di stendersi, colpito dei composto verso il basso in B e che
,
,
qui di poi separato, e sciolto abbia luogo in distanza 1* episodio composto con cjuelh sorca di figure che possono avere corrispondenza con il Protagonista , il qaale verso la sommit in C, supponendo , che il punto di veduta debba fuori di c|uer.ra banda essere allogato, o sia circa D. Deriva la facilit dell'esecuzione per essere il campo dell'opera per ogn* intorno arioso, e molto sfogato (n questa sorta di pittura si vorliono introdurre delle nuvole, le quali fingano di sostenere le figure, imm^iginando il pittore , che tutto sia cosa celeste ; e per determinarne il carattere che esprima il di sotto in sii , convien disegnare esse nuvole con il chiaro nella costa di sopra , mettendo tutto il corpo di sotto delle nuvole in ombra siccome la natura in queste vedute ce le vuol rappresentare
,
345
Della coiKposzone delle trbnje
aiuole.
^
e disile
CAi-O
Vli.
Le tribune, e le cupole si compongono con una medesima regola; perch si pone il t^rotagonisca nei mezzo della tacciata
guarda, ed o sia isolato dalle altre figure, come si vede in A ( rg. 7. ) Sotto di esso poi come in B, fa uopo disporre Tepisodio jovvero quella figura, la quale innanzi si pose in degradazione lontana dai Protagonista per fare a lui corrispondenza, indi da destra,, e da sinistra del Protagonista debbonsi far escire due corsi di figure unite insieme le quali rendano il pieno nell'ordinanza, (i) Dipende la grazia e la leggerezza delT unione di parecchie figure nel renderle ben*
,
che
di
contro
chi
la
isfogate coi
campi,
cfietio
coi
trafori;
perch
i
non segua
contrario di rimanere detti corsi assai pesanti, e gravi. La grandezza, ed il numero delle
li-
gure dipende dalla ampiezza della tribuna, e delia cupola concosiach quanto si avan;
(')
eia
iciotto
a
fi-
gure,
purch
gruppo
s*
intenda
essere
coraaiune
con acabcdue
corsi
346 zano nella loro macchina, tanto minori, ed in maggior quantit si debbono ordinanare le figure. Quelle dclT esempio qui recato, che sono in numero di trencadue, potrebbono , a mio giudizio , essere dicevoli per una cupola , che avesse il diametro , al pili, di palmi quaranta. Egli questa una regola , la quale fondata dal giudizioso pittore , che per via di molto studio, e molto esame si sia egli fatta una pratica per la quale abbia conseguito un* occhio veloce, e prontissimo a ravvisare le distanze, e le grandezze; e che ad ogni modo sappia misurare il sito , ed ogni sua parte. Ogni qualunque regola di prospettiva senza di questa pratica pu riescire fallace e molto quivi giova T economia del chiaroscuro , la quale sorprenda gli spettatori. Laonde il miglior consiglio per ordinare queste grandi macchine di pittura dee essere quello di allogare le masse del chiaro, e dell'ombra, le quali rimangano proporzionate alla ampiezza della tribuna, e delperciocch i' occhio distingue la cupola ma^aiormente il beli* assetto del chiaroscuro , di quello che possa subitamente osservare le grandezze reali , o apparenti delle
;
figure
r^^
U50 , quando s'intraprendono queste grandi opere, di disegnare i cartoquili ponendosi nel sito dove si ha ni , da dipingere, e rinirati dal punto della visione o sia dalla debita distanza , si pc^. dilecti se vi sieno, e iranno conoscere indi facilmente ammendarli II punto poi della visione nelle cupole di rado si fa cadere sotto il loro centro, ma si aJluocfa sotto queir arco , dal quale si rimira la facciata della parte concava d* essa cupola. Quesre grandi macchine per essere ben rimirate fa uopo girarvi incorno, ed assai difficile il potersi fermare a guardarle ia un sol punto, ed in una sola occhiata.
Egli
Della composizione delle figure le quali fanno ned' li trianp-oli delle cupole.
CAPO
Le
triangoli
figure
,
iX.
che
si
pongono
in
si
fatti
regolari
forme, non per questo, che bene vi si possano accomodare; e la cui veduta non pu dirsi a parlar in termini esatri , chs
,
sia intesa
del
disot-
to in su
ma
che
pii
verisimile
ragione
c'induce a dinoniinarla veduta con punto basso, ad un tal segno, che la vista nostra possa rimirare in un' occhiata tutto i!
triangolo, ov'e dipinta la figura.
348
Oltre a ci bene fare avvertir il pittore, che somiglianti opere degenerano d'ordinario dalla prospettiva commune, e
valenti
artefici
hanno
come
se stessero raccchiuse
dentro
parete di essi triangoli , siccome medesima ci viene rappreil sentato dagli scenografici, secondo l'idea che si ha della prospettiva arrifiziale. Che anzi parecchi non oscuri artefici, massiniarnente quando piacciuto loro di allogare pi figure aggruppate in un triangolo , h:jnno finto, che stessero disposte fjori , o sia
la
taglio della
dinanzi alla parete de' medesimi triangoli; avvenendo che per cosi fatta via ottenes*
sero alle figure forza maggiore scuro , e di colorir
.
di
chiarotriango,
lo
ABC
in
Fig.
8.
la
figura
richiesta
rimirata dall' occhio posto in D, sar d'uopo dirigere la linea visuale al di sotto di esso triangolo per lo
sia
volendo ch'ella
che mediante il cono otti-, r opera dipinta sia rimirata, coco me gi si diceva, in un'occhiata. Egli poi palese, che in questi triangoli malamente vi si potrebbono disporre le figure ia piedi, sul dubbio, che riuscissero soverchiamente piccole, e che per que,
mezzo
DEF
sto motivo
pittori egregj le
hanno dispo*
ste sedute^
tro equivaienrc
Iachiaro cadessero diagonalnience vttso di esetriti del triangolo. Come, a nu)do pio , neUa qui recata figura si ravvisa jche le piazze corrono obliquamente a Tac^liare Iati del triangolo 3 da i\ in B, i e da B
in
Gi s* intende, che le nemhra delle figure debbono essere disegnare a seconda del punto di veduta; cio, che si debbano
mostrare le parti di sotto delie braccia , e nascondersi le parti di sopra giusta 1* attitudine che nella figura si sar prescelta.
,
De//e figure
introdotte
nell
irangol
celli
GAP.
,
X.
Egli avviene che nelli semicircoli delle lunette si dispongano per lo mezzo , d* ordinario alcune finestre, e che alle estremit del semicircolo vi rinungano gli spazj
si
triangolari mistilinei,
adornano con
figure dipinte.
E
le
a voler-
le
piazze
pi
delli chiari
vadano a
tagliare la
parte
si
B.
F,g. 9. )
Tom, JL
CAiO
sembra ivuiiral cosa che discorrendo due uomini intorno a qualche cosa , le azioni di loro debbano raccogliersi a
^!gli
,
quale sia il sog che fanno; e che stando a se medesimi vicini debba 1' ombra , e sia lo sbattimento dell'uno gettarsi addosso all'altro pii o meno, come eglino sono pili o meno vicini a se medesimi. Siccome 5 a modo di esempio, si vede, che la figura A ( Fig. io. ) getta la propria ombra addosso alla figura B , attesa la sua prossimit Questo cfirto dee maneggiarsi dal pittore con tal' artifizio, che , come gi si era detto innanzi , le piazze luminose delle lola
, ,
.
ro membra , cio della spaila A , del petto B, e della cascia C, non rimangano disposte a livello 5 e l*una sopra dell' altra , ma che seguano piuttosto u' ordine triangolare
ABC.
Esse figure si renderanno poi leggiere, e snelle, ove a' fianchi rimangano libere, e le gambe , e le braccia dell' una figura sieno mosse in opposizione di quelgrazia le dell* altra figura. Ma siccome la maggiore dipende dai giusto movimento
SS'
delle spalle, esse pertanto
debbono
il
cai.irsi
;
,
poich
sia
le
ambedue
.
Oltre di che vicn richiesi componjiiino ne' mosto e si vimenti a seconda della prospettiva queir altezza , e a abbia considerazione a quella banda dove si era posto il punto
medesimo getio
,
dell'occhio
L'assettamento poi otterr la perfezione se le attitudini abbiano tra loro una quasi somigliante maniera, per dare a co noscere un tal metro, per dirla all' uso de* poeti , che dimostri modo uniforme; siccome nelle figure A, e B, si vedono le braccia di ambedue slargarsi quasi con movimento simile come parimente la c'orrispondenza si rimira osservata nelle gambe. E perche V una figura A mostra scorciandosi le sue spalle, la figura B, che l'accompagna si presenta col petto poco meno che in faccia come pare che lo richiegija il punto dilla prospettiva, al quale le figure Esse poi son in i^ , e B sono soggette guisa atteggiate , che il pieno della figura A, eh' nella spalla, cada a livello del vo, ;
;
to della figura
fianco.
B,
'I
Come
parimente
osserva, che
il
pieno della coscia di questa figura s' incone si porta intra per dirirro dove ni.inca dietro la coscia dell'altra figura A. Oltre a ci vi abbia sempre una Pxiassa chiara pia slarG;ata, che principalmente vi nsplenda ;
,
tal'
la segnata
B
^i^ure
Deir assettare ph
insieme
CAPO
Xii.
Qualora accada .\. dover assettare parecchie figure unire assieme in una composizione, bisogna badare, che tutte si corsi abbia il njetro ben' ordinato, Perciocquale cagione della bellezza il Protagoil ch , se a modo di esempio
. ,
in
qualche
modo
ne* movimcr-
nista della
giarsi
composizione
renda
in quiete
ad attegjO
in
moto
la
dosso
tro
ovvero che le abbia raccolte adpropria persona, o in qualsiasi altutte le figure della
movimento;
comunial
guisa
coi
proprj
moti,
con un
tal
proposito dell* espressione , e che nasca da naturalezza, sempre per colle debite po sicure rispetto al punto della prospettivaNon per regola costante , che li Protagonisca debba sempre conformarsi col-
SS3
la S1I3
attitudine alle
altre
figure
poteii'
dosi variare atteso la espressione dell* istoria o favola; che vinzi porrebbe avvenire, che avesse un' attifcdine od turro opposta
,
a1}<*
altre figure;
ma non
,
per
s:>rci
,
questa
il
vail
riet
disti]rb:ito
metro
sta
composizione
.
ed
Protaiio-
potrebbe per questo mezzo distinguersi con maggior ef^tto Siccom^e anche per la nicdesima ragione si potr concertare un qualche episodio, le figure del quale ortea-
gano movimenti diversi da quelli deij^ alE la cagiotre figure delia composizione ne di ci sembra derivare dalle masse del.
perciocch da questi pi che da altre cose, dipende i'etletro del chiaroscuro, il quale il principale scopo di una ben ordinata composizione, (i)
ti
chiari
(l)
S'
g^nn.ino
la
di
gran Iimga
della
e
<jue'
pittori
che cresoli
dono derTarc
fatti
bellezza
.
composizione da'
,
bea
sic-
atteggiamenti
a
Tutto
buttato
se L*
cocesti
non
di
no ordinati
tirnarr
ta
Opera
loro
priva della
delia
,
maest possedu.
degli
pi
accreditati
pittura
e
Ravvisare
accorrerete
di
grazia
opere del
gran
Rafficllo
il
vi
contrasta delle
mas-
luminose
354
Dclid scioltezza che si dee avere nelle figure composte insieme,
cap. xui.
Aflnch s ravvisi dall' occhio essere ed un'altra i3nii:e in una composizione , bisoLzna che la torjivd ne apparisca ben decisa alla prima occhiata. Come, a modo di esenipio, la figura A {lig.
una figura
II.
ra
figu-
serve di campo, o sia che la parte oscura \ quella sopra di questa campeggi; (O onde si palesa chia-
B; poich questa
ramente che ambedue le figure A e B , mostrano ben decisa la propria forma, o che hinno in se sresse la debita contrapposizione senz<i ammettere alcun dubio; ed ci contrario non si potrebbono dire ben
,
,
(i)
la
Dipende,
egli
ben' intesa
dcgratlazione del
necessarissimo, che l'artefice penetri nella natura de' tli Ter-; colori, i quali molto- contribuiscono a cotesto beli' fffetto. Onde u avviene, che non osservandosi
il
da
tallu-
tii
rimangano
fa grassi
le
opere prive di
venust,
colori
a
di
avantiarKli
,
indietro,
e
juaii
i
sieno "li
v;mti-indierro
IJI.
VeV.
gaseac
e
1'
la
mia Geom.
Prosp.
pratica
To-r.
Cap.
quelle
figure,
^355 dove
decisione
non
vi
fosse
esattamente os-
servata.
Quindi , che con egnnl modo si possono rendere sciolte molte ligure unite insieme purch esse rimangano decise ea due gruppi nella stessa guisa che si rimirano rilevare le figure anzidetrc; e con questo effetto se ne vede conipita la disposizione d'una storia qui recara, nella quale il gruppo A B C D t. F G rimane evidentemente sciolto dall'altro gruppo, o sia cor,
so contrassegnato colle lettere L . Osservisi anche, che cioscheduno di codesti corsi rimane in asserto con nove figure.
1
H K
MN
dubio, che una sola figura, che fosse posta al luogo di A, la quale ritenesse la medesima decisione, potrebbe rendersi in equilibrio con moire altre che avessero luogo nella parte B; purch fossero in maniera unite da mantenere una medesima massa, o sia unione, e accordo, come dicono i Pittori. {]
si
Non
pone
in
(i)
Q^aesro
celebre
si
nelle
pie-
ture
del
Pietro
da
altri
ce.
Vi
ha
^
usa battaglia di
Dell' unione
figure per
rispetto al chiaroscuro.
CAIO
XIV.
Moire figure unire che sieno insieme in un gruppo, cuengono l'accordo, se gli scuri abbiano tal disposizione che ncn otfendano la r.-.assa del chiaro, la quale si
dee presenttre all'occhio come se tosse fattutta di un getto i ed il medesimo sar da osservarsi riguardo all.i rr.ussa oscura, la quale non dee essere tormentata da' picquali possono facilmente romcoli chiari, pere la bella uniti Come che ciascun gruppo della composizione debba essere formato con queste leggi fcgli per da osservarsi , the appariscono esser fatte A\ miglior gusto quelle
ta
i
.
ciascun' gruppo mostra un chiaro, ed uno scuro maggiore con assai di evidenza ; e che meno piacevoli Hostransi ali' occhio quelle opere dipinte , nelle quali si n)anitiene soverchiamente TegUiigiianza dei chiiri, e delle ombre ; e che per la medesima ragione ingratissime ali." vista dehbofio apparire quelle gruppi ncn si ravpitture , dove in tutti visi, the' un' eguui valore utgli scuri , e
compcsiitioni
nelle
quali
iielii
chiari
Quindi , che
pito
al
il
suo obbhuo, se disegnando dipingendo una figura la t.iccia distinguere con un un chiaro, ed un* oscuro principale ; e che unendone molte m un ^ruppo, vi faccia in esso risplendere sinuinscnre il primo chiaro, e 'i primo scuro, b. siccome non v' h;i dubio, che per primo chiaro apparisca esser quello , che rimane posto frammezzo a due scuri, ovvero ombre cosi pel maggiore scuro s' pnles.t quell' ombra che vicina al primo chiaro, o che si protonda internamente come in un buco. Or ora ben s' invende, che 1' assetto delle figure, possa molto concrib'jirc ali' accordo, e che ordinandone nella composizione delle soverchie impiegate si venga ad impedire quell'unione, che procede eoa metro ,eche si distrugga l'equilibrio nel chiaroscuro ed in necessaria conseguenza la verit nelle opere dovr esserne sbandita A conseguire praticamente questo accordo fa d'uopo derenninarlo in due scopi all'cstremir della composizione, ed a' medesimi andar rapportando le figure che alla banda di ciascheduno scopo app^utengonsi Ordinariamente fissandosi per isco1' una pi due figure, da deSTa e l'altra da sinistra della composizione, come in I, ed E , ( Fg, 3. ) debbono le medesime di; ,
3S7 ademovvero
cj
S58
sporsi in una medesinja Hnea perche abbiano egual valore nella degradazione del cbiiroscuro 5 e del colorilo. Si distingue poi
praticamente T accordo , se fissando I* un* occhio nel mezzo, Ira l ed li, , si ravvisi che le figure poste ne' luoghi , ed E abbiano egual valore, e forza nelle loro tinper te, e nel chiaroscuro, cosi che sino ispiegarmi con un termine noco nella musica , di un' egual tuono. Fig!i dipoi si va regolando da queste medesime figure I, ed E, tutto il rimanente delia composizione tanto nella parte destra , che nella sinistra,
, l
o procedendo innanzi verso la linea del piano OP, ovvero camminando indentro
pel
campo
delle figure
verso
1'
orizzonte
iinattanto che si abbia, ridipingendo, oVi toccando quelle parti che fanno d* uopo, r armonia in tutta la composizione. Non si pone in dubio , che l' opera-
zione pi difficile , in questo delT accordare, sia quella di far apparire concentrato
in una tal parte della composizione il mag* gior valore ed efitto del chiaroscuro ; dal quale deriva quel magico incanto , secon-^ do che pi o meno dal professore di pit-
tura
si
.359
si
Che molte
Cr\PO XV.
che nel farsi dal pittore , si avvegga composizione di alcun difetto, o mancanza di alcuna sua diparte , e che per iscarsez'^a di oggetti cevoli alla medesima, si trovasse in imbroglio. Per questo la prudente economia delche esso le opere di pittura non permette
Egli avviene
della
*
accordo
cesi strettamente obbligato ad accompagnare il Protagonista , come gi si era innanzi insegnato , con ligure allogate ad una tal distanza dal medesimo ;
tutte le volte sia
che anzi
si dice , potersi per quest' effetto ogni altro qualunque oggetto, an usare di corch non fosse figura umaoa Perciocch r Architettura 5 il paesnggio, ovvero altre che siansi cose , quando dicevolmente vengono impiegate, conducono molto a proposito al detto acconpagnamcnto; e che per avventura saranno assai pi addatte a nascondere al riguardante l' artifizio del pitil quale non mai cosa ben fatta il tore manifestarlo Per le medesime cagioni potrebbe ancora avvenire, che non vi avessero luogo ne' posti determinati come si era detto per iormarc P accordo , le figure l, ed iijmache
.
c^6o
proposito altre cose; siccome sarebbono gli adornamenti d* architettura, le nuvole, e che siasi altro oggetto. E niuna cosa ci vieta, che anche Protagonista, il quale cadesse sulT estreil potesse servire a niiti della composizione, questo medesimo etTrto quando vi tosse nelun'altra figura, la banda ad esso opposta ovvero oggetto, che sulla medesima hnea, parallela alla linea del piano, lo accompagnasse La necessita poi che si ha di dover introdurre questa v,iriet di oggetti nella richiede, che ancora di essi con>}>osizione se ne debba trattare ne' Capi che seguitano, cio de' paesaggi , e delle architetture in prospettiva , e d'altre cose, ed in qual maniera parecchie figurette vi si debbano punrualmente accommodare , e disporvele proporzionatamente
piucrosro vi stessero pi
al
.
Degii alberi
e delli paesaggi
CAPO
XVI.
Non tanto facile, per quanto forse crede, il delineare, o dipingere gli albes ri, e pochissimi pittori hannovi ottenutala paln>a ; ed cosa difficilissima l'esprimere bene le frondi , o sia ci che pittori odierni dicono il frappeggiare, e dare ad esse
i
quel moto, che si cagiona dall'aria, e dalli venti, distinguerne le varie forme, e farla scelta del bello. Tra i pittori antichi del secolo decimosesto si da il vanto a Tiziano, conciosiache niun* altro meglio di lui abbia il frappeggiare espresso. E Niccol, e Gasparo bussino si citano per esemplari con il valoroso Salvator Rosa . Vuoisi pertanto, che le frappe, ovvero i manipoli delle frondi degli alberi sicno mosse , o portate ad un verso , e che per rispetto al chiaroscuro si decida , che
une frondi facciano T ombra, o lo sbattimento sulle altre . E per riguardo alla prospettiva , s' intenda lo scortare de* rami , e delle frondi 9 e si abbia la considerazione ali* altezza della linea orizzontale, dalla quale dipendono gli alberi che si disegnano La grazia, che dipende dalla leggerezdelle moli di essi, consiste nell'addatza tare a tempo debito, ed al suo proprio luo.
go
tratori
quali
cotesto
bellissimo
efletto ne
conducono. Ella
impresa cosi
di
il dare bene a vedere cotesti tratti bellezza > che non possibile giungervi che pel mezzo deiriuiiruzione d'ottimi esenpli, coi quali s' inipara a conoscere , e ravvisare il bello nella natura ; basta il dire ,
ardua
si
pone tutto
il
pregio del
^62
disegno e tutto il piartifizioso delm coni* posizione ; e '1 congiungere 'l bello ideale opera di col pi squisito della narura molto ingegno , non avendovi esemplare pre* ciso , siccome si ha negl' ignudi per la parte del disegno, che riguarda le figure urna* ne. (O S rimirino pertanto in essi alberi le frondi unite in manipoli, portati per un medesimo verso a quella parte che piacer. In altra parte un ramo d'albero in iscorcio insiem colle sue frondi Da lungi sia disegnato un' albero con artifizio figurato a mostrare , e ad esprmere leggierezza, ve* nust Cotesto beli' effetto per essere relativo agli oggetti che l'albero potrebbe avere accanto a se stesso; egli arduo il p* ter decidere intorno a* termini della apparenza d cotesta leggerezza. L'entrature nei ditorni degli alberi non debbono essere dilfrentemente trattate da
,
.
quelle delle
membra umane
distingua che
co bene
si
fi)
Raffaello
nella
>
con
tutta
la
sua
si
grnn
iViaestria
nel
dU
ai
segno,
composizione non
e
,
procacci mai
si
faina di
huon
del
paesista
nella
clic
scuola
d* Italia e
ha
1'
obbligo
Talorosi
Caracci
introdussero,
furono
inrencoti
buon gusto
ne' paesaggj
S^3 moviineiuo
frappeggiare assai iii^ teressa un vyience paesista per non impegnarsi in im face troppo arrifizioso che si vuole espriaCTw cui vocabolo di maniera, ditetto assai frequente pel genio di noiti artciici e per voler affectare maestria ^ e bravura Fa pertanto d'uopo il distinguere gii alberi cresciuti d luoghi paludosi , colla propria espressione de' loro rami, che vegetano allo spuntare dei tronchi sopra terra; a differenza degli altri alberi, quali ci fanno vedere rami sporgenti nell'alto dei proprj tronchi; e cos mostransi le figure, che si formano da cotesti alberi , che spuntano lunghesso le paludi, ed i luoghi auuavariet nei
, , , i i
La
strini.
De/Ie Rocce
Capo
Avranno
le
xviL
roccie tutto il piacere della vista, facendosi la scelta per le loro figure ili maniere piuttosto tacili , grandiose ,
seguitando il fare rettilineo ne* tratti delle Hiedesime , e sfuggendo ci che ha forma di rotondo, e di tritato. Io faccio conto nelle roccie di quelle maestose quadrature, che recando ii grande all'opera^
e certe
,
5^4
pitturata
,
fanno
assai
commodamcnte
la
e per mio avviso, i sassi si vogliono delineare con quelle figure, che ne fanno dimostrare la grandiosit.
comparsa;
Delle Onde.
CAIO
il
XVlil.
onde potr in molti modi aggradire all'occhio, o si riguardi nela marina, nei fiumi, nei laghi, e ne torrenti La maniera di tarne opportuna scelta procede dall' osservare non tanto il vero , quanto i famosi esemplari. L' ondeggiare del mare diverso quando placido, che
delle
.
moto
quando
le
furioso,
fiumi
,
acque in ogni tempo scenze. E se torbido si re, questo solamente cosi si rimira nelle immondezze di Koma, che ne fanno la cagione, i, se le acque si debbono rappresen-
tare stagnanti , elleno hanno presso il lido quel moto ondeggiante in circolo verso terra, il quale suole alle medesime communicare il vento. Sovente si abbelliscono gli ampj spazj acquei con degli oggetti varj, quivi reflessi ; ne' quali per cagione deli' ondeggiamento, o per V inclinazione della corrente, oppure per il moto instabile delle acque > regolato da venti, avviene , che-
^65
per
le
moltiplicate, e \'ariamcntc
si
inclinate
superficie acquee
riflettano
le
immagini
maniera prodigiosa verso chi gli rimira ; e che per questo il loro specchiarsi non segua le leggi dell' ottica cosi giustamente , come le teorie dateci dagli autori le prescrivono.
degli oggetti, slungandosi in
Delle "Nuvole.
CAi O XIX.
Ella una
delle
,
cose
pii
difficili
il
dipingere
le
nuvole
gi, che nelle istorie, e vi bisogna un genio non ordinario dell* artefice, perche vi si faccia distinguere il leggiero, il trasparente, ed il grandioso, e si scansi il minuto, il troppo denso, e il soverchio rotondo. Esse debbono mostrare alcuni dintorni , ed ombre , e i chiari principali a modo di quadrature; ed il pittore dee anche saper formarle in iscorcio, cio come in figura distrisele disposte orizzontalmente, in que' luoghi ove esprimere egli voglia l'andare in lontananza, come somigliantemente si usa nel degradare i piani orizzontali; e sopra tutto sembra che nelle nuvole sia da sfuggire il tritato, ed il piccolo ove si debbano accompagnare con figure di soggetti celesti conciosiache per essere elleno composte di nebbia, o sieao particelle
;
366
di vapori uniti insieme, sono, piuttosto atte ad accompagnare il moto delle medesin>e figure, di che sia l'esprimerle, che
abbiano esse valore , e forza da poterle sostenere. Laonde, a mio giudizio, hanno errato quegli artefici di pittura , i quali vollero far reggere sulle nuvole dei cotpi,che pesanti , ed inanimati sono.
CAPO XX.
il
Ed
rimi-
moderni
che di poco s'innalzano , sopra la statura degli uomini . Non si dee mai mostrare il termine superiore delle medesime in quelle che sono da presso ne'prirni gruppi dell'istoria; che anzi io sono di parere e l'ho anche pi volte praticato , che anche nel secondo gtado dell'isteria, cio ove sorgono gli oggetti che ne abbelliscono il campo, non si debbano neppure in questo luogo far vedere i teraini superiori dell' architettura, ma sibbene il suo basamento, che si fnga elevato dal piano inferiore. In questa guisa ha anche operato il Tintoretto , e per questa via si verr ad esprimere il sito dell'istoria di assai grande ampiezza, (i)
quelle architetture
,
(\) Veggasi
III.
la
mia Geom.
Prospct.
pratici
Tom.
Tar.
XXXIX.
%6^
Intorno poi raccordare la grandezza delle figure per dipingerle nelle opere che sono assolutamente d' architettura prospettiva, SI ricorda al pittore, che quanto maggiormente si rendono piccole le figure, per riguardo alla grossezza delle colonne , queste sempre appariranno essere d'una fab-^ brica di molta grandezza. Del situare poi al proposito le figure ne' prospetti d'architettura, egli da dire, che CI dee farsi giudiziosamente , siccome in questi , e cosi anche ne' paesaggi ; di porvecorsi del conJe cio in quelle parti ove trasto si vendono a legare insieme , cosicch esse figure servano a questo medesimo effetto ; e che altre figure in lontananza servano alle medesime di richiamo; ovvero che tal volta addatte vi sieno a dirompere la soverchia lunghezza delle linee. E siccome in queste opere di prospettiva e di paesaggi ^' ordinario gli autori delle medesime, e de' paesaggi si servono d'altri pittori a dipingervi delle fgurette, essi debbono aver riguardo al punto di veduta, ed alla proporzionata statura d'esse figure; ed oltre a ci all'accordo de! chiaroscuro, e del colorito, osservando di meschiarvi in coteste figurette le tinte analoghe a quelle della prospettiva, e de' paesaggi, perche non sembrmo cose fritte a bocconi
,
368
INDICE
QUESTA APPENDICE,
DE' CAPI DI
Definizione del Disegno giusta veduta in prospettiva , e s. pag. GAP. II. Del metodo pii spedito d' intraprendere a disegnare la figura degli uomini con la loro veduta in
la
CAP. L
prospettiva
GAP. Gap.
Gap,
in. Figura de
W uomo
veduta coW
.
iV. 'Ragione i per la quale si dee porre un' altra figura in distanza
della
prima
V. Del vantaggio che s ha dal disporre le figure a due a due ed a tre a tre .
,
Gap.
vi.
De ir
effetto
gnate
in prospettiva al disotto
su.
GAP. VII. Che la composizione delle fig n re al disotto in sii si eseguisce con
molta facilit CAP- VMH. Della compcsizione delle tribune , e delle cupole GAP. IX. Della composizione delle figure , le quali si fanno negli tnan.
goU
delle cupole,
34'
3^9
GAP.
Gap.
X.
Delle finire
delii
.
introdotte
nelli
trid-igoli
nvttc
549
Dell assettare
insieme due
XI.
figure.
350
in-
GAP.
iieme
352
GAP.
Della scioltezza ee si dee avere ncle figure composte insieme. 354 GAP. XV. Dell unione sia accordo
Xlli.
,
356
si
XVI. Degli
alberi^ e de IH paesaggi*
Delle Roccie XVllI. Delle Onde, 364 XIX. Delle Nnvole. 365 XX. Delle ylrchitettiire relative
li.
.
XV
36
IMPRIMATUR
Fr. Benedicfus Cappelli
S.
Offici!
Perusiae
Generalis Inquisitor
-Ajjnai//.
-^/y'r////.
^/'i>r//r/.
.^^^v^VJ,^\*^
yl/fi^^nci.
m^
-,
:>
A/yr/r(/-