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THE ELMER BELI LIBRARY OF VINCIANA

gift to the Library of the Universit}/ of California,

Los Angeles, from Elmer Belt, M.D., 1^61

2-

DELLA PITTURA
D
I

LIONARDO DA VINCI

TRATTATO
DELLA PITTURA

LTONARDO DA VINCI
Nuovamente dato
e Supplementi
,

in

luce

con

Note

e con le

Memorie

doli'

Autore

DI
DIRETTORE

PER OPERA B\LDASSARRE OBSINI


IEEl'

ACCADEMIA DEL OISEGNO


CITTA* DI PERUniA

NELL'

AUGUSTA

TOMO
vince
Tutti
costui
altti
il
,

II.

pur solo
e

vince Firlia

Apelle

>

tutto

Lor vittorioso Stuolo.


Gio.

Batr.

ot rozzi

Joach,

Sci.ndr.-irt

pAg.

113.

IN PERUGIA

1S05.

Presso Carlo Baduel Stampatore

Cam. e Vesc.

Con

le

dovute

licenze.

TRATTATO
D
1

>5T

DELLA PITTURA
LIONARDO DA VINCI
De//e

membra

degli nomini Ignudi

CAPITOLO CLXXX.

L
le

membra

degli

uomini

s' affaticano in diverse , sosieno quelle , che scoprano i lor mu* scoli da quel lor laro dove i muscoli

quali

ignudi azioni

li

muovono

delF operazioni, e Ji altri membri siano pii>o meno pronunziati ne' loro muscoli, secondo che pi,o me*
il

membro

no

s'

aifaticano

Onde volendo

figurare

un

uomo,

che faccia atro di distendere il braccio per qualche azione > fn che il braccio sia tutto ignudo col muscolo della spalla
sta legato, e cos

QWQ

ancora
gi chs

le

cartila-

gini del iianco

con un
e

profilo alla vista di


si

una mammella, Tom. IL

non

veda

158
soe parti anteriori, ne tampoco quelle delli reni^ e di altre parti po-

petto, o
.

le

steriori

De Hi

moti p temi delle

membra dell'uomo. CAF. CLXXXl. i^Fig. 27.)


pi potente e essendosi remossito , avr pi podi

Quel braccio sar lungo moto , il quale


so dal suo naturale tente aderenza degli

altri

membri

a ritirar-

lo nel sito , dove lui desidera muoversi . Come r uomo A. , che muove il braccio col tratto E., e portalo in contrario sito col

muoversi con tutta

la

persona in

Del movimento

dell'

mmo* GAP. CLXXXII.


28.)
ar-

{Ftg.

te

La somma, e principal parte dell* r investigazione de' componimenti


,

di

qualunque cosa, e la seconda parte de' movimenti che abbiano attenzione alle loro operazioni, le quali siano tatte con prongradi delli loro operatitudine , secondo
1

tori, cosi in pigrizia,

come
che
,

in

sollecitudi-

ne; e che
della

la

prontitudine
qualit,

di
si

ferocit

sia
all'

somma

richiede

operatore di quella.

Come quando uno


o

de-

ve gettar dardi

sassi

altre simili co-

se

che

la

figura dimostri
tale

^59 una somm;i didella

sposizione in

azione

quale

qui
azio-

ne ne,
]d

sono due figure in

&

in

potenza;
.
,

&

il

moii primo

varj
n
il

m
la

valetudine

figura
,

la

seconda
i^ar

movimento
cosa ancovoler

B.

ma Vh,, rimover

pi da se
la

gettata, che non ra, che r uno, e


tirare
il

B.

V altro

perch mosrri di
,

suo peso ad un niedesimo aspetto, r /i. avendo volto i piedi ad esso aspetto , quando si torce, o piega, e si rimove da quello in contrario sito dove esso apparecchia la disposizione della potenza, esso ritorna con velocit, e couodic al sito dove esso lascia uscir il peso delle sue mani. A'ia in questo medesin>o caso la fit^ura B. avendo le punte de* piedi volte in contrario sito al luogo dove esso vuol tirare il suo ad esso luogo con peso si storce grande incommoditii e per consequenza T efhtco debole, & il moto partecipa defV apparecchio della ]a sua causa, perche forza in ciascun nio vi mento vuol essere con istorcimenti e piegamenti di gran violenz;i, & il ritorno sia con ap;io , e conu)dit e cos l'operazione h.i buon' efTetto; perch il balestro che non ha disposizione violenta, il moto del mobile da lui rimosso sar breve, o nulla perch dove
, , ,
,

i6o

non moto ella non pu ese dove non violenza distrutta, e per questo l'arco, che non ser ha violenza non pu far moto ,se non acqui-

non

dsfazione di violenza
,

sta essa violenza, e nelTacquisrar, la variera da se . Cos T uomo che non si stor-

non ha acquistato potenza. Adunque quando A. avr tratto il suo darca o pieghi,
,

esso si trover essere storto, e debole per quel verso dove esso ha tratto il moacquistato una potenza, la quale bile, sol vale a tornare in contrario moto, (i)

do

&

Delle atthiidn

movhneyi

e lor

membri

CLXXXl?') U
'

i medesimi movi una medesima figura nelle sue nienti in membra, e mani, o dita: n ancora si replichi le medesime attitudini in una isto-

Non

siano replicati

ria-

se ristoria fusse grandissima,

come

una battaglia , o una occisione di soldati j dove non nel dare se non tre modi, cio tjna punta j un roverscio, & un fendente:
in questo caso tu

hai

ad

insegnare

tattili fendenti siano fatti in


>
Il

che varie vedute,


,

^
il

(t)

questo

Capo aodecebbe unico

Cap.

CCLXI.

h seg.

6i

come
tutti

dire
gli

alcuno
,

sia

yqw

cuno per

Iato

&

alcuno

indietro , aldinanzi, e cos

akri aspetti delle medesime tre attitudini.' e per questo dirnandaremo tuttgli altri, partecipanti d'uno di questi
.

Ma

sono nelle battaglie di grand' artiiicio, e di gran vivacit , e movinientoj; detti composti quelli e son , che una sola ligura ti dimostra, come s* ella si vedrii con le gambe dinanzi , e parli

ncti

composti

te per
sti
si

il

profilo della spalla

di

que-

dir in altro luogo, (i)

De//e giiintufe delie membfa.

CaP.CLXXXIV.
Nelle giunture delie membra, e variet delle loro piegature ? da considerare come neJ crescere carne da un Iato viene a niancar nell'altro, e questo s' ha da ricercare nei collo degli animali, perch li
,

(t)

Satebbe a dirtf che


,

se

il

fitrote
la

ricopiasse
del

ia

Tatie reduce

pet
,

modo
egli se

di esempio,

statua

Gla-

diatore Borgi'.ese

ne possa

io

un' istotia
.

di coro*

kattimento servire di tutte queste vedete


posti

moti poi ccmcontrasto im

satebbojAO

quando

la

figura

si

potie

in

guisa, che ci
di
la

segua della sua

sotto.

Proitetre

met di sopra, con quella T Autore di spiegare cccesci moti delcorpo-,


te

ponderazione del
averli
)

ma

ci

hi

lascisti

nel desiderio

di

suppliraiin

tante

egregie opere piicuratei

OTt

cotesti

moti sono benissimo incesi.

102 delle quali loro moti sono di tre nature due ne sono semplici, & un composto, che partecipa dell* uno, e dell* altro semplice^ deili quali moti semplici , l' uno quando si piega all'una e l'altra spalla, o quando essa alza o abbassa la testa che sopra gli Il secondo quando esso collo si posa torce a destra, o sinistra senza incurvamen,
,

to j anzi resta dritto, et avr il volto voltato verso una delle spalle, li terzo moro, che detto composto , quando nel pie-

gamento suo si aggiunge il suo torcimento, come quando l'orecchia s' inchina inverso una delle spalle, & il volto si volta inverso la medesima parte, o la spalla opposita col viso volto al cielo, (i)

Della membrtficazone

dell*

uomo

GAP.

CLXXXV.

Misura in tela la proporzione della tua membrifcazione e se la trovi in alcuna


,

parte discordante , notala , e forte ti guar*non V usare nelle figure ,che per te si compongono, perch questo commune
derai di

(i)
SCO.

Questo

capa

anJerebbe

unito

al

Cap.

CCIV

vizio de' pittori di dilettarsi di far cose si^ nili a se.

Desinoti de' membri a eli uomo

CM\
Tutti
li

CLXXXVI.

niembri esercitino quelT officio, al quale furono destinati, cio che ne* morti , e dormienti nissun men^bro apparisca vivo, o desco, cos il piede, che riceve il peso dell' uomo, sia schiacciato, e e non con dita scherzanti , se gi non posasse sopra il calcagno.

De" moti

delle part del volto

CaP, CLXXXVil.
Li moti delle parti del volto , mediante gli accidenti mentali, sono moki; de' quali i principali sono ridere , piangere, gridare cantare in diverse voci acure , e gravi, ammirazione, ira, letizia, malinconia, paura, doglia, e simili, delle quali si far menzione , e prima del riso, e del pianto, che sono molto simili nella bocca, nelle guancic , e serramento d' e echi , ma solo si variano nelle ciglia , e loro intervallo.- e questo tutto diremo al suo luogo ,
,

cio della variet, che piglia il volt<, le mani , e tutta la persona per ciascun de-

104
gli

cessaria

accidenti, de' quali a te pittore, nela cognizione, se non la tua ar-

veramente i corpi due volte morti. Et ancora ti ricordo che li movimenti non sieno tanto sbalestrati, e tanto che la pace paja battaglia , o momossi rcscha d' iaibriachi e sopra il tutto, che li circostanti al caso , per il quale e fatta V istoria , siano intenti con atti , che mostrite dimostrer
,

no ammirazione, riverenza do'ore sospetto, paura, o gaudio, secondo che richiede fatto il congiunto, il caso, per il quale o vero i concorso delle tue figure ; e fi che le tue istorie non sieno 1* una sopra 1* altra in una medesima parete con diversi orizzonti; sicch ella paia una bottega di merciajo con le sue cassette fatte a quadretti.
, ,

De' membri e descrizmje di

effigie

GAP. CLXXXVlll.
Le
parti ,che

mettono

in

mezzo

il

glo-

otto modi , cio bo del naso si o elle sono egualmente dritte , o egualmente concave, o egualmente convesse i. Ovvero son disugualmente rette, concave, e convesse, 2.0 Ovvero sono nelle parti superioconcave. 3 Ovvero ri rette, e di sotto

variano in

di sopra rette, e di sotto convesse

4.0

Ov.

vero di

sopra

concave

di

socco

rette

ci sopra concai'C, e di sotto con5 <* di sopra convesse, e di sotvesse. 6 o di sopr;i convesse, e di rette. 7 to

sotto concave

L' appiccatura del naso col ciglio di due ragioni, cio, o ch'ella concava, o
ch'ella dritta. La fronte ha tre variet

o eh' ella o eh' ella piana, o eh' ella concava colma. La piana si divide in due parti ,
,
,

cio o ch'ella convessa nella parte disopra, o nella parte di sotto, ovvero di sopra , e di sotto , ovvero piana di sopra o
di sotto.

Alodo
figie

eli

tffier

a mente
volta.
ti

e del
solo

umana
sol

in profilo^

col

fare mt^ efguardo

d'una

CAP. CLXXXIX.

bisogna mandare alla memoria la variet de' quattro membri diversi in profilo, come sarebbe naso, bocca mento, e fronte. E prima diremo de' nasi, i quali sono di tre sorti , dritto, con* cavo, e convesso. De' dritti non ve n' altro che quattro variet , cio lungo, corto, alto con la punta, e basso. I nasi concavi sono di tre sorti delle quali alcuni hanno la concavit nella parte superiore, alcuni nel mezzo, ed alcuni nella parte inIn questo caso
,

i66
feriore
.

Li nasi convessi

ancori
il

no
la

in

tre

modi, alcuni hanno

vadagobbo nels

parte di sopra, alcuni nel mezzo, alcuni di sotto; gli sporri che mettono in meszo il globo del naso si variano in tre modi, cio o sono dritti, o sono concavi, o

sono convessi.

Modo

di tener a mefite la

f>rma

d'

un voho

Q^V, CLXXXX.
Se tu vuoi con
,

facilit tener a

mente

un'aria d'un volto impara prima di molte occhi , nasi , menti , gole , teste , bocche colli, e spalle; e poniamo caso. Li nasi sono di dieci ragioni: dritto, gobbo , cavo, o pii gi che il mezzo, coi rilievo pi su simo , tondo, & acuto: questi aquilino, sono buoni in quanto al profilo. In fiiccia eguali , grossi in sono di undici ragioni mezzo, sottili in mezzo, la punta grossa, e sottile nell'appiccatura, sottile nela punta , e grosso nelT appiccatura , di larghe narici , di strette, di alte, di basse, di bachi scoperti, e di buchi occupati dalla pun,

ta: e cos troverai diversit nell' altre parle quali cose tu dei ritrarre dal naticoie
:

tvrale

e metterle a

mente.
a

do

tu devi fare un volto

Ovvero quanmente, porta

teco un picciol libretto, dove siano noiate

simili fazioni

chiara
trarre
,

al

167 quando hai dato un' ocvolro della persona che vuoi ri,

guarderai poi in disparte qual naso o bocca se gli assomiglia e tagli un picciolo segno per riconoscerlo poi a casa, e nerterlo insieme.
,

Delle bellezze de' volti.

GAP.

LXXXXl.

Non
finizioni
,

si

faccan muscoli con aspre difma li dolci lumi finiscano insen-

sibilmente nelle piacevoli, & dilettevoli ombre , e da questo nasce nasce grazia, e for-

mosit.

heir attitudine

GAP.

CLXXXXIL
U
la

La
piede
,

fontanella della
e gittando
in dietro,
si

un
la

gola cade sopa braccio innanzi ,


,

fontanella esce da essi piedi

e se la

gam-

ba getta

fontanella va innan*
xw

zi, e cos

rimuta

ogni attitudine.

(Quando maggior dfferejiza d* altezza di spalle neir azioni dell'uomo.

GAP.

CLXXXXUl.
lati

Quelle spalle o
altri

dell*

uomo, o
loro
quali

'

d'

animali

avranno

infra

difirenza

nell'altezza,

delle

maggior il suo

i68
tutto sar di pi tardo moto| contrario , cio che quelle pam
aliali

seguita
degli

i!

ani*

avranno minor differenza nelle loro altezze, delle quali ii suo tutro sar di pi veloce moto, E questo si prova per la 9.* del moro locale dove dice Ogni grave pc:sa per la linea del suo moto; adunque movendosi il tutto verso alcun luogo, la par,
:

te a quella

unita

seguita

la

linea

brcvissi-

ma

del

moto

del suo tutto, senza

dar

se peso nelle parti laterali d'esso tutto, (i)

()
sa

Mon

viene inteso
.

<ju

1*

Autore
ia

s?

non

da

cht

di

iMcccanlca

Hg!!

tra

gli

altri

Trattati che fece

ac*

ccnna di averne compilato anche uno

questa
s
(

scieta

Tutto ci che esso espone nisslino col moto de* pesi


di
to

in
della

questo Capo
bilancia

spiega
Tig.

he

AB

2^. )
in
al*

braccia
il

cg:u;i1

d:il

sue eentro

ove movendo

peso

fino
in

in

Di
e

dipoi

in

esso sar piii vea


la

loce eoi

moto

D, che
E in
,

in

E,

nel

tendere

ritentare

nell'equilibrio
ifiovendosi

AB;
AD

minore
F.

assai

sarebbe

velociti

peso da

Perciocch pi

retto

l'ar*

co della diicesa
altres

che non l'arco

in

ha maggior velocit ed

il minore l'altezza o differenza e maggiore l'altezza o dif*

DE, ed EF5 ed CG, dove peso


men
veloce
nel e
.

ferenza
Il

in

cui

il

peso in E
bilancia

si

rende

peso adunque

della

pi
e
il

grave

suo
ia leva

e-juilibrio

A, B,
la

che non in
del

D,

meo
braccio

grave
della

E
ed

perche

linea

moto
altri

ossia

CA
H
rati

margiore degli
,

bracci, o linee del


a

moto G D,
eoBside*

siccome questi

vengono

questo

modo

d*' Meccanici

nelle icvc

iccurre

169
Risposta cantra.
(

GAP.
3^)

CLXXXIV.

%
,

Dice l'avversario, in quanto alla prima parte di sopra non esser necessario che r uomo che sra termo, o che cammina con tardo moto, usi di continuo la predetta ponderazione delle membra sopra il centro delia gravit che sostiene il peso del tutto 3 perch molce volie V uomo non usa, n osserva tal regola, anzi fa tutto il
,
,

contrario, conciosiach alcune volte esso si piega lateralmente stando sopra un sol piede, alcuna volta scarica parte del suo peso sopra la gamba, che non retta, cio quella che si piega nel ginocchio , couc si
,

mostra nelle due figure B.C. Kispondesi , che quel che non fatto dalie spalle ridia
igura C. fatto nel fianco,

come

si

di-

mostrato a suo luogo. (1)

(i)
e

L'

Autore ne ha trattato gi

ne parler niiovamcnre nel


'1

al Capo CLXXXII. , Capo CCLXIII. fino a tut-

to

Capo CCLXVII.
Capi
in

Lo
.

studioso

potr
e

scorrere
,

tutti
ia

questi

una lettura
delle

E ^ui
e

da

notarsi

che

grazia uc'movimeuti
celle spalle,

figure
,

riposta

principalmente
de' pie-

poi

ne' fianchi

indi

nel piantare

di

ed in questi
e

moti

il

Pittore

dee

usare
il

studio

gran

ile ^

dee fare che le mecaxtra abbiano

loro conciasio

170 De* movimenti

delle

membra quando

s figu-

ra r nomo^ che siano

atti j^roprj

GAP. CLXXXXV.
Quella figura, della quale il movimento non compagno dell' accidente , che into esser delia figura , mostra le membra non esser obbedienti al giudizio d'essa figura, & il giudizio dell' operatore valer poco ; per deve mostrare tal figura grand* affezzione, e fervore, e mostrar, che tali moti , altra cosa da quello per cui siano fatti non possano significare.
Delle membrific azioni deg' ignudi
.

Gap. Lxxxxvi.
Le membra degl' ignudi debbono essepi o meno evidenti nel discopri mento
maggior, o minor
fii-

re

de' muscoli secondo la tica di detti


li
,

membri e mostrar solo quelmembri che piij s* adoprano nel moto ,


e piij
si

o azione,

manifesti quello,

che e

Ove
Capi
colla le

si
,

dia un'occhiati
s'

alle
1'

figure

rappresentate
nel

ne'

citati

intender

che

Homo

sformandosi
far

moto
ia

col

jbraccio

destro, egli
e

dee pel

contrasto
il

forza
,

terra

gamba

piede sinistro; ed
ai

medcsirao

avviene nel-

due figure annesse

presente

Capo

!7? pi adoperalo, e qncUo che nulla s'adopera, resti lento > e moile (i)
.

Del moto

corso

dell' nonio

et altri

ani-

mali

Ca1\ CLXXXXVll.
si

Quando l'uomo
ta
,
,

muove con

veloci-

o tardit sempre quella parte j che sopra la gamba, sostiene il corpo , sar pi bassa , che V altra
.

Come

il bvccco

raccolto

muta
^

tutto

dalla sua prima ponderazione


braccio s'estende.

V nono quando esso

GAP. CLXXXXVIU.

L' estensione del braccio raccolto muove tutta la ponderazione dell' uonio sopra il suo piede sosrentacolo del tutto come si mostra in quello che con le braccia aperte va sopra la corda senza altro bastone
,

(i)
egli
Si

Intorno

il

rcrgare

muscoli ne!
che sono
gli

corpo
in

umano,
si

dee avvertire, che quei


e

moto

goa*
^

fiano,

che piuttosto

si

coQfondon

ani

cogli altri

Dell' uomo , altf' animali ^ che nel muover' si con tardit non hanno il centro dtlla

gravit troppo remoto dal centro


sostentacoli
.

delli

CaP. CLXXXXiX.

Quell'animale avr ii centro delle gambe suo sostentacelo tanto pi vicino al perpendicolo del centro della gravita il quale sar di pi tardi movimenti , e cos di
,

converso^ quello avr il centro de' sostentacoli pi remoto dal perpendicolo del centro della gravit.1 sua, il quale lia di pi

veloce moto, (x)

(i^ Tutti

corpi hanno

il

centro
il

di

gravit

nel

mezzo
si

della

loro

mole,

ia

cui

tutto

peso de' medesimi


fatta
,

raccoglie.

L'uomo,
de motu
le

per osservazione
Aciim<ilum P.
il
I.

da Gio, Alil

fonso Borelli

ha

centro

di

gravit fra
si

natiche ed
la

pube. Dal centro di


piano
di
fuori
in
il

graviti
di
terra

tira

ia
si

gi

linea

perpendicolare sul

(][aesta

chiama linea di gravit, o

direzione, 'e
della
.

del corpo

no a tanto che questa linea non esce esso sempre si stara dritto
,

base
i

piedi
loro

Stano

corpi

A
,

B,

Fig.
la

31.
linea

e di

sia

cener
il

di

gravit, e
licolo

CD

sia

gravit, ossia
.

perpen-

come qui lo cade a piombo

dicesi

dall'

Autore

Cotesto perpendicoia
,

nel
si

corps

A dentro
a

sua

base;

ma
cor-

nel corpo
della

B, ove

tirasse
e

piorabo

cadcrebbe
il

fuori

base
II

po Bi

rerso E , medesimo

da tjuesta banda dee cadere

effetto

dorr succedete nell'uomo, ed


scsi Te ii Sorelli >

^a Ogni altxo animale. L'uomo adunque,

^?5

De /r uomo

che porta un peso sopra le spalle

GAP. ce.

tig.

32.

Sempre la spalla dell'uomo che sostiene il peso pi ;!t:i , che la spaila senza peso , e questo si mostra nei la jgura posr;i, per ia qucjle passa la iiica centrale di tutto il peso dell'uomo e del peso da lui poitato: il qual peso composto se v.ow fusse diviso con egual soma sopra il centro della che gamba, che posa, sarebbe necessita tutto il composto rovinasse: n^a la necessit provede, che tanta parte del peso naturale deir uomo si getta da un de* lati ,
, ,
,

Tom. IL

si

regge in

piedi
>

sulle

lue

gambe, che fanno


spina
:=.ltri

le

veci di
de'
si

due colocnuccic
femori
,

siccome esse sono formate dagli ossi


,

delle

tibie

che uniti alla


uni

dorsale
.

giiceiono dirittamente gli


la

sopra degli
in

Q^nindL
dal
le
j

linea

di

direzione

tirata

gi

perpendicolo
dee Cdcre
di
si

centro di

gravit
,

del

corpo dell' uomo,


la

fra

piante de' piedi

orver dentro
in

pianta

un

piede

perche altrimente avvenendo, l'uomo non


gere in piedi
,

potrebb: reg-

ma cadcrebbe
linea

quella
.

banda

dove

sareb-

be inclinata
che
scoli e
la
.

la

di

direzione

Ne

da

lusingirsi

sua

caduta possa essere riparala dalla forza de' mucose dice


.

Altre utili

il

BoicUi

sullri

ponderazione

sulli

moti

dell' ueuiio

Io

iie

ho

fatta

un'

epitome

in

rosira lingua
c[u^!e

per vantaggio degli


presente

srudJosi
,

di

pittura, Ja

iino

al

rimane inedita

quanra ?a qiiriitit del peso accdettale ^ che si aggiunge dalTopposito Iato: e questo far non si pu se V uomo non si piega e non s'abbassa dal Iato suo pii lieve con tanto piegamento, che partecipi del peso
portato: e questo far non non si alza, e la spalla lieve non s' abbassa. E questo il mezzo che V artifziosa necessit ha (^i) trovato in tale azione
accidentale da
si

lui

pu,

se

la

spalla del peso

Della ponderazto7e de It uomo sopra piedi. GAP. CCl.

li

suoi

Sempre il peso delT uomo, che posa sopra uua sola gamba sar diviso con eguai
(t)
0,iiej;to

Capo andercbbe
il

unito
,

al

Capo
di

CCXV.
la

Per ispiegate chiaramente

problema
che egli
le

bisogna che

li-

nea di direzione tirata sia dal cominun centro


t dell'

gravi,

uomo
di

del

peso
fra
I

porta

in

spalla

la

quale dee scmpie cadere


la

piante

de* piedi,
il

o dentro
comuiune
deli*

pianta

un piede.
coli'

meccanici
i

trovano
che

centro di

gravit
del

unire

due centri di gravit


linea
j

uorao

peso
3. )
>

con
la

una
parte

sia

questa

AB.
la

Tig.

quale dividono io

C,
la

in

guisa che
raal

parte
-,

A C

alia

altra

CB
il

abbia
il

medesima
dell*

gione

contrariamente presa, che ha


porta
sulla
,

peso
se
la

uomo
la

peso che egli


t
del

spalla y

quale

fosse

meil

peso
della

deli'

uomo

sarebbe
e la

allora

patte

AC

doppio

parte

CB;

perpendicolare

CD

xapptc-

eaccrebbe la linea di direzione.

'^S
parte opposita sopra ta , che sostiene
.

il

centro della

[gravi-

De 11^ uomo
L'uomo,

che
(

vtiove

GAP.

CCII.

34-

che si move avr il centro della sua gravitk sopra il centro della gamba, che posa in terra.
D^'lla blie azoue del peso d

qn alinque

ani

male

ininobile

GAP.

sopra le sue gambe GClll. ( f/g. s>.

La privazione del moto di qualunque animale, il quale posa li suoi piedi nasce dalla privazione dell' inegualit che hanno infra loro opposici pesi , che si sostengono (i) sopra i lor piedi
, .

(i)

La

Meccanica

e'

istruisce

che
la

nelle

micchiue
e
,

dassl

la

privazione del moto quando

forza

*1

peso

sono in istato di equilibrio jossia di ep^uagl ianza


le
si

la

quadella

conosce moltiplicando
,

il

valore della forza,


bracci
.

xcsisreBza

ossia

peso

per

le

lunghezze dei

dalla le-

va
za
t:

contrariamente presi
il

dal
::::

punto

di
f

appogi^io
Tig.
3 6.
i

Dicasi
la

adunque, che
l

peso
in

lOOj

or

r:

so

son
=;

equilibro,
presi

perche

bra:ci

AC,
d'

GB,

4,

contrarianocnte

dal

punto

176

Ve

pie 'T amenti^ e voltamenti dell' ttomo',

eAP. CCIV.

Fig, 37- )

Tanto diminuisce V nomo ne! piegamento dell'uno de' suoi lati qiianco egli cresce nell'altro suo lato opposito, e tal piegatura sarh alFultimo suhdupla alla parte

che

si

estende.

di

questo

si

far

parti-

colar trattato.

De

pegamenti GAP.

CCV,
de'

Tanto quanto ano

de* Iati
,

membri

piegabili si [ara piij lungo tanto la sua parte opposira sar diminuita. La line-a centrale estrinseca de' lati, che non si piegano ne' membri piegabili, rnai diminuisce o cresce di sua lunghezza, (i)

JB

appoggio C, e moltiplicati pel valore del peso aooXt readono prodotti eguali, cio A z:

A
:^

, e

fotza

|oX^. E
c\\t

cosi

arvicre negli animali.


il

Si

dice

B r2 adunque,
si

per recare
il

moto
Ity^L

nella

forza

B>

bisogna

accrescerla

oltre

suo

valore di
la

50,6
AB
.

che allora da essa


peso
si

muotra
la

ver mediante
negli

il

A.

Il

moto

pertanto

animali avviene
,

juando

trova ineguaglianza

foiza

la

resistenza

(i)

Q^ucsto

Capo va unito coirantcccdcate. Per rentermini


,

dere chiari a
Cile

chicchesia alcuni

si
1*

vicn

dicendo,
duc>
ii

la

ragiozi

subdupla

coiac sarebbe

U30

a.l

S?7
Della eqipederanza.

AP- CCVJ.

Sempre
di se
^

la

ligara

che sostiene peso fuor

della linea centrale delia sua quandebbe gettar tan-co peso tKituralej o acK\x.^ parte cidentale dall' opposita che faccia equipondcranza de' pesi interno a!hi linea centrale, che si parte dai centro dalla parche si posa e passa per tutta t^ del pie
,
,

peso sopra essa patte de' piedi in terra posata. Vedesi nsteralmente uno^ che piglia un peso dall' uno de' bracci , gictar fuori di se il braccio opposito; e se questo non basta a far i' equipondcranza, vi porge tanto pi peso di se medesimo picgn-nJosi 5 che si fa sufficiente a resistere alV applicato peso. Si vedti ar.cora in uno^ che sia per cadere ro\'escio l'uno de' suoi
la
soiia del
,

lari

lateTali

ctie

senipre

getta

infuori

li

braccio dclTopposita parte.

Del moto umano

GAP, CCVII.
I'

Quando
'di

tu vuoi fate

uomo motore
li

alcun peso, considera,

che

moti deb-

^.

air S.
al

simili

facendo sempre

il

rapporto del numero


la
1'

minore
tira

maggiore. La linea centrale


dell*

linCi

che
si

si

per lo me^zo
ella

Homo
.

ed ancoichc

uomo

pie-

ghi

mai diminuisce

178

bono
di

esser fiuti per diverse

linee

cio

basso in alto con semplice moto, come quello, che chinando si piglia il peso, fa che rizzandosi vuole alzare , o quando vuole strascinarsi alcuna cosa dietro, ovvero spingere innanzi , o vuol tirare in basso con corda, che passa per carrucola. Qui tan^ si ricorda che il peso dell'uomo tira gravit sua fuoto qu imo il centro della ri del centro del suo sostentacelo A questo s'aggiunge la forzri , che fanno le gam^ be 5 e schiena piegate nel suo rizzarsi. Mai si scende, o sale, n mai si camina per nessuna lnea, che il pi di dietro nonalzi
il

calcagno

(x)

(i)

Grandissima forza fanno

muscoli
sulle
,

delle
spaile

g.nir.b,
si

juanJo l'uomo caricato di


drizzare
P.
J.
,

un
il

peso
Sorelli

vuol

co-ne

ha

spiegato

de
1'

motu anifnalium

Cap.
spalle

XII.

Trrbl.

LUI, Sia adunque


libre
al

uomo
il

caricato
a.

sulle

di

un

peso di

izoj
,

egli

piegandosi

fianchi, alle
e

crinocchia,
in

ed

piede, alzando
porta

calcagno,
a lui

reagendosi

punta con un piede


fa

come avviene
.

iieir entrare

che

per

una

bassa

Tutra
glutei

la

sua

micchina allora
(

vicn

sostenuta da" muscoli

GPH,
i

^'S-

bisogtta
azioiie
si

i^' ) da' vasti che unitamente

YON
si

da* soleari
e

LK,
peso;
e

quali
ali*

contraggano,

concorrano

che
la
,

fa

l'

iioino
di

di

reggere cutesto

dee far

che

linea
e

gravit
.

AL
solo

non esca
muscolo

fuori

del

ginoca-'issc

chio V

del

piede

Un

che

uou

'79

Del moto

creato dalla

destmzmie del bilico,,

Qi\
11

ccvni.

creato dalla destruztone del bilico, cioc dali' inegualit non si muove.imperocch nisruna cosa per se si amovcs che non esca dal suo bilico, e quella si fa pi veloce, che pi si riiiove dal detto suo bilico, (i)

moto

Del

bilico delle figure


(

CAB, CGIX.
)

%.
posa

o^-

Se
piedi
,

la figura
la tjpalia

sopra
lato,

uno

de' suoi
fa

di quel

che posa

sempre pi bassa, che

l'altra, e la
il

fonta-

nella della gola sar sopra

fnezzo della

farebbe

che l'uomo Tovcsciasse


il

sul

suolo.
di

E' poi
cocesti

cos
mii-

marayigiiosa
scoli,
i

calcolo che fa

il

Borelli
di

qaali volte

trova
e

egli

foraiti

forza

per

quaranta

quattro
(1)
clic

pi

del

peso proposto di libre


1'

120.
,

SI

fa

La voce ilico la uvedcsitna che nel punro d'appoggio consideralo


.

efjuilibrio

nella

leva, e

nella

bihncia

Sembra, che
1*

<jui

l'Autore
Gap.

si

contradica a

quanto ha detto poco

innanzi nel
,

CCIII.

Ma

biso-

gna qui intendere e non di un to


,

Autore

cio, che pirli de!


solt-into
.

se.'uplice

moto

moto continuamoto contiIl


il

auato sampre va distruggendo


t)ssia

successivamente
tanto pi

bilico,
il

l'equilibrio.

Il

moto
\i
f'i

veloce quanto

i)caccio della leva ^i

lun^o

i8o
Il me<3esimo accader pet qualunque lincs noi vedremo essa figura, essendo senza braccia sportanti non molto fuori della figura, o senza peso adosso , o in mano, o in spalla, o sportainento della gamba, che non posa innanzi, o indietro*

gamba che posa.

Della jirazia delle membra,

CaP. CCX.

Le membra
accomodare con
efftto
5

nel

corpo debbono essere


al

grazia

proposito

dell*

che tu vuoi, che faccia la figura.* vuoi fare la h?jura, che mostri e se leggiadria , debbi far menibri gentili distesi, senza dimostrazione di troppi mu* scoli , e quei pochi che al proposito farai dimostrare, farli dolci, cio di poca evidenza, con ombre non tinte, eie membra, e massiniamente le braccia disnodate, cio che nessun membro non stia in linea dritta col membro, che s'aggiunge seco. \i se il fianco polo dell'uomo si trova 5 perle posare fatto, che il destro sia pi alto> che il sinistro, farai la giuntura della spalperpendicola superiore piovere per linea lare sopra il piij eminente oggetto del fianco e sia essa spalla destra pi bgssa della sinistra, e la fontanella sia sempre superiore ;il mezzo della giuntura del pie d e la gamba > sopra , che posa la gamba
e se tu

posa nbbia il suo ginocchio piii che T altro , e presso all'altra gamba*; basso, L'attitudini della testa, e braccia soithnire , ptr non mi estender in dar* no ne aicun;i regola. TOir pure, che elle Siene fcicii e grate con vari storcimenti , acci non pajjno pezzi di legno.
tiht

nr,

De //a

comodit elk membra,

GAP. CCXL
d' essi

In quanto alla
bri
,

comodit

mem-

considerare, che quando tu vuoi figurare uno , che per qualche accidente si abbia a voltare in dietro, o pec canto , che tu non facci muovere ii piedi e tutte ie membra in quella parte dove volta la testa, anzi farai operare col partire esso svolgimento in quattro giunture, cio quella del piede, del ginocchio, del
avrai
a
,

fianco

del collo

e se poserai su

la

gam-

ba destra, farai il ginocchio della sinistra piegare in dentro, & il suo piede sia elevato alquanto di fuori, e la spalla sinistra sia alquanto pii bassa che la destra , e la nuca si scontri nel medesimo luogo dove
,

volta la noce di fuori del pie sinistro, e la spalla sinistra sarh sopra la punta del
e semp^ destro per perpendicolar linea pre usa, che dove le figure voltandola te:

sta,

non

vi si

volga

il

petto, che lanata-

l82
ra per nostra comodit ti ha fatto lo , che con facilit pu servire a
i!

coldiverse
varf

han^e, volendo 1* occhio voltarsi siti ; ec a qaesto medesimo sono

iu

in

obedienti i' altre ginarure: e se fai mo a sedere , e <:he le braccia s' sero in qualche modo ad oprare in qualche cosa traversa fa che il petto si volga sopra la giuntura del fianco.
,

parte i* uoaves-

D'

tnta figura sola fuor

delP istoria^

CaP. CCXIL
Ancora non reph'car le membra ad tifi nicdwsimo moto nella figura , la quale tu
nrjgi

esser sola, cio che se la figura


,

mo-

stra di correr sola

che tu non

gli

faccia

innan, zi , e l'altra indietro , perch altrimente non pu correre ; se il pie destro innanzi > cha il braccio destro sia indietro, & il sinistro innanzi, perch senza tal disposizione non si pu correr bene E se gli sar fatto uno , che lo seguiti , che abbia una gamba , che si getti alquanto innanzi , fa che r altra ritorni sotto la testa & il braccio superiore scambi il moto jC vad4 innanle
.

tutte due

mani innanzi

ma una

'^3
nel

z\

e COSI di questo
.

dir

pieno

libro de' movinienti

(i)

Q/ui/i sono le prhcpali

importanze , che ap" panengono alla figura, GAP, CCXIll.

si
li
>

Fra le principali cose importanti, che richiedono nelic figurazioni degli animae il siruar bene la testa sopra le spai-

(\) L'Autore qui promette di fare un Trattato de' movimenti del Corpo umano, ed il medesimo torna a no-

minare nel
ci

Cap.

CCXIX.
.

II

Botelli

potr soddisfare
le

sudi
cose
>

ciascuno studioso

tgli
i

dimostra tra

molte

che l'uomo camminando,

muscoli delle gambe


in
si

non
su

hand
,

no
nel
il

faticare
i

molto,
il

stando cosi egli


di

azione

ambedue

piedi,
clie la

centro
di

gravit
si

porta

inaanzl

mentre
un

gamba

dietro
.

stende ed

impunta
1*

piede con forza sul suolo

Per cotesto

moto

uomo

si

pochetto innanzi, e seguitando il cammino non pu avanzarsi con moto diritto al luogo ov' egli s' indi* rizza. Replicando poi il moto eoe alzare il p'iede didiegetta

tro,
scia,

vengonji
del

piegare tre
e

articolazioni,

cio della

fco.

ginocchio,
rsuscoli.

del

piede, mediante V azione


di

de

respettivi
li

In

cotest' atro

camminare
e

muscouopiega-

appena sostengono una quarta parte del peso mo. Ne avviene per il moto preceduto,
per
re

dell'
il

che

si

fa
a

del

capo,

del

Yada
Basi

egli

pian^tare

fuori

ceva, ed
Cap.

in

coresta
a

aisa
parlare

sempre innanzi, piede su cui prima sigiatermina il secondo passo. Tordel

petto

dall'Autore

ddl' uomo'

che

camraiua

nel

CCXIV-

84
le
,
il

busto sopra
i

fianchi

fianchi

spalle sopra

piedi.
intorno
,

De/

bilicar il peso

si centro

della

gravit de corpi

C/\P,

CCXIV,

che senza moto sopra li suoi piedi si sostiene, dar di se eguali pesi oppositi intorno al centro del suo soscentacoJo Dico, che se la figura sen?a moto sar posata sopra li suoi piedi , che s'ella getts. un braccio innanzi al suo petto, eh' el* la debba gettar tanto peso naturale indietro quanto ne getta del naturale & accidentale innanzi: e quel medesirno dico di ciascuna parte che sporta fuori del sua
figura

La

tjtto

oltre al

solito.
ptjf^

Dulie fgtire che hamio a maneggiare^ g tar pesi, GAP. CCXV.

Alai

si

lever,

o porter peso dalTuo-

tViO , che non mandi di se pi di ahreetanto peso, che quello, che vuole levare, e io sporti \n opposita parte a quella dove

l'sso leva

il

detto peso.

i9^

Der attith^dme
Siano
ioro
le

degli

mmn GAP. CCXVl.


.

membra
si

queHe

uomini con le che con dimostri V intenzione del loro animo.


in
tal

arcftudi ni degli

modo

disposti

Variet ' auttidhn

GAP. CCXVH.

Pronunziansi gli atri degli uomini secondo le loro era, e dignit, e si variane secondo ie spezie, cio de'masclij, e delle

femmine.

Beir

atttitdim delie figure

GAP.

CCX VllL

pittore deve notar ' attfe !i n.oti degli uomini nati da Qualunque accidente immediate, e siano notail

Dico che
,

tudini
ti,

o^ messi nella mente , e non aspettare, che Tatto del piangere sia fatto tare a uno in prova senza gran causa \ pianto, e poi ritrarlo, perch tal atto non nascendo dal vero caso , non sar n pronto n
,

rale;
dal

ma

natu\n

ben buono averlo prima notato

caso naturale, e poi fare star quell'atto per vedere alcuna parte posito , e poi ritrarlo.

uno
al

pro-

186
^

Dell* azioni de circostanti a un caso notando

Gap. CCXIX.
Tutti
li

circostanti di qualunque

caso

degno

di essere notato sranao con diversi ammirativi a considerare esso atto, coatti me quando la giustizia punisce li maltatocosa devota tutti li ri : e se il caso di circostanti drizzano gli occhi con diversi come il moatti di devozione a esso caso
, ,

strare r ostia nel sagrifcio


egli caso

e simili:
di

s*

in questo

degno di riso, o non necessario che


,

pianto,
li

tutti

cir-

costanti voltino
di quelli
si

gli

con diversi movimenti


il

occhi a esso caso, ma e che gran parte


,

si dolghino insiepauroso, li visi spavencaso me: e se gran tati di quelli, che fuggono, faccino dimostrazione di timore , e di fuga, con

rallegrino, o

varj

movimenti, come
(Qualit

si

dir nel libro de'

moti.

degf ignudi

GAP. GCXX.
figura
,

che abbia del sottile con muscoli di troppo rilievo; imperocch gli uomini sottili non hanno mai troppa carne sopra V ossa ma sono sottili per la scarsit di carne , e dove
far
,

Non

mai una

poca carne
muscoli.

>

non pu

esser

grossezza

di

Cane

li

muscolosi

sor?

corti

e grossi.

Gap. ccxxi.
muscolosi hanno grosse Tossa, e so no uomini grossi , e corri, & hanno careI

stia

di

grasso

iiVi^-erocch le carnosit de'

muscoli per 'oro accrescimento si ristringono insieme, & i[ grasso, che infra loro si suole interporre > non ha luogo, & i muscoli in tali magri essendo in turco costretti infra loro, e non potendosi dilatare , crescono in grossezza , e pii crescono in quella parte , che pi remota da' loro estremi , cio inverso i mezzo della loro larghezza , e lunghezza .

Come

li

grassi non hanno grossi muscoli

GAP. CCXXll.
Ancora, che
ti
,

li

grassi sieno in se
gii

cor-

e grossi

come

anzidetti muscolosi

essi
le

hanno sottili muscoli , ma la loro pelvesce molta grossezza spugnosa e vana, cio piena d'aria; per essi grassi si sostengono pili sopra l'acqua, che non fanno li muscolosi , che hanno nella pelle rinchiusa

meno

quantit d'aria.

188
Quali
sono
li

muscoli
dell'

che
.

spariscono

7je^

tnevimcuti diversi

nomo

C ^ F. CCXXlll.

le

abbassare delle braccia poppe spariscono , o elle si fanno di pi


alzare,
il

Neir

&

rilievo;

simile fanno

li

rilievi

de' fianchi

ro fianchi,

nel piegarsi in fuori, o in dentro nelli loe le spalle fanno pi varier,

nissun' altra e li fianchi; 8z il collo, che moti pi variagiuntura , perch hanno li bili: e di questo si far un libro particolare.

De' muscoli, CaP.

CCXXIV.

Li membri non debbono aver nella giovent pronunziazione de' miiscoii , perch segno di fortezza attempata, e ne* giovanetti non tempo j n matura fortezma siano i sentimenti delle membra za pronunziate pi, o meno evidenti , secondo che pi, o meno saranno affiticati: e sempre li muscoli, che sono affaticati, sono pi alti, e grossi j che quelli ,che stanno in riposo, e mai le linee centrali intrinseche de* membri, che si piegano, stanno nella loro naturai lunghezza.
:

Che r ignudo figurato con grand' evidenza


muscoli^ sia senza moto. Qt\?,

de*

CCXXV.
moto
,

L'ignudo figurato con grand' evidenza


di tutti
i

suoi muscoli sia senza

per-

i89
che nnn s pu muovere ^ se una parte de' muscoli non si allenca quando u!i opposiri muscoli tirano, e quelli, che si allenfano, mancano della loro dimostrazione e q.ieU che tirano si scuoprono torte, e tannoli
,

si

evidenti.

Che

le figure igunde non debbono aver loro muscoli ricercali affatto. CAi\ CCXXVl.

figure ignude non debbono avere muscoli ricercati intcramenie 5 perPer ch riescono difficili , e disgraziati quell'aspetto, che il membro si ji'olra alla sua operazione , per quel medesimo siano muscoli pi spesso pronunziati . il Il suoi muscolo in s pronunzia spesso le sue particole mediante l'operazione, in modo che senza tale operazione in esso prima non si
i

Le

loro

dimostravano Tom. IL

(i)

(i) Sfcond
scol

la

buona maniera d
si

pronunziare
si

made'

nelle

figure

ignude
,

e, che questi
e
,

debbino deventre

e da dove escono , cidere dove entrano medesimi va mosttaro con tal dubbiezza e sia morbida carnosa
,

il

he

apparisca

De ir

al/a r^^me Trio

racco ruimento

^^^

muscoli,
II

GAP. CCXXVII.

muscolo della coscia di dietro fa maggior varici:?! nella sua estensione, & attrazione, che nisson altro muscolo, che secondo quello, che Il sia nell'uomo
.

terzo quello delle schiene. Il quarto quello della gola. U quinto quello delle spalle. Il sesto quello dello stomaca, che nasce sotto il pomo granato, e termina sotto \\ pettignone , cola

compone

natica

il

me

si dira

di tatti

(0
negli

Dove

s trovi^

corda

mmn senza

mnscolL GAP.

CCXXVllL
la
,

trova lina corda la maggiore , che sia nell' uomo , la quale senza muscolo y e nasce nel mezzo delTnno de' fucili del braccio e termina nel mezzo dell'altro fucile, et hajidella
si
,

Dove il braccio termina con mano presso a quattro dita

palma

(i^^

Pel

mascold di dietro cella coscia, intenJesi


della natica
il

il

bicpite

quello
il

piriforme

quello
e e
il

della:

schiena
Il

cran dorsale.

Ouello della eola


il

tnAsteideo

muscolo delle spalle sarebbe


e

trapezio,

quello, dello

scomaco

oUiq^uo esterno.

9'

gura quadrata, et
i^rossa

larga circa tre dica, e

mezzo dico , e quescii serve solo a renere insieme strecci i dac detvi fucili del braccio, acci non si dilatino.
Degli
otto pezzi che nascono nel mezzo delle corde in varie giunture dell' uov.o
^ .

Gap. ccxxix.
Nr.scono nelle giunrure dell' uorrio alli qu ili sono stabili ne! cuni pezzi dV;Sso mezzo delie corde, che legano alcune giuntare, come le rocelle delle ginocchia, e
;

quelle delle spalle

,
,

de' piedi

le

quali

che n' una per spaila, & una per ginocchio, e due per ciascun piede sono la prima giuntura deili diti grose questi si fanno dusi verso il calcngno rissimi verso la vecchiezza dell'uomo.

sono

in

tutto otco

Del muscolo
et il

che infra il forno granato pettignone C^\P. CCXXX.


,
.

Nasce un muscolo

infra

il

pomo

gra-

nato, & il pettignone ( dico termina nel pettignone ) il quale di tre potenze, perch diviso nella sua lunghezza da tre corde, cio prima il muscolo superiore, e poi seguita una corda larga , coae esso

seGotxio masco?o pi basso di questo, al quale si congiunse la seconda corda, al fine seguita il terza niuscolo con la terza carda y la qaal corda congiunta ali* osso de! pettignone : e queste tre riprese di tre muscoii eoa tre corde sono fatte dalla natura per il gran moto , che ta r uomo nel suo piegarsi, e distendersi con sinnle muscolo r ti quale se fosse di un pC/zo, farebbe troppa variet
,

19^ muscota

poi

segtita

i!

nei suo dilatarsi

restringersi,

nel

pie-

parsi, e distcadersi deli uonio , e fa mat^gior bellezza nell uomo avtr poca variet di tal muscolo nelle sue a/.ioni ^ imperoc-

ch se il muscolo si ha da distendere nove dita, c altrettante poi ritirarsi, non tocca tre dita per ciascun muscolo le quafanno poca variet nella loro figura , e li poco difoniano la bellezza del corpo (l)
,
.

(t)
clfcU*

Il

muscolo di cui qui parla


,

l'

Aatr>re

il

retto

abdomcn
libre

che cosi

rien chiamato pel

progresso dcl]e
j

sue

a seconda della lunghezza del corpo


,

si

attacca

<

superiormente allo stctn


vere cosie
i

ed
'I

alle

cartilagini

dell'

ultime

indi

coprendo
.

mezzo del ventre termina somuscolo


che
i

pra r osso del pube


esteriore
tre^

Cotesto

ha
lo

il

suo

piaao
in

interrotto
,

dalle

aponeurosi
insieme

dividono
tendini
al s

muscoli

confondendosi
diyisioui
si

loro
fino

ma
di

talvolta

coestc

coarano

numero

cinque.

^93

Deir ultimo svoltameino , che fu jar

/'

no*

mo

nel vedersi a dietro, Cc\i\


{

CCXXXl.

Ft^. 40.

L'ultimo evolta nrento, che pu far V tiomo sar nel dimostrarsi le calca irne indietro,
^i Se
ii

viso in faccia
,

questo
si

non

far senza difl coir

e se

non
,

la

gamba
la

'&
:

abbassasi la spalla

nuca e la causa di tale to sa dimosrrara neir anatomia e quali muscoli primi , & ultimi si nmo7no/(i)
da
,

piega che guarsvolranen-

Quanto

altro di dietro.
(

pno avvicinar V un braccio con C\V, C<ZXl.^\l


^'^.41,

Delle braccia che si mandano d dietro, le gomita non si faranno unii pi vicine, che le piij lunghe dita passino le gomita deli' opposite mani, cio<: clie 1' ulriTna vicinit , che aver possino le gomita dietro alle reni, sar quanto lo spazio che dal suo gomito airestrtmo del mag,

(i)

Il

Lomazzo
Lib,
e

nel

suo
di

Tratcaco
tutti
gli

delLi

Pittura

al

Cap.

IV.
far

del

VI.
gli
fine

parla

syoltaracnti

che

pu
il

l'uomo,

riduce ad orto caoi.


del

Se ne

vct/o-a

Supplemento nei

Towo.

194.
gior dito della

mano
le

>

le

quali braccia fan^


si pospetto, e

no un quadrato perfetto. E quanto


sino travets.jr

braccia sopra

il

gomita venghino nel mezzo gomita con le spalle, cia fiinno un triangolo equilatero.
che
le

del pete brac-

to, e queste

De//' apparecc/jio e//a forza deP nomo viio/ generare gran percussione
.

che

CAF. CCXXXlll.

%.43.

Quando l'uomo si dispone alla creaesso si spiezione de! moto con la forza ga j e si torce quanto pu nel moto contrario a quello dove vuol generare la percussione, e quivi s' apparecchia nella forza , che a lui possibile, la quale conduce , e lascia sopra della cosa da lui percos,

sa col

moto

del

composto.
,

Del /ci forza composta da/P nomo


dir delle braccia,
(

prima

si

GAP. CCXXXIV.
)

^/^. 43-

Li muscoli che muovono il m/aggior braccio nell' estensione e retrazzione del braccio , nascono circa il mezzo dell* osso detto adjutorio, 1* uno dietro ali* altro; di dietro nato quello, che escende braccio, e dinanzi quello, che io picg:i. il
fucile del
,

^95
Be V tiomo e pi potente
nel
tirare
elle nello spingere, provasi per la 9.2 d^ ponderibtis t dove dice; Infra li pesi di egual potenza, quello si dimostrer pi potente^

che sar pi remoto dal po!o della loro biSeguita ^ che essendo N. B. mulancia scolo, & N. C. nvuscolo di potenza infra loro eguali 5 il muscolo dinanzi pi potente , che il nvoscol-o di dietro N* B. , perch esso e fermo nel braccio in C. sito pi remoto .\ polo gomito A. , che non ^ B. ,i quale di l da esso polo, e cos conciuso T intento Ala questa forza semplice, e non composta, come si h
.

N.C

propone
la
,

di

voler

trattare^ e

dovemo

njet-

ter pi innanzi.; e la forza

composta

quel-

un operazione con le -braccia, vi s'aggiugne una secoada potenza dei peso della perdona, e delle gambe come nei tirare, e nello spingere, che oltre alla potenza delle braccia vi s' aggiugne il peso della persona, e la forza della schiena, e delle gambe, la quale nel vosarebbe di due ad ler distendersi, come che uno la spin^esse^ e 1' altina colonna
fvicendosi
,

quando

tro la tirasse, (i)

(t)

si

torni
,

leggere
si

la

rota fatta

ai

Gap,

ixc la Jaiiaacia

ove

>cliceYay

xjbc i pesi

souc

CXCIIL su A
<

ip6
Qual* maggior potenza dell' nomo , quella del tirare o quella dello spngere
,

GAP. CCXXXV.

Fig. 44. )

I' uomo nel tirare, che nello spingere, perch nel tira-

Molto maggior potenza ha

e e

Vtg.

19.

pi

gnvi
in

perch

bracci
,

di leva AC"

>

BC

sono pi lunghi
resti

questa
la

positura

che
in

in

altra

qualunque che
in

mossa
ogni

bilancia

come
la

D,
del

ed

conciosiache

grave pesa per


djll'

linea

suo

molo, siccome
egli
11

dicevasi
i

Autore nel citato Capo.


e del

Ma

i]Ut

descrive

muscoli dell'antibraccio,
colla
lettera

raggio
)

muscolo segnato
bracciale,

Vg.

43.

il

tficptte

e l'altro
e

contrassegnato
l'estensore
del

CN
i

il

hic'

pite

11

primo notniuaro
nella
,

cubito,
tutta

ed
la

collocato
lui-ghez.ra

parte
egli e

di

dietro dell'omero

sua

ed

quel
.

muscolo che
Neil' altro
in

in

cotesta

patte

h
si

la

grossa

massa carnosa
,

rimane
differenti
.

ripartito
siti
,

nelle

sue

porzioni
nel

che

si

attaccano

riuniscono

basso
nel

in

un

sol

tendine

V
ed

una

delle
la

porzioni

posta

mezzo
ha

del

muscolo

essa

pi lunga di
eia

tutte.

L'altra porzione

collocata

nella fac

esterna
,

La

tetza
essa la

luogo

nella
tre

parte

interna

del

braccio

ed

pi corta delle

La porzione mezzana
al

rimane attaccata con un piccolo tendine

sotto
il

tubetcolo
;

che
cala
si

il

collo

della

scapula nel suo orlo anteriore


fino
all'

luogo
attacca
si

di

dietro

dell'omero
le

ollccrane a
L'

cui

insieme con ambedue


slla

altre

porzioni.
dal

cstetna
collo
alle

attacca
all'

faccia

di

fuori

del" omero,
L'

suo

perfino

estremit
inrcriori

inferiore.
della

ultima

attaccata
al

due

teste

patte

intcraa dell'omero

ligi-

^9?
s'aggiunge la potenza de* muscoli delche sono creali solo al tirare, le braccia e non allo spingere ? perch quando il brac~ mnscoli, che muovono il li ci dritto gomito non possono avere ^alcuna azione nello spiPLiere pia ^ che si avesse V uomo appofigiando la spalla alla cosa che lui vuole rimuovere dal suo sito, nella quale solo s' adoprano li nervi a che drizzano la schiena incurvata ^ e quelli che drizzano
re vi
, ,

Jncnto Intcr-ir.uscolare
bcdfie
ie

interno.
si

Come

gi
a

si

diceva

ultime porzioni

vanno

confondere
e

in

ambe* u
cu-

tcBdine colla me;izana soprannominata,


neir ollccrane
.

che

s'

impianta
dei

Il

tricipite

l'estensore
il

adunque
la

bito, o

dell'

anti-braccio sopra
il

braccio; pu

estendere
scapula

r ojncro sopra
Il

cubito

muovere alquanto

b/cipite

GN
fsso

si

attacca

superiormente con due tencoracoide, e

dini

l'uno
si

viene dall' estremit dell' apoise

l'altro
della
alto
fie

attacca
,

sopra

l'orlo della

cavit

glenoide

scapula
dell*

e
.

passa nella
Si
'1

senuosita
essi

che incavata ncll*

ometo

uniscono

tendini
,

ad una

tTorzioil

carnosa

verso
,

mezzo del braccio


braccio
indi

formano
davanti
,

cor-

po dfl bicipite
dine

che discende lungo


al
j

il

ed

un
'

poco internamente
,

tetniina

con un tenIl

con un aponeurose nella piegatura del cubito


si

tendine
raggio
rere
.

attacca

all'orlo
il

posteriore

della
,

tuberosit

del

Pu anche
alcuni

bicipite
alla

concorrere

secondo

il

pa-

di

Anatomici,

supinazione anche con magper


essa
j

gior

forza

de' muscoli

destinati
il

ed

in

alcuna

occasione pu

muovere

braccio

sopra

l'antibraccio.

gamba piegata, stamio sortola o nella polpa dietro alla gamba, e


Ja

cosci* %

cos e

concluso al tirare aggiungersi la pore^i/a delle braccia, e la potente estensione d^lie gambe, e della schiena, insieme col per* ro dell'uomo, nella qualit , che richied-e ja sua obliquit ; Se allo spingere concorre il medesimo, mancandogli la potenza lU je braccia perch tanto a spingere con
,

vn braccio
la e
la

dritto senza

moto, come avetra la spal-

re interposto

un pezzo di legno cosa, che si spinge.


,

D-e//e

tnembra che piegarlo


,

e che

cffco

fa A
.

carile

che

le

veste in esso piegamerae

CAR CCXXXVL
La carne cbe veste e giunture dell* ossa, e r altre parti alT osso vicine, creS'cono, e diminuiscono nelle loro grossezze secondo il piegamento, o estensione delmembra cio crescono dalla le predette parte di dentro delT angolo, che si genera nei piegamenti de'membri, & s'assotcigli.ino > e si estendono dalla parte di fuori dell* unsolo esteriore: & il mezzo che s' interi3one fra l'angolo convesso, & il concavo partecipa di tale accrescimento, o diminuzione ma tanto pii o meno, quanto le
,
,

199
parti soro pi vicine

o remote dagli angoli delie dette giunture piegate.


,

Del

voltar la

CAK

gamba senza la CXXXVjI.

coscia.

Impossibile il voltar la gamba dal ginocchio in gi senza voltar la coscia con altrettanto moto | e questo nasce che la giuntura dell'osso del ginocchio ha il contatto deir osso delia coscia internato, e

commesso con Tosso


si

della

gamba,

solo

pu muovere tal giuntura innanzi , o indietro, nel modo, che richiede il camminare , e r inginocchiarsi ma non si pu mai muovere lateralmente , perch li contatti , che crmpongono la giuntura del ginocchio won lo comportano: imperocch se giuntura fusse piegabile, e voltabile, tal come l'osso delT adiutorio , che si commette nella spal'a , e come quello della coche si commette nell'anche, l'uomo scia avrebbe sempre piegabili , cos le gambe per gli loro lati, come dalla parte dinanzi 2la parte di dietro, e sempre tali gambe sarebbono corte ; & ancora tal giuntura
; ,

non pu preterire
ba
,

la

rettitudine della

^c

solo piegabile innanzi, e


si

gamnon in,l'

dietro, perch se

mo

non

si

piegasse indietro potrebbe levare in piedi

uo-

t]^uan-

'200

fusse inginocchiato > percli nel -levarsi di gincccluoni , delle due ginocchia , pr^isopra l'uno rja si d il carico del busto

de' ginocchi, e scaricasi il peso deiT altrv> ^ in quel tempo l'altra gamba no'i altro,

&

sente aUro peso che


Cv.n
facilit leva
il

di se

medesima

ond<^
,

ginocchio da terra e del piede tutta posatoi ali-i ir>ecte pianta terra, di poi rende tutto il peso sopra esso piede posato , appoggiando la mano s<v pra il suo ginocchio, & in un tenipo disrende il braccio , i quale porta il petto la testa in alto^ e cos distende , e drizy.a la coscia col petto, e fassi dritto sopra fesso piede posalo insino? che ha 4evaco V
,

^,

Qlcra

gamba

..

De/d piegatura

della

caiue^

CaP. cxxxviil
Sempre la carne piegata grinza apposita parte da che T tirata.
jcl moto
d^ll*

semplice

eiriicmo,

GAP. CCXXXIX.
II

moto semplice

detto quello
,

che

fa nel

piegarsi sciupliccmencc

inivan^i^

u indietro.

201
Afoto compos.ta
.

Cz\P.

CCXL.

n moto composto
garsi
in

e detto qnello, qufiQ-

richiede piesi rraverso in un nedcsima tempo: cos d^^ve avvercire il pittore a timovinenti con>posti , quali siano inre tcora'mente alle lofo composizioni, cio se
g , e
in
i
i

do per alcuna operazione

un'atto composto, mediante le neimiti cessita di tale azione, chci tu non in contrario co! largii tc un'atto semplice, il quale sar pi reaoro da essa azione

uno

td

Dl'I

moti appropri^itt agii ejfett ti om h C :\ P C C X L


.

degli

Li moti delle tue figure debbono essere dimostrativi della quantit della forzai quale conviene a quelle usare a diverse azioni , cic che tu non facci dimostrare lo niedesime forze a quei che lever una bacchetta la quale fia conveniente all' alzare d'una trave. Adunque fa diverse le dimor
,

srrazioni delle forze,


de' pesi

secondo,
.

la

qualit

da

loro njancggiati

De' moti

ddk
mai

figure.
le

CCXL!!.

Non
spalle,

farai

teste dritte sopra le


,

ma

voltare in traverso, a destra

Gas
a sinistra, ancorch elle guardino in su, o perch gli neccss.irio in gi 3 o dritto fare i lor moti , che mostrino vivacit de,

sta, e

non addormentata. E
di

non

fare
,

li

o di persona dinanzi dietro, che mostrino le loro rettitudini sopra, o sotto agli altri mezzi superiori, o inferiori: e se pure tu lo vuoi usare, fallo ne' vecchi e non replicare li movinenti delle braccia , o delie oambe , non che in una medesima tigura , ma n anche nelle

mezzi

tutta

la

circostanti, e vicine,

se

gi
ti

la

necessitk

del caso, che

si

finge

non
.

costringesse.

Deg/i

atti

dimostrativi

CaP. CCXLlll.

Negli atti affezzionati dimostrativi , le cose propinque per tempo o per sito s' hanno a mostrare con la mano non troppo remota da essi dimostratori; e se le predette cose saranno remote, remota debba essere ancor la mano del dimostratore , e la faccia del viso volta a che si dimostra.
,

Della variet de visi.

CAP. CCXLIV.

Sia variata V aria de' visi secondo gli accidenti dell'uomo in fatica in riposo, in pianto, in riso, in gridate, in timore, ec

cose simili

>

6c

ancora

le

membra

della per-

sona rtsieme con tutr^ T attitudine deve spondere all' effigie' akeFiita .
Desinoti appropriati aUa

ri-

mente

del mobile..

P.

CCXLV.

ro del corpo, & alcuni col po. Li moti mentali senza


altra parte, che mostr.i vira:
tali

Sono alcuni moti mentali senza il momoro det corii

moto
li

del cor-

po lasciano cadere braccia, mani,

&

ogni

ma

nior}

mon-

con il moto del corpo tengono il corpo con le sue membra col moto appropriae di questo tal to al moro della mente discorso si dir molte cose: evvi un terzo moto eh' partecipante dell' uno, e deli' altro, ^ un quirro, che non ne T uno u l'altro, e questi ultimi sono insensari, ovvero disensati ; e si mettono nel capitolo della pazzia > o de' bulloni nelle loro moresche.
:

Come

gli atti mentali

muovano
,

primo gracQ di facilita

la pemosa in commodit

gap! ccxlvi.
11

moro mentale muove


,

li

atti
l,

sempiici

e facili

non

in

corpo con qua , & \\\


la

perch

il

suo obietto nella mente,

304
quale non

muove!
occupata

sensi

quando

in so

me-

desima

Del moto

nato dalla mente mediante

l'

obietto

CAF.
Quando
niediante
1*

CCXLll.
dell*

il

moto

uomo

causato

obietto, tale obietto nasce immediate, o n: se nasce immediate, quel che si muove torce prima all' obietto il senlascianso pi necessario, eh' l'occhio piedi al primo luogo , e solo li do star muove le coscie insieme con i fianchi , e ginocchi verso quella parte dove si volta
,

l'occhio, e cos [ran discorso


.

in

tali

accidenti

si

far

De' moti comuni.

GAP. CCXLVIII.

Tanto sono varj li moti degli uomini quante sono le variet degli accidenti , che discorrono per le loro menti ; e ciascuno accidente in se muove pi, o meno essi uomini, secondo che saranno di maggior potenza 5 e secondo reta; perch altro moto far sopra un medesimo caso un giovane , che un vecchio.

Del moto ded animali, GAP. CCXLIX. 'a


Ogni animale di due suo moro pi qnell;: parcc
,

piedi abbassa nel


,

che

sta

soprti

il piede che alza, che quella la quale sta che posa in terra ; e la sua sopra il piede parte suprema fa il contrario: e questo si vede nelli fianchi, e spaile deli* uon)o quando cammina, e negli uccelli il rDcdesinio con la testa sua, e con la groppa, (^i)
,

Che

og7t

membro
il

sa proporzionato

tutto

suo corpo.

CaP. CCL.
sia

Fa che una parte d'un tutto


porzionata
di
al

pro-

suo tutto: conie se un uomo e corta , fa che il me, desimo sia in s ogni suo membro, cio braccia corre, e grosse , le mani larghe, e
figura grossa

grosse, e
re nel
iicnte

le

dia corte,

con

le

sue giunta*
il

modo

sopra detto,

cos

rinja-

Tom. IL

D
accentiasi

(i) gli
uccelli

Q^uaato qui
j

dall'Autore sai

volare de-

si

icplica

d^

lui

pi oltre ucl Gap.

CCXCIJC

206

Deir osservanza

del decoro,

GAP. CCLf.

Osserva il decoro, cio la convenienza delTarro, vesti, sito, e circostanti della dignit, o vilt delle cose, che tu vuoi
figurare; cio che il He sia di barba, aria ce abito grave, et il sito ornato, & i circostanti stiano con riverenza , aoimirazione, habiti degni , e convenienti alla gravit d'una corre reale > e li viii disornati, abbietti, eli loro circostanti abbino simili-

&

&

tudine con
te le
.

atti

vili

e presuntuosi,

tur-

membra corrispondino a tal componiniento Che gli atti d* un vecchio non


siano simili a quelli di un giovane
,

e quel-

li

d*

ne

quelli di

una femina a quelli di un maschio, un uomo a quelli di un fanciullo


delle figure,

DelPet

GAP. GCLII.

mescolare una quantit di fanciulvecchi, n giovani con li con altrettanti infanti , n donne con uomini , se gi il caso che vuoi figurare non li legasse insieme
Qualit d' uom'm ne^ componimenti dell* GAP. CCLlll. historie
.

Non

Per r ordinario
nuni
dell' hisf^ric

ne*

componimenti covecchi.

usa di fare rari

207
e separati da' giovani, perch
!i

no rari, e li ior costumi non si costumi de' giovani; e dove non con conformit di cosiunii non si fi amicizia , e dove non amicizia, si fd scpara/.ione E dove si fa componimenti d' hisrone api
.

vecchi socontaniK

parenti di gravit

consigli

f icc pochi
fug-

giovani, perch

li

gono

consigli:

&
,

giovani volenricri altre cose simili.

De/ figurare uno

che parli con

pit persone

GAP CCLIV.
Userai di far quello , che tu vuoi, che parli fra molte persone in atto di considerar la materia , eh' egli ha da trattare e di accomodare in lui gii atti appartenenti a essa materia ; cio se la materia persuasiva , che gli atti sieno al proposito simili e se la niatena di dichiarazione i diverse ragioni, fa che quello, che parla pigli con due diti della man destra im
,
,

dito della sinistra

minori, e Jo , con la che parli E se egli siede , che paja, che si sollevi alauanto ritto con e
.

avendone serrato li due col viso pronto verso il popobocca alquanto aperta, che paja
, ,

la resta

innanzi.

se

lo fai

in

piedi,
e
la

fal-

lo alquanto chinarsi col petto,

testa

Da

20S
inverso il popolo, if qa.'fe iigiirerai tacito , e tutto atienio a riguardare l' oratore in viso con atti ammiracivi e fai la bocca d* alcun vecchio per maraviglia dell'udite sen tenze chiusa, e nclli estremi bassi tirarsi indietro molte pieghe delle guancie , e cori le quali creino le ciglia aite neDa giuntura roolte pieghe per la tronte.- alcuni a sedere con le dita delle mani intessute, tenendovi dentro il finocchio stanco : altri con un ginocchio sopra l'altro, su il quale tenga la mano , che dentro a se riceva il gomito, la mano del quale vada a sostenere il mento barbuto d^ alcun vecchio.
;

Come deve farsi uva

fi^fura

irata

GAP- CCLV.
Alla flgora irata farai tenere uno per capo storto a terra, e con uno de' ginocchi su il costato, e col braccio destro levare il pugno in alto: questo abli

capelli col

biali capelli elevati, le ciglia basse, e strette, li denti stretti da canto della bocca

&

arcata , il collo grosso, edinanzi per narsi air inimico pieno di grinze.

il

chi-

Come

si JJgfsra

un

disperato,

GAP. CCLVI.
colteli

Al disperato farai darsi di un lo, e con le mai aversi stracciato

vesti-

209
menti
,

e sa
la

una

d esse

stracciar

ferita e Io farai

mani con

in
i

opera

piedi stan-

e le gambe alquanto piegate, e Ja perti sona siniilmentc verso terra , con capelli

stracciati

Del ridere ,

e del p-angere

e differeuza loro,

GAP. CCLVII.
che ride a cjue che piange non si varia i> occhi, n iiacca, ne guaneie, ma solo la rigidit delle ciglia, che s* aggiungono a chi piange , e levansi a chi ride. quello che piange s' aggiagne ancora le mani stracciar Je vesti , e variasi nelle varie cause del pianto, perch alcuno piange con ira j alcuno con paura, alcuno per tenerezza 9 & allegrezza , alcuno per sospetto, et alcuno per doglia, e tormento, alcuno per piet, e dolore de' parenti, o amici persi; delli quali pian^eati alcuno si mostra dispn^rato , alcuno mediocre , alcuno lagrima, alcuno grida, alcuno sta con il viso al ei'-lo , e con le mani in basso , avendo le dita di quelle insieme tesquel

Da

sute
all'

altri

timorosi con
,

le

spalle

innalzate
le

orecchie dette cause


ciglia

e cos

seguono secondo
il
,

pre-

Quel che versa


loro giunture

pianto
e
le

alza
ri-

le

nelle

stringe

insieme, e compone grinze

di

sopra, e

2IO
volta
lui
li

canti della bocca in basso,


gli

co-

che ride

ha

alti

e le ciglia aperte,

e spaziose, (i)

Del posare

de' putti
e

GAP. CCLVIII.
non debbono
le

Ne*
essere

putti,

ne' vecchi
fatti

atti

pronti

mediante

loro

gambe
Del posare
delle

fcimne

e de*

giovani

Gap. CcLix.
Nelle femine, e giovanetti non debbono essere atti di gambe sbandate, o troppo aperte, perch dimostrano audacia, o
al

tutto privazione di vergogna, e

le stret-

te

dimostrano vergogna

quelli che saltano,

GAP. CCLX.

insegna senza alcun discorso del saltatore, che quando vuol


saltare
le
:

La natura opera,
egli alza

&

con impeto

le

braccia

e
si

spalle, le quali seguitando T

impeto,

(i)

Delle espressioni

dell'animo ne tratta Carlo Lce

brun

L'ultima edi/ioue italiana, rame


si

franzese colle sue


\'j

fi-

gure in

ttoya impressa in octayo. In Verona

^\

21

muovono
po,

insienie
in

con gran parte


si

del

coril

e ievansi

aire, sin' a tanto, che

qual im* peto accon^pagnato dalla siibita estensione del corpo incurvato nella schiena , e nella giuntura delle coscie, delle ginocchia , e de* piedi, la qual estensione fatta per obliquo 5 cio innanzi, & all' ins i e cos moto dedicato all' andare innan2 porta il innanzi il corpo che salta , & il noro d* andare all' ins alza il corpo, e falli fare
:

loro impero in s

consumi

il

grand* arco

&

aumenta

il

salto

(i)

(i) si

ponga r uomo A B E(
ossa
la

Fg. 45). drlrro In

modoclic
femore,

si

formi linea retta dalle


delle spine del dorso
,

del/c
si

gambe

del

qu.dc

pianti a pei"7iendicolo sul


di priviti
1'

piano

Allora

il

comune centro
e

sar tan-

to remoro dal piano per guanto


tlelle

intervallo

con/preso
1'

ossa delle
si

gambe

del femore.

Bisogna
segno

che

uomo
che
in1'

per saltare

pieghi

alle

arricolazioni
acuti
'1

B, C, D,
,

fino

abbiansi
teryallo

formare angoli

ad

un
di

che
e
'1

G
si

compreso

tra

centro

gravit,

pavi-

mento,
za
<lella

renda, a un di presso, eguale aliasela


,

lunghez-

coscia

ossia eguale alla

met

della

altezza di
,

G E,
,

suir

uomo

in piedi.

Stando egli

ia tal positura

e a

viva fori

za, e colla pi possibile prestezza facendo agire


jiujcoli

il
-,

suo corpo

gluzj

vasti

e sohi

si

cocrraggono

onde

le

tre

curve
e
si

che egli ficeva colle giunture ripiegate


bjlzansi

ABC.BCD,
iacontrandod'

CDE,

con grandissima spiota; ed


il

avere per ostacolo

pavimento
su

fa
>

uopo

che
i'

il

entro di gravit

balzi in

verso E

perche

in-

211
Dell'

uomo

che vuol tirare una cosa fuor di


Fg.

se con

grand impeto. GAP. CCLXl.


(

46.

L'uomo

il

quale vuol tirare un dardo,

o pietra, o altra cosa, con impetuoso moto , pu essere figurato in due modi pnn

o potr esser figurato quando 1' uomo si prepara alia creazione del moto, o veramente quando il moto d* esso finicipaii, cio

to
del

Ala se tu

io

fingerai
li

per

la

creazione
del

moto,

allora
la

lato di

dentro
linea

pie-

de sar con

petto; rn:i ivr la spalla contraria sopra il piede, cio se il piede destro sar sotto il peso dell'uomo, la spalla sinistra sar sopra la punta d'esso piede destro.
del

medesima

pressione gagliarda che


di
ella

la

macchina dell'uomo ha
averla
,

ricevuta
si

sua natura tuttavia va seguitando ad


balzi del

fa

eh'

pavimeuto,
il

continui ad essere spinta,


per
considerabile
tal'

an-

che di)po seguito


ci finattanto che

salto

intervallo; e

si
,

formi una una


e

eijuazione tra l'imneli*

peto della gravit


balzare
il

qucH' impeto
e

ottenuto

atto

salto.
;

Ella

tanta

la

forza esercitata

da'

muscoli
il

in cotcst' azione

che e maggiore del


e

peso di tutto

cor-

po dell'uomo per qnatlroccnto volte


dimostrato
L'
il
il

pi

siccome lo ha
I.

BorcUi de

motti

mtitnalium Tart.
dell' a

prop.

175,

Auiore replica su dei saltare


^Utle

uomo

nel

Capo CCLXX.

starebbe

bene unito

questo.

213
Perch quello^ che vuol tirare
do
il
,

o ficcar tirajt-

ferro in terra incurvata,

alza la gamba ppostta

CAP. CCLXU.

Quel che col tirare vuol ficcare, o trarre il cannone in terra , alza la gamba opposira al braccio che trae, e quella piega nel ginocchio, e questo fa per bilicarsi sopra il piede che posa in terra senza il qaal piegan)enro o storcimento di gambe far noa se tal gamsi potrebbe , n potrebbe trarre ba non si distendesse.
, ,

Ponderazione

de^ corpi

che non si
(

muovono
)

CAP. CCLXm.

Fig, 47.

Le ponderazioni ovvero bilichi degli uomini si dividono in due parti cio semplice, e composto. Semplice quello che
, .

uomo sopra li suoi piedi immosopra li quali esso uomo aprendo le braccia con diverse distanze dal suo mezzo , o chinandosi stando sopra uno de* suoi piedi sempre il centro della sua gravit sta per linea perpendicolare sopra il centro ci* esso piede, che posa: e se posa sopra li due piedi egualmente, allora il petto dell'uomo avr il suo centro perpendicolare nel mezzo della linea 9 che misura
e fatto dall'
,

bili

314
lo Spazio interposto infra
li

centri

d'essi

piedi
bilico composto s* intende esser quelI! lo, che fa nn uomo che sostiene sopra di s un peso per diversi nioii ; coin nella figura d'Ercole , che scoppia Anteo, il quale

le

braccia

sospendendolo da terra infra il petro e che tu li facci tanto la sua


,

figura di dietro alla linea centrale de' suoi

quanto Anteo ha il centro della sua gravit dinanzi alii medesimi piedi.
piedi
,

De ir uomo

che posa sopra il due piedi e che d di s pi peso alP uno , che alT altro .
,

GAP, CCLXIV.
per lungo stare in piedi l'uomo h.i srancata la gamba dove posa, esso manda parte del peso sopra T alrra gamba: ma questo tal posare ha da essere usato nelTet decrepita , o nell' infanzia, o veranente in uno stanco, perch mostra stanchezza, o poca valetudine di membri, e per sempre si vede un giovane , che sia sano, e gagliardo posarsi sopra T una delle gmbe, e se da alquanto di peso sopra T altra gamba, esso l'usa quando vuol dar
principio necessario al suo movimento, senza il quale si nega ogni moto, perch il

Quando

moto

si

genera

dall' inequalici

215
Bel posar Sempre
delle figure.
le

GAP. CCLXV.
debbono un bracfermo, o
sopra

figure, che posano

variare le membra, cio che se cro va innanzi , che T airro stia vada indietro: e se la figura posa
,

una gamba che la spalla eh* sopra essa gamba sia pi bassa, che T altra e questo
;

si

osserva dagli uomini

di

buon sensi,

li

quali attendono sempre

care l'uomo sopra li non rovini dalli suoi piedi perch posando sopra un piede, 1* opposita gamba non sostiene esso uomo, stando piegata , la qua:

per natura a bilisuoi piedi, acciocch

le

in

se
,

come
che
il
il

se

fusse
,

cessita fa

ins mandi

pra

la

peso centro della sua gravit sogiuntura della gamba j che lo sostiene .

morta , onde neche e dalle gambe

Delle pojiderazioi deW uomo nel fermarsi sopra de' snoi piedi. GAP. CCLXVI.

ferma soprali suoi piedi o si caricher ugualmente sopra essi piedi o si caricher con pesi ineguali . Se si caricher ugualmente sopra essi piedi , egli si caricher con peso naturale misto con peso accidentale o si caricher con semplice peso nasi
,

L'uomo che

a\6
Se si caricher con peso naturale misto con peso accidentale , allora gli estremi oppositi de' membri non sono egualmente disianti dalli poli delle giunture de' piedi ma se si caricher con peso naturale semplice , alturale
.
.-

lora tali estremi

di

membri oppositi

saran-

no egualmente
piedi
:

distanti

dalle giunrure
si

de'
fa-

cos di questa ponderazione

un

libro patticolare.
locale pu^ o

De/ moto

meno veloie

GAP. CCLXVIL
dall'uomo, o da acu?! altro animale sark di tanto maggior ^ o minor velocit, quanto il centro della o propinloro gravita sar pi remoto quo al centro del piede dove si sostenlocale fatto
, ,
,

H moto

gono

Degli animali i quattro fici

come

muovono. GAP. CCLXVlll.

ig, 48. )

La somma

altezza

degli

quattro piedi si varia pi che camminano, che in quelli che stanno saldi: e tanto pi , o meno, quanto essi animali son di maggiore, o minor grandezza e questo causato dall'obliquit delle
:

animali di negli animali,

^f^

gambe che toccano


fi^uiM
di

terr.t,

che innalzano
,

!a

esso animale
Id

disranno

loro obliquit
sc.pra

quando tali gambe e quando si ponla

gono

perpendi'JoKiri

terra, (i)
vieta

De//^ corrisponde. iza che ha la

delhi

grvssi^zza dell nomo con f altra met.

GAP. CCt.X{X.
l'una meta della grossezza , e larghezza dell' conio sar eguale all' altra, se le membra a quella congiunte non faranno
equali
,

Mai

si

nuli moti
dell' i{omo

Come nel saltar

/;/

alto vi si tra-

vano tre muti. Ci\P.

CCLXX.
in
il

Quando l'uomo
tre volte

salta

pi veloce che
la

alto, la testa calcagno del

punta del piede si piede, innanzi che spicchi da terra, due volte pi veloce, che Ij^ fianchi; e questo accade, perch si distanno in un medesimo tempo tre angosuperiore quello dove il busto si congiunge con le coscie dinanzi, secondo quello dove le coscie di dieli tro si congiungono con le gambe di dietro 3
li,

delle quali

il

{i)
se

De* moti
il

del

cavallo

ne ha Trattato
fine

il

Bordi

ne dar

Suppltmcato in

del

Tomo.

2l8
terzo dove la gamba dinanzi giunge con 1* osso del piede
]
.

si

con-

Che
ti

impossibile

gli appetti

e
.

che una memoria serbi tut* mutazioni delle membra


.

GAP.

CLXXl.

Fig. 49.

sa riserbare

Impossibile che alcuna memoria postutti gli aspetti , o mutazioni di alcun membro di qualunque animale si sia. Questo caso esemplificheremo con la dimostrazione di una mano. E perch ogni quantit continua divisibile in infinito il moto dell'occhio che risguarda la mano,, e si move dall' A. al B. si muove per uno spazio A. B.; il quale ancor esso quantit continua, e per consequente divisibile in infinito , & in ogni parte di moto varia l'aspetto, e figura della mano nel suo vedere e cos far movendosi in tutto il cerchio; et il simile far la mano, che s'inalza nel suo moro , cio passer per spazio che quantit
,

Della pratica cercata con gran solle citt dine dal pittore, CaP. GCLXXll.

E
pratica
la
fai

tu pittore
,

hai da intendere

che desideri grandissima che se tu non


,

sopra

buon fondamenco

delle

cose

219
narurali
e
,

farai

opere con assai poco onore,

nicn uuadagno: e se la tarai buona, i' opere tue saranno molte, e buone, con tuo

crandc onore >

&

utilit

Dtfl giudicare il pittore le sue opere


d' altrui.

e quelle

GAP. CCLXXlIi.
sr

Quando

l'opera

pari col giudizio,

quello tristo segno in tal giudizio: e quando l'opera supera tal giudizio, quesio

pessimo, come accade a chi si maraviglia d'aver si bene operuto; e quando il giudizio supera l'opera, questo perfetto segno. E se il giovane in tal disposizione, senza dubbio questo ta ecceUente operatore ma fia componitore di poche opere, le che fermeranno quali saranno di qualit gli uomini con ammirazione a contem,

plarle

(i)

Del giudicare

il

pittore la sua pittura

CaK
Noi sappiamo

CCLXXIV.
,

che gli errori si conoscono pi nell'altrui opere, che nelle sue, per fa che sii prima buon prospettivo , di

(i)

Coccsto Capo ha correlazione col

Cap.

XL

220
poi abbi intera notizia
delle

misure
,

dell'

uomo,

sii

buono archicectore
alla

cio

in

quanto appartiene

e dell'altre cose , ca , non ricusare ritrarle di narurale ; ma debbi tenere uno specchio piano quendo dipingi, e spesso riguarderai dentro l'opera tua , !a quale vi fia veduta per lo contrario, e parr di mano d'altro maestro e giudicherai meglio gii errori tuoi Et ancora sar buono levarsi spesso, e pigliarsi qualche solazzo , perch col ritornare tu migliorerai il giudizio j che lo star saldo nell'opera ti fa troppo ingannare, (i)
,
.

forma degli edirlcj, e dove tu non hai praii^

(i) s ripetono qui quasi le medesime cose detce Capo I. circa la prospettiva- e si rende ancor chiaro il medesimo Capo dicendo che lo studio della proal quale dee seguitare quello' spettiva dee essere il primo cominciando dalle sue proporzioni, della figura umana nel
, , ,

che in appresso sia


In fine soggiunge

da

farsi lo

studio
il

dell'

Architettule

ra.

che sar utile

far

riposare

pro-

prie opere, e non


le

riguardarle per

qualche tempo, lacuaPittori


j*

pratica
a

si

tiene
le

da

tutti

buoni

poich

tor,

nando
t
ici

rimirare

proprie opere dopo


}

qualche

tempo
non

si

ravviseranno foj&e degli ertoli

che

prima

vi

yedeyaa.

221

Come

lo specchio maestro de' pittori

GAP. CCLXXV.
Quando
tu vuoi vedere se la

rua

pit-

tura rutta insieme ha contorinitl co le cose ritratte dal naturale 3 abbi uno specchio ,
e t^vvi dentro specchiure la cosa

viva

cosa specchiata con la tua pittura , e considera bene il tuo obieito neil' uno, e neli* altro. Tu vedi uno specchio piano dimostrar cose, che pajono rilevate >

paragona

la

la

pittura fa
S(la

il

medesimo. La
,

pittura ha

una
la

superfcie

&
e

le

specchio
la

desinio.

Lo

specchio
e

pittura
nltra

memostra
il

similitudine delle cose circondata da ojj,

pare assai conosci , che Io specchio per mezzo de' lineamenti c ombre ti ta pijrcre le cose spiccate, &
bra
e

lume,

Tuna,

1'

di la della sua superficie.

se tu

avendo

tu fra

li

tuoi

colori

I'

ombre

&

lumi pi pocent/, che quelli dello specchio , certo se tu gli saprai ben comporre insieme la tua pittura parr ancor essa una cosa naturale vista in un gran specchio, li vostro maestro vi oiostra il chiaro, e l* oscuro di qualunque obietto, & li vostri colori ne hanno uno, eh' pi chiaro, che le parti alluminate del simulacro di tale obietto, e similmente in essi colori se ne trova
,

Tom,

II.

222
alcuno
rit di
j

che pi scuro, che alcuna oscuesso obietto onde nasce che tu,
:

pittore, farai

le

pitture tue simili a quelle

di tale specchio,

quando
li

veduto

solo occhio, perch

due occhi

da un circonda-

no l'obietto minore dell'occhio.

Qnal pittura

pi laudabile

GAPle

CCLXXVL
.

Quella pittura pi laudabile la quaha pi conformit con la cosa imitata Questo paragone a confusione di quelli pittori, li quali vogliono racconciare le cose di natura, come son quelli, che imitano un figliolino d* un anno la testa del quale entra cinque volte nella sua altezza , e loro la fanno entrare otto e la larghezza
, ;

delle spalle simile alla testa

e questi la

fanno dupla, riduccndo cos un picciol fanciullo d' un anno nella proporzione di un

uomo

di trent*anni

e tante

volte
,

hanno

usato, e visto usare tal* errore che T hanno converso in usanza , la quale usanza tanto penetrata , e stabilita nel lor corrotto e;iudizio, che fan credere lor medesimi, che la natura, o chi imita la natura, facci grandissimi errori a non fare, come essi
fafMio. (i)
(i)

Questo Capo
ciucilo

molto rclayo

al

Gap.

CLXVIIy

onde

a,

aodeiebbe unico.

OO'^

Q/ia/e e i

primo

obietto

intenzior.e

del

pitjore.

Gap. CCLXXVn.
intenzione del pittore
fa-

La prima

re, che una semplice superticie pianasi dimostri un corpo rilevato, e spiccato da esso piano: e quello che in tale
pili
gli

arre eccede

quello merita maggior lode , anzi corona , di tale scienza , nasce dal! ombre e lumi, o vuoi dire chiaro, e oscuro. Adunque se tu fuggi r ombre, tu fuggi la gloria dell* arte appresso li nobili ingegni , e V acquisti appresso V ignorante volgo , il quale nulla piij desidera che bellezza di cotori,
altri
,

e questa tale investigazione

non conoscendo

il

rilievo, (i)

Quale pi importante nella pittura /' om^ bra suoi lineamenti, CAl^. CCLXXVlii.
,

Di molta maggiore investigazione , e speculazione sono i' ombre nella pittura

(i)

Promette l'Autore un Trattato

delle

Ombre,
al

Lumi
re
il

eh' egli

compose

Vegliasi

\a

nota
se

fatta

Gap.

XXVI.
spettira

Della

teoria

delle

ombre
III.

lumi

ne potf vedee Pro-

capo IV. del


pratica.

Tomo

della

mia Gconiccria

224
che
sti)
il

suoi lineamenti

la

prova
si

di que-

s*

insegna

che

li

lineamenti
piani

possono

lucidare con
fra

veli, o vetri

inttrpobti

re

rocchio, e h cosa, che si deve lucidamd l'ombre non sono comprese da tsl

regola, per T insetsibihrh de' loro terniini , quali il pi delie volte sono contusi, coli ri e dimostra nel libro dell' onbre , e si

lumi.

Come

deve dar

ldinc alle figtive

CAF.
11

CClXX

X.

lume
il

deve

che darebbe
ser
fa

essere usato secondo, narurale sira dove fngi es-

la tua figura: cio se la fingi al solcj r oiTibre oscure, e gran piazze de' lumi,

e stanipinsi Tombre di tort! li circostanti corpi in terra . E se la figura in tristo

tempo,
l,

fa

poca

difir'erenza

da' lumi all'om-

bre, e senza
se la

farli

alcun'
in

ombra

ai

piedi,

figura sar
vi

casa, fa

renza da'Iumi all'ombre,


ra
f^
.

&

gran difc ombra per ter-

se tu

figuri
,

finestra
fa

impannata,
difi^erenza

abitav-ione bianca

poca

fra

lumi et fuoco,

alluminata dal fa i lumi rosseggianti , e potenti, e l'oirbrc oscure, e lo sbattimento delTombre per li muri,o per terra siano terminae
s' ella

ombre;

ti: e

quanto

pili

s'

allontana

dal

corpo.

225
stinto pi
ta te
si

far<:ia

ampia,

se d^tra fgu-

parte dalParia, e piirche il lume e;; usato cali* aria , sia pi potente , e quello del fuoco sia quasi rosso , a similitudine del fuoco, E sopra tutrc> fai , che le tue finire dip'nte abbino il lume grande, e da aito, cio quel vivo , <:he tu ritrarrai , irr^pcrccc^ le persone, che tu vedi nelle str-^de, tut^e e sappi che n-tn hanno il lume di sopra conoscente , che dandogli cos tuo gran il lume di sotto, tu lon durassi iatiCii a riconoscerlo (i)
fusse alluminata
dal

fuoco,

fa

Dove deve
pittura.

star quello

che riguarda la
(

GAP. CCLXXX.
clie

Vig.

50

Poniamo
duta,
e

A. B. sia
il

la

pittura

ve-

Dico che se ti porrai tu infra C. & E. comprenderai male la pittura, e massime se sia farra a ogiio , o veramente vernicata , perch avr
che D.
sia

lume.

lustro, e sar quasi di natura di specchia, e per queste cagioni, quanto pi t' accosrerai
al

punto C. meno vedrai


i

perch quidal-

vi risaltano

raggi del lume

mandato

(\)

Questo Capo ra unito

al

Gap.

XXVIII.

Venga-

sene ia A0C3 ivi posta.

220
la

finestra alla pittura

se

ti

porrai

in-

bene operata la tua vista , e massime quanto pi t* appresserai al punto D. , perch quel luogo meno
fra
ta

, e D. quivi

partecipante di detta percussione


nliessi
.

de' raggi

(i)
si

Come

deve porre

alto il

punto

GAP. CCLXXXI.
punto deve essere all' altezza dell* occhio di un uomo comune e V ultimo della pianura che confina col cielo deve esser fatto all'altezza d'esso termine della terra piana col cielo, salvo che le montagne sono libere (2)
Il
, ,
.

Che

le

figure pccole
'esser jiiiite,

non debbono per ragio*

ne

GAP. CCLXXXll.

Dico, che le cose, che pareranno di minuta forma nascer dalT essere dette co(i) Pu il riguardante rimirare nella pittura 1* immagine del lume, siccome avviene negli specoli], quando
il

lume che
Fig.

la

pittura illumina,

sia

in
,

tal

posto tispetto

alla
(
1'

situazione dell'occhio dell*


50.
)

uomo

che l'angolo

AFB

ri
,

renda eguale all'angolo


che
il

BFC.
vedere

Per questo
la

Autore dice

riguardante pu

pittura

fra
il

e meglio fra

ed F senza punto

vederne

lustro.

{z) E' da

leggersi

la

nota fatta

al

Gap.

XXXVII.

^227
lontane dall'occhio; essendo cos, conviene che infra occhio, e la cosa sia molt'aria, e la molc'aria impedisce l'evidenza delle torne d' esso obietto, onde le minute particole d'essi corpi fiuno indiscernibili , e non conosciute pittore , [arai le Aduoique tu picclole figure solamente accennate, e non finite , e se altrimenti tarai sar contro gli eifctti della natura tua maestra. La cosa riman picciola per la distanza grande, che fra 1 occhio, e la cosa, la distanza grande rinchiude dentro a se rrjolt'aria, la molt' aria fa in se grosso corpo, il quale
se
I .

impedisce, e

toghe

ali*
*

occhio

le

minute

particole degli obietti

Che campo deve usare


figure.

il pittore

alle sue

CAH. CCLXXXlll.

Poich coir esperienza si vede, che tutti H corpi sono circondati da ombre, e lumi , voglio che tu, pittore , acconiodi quella parte, che alluminata, sicch termini in cosa oscura , e cos la parte del corpo
onibrata termini in cose chiare E regola dar grend' ajuto a rilevare
.

questa
le

tue

igure. (i)

(l^

si

legga

il

Gap. CXLI. che con (juesto coriispondc

228
Precetto d pittura.

GAP. CCLXXXIV.
,

ombra confina col lume abbi dove ella pi chiara, che oscura e dove ella piij, o meno sfumosa inverso il lume. E sopra tutto ti ricordo, che ne* giovani tu non facci V ombre tern:inate,come fa la pietra perch la carne tiene un poco del trasparente, conie si ve1*

Dove

rispetto
,

de a guardare in una mano, che sia posta V occhio & il sole, perch ella si vede rosseggiare, e trasparire luminosa: e se tu vuoi vedere quaT ombra si richiede alla tua carne, farai ivi tu un ombra col tuo dito e secondo che tu la vuoi pi chiara o scura, tieni il dito pi presso, o pi lontano dalla tua pittura , e quella contraffai
infra
,

Del fingere un

sito

selva{rgo

GAP. CCLXXXV."
Gli alberi
mificati, di
sottilit
,

sortili

Perbe, che sono pi rarami devono aver minor


e

d'

ombre

quegli alberi

quelP
ilano

erbe

che avranno ma^giori , cagione di maggior' ombre.

foglie

229 Come devi far parere naturale un animai fi^to

CAP. CCLXXXVl.
non potersi fare alcun animale quale non abbi le sue membra, e il che ciascuno per s a similitudine non sia con qualche uno degli altri animali Adunque se vuoi far parer naturale un animai finto, dato, diciamo, che sia un serpente, piglia per la testa una di un mastino, o bracco,
sai
,
.

Tu

e ponigli gli occhi di

gatto,

l'orecchie

d'istrice, di leone, e
il

&

il

le

naso di veltro, e le ciglia tempie di gallo vecchio, &

collo di testuggine
visi

d'acqua.
,

De'

che

si

dehbono fare
P'jg'S^' )

che abbino ri^

lievo con grazia.


(

CAK CCLXXXVll.
,

Nelle strade volte a ponente


il

stante

sole a

mezzo

le

pareti siano in
al

do

alte, che quella,

che volta

sole

mo non

abbia a riverberare ne' corpi ombrosi : e buona sarebbe l'aria senza splendore, allora che fian veduti li lati de' volti partecipare dell'oscurit delle pareti a quelle opposite, e cos lati del naso, e tutta la faccia volta alla bocca della strada, sar allunnnata; per la qual cosa l'occhio che
i

sard

nt;i

mezzo

della

bocca

di

tale

strada

30
vedr
tal

viso

con

tutte le faccie a lui vol-

te essere alluniinate, e quei lati , che sono volti alle pareti de' muri essere ombrosi.

A questo s* aggiunger )a grazia d* ombre con grato perdimento, private integrale questo mente da ogni termine spedito nascer per causa della lunghezza del lume che passa infra i tetti delle case e penetra infra le pareti, e termina sopra il pavimento della strada , e risalta per moto e quelriflesso ne' luoghi ombrosi de' volti la lunghezza del li alquanto rischiara, detto lume del cielo stampato dai terlii mini de* tetti con la sua frunre, che sta sopra la bocca della strada , allumina quanascimento dell* ombre si insino vicino al sotto V oggetto del volto e coche scanno
: , ,

b".

di

mano
,

in

mano

si

va

mutando

in chia-

mento rezza con oscurit insensibile per qualunque verinsino che termina sopra del
se tal
*

lume fosse A. E. vedi la F. E. del lume, che allumina fino sotlinea to il naso, e la linea C. E. solo allumina infino sotto il labbro, e la linea A. H. si estende fino sotto il mento e qui il naso rimane forte luminoso, perche e veduto da tutto il lume A.B. C. D. E.
so.
,

Come

23

Del

dividere^ e spiccare le figure da^ loro

campi.

CAF. CCLXXXVllI.
camchiasar oscura

Tu

hai a mettere la tua figura in


,

po chiaro

se

e se sar

ra mettila in

campo oscuro; e se chiara scura , metti la parte oscura nel campo e chiaro , e la parte chiara in campo oscuro. (i)
siti*

Della differenza de^ lumi posti in diversi

GAP. CCLXXXIX.
11 lume picciolo fa grandi, e terminacorpi ombrosi ombre sopra l lumi
i
.

te

grandi tanno sopra i corpi ombrosi picciol' e di confusi termini. Quando sar incluso il picciolo, e potente lume nel grande e meno potente j come il sole nell' aria , allora il meno potente rester in luogo d'ombra sopra de' corpi da esso alluminati (2)

ombre,
,

pi Capi

Quanto qui dlcesi dall'Autore, egli Io ripete ia come al Gap. CCLXXXIII e pia addietro ne* Capi CXLI e LXX. otc leggasene la nota
(ij
, ,

>

(i)
dell*

Il
,

Capo
nelle

dell'

Autore fondato nelle supposizIoQt


diccsi
.

Ottica
I.

quali

Che r ombta
f

del

corpo opaco, o come dice


,

1'

Au
clic

torc cmbrtio

Hciii in guija di couo

tutte

le-

yoke,

Dclfi/g^ir P mproporzionalt dvlle circostanze

,Grandissin)o vizio si dimostra presso molti pittori, cio di fare T abitazione degli uomini & altre circostanze in tal do che le porte non diano alle ginocchia de' loro abitatori , ancorch siano pi vicine air occhio del riguardante, che non i* uono , che in quella mostra voicr entrare. Abbiamo vedutoli portici carichi d*
di
,

uomini,

&

uiia

delle

colonne

di

quelli so-

corpo lunitioso sa maggiore dell'opaco


II.

che

illuinina.
deli'

Che

se

il

corpo luminoso sar minore


si

opainde-

co, allora l'ombra


^uico
,

viene
.

ri

pi a dilatare

in

finch

svanisce
se
il

Ili,

allora

1*

Che ombra
la

corpo luminoso

sia eguale

ali*

opaco,
.

sar

eguale alla grossezza del corpo opaco


la

Vc^o-asi
cie
la

Tig.

sx.

quale dimostra

tutte

tre

le

spe-

d'ombre. L'Autore dicendo qui lume grande


luce

intende
lnesrra ;
,

dell'aria,
ella
,

che

entri

per

una

porta, o

poiehc

generando confusi termini delle ombre


che genera
le

si

vuol

intendere
jnenii
cipali

ptnombre
.

ossiano

quegli

sbatti-

deboli, e sfumanti

pi e

meno,
spande

intorno le prinla

ombre
e
,

il

qual' effetto
fioestta

succede, perch
si

luce

d*

una porta,

d'una

non
presi

gi

da

u
de-

punto solo
atteso
ta

ma

da un numero di punti
luce

senza
del

terminazione nella sua larghezza. La


la

poi

sole,

grandissima distanza che corre


genera
le

tra
,

esso e la tet-

c^li

ombre sempre

parallele

235
stenitrlci esser nel
a quella
si

pugno
,

un

uomo che

sfonc
Oijni

Simili

appoggia ad uso di sottil ba.tose che sono da essere eoa

studio sthitdie.

De^ termini

de^ corpi detti lineamenti ^ovve'^


.

ro contgvni

CiP. CCXCi.

termini de' corpi di tanta minima evidenza, che in ogni picciolo intervallo , che s'interpone infra la cosa, e l*

Sono

occhio, esso occhio non comprende


,

l'cln-

o parente , e non lo conoCfie dell' am.ico se non per l'abito, e per il tutto risce ceve notizia del tutto insieme con la parte ,
,

Degli accidenti superficiali^ che prima si perdono nel discostar s de' corpi ombrosi.

Cat. CCXCII.
Le prime cose che
scosrarsi de'

perdono ne! ditermini corpi ombiosi sono


si
i

loro. Sccofidariamentc

in

pia

distanza
le
la

si

onbre, che dividono Terzo che si toccano de' corpi e sezza delle gimbe, e de' piedi cessivamente si perdono le parti
perdono
le
,
.

parti

grosmi-.

cos sucpii

234
nute, di modo che a lunga distanza solo rimane una massa di contusa figura, (i)

Degli accidenti snperficia/i che prima si perdono nelle distanze, CaP. CCXClll.
^

La prima cosa, che


de
nelle

de' colori

si

distanze
e

il

lustro,

loro

perparte

il

minima,

lume de' lumi.

Secondaria
.

lume, perch minore dell' ombra Terza sono r ombre principali, 'e rimane nelT ultimo una mediocre oscurit confusa.
Delia natura
altri corpi.
de" termini de* corpi

sopra gli
)

GAP. CCXCIV*
li

Fig.c^^.

corpi di convessa superfcie terminano sopra altri corpi di cgual colore , il termine del convesso parr pi oscuro , che quello, che convesso termine terminer Il termine dell* aste equigiacenri parr in campo bianco di grand' oscurit , in campo oscuro parr pi che altra sua parte chiaro, ancorch il lume che sopra
.

Quando

&

e ^i) Q^uesto Capo, unitamente col seguente, Capo CCCXXr. vanno uniti al Gap. LXXI. al (juale

col
si

gi fatto

il

suo schiatimento.

Taste scende,
chiarezza, (i)

sia

sopra esse aste di cgaal'

Della figura che va cantra

il

vento

CaP. ccxcv.
Sempre
tro
il

c/^/^. 54. )
si

la

figura

che

muove con-

vento , per qualunque linea , noa osserva il centro del!.i sua gravit con debira disposizione sopra ii centro del suo
sostentacolo
.

Della finestra deve

si

ritrae la figura

GAP. CCXCVl.
stanze de' pittori fatta d' impannate senza tramezzi , & occupata di grado in grado inverso i suoi termini di gradi colorici di nero , in raoSia
la

finestra delle

(1)
cotJTCssa

In brcre dicasi
(jui

clic
il

al

termine
pittore

della
la

fabbrica

ficrurata

debba

usarvi
attacca.

mezza

tinta

per distaccarlo dal piano

cui

si

asta

posta davanri una massa di

chiaro sempre camparir tinta


Se

eoa forza, ed avr gran discacco.

poi

l'asta

abbia un

campo oscuro, avr


chiaro

il

suo

termine molto chiaro;


che

ma noa
campo

SYi mai maggior difetto del asta

ha

il

suo

^3^ do, che

termine de' lumi i\on to col termine della finestra


il

...
sia

congiun'

Perch misurando un viso 3


dolo in tal

poi

dipingevi-

grandezza
C

egli si dimostrer

maggior del naturale.

QM\

CCXCVI!.

55-)

larghezza de! sito, & posta nella distanza della carta C. F. dove son le guancie, ed essa avrebbe ast.ire indietro tutto A. C. , & allora le tempie sarebbono portate nella dis^an^a O. K. delle linee A. F. B. F.; si che ci la differenza C. O. , & R. D. , e si conclude, che la linea C. F. , e la linea D. F. per essere piij corta ha andare a trovare la carta ove disegnata l'altezza tutta, cio le linee F. A. & F. B. dove la verit e si fa la differenza, come ho detto, di CO., e di R. D. (i)

A. B.

la

{t)
s'

Di ^uel tanto che qui


la

si

dice
nella

ctall'Autote,
nuca
del

se

data chiara

diiuoscrazioac

Capo

UH.

237
Se la superficie
(T ogii:

corpo

opaco parteci.

pa

chi color del suo bietto

^.r\V.

CCXGVIIi.

ig.

50.

Tu hai di incendere se sar messo un obietco bianco infra due pareri ^Wq quali una sia bianca, e i' aler nera, che tu troverai tal proporzione infra la purre ombrosa e la luminosa del detro obietto ,
,

qua! tu quella delle predette pareti e se r obietto sar di colore azzurro, far il simile onde avendo da dipingere farai come seguita Togli il nero per ombrare 1' obietto azzurro, che sia simile al nero, ovvero ombra della parete, che tu fingi, che abbia a riverberare nel tuo obietto , e volendo i^re con certa, e vera scienza, userai fare in questo modo. Quando tu fai le tue pareti di qnal colore si voglia, piglia un picciolo cucchiaro, poco maggior, che quello che s* adopra per nettar i' orecchie, maggiore o minore secondo le grandi , o picciol opere in che tale operazione s' ha da esercitare, e questo cucchiaro abbia li suoi estremi di egaal altezza, e con questo misurerai ^^adi delle quantit de' coche tu adopri nelle tue mistioni: colori me sarebbe quando nelle dette pareri che tu avessi farro le prime ombre di tre gra:
:
.

Tom, IL

.233
d'oscurit, e d'un grado d chiarezv.a cio rre cucchiari rasi ^ come si ti le misure del grano, e questi tre cucchiari fossero di seoplice nero, 8c un cucchiaro dt tu avresti fatto una composizione biacca
di
,

certa senza alcun dubbio; ora tu hii fatto una parete bianca ,& una oscuhai a mettere un obietto azzurro inra , fra loro , il qua! obietto se vuoi che abbii la vera ombra, e lame> che a tal azzurra si conviene, poni da una parte queir azzurro, che tu vuoi, che resti senz'ombra, e poni da canro il nero, poi togli tre cucchiari di nero, e componigli con un cucchiaro d* azzurro luminoso, e metti con esso la pi oscura ombra Fatta questo vedi se l'obietto sferico, colonnare, o quadrato , o come si sia , e s' egli sferico, tira le linee dagli estremi delle pareti oscure al centro di esso obietto sferico , e dove esse linee si tagliano nella superficie di tal obietto , quivi infra tanto terminano le maggiori ombre, infra equali angoli, poi comincia a rischiarare come s-jrcbbe in N. O. , che lascia tanto dell' oscuro quanto esso partecipa della parere superiore A. D. il qual co'orc m.ischierai con la prima ombra di A. B. con le medesime distinzioni, ti)
di qualit

&

Ci^
tiella

L'

Autore parla della maniera di dirompere


jc n'

colori

^uale gi

parlato nel Supplemento

II.

Ci

Dd

39

moto degli animali,

GAP. CCXGX.

Quella figura si dimosrrerh di niaagior corso , la quale scia pi per rovinare innanzi corpo che per se si tiVvK) ve sa ri Tanli to pi veloce, quanto il centro della sua gravit pi disrante dal centro de! suo sosrcnracolo Questo derro per il moto degli uccelli, quali senza bartirrjenro d' aie, o favor di vento da se si muovono: e questo accade , quando il centro della sua gravit fuori del centro de! suo sosrentacolo, cio fuori del mezzo delia sua residenza fra le due ale ; perch se il trjezzo dell'ale sia pi indietro, che il mezza ovvero centro della detta gravit di tutto Tue* cello, allora esso uccello si mover innanzi in basso ; ma tanto pi , o meno innanzi basso quando il centro della che detta gravit sia pi reiijoto o propinquo delle sue ale, cio che ii centro al mez?o della gravit renioto dal Rezzo dell'ale, fa il discenso delT uccello mole' obHquo > e se esso centro sar vicino al mezzo dell' ale, il discenso di tale uccello sar di poca obliquit, (i)
. i

&

'\\\

F
(i)Il principio di
$i

2
di]!'
al

Meccanica qui posto


al

Aurore,

e gi da lui

replicato

Capo CXGIX.

>

ed

CCXLIX

24^

A fare
alta,

nna

fipt^it

braccia 40.

che s dimostri esser spazio di braccia 20.


,

e abbia

membra

corrispondcin?

e stia
)

dritta in piedi.
In questo,

GAP, CCC.

{^Fig, 57.

in ogni
,

afro
si

caso non
stia
il

dee dar

tioja al pittore

come

mu-

dipinge, e massime avendo r occhio che riguarda tal pittura a vederla da una finestra, o da altro spiracolo.* perch l'occhio non ha da atteadere alle piaro dove esso
nicie
,

ovvero curvit

di esse parti

ma

so-

lo alle cose

no

che di l da tal parete si handimostrare per diversi luoghi della


.

finta

campagna

Ma

nieglio
,

si

farebbe

tal

figura nella curvit F. H.G. sa non sono angoli. (1)

perch in es-

II

Borelli

tratta

del

Tolare degli
'XXII.

uccelli

nella
.

prima par-

te

de

?iotH

ammaliti? Cap,

de

volatu

(i)

A
il

dipingere

in

un
se
si

muro
ayesse

irregolate
a

y.x
l'

prima
opera
fatta

formato
in

disegno come
,

dipingere
di

un muro piano
cordicelle

di

poi

per

via
del

graticola
e

di

dinanzi

all'irregolarit
si

muro,

proporporre

zionata alla graticola del disegno,

trasporta

col

una
re

faccclla

al

pnnto della distanza dove l'occhio dee stapittura


graticola
,

rimirare la
della
la
il

perche
sul
,

le

ombre
irregolare

generate dalle
>

cfitdicelle

muro

daranno nel
,

inedesimu
S

proporzionata

sebbene irregolare
delia

graticola

ottiene

raedesiiMo, senza^far uso

faccella,

cofl

?4l

A fare

una figura 7iel muro d 1 2. braccia che apparisca d' altezza di 24.

Gap. ccci.

%.

c3. )

Se vuoi hir figura, o altra cosa, che apparisca d' altezza di 24. braccia , farai cos. Figura prima la parere M. N. con la mera dell'uomo che vuoi fare di poi l'al,

met farai nella volta M, H. Ma fa prima sul piano d'una sala la parere della forma che sta il muro con la volta dove
tra

tu hai a fare la tua figura , di dietro , ad essa parere la figura

poi

farai

disegnata in profilo di che grandezza ti piace , e tira le tue linee al punto F. , e nt\ modo ch'elle si tagliano sulla parete N. R. , cosi la figurerai sul muro, che ha sinilitudine con la parete 3 & avrai tutte i' altezze, e Sporti della figura e le larghezze , ovvero grossezze , che si ritrovano nel muro drir to M. N. farai la sua propria forma, perch nel fuggir del muro la figura diminuisce per s medesima: La figura che va nella
,

u
ti

filo
,

di
e

cui

i^

on capo
si

sia attaccato
fa

al
,

punto iella ditoccare

stanza
gli

tenendolo teso
delle

passare

per tut-

angoli
coli' altro

cordicelle
al

d'essa
pc-r

gr ticoU iino a giunavere


i

gere

capo

muro,

punti

corri-

spondenti a tutti gli Qgoli della graticola.

242
bisogna diminuirla , come se ella fusse dritta, la quale diminuzione ti bisogna fare in su una sala ben piana, e li sar la figura, che leverai dalla parete N.R. con le sue vere grossezze, e diminuirle in
volta
li

una parete

di rilievo,

e fa

buon modo,(i)
^

Avvertimento circa r ombre

lumi

>

GAP- CCCIl,
Avvertisc, che sempre ne' confini dell' ombra si mischia lume e tanto si mischia col lupiij l'ombra derivativa ella pi distante dal corpo me quanto ombroso. Ma il colore non si vedr mai semplice. Questo si prova per la nona,

ombre
,

&

(i)
le

Insegna qui
in

l'Autore
sulle

il
,

modo
secondo
le

di
la

rappresentare

figure

iscoreio

volte

commune
degli

re.

gola de' Prospettivi,

per

avere

altezze

scorcj

M^
"vi

non

chiaro sulle larghezze de' medesimi


la

scorcj,

per cui
e
le

bisogna
linee
al

medesima

figura
alla

disegnara

di

facciata

cui

perpendicolari

linea

del piano sieno


sulla

conver-

genti
tica

punto dell'occhio inteso


di

volta. La via praal

poi

segnare diritte
fissare

le

linee
tlo

convergenti
al

punto
occhio

dell'occhio, sar di
e

un
del

punto ove
si

dell*

tenerlo
la

teso

alla
al

linea

piano

vuol
si

convati:
Jlla

durre

linea,
,

qual

filo

applicando un pendolo
il

segnando

col
si

far

caiiiniinare
,

pendolo
quali

addosso

volta, quante
to della

voglia linee

le

vedute dal pun

distanza

appariranno diritte.

che dice: La superficie di ogni corpo partecipa del colore del suo obietto , ancora che ella sia superficie di corpo trasparente; come aria, acqua e simili; perch V aria piglia ia luce dal sole , e le tenebre nascono dalla privazione d' esso sole , Adunque si tinge in tanti varj colori , quanti son quelli, fra li quali ella s' infraniette infra l'occhio, e loro perch l'aria in s non ha colore pii che s'abbia l'acqua, ma 1* umido che si mischia con essa dalla mezza regione in gii quello, che l'ingrossa, raggi solari che vi peringrossando , cuotono , r alluminano, e T aria , che dalla mezza regione in sj resta tenebrosa: e perch luce e tenebre coopone colore azzurro questo l'azzurro in che si tinge l'aria, con tanta maggior, o minore oscurit, quanto l'aria mista con n)aggior,o
,

&

minor umidita
Pittura
y

e lume umversae
(

GAP.
)

CCCIII.

^ii'

59-

Usa
,

di

far

sempre

nella

moltitudine d*

uomini e d* animali le parti delle loro figure , ovvero corpi, tanto pi oscure quanto esse sono pi basse, e quanto elle suno
pi vicine al ne, ancorch
n^czzo della essi siano in
loro
s
d'
rrioltitudi-

uniforme

244

colore: e questo necessario, perch meno quantica di cielo, allominatore de' corpi , si vede ne' bassi spazj interposti infra i che nelle parti supreme deldetti animali spa?j. Provasi per la figura qui medesimi li posta, dove A. B. C. D. posto per l'arco del cielo universale allurainatore de' corpi a lai infetiori; N. M.sono li corpi , che ter,

minano lo spazio S. T.P. H. infra loro interposto, nel quale spazio si vede manifestamente che il sito F. ( essendo solo alluminato dalla parte del cielo ) alluminato da minor parte del cielo di quello che sia alluminato il sito E., ii quale veduto dalla parte del cielo A. B. , che maggiote , che il cielo C. D. adunque fia pi all'viminato in E., che in F. (i)

CD.

De* campi proftorzoiati a corpi che in essi e prima delie superficie campeggiano piane d' uniforme colore CaP. CCCl V.
^

Li campi di qualunque superfcie piana di colore, e lume uniformi, non parranno separati da essa superfcie, essendo del me-*

(i)
'e

Questo
agli

importantissimo
qui
ragiona
fu

precetto

di

cui

l'Auto-

universalmente

Ja lui applicato in pat*

colare

Alberi nei

Gap. XXXIII.

245
desimo colore,
e

lume.

Adunque per

la

conversa parranno separati, se saranno di colore ,e lumi diversi. (0


Pittare di figura
^

e corpo.

GAP. CCCV.

Li corpi regolari sono di due sorti r uno de* quali vestito di superficie curva, ovale, o sferica, l' altro circondato di superficie lacerata, regolare, o irregolare. Li corpi sferici, ovvero ovali , pajono sempre separati dilli loro campi , ancorch esso corpo sia de! color del suo campo, & il simile accader de' corpi laterati ; e questo accade per essere disposti alla generazione dell'ombre da qualcuno de' loro lati,
il

che non pu accadere ^neila

superf-

cie piana.

Intetessantissimo e questo Capo pc' Pittori che ( 1j bramano far distaccire le loro figure Mai , e poi mai si dovr usare da essi alcuna tinta nel campo , la quale ab.

biano adoperata nelle figure

o nei

gruppi

si

dee an-

che osservare molto bene da loro di r.on usare

nel

camdirotti

po, che
dal

colori
,

aridi
dal

fuggenti.

Tutti

colori
e

bianco
;

nero di carbone diventano pi


all'

meno
usati

fuggenti
le

siccojue

opposto
,

sucose
e

grasse sono tutte


colori
belli

tinte

impastate colle terre


la

tutti

senza

dirompctli. Veggasi
in

XVlII.
P:ac.

fine,

ed

il

mia Antologia Pittorica Gap. Tom. III. della mia Geom. e Piosp,

Gap. V. pag.

1^6. ivi ficUa nota.

246
Tacila pittura

mancher prima

di notizia fa

parte di quei corpo che sar di quantit, GAP. CCCVl.

mnwr

Delle parti di quei corpi , che si rimuovono dall' occhio, quella manch'. ^2 prima di notizia, che sar di minor ligura. Dal che ne siegue che la parte di maggior quantit fia Tulrima a mancar \ sua non finire i notizia. Adunque tu, pittore piccioli membri di quelle cose , che sono n^olto remote, ma seguita Ja regola data
,
v,

rei sesto
quelli, che nel fiiurar le cose remore dall' occhio, citt, fanno i termini notissimi degli edificj, non che russer in vicinissime proaltrimenti pinquit; e questo impossibile in natura, perch nissuna potentissima vista e quella^ che in si lonranissima distanza possa vedere li predetti termini con vera notizia, perch li termini d'essi corpi sono termini delle loro superficie, e li ternnni delie su-

Ouanti sono

&

alrre

perficie

sono linee,

le

quali linee

non sono

parte alcuna della quantit di essa superficie, ne ancora dell'aria, che di se veste
tal

superficie.

Adunque

quello

che non

parte

d' alcuna cosa, , provato in geometria. Adunque tu,

invisibile

come
pit^

tore, se farai essi termini spediti,

e noti

/
come
si

in

usanza

non sar da
.

4?
te figurata

distanza , che per tale effetto non si dimostri vicinissima Ancora gli angoli sono quelli , che nelle distanti degli edifci
rifiiota

citt

non
essi

si

debbono
il

figurare
vederli
,

perch da
conciosia-

lontano

impossibile

ch
nee

angoli sono
,

in

un putuo

&

il

concorso di due lipunto non ha parte,

adunque

invisibile,

(i)

Perch uva medesima campagna s dimostra <ilcnna volta maggiore o minore., che non
^

CziR CCCVil.
alcuna volta che elle non sono, per l'interposizione delT aria pi grossa, o sottile del suo ordinario , la qusle s inframette infra 1 orizzonte , e l'occhio che lo vede.

Mostransi

le

campagne

maggiori, o minori,

orizzonti di egual distanza quello si dimostrer esser pi dall'occhio, remoto , il quale iia veduto infra T aria pi
Infra
gli

quo, che

grossa, e quello si dimostrer pi propinsi vedr in aria pi sottile.

fi)
in
la

Dall'

Autore ^h
,

si

replica

quanto

jha

gi

detto
Vcggasi^

altri

Capi
del

che di nuovo dii ne* seguenti-

nota

Gap.

LXXI-

fi48

distante diniosrreranno eguali, se la grossezza deir aria interposta infr;i l* occhio esse cose sar ineguale^ cioc V aria grossa interposta infra la cosa minore: e questo si prova fuediante la prospettiva de* colori,
,'

Le cose vedute
si

ineguali

eguali

&

che

fa

che

una

gran

montagna

parendo

picciola alla misura, pare maggiore, che una picciola vicino alT occhio, come si vede, che un dito vicino all' occhio copre

ona gran montagna discosta


Osservazioni diverse.
Fr?.
le

dall'

occhio, (i)

GAP. CCCVIL

cose di eguale oscurit, magnitudine, figura , e distanza dalT occhio , quel-

dimostrer minore, che fia vedurn in campo di maggior splendore o bianchezQuesto insegna il sole veduto dietro za alle piante senza foglie, che tutte le loro ramificazioni , che si trovano all' incontro del corpo solare sono tanto dininrjre che elle restano invisibili. Il simile far un asta interposta fra l'occhio, e il corpo solare Li corpi paralleli posti per lo dritto, essendo veduti infra la nebbia, s' hanno a dimostrar pi grossi da capo , che da piela
6i
,
.

{i)

torni a

leggere

c^uanto si

icevi nel Cap, CVl^'

2^9
Provasi per la nona , che dice : La nebbia o l'aria grossa, penetrata da' raggi solari 5 si niosrrera tanto pi bianca , quanto ella e pia bassa Le cose vedute da lontano sono sproporzionate ^ e questo nasce, perch ia parte pi chiara manda all' occhio il suo simulacro con pi vigoroso raggio, che non fa una donia parte pi oscura. Et io vidi na vestita di nero con panno bianco in testa , che si mostrav'a due tanti magggiore, che la grossezza delie sue spalle > le quali erano vestite di nero, (i)
d
. ,

Del/e Citta ed altre cose vedute alf aria grossa CCCiX. ( F'tg. 60. )
.

Gli edifizj delle citt veduti sotto alT


e delT arie occhio ne* tempi delle nebbie ingrossate dai fumi de' loro fuochi , o altri vapori , sempre saranno tanto meno noci y quanto sono in minor altezza, e per la e noti , conversa tiano tanto pi spediti
, ,

(il
nella

Guanto V Autore dice


,

de'

corpi

paralleli
all'

Yedutl
>

nebbia intende
il

che cos appariscono

occhio

ma
ci;

non che

Pittore gli
replica questo

debba disegnare

divergenti
ne'

in

ma.
e

Egli

con pi cJaiarczza

Capi

CCCXY

CCGXXIV.

quanto

si

vedranno

in

maggior altezza

Provasi per la quarta di questo, che dice.L'aria esser tanto pia grossa, quanto pi bassa, e tanto pi sottile , quanto e pi alta. E questo si dimostra per essa quarti posta a basso: e diremo la Torre \. F. esser veduta dall' occhio N. nelT aria grossa , \d quale si divide in quattro gradi, tanto pia grossi , quanto sono pi bassi. Quanto minor quantit d'aria s'interpone fra rocchio, e la cosa veduta , tanto meno il colore d*essa cosa parteciper del color d'essa aria. Seguita che quanto magggior quantit fa d'aria interposta infra l'occhio, e la cosa veduta, tanto pi essa cosa partecipa del colore dell' aria interposta. Dimostrasi. Essendo l'occhio N. al quale concorrono le cinque specie delie cinque parti della torre A. F. cio A. B. C. D. E. Dico che se V aria fusse d uni' forme grossezza , che tal proporzione avrebbe la partecipazione del color dell' aria , che acquista il pie della Torre F. , con la partecipazione del color dell' aria , che acquista la parte della torre B. qual'
la

prolinea

porzione, che ha

la

lunghezza della

Al. F. con la linea B. S. ; Ma per la passata, che prova, Paria non essere uniforme nella sua grossezza , ma tanto pi grossa quanto ella pi bassa, egli necessario,

che

la

proporzione

delli colori in

che

1'

aria

tinge di se

le

parti deU.i torre

B.^&F.

sia-

no

di

iiiaggior proporzione, che la propor-

zione sopra detta, conciosiache la linea M. F. ,oitre l'essere pi lunga, che la linea S. B. passa per i^ana che ha grossezza unitorniemente didx-ra-e.
,

De* raggi solari ibe penetrano


ik' nuvoli.

^li

s^yaccli

CaP. CCCX.

li

interposti intra
,

raggi solari penetracori degli spiracoglole varie densit, e

alluminano rutti li siti dobosit de' nuvoli ve si tagliano, & alkiniinano anche le tenebre, e tingon) di se tutti li luoghi oscule quali oscurit ri che sono dopo loro
,
,

si

dimostrano
solari

infra grincervalii d' essi rag-

gi

Delle cose

che /' occh'io vede sotto se m'iste infra nebbia ,et aria grossa .GAP.
,

CCCXL

acqua, o alla terra, r^nto si fa pi grossa. Provasi per la 19 a del secondo >^ che dice: Quella cosa meno si leva, che avr in se maggior gravezza , seguita che Ja pi lieve pi s'inalza, che la grave.
l'aria fa pi vicina ali*

Quanto

3?2
Degli
edfizj

veduti

nel*
(

aria grossa
;

Gap. cccxii.

%,i.

Quella parte delT edilzio sar ninnco evidente, che si vedr in aria di maggior grossezza; e cos converso sar pii nora quella che si vedr in aria pi sottile Adunque l'occhio N. vedendo la corre h, D. , esso ne vedr in ogni grado di bassezza parte manco nota, e pi chiara , et in ogni grado d'altezza parte pi notale meno chiara.
.

Della cosa

che

si

mostra da lontano .

GAP. CCCXllI.
Quella cosa oscura si dimostrer pi chiara, Ja quale sar pi remota dall' occhio. Seguita per la conversa , che la cosa oscura si dimostrer di maggior oscurit, ]a quale si ritrover pi vicino all' occhio.

iVdunque

le

parti

interiori di

qualunque co-

sa posta neir aria grossa parranno pi remote da* piedi , che le loro sommit , e per

questo la radice bassa del monte parr pi lontana, che la cima del medesimo monte, la quale in se pi renioca.

.253
Delhi veduta d ima
citt hi

aria grossa,

CARCCcXIV.
L'occhio, che sotto
t in aria grossa
,

di
le

se

vede

ia cit-

degli pi oscuri, e p:Q Jiori, che il loro edifizj nascimcnro, e vede le aecte soiTiniit in
soai^iiir

vede

campo
sa
,

e grossa

chiaro, perch le vede nelT arti base quesu) avviene per la passata .
:

De^ termini

inferiori delle cose rcnote

GAP. CCCXV.
I

termini

inferiori

delle
i

cose

remote

loro termini saranno meno sensibiii, che superiori; e questo accade assai alle montagne, e colli, delie quali le loro cime si faccino campi delli lati dell' altre montagne, che sono dopo loro, & a questo si vedono li termini di sopra pi spediti, che perch il terruine di sopra le loro basi pi scuro per esser meno occupato dail*
,

quale questo quello, che


aria grossa,
la

sta

ne' luoghi bassi:


li

confonde

detti ter*

mini delle basi de' colli: & il medesimo TCcade negli alberi, 5c edificj , & altre cose, che s'irmalzano infra l'aria, e di qui nasce, che spesso Taire torri vedute m lunga distanza pajon grosse da capo e sotci,

Tom, IL

2$4
da piedi, perch la parte di sopra moche terminano con stra 1* angolo dei lati fronte, perch Tarla sottile non te li la e questo accade per cela , come la grossa del primo, che dice che l'aria grosla 7. sa, che sMnterpone infra T occhio & il sole, pi lucente in basso, che in alto ; e dove l'aria pi bianca, essa occupa ali* occhio pi le cose oscure, che se tal aria fusse azzurra , come si vede in lunga diLi merli delle fortezze hanno gli stanza
li
,
:

larghezza de' merli, e tuttavia pare assai maggiore lo spazio che merlo, & in distanza pi remota lo spail
e copre tutto zio occupa suol mostrare il fortezza
,

spazj loro eguah alla

il

merlo,

tal

muro

dritto,

senza merlo.
Delle cose vedute
d,

lontano

GAP. CCCXVl.
Li termini di quelT obietto saranno manco noti che fano veduti in maggior di,

stanza

De ir

azzurro

che

si

mostra essere ne* paesi

lontani.

GAP. CCCXVll.

li

Delle cose remote dalTocchio ,Ie quasiano di che color si voglia , quella si

dimostrer di color pi azzurro,


fi

la

quale

niyggior oscurit, naturale, o accidentale. Naturale quella, eh' oscura da sei accidentale quella, eh* oscura
di

mediante T ombra, che


obiecti

gli

e tacca

da

altri

Qua/

soJi

qjielle

part de* corpi


la

delle
.

quali

per diitauza manca

notzia

GAP. CCCXVllL
Quelle parti de*corpi , che saranno di minor quantit fiano le prime delle quali per lunga distanza si perde la notizia Questo accade , perch le spezie delle cose minori in pari distanza vengono all' occhio con minor angolo, che le maggiori, e le cognizioni delle cose remote sono di tanta maggior notizia quanto elle sono di minor quantit . Seguita dunque , che quando la quantit magi^iore in lunga distanza viene all'occhio per angolo minimo, e quasi si perde di notizia , la quantit minore del (i) tutto manca della sua cognizione
.
.

G
'i^

Egli

un

principio o sapposizione
e

dell'

Ottica,

che

jli
,

oggetti

>

C
,

Jg.
e

j,.

rcdiiti
si

con angoli
con

eguali

appariscano eguali

(fucili

che

reggano

Pei'cO le cose quanto pi s rtmnovono cuir

occbo maco

si

conoscoio

.C\i^.CCLWA.
,

la quaQaella cosa sar manco nota pi remora dall'occhio. Questo accade , perche quelle p.irti prime si perdono h" sono pi minute, e le seconde meno minute sono ancora perse nella maggior distnnzii, e cos successivan)ente seguit^inle

sar

do
si

p )CO a poco coasuTj;indosi le parti , consuma la notizia delia cosa remota , in


a

modo
ti

che insieme

alla

fine

col
la

perdono tutte le parru-o: e manca ancora il


si

colore per

che s" veduta. sa


aria

causa della grossezz:i interpone intra T occhio e

dell*
la

co-

Perch

volti di lontano pajono oscuri

Gap. CCCXX.
Noi ved'amo chiaro, che
tutte
le

si-

militudini delle cose evidenti , che ci sono per obietto, co^^ grandi jcome picciole , entrano al senso per la picciola luce dell* oc-

angoli

maggiori
secondo
poi
la

minori

come

D,
.

appari-

scano

niscono

grandezza degli angoli medesimi Svaall'occhio, ^[uelli Oggetti, che si TCggou

con angolo insensibile.

^57
chio. Se per s piccoh entrata passa !a similitudine delia grandezza del cielo e del* la terra, essendo il volto dell' uomo fra si grandi similitudini di cose quasi niente, per la lontanza , che lo dirrjinuisce , occupa si poca d'essa luce, che rinune incomprensibile & avendo da passare ddlla superficie all' impressiva per un mezzo oscuro, cici il nervo voto, che pare oscuro, quella spezie non essendo di color porcn" te, si tinge in qu'ella oscurit della via, e giunta all' impressiva psre oscura. Altra cagione non si pu in nis'^un modo insegnare su quel punto , e nervo che sta nele perch egli pieno di uu umore la luce trasparente a guisa d'aria, fa T officio che farebbe un buco fatto in un asse, che a riguardarlo per nero, e le cose vedute per l'aria chiara, e scura si confondono neil* oscurit.
: ,
:

(^nali sono le parti

di tiotiza
dilli'

occhio

che prima si perdono 7V corpi che si rimuovono e quali pi si conservuno


,
j .

Ca\ cccxxi.
Quella parte del corpo che si rlnmove dall'occhio quella, che n cnoconserva la sua evidenza, e la quale e di mincr figura; questo accade ne' lustri de* corpi sfc,

rici
tili

258 o colonnari
,

de* corpi;

rimane di vero similitudme delle sue gam>be, e corche del suo busto, il quale per esser na pi si conserva nelle sue spegrosso pi zie. Ma la prima cosa che si perde in distanza sono i lineamenti, che terminano la superfcie, e figura. \i)
, ,

membra pi sotcome il cervo, che prima si mandar ali* occhio le spezie ov,

e nelle

Della prospettiva lineale,

GAP. CCCXXII.
si

estende nel!' officio delle linee visuali a provare per misura quanto la cosa seconda minore, che la prima, e la terza, che la seconda, e
cos
di

La

prospettiva lineale

grado

in

grado infino

al

fine delle

cose vedute. Trovo per esperienza, che se la cosa seconda sar tanto distante dalia prima quanto la prima distante dalT occhio tuo, che bench infra loro siano di pari grandezza, la seconda sia la met minore che la prima: e se la terza cosa sar di pari distanza dalla seconda innanzi a essa, fia minore due terzi, e cos di gra ^

(i)

Replicasi
,

dall'

Autore quanto innanzi


altri

diceva

%cV

Capo

CCXXIX

ed

in

con pochissima diiferenza.

259
grado per pari distanza faranno sempre diminuzione proporzionaca , purch 1* intervallo non passi il numero di 20. braco
in
di sua grandezza, 5c infra 40. perder.1 tre qaarri e poi cinque sesti in 60. braccia , e cos di mano in mano far sua diminuzione , facendo la parete lontana da te due volte la tua grandezza, che il farla una sola fa gran dilicrenza dalie prime braccia alle seconde.

derre venti braccia ra simile a te perder due quarti


cia
j

&

infra

Ja

lgu*

De*

corpi- veduti ^elia nebbia

GAP. CCCXXllI.
Quelle cose le quali fian vedute nella nebbia si dimostreranno maggiori assai , che ]a loro vera grandezza: e questo nasce, perch la prospettiva del mezzo interposto infra l'occhio, e tal* obietto non accorda il color suo con la magnitudine di esso obietto, perch tal nebba esimile i<lla confusa aria interposta infra l'occhio , e 1' orizzonte in tempo sereno, & il corpo vicino all' occhio veduto dopo la vicinit della nebbia si mostra essere alla distanza dell' orizzonte , nel quale una grandissima torre si dimostrerebbe minore, che il predetto uomo stando vicino.

200

De ir altezza

degli edfiz veduti nella nebbia

GAP. CCCXXIV.
Quella parte del vicino edifzio si mostra pi contusii , la quale pi remota da terra; e questo nasce, perch pi nebbia infra l'occhio, e la cima dell' edifzio, che non dall'occhio alla sua base E la torre parallela veduta in lunga distanza infra tanto pi sottile, la nebbia si dimostrer
.

quanto ella fa pi vicina alla sua base. Questo nasce per la passata, che dice: La
nebbia si dimostrer tanto pi bianca , e pi spessa , quanto ella pi vicina alla terra, e per la seconda di questo, che dice La cosa oscura parr di tanto minor figura quanto ella fa veduta in campo di pi potente bianchezza. Adunque essendo pi bianca la nebbia da piedi , che da capo , necessario, che l'oscurira di tal torre si dimostri pi stretta da piedi, che da
:

capo, (i)
Delle citt ^ et altri edifizi veduti la sera^ la mattina nella nebbia GAP. CCCXX V.
.

Negli edifizi veduti in lunga distanza da sera o da mattina nella nebbia , o aria
,

(i)

Veggasi

il

Gap.

CCCXIII.

CCCxY.

201
dimostra la chiarezza delle loro parti alluminate dal sole, che si trovano inverso T orizzonte, e le parti delli detti edifzj , che non sono vedute dal sole, restano quasi del colore di mediocre
i^rossa
,

solo

si

oscurit di nebbia.

Perch

le

cose pi alte poste nella distanza

sono pi oscure, che le basse , ancorch la Nebbia sia uniforme in grossezza

GAP. CCCXXVl.

%.

6i, )

Delle cose poste nella nebbia, o altra o in vapore, o in fumo, o in distanza, quella fa tanto pi nota , che sar pi aita: e delle cose di eguale altezza, quella pare pi oscura , che campeggia in pi oscura nebbia, come accade all'occhio H., che vedendo A. B. C. torri di eguale altezza infra loro , vede C. sommit della prima torre in R. bassezza di due gradi di profondit nella nebbia, e vede la sommiaria grossa,
t della torre di

un sol grado di nebbia, adunque C. sommit si dimostra pi oscura , che U sommit della
B, in

mezzo

torre B.

i6
Delle macchie dell' omhre^
ne' corpi

che

appariscono

da lofnano.
(

CAP. CCCXXVll.
)

%. 64.

la gola o altra perpendicolare che sopra di se abbia alcun sparto sar pi oscura, che la faccia perpendicolare di esso sporto. Seguita, che quel corpo si dimostrer pili alluminato, che

Sempre
,

drittura

maggior somma Sara veduto. Vedi mina parte alcuna


i

B. vi allumina

il

un medesimo lume in A., che non vi alludel cielo F. K. , & in cielo H. K. , in C. il cielo G.
di F.

chiarezza della fronte, naso, e mento. Ma quello che io ti ho a ricord;ire de' volti che tu consideri in quelli come in diverse distanze, si perde diverse qualit d' ombre, e solo resta quelle prime macchie , cio delle incassature dell* occhio , & altre simili , e nel fine il viso rimane oscuro , perch in quello si consumano i lumi > li qunli sono picciola cosa a comparazione dell' ombre mezzane; per la qual cosa a lungo andare si consuma la qualit, e quantit deMumi, ombre principali, e si confonde ogni qualit in ombra mezzana . E questa la causii che gli alberi, & ogni corpo a certa distanza si dimostrano farsi in se pi
il

K. & /^dunque
,

in

D.

il

ciclo

K. integralmente,
di

petto

sar

pari

&

oscuri

che essendo

quelli^

medesimi

vicini

203
air occhio.
infra T
si

Ma
e

poi l'aria, che


la

occhio

interpone cosa, fa che essa cosa


s'

rischiara, e pende in azzurro;


,

ma

piut-

tosto azzurreggia nelT


ti

luminose, dove
(i)

si

ombre che nelle parmostra pi la verit

de' colori,

Perch su 7 far della sera V ombre de* cor -fi generate in bianca parete sojo azzurre

GAP. CCCXXVllI.
L'ombre

Fg. 65.

de' corpi generate


fan
, 1'

da! rossor

del sole vicino all'orizzonte


e questo nasce per

azzurre;
si

undecima

dove
.

di-

ce. La superficie di ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto Adunque essendo la bianchezza della parete privata al tutto d'ogni colore si tinge del colore de' suoi obietti, li quali sono in questo caso il sole, & il ciela. E perch il sole rosseggia verso la sera, & il cielo si mostra azzurro, dove 1' ombra non vide il sole, per r ottava dell* ombra, che dice; Nissuno luminoso non vide mai l'ombre del corpo da lui illuminato , quivi sar veduto dal cielo: adunque per la detta undecima,
,

(i)

Q^ucsto

Capo starebbcbencuaicoalCap.

CCLXXXVII

la

derivativa avr la percussione nelbianca parere \ color azzurro, & il campo d'essa oaibrii veduta dal rossore del sole paneciper del color rosso.
l^oriibrci

Dove

pi chiaro

il

fumo

GAP. CCCX XI X.
il

Il

fumo veduto

infra

sole

V oc-

chio sar chiaro, e lucido piij che in alcwiiv parte del paese dove nasce. U medesiiTJo fa la polvere, e la nebbia , le quali, se tu sarai ancora infra il sole, e loro, si parranno oscure.

Della polvere, C(^P.

CCCXXX.
per

La polvere, che

si

leva

d'^ilcuno animale, c|uanto pi si chiara ; e cos pi oscura , quanto

corso leva, pi
il

meno

s'innalza, stante essa infra

il

sole, e l'occhio

Del fimo
Il

CAP. CCCXXXl.

fumo

inverso gli che inverso U fumo


obliquit,

pi trasparente, & oscuro' estremi delle sue glubulenzc ,

li

suoi mezzi

si

muove con tanto maggior


il

quanto

vento

suo

motore

pi potente.

Sono
te

li

fumi

di tanti varj colori


,

quarv-

sono nerano
li

le

variet delie cose

che

il

ge-

Li funi non faranno


te, e
ti
,

ombre termina-

suoi coniiai
essi

quanto

sono tanto meno nosono p. distanti dulie lo-

ro cause ; e le cose poste doppo loro si tanto meno evidenti, quanto li groppi del fumo sono pi densi , e tanto pii son bianchi , quanto sono p;u vicini al principio, e pi azzurri verso il fine. fuoco ci parr tanto pi oscuro, 11

qnanto maggior somala di fumo s'interpone infra l'occhio, & esso fuoco. Dove il fumo pi remoto, le cose sono da lai meno occupate Fa il paese confuso a guisa di spessa nebbia, nella quale si vedano fumi in diversi luoghi con le lor fiamme ne' principi
.

alluninatrici delle pi dense globulenze


essi

d*

fumi,

li.

monti pi
loro radici,

alti,

pi
si

siano

evidenti che

!e

come

vede

fare nelle nebbie

Varj precetti di pittura. C\'^. CGCXXXlf. ( i%. 66,- 7. )


La superficie d'ogni corpo opaco partecipa del colore del

mezzo trasparente

in-

terposto infra l'occhio, &. essa

superficie;

^66

-tanco pi, quanto esso mezzo pi denso, e con maggior spazio s'interpone ine la detta superficie. Li termini de' corpi opachi siano meno noti quanto saranno pi distanti dall'

fra

rocchio,

occhio

che

li

vede

Quella parte del corpo opaco sar pi ombrata, o alluminata, che sia pi vicina air ombroso, che i' oscura , o al luminoso,

che r allumina* La superficie d'ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto, ma con tanta, o maggior, o minor impressione quanto esso obietto sia pi vicino o remoto, o di maggior, o di minor potenza. Le cose vedute infra il luirie, e T ombre si dimostreranno di maggior rilievo, che quelle, che son nel lume, o nell'ombre .

Quando
ze
le

nelle lunghe distantu farai cose cognite, e spedite, esse cose non

distanti,

ma propinque

si

dimostreranno.
le

Adunque

nelle tue imitazioni fa, che

co.

se abbiano quella parte della cognizione , E se la cosa che mostrano le distanze che ti sta per obietto sar di termini confusi e dubbiosi, ancora tu farai il simile nel tuo simulacro La cosa distante per due diverse cause si mostra di confusi , e dubbiosi termini , r una delle quali eh' ella viene per
.

207
tanto picciolo angolo ali* occhio, e si diminuisce canto, eh' ella fa V cilicio delle cose minime, che, ancorch elle siano vicine ali' occhio , esso occhio non pu comprendere di che figura si sia tal corpo, come sono l'unghie delle dica, le formiche, o simili cose. La seconda , che infra 1' occhio, e le cose discanti s'interpone canto d' aria
eh' ella
si

fa

spessa

grossa
,

e per la sua bianchezza tinge V ombre e d' oscule vela della sua bianchezza, e le re in un colore il quile tra nero, e bianco, quale azzurro Bench per le lunghe distanze si perda la cognizine dell* esser di molte cose, nondimeno quelle, che saranno alluminate dal sole si renderanno di pij certa dimostrazione, e r altre nelle confuse ombre parranno involte E perch in ogni grado di bassezza l'aria acquista parte di grossezza, le cose che saranno pi basse si dimostreranno piij confuse , e cos per il contrario.
fi^i
. .

Quando il sole fa rosseggiar li nuvoli dell'orizzonte, le cose che per la distanza si vestivano d' azzurro fiano partecipanti di tal rossore; onde si far una mistione fra r azzurro , e il rosso , la quale rendecampagna molto allegra , e gioconda ; e tutte le cose, che iiano alluminate da tal rossore, che siano dense, saranno
r
la

a68 molto evidenti, e rosseggeranno;

aria

per esser trasparente, avr in se per tatto infuso tal rosseggiamento , onde si dimostrer del color del fior de* gigli
.

Sempre
le, e

quell' aria

che

sta infra

il

so-

la terra, quando si leva, o pone, sia pi occupatrice delle cose, che sono dopo lei, che nissun altra parte d' aria: e questo nasce per essere ella pi biancheggiante. Non sian fitti termini n prolh di un corpo, che campeggi uno sopra un' altro, ma solo esso corpo per se si spiccher. Se il termine della cosa bianca si scontrer sopra altre cose bianche , se esso sar curvo, creer termine oscuro per sua natura, e sar la pii oscura parte, che abbia la parte luminosa: e se compeggier in luogo oscuro , esso tetmine parr la pia chiara parte che abbi la parte luminosa Quella cosa parr pi remota , e spiccata dall' altra che campeggieri in campo pi vario da se Nelle distanze si perdono prima i termini de' corpi, che hanno colori simili, e che il termine dell* uno sia sopra delT altro , come il termine d* una quercia sopra un'altra quercia simile. Secondo in maggior distanza si perderanno i termini de' corpi di coiori mezzani terminati 1' un so*
.

209
pra r altro, come alberi^ terreno lavorato, muraglie, o altre rcr me di monti, o Fer ultimo si perderanno di sassi termini de' corpi terminati , il chiaro nel!' oscuro, e l'oscuro nel chiaro. intra le cose di equril altezza che sopra rocchio siano situate, quella che fia pi remota dall'occhio sar pi bassa: e se s/ra situata sotto l'occhio, la pi vicina a esso occhio parr pi bassa , e le laterali paraielle concorreraino in un punto.
.

Manco sono

evidenti ne*
ai

siti

lontani le

cose , che soaa d'intorno quelle che da tali f.umi ,

fiumi, che paludi sono

remote
eguale spessitudine quelle, che saranno pi vicine all' occhio parranno pia rare, e le pi remote pi spesse L'occhio che sar di maggior pupilla vedr 1' obietto di maggior figura - Questo si dimostra nel guardare un corpo celeste per un picciolo spiracelo fatto con 1' ago nella carta , che per non poter operare di essa luce, se non una picciola parte, esso corpo pare diminuire tanto della sua grandezza j quanto la parte della luce , che Io vede, mancata dal suo tatto.
Infra
le

cose

di

Tom, IL

L' arij eh* e ingrossata 5 e s' interpola cosa , ci rende essa cone infra T occhio sa d' incerti , e confusi termini , e fa esso obietto parere di ma^igior figura, che non . Questo nasce perche la prospettiva lineale non diminuisce V angolo , che porta le sue spezie all' occhio, e la prospettiva de' colori la spinge, e rimuove in maggior distanza ch'ella non , si che T uaa rimuove dall'occhio, e l'altra conserva la
,

.-

sua magnitudine.

Quando

il

sole in occidente
1'

le

nebe
le

bie, che ricadono ingrossano

aria,

cose che non sono vedute dal sole restano oscure e confuse , e quelle che dal sole fano alluminate rosseggiano, e gialleggiano, secondo che il sole si dimostra alT orizzonte Ancora le cose , che da questo sono allunnnate sono forte evidenti, e massime gli edifizj , e case delle citt, e ville, perch le loro ombre sono oscure, e pare che tale loro certa dimostrazione nasca di confusi, & incerti fondamenti, perch ogni cosa d'un colore, se non veduta da esso sole. La cosa alluminata dal sole, ancora alluminata dall'aria, in modo che si creano due ombre, delle quali quella sar pi oscura, che avr la sua linea centrale dritta al centro del sole. Sempre la linea cen*
,
.

rrate

del

lume

primfn'v^o, e derivp.tivo

fia

con la linea centrale dell'ombre primitive, o derivative. Bello spettacolo f;i il sole quando in qaale aiiuniin.i tutti gli alti ponente il
,

cdit/i

delle citta, e castella,

gli

alti

al-

beri delle canpagne, eli tinge del suo co-

da quivi ii gi rimane di poco rilievo, perch essendo solamente alluminato dall' ari;i hanno poca dtflerenza le on^bre dalli lumi, e per questo non spiccano troppo , e le cose che inaUano sono tocche dai tra queste pi raggi solari, e come si e detto, si tingolore, e tutto
il

resto

s-"

no
bai

nel

loro colore

onde
il

del colore di che tu fai


a

torre sole, e quivi ne


tu
a

hai

mettere in qualunque color chiaro con il qu^le tu. allumini essi corpi. Ancora spesse volte accade, che un nuvolo parr oscuro senza avere ombra da e questo acaltro nuvolo da lui separato cade secondo il sito dell' occhio, perch dell' uno vicino si vede solo la parte ombrosa e degli altri si vede t' ombrosa , e la luminosa
,

Infra le cose di egual

altezza

quci!;T

che sar pia distante dalPocchio parr pi bassa. Vedi che il nuvolo prima ancorch sia pi basso, che il seconda, pare pi alli 2

272
dimostra nel'a parete iS tagliamento della piramide del priaio nuvolo basso in M, A, del secondo pi alto in N. M. Questo nasce quando ti par vedere un nuvolo oscuro pi alto , che un nuvolo .chiaro per li raggi del sole in oriente; o in occidente, (i)
to di lu,
ci

come

Perch

ancorch ella venghi all' occhio per quella medesima grossezza d' angolo che quella eh' pi remota non pare tanto remota quanto di lei quella della remozione naturale,
la cosa dipiita^
^

GAP. CCCXXXlli.

%68.

Diciamo: lo dipingo sulla parete B.C. una casa che abbia a parere distante un miglio, e di poi io glie ne metto allato una , che ha la vera distanza d'un miglio, le
,

quali cose sono in

modo
la

parete h. C. taglia

che la piramide con equa!


ordinate
,

(i)
tetti

Egli

cotesto

Capo come l'epilogo


in

di

varj prePittura.

sparsi

dall'
.

Autore
che
si

questa sua Opera

di

Nell'ultimo
za delle
tcndesi
,

del
,

Capo,
si

discorrendo della varia appareaal

nuvole

ve"-ciono Oc

di

sotto

in

su

>

in-

che egli

spiega con quella


taglio

regola di prospettira
della

che

si

esegaisce colla linea del

parete.

73
randez/a; nientedimeno mai con due occhi parranno di eq ual grandezza, n di
cqual distanza
.

(i)

De' Campi.

GAP. CCCXXXIV.

parre della pittura sono li campi delle cose dipinte, nelli quali campi li termini delle cose naturali eh' hanno in loro curvit convessa, sempre si conoscono > e le fL'ure di tali corpi in essi ancorch i colori de' corpi sieno campi dei medesimo colore del predetto campo. E questo nasce , che li termini convessi de* corpi non sono alluminati nel medesimo modo , che dal medesimo lume allumiPrincipalissinia
,

nato
volte

il

campo, perch
sar

pi

tal termine molte chiaro o pi oscuro, che

(t)

Dice l'Autore

dell' efrctto

della

Casa,

ma noa
debaltra

ac rende rigiorc speculativa perch in questa guisa ba apparire. Dovrebbe sa, giusta
jna
fa
il

essa

apparire

eguale

precetto dichiarato innanzi ne!


il

CaCapo CCCXVIII,
all'
'1

ci

non segue mediante

rapporto,
tra

e
jt.

giudizio che
e
1' l'

l'ecchio d'un oggetto interposto

parete

ulalsi

tima casa
tra

casa

AB, e clic BCj perch


la

questo oggetto

interposto,

mediante
casa
Si

la

sua

interposizione

giudica dall'occhio

A B

essere

pi

remota, ed in
questo

conseguenza pi
posito
si

piccola.
al

vegga quanto a

pro-

era

detto

Cap. LII.

74
color parte di di pittura proibir la notizia delle figure di pittal termine, e questa tale elezione di tura da essere schifata dagl' ingegni de' buon pittori, conciossiach T intenzione del pittore di far parere li suoi corpi di qua
esso
d

campo. Ma se tal termine dubbio tal tal campo, senza

da* campi,il

e nel

sopradetto

caso

accade
nelle

contrario, non solo in pittura, cose ancor di rilievo

ma

Del

giudizio
d'

che

s'

ha dn fare sopra f opC"

ra

nn pittore.

GAP. CCCXXXV.
tu
consideri
le

Prima , che
se

figure,

hanno il rilievo, che si richiede al sito; il lume, che 1* allumina che Tombre non
,

siano
sa

quelle

medesinie

negli

estremi

dell'

hisroria

che nel mezzo, perch altra co, Tesser circondato dall'ombra, & altra avere l'ombra da un solo lato. Quelle sono circondate dall'ombra, che sono verso il^ tiezzo dell' hisroria , perch sono adom
brate dalle figure interposte fra loro
,

&

il

lume:

sono adombrate da un sol lato, le quali sono interposte infra il lume, e rhistoria, perch dove non vede il lume, vede l'historia, e vi si rappresenta l'oscurit d'essa historia, e dove non vee quelle

275
e rhisroria, vede
e vi
si

lo splendor

del

luaic,

rapppresenra la sua chiarezza. che W seoinamento, ovvero compartizione delle figure sia secondo il caso del quale tu vuoi , che sia essa

Secondo ,

hiscoria

Terzo

che
al

le

figure siano

con
.

pron-

tezza intente

loro particolare

(i)

De/

rilievo delle figure remote dati' occhio.

CAP.CCCXXXVI.
di

Quel corpo opaco si dimostrer essere minor rilievo il quale sar pi distan,

te dall'occhio, e questo accade


fra

perch

aria interposta I' occhio , & esso corpo opaco, per esser assai cosa chiara pi, che r ombra di tal corpo, corrompe essa om-

(i)

psrlar con

maggior chiarezza

dicasi

I.

Che

il

pittore

debbi rendere padrone del sito da dipingersi , facendoti proporzionato compartimento coli" ampiezza de* gruppi II. Che il lume sia ia tutti gli oggetti del
si
.

ripogruppo portito per un meilesimo verso. III. Che si, o masse d'ombre, convengano, e sieno proporzionate
i

a'

Jumi

IV.

Cile

siavi
affetti

mei
,

fatto cui

rappresentato
dee
confarsi
V.
1'

jl

giusta
disposi-

espressione degli

ia

zione sceltasi
figure

de'

lumi

delle

ombre.

Che

tutte
.

le

abbiano a essere disegnate giusta

espressione

Veg-

lisi

il

Saggio delb mia Antologia pittorica, Capo

XX.

^7^
.
.

bra

e la rischiara

e
>

le
la

toglie

la

poten-

za della sua oscurit


di farle perdere
il

qual cosa causi

suo rilievo.

De^ termini Je' membri alluminati.

GAP. CCCXXXVII.
termine di quel menbro alluminato pi oscuro, che sar veduto in campo piij chiaro e cos parr pi chiaro, che sia veduto in campo pi oscuro, E se
Il

parr

tal

termine sia piano, e veduto in campo chiaro simile alla sua chiarezza, il termine
insensibile.

fia

De'termui.

GAP. CCCXXXVllf.

Li termini delle cose seconde non saranno mai cogniti, come i primi. Adunque tu , pittore , non terminare immediate le cose quarte con le quinte , come le prime con le seconde ; perch il termine di una cosa in un'altra di natura di linea matemntica, ma non linea; perch il ter-

mine
colore

d*
,

un colore principio di un altro e non ha da essere per detta li-

nea

perch nissuna cosa s' intramette in, fra il termine di un colore , che sia anteposto ad un altro colore , se non il termine , il quale cosa insensibile d'apprss-

77
so. Adunque tu, pittore, non
ziare nelle cose discanti*
la

pronun-

Della

in e ani azione

co f

remote dall*

occhio

.GAP. CCCXXXIX.

Debbons dal pittore porre nelle figure, e cose remore dalT occhio, solamente terminate, ma di confusi le macchie non
elezione di tali figure quando nuvolo , o in su la sera , e sopra tutto guardisi , come ho detto , dai lu-

termini

e sia

fatta

l'

mi

&

tinte

ombre terminate, perch pajono poi quando si vedono da lontano, e riedifficili, e

scono poi opere


ti

senza grazia.

hai a ricordare, che


,

l'ombre mai siano

che per la loro oscurit tu abbi a perdere il colore ove si causano , se gi il luogo dove i corpi sono situati, non fusse tenebtoso i e non far profili , non disfilar capelli, non dar lumi bianchi, se non nelle cose bianche , e che essi lumi abbiano a dimostrare la prima bellezza del colore dove si posano.
di qualit
P*arj precetti di pittura

GAP. CCCXL.

Li termini
te de' corpi

ombre

e figura di qualunque pat, ombrosi n^ale si conoscono nell* ne* lumi loro, ma nelle parti in-

tcrposre infra

corpi sono

in

um , e V ombre di primo grado di notizia.

essi

la

prospettiva la quale si estende nel'pittura si divide iu tre parti principali,


quali la prima
le

La

delle

della

diminuzione,

che fanno
distanze.
tratta della
.

La

quantit de' corpi in diverse secondi: parte quella, che

diminuzione de' colori di tali La terza quella che diminuisce corpi e de* termini , che a notizia delle figure
, ,

hanno

essi corpi

in

varie distanze.
di
la

rto di luce, e di tenebre;

color compoluce dico per causa dell' aria alluminata nelle pnrticoic dell' umidit infra essa aria infusa . Per tenebre dico Tarla pura, la quale non i' visa in aromi , cio particole d' umidit , a percuotere i raggi fiella quale abbiano

L^azzutro dell'aria

questo si vede V esempio nell' e le aria 5 che s* interpone intra l'occhio rnontai^ne ombrose per l' ombre! tieila graa copia degli alberi che sopra essa si trovano , ovver ombrosa in quella parte , che non percossa dalli raggi solari, la quai aria si fa azzurra, e non si fa azzurra nella parte sua luminosa, e molto meno nella parte coperta di neve. Fra le cose egualmente oscure , e d cgual distanza , quella si dimostrer esser
Salari
.

di

pij

terminer in pi bianco il contrario. campo, Quella cosa che fia pi dipinta di bianco e nero apparir di miglior rilievo, che alcun' altra. Per ricordati, pittore, di vestire le tue figure di color pi chiaro che tu puoi; che se le tarai di color oscuro p fano di poco rilievo, e di poca evidenza da lontano, e questo perch 1* ombre di tutte le cose sono oscure; e se farai una veste oscura, poco divario fia dal lume

oscura, ch
e

cos per

air

ombrai

e ne' colori chiari

vi

sia

diffc-

r-enza

Perch

le cose ritratte perfettamente dalna* turale non pajono del medesimo rilievo

citi al

pare esso naturale .GAP.


(

CCCXLL

^^i^-

69

Impossibile , che la pittura imitata con somma perfezione di lineamenti, ombre lame, e colore , possa parere del medesimo rilievo qual pare esso naturale se gi tal naturale in lunga distanza non veduto da u solecchio. Provasi: hiano gli occhi A. B , li quali vcj^ghino l' obice ro C. col concorso delle linee centrali degli occhi A. C. e B. C. , dico, che le linee laterali di essa centrale vedono dietro a tal obietto lo spazio G. D,, e l'occhio A. vede tutto lo spa,

l'occhio B. vede tutto lo spadue occhi vedono d i zio G. dierro alT obietto C. turro lo spazio E. F* , per la qua! cosa tal obietto C. resta trasparente, secondo la definizione della trasparenza , dietro la quale niente si nasconde: il che intervenir non pu a quello che vede con un sol occhio un obietto maggior di esso occhio. E per quello, che si detto potriano concludere i! nostro que sito, perche una cosa dipinta occupa tutto e per nessulo spazio che ha dietro a s possibile veder parte alcuna de' na via campi, che la linea sua circonferenziale ha dietro a se (i)
710 F.

D.

K.

Adunque

Di far che

le

cose

pajcrno

sficcate

eia*

kr

cam^pii cio dalia parete

dove sono dipinte.

CAl\ CCCXLIL
mostreranno le cose nel campo chiaro, e alluminato, che nell* oscuro. La ragione , che se tu vuoi dar. rilievo alla tua figura , tu fai che quella parte del corpo, che pi remota dal lu-

Molto pi

rilievo

()
a

Q^uanto l'Autore qui


,

dice,

o per meglio

dir?

replicando
,c

si

era dichiarato precedentemente ne' Capi

LUI.

CCXCYII.

a8f
esso lume, onde vitne a rimanere pi oscura , e terminando poi in campo scuro, viene a cadere in confasi termini ; per la qual cosa , se non vi accade riflesso, T opera resta senza gra-

me, manco

partecipi d

da lontano non appariscono se non le parti luminose, onde conviene, che l* oscure pajuno esser dei campa medesimo, e cos le cose pajono tagliate, e rilevate tanto meno del dovere, quanto il cumpo
zia
,

oscuro

(0

Precetta.

GAP. CCCXLIIL

Le figure hanno pi grazia poste ne lumi universali, che ne* particolari e piccioli perch li gran lumi, e potenti abbracciano li rilievi de' corpi > e l'opere htte in tali lumi appariscono da lontano con grazia, e quelle che sono ritratte a lumi piccioli, pigliano gran somma d'ombra, e si,
5

(i)

A'pittoti,
dall'

che

debbono
figure
nella

fat

comparire
il
i

pi:ture
2

lontane

occhio, riesce
chiari
alle

vancaetriosissimo
,

formare

campi

assai

loro

perch
loro

gruppi

si

laos trcranno

molto ben

decisi

parte

ombrata.

a8.
mili opere fatte con talf

ombre

mai spps-

riscono da' luoghi lontani altro che tinte, (i)

De/ figurar le part del mondo. GAP. CCCXLIV.


Sarai avvertito , che ne' luoghi marftim, o vicini a quelh , volti alle parti meridionali
gli
,

non

facci

il

sereno

figurato

neessi

alberi,

mari,
alberi
,

nelle parti e settentrionali faresti


i

come

remote da
,

eccetto

ne<j{'i
.

quali ogn*
le
,

anno gettano

foglie

Del figurar
anno

quattro parti de' tempi o partecipanti di quelli.

dell*

GAP. CCCXLV.
Neir autunno
et di
tal

cose secondo V tempo, cio nel principio coniinfarai


le

ciano ad impallidir le foglie degli alberi ne' pi vecchi rami, pij o meno secondo, che la pianta in luogo sterile, o fertile e non far come molti, che fanno tutte le sorti degli alberi, ancorch da se siano

egualmente distanti

> di

una medesima qua-

{t) Per

le

opere da

rimirarsi

in

lontananza

dell'

oc-

bisogna fare elezione di Risposte eoa buoa cenno .


,

Mo

grandi

asse

lumiaose, e

colore c3t* prati, sas si , e ped.ili delle predette piante varia sempre perch la natura variabile in ininiio
irh
(!i

verde. Cosi

il

Del vento

dipnto.

GAP. CCCXLVI.

Nella figurazione del vento, oltre il piegar de' rami , & arrovesciar delle foglie inverso l'avvenimento del vento, si deve figurar il ranvolginiento della sortii polvere mista con T intcrbidacs aria.

Bel princpio d'una pioggia GAP. CCCXLVIL


.

La pioggia cade
oscurando con
lucida

infra

aria
,

tintura

quella pigliando
,

dall'uno de' lati il lume del sole > e l'ombra dalla parte opposita , come si vede fire alle nebbie, & oscurasi la terra, che da tal pioggia r tolto lo splendor del sole* e le cose vedute di l da essa sono di coafusi e non intelligibili termini , e le cose che saranno pij vicine all'occhio ianopii note : e pili note saranno le cose vedute nella pioggia ombrosa , che quelle della pioggia alluminata- E questo accade perch le cose vedute nel!' ombrose pioggie , Solo perdono li lumi principali, ma le cose , che si veggono nelle luminose perdono il lume , e l'ombra, perch le pani lu,

^^^ miaose

mischiano con
aria
,

fa

luminosit deir

alluminata

le

parti

ombrose soao
della

rischiarate dalla

medesima chiarezia

detta aria alluminata.


Dell' ombre fatte da' ponti sopra le loro acque

GAP. CCCXLVllI.
L'ombre
dute sopra non perde
le

de* ponti

loro

non saranno mai veacque se prima T acqua


specchiare percenquesto si prova, per-

l'offizio dello

to di torbidezza. E ch l'acqua chiara di superficie lustra, e pulita, e specchia il ponte in tutti i luoghi interposti infra equali angoli infra 1* occhio, & il ponte, e specchia l'aria sotto il
'

ponte , dove deve essere V ombra di tal ponte y il che non pu far V acqua torbida, perch non specchia, ma ben riceve V ombra come farebbe una strada polve,

rosa, (i)
Precetti d pittura,

GAP. CCCXLIX.

La

prospettiva briglia, e timone del-

la pittura.

(i) Dello specchiarsi


iJiceTa

<^egli

oggetti Bell'acqua

se

ne

gi

al

aeir ultimo

Capo CXXXV" Seguita Capo di questo suo Trattato. Questi

V Autore a parlarne
tre

Cu*

fi aodeicbbopo uniti insieme

della figura dipinta domostrare a che disrarua cT veduta. vrebbe Se lu vedi una rigura grande al narurae, sappi che si difnosrrera esser presso (i) all' occhio
.

La grandezza

Precetti,

GAP. CCGL.
centrale
in

Sempre
del

il

bilico nella h'nea

su, e peso accidentale dell' cos tien conto uomo, come del suo peso naturale. Questo si dimostra nello stender il braccio che il pugno posto nel suo estremo fa * ollizio, che far si vede al contrappeso psto neir estremo della stadera: onde per necessit s; getta tanto peso d ldalTomdel

petto, eh'

da

esso

bilico

Tom,

II.

(i)

Cotesto interessantissimo precetto contiene

la

ra-

gione univctsalc Jel disegno, che non


Tiarc dalla
giusta
via
>

pu
si
,

Tar

m.ii

rra>

basta

discorrere con

chi

intende

che senza

l'

ajuto della prospettiva


i

non
tutto

possono

esattao-ju,

mente delineare
spettiva

contorni
,

dell'

ignudo

ne muovere

stameote un segno
.

ed
ella

in

pittura

apparenza procio
il

E siccome
speculare,

di
e

tre
tre
le

sorte,
spezie
h.i
il

lineare,

aerea,

di

tutte

da

Vinci

Be

fa

intendere la

necessit

che

vi

d' istudiarlc.

ien' intendere tutto questo,


mi-i

Veggascac

tomo

III.

della

Geometria,

Piospettiva pratica.

286
belico,
qiianro
,

pugno

&

il

peso accidentale dei calcagno conviene che s' inalzi

il
,

Della statua,

Se vuoi fare ne prima una di

GAP. CCCL!. una figura di marmo


,

fan-

terra

la

cjuale

poi

che

sar finita, e secca, n)Ctrila in una cassa,

ancora capace, dopo la figura tratta d*esso luogo, a ricever il marmo che vuoi scolpirvi d'entro a similitudine di quella terra . Poi messa la figurai di terra dentro ad essa cassa, abbi bacchette, che ensuoi buchi e spingile trino appunto per dentro tanto per ciascun buco , che ciascuna bacchetta bianca tocchi la figura in diversi luoghi , e la parte d' esse bacchette che resta fuori della cassa tingi di nero, e fa il contrassegno alla bacchetta , & al suo buco , in modo che a tua posta si scon-

che

sia

: e trarrai dalla cassa la figura di terra, mettivi il tuo pezzo di marmo, e tanto e leva dal marmo che tutte le tue bacchette si nascondino sino al loro segno in detti

tri

e per poter far meglio questo , fa buchi che tutta la cassa si possa levare in alto, ed il fondo d'essa cassa resti sempre sotto al marmo & a questo modo ne potrai le^ var cor. i ferri con gran facilit, (i)
:

()

guanto qui
^

1'

Autor?

insegna

praticamente
pratica

per

fotmare una statua

sarebbe ia

oggi

cotesta

uoa

Del far una

pittura iV eterna

2S7 vcnnce .

Gap. CLCLIL
Dipingi
la

tua pirrura sopra della car*


e

ta tirata in telaro, ben delicata,

piana,

e poi da una buona


di

e grossa imprijuitura pece, e mattone ben pesco: da poi d r imprimatura di biacca , e giailolino, poi colorisci, e vcrnica d'olio vecchio chiaro e sodo, ed appiccalo al vetro ben piano. Ma meglio far un quadro di terra ben vecriato e l' imprinntura di biacca, e giallolino, e poi colorisci, e vernica poi appicca il vetro cristallino con la vernice ben chiara a esso vetro; ma fa prima ben seccare in stufa oscura esso colorito, e poi vernicalo con l'olio d noce & auibra, ovvero olio di noce rassodato al sole.
, ,

M&do

di colorir in tela.

GAP. CCGLHF.

Metti la tua tela in telato, e dagli colla debole, e lascia seccare, e disegna, e d l'incarnazione con pennelli di setole, e I 2

fanciullaggine, per essere l'arte di cavarla

da' punti

ani-

tata aU'uUioia petfszioac

a88
cos fresca farai

T ombra sfumata
sari

a tuo
,

moe

nero, e (0 majoEiailolino: l'ombra sari o vuoi lapjs darica, e un poco di lacca , hai, lascia seccare, r. Sfumato, che tu lacca, e gomma poi ritocca a secco con l'acqua gommata instata assai tempo con migliore, perche .^ sieme liquida, che l'uffizio suo senza lustrare. oscure, Ancora per fare T ombre pi & inchiotodi lacca gommat;i sopraderra , ombra puoi ombrare stro, e con questa e puoi trasparente noiti colori , perch
:

do

L'incarnazione

biacca

lacca,

diverse ombre ombrare ra^zurro, lacca, e ombrerai di lacca dico perch diversi lumi lacca senza temsemplice sommata sopra la temperato ovvero sopra il cinabro

pera ; e secco.

pittura. Precetto della prospettiva in

GAP, C CLIV.
Quando
tu

non conoscerai
infra
\

variet
aria,

chiarezza, o di oscurit ombre sia scacciata ra la prospettiva deir solo ti hai a vale^ dalla tua imitazione, e della diminuzione de re della prospettive de colon, e del corpi , e della diminuzione

all^

di Spagna. (i) Cio terra rossa

diminuire dcia cognizione delle cose all' e questa fa parere occhio contrapposte
:

una medesima cosa pi renora


dita della cognizione

cio

la

per-

qualunque nbbietto. L'occhio non avr mai perla prospettiva h'neale , senza suo moto, cognizione della distanza , che fra 1* ci biette ,S: un'
figura
di
;\ltra

della

cosa

se

non niedianie

la

prospettiva

de* colori

Degli ohbett,

GAP. CCCLV.

Quella parte dell' obbietro sar pi alluminata che sia pi propinqua al luminoso, e he V allumina La similitudine delle cose in cgni grado di distanza perde i gradi di poten?a cio quanto !a cosa sar pi remota :\\? occhio, sar tanto meno penetrabile infra
,
.

i'aria

con

la sua similitudine.

Della imuinzione de

colori

e corpi

GAP. CCCLVI.
Sia osservata la diminuzione delle qun!it

de* colori insieme


si

de' corpi ove

con applicano.

la

diiiinuziono

Dell

jnterpos'izoje
,

de corpi trasparenti infra


.

rocchio

r obbetto

CAI".

CCCLVll.

QuanTo maggiore sia l' interposizione rrasparenrc infra T occhio e T obbietto Tanto pi si trasmuta il colore dell* obbiecto nel colore del trasparente interposto Quando Tobbietto s' interpone fra l'occhio e il lume , per la linea centrale che si estende fra il centro del lume , e I* oc,

chio , allora tal obbietto vato di lume

sia

totalmente

pri-

De' panni che vestono


^

le figure

e lor

pieghe

GAP. CCCLVllI.
Li panni che vestono le figure debbono avere le lor pieghe accomodare a cingere le membra da loro vestite , in modo che nelle parti alluminate non si pon^a pieghe d'ombra oscura , e nelle parti (ombrose non si faccia pieghe di troppa chiarezza e che i lineomenn di esse pieghe vadino in qualche parte circondando le membra da loro coperte, e non con lineamenti che taglino le nembra , n con ombre , che sfondino pi dentro, che non la superfcie del cor,

po vestito,

&

in

efftto

il

panno

sia

inr

modo adattato, che non paja disabitato, cio che non paja un aggruppamento di panno

spogliato "dair
Bfiolci
,

vede fare a si s'innamorano tanto de' varj sggruppanenti di varie pieghe, che n'empiono tutra una figura, dimenticandosi l'effrtto perch tal panno fatto, cio per vestire e circondare le membra con grazia , deve essi si posiino, e non i' empire tutte di venti , o vesiche gonfiate sopra li rilieli

uomo come

quali

vi alluminati de'

membri.
fare

Non

neijo

che non

si

debba

alcuna
il

bella

gi, falda,
le

ma

sia

fatta in parte della

figura

dove

membra
li

infra esse, oc

corpo raccoglino,

sopra tutto varia panni nelT istorie, come nel f;re ad aK cuni le pieghe con torture a facciare , e questo ne' panni densi , & alcuni panni abbino ii piegaucnti molli , e le lor volte

e ragunino tal panno.

non

larerate

&c altri

torci

Del/a natiira delle pie (r he

de*

panm.

GAP. CCCLIX.
Molti amano le piegature delle falde de* panni con gli angoli acuti, crudi, e spediti, altri con angoli quasi insensibili, altri senza alcuni angoli , ma in luogo di
quelli ceree curvica.

292
Cerne si devon

far

le
(

pieghe de* patini,


Fig, 70.
)

C:\P. CCCLX.

Quella parte delle pieghe , che si ritrova pi lontana da* suoi costretti estremi si ridurr pi in sua prinia natura. Naturalmente ogni cosa desidera mantenersi in ;Siro essere, li panno, perch di di equale densitij e spessitudinc , si nel rovescio,

come
:

nel

suo dritto

desidera di

star

pia-

no onde quando egli da qualche piega o falda costretto a lasciare essa planizie,
natura della forza in qnella paregli pi costretto, e quella parte eh' pi lontan.i a essi costringimenti troverai ridursi pi alla prima sua natura, cio dello star disteso, e ampio, tssempio sia A. B. C. la piega del panno detto di sopra. A. B. sia il luogo dove esso panno piegato e costretto, lo ti proposi , che quella parte del panno eh' era pi lontano alli costretti estremi si ridurrebbe pi nella sua prima natura: adunque C. trovandosi p lontano, la piega C. sia pi larga che in nissua altro suo luogo.
la

osserva

te di

se

dove

^9S
Covie
si

devofo

fare

le

pieghe a* panni*

GAP. CCCLXl.

un panno non si deve dare confu" sione di molte pieghe, anzi farne solameno braccia sono ritete dove con le mani
,

nute,

&

il

resto
si

lasciar

cadere

mente,

debbono
quelli

ritrarre

e cio, se vorrai tare

panno

semplicenaturale, lana , usa le


di

e se sar seta , o pieghe secondo , panno fino, o da villano, va diversificando a ciascuno le sue pieghe, e non fare abito, come molti fanno, sopra i modelli coperti di carta, o corame sottile , che t' inganneresti forte.

Delle pieghe de* panii in scorcio

GAP. CCCLXll.
Dove
gior
la

f/^. 71. )

figura scorcia fagli vedere


di

numero
,

pieghe

che

dove

la

mag* non

scorcia

e le sue

membra

da pieghe spesse e giranti intorno

sieno circondate ad esse

membra. E. sia dove sta V occhio. M. N. manda il mezzo di ciascuni citcoli piilon-

tani dalP occhio de' loro fini.


stra dritti
,

Q.

il

N. O. li moperch si trova a rincontro. P. manda per contrario, (i)

De/I' occhio che vede le pieghe de' panni che .circondano l uomo Ciii\ CCCLXIll.
,

pieghe de' panni, circondatrici de' corpi umani , saranno Tanto pi osciite , quanto elle sono pi rincontro all'occhio con le concavit dove tali ombre son generate* e questo intendo aver detto, quando l'occhio situato infra !;i parre ombrosa, e J* luminosa delia
le

L'ombre interposte

infra

predetta

(gura

fi)

Avvi
col
il

ne'

pneggian-.enti
delle
,

alcune

ple?Ke
,

clic

si

raccolgono nelle

attaccature
di
e

membra
__dir

le

qaali

si ri-

stinguooo

nome
giro,

occhi
'1

ed ogni

occhio

va

formato

come porta
sempre
il

modo

attaccatura;
nello

avendo
sfon-

riguardo

al

punto della prospettiva


uniscono a

dare che esso fa. Formasi adunque l'occhio con due pie-

ghe,

le

quali

in

una p^rte
parte

si

modo
si

di

ango-

lo

>

dall'altra
al

rimanendo indefinite,
al

vanno ad

unire

panno che riveste l'ignudo. Veggasi


Gap;
a

la

mia

An;*-

-tologia pittorica, nel Saggio

XX.

Le pieghe
circoli
i

in cui

iscorpio alle braccia


fini
il

si

muovono

guisa di

vanno ad intcssegarc nei conrorni del braccio, ed mezzo o punta de' medesimi si discosta pi dei detti
si

&ni

dell'occhio,
si

che indica
le

1*

attaccasura

del

braccio. Per
in

KtO
O
e

mostrano

pieghe in
,

facciata,

ed

MN

P,

quelle che scorciano

siccome intese di dire r Autore.

Delle pieghe de' panni


(

GAP. CCCLXlV.

^^g' 72. )

Sempre

le

pieghe de' panni

situati

in

qualunque atto delle figure debbono con i SUOI linejimenti mostrare i* atto di tal figura , in modo che non diano ambiguit, o
confusione della 'vera attitudine a chi la considera: e che nissuna piega con T ombra tolga alcun rriembro, cio che paja pi a dentro la profondita della piega , che la superficie del membro vestito. E che seta figuri figure vestite di pi vestimenti jche non paja, che T ultima veste rinchiuda dentro a
se le semplici ossa di tali figure,

ma

la

car-

ne insieme con quelle, e li panni vestimento della carne, con tanta grossezza qual s richiede alla moltiplicazione de' suoi gradi. Le pieghe de' panni che circondano le iTen;bra debbono diminuire della loro erossc/za in verso gli estremi delia cosa circondata La lunghezza delle pieghe , che sono
.

pij
si

strette alle

membra debbono
il
,

da quel laro, che piegature diminuisce


nella seguente

aggrinzarir^embro per le sue


dall'
,

e tirarsi

parte della sua piegatura


figura

come
sua

opposita si osserva
piegatura

djilla

quale

vede, che dalla legatura della coscia sinistra, da dove ii membro diminusi

296
sc > si aggrinzano le pieghe ; e facendo tutto r opposto sarebbe cosa impropria, e saresti stimato per sciocco, nientre dovendo il pittore uniformarsi al pii possibile
alle cose

naturali; e
,

non potendo accadere

naturalmente che le pieghe degi abiti aggrinzino in quei lato, ove il membro stia nella ^ua positura ordinaria , perci il fare e di il contrario opera di poco accorto nulla intelligenza nell'arte. Qualora per diminuzione Ja persona stesse dritta senza del naturale , allora si potranno mettere le pieghe in quel luogo , ove si fa qualche azione i moto, come da te stesso prjtrai scor,

gere nelle

occasioni.

Ma
,

se

figurarai

una

persona rivolta , non fa che le pieghe s* aggrinzino dietro con qualche scoacerto di naturalezza , ma solamente , che le pieghe de^li abiti caschino al suo naturale , e Ja se stesse senza grinzi ; e se si fari piegata , allora si che le pieghe porranno aggrinzarsi in uno de'lati colla regola di sopra

addotta

di

osservare

sempre quel

lacoi^

dove

il

membro

diminuisce, (i)

(i)
e
sciolca

Perche da sorto

panneggiamenti rimanga libera

scoli

r attitudine della figura, fa uopo decidere i muprincipali , ammaccando i panni a seconda delle lo*

ro

foiaie,

od

in

altro

elegante,

^>iacevolc

modo-

Delf orizzonte

specchiato nef onde


[

CAF. CCCLXV.
Specchierassi

Fig. 73- )

per la sesta di questo nel lato veduto dalT orizzonte, e dall'occhio, come si dimostra l'orizzonte F. veduto dai lato B. C. il qua! lato ancor veduto dair occhio. Adunque tu pittore, che hai a figurare l'inondazioni deil* acque, ricordati, che da te non sar veduto il colore dell' acqua esser alrrimente chiaro, o oscuro, diche sia la chiarezza ,o oscurit del sito dove tu sei, insieme miT orizzonte

sto col

dopo

colore te . (i)

dell' altre

cose

che

sono

(i)

Specchiasi l'orizzonte,
.

ed ogni oggetto ncH*


potr
del

c:>.

de a ritroso della sua figura


rine
dello

vedere

la

innmale

specchiato dall occfaio


la

riguardante, tutte
dell*
1*

volte, che continuata

superficie

o piano
,

acqua

A,
alla

Fis.

73.
;

sotto l'orizzonte BF

che

oggetto da
anzidetta
si

specchiarsi

l'altezza

che corre,
si

dalla

superficie

cima

dell'

orizzonte

ficcia

cadere in
Egli

gi o
e

tr^-

da sotto essa superficie in G. da osservarsi che in una corrente, per l'instabilit e pendenza delle onde, spesse Tolte T immagine dell'oggetto si
sporti

poi^

ancora

rimira slungata oltre


e
la

limiti

assegnati

dalla
il

regola.

Che
esso

detta altezza

si

nascondesse sotto

limite

C,

Iprizzonie

non potrebbe certamente timancre

speccixiuto.

295

SUPPLEMENTO
>i D.

HI.
/'

tutti gli

svoltamcnti che pu far con le sue membra .

uomo

muove in otto modi, cio, air in su, air in gi, da destra, da sinistra , stendendosi per di l, venendo per di qua , volgendosi girdndo e iermandosi .
SI
,

T JLj

'

uomo

Se egli si fermi con rutto ii corpo sa di un piede, sempre il collo di quel piede sottoposto alla fontanella della gola. C-lj Antichi costumarono di rivolgere la faccia dove era dirizzato il piede che piantava. I moti del capo sono tali , che l'uomo non senza fatica si volta in alcuna parte, che non abbia sempre alcune parti del corpo sottoposte, per le quali sieno sostenute le parti superiori; ovvero, che non disrenda da una parte alcun membro, che dalla parte opposta , a modo di una bilancia , non corrisponda un' altro membro al peso del

primo

uomo distende la alcun peso , terma l' un piede come centro della bilancia, e tutta l'opposta parte del corpo si getta in fuori per eguagliare il detto pesoi si volga egli per qualuuque parte siasi
1*

Quando adunque
sostenendo

mano

Ci Sfondo
la

,.

,299

egli

in

p'cdi

testa

p^u in su di

non pu voltare quanto tjli occhi pos-

sono guirdare in alto per linea perpendico'arc ; e non si pu voltare per fianco, takh- il ncnio cada per diritto sul mezzo
della spilla
.

Non
to
,

si
il

sia pii basso della fronte, non passando la sommit del petto 5 e non si pu sporgere per davanti tanto in fuori, che non ri.ianga il mento alquanto pi in fuori della fronte.

che

pu stando men^o non

diritto abbassar tan-

corpo non si pu torcere alla cinche possa la spalla venire a piombo sopra Tornhihco; e non pu volgersi tanto indietro colle braccia che la fontanella della gala non resti per diritto
Il

tura in guisa

pu inchinare tanto da' lati capo, che T una spalla non rimanga a perpendicolo del piede che pianta da quella banda ove il corpo pende, e l'altra gamba non sia per contrappeso delle parti che pendono. Di pi non si pu posare, ne pu inchinare tanto innanzi col corpo, e colla testa che facendo arco con tutto il corpo e gambe, T esrremit del mento non rimanga a perpendicolo della pianta de' piedi. La resta abbassandosi per davana' piedi ;
si

ne

con tutto

il

ti

non pu portarsi
.

nocchia

abbasso delle giLe braccia aperte non si possono


piik

gettar tanto indietro, che i bracciali tUc mani possano rimanere pi inditrro delle estremit della schiena ; e non si possono
alzare

tanto
alla

in

alto,

che
,

il

gouiito
;

vada

sopra
le

sommit

della testa testa

e
si

poncj^do

mani sopra la incrocicchiare pi

non

possono
ver-

gi

del

bracciale

so il gomito. Ancora stando diruto, e stendendo per fianco T un btaccio dierro all'altro, quello che segue non pu passare coir estremit delle dita la ca^^a dalTaltro braccio e che volendo incrocicchiare
;

davanti le braccia non possa il gomito passare per diritto la tontanella della gola; o che si possano fra di loro toccare pi in

gomito. Alzando in alto le bracciii colle mani insieme giunte, e gittandole addietro, non possono passare il mezzo della testa ; ed un braccio non si pu mai torcere tanto che la palma della mano possu del
,

sa mostrarsi pi avanti della

spalla,

ne

il

gomito

si

pu

vedere

davanti.

Le

mani

congiunte di dierro non possono andare pi in su della fine de' lombi, se non sforzatamente ; ne si pu con il bracciale fermamente toccare sotto le ascelle del proprio braccio, ne in tale atro si possono mostrare le dita pi in su della spalla , ne

gomito pi in sa della testa. Voltando la mano, o avanci o indietro verso il goil

30f

miro, non
sa faro
uii*

si

pu vo?rar ranco che


,

si

pos-

scerra,

angolo al bracciale , ed alla ranon causo o al pi rttto e la punta delle dica non pu pass^ire pi m su
se
;

della rascetca

piega del braccio , ne ancora si possono volgere le dita tanto addietro, che la loro punta sopravanzi il principio del pectine al bracciale; ne gettando per davanti un braccio al collo , la mano passa il me^zo del capo del collo ovvero che possa toccare T oreccolle dita chio dalia sua banda. Se s'innalza un braccio, tutte le parti del corpo che sono da quel lato fino al piede sicguono il medesimo moto, sollevandosi dal piano anche il
la
,

verso

Quindi anche avviene , che non membro di una parte , che gli altri membri non lo seguano; ed air incontro non si ritira un men\bro , che gli altri non seguano questo medesimo moto. Fra tutti moti delle gambe principali sono questi Primo , alzando una gamba innanzi per quanto si pu, la punta del piede non passa la cintura piedi non si possono tener giunti buttati innanzi , che non bisogni col resto del corpo gettarsi tanto indietro , che non sieno perpendicolarmente sotto la sonimirk delle coscie Stando l'uomo in piedi, noa pu col calcalcagno
si
.

discende mai un

Tom, IL

302 cagno toccare i! d sotto delie natiche tenendo l'un ginocchio appresso l'altro, e tutti e due > sedendo, o stando in ginocchi, ovvero alzando una gamba indietro, non possono col calcagno andar sopra la spalla, ancorch dall'altra banda la testa col corpo si abbassasse per quanto si volesse sostenendosi sopra una gamba. E quivi
collo del piede giustamente a perpendicolo della delia chiave della coscia .
il

Alzando in su il ginocchio, e chinando verso di esso il capo in tutti gli atti


,

si tocca la bocca, o al pi il naso. II piede non si pu tirare in su tanto che giunga ali* ombilico. Le gambe incrocicchiate non possono lasciare maggiore spazio tra r un piede e 1* altro, di quanto lunga una gan:ba ; ed allargandosi per profilo , non possono mostrare tanto spazio j per quan-

passare col ginocchio la se le getta a traverso, o per davanti, o per di dietro; ed il piede in tal* effetto non pu essere pila lontano da quello che posa, per quanto dal disotto del

to lunga la che posa non

figura.

In faccia, la

gamba

pu

gamba che

ginocchio al collo del piede. Facendosi il passo in faccia con una gamba innanzi j e coir altra indietro, lo spazio del passo della lunghezza della gamba; inchinando per il corpo in gi, per diritto dove il

ginocchio non passa di dietro pi eh- mezzo ginocchio quella davafiri dalla banda Il pettine del piede non pu volesteriore tanro iii su verso la gamba, che factarsi cia nel collo un'angolo acuto ma al pi lo far retto; e non si pu voltare tanto in ijj colle dita, che faccia linea diritta colcollo la gamba davanti , perch sempre ni un'angolo ottuso. Ne la gansba , ne resta piede possono vojtarsi pi di qu-inco moil
.

una punra del ginocchio tocchi l'altra, ovvero


stra
i\

proftioin taccia,

dimodoch

1*

le

calcagna nella parre di dierro.


,

Posando

una g'imba
vanti
il

T altra non le pu gettare dapiede tanto, quanto lo spazio

d'un piede;
e di dietro

ma con
quanto
pi
e

rischio

dalle
e

bande,
e

un piede

mezzo

non La non pu gire


pi.

ginocchio abbasso della inferiore di quella della gamba che posa. Questi adunque sono i moti, i quali tanto importano nella bilancia del corpo umano per doversi esprimere dal Pittore. Si dee per considerare , che questi moti
parte superiore del

vanno

secondo le qualit de* corpi; perch ne! corpo grasso e grosso, proporzionato e bello, non possibile che si giunga colle incnbra a moci estremi ;
a

variarsi

S04

un corpo magro, sproed all' incontro porzionato , e lungo di membra tara si maggior sforzo in akum niou> anche trapassando i gi detti
,

SUPPLEMENTO
De' moti del Cavallo

IV.

cavallo, e l'uomo vi ha qncsta che questi ha I piante de'piedi , cos larghe, da potere stare diritto snza pcricoio di cadere ; ma *1 cavallo posando su di quattro gambe non terminano queste cos larghe in punta 5 da potervisi reggere sopra due di esse , perch il centro di gravit non pu cadere colla sua linea di di rezione frammezzo a due delle gambe del cavallo ; e per questa ragione non pu esso posarsi sulle gambe di dietro per spazio di tempo, e nenieno sulle due gambe di fianco , siccome neppure sulle due opposte diagonalmente ; ma perch si regga dee per lo meno poggiarsi su di tre gambe. Le sue gambe dinanzi avendo le articolazioni diritte , di pochi , e roen forti muscoli sono fornite ; ma le gambe di dierro pec avere le articolazioni piegate dcbbonsi quera
'I

dillerenza

ste

scoli.

forti mutener legate per via di Fi d'uno ha creduto, che il caval-

pnj

lo possa correre alesando ambedue le gambe dmanzi ad un tratto, tenendo le due di dietro impuntate nel suolo, e che ind) alzando queste impunti quelle dinanzi . Que-

sre

talse

immaginazioni
osservare
i
i

difficohh di

avvenute per la mori del Ciivallo.

e gii Scultori ad moti, come innanzi fatti effigiarli Ma risgoardando le ragioni si era detto. della Meccanica, il cavallo dee muoversi, e correre nel modo che ora si dira. Quando adunque il cavallo sta fermo il sulle sue quattro gambe centro di gravit cade nel mezzo del quadrilatero della

hanno

indotti

Pittori,

con

si

sua pianta in E ( Fig. 74. ) Comincia il Cavallo a muovere il piede sinistro C , ed allora il centro di gravit si trasporta a e tosto egli alza cadere pi innanzi in , col passo in il piede B e si avanza lo che il cavallo pu commodnmente fare peril in primo luogo centro di graciocch vit rimane dentro la pianta tritUigolarc \ ed in secondo luogo vien a cadere B dentro la pianta trspezokie cos sempre reggendosi il cavallo su di tre , e Segue a tenersi fersu di quattro gj\mbe
.

H
,

ABFD;

mo

in

tre

piedi

A, D, F,
in

e allora

il

cen-

tro di
Z'Audosi

gravit cade
col

e di botto
-

avan-

ed il , FO. Mossi che fnezzo d' un romboide A ha due piedi sinistri , comi; eia a muoe versi col piede destro del di dietro D e con cotesto indi col piede dman^i A

piede sinistro B , si porta in cenrro di gravit scorre in 1 , nel

H
;

so?
cavallo sempre si muove e canimina. La natura opera sempre con facilit, con semplicir , e senza f.ire afaticare gii animali nel muoversi ; poich

ordine nlternaflvo
,

\\

il

moto

de'

medesimi procede

dalla

trasla-

zione di alcune parti che si giacciono sopra altre parti, e stando l'animale , ed incedendo; e l'azione dei muscoli non mai sforzata; end* , che il cavallo , e camminando, e correndo, dee sempre rcgiicrsi con tre, e con quattro gambe ; e in cotesto moto egli non si eleva col masso del suo corpo, ma solamente agisce alzando il piede; e siccome la mole di un carro si muove mediante le ruote cos il cavallo pel primo moto acquistato si avanza nel suo corso. Drizzandosi il cavallo in un moto furioso per quanto pu , non va mai in linea retta con le sue chiome sopra la groppa. Lanciando calci co* piedi , ed alzandosi di dietro non pu la groppa andar pi in su del collo ; ne piedi possono salire sopra
, i

groppa Volgendo egli la testa dalle bande col collo , non pu toccare le coste; n pu alzare tanto la testa che non faccia angiolo, sebbene ottuso sotto le mar
la
.

scclle

'1

principio

della

gola

riti-

rando la testa presso la gobi, l' estremit dei suo mostaccio non passera pia gmdel-

3o8
Ja

ionranclla ; ne pu alzar tanto la testa col collo indietro, che le chion)e vadano

per diritto sopra 1 mezzo del dorso In veduta dinanzi , o per di dietro non pu mai mostrare il proffilo della testa per dritto. Alzando una gamba non pu salire pia in sii la pianta del piede, di che stia la testa del garetto della gamba che posa e che, posando i'una ganiba , e l'altra alzando, il ginocchio non passerh le patri disotto del petto, ne la gamba va piij su della sommit del ginocchio. Non pu abbassar.

tanto dalle pancia giunga


si

gambe

di

dietro, che mai


.

la

a' garetti

Pascolando

non
pii

la testa dalle gambe, di quanto dal ginocchio alla z;impa .

pu allontanar

Non

il ca\^alo mandar la parte dinanzi della pancia pi alta di quella dov' il menbro, e i ginocchj restano al pori

pu corrend)

delle

zampe per diritto colla pancia. Questi sono i principali moti estremi del cavallo, che non si debbono dal
e le

chiome,

Pittore in tutto esprimere, se non necessitato a comporre efltti sforzati, e terribili.

INDICE
CAP. CLXXX.
Ignudi
.

DF

CAPITOLA
degli uomini

DI QUESTO SECONDO T03I0


Delle

membra

Pag,
Delli
.

j^i

CAP CLXXXI.

moti potenti delle

mem-

j^8 CAP. CLXXXIl. Del moVimento dell'uomo. JsS CAP. CLXXXIII. Delle attitudini movimen,

bra dell" uomo

ti

e lor

membri
,

CAP. CLXXXIV Delle giunture delle CAP. CLXXXV. Della membrificazione deli' uomo j 6a CAP. CLXXXVI. De' moti de' membri dell' uomo j 6^ CLXXXVII. De' moti delle parti del CAP.
.
.

j6o membra, j6s

volto,

jC^
De' membri
^

CAP. CLXXXVIII
ne d'effigie.

e descrizio-

sSi
di tener a mente ^e

CAP. CLXXXIX. Modo


del fare un' effigie
solo col

umana
sol

in profilo

guardo di una
volto.

volta

x6^
la

CAP. CLXXXX. Modo


forma d'un

di tener

mente

j6S
j6i

CAP. CLXXXXI. CAP. CLXXXXII.

Delle bellezze de' volti,

Dell'altitudine,

J67
dif-

CAP. CLXXXXIir. Quando


dell'

maggior

ferenza d' altezza di spalle

neW

azioni

uomo

t6/

2:io

tG^ CAP. CLXXXXIV. Psimta cantra CLXXXXV. De' movimenti delle mem-' CAP.
.

bra quando
atti propri

si

figura V uomo

die sieno

j^o
Delle membrificazioni de.

CAP. GLXXXXVI.
gl^

ignidi

f^o
j-^f

CAP. GLXXXXVII. Del moto, e corso dell' uomo & altri animali. CAP. CLXXXXVIII. Come il braccio raccolto muta tutto V uomo dalla sua prima ponderazione

quando

esso braccio s' estende

^jT

CAP. CLXXXXIX.
li
,

Dell'

uomo

e altri

anima-

che nel muoversi con tardit non hanIl

no

centro della gravita troppo remodelli so stentacoli


,

to dal centro

j^.-'i

CAP. ce.
pra

DeW
le

uomo
*
,

che porta

un

peso so

spalle

J13
soJYl\.
.

CAP. CCr. Della ponderazione deW uomo


pra
li

suoi

piedi,
^

GAP. CCII. Deir uomo che si muove Gap. GCIII. Delia bilicazione del peso
.

TT5
di

qualunque animale immobile sopra pambe


.
.

le

sue

TY^ TT^ ir^ JYT S7T


T79

CAP. CCIV. De i piegamenti j e voltamenti dell" uomo CAP. CGV. De i piegamenti, GAP. CCVI. Della equiponderanza GAP. CCVII. DeZ moro umano CAP. CCVIir. Del moto creato dalla destruT'

zione del bilico,

,.

CAP. GAP. CAP. CAP.

51' delle figure. JT9 CCX Della grazia delle membra, jSo CCXr. Delle commodita delle membra t8t CCXII. D' una figura sola fuor dell'
CCIX.

Dd

hilico

istoria

jBs,
le

CAP. CCXIir. Quali sono


]mrtanze
,

jjrincijmU im.

che appartengono alla figura


bilicar
il

t8^
iS/f jS^.

CAP. CCXIV. Del CAP. CCXV.


neggiare

peso intorno
.

al

centro della gravita dei corpi

^lle fi.gure
y

che hanno a ma-

portar pesi,

CAP. CCXVI. DeW attitudine degli uomini, CAP. CCXVII. Variet di attitudini CAP. CCXVIir. DeW attitudini delle figure. CAP. CCXIX. DeW azioni de' circostanti a un caso notando CAP. CCXX. Qualit degV ignudi CAP. CCXXI. Come li muscolosi son coni e
,
.

j8^ jS^ jS^


j86 j86

grossi.

jSf
Come
li

CAP. CCXXII.

grassi non

hanno

grossi musetti

j^^
sono
li

CAP. CCXXIII. Quali


uomo.

muscoli che
diversi
dell'

spariscono ne" mo'\>imenti

jS8

CAP. CCXXIV. De' muscoli. j88 CAP. CCXXV. Che l' ignudo figurato con
grand* evidenza
de' muscoli
y

sia senza

moto

jSS
le

CAP. CCXXVI. Che

figure ignude

non

debbono aver
affatto.

loro

muscoli

ricercati

j8$
^

AP. CCXXVir. Ddr allargamt^nto


tamento de^ muscoli

raccor-

j^o
troMa corda negli

CAP. CCXXVIII.

Do-ve

si

uomini senza muscoli.

jgo
-pezzi
^

CAP. CCXXIX.
ture dell*

Degli otto

che

nas"

cono nei mezzo delle corde in varie giun-

uomo

jg
infra
^ il

CAP. CCXXX. Del muscolo, che


pomo granato^
et
il

pettignone
,

SQT
.

CAP. CCXXXI, DeW ultimo svoltamento che pu far V uomo nel vedersi a dietro fg^ CAP. CCXXXII. Guanto si pu avvicinar r un braccio con V altro di dietro* jpj CAP. CCXXXIII. Dell' apparecchio della forza delC nomo
percussione
,

che vuol generare

gran

jg^
.

CAP. CCXXXIV. Della forza composta dall' uomo e prima si dira delle braccia /p-^ CCXXXV. Qaal' maggior potenza dell' CAP. uomo y quella del tirare o (luella dello
f

spingere

j'9o
Delle

CAP. CCXXX VI.


e

membra che piegano ^


carne
,

che

officio

fa

la

che

le

veste

in esso piegamento.

Tg8
gamba sendella

CAP. CCXXXVII. Del


za
CTAP.
la coscia
.

voltar la

CCXXXVIII, Della piegatura

Tgg carne zoo


.

3^

GAP CCXXXIX.
CxAP.

Del moto semiUce delVuomo a,oo


.

CCXL.

Bloto composto,
DcU'l mote appropriati a gli ef-

.10

GAP. CCXLI.
fetti degli

uomini.

siof

GAP. GAP. GAP. GAP.

CCXLir. De' moti delle figure. CCXLIII. Degli atti dimostrativi.

CCXLIV.

Della variatctde'visi.
De' moti appropriati alla men-

20S 202 ^02


203:

CCXLV.
te del

mobile
gli atti mentali

GAP. CCXLVI. Come


no
ta
,

muova-

la persona in
e

primo grado di facili.

commodit

S05
nato dalla mente
s-O/f
.

GAP.

CCXL VII.

Del moto

mediante Vohbetto

GAP. CCXL Vili. De' moti communi. so.^ GAP. CCXLIX. Del moto degli animali . 2,05 GAP. CCL. Che og membro sia proporziO'
nato a tutto
il

suo corpo

no^^

.0,06" GAP. CCLI. Dell' osservanza del decoro. GAP. CCLII. Dell'et delle figure. zoo GAP. CCLIII. Qualit d' uomini ne componi"

menti

dell' istorie,

^0$
sior

GAP. CCLIV. Del figurare uno che parli con


pi persone.

GAP. CCLV.
irata
.

Come deve farsi una figura


.108
si

GAP. CCLVI. Come GAP. CCLVII. Del


CAP, CCLVIIL Del

figura
,

un
del

disperato

a,oS

ridere
.

piangere

e differenza loro

uop
Sbio

posare de' putti,

3^4
CAP. CCLIX. Del
giovani.
ijosare delle

femine , e de^

SJ
,

CAP. CCLX. Di quelli che saltano, sito CAP. CCLXJ. Dell' uomo che "vuol tirare una cosa fuor di se con grand' impeto sus CAP. CCLXII. Perch quello ^< he 'vuoi tirar y
.

o ficcar tirando
la

il

ferro

in

terra

alza
J2./5

gamba

o]jpo!^ita

incurvata,

GAP. CCLXIII. Ponderazione dei corpi , che non si muovono, ^JS CAP. CCLXIV. Dell' uomo che posa sopra li due piedi e che da di se pi peso all' uno che all' altro, *1J4. CCLXV. Del posar delle figure CAP. 2,15
,
,

CAP. CCLX VI. Delle ponderazioni dell' uomo nel fermarsi sopra de' suoi piedi. CAP. CCLX VII, Del moto locale pi ^ o meno veloce
.

siT

SII

CAP. CCLXVIIT. Degli animali di quattro piedi, e come si muovono, CAP. CCLXIX. Della corrispondenza y che ha la meta della grossezza dell' uomo
con
l'altra meta,
nel saltar dell'

2>s6

sJZ

CAP. CCLXX. Come

uomo
che

in

alto vi si trovano tre

moti,
,

s,S7

CAP. CCLXXL Che


memoria
zioni delle

impossibile

una
2j8

serbi tutti gli aspetti

mutacon
218-

membra
Della

CAP. CCLXXII.
gran

pratica

cercata

sollecitudine dal pittore,

CAP. CCLXXIIL Del giudicare


sue
o\)ere
y

il
,

pittore le

e quelle d'altrui
il

a/
pittore la

CAP. CCLXXIV. Del giudicare


sua pittura
de' pittori
.

siTQ
lo

CAP. CCLXXV. Come


.

specchio maestro
.q,.2,j-

CAP. CCLXXVI. ^ual


bile
:

pittura pi lauda^
<zQjQ

CAP. CCLXXVII. Quale

il

primo
.

abbietto

&

inteizftne

del pittore

2:2,5

CAP. CCLXXVIII.

Oual
si

pi

importante

nella pittura^ l'ombra o suoi lineamenti, izi^

CAP. CCLXXIX. Come


^*

deve dare

il

lume
,"2,3,4

alle figure.

'

CAP. CCLXXX. Dove deve


risguarda la pittura,

star quello che


.2,25

CAP. CCLXXXI. Come


punto
.

si

deve porre alto


figure picciole
.

il

<2>2,6

CAP. CCLXXXII. Che

le

non

debbono per ragione esser finite


pittore alle sue figure

aa^
il

CAP. CCLXXXIII. Che campo deve usare


.

s.aT'
s.2.8

CAP. CCLXXXIV. Precetto di pittura. CAP. CCLXXXV. Del fingere un sito


vaggio
.

selZ.Q,8

CAP. CCLXXXVI. Come devi far turale un animai finto CAP. CCLXXXVII. De' visi che
.
,

parere na3>2>(^

si

debbono
.

fare

che abbino rilievo con grazia

ii2>9

2i6 CAP. CCLXXXVIII. Del


re le figure da' Icro

dividere e spicca-

campi

25 J
,0,51

CAP. CCLXXXIX.
posti in

Della differenza de' lumi


siti

diversi

CAP. CCXC.

Del fuggir
,

improporziona_

lit delle circostanze

a5.2;

CAP. CCXCI. De*

termini de' corpi detti li.

neamenti ovvero contorni

2.55
superficiali
,

CAP. CCXCII. Degli


che prima
si

accidenti

perdono nel discostarsi de'


.

corpi ombrosi

i2,55

CAP. ce xeni. Degli


che prima
si

accidenti superficiali
le

perdono per

distanze

aj^^

CAP. OCX CI V.

Della natura de' termini de'


.

corpi sopra gli altri corpi

25^
i2>33

CAP. CCXCV. Della figura


il

ehe va contra
si ritrae

vento.
Della finestra dove

CAP. CCXCVI.
la figura
.

3>35
viso
,

CAP. CCXCVIl. Perche misurando un


e poi dipingendolo
egli si dimostrer

in

tal

grandezza

maggior del naturale. ^56


del
color
del

CAP. CCXC Vili.


obletto
.

Se la superficie d'ogni cor-

po opaco partecipa

suo
2.5T

CAP. CCXCIX Del moto degli animali. 2>59 CAP. ecc. A fare una figura, che si dimostri essere alta braccia 40 in spazio di braccia 2.0. , e abbia membra corrispoi'
denti
,

e stia dritta in piedi

S>^o

31?
CAP. CCCI.
J2,.

fare una figura nel muro di


,

braccia

che apparisca

d' altezza

di C4.

G4J
,

CAP. CCCII. Avvertimento circa V ombre


lumi.

e
%i\'

CAP. cecili. Pittura^ e lume universale. 2,^5 CAP. CCCIV. De' campi proporzionati a' cor^
pi
.

che in essi campeggiano

prima
.

delle superficie piane d: uniforme colore

a-^^
2-^5

CAP. CCCV. Futura di figura^ e corpo. CAP. coevi. Nella pittura mancher prima
di notizia la parte di quel corpo
,

che

sar di minor quantit 2^6 CAP. CCCVII. Perch una medesima campagna si dimostra alcuna volta maggiore o minore, che non . 53.47 CAP. CCCVIII. Osservazioni diverse. 2^8
,

CAP. CCCIX.

Delle Citt

et

altre cose

ve-

dute nell'aria grossa.

2^9
,

CAP. CCCX. De' raggi


no
gli

solari

che penetras.T

spiracoli de' nuvoli.

CAP. CCCXI.
sotto

Delle cose

che l'occhio
,

vede
aria

se miste

infra nebbia

et

grossa.

25/
edlfiz}

CAP

CCCXII. Degli
grossa.

veduti nelV aria

252
Della cosa che
si

CAP, CCCXIII.
lontano

mostra da

252

Tom. IL

3i8 CAP. CCCXIV.

Della -veduta

d"

una

citt

in aria grossa,

255'

CAP. CCCXV. De
se

termini inferiori delle co^

255 CAP. CCCXVI. Delle cose vedute da lontano. 2^^ CAP. CCCXVI I. Dell' azziiro die si mostra
^

remote.

essere n' paesi lontani,

254.
de'

CAP. CCCXVIII.
la notizia
,

Quali son quelle parti

corpi delle quali per la distanza

manca
255
pi
co-

Cx\P.

CCCXIX.
si

FercJie

le

cose quanto
si

rimuovono dalV occhio manca


i

noscono.

255
volti di lontano pa.

CAP. CCCXX. Perche


jono oscuri

256
Quali son
le part

CAP. CCCXXI.

che pri,

ma
si

si

perdono di notizia ne' corpi


dall' occhio,

che

rimuovono
conservano

e quali

pi

si

CAP. CCCXXIL Della CAP. CCCXXIII. De'


nebbia

prospettiva lineale.
corpi

257 2^8

veduti

nella

35^
altezza
degli edijizj

CAP. CCCXXIV. DelV


CAP. CCCXX V.
veduti
nebbia
la

veduti nella nebbia


Delle citta,
sera
,

265.

&

altri edifizj

'j

la

mattina nella

260
le cose

CAP. CCCXXVI. Perch


ste nella

pi alte poc/ie

distanza sono pi oscure ,

3^9
te basse
,

ancorch

la

nebbia

sia

uni-

forme in grossezza, 26 GAP. CCCXXVl. Delle macchie ddV ombre, che appariscono ne' corpi da lontano. 262

CAP. CCCXXVIII. Perche


parete sono azzurre
.

sul far

della se-

ra V ombre de' corpi generatf in bianca

CAP. CAP. CAP. CAP. CAP.

265 CCCXXIX. Dove pili chiaro il fumo, 26 /f CCCXXX. Della polvere. 264. CCCXXXI. Del fumo, 264 CCCXXXII. Varj precetti di pittura a,S
.

CCCXXXlir. Perche
ancorch ellavenghi
la

la

cosa

dipinta

aW occhio

per quel,

medesima grossezza

d' angolo

che

quella di' pi remota di lei^ non pare tanto remota quanto quella della re-

mozione naturale

CAP. CCCXXXIV. De' campi. CAP. CCCXXXV. Del giudzio,


fare sopra V opera
d'

2^2 275
che
s'

ha da
27^4

un

pittore

CAP. CCCXXXVI.

Del

rilievo delle

figure

remote dalV occhio.

275
termine
de'

CAP, CCCXXXVil. De'


alluminati
,

membri

CAP. CCCXXXVIII. De' termini. CAP. CCCXXXIX. Della incarnazione


cose reraote dall'occhio,

276 276
,

CAP. CCCXL. Varj precetti di CAP. CCCXLI. Perche le cose

pittura.
ritratte per-

277 2^7

320
j'ettT.nnrtt^ dal

naturale non pajono


esso

del

mcdcSiUi'j rilievo qual imre

natii-

ralr.

2^9
le

CAP. CCCXLII. Di far che


spiccate da lor campi
te
,

cose

fapno

cio dalla pare-

dove sono dipinte,

3^^

iSs CAP. CCCXLIII. Precetto. CAP. CCCXLIV. Dei jig'irar le parti del mondo. 2S2 CAP. CCCXLV. Del jlp;;nrGr le quattro parti db tempi dell' anno e partecipanti
,

di quelli.

CAP. CCCXLVI. Del vento dipinto, CAP. CCCXLVII. Dei principio d'una
gia
.

piog-

CAP. CCCXLVIIL
ti

sopra

le

ombre fatte da' ponloro acque


Dell'
.

CAP. CAP. CAP. CAP.

CCCLIX. Precetti di pittura. CCCL. Precetti. CCCLI. Della statua. CCCLil. Dd far una pittura d'eterna
'vernice
.

CAP. CCCLIII. Modo di colorir in tela. CAP. CCCLIV. Precetto della prospettiva
pittura

zSr zSr
in

CAP. CCCLV. Degli obbietti. i!A-. CCCLV]. DjIIi diirnuzione


lori
,

1S8 2S9
de'

co-

e corpi

CAP. CCCLVIf. Ddl\

interposizione de' corj

pi trasparenti infra rocchio

e Vobbietto

5'

21

GAP. CCCLVIir.
figure
^

De'jmnnl
peg^/ie.

che

vestono

le

e lor

290
delle pleglits de'

CAP. CCCLIX. Dtlla natura


panni
de'
.

29J
si

CAP. CCCLX. Comi


panni,
Co77ie

devon fare

le

pieghe

292
si

CAP. CCCLXr.
ghe
a'

de-vono fare le pie-

panni.
Delle pieghe de'

295
panni
in

CAP. CCCLXII.
scorcio,

295
Dell' occhio, che
,

CAP. CCCLXIII.

vede

le
,

pieghe de* panni che circondano [''uomo

29/^

CAP. CCCLXIV. Delle CAP. CCCLXV. DelV


nelV onde. Supplemento III. Di

pieghe de' panni,


orizzonte
specchiato

295
297"

tutti gli svoltamenti che

pu far r nomo con le sue mtmbra, Supplemento IV, De' moti del cavallo

2g8

305

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APPENDICE
INTORNO AL METODO DEL DISEGNARE

SECONDO IL VEDERE DELL' OCCHIO


O

SIA
Disegno
,

DI

anella

parte

del

che

dinomlnasi

Frospetva Artifizi ale

OPERA PITTORICA
ORDINATA PER GLI STUDIOSI DEL DISEGNO
B A

BALDASSARRE ORSINI
Sono

Poeti
,

Pittori
del

pochi;

pittori

che

non sian

nome indegni
Diale:.
delLi

Dolci

Pitturai

IN PERUGIA

1805.

Presso Carlo Baduel Stampatore Cam. e Vesc.

Con

le

do'vute

licenze.

^CLI STUDIOSI GIOVANI

L
VOI

eonardo da
Studiosi
.

y'ujc

ha per
lo

la

prima cosa

ci

i}JCHcato

studio

della Pro-

spettiva

questo fine

era

di
un''

somma imopuscolo
in

portanza ee
re di Pittura
tato
,

vi propoJJessi

cui vi dessi la pratica di eseguire nelle opeil

modo

di cote sta con

un

trat-

quale r Autore egregio , o noi fece , smarrito insiem coli' altre sue cose as-^ si sai importanti per mi Pittore Ella cotesta pratica cos a voi necessaria , che senza di essa non potreste mai divenire valenti
//
.

Appresa ee l'avrete sul dettaglio che vi do in questo trattato cogli esempj figurati in pili tavole , sarete anche in grado di ravvisare i grossi errori che si commet* tono da parecchi pennelli del nostro secolo nelle opere dt pittura , e quanto sieno lontane le produzioni di cotesti artefici da quella
pittori.

maest colla citale ci si presentano le opere dei nostro da trinci , dei Haffaelli , dei Tiziani , dei Correggi , e di tutta la famosa scuola Caraccesca , e Veneziana /// somma
.

gusterete

queir ordine

che hanno

praticato

cotesti egregj

fttovi neir asi:ttto


^

delle

isto-

rie^ de^ gruppi

medesima ; come lo vogliate chiamare

figura da per se ed intenderete il contrasto , ossia t


e d ogni
,

il

contrappuo.

della pittura , senza del qu.ile ogni operi pitturata rimarrebbe fredda ed insipida lu somraa resterete persuasi quanto sia falso quell' orpello coi quale si pretende mascherare le opere colla vivezza del colorito tanto riprovato dal da Vinci , e fino negli antichissimi tempi da Plinio, Es^o ci ha manifestato pure , che nelle opere stupende degli Apelli , e de Protogeni non vi si usarono pi
^
.

che tre colori

communicafvi
,

rappresentarvi le membra delle figure come in abbozzo a foggia di figure solide della natura de prismi quadrangolari , perch sempre mostrandosi accie di cotesti nella varie all' occhio due comprendiate h de^ movimenti d' esse figure che dtbba es-^ 'vedute della loro prospettiva sere analoga al punto principale della veduta. Cos tosto che ne avrete fatta la pratica col fare de' schizzi d' invenzione in carte non avrete la tactinte , co' lumi di biacca cia del disegnare le vostre figure sotto l assiccome bea spesso petto di diversi tempi
che
il

za e fiicilit via pii spedita

maggior chiarezquesta pratica non ho trovata


colla
,

avviene a coloro^ che senza di questo iut-w

dimcfto
dell*

prospettiva

diseirnano

il

32? nudo

^re

e non avvertendo a ripor* , modello Ji e l giusto suo a spetto ^ ne viene che le figure di loro hanno rapporto a varie vedute e non ad una sola E per questo voi dovrete sempre mentalmente aver
il

Accademia

av

occhio al punto d veduta avvertenza dunque dseonerete il modello^ e sono pi che sicuro ^ che non isbaglierete ^ purch a voi non incresca Ict

diretto il vostro

Cojy questa

fatica

Sia

dunque questo breve truttato


^

lo

schia^

maggiore d quanto vi manifestai nella mia Antologia Pittorica , alla quale lo dovrete unire ; ed inteso che avrete a fondo r una e /' altro godrete ancora che le vostre opere avranno una tal sembiafiza con
,
,

rimento

quelle de' valorosi pennelli io non vi saprei dire di pi , se non che nelP accingervi ad un opera misuriate le vostre posse , per non rimanere nel pecoreccio . Sembrer poi a voi che prometta troppo, ma P esperienza vi far palese , che questi precetti che vi do sono
.

la

ricetta
.

infallibile

per comporre

vostri

quadri

329
Definizione

del Disegno giusta la di Prospettiva , e s,

veduta

CnFO

i.

disgnare un* oggetto consiste nel rappresentarlo nella sua prospettiva, che vale a dire nella guisa appunto in cui quello si trova nel tempo che s'intraprende l'opera, lo rimie in quella distanza, che l'occhio
1

ra, e insieme esprimendone il carattere, o questo sia di quiete , ovvero di moto , e dandone ben determinata, o sia decisa la sua forma, e facendone conoscere T indole,
e

natura degli accidenti, che vestono la materia dell'oggetto, il quale dee anche avere il suo chiaroscuro Per oggetto del disegno sMntende quala quale venga sotto la polunque cosa tenza dell' occhio s e perche l'oggetto sia da chi disegna rappresentato nella sua giaegli necessario, citura , e prospettiva
la
.

che

ne conosca ben chiaramente, e con distinzione la sua naturale proporzione, in


se

nuale operando e da tenersi sempre presente nella

menrc ; quanrunque accada di forn-jare una li^ara, la quale quasi tuct' altro da quella che d^e comparire, e mostrarsi
si

air occhio; siccone avviene qualora

disegnasi

non

un Cubo, il qua! disegnandosi torma cereamente un Cubo reale >

S30

ma

ne seguono soltanto fedelmente le sue misure, che si custodiscono nella mense

te, e non compariscono nell'opera. Siccome chiaro si scorge nelle faccie A, B,


( fig'
.

le

quali

drate, come che l'occhio per eguali, e per quadrare;

non sono esuali ne quale apprenda e


,

ne

per

ra!i

le

apprenderebbe, ove chi disegnando il Cubo non avesse avuto davanti alla mente la giusta proporzione di quello; e quindi per mezzod essa scurciare quelle
parti,
le

Je quali

lo

domandano; perche l'occhio


,

apprendesse eguali

e qu;idrate.

luorro da ^uardare diligentemente, che disegnando ' oggetto sia sempre riguardato in una medesima positura; e quindi essendo per se me-

Egli poi in secondo

cambiandola, conviene in riporlo; (i) siccome pure da usare egual cura di disegnare sempre V oggetto secondo la medesima distanza o sia dallo stesso punto; perch dove a ci non si guardi , si viene a disegnarlo in due tempi, e sotto vario, e diverso aspetto, la qual cosa si oppone al {\n^ del buon disc^gnatore; siccome quella che impedisce di
e

Simo mobile,
stessa

quella

(i)

Veggasi la nostra Geo;, e Prosp. Prac. Tom. IH,

pagina

i3t.

3St rappresentare perfettamente l'azione che s e in un tempo anche caera proposta gione, che con esattezza non ne rappresen,

ti

alcun* altra
In

terzo luo^jo a chi disegna richiesto di esprimere il carattere dell' oggetto , che, vale a dire esprimerne il suo movimento o la sua quiete Sorto le voci d movimento, e di quiere niun' altra cosa s' in,
.

tende se non che ponderare qua! sia Ja passione, o Tatezione nell'oggetto , se egli muova, o sia mosso, quindi dare al medesimo quell'azione, che si conviene all' uno, e all'attro movimento. E siccome l' oggetto pu esser naturalmente fornito di senso, ovvero per natura insensaro quindi ne avviene, che nel disegnare l'insensato, sia da considerare il fine, e Io scopo, per cui s* introduce nel disegno; e seconda questo formarne jI sjo carattere. Egli bene altra cosa introdurre una nuvola, che debba minacciar tempesta, ovvero, che soltanto
,

debba difendere
del sole.

e riparare
1'

dai caldi

ragi^i

oggetto sia tornito naper determinarne il carattere, e uopo di ponderare la sua azione, ovvero passione , e secondo che la natura suole operare in questi movimenti , conviene anche disegnarlo Ma perch disegnando si possa giugnere ad esprimere. Jl caturalmente
D<3ve poi di senso
,
.

ratrcre dell'oggetto sponjiato di senso,

quale sia fornito, o conviene, che avanti ben s' incendano le leggi della meccanica ; a, perci penetrare neia composizione delle cose, e nell' orditura delle parti, che lo compongono , ed avere buona conoscenza dei
il

nuscoli

e delle ossa, e sapere

quali

sie-

no

loro novimenti al nascere


sia

di qualun-

passione , la quale formi il carattere dell'oggetto, che SI disegna. In quarto luogo si vuole , che h forma , o i carattere dell' oggetto sia chiaramente detcrminato , ovvero deciso , che viene a dire rappresentato nella sua naturale vivezza, e forza. perch qnesto facendo non si cada in errore, da fare attenzione, se r oggetto si rappresenti da vi-

que che

cino, ovvero in lontananza; mentre ove si voglia, che l'oggetto sembri vicino, e richiesto che la determinazione, o sia decisione faccia maggior forza , e mostri maggior vigore in quella parre, ove niassimamente risiede il carattere deiroggetro;(i ) che se poi questo si rappresenti ni lontananza , non richiesto che sieno decise le minime

()

vaienti arteficj

hanno per cotesto


luminosi
la
>

efretto

intro-

dotto nelle opere certi


ti

tratti

retti

rinomina-

quadrature
-f J-

Di

esse

^reggasi

mia Antologia Pittorica

I>agina

1)

(^ -^

parti
pt:r

ma che
la

soltanto ne

sia
sia

determ<n.ira

bene

sua'hgura, o

formale che

te

maggior robustezza si scorga in quella parove siniilmenre ha luogo il suo Cijrarterc.


,

In quinto luogo convicn';:, che il disegnatore taccia conoscere la n-icura degli accidenti , che sono all' intorno della maceria, la quale compone l'oggetto; e quindi, di se questi sono per cagione esempio di carne, di panno, e di qualunque aler oili/ia deli' opera cosa che si voglia sua il rappresentargli con q:elia fornii , propria di ciascuno di essi la quale E a questo massimamente si perviene per mezzo del chiaroscuro; il quile consiste ncir intendere quili sieno le forze delle ombre, e dei lumi , e loi-o riflessi, e insieme dei tratti ; la cui m,iggiore , e minor forza conduce similmeiue a conseguire un
,
.

COSI htto line

Del metodo
la

pif
le

spedito

d' ntrapreiidere

disegnare
loro

figure degli uomini con

veduta

m CAPO
torre
le

prospettiva
i;.

Perch

tra
la

cose,

le

quali

capii

dono sotto
nobile
,

e quella

potenza deli' occhio, la anche perci, che assai


Al

so-

Tom, IL

334

.
.

vente avviene disegnare, e i corpo onano ogni ra^ioti vuole > che da questo si prenda il principio, e che pnaid di ogni aler oggetto si mostri la maniera, onde convenga ci fare. E sicome la cognizione del tutto insieme preceder dee quella delle minute parti , egli cosa utile aprirsi la via deir intendiaiento del rutto dei corpi, quali dalla unione, e composizione di quelle &i formano; e perch similmente, che per difetto della conoscenza di questo tutto insieme non da poter con lode consumar la sua fatica e intendimento intorno alle parti anzidette ; quindi si stima di dover perci entrare a dar i precetti delie figure umane in abbozzo, e ragionare de' me.'nbri, che sotto ciascuna giacciono, e della maniera di esprimere i loro accidenti , coin lo richiede la veduta dell'occhio E prendendo il principio da una figura intiera , si entrer a ragionare di parecchie figure disposte insieme , e finalmente di tutte unite in un' istoria, in una tribuna, e in una cupola. esprimere in di11 modo migliore di segno la figura umana in abbozzo e quello di fare tanti prismi quadrangolari , quanti ne sono richiesti a dimostrare i membri del corpo in quell'attitudine, che il disegnatole si era immaginata. Conciosiache k figai , .

ogni altra turm.-i dare a vedere la prospettiva e '1 punto di veduta a cui soggijcciono (i)
re di cotesti prismi
di
,

possono mefriio

rQ^itru

dell'uomo veduti

coli'

occino

siuiato in tre altezze dijfereiitt

CAiO
La
figura dell'
la
al

ili.

al disopra ta, ovvero

veduta coll'occhio sua srarura, o a mezzo levidisorro


i

uomo

picJi

si

disegjna

si gih derjo, per mezzo delquadrangolari , le faccie delli qualoro lunghezli essendo quattro in tutta la o sieno estremit dove due a' capi za , e quesre taccie diversi arraccano insicnie ; e si nascondono alT samente si mostrano, occhio, a misura eh' pi alto, o pili bas* so il punto di vedut.i; ma inguisa che sempre due faccie del prisma si debbano vedere. E cos similmente variandosi i dintor-

secondo che
li

prlsini

M
(i)

Non

cotesto

metodo

cosi

nuovo

come
lo

Torse si

crede.

Alberto Durer nella


e

sua immtrria ce
ci

ha

deli-

neato,
zio
ci

descritto.
scrisse ce

Il

Lomazzo

da conto

che

Vincen-

foppa

un libro su di coteste quadrature.


schizzi,
i

Luin
e

Cambiaso
si

ne ha lasciato diversi
III.
,

quili

parte

possono rirrvinrc nel Tom.


pratica alle

della mia Gcouv.


,

Prospet.

Tavole XXII

XXIII

XXlV.

33^
ni della

figura

variansi

nncora

ie

attacca-

ture delie n;embra ai collo, alle spalle, alle ascelle, ali gomiti , alli polsi, alli fiurichi , alle ginocchia, ed alli malleoli , poich

sono diversamente vedute.

Ne
re sePitino
si
il

deriva per questo, che


(

le

tre figu-

Aj B, C,

fig. s.

come che rappre;

quale sar osservato nella linea punteggiata , dove sopra non conserdisegnato un piccolo occhio Quindi il collo ^ vino la medesima forma the si riniira intiero neihi figura A, si vegga accurciato nelTalrra figura B, ed appa risca nascoso nella figura C . Ed da osservare , che nelle attaccajure del ginocchic> le polpe deije gambe alla parte di sopra si attaccano quasi in linea convessa , e vicino alla rotella nella figura A ; ma che nell' altra segoat.'x B si attaccano piij sotto, e nella figura C niaggiornente si abbassano fino a tormarc un dintorno quasi concavo .
il
,
.

una nicdesima punto di veduta ,

Jittitudine

mutando-

nella sressa guisa, e

secondo

il

oedesi-

imo metodo da osservarsi nelle attaccature delli c^alleoli, delle coscie , delli fianchi , e di ogni altro metnbro, poich ognuna ha le sue particolarit . Nella figura C e cos nelle altre A , e B diversa i'intersione del braccio sini5tro

con

ie

cosce, ove e segnata

la

piccola

>^-

^37
1

ane come che la figura pendi innan?! , golo di cotcsta intersezione si trasforma da acme che appariva in ottuso , fino a scoprirsi l;i ficcia di sotto al braccio, la quale nella fgur A rimane occulta, e nella figura 8 si vede molto accurciata Lgli parimente da tisare di queste avvertenze nelli pannegginmenti delle figure quando vi sieno introdoici a siccome palesse dalle stesse figure.

Ragine

.per la

quale

dee forre *

^Itra figura in distanzia dalla

pma
D, E, F,

CAPO
Nel rappresentare distanza dalle altre in
si

IV.
le

figure
,

saranno determinate per le da segtiire quasi la mcdesifna , o somigliante attitudine di quella alla quale si dee accompagnare perch non sembri all'occhio di chi guarda la pittura , che essa vad.i per salti ; ma bisogna fare in guisa > che apparisca ritenere un certo asserto maestrevole. Laonde per questa medesima rag'one le figure che vanno in compagnia dchbon;

quali principali ,

C W

disporre su \ una stessa linea dello scorperciocch si dimostri in pittucio ad ci corre spazio detcrra, che da minato, il quale ci si pu tar noto per via
si

GH;

messi in prospettiva , come si vede neir esempio recaro , o per mezzo di altre cose ad arbitrio del pittore. In opere dipinte le distanze da un oggetto all' altro si distinguono coi medesimi oggetti, e la positura e la determinazione di essi rende quell' effetto che si dinomina V avant'indietfo. Conciosiache lo scopo della pittura sia d riguardare allo sfondare indentro, dimostrare lontananza, e distaccare gli oggetti l'un dall'altro; e queste f?gure disposte come si mostrato , possono benissino far distinguere questi effetti , e molte altre cose ancora, che per V artifizio della composizione si richieggono ; siccome sarebbe il piramidare , ed il formare le quadrature le quitli rendono grandiose pi del vero esse figure. () Cosi parimente egli richiesto d'isfuggire le durezze, le quali si cagionano mantenendo soverchia parit nelle piazze de'chiari, le quali perci non si debbono fare mai per dritto le une all'
di alcuni quadrati
, ,

altre.

perche

le

figure,

come

s*

detto,

sono allogate sopra una sressa linea dello scorcio , o con poco divario, si dee fare

(i)

Antologia Pittorica

Saggio

sulla

composizione

Gap.

Vili.

ottengano la parte pi lunga delT attitudine nelfigure pi la bandii che guarda alle altre lontane D, K, F, pel motivo di ottenere il contrasto; siccome qui ben s' inrende,
le figure

339

modo, che

A, B, C,

che
re
,

tormare
nelle

le

attitudini

di
,

coteste figucos

come

sopra stato detto

somi-

glianti

movenze, conduce

a recare le

piazze del chiaro anche somigliante uicnre tcrmate 5 per V eiTccto deli' armonia della
pittura, (i) Esse figure

A, B, C,
in

cosi

disegnate

da potersi

punti diversi, avendo ottenuta una tal disposizione uniforme, non conservano per questo nelT agtre

rimirare

grupparsi insieme egual vantaggio per 1* opera da eseguirsi dal pittore ; perciocch egli ritrover m.aggiore il suo conto dipingendo quelle che sono contrassegnate con ed F, per la minor fatica che lettere G si ha nel decidere e sciegliere il tutto insieme del loro gruppo, (a) con minor roba , e con maggior effetto nel chiaroscuro.
, ,

^i)

Atologla Pittorica Gap. IX.


Q^iiesta

(i)
d.i

Tcrit
,

si

fa

palese

osservando
tenere
il

le

opere
di

Paolo

Veronese

cui

piaccj[ue

di

punto

Tcdut^i assai basso.

Del vantaggio che


a due a due

si
,

CAPO
Le
figure

ha da! disporre ed a tre a tre V.

le
.

figute

d'una composizione non debma con distinzione, seguitando un cere' ordine facile a concepirsi ; cerne a due a due overo a tre a tre, ed in giisa che il Protagoni-

bono

essere disposte confusamenre

sta,

come

poeti

chianK.no

il

principale

opera, risplcnda , e si faccia distinguere alla prima occhiata, (i) Egli pertanto dee avere in distanza, piij.o meno una figura corpagna nell'attitudine,
dei!'
,

oggetto

quale si denominer'^r episodio della pittura Essa per non dee rimanere sola, ma pu essere accompagnata da un'altra, o pi figure secondo the l'opera dipinta pola
.

tr essere
a

combinata con le figure disposte due a due, atre a tre, ovvero nelT uno ,

e nell'altro

modo.
si

(-2)
,

In queste
le

hrte composizioni
pari e

dove

figure possono noverarsi

dispari;

come, a modo di esen^pio sarebbono nove, e dodici figure, le quali facessero tur(0 Antologia Pittorica Gap X. Ouesto cosi guto modo di
fu

fi)

porre
tucsa

le
la

ligure

ia

assetto

praticato dalli Caracci

da

gia scuola,

loro ccrc5>
fai ima

ed in seguito da altri

Pittori

di

molta

to
fa

composto dell'opera dipinta ben palese che combinandosi


il
,

egli si

le

ligure

una composizione, che ne abbia di numero disparo , una .figura dee rimaner sola onde bisogna ordinare le alche T occhio di chi guarda tre in Uodo
due
a

due

in

concepisca doversi essa ignra accompagnare con quella, e con quest'altra, in guisa Per che si taccia discordia concordante questa medesima ragione combinandosi molte figure, che rendono numero pari , a tre a tre, due figure rimaner debbono fuori d' ordinanza. Aia V industria del Pittore le porr accompagnare in modo , che faccia apparire la necessit che di esse si aveva per far corrispondenza al Protagonista, il quale forse richiedesse di essere espresso in
.

ri)igiior

modo con
come

tre

figure libere
,

di-

stinte
3.
)
,

ili

E
Ai

F
a

si ved^ in A B , C, ( F/g, quale corrispondono le figure D, sebbene tutte le altre sieno dispo-

sre

due

due, cio

GH,

IK,

N,N,

noverandosi per con le medesime A, B, C, per qualunque verso in trina disposizione come ptl D bV F e le poste in N , saranL no solamente due. Ala per i corsi luminosi sono in assetto, conrenendo ciascuno sci figure jcio 1* uno LI , B G A, l'altro G, D, E, F, N,N. Ala quelle in
,
;

BCG, AHI, N
,
,

J42

M
i

rimangono
si

in

commune ad ambe,

due
gure
i

corsi

Facilmente

comprender
sia di

che

le

li-

piuttosto episodio (i) per esprimermi alla maniera dei Poeti. Egli sar alrresi facile il ravvisare, che il tutto insieme rimane sciolro in due corsi, che si

D, E, adornamento, o

F, N, N,

servono

contrappongono;

come
,

in

HlKABCL,
si

ed , che riin mane libero, e sciolto; onde qui si ha il pieno neir ordinanza (2)

e in ci che ad esse figure

annoda

GD

EF

NNM

che
.

il

corso

De//' effetto cle//e figure disegniate spettiva id di sotto in su VI.

in
.

pro-

CAPO
la

Disegnandosi
disotto in
sii
3

fii^ura

Vig. 4.

) a!

col punto di

veduta

njolto

(\)

Non hanno mai


cpisodj
nell'

tutti

pittoti
della
.

avuto

il

ffusro di

usare

gli

indietro

pitcura, come
I

pare

che l'occhio ne goda di


gli

rimirarvegii

Caracci

sovente
,

hanno dato luogo


guest' elFctto
S.
si

nella

prima linea

deli'
le

opera

sicco-

nie per

possono vedere

stampe del clauia ci

scro di

Michele in Bosco di Bologna. Pare, che


cei

fare siansi accordaci


Ct)

pittori del

secolo deoimosesto,
ligure

Ci che veniva detto del combinare moire


si

insieme;

dee

applicare ancora q^uando fossero tre sole in,

sieme
j'

poich due di esse debbonsi aggruppare insieme


rimanere iibeta
,

altra dee

e sciolta dal

gruppo delle due.

345 corpo, dalla banda delpunto la testa in B, nel qual luogo il della stazione o sia della visione, e voal

di

faor del suo

lendosi disegnare un'altra figura in sua cor-

rispondenza con)e si insegnato addietro, questa bisogner rappresentarla dall' altra banda in C , dove probabilissimamente dee esser veduta. Ma se il punto di veduta coincidesse col mezzo della igura , come apparisce in ^i ( ^^^' 5- ) seuibrami, che non vi abbia luogo ad immaginare figura nella sua direzione al medesimo punto, e crederci, che dalli Iati si dovessero porre le figure per farne corrispondenza in E , ed F, e perch si avesse il pieno nell'ordinanza. Facilissima cosa , per chi sar ben* esperto nel disegno, sar il disegnare queste figure in iscorcio con apparenza di verit,, se si tacciano modelli di cera, ovvero di creta , ordinati insieme come porta l'opera, e rimirate neli' atto del disegnarli dal giusto proporzionato punto di
,

visione, (i)
(j)
Il

da Correggio, Paolo Vetoncje


e

il

Lanfranco,'

Pietro da
fjr

Cortona,
le

Simon Vovec
disotto in
sa
;

possono ammaestrare
e

bene

figure al
si

dove non

si

Tcggole

no
pe
.

gli originali

potranno vedere commodamentc


a

stam*

Ci

noto che

ci

il

da Correggio

si

faceva fare

modelli di creta dal Bsgarelli scnlrorc amicissimo

di lui.

544 Che la composizione

delle figure

al disotta
.

sii

eseguisci' con -molta facilit

CAl^O

Vii.

Le prime figure in A C f'ig. 6. ) fa d'uopo, che moscrino di stendersi, colpito dei composto verso il basso in B e che
,
,

qui di poi separato, e sciolto abbia luogo in distanza 1* episodio composto con cjuelh sorca di figure che possono avere corrispondenza con il Protagonista , il qaale verso la sommit in C, supponendo , che il punto di veduta debba fuori di c|uer.ra banda essere allogato, o sia circa D. Deriva la facilit dell'esecuzione per essere il campo dell'opera per ogn* intorno arioso, e molto sfogato (n questa sorta di pittura si vorliono introdurre delle nuvole, le quali fingano di sostenere le figure, imm^iginando il pittore , che tutto sia cosa celeste ; e per determinarne il carattere che esprima il di sotto in sii , convien disegnare esse nuvole con il chiaro nella costa di sopra , mettendo tutto il corpo di sotto delle nuvole in ombra siccome la natura in queste vedute ce le vuol rappresentare
,

345
Della coiKposzone delle trbnje
aiuole.
^

e disile

CAi-O

Vli.

Le tribune, e le cupole si compongono con una medesima regola; perch si pone il t^rotagonisca nei mezzo della tacciata

guarda, ed o sia isolato dalle altre figure, come si vede in A ( rg. 7. ) Sotto di esso poi come in B, fa uopo disporre Tepisodio jovvero quella figura, la quale innanzi si pose in degradazione lontana dai Protagonista per fare a lui corrispondenza, indi da destra,, e da sinistra del Protagonista debbonsi far escire due corsi di figure unite insieme le quali rendano il pieno nell'ordinanza, (i) Dipende la grazia e la leggerezza delT unione di parecchie figure nel renderle ben*
,

che

di

contro

chi

la

esso dee rimanere libero, e sciolto,

isfogate coi

campi,
cfietio

coi

trafori;

perch
i

non segua

contrario di rimanere detti corsi assai pesanti, e gravi. La grandezza, ed il numero delle

li-

gure dipende dalla ampiezza della tribuna, e delia cupola concosiach quanto si avan;

(')

Eglino sono ciaschedaao compresi


il i

eia

iciotto
a

fi-

gure,

purch

gruppo

s*

intenda

essere

coraaiune

con acabcdue

corsi

346 zano nella loro macchina, tanto minori, ed in maggior quantit si debbono ordinanare le figure. Quelle dclT esempio qui recato, che sono in numero di trencadue, potrebbono , a mio giudizio , essere dicevoli per una cupola , che avesse il diametro , al pili, di palmi quaranta. Egli questa una regola , la quale fondata dal giudizioso pittore , che per via di molto studio, e molto esame si sia egli fatta una pratica per la quale abbia conseguito un* occhio veloce, e prontissimo a ravvisare le distanze, e le grandezze; e che ad ogni modo sappia misurare il sito , ed ogni sua parte. Ogni qualunque regola di prospettiva senza di questa pratica pu riescire fallace e molto quivi giova T economia del chiaroscuro , la quale sorprenda gli spettatori. Laonde il miglior consiglio per ordinare queste grandi macchine di pittura dee essere quello di allogare le masse del chiaro, e dell'ombra, le quali rimangano proporzionate alla ampiezza della tribuna, e delperciocch i' occhio distingue la cupola ma^aiormente il beli* assetto del chiaroscuro , di quello che possa subitamente osservare le grandezze reali , o apparenti delle
;

figure

r^^
U50 , quando s'intraprendono queste grandi opere, di disegnare i cartoquili ponendosi nel sito dove si ha ni , da dipingere, e rinirati dal punto della visione o sia dalla debita distanza , si pc^. dilecti se vi sieno, e iranno conoscere indi facilmente ammendarli II punto poi della visione nelle cupole di rado si fa cadere sotto il loro centro, ma si aJluocfa sotto queir arco , dal quale si rimira la facciata della parte concava d* essa cupola. Quesre grandi macchine per essere ben rimirate fa uopo girarvi incorno, ed assai difficile il potersi fermare a guardarle ia un sol punto, ed in una sola occhiata.
Egli

Della composizione delle figure le quali fanno ned' li trianp-oli delle cupole.

CAPO
Le
triangoli
figure
,

iX.

che

si

pongono

in

si

fatti

come che non abbiano

regolari

forme, non per questo, che bene vi si possano accomodare; e la cui veduta non pu dirsi a parlar in termini esatri , chs
,

sia intesa

colle regole ordinarie

del

disot-

to in su

ma

che

pii

verisimile

ragione

c'induce a dinoniinarla veduta con punto basso, ad un tal segno, che la vista nostra possa rimirare in un' occhiata tutto i!
triangolo, ov'e dipinta la figura.

348
Oltre a ci bene fare avvertir il pittore, che somiglianti opere degenerano d'ordinario dalla prospettiva commune, e

che non sempre


finto le figure

valenti

artefici

hanno

come

se stessero raccchiuse

dentro

parete di essi triangoli , siccome medesima ci viene rappreil sentato dagli scenografici, secondo l'idea che si ha della prospettiva arrifiziale. Che anzi parecchi non oscuri artefici, massiniarnente quando piacciuto loro di allogare pi figure aggruppate in un triangolo , h:jnno finto, che stessero disposte fjori , o sia
la

taglio della

dinanzi alla parete de' medesimi triangoli; avvenendo che per cosi fatta via ottenes*
sero alle figure forza maggiore scuro , e di colorir
.

di

chiarotriango,

lo

ABC
in

voler pertanto ritrarre nel


(

Fig.

8.

la

figura

richiesta

rimirata dall' occhio posto in D, sar d'uopo dirigere la linea visuale al di sotto di esso triangolo per lo
sia

volendo ch'ella

che mediante il cono otti-, r opera dipinta sia rimirata, coco me gi si diceva, in un'occhiata. Egli poi palese, che in questi triangoli malamente vi si potrebbono disporre le figure ia piedi, sul dubbio, che riuscissero soverchiamente piccole, e che per que,

mezzo

DEF

sto motivo

pittori egregj le

hanno dispo*

ste sedute^

tro equivaienrc

o ginocchioni, ovvero con almodo; perche le pi<iz//j del


i

Iachiaro cadessero diagonalnience vttso di esetriti del triangolo. Come, a nu)do pio , neUa qui recata figura si ravvisa jche le piazze corrono obliquamente a Tac^liare Iati del triangolo 3 da i\ in B, i e da B

in

Gi s* intende, che le nemhra delle figure debbono essere disegnare a seconda del punto di veduta; cio, che si debbano
mostrare le parti di sotto delie braccia , e nascondersi le parti di sopra giusta 1* attitudine che nella figura si sar prescelta.
,

De//e figure

introdotte

nell

irangol

celli

semicircoli delle lanette

GAP.
,

X.

Egli avviene che nelli semicircoli delle lunette si dispongano per lo mezzo , d* ordinario alcune finestre, e che alle estremit del semicircolo vi rinungano gli spazj
si

triangolari mistilinei,

quali ben spesso

adornano con

figure dipinte.

E
le

a voler-

le

quivi disporre, bisogna, che

piazze
pi

delli chiari

vadano a

tagliare la

parte

lunga delli triangoli , la lato curvilineo, siccome

si

quale e nel suo fa vedere in A

B.

F,g. 9. )

Tom, JL

Dell' assetttire insieme due figure, XI.

CAiO

sembra ivuiiral cosa che discorrendo due uomini intorno a qualche cosa , le azioni di loro debbano raccogliersi a
^!gli
,

quale sia il sog che fanno; e che stando a se medesimi vicini debba 1' ombra , e sia lo sbattimento dell'uno gettarsi addosso all'altro pii o meno, come eglino sono pili o meno vicini a se medesimi. Siccome 5 a modo di esempio, si vede, che la figura A ( Fig. io. ) getta la propria ombra addosso alla figura B , attesa la sua prossimit Questo cfirto dee maneggiarsi dal pittore con tal' artifizio, che , come gi si era detto innanzi , le piazze luminose delle lola
, ,
.

quella medesima cosa, getto di quel discorso

ro membra , cio della spaila A , del petto B, e della cascia C, non rimangano disposte a livello 5 e l*una sopra dell' altra , ma che seguano piuttosto u' ordine triangolare

ABC.

Esse figure si renderanno poi leggiere, e snelle, ove a' fianchi rimangano libere, e le gambe , e le braccia dell' una figura sieno mosse in opposizione di quelgrazia le dell* altra figura. Ma siccome la maggiore dipende dai giusto movimento

SS'
delle spalle, esse pertanto

debbono
il

cai.irsi

ptr un sol verso pra vi si spande


brillante in

;
,

poich
sia
le

chiaro che so-

ambedue
.

proporzionaramente spalle, o sia d' un

Oltre di che vicn richiesi componjiiino ne' mosto e si vimenti a seconda della prospettiva queir altezza , e a abbia considerazione a quella banda dove si era posto il punto

medesimo getio
,

che tali ligure

dell'occhio

L'assettamento poi otterr la perfezione se le attitudini abbiano tra loro una quasi somigliante maniera, per dare a co noscere un tal metro, per dirla all' uso de* poeti , che dimostri modo uniforme; siccome nelle figure A, e B, si vedono le braccia di ambedue slargarsi quasi con movimento simile come parimente la c'orrispondenza si rimira osservata nelle gambe. E perche V una figura A mostra scorciandosi le sue spalle, la figura B, che l'accompagna si presenta col petto poco meno che in faccia come pare che lo richiegija il punto dilla prospettiva, al quale le figure Esse poi son in i^ , e B sono soggette guisa atteggiate , che il pieno della figura A, eh' nella spalla, cada a livello del vo, ;
;

to della figura
fianco.

B,

eh' tra l'ascella,


si

'I

Come

parimente

osserva, che

il

pieno della coscia di questa figura s' incone si porta intra per dirirro dove ni.inca dietro la coscia dell'altra figura A. Oltre a ci vi abbia sempre una Pxiassa chiara pia slarG;ata, che principalmente vi nsplenda ;
,

tal'

la segnata

B
^i^ure

Deir assettare ph

insieme

CAPO

Xii.

Qualora accada .\. dover assettare parecchie figure unire assieme in una composizione, bisogna badare, che tutte si corsi abbia il njetro ben' ordinato, Perciocquale cagione della bellezza il Protagoil ch , se a modo di esempio
. ,

rispondano ti, perche

in

qualche

modo

ne* movimcr-

nista della
giarsi

composizione

renda

colle braccia sbirgate,


,

in quiete

ad attegjO

in

moto
la

dosso
tro

ovvero che le abbia raccolte adpropria persona, o in qualsiasi altutte le figure della

movimento;

comunial

posizione dovranno in qualche formarsi al suo atteggiamento

guisa
coi

proprj

moti,

con un

tal

metro, che faccia

proposito dell* espressione , e che nasca da naturalezza, sempre per colle debite po sicure rispetto al punto della prospettivaNon per regola costante , che li Protagonisca debba sempre conformarsi col-

SS3
la S1I3

attitudine alle

altre

figure

poteii'

dosi variare atteso la espressione dell* istoria o favola; che vinzi porrebbe avvenire, che avesse un' attifcdine od turro opposta
,

a1}<*

altre figure;

ma non
,

per
s:>rci
,

questa
il

vail

riet

usata con giudizio


della

disti]rb:ito

metro
sta

composizione
.

ed

Protaiio-

potrebbe per questo mezzo distinguersi con maggior ef^tto Siccom^e anche per la nicdesima ragione si potr concertare un qualche episodio, le figure del quale ortea-

gano movimenti diversi da quelli deij^ alE la cagiotre figure delia composizione ne di ci sembra derivare dalle masse del.

perciocch da questi pi che da altre cose, dipende i'etletro del chiaroscuro, il quale il principale scopo di una ben ordinata composizione, (i)
ti

chiari

(l)

S'

g^nn.ino
la

di

gran Iimga
della
e

<jue'

pittori

che cresoli

dono derTarc
fatti

bellezza
.

composizione da'
,

bea
sic-

atteggiamenti
a

Tutto

buttato

se L*

cocesti

non
di

no ordinati
tirnarr
ta

seconda del chiaroscuro.

Opera

loro

fredda e morta, auzi


artefici
le

priva della
delia
,

maest possedu.

degli

pi

accreditati

pittura
e

Ravvisare
accorrerete

di

grazia

opere del

gran

Rafficllo
il

vi

con c|uanta maestria abbia formato


se

contrasta delle

mas-

luminose

354
Dclid scioltezza che si dee avere nelle figure composte insieme,

cap. xui.
Aflnch s ravvisi dall' occhio essere ed un'altra i3nii:e in una composizione , bisoLzna che la torjivd ne apparisca ben decisa alla prima occhiata. Come, a modo di esenipio, la figura A {lig.

una figura

II.
ra

rimane benissimo rilevata dalla


ie

figu-

serve di campo, o sia che la parte oscura \ quella sopra di questa campeggi; (O onde si palesa chia-

B; poich questa

ramente che ambedue le figure A e B , mostrano ben decisa la propria forma, o che hinno in se sresse la debita contrapposizione senz<i ammettere alcun dubio; ed ci contrario non si potrebbono dire ben
,
,

(i)
la

Dipende,

egli

ben' intesa

dcgratlazione del

verissimo, coresta seioitczza dalchiaroscuro, ma aitresi e

necessarissimo, che l'artefice penetri nella natura de' tli Ter-; colori, i quali molto- contribuiscono a cotesto beli' fffetto. Onde u avviene, che non osservandosi
il

da

tallu-

tii

rimangano
fa grassi

le

opere prive di

venust,
colori
a

di

avantiarKli
,

indietro,
e
juaii
i

uopo intendere guali


j

sieno "li

per la pratica dell'


e

v;mti-indierro
IJI.

VeV.

gaseac
e
1'

la

mia Geom.

Prosp.

pratica

To-r.

Cap.

Antologia Piitoria CAP. XVJII.

decise, ovvero sciolte


tal

quelle

figure,

^355 dove

decisione

non

vi

fosse

esattamente os-

servata.

Quindi , che con egnnl modo si possono rendere sciolte molte ligure unite insieme purch esse rimangano decise ea due gruppi nella stessa guisa che si rimirano rilevare le figure anzidetrc; e con questo effetto se ne vede conipita la disposizione d'una storia qui recara, nella quale il gruppo A B C D t. F G rimane evidentemente sciolto dall'altro gruppo, o sia cor,

so contrassegnato colle lettere L . Osservisi anche, che cioscheduno di codesti corsi rimane in asserto con nove figure.
1

H K

MN

dubio, che una sola figura, che fosse posta al luogo di A, la quale ritenesse la medesima decisione, potrebbe rendersi in equilibrio con moire altre che avessero luogo nella parte B; purch fossero in maniera unite da mantenere una medesima massa, o sia unione, e accordo, come dicono i Pittori. {]
si

Non

pone

in

(i)

Q^aesro
celebre

si

vede d'ordinario eseguito,


Perugino,
e

nelle

pie-

ture

del

Pietro

da

altri

ce.

Vi

ha
^

usa battaglia di

Carlo Lcbrui disposta in fjutsta foggia

Dell' unione

sta accordo delle

figure per

rispetto al chiaroscuro.

CAIO

XIV.

Moire figure unire che sieno insieme in un gruppo, cuengono l'accordo, se gli scuri abbiano tal disposizione che ncn otfendano la r.-.assa del chiaro, la quale si
dee presenttre all'occhio come se tosse fattutta di un getto i ed il medesimo sar da osservarsi riguardo all.i rr.ussa oscura, la quale non dee essere tormentata da' picquali possono facilmente romcoli chiari, pere la bella uniti Come che ciascun gruppo della composizione debba essere formato con queste leggi fcgli per da osservarsi , the appariscono esser fatte A\ miglior gusto quelle
ta
i
.

ciascun' gruppo mostra un chiaro, ed uno scuro maggiore con assai di evidenza ; e che meno piacevoli Hostransi ali' occhio quelle opere dipinte , nelle quali si n)anitiene soverchiamente TegUiigiianza dei chiiri, e delle ombre ; e che per la medesima ragione ingratissime ali." vista dehbofio apparire quelle gruppi ncn si ravpitture , dove in tutti visi, the' un' eguui valore utgli scuri , e

compcsiitioni

nelle

quali

iielii

chiari

Quindi , che
pito
al

il

pittore avr ben'


,

suo obbhuo, se disegnando dipingendo una figura la t.iccia distinguere con un un chiaro, ed un* oscuro principale ; e che unendone molte m un ^ruppo, vi faccia in esso risplendere sinuinscnre il primo chiaro, e 'i primo scuro, b. siccome non v' h;i dubio, che per primo chiaro apparisca esser quello , che rimane posto frammezzo a due scuri, ovvero ombre cosi pel maggiore scuro s' pnles.t quell' ombra che vicina al primo chiaro, o che si protonda internamente come in un buco. Or ora ben s' invende, che 1' assetto delle figure, possa molto concrib'jirc ali' accordo, e che ordinandone nella composizione delle soverchie impiegate si venga ad impedire quell'unione, che procede eoa metro ,eche si distrugga l'equilibrio nel chiaroscuro ed in necessaria conseguenza la verit nelle opere dovr esserne sbandita A conseguire praticamente questo accordo fa d'uopo derenninarlo in due scopi all'cstremir della composizione, ed a' medesimi andar rapportando le figure che alla banda di ciascheduno scopo app^utengonsi Ordinariamente fissandosi per isco1' una pi due figure, da deSTa e l'altra da sinistra della composizione, come in I, ed E , ( Fg, 3. ) debbono le medesime di; ,

3S7 ademovvero

cj

S58

sporsi in una medesinja Hnea perche abbiano egual valore nella degradazione del cbiiroscuro 5 e del colorilo. Si distingue poi

praticamente T accordo , se fissando I* un* occhio nel mezzo, Ira l ed li, , si ravvisi che le figure poste ne' luoghi , ed E abbiano egual valore, e forza nelle loro tinper te, e nel chiaroscuro, cosi che sino ispiegarmi con un termine noco nella musica , di un' egual tuono. Fig!i dipoi si va regolando da queste medesime figure I, ed E, tutto il rimanente delia composizione tanto nella parte destra , che nella sinistra,
, l

o procedendo innanzi verso la linea del piano OP, ovvero camminando indentro
pel

campo

delle figure

verso

1'

orizzonte

iinattanto che si abbia, ridipingendo, oVi toccando quelle parti che fanno d* uopo, r armonia in tutta la composizione. Non si pone in dubio , che l' opera-

zione pi difficile , in questo delT accordare, sia quella di far apparire concentrato
in una tal parte della composizione il mag* gior valore ed efitto del chiaroscuro ; dal quale deriva quel magico incanto , secon-^ do che pi o meno dal professore di pit-

tura

si

decide questo anzinominato eiFecto

.359
si

Che molte

compostziom possono riipnrmiare le figure .


volte
iiele

Cr\PO XV.
che nel farsi dal pittore , si avvegga composizione di alcun difetto, o mancanza di alcuna sua diparte , e che per iscarsez'^a di oggetti cevoli alla medesima, si trovasse in imbroglio. Per questo la prudente economia delche esso le opere di pittura non permette
Egli avviene
della
*

accordo

cesi strettamente obbligato ad accompagnare il Protagonista , come gi si era innanzi insegnato , con ligure allogate ad una tal distanza dal medesimo ;
tutte le volte sia

che anzi

si dice , potersi per quest' effetto ogni altro qualunque oggetto, an usare di corch non fosse figura umaoa Perciocch r Architettura 5 il paesnggio, ovvero altre che siansi cose , quando dicevolmente vengono impiegate, conducono molto a proposito al detto acconpagnamcnto; e che per avventura saranno assai pi addatte a nascondere al riguardante l' artifizio del pitil quale non mai cosa ben fatta il tore manifestarlo Per le medesime cagioni potrebbe ancora avvenire, che non vi avessero luogo ne' posti determinati come si era detto per iormarc P accordo , le figure l, ed iijmache
.

c^6o

proposito altre cose; siccome sarebbono gli adornamenti d* architettura, le nuvole, e che siasi altro oggetto. E niuna cosa ci vieta, che anche Protagonista, il quale cadesse sulT estreil potesse servire a niiti della composizione, questo medesimo etTrto quando vi tosse nelun'altra figura, la banda ad esso opposta ovvero oggetto, che sulla medesima hnea, parallela alla linea del piano, lo accompagnasse La necessita poi che si ha di dover introdurre questa v,iriet di oggetti nella richiede, che ancora di essi con>}>osizione se ne debba trattare ne' Capi che seguitano, cio de' paesaggi , e delle architetture in prospettiva , e d'altre cose, ed in qual maniera parecchie figurette vi si debbano punrualmente accommodare , e disporvele proporzionatamente
piucrosro vi stessero pi
al
.

Degii alberi

e delli paesaggi

CAPO

XVI.

Non tanto facile, per quanto forse crede, il delineare, o dipingere gli albes ri, e pochissimi pittori hannovi ottenutala paln>a ; ed cosa difficilissima l'esprimere bene le frondi , o sia ci che pittori odierni dicono il frappeggiare, e dare ad esse
i

quel moto, che si cagiona dall'aria, e dalli venti, distinguerne le varie forme, e farla scelta del bello. Tra i pittori antichi del secolo decimosesto si da il vanto a Tiziano, conciosiache niun* altro meglio di lui abbia il frappeggiare espresso. E Niccol, e Gasparo bussino si citano per esemplari con il valoroso Salvator Rosa . Vuoisi pertanto, che le frappe, ovvero i manipoli delle frondi degli alberi sicno mosse , o portate ad un verso , e che per rispetto al chiaroscuro si decida , che

une frondi facciano T ombra, o lo sbattimento sulle altre . E per riguardo alla prospettiva , s' intenda lo scortare de* rami , e delle frondi 9 e si abbia la considerazione ali* altezza della linea orizzontale, dalla quale dipendono gli alberi che si disegnano La grazia, che dipende dalla leggerezdelle moli di essi, consiste nell'addatza tare a tempo debito, ed al suo proprio luo.

go

tratori

quali

cotesto

bellissimo

efletto ne

conducono. Ella

impresa cosi

di

il dare bene a vedere cotesti tratti bellezza > che non possibile giungervi che pel mezzo deiriuiiruzione d'ottimi esenpli, coi quali s' inipara a conoscere , e ravvisare il bello nella natura ; basta il dire ,

ardua

che negli alberi

si

pone tutto

il

pregio del

^62
disegno e tutto il piartifizioso delm coni* posizione ; e '1 congiungere 'l bello ideale opera di col pi squisito della narura molto ingegno , non avendovi esemplare pre* ciso , siccome si ha negl' ignudi per la parte del disegno, che riguarda le figure urna* ne. (O S rimirino pertanto in essi alberi le frondi unite in manipoli, portati per un medesimo verso a quella parte che piacer. In altra parte un ramo d'albero in iscorcio insiem colle sue frondi Da lungi sia disegnato un' albero con artifizio figurato a mostrare , e ad esprmere leggierezza, ve* nust Cotesto beli' effetto per essere relativo agli oggetti che l'albero potrebbe avere accanto a se stesso; egli arduo il p* ter decidere intorno a* termini della apparenza d cotesta leggerezza. L'entrature nei ditorni degli alberi non debbono essere dilfrentemente trattate da
,
.

quelle delle

membra umane
distingua che

co bene

si

cosicch il tronpende innanzi , e


;

fi)

Raffaello
nella
>

con

tutta

la

sua
si

grnn

iViaestria

nel

dU
ai

segno,

composizione non
e
,

procacci mai
si

faina di

huon
del

paesista

nella
clic

scuola

d* Italia e

ha

1'

obbligo

Talorosi

Caracci

introdussero,

furono

inrencoti

buon gusto

ne' paesaggj

che poi un* altro tronco abbia opposto

S^3 moviineiuo

frappeggiare assai iii^ teressa un vyience paesista per non impegnarsi in im face troppo arrifizioso che si vuole espriaCTw cui vocabolo di maniera, ditetto assai frequente pel genio di noiti artciici e per voler affectare maestria ^ e bravura Fa pertanto d'uopo il distinguere gii alberi cresciuti d luoghi paludosi , colla propria espressione de' loro rami, che vegetano allo spuntare dei tronchi sopra terra; a differenza degli altri alberi, quali ci fanno vedere rami sporgenti nell'alto dei proprj tronchi; e cos mostransi le figure, che si formano da cotesti alberi , che spuntano lunghesso le paludi, ed i luoghi auuavariet nei
, , , i i

La

strini.

De/Ie Rocce

Capo
Avranno
le

xviL

roccie tutto il piacere della vista, facendosi la scelta per le loro figure ili maniere piuttosto tacili , grandiose ,

seguitando il fare rettilineo ne* tratti delle Hiedesime , e sfuggendo ci che ha forma di rotondo, e di tritato. Io faccio conto nelle roccie di quelle maestose quadrature, che recando ii grande all'opera^
e certe
,

5^4
pitturata
,

fanno

assai

commodamcnte

la

e per mio avviso, i sassi si vogliono delineare con quelle figure, che ne fanno dimostrare la grandiosit.

comparsa;

Delle Onde.

CAIO
il

XVlil.

onde potr in molti modi aggradire all'occhio, o si riguardi nela marina, nei fiumi, nei laghi, e ne torrenti La maniera di tarne opportuna scelta procede dall' osservare non tanto il vero , quanto i famosi esemplari. L' ondeggiare del mare diverso quando placido, che
delle
.

moto

quando
le

furioso,

fiumi
,

acque in ogni tempo scenze. E se torbido si re, questo solamente cosi si rimira nelle immondezze di Koma, che ne fanno la cagione, i, se le acque si debbono rappresen-

portano limpide fuori che nelle escredinomina il Teve-

tare stagnanti , elleno hanno presso il lido quel moto ondeggiante in circolo verso terra, il quale suole alle medesime communicare il vento. Sovente si abbelliscono gli ampj spazj acquei con degli oggetti varj, quivi reflessi ; ne' quali per cagione deli' ondeggiamento, o per V inclinazione della corrente, oppure per il moto instabile delle acque > regolato da venti, avviene , che-

^65
per
le

moltiplicate, e \'ariamcntc
si

inclinate

superficie acquee

riflettano

le

immagini

maniera prodigiosa verso chi gli rimira ; e che per questo il loro specchiarsi non segua le leggi dell' ottica cosi giustamente , come le teorie dateci dagli autori le prescrivono.
degli oggetti, slungandosi in

Delle "Nuvole.

CAi O XIX.
Ella una
delle
,

cose

pii

difficili

il

dipingere

le

nuvole

non meno ne* paesag-

gi, che nelle istorie, e vi bisogna un genio non ordinario dell* artefice, perche vi si faccia distinguere il leggiero, il trasparente, ed il grandioso, e si scansi il minuto, il troppo denso, e il soverchio rotondo. Esse debbono mostrare alcuni dintorni , ed ombre , e i chiari principali a modo di quadrature; ed il pittore dee anche saper formarle in iscorcio, cio come in figura distrisele disposte orizzontalmente, in que' luoghi ove esprimere egli voglia l'andare in lontananza, come somigliantemente si usa nel degradare i piani orizzontali; e sopra tutto sembra che nelle nuvole sia da sfuggire il tritato, ed il piccolo ove si debbano accompagnare con figure di soggetti celesti conciosiache per essere elleno composte di nebbia, o sieao particelle
;

366
di vapori uniti insieme, sono, piuttosto atte ad accompagnare il moto delle medesin>e figure, di che sia l'esprimerle, che

abbiano esse valore , e forza da poterle sostenere. Laonde, a mio giudizio, hanno errato quegli artefici di pittura , i quali vollero far reggere sulle nuvole dei cotpi,che pesanti , ed inanimati sono.

Delle Architetture relative alle composizioni


delle figure,

CAPO XX.
il

Ed

pure cosa assai difettosa


di alcuni
pittori

rimi-

rare nelle opere

moderni

che di poco s'innalzano , sopra la statura degli uomini . Non si dee mai mostrare il termine superiore delle medesime in quelle che sono da presso ne'prirni gruppi dell'istoria; che anzi io sono di parere e l'ho anche pi volte praticato , che anche nel secondo gtado dell'isteria, cio ove sorgono gli oggetti che ne abbelliscono il campo, non si debbano neppure in questo luogo far vedere i teraini superiori dell' architettura, ma sibbene il suo basamento, che si fnga elevato dal piano inferiore. In questa guisa ha anche operato il Tintoretto , e per questa via si verr ad esprimere il sito dell'istoria di assai grande ampiezza, (i)
quelle architetture
,

(\) Veggasi
III.

la

mia Geom.

Prospct.

pratici

Tom.

Tar.

XXXIX.

%6^
Intorno poi raccordare la grandezza delle figure per dipingerle nelle opere che sono assolutamente d' architettura prospettiva, SI ricorda al pittore, che quanto maggiormente si rendono piccole le figure, per riguardo alla grossezza delle colonne , queste sempre appariranno essere d'una fab-^ brica di molta grandezza. Del situare poi al proposito le figure ne' prospetti d'architettura, egli da dire, che CI dee farsi giudiziosamente , siccome in questi , e cosi anche ne' paesaggi ; di porvecorsi del conJe cio in quelle parti ove trasto si vendono a legare insieme , cosicch esse figure servano a questo medesimo effetto ; e che altre figure in lontananza servano alle medesime di richiamo; ovvero che tal volta addatte vi sieno a dirompere la soverchia lunghezza delle linee. E siccome in queste opere di prospettiva e di paesaggi ^' ordinario gli autori delle medesime, e de' paesaggi si servono d'altri pittori a dipingervi delle fgurette, essi debbono aver riguardo al punto di veduta, ed alla proporzionata statura d'esse figure; ed oltre a ci all'accordo de! chiaroscuro, e del colorito, osservando di meschiarvi in coteste figurette le tinte analoghe a quelle della prospettiva, e de' paesaggi, perche non sembrmo cose fritte a bocconi
,

368

INDICE
QUESTA APPENDICE,

DE' CAPI DI

Definizione del Disegno giusta veduta in prospettiva , e s. pag. GAP. II. Del metodo pii spedito d' intraprendere a disegnare la figura degli uomini con la loro veduta in
la

CAP. L

prospettiva

GAP. Gap.
Gap,

in. Figura de

W uomo

veduta coW
.

occhio in tre altezze differenti

iV. 'Ragione i per la quale si dee porre un' altra figura in distanza
della

prima

V. Del vantaggio che s ha dal disporre le figure a due a due ed a tre a tre .
,

Gap.

vi.

De ir

effetto

delle figure dise3i

gnate

in prospettiva al disotto

su.

GAP. VII. Che la composizione delle fig n re al disotto in sii si eseguisce con
molta facilit CAP- VMH. Della compcsizione delle tribune , e delle cupole GAP. IX. Della composizione delle figure , le quali si fanno negli tnan.

goU

delle cupole,

34'

3^9

GAP.
Gap.

X.

Delle finire
delii
.

introdotte

nelli

trid-igoli

semicirco/i delle Z//-

nvttc

549
Dell assettare
insieme due

XI.

figure.

350
in-

GAP.

XI !. Dell' assettare pi figure


.

iieme

352

GAP.

Della scioltezza ee si dee avere ncle figure composte insieme. 354 GAP. XV. Dell unione sia accordo
Xlli.
,

delle figure per rispetto al chiaroscuro

356

GAP. XV. Che


sizioni
fig^''^

si

molle volte nelle compopossono risparmiare le


.

GAP, GAP, GAP. GAP. GAP.

XVI. Degli

alberi^ e de IH paesaggi*

Delle Roccie XVllI. Delle Onde, 364 XIX. Delle Nnvole. 365 XX. Delle ylrchitettiire relative
li.
.

XV

359 360 363

alle composizioni delle figure

36

IMPRIMATUR
Fr. Benedicfus Cappelli
S.

Offici!

Perusiae

Generalis Inquisitor

Jacobus Canonicus Mancini Pro-Vica rius Generalis

-Ajjnai//.

-^/y'r////.

^/'i>r//r/.

.^^^v^VJ,^\*^

yl/fi^^nci.

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