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25/02/2011

Editoriale: Braccia rubate allagricoltur

Editoriale: Braccia rubate allagricoltura

Era da 5 anni ormai che non si sentiva la parola sciopero pronunciata dallAssociazione Italiana Calciatori, e sinceramente non se ne sentiva la mancanza. Vogliamo essere equiparati a tutti gli altri lavoratori e non essere pi trattati come oggetti. I presidenti mettono in discussione gran parte delle conquiste e dei diritti umani. Allora abbiamo deciso di scioperare per la quinta giornata di A, sabato 25 e domenica 26 settempre. E a oltranza se la Lega non torna indietro. Ma se qualcosa si muove nella riunione di lunedi in Figc, il 25-26 ci fermiamo lo stesso. Queste le parole pronunciate da Massimo Oddo del Milan in rappresentanza di tutti i giocatori di A. Parole che hanno trovato riscontro anche nelle dichiarazioni fornite alla stampa dal presidente dellAssociazione Italiana Calciatori che ha supportato la decisione dei giocatori capendo che i presidenti ormai sono decisi a modificare laccordo collettivo modificando tutti gli otto punti, mentre i calciatori concederanno solo una parziale flessibilit del contratto. La storia delle rivoluzioni del calcio italiano e internazionale hanno radici abbastanza lontane. Con la legge 91 i calciatori vengono equiparati alla categoria dei lavoratori subordinati, con tutte le garanzie del caso che le societ dovevano fornire. Poi venuta la Sentenza Bosman, per la quale valevano le regole comunitarie di libero trasferimento di soggetti lavoratori allinterno di uno stato membro, che ha eliminato per sempre il cosiddetto premio di preparazione che le societ dovevano versare allacquisto di un giocatore oltre al cartellino. Lultima in ordine di tempo e di importanza ancora una decisione giuridica a dettare le regole dei trasferimenti e a far aumentare il potere contrattuale dei giocatori sulle societ. La sentenza Webster recepita dalla FIFA che ha introdotto il famoso articolo 17 per il quale un giocatore che abbia stipulato un contratto prima del ventottesimo anno det possa svincolarsi dopo tre anni o dopo due nel caso di contratto successivo ai 28 anni, pagando un indennizzo alla societ di appartenenza. Queste sono solo alcune agevolazioni che i calciatori hanno avuto durante questi anni a danno e scapito delle societ di appartenenza che molto spesso venivano ricattate per soldi. Ma la colpa, diciamolo, non tutta nelle mani, o meglio nei piedi, dei calciatori. Le societ coperte di soldi dalle televisioni dalla met degli anni novanta hanno iniziato a spendere e spandere, per acquistare i migliori giocatori pagandoli fior di quattrini, Vieri docet, e concedendo loro tutto quando
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25/02/2011

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chiedevano, anche sottostando ai ricatti e alle minacce di trasferirsi ad altre societ. Presidenti troppo permissivi con i propri campioni e troppo ossessionati dalla vittoria per accorgersi di quello che stavano facendo al sistema calcio italiano. Iniziavano a crescere i debiti delle societ che erano costrette ad affidarsi alle ricapitalizzazioni dei propri presidenti o proprietari e a richiedere cifre sempre pi alte alle emittenti televisive per la vendita dei diritti, lasciando spesso alle piccole le briciole degli accordi. Gli scioperi o le minacce che si sono susseguite negli anni hanno portato alla situazione attuale, dove in media i calciatori di Serie A guadagnano circa 1 milione e 300 mila euro lanno, pi altre agevolazioni e coccole varie. Non pensabile che un giocatore, dopo aver firmato per 5 anni con una societ, richieda ladeguamento al rialzo del contratto dopo appena una stagione perch ha fatto bene, e se avesse fatto male, avrebbe richiesto ladeguamento al ribasso?Maurizio Berretta sotto questo punto di vista ritiene logici tutti gli 8 punti elencati durante la riunione e appartengono ad economie e calcio moderni. E ai tifosi dico che preferiamo garantire il rilancio dei club piuttosto che i privilegi dei singoli. Come sempre dal cinema possono venire le soluzioni a tutto. In un film del 2000 Le Riserve di Howard Deutch, con Gene Hackman e Keanu Reeves si racconta dello sciopero dei giocatori professionisti delle due leghe di football americano. In mezzo a quella baraonda la squadra dei Washington Sentinels, con i play-off alle porte e non potendosi ritirare dal campionato per rispettare i contratti con gli sponsor e le televisioni, mette su una squadra formata da riserve che dopo le incomprensioni inziali riescono a vincere il campionato guadagnadosi anche laffetto della gente. E se i presidenti dicessero bene, voi non volete giocare, io faccio giocare i ragazzi della primavera e non vi pago? Come si comporterebbero i giocatori miliardari vedendosi privati dei loro soldi? Lascio a voi ogni commento. Pubblicato il 14 settembre 2010 - da Giuseppe Ammirati.

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