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Terremoto in Calabria-Basilicata (Pollino) ML 4.

3 del 28 Maggio 2012 ore 03:06 (italiane)


Relazione del 28/5 ore 18

Un terremoto di magnitudo Richter (Ml) 4.3 avvenuto alle ore 03:06:27 italiane del giorno 28 Maggio 2012 (01:06:27 28 UTC). Il terremoto stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico del Pollino. Le coordinate epicentrali sono: 39.859N, 16.118E e la profondit calcolata 3 km.
Comuni entro i 10Km CASTROVILLARI (CS), MORANO CALABRO (CS), SAN BASILE (CS), SARACENA (CS) Comuni tra 10 e 20km CASTELLUCCIO INFERIORE (PZ), ROTONDA (PZ), SAN SEVERINO LUCANO (PZ), VIGGIANELLO (PZ), ACQUAFORMOSA (CS), ALTOMONTE (CS), CIVITA (CS), FIRMO (CS), FRASCINETO (CS), LAINO BORGO (CS), LAINO CASTELLO (CS), LUNGRO (CS), MORMANNO (CS), SAN DONATO DI NINEA (CS)

Figura 2. Localizzazione epicentrale del terremoto delle 3:06 (M4.3)

Inquadramento dellarea e terremoti storici Larea in oggetto si estende a sud dellAppennino meridionale e comprende la parte montuosa del Pollino, tra le province di Potenza e Cosenza. Larea compresa tra due zone ad alta sismicit caratterizzate da forti terremoti storici. A nord, il terremoto pi rilevante quello del 1857 (M=7.0), che colp la Val DAgri, e a sud i terremoti pi importanti, con magnitudo superiore a 6.5, sono localizzati nella Sila. Nel Pollino non ci sono stati eventi con magnitudo paragonabile alle suddette aree e sono riportati terremoti comunque inferiori a 6.0 di magntitudo. Entro 20 km dalla zona della sequenza nel catalogo storico sono indicati due eventi, uno avvenuto nel 1708 con magnitudo stimata di 5.6 e uno nel 1998 di magnitudo pari a 5.7. Questi due eventi non hanno prodotto intensit macrosismiche superiori al 7-8 grado della MCS.

Figura 2. Epicentri dei terremoti storici (catalogo CPTI11).

Andamento dellattivit sismica recente Dal 2010 larea del Pollino caratterizzata da diversi periodi di attivit sismica frequente intervallati da periodi di relativa calma. In particolare, i picchi di massima attivit si sono avuti ad Aprile 2010, a Ottobre 2010 e soprattutto tra Novembre e Dicembre 2011 (figura 3).

Figura 3. Numero dei terremoti per giorno da gennaio 2010 a oggi, 28 maggio 2012.

Dopo il massimo di attivit di novembre-dicembre 2011, la sismicit dellarea si attestata su livelli piuttosto modesti, con pochi terremoti per giorno (figura 4).

Figura 4. Numero dei terremoti per giorno dal 1 gennaio 2011.

La figura 5 mostra che il terremoto odierno avvenuto a sud-est rispetto alla zona dove si era concentrata la sismicit nei mesi scorsi (figura 5). Lattivit odierna, inclusa la replica principale di M3.2 delle 3:32, si concentra in unarea di circa 10 km a nord dellevento di M4.3.

Figura 5. Mappa epicentrale della zona del Pollino dal 2011 a oggi, 28 maggio 2012. Lepicentro del terremoto di questa notte (M4.3) la stella arancio al centro della carta, in prossimit di Morano Calabro. Si nota che questo evento avvenuto a circa 10 km dal cluster di sismicit dei mesi scorsi. Lellisse in rosso delimita la zona attivata questa notte.

Meccanismo focale del terremoto Il terremoto ha avuto meccanismo focale distensivo, con piani di faglia orientati NWSE e asse di massima estensione circa ENE-WSW. La magnitudo momento derivata dal calcolo del momento tensore pari a 4.3 (figura 6). Anche il calcolo del momento tensore suggerisce che il terremoto sia avvenuto a piccola profondit ipocentrale.

Figura 6. Momento tensore del terremoto. Si mostra il fit di 6 delle 34 stazioni sismiche usate per linversione delle forme donda.

La figura 7 mostra la distribuzione delle stazioni sismiche usate per il calcolo del tensore momento, che come si vede coprono molto bene la regione e garantiscono una soluzione robusta. Anche altri metodi di indagine ottengono soluzioni simili.

Figura 7. Dati utilizzati per il calcolo del momento tensore.

I meccanismi focali dei terremoti precedenti non sono molti. A parte quelli del Tirreno e dello Ionio (figura 8) causati da processi tettonici differenti, gli unici meccanismi in aree adiacenti sono quelli della zona del Mercure (terremoti del 1998) che evidenziano anchessi una tettonica estensionale.

Figura 8. Meccanismi focali dei terremoti precedenti.

Pericolosit sismica dellarea in oggetto Tutte le conoscenze scientifiche al momento disponibili sono riassunte nella Mappa di Pericolosit Sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2005, n. 3519, All. 1b; Stucchi et al., 2011) dalla quale si rileva che larea in oggetto ad alta pericolosit (figura 9).

Figura 9 Carta della Pericolosit sismica del territorio nazionale espressa in termini di accelerazione massima del suolo con probabilit di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

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