Sei sulla pagina 1di 2

www.labrys.

it COSTELLAZIONI FAMILIARI SISTEMICHE

LA SOLUZIONE DELL'EQUAZIONE
di Anna Laura Cannamela Embergher
Quando lavoro con unanoressica seguo spesso il consiglio della dottoressa Mereu (terapia verbale) e le chiedo: Che santa sei? (Santa Caterina da Siena leggendaria: muore, provata da una vita di digiuni e di astinenze forzate, a soli 33 anni, dopo essersi astenuta dal bere per un mese) o vedo la dinamica costellativa del meglio che vado io al posto tuo (cosa detta di solito dallanoressica/o al proprio padre). In questo caso c un grande amore che viene rappresentato dal corpo, un amore che per porta alla morte. Lanoressico dice sparisco io al posto tuo. Per sparire usa il suo corpo come metafora e dimagrisce fino a sparire realmente. Anche il malato usa il suo corpo come metafora. Il corpo dunque come teatro di una rappresentazione, come manifestazione della verit ( che vuole essere vista) o della Verit e di ci che chiamiamo Dio. Gi il corpo In una donna il corpo tutto: ci fa lamore, i figli, ci allatta, passa anni a controllarlo e a migliorarlo, lo vuole dominare, lo usa come biglietto da visita o come mezzo di repulsione, lo ama, lo odia, lo maledice, lo cambia, lo rovina, lo vede invecchiare, si vede invecchiare. Il corpo, come castigo, come nemico, come prigione. Nel Fedone Platone lo descrive attraverso le parole di Socrate, che tutto felice aspetta di bere la cicuta per liberarsi dellopprimente involucro. Il corpo per lui prigione dellanima. La morte la liberazione del filosofo intanto per Santippe, la moglie di Socrate, lo guarda piangente e disperata, mentre tiene il suo bambino pi piccolo in braccio; ma lei non una filosofa, solo una futura vedova. Cos il corpo ora per noi, soprattutto per le donne? Un burqa di taglia 42, che a differenza delle afgane che se lo possono ogni tanto togliere; per noi una condanna?

Credo sia urgente una rivoluzione culturale per le donne e nelle donne, qualcuno che ci insegni a reinventarci, a rompere degli schemi mentali, a farci vedere che Dio (o la Dea come io preferisco antropomorfizzare lenergia dell Amore e dello Spirito) non in cielo, ma come dice Hellinger in terra, nella terra, nella materia, nel corpo; occorre qualcuno che ci sorprenda dicendoci che non vi divisione tra anima e corpo, la prigione semplicemente il veicolo del nostro spirito. Questa che per me ormai una verit: tutto avviene nel corpo e con il corpo, niente meditazioni trascendentali o sogni metafisici con insalata di cibernetica, semplicemente azione nel e attraverso il corpo. Per essere una persona diversa non posso solo immaginare o desiderare di esserlo, devo fisicamente interpretare quella persona, devo esserlo nella realt, San Francesco nella sua grandezza ha estremizzato il concetto, fino ad arrivare ad avere le stigmate: la differenza tra rappresentante e rappresentato, a quei livelli, si annulla decisamente. Noi fortunatamente non aspiriamo a tanto. Se unanoressica rappresenta nella realt, in modo catastrofico, ci che contenuto nel suo inconscio, perch non possiamo a nostra volta rappresentare qualcosa di poetico e creativo, rendendo il nostro corpo e i nostri atti uno strumento per creare arte e bellezza? Certo bisogner prima capire cosa c nel nostro inconscio, ma per capirlo bisogna pur vederlo e lunico modo per vederlo nella tridimensionalit. Se il malato o lanoressico si fa vedere dal mondo, noi in che modo ci stiamo facendo vedere? E tu, caro amico o amica che mi leggi, chi sei? Chi stai rappresentando? Perch ti vesti cos? Perch cammini e parli cos? Perch fai questo lavoro? Perch ti arrabbi sempre per la stessa cosa? E tua quella rabbia? E tuo questo modo di essere o apparire? Ma soprattutto Ti piace quello che rappresenti? Guardiamo il nostro corpo: l la chiave, la soluzione dellequazione. Vestiamoci in modo diverso, parliamo in modo diverso, camminiamo in modo diverso, diventiamo diversi. Vediamo un po cosa succede cos tanto per giocare. www.labrys.it

Potrebbero piacerti anche