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LA RESTAURAZIONE
3. Le monarchie assolute negli anni venti L'impero asburgico: la forza centrale della conservazione
L'impero asburgico era nelle mani dell'aristocrazia terriera, mentre la maggior parte della popolazione era costituita da contadini spesso in condizione di schiavit. Dopo il 1815, l'impero asburgico divenne un impero multinazionale, composto da 11 distinte nazionalit. In questa situazione il ruolo della dinastia divenne pi importante perch aveva la funzione di mediazione e unificazione tra le varie nazionalit. Francesco I e il primo ministro Metternich abbandonarono l'idea di rafforzare il potere centrale; nelle provincie il governo e l'amministrazione dello stato erano nelle mani dei piccoli nobili locali, mentre i funzionari governativi esercitavano un controllo debole e inefficiente. Il principale obbiettivo di Metternich era quello di stroncare ogni tentativo di ribellione da parte delle forze liberali e nazionaliste tramite la polizia.
La Germania e la Prussia
La soluzione dettata da Metternich alla Germania aveva lo scopo di tenere nascosto il conflitto esistente tra la Prussia e l'Austria; qualunque soluzione nazionale pi avanzata avrebbe portato alla luce il fatto che la Prussia godesse dei maggiori consensi tedeschi, mentre l'Austria non poteva essere contemporaneamente uno stato tedesco e il centro del grande impero multinazionale. Mentre molti dei sovrani tedeschi si orientano verso una costituzione moderatamente liberale, il re di Prussia applic i decreti liberalisti di Karlsbad. Negli anni successivi il controllo poliziesco messo in atto dalla monarchia prussiana fu sufficiente a tenere sotto controllo le deboli forze liberali e nazionalistiche del paese. In questo periodo la Prussia conobbe una certa vitalit economica ben differente dall'economia dell'impero asburgico. L'economista Friedrich List, nel 1834, si fece assertore di un'unione doganale attuata per facilitare gli scambi e i rapporti commerciali con i diversi stati e per favorire la Rivoluzione Industriale.
inoltre, volevano abolire la propriet privata e volevano che i beni fossero riuniti in un unico patrimonio comune. Per sfuggire al controllo poliziesco, le societ segrete erano costrette a darsi una struttura chiusa e rigidamente gerarchica; solo i gradi gerarchici pi alti dell'organizzazione conoscevano tutti i membri del gruppo. Anche per questi motivi le societ segrete non potevano contare su un'ampia partecipazione alle loro iniziative. Le classi popolari, infine, erano raramente rappresentate nei vertici cella societ.