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Un'offerta al Chiaro di luna

Desidero offrirti il chiaro di luna in un pugno - Jiu Zhang Ling

[Ci avviene nel nono capitolo di Clockwork Prince, dal titolo "Midnight Fierce. La scena in cui Tessa e Jem si baciano per la prima volta, dalla prospettiva di Jem]

TRADUZIONE Alessnadra S. per SHADOWHUNTERS ITALIA www.shadowhunters-italia.com

La prima cosa che Jem fece appena entrato nella sua stanza fu di allungarsi verso la scatola di Yin Fen sul suo comodino. Di solito prendeva la droga in una soluzione di acqua, facendola sciogliere per poi berla, ma era troppo impaziente adesso, ne prese un pizzico tra il pollice e l'indice, e la succhi dalle sue dita. Sapeva di zucchero bruciato e gli lasciava in bocca una sensazione di intorpidimento. Chiuse la scatola sbattendola con una sensazione di cupa soddisfazione. La seconda cosa che fece fu di recuperare il suo violino. La nebbia era fitta contro le finestre, come se fossero state dipinte col piombo. Se non fosse stato per la bassa fiamma delle strega luce, non ci sarebbe stata sufficiente illuminazione perch potesse vedere cosa stava facendo mentre apriva la custodia che conteneva il suo Guarneri e lo estraeva. Un frammento di una delle canzoni di Bridget suonava nella sua testa: una notte oscura, oscura, non ce luce di stelle, e loro guadano col sangue alla ginocchia Oscura, una notte oscura, davvero. Il cielo era diventato nero come la pece gi a

Whitechapel. Jem pensava a Will, in piedi sul marciapiede, con gli occhi stralunati mentre sorrideva. Fino a quando Jem non lo aveva colpito. Non aveva mai colpito Will prima, non importava quanto fosse stato esasperante il suo parabatai. Non importava quanto fosse stato distruttivo verso gli altri, non importava la sua crudelt gratuita, non importava che il suo sarcasmo fosse come la lama di un coltello, Jem non lo aveva mai colpito. Fino ad ora. L'archetto era gi resinato; pieg le dita prima di prenderlo in mano, e fece diversi respiri profondi. Poteva sentire il yin fen che gi si impennava nelle vene, accendendo il suo sangue come il fuoco accendeva la polvere da sparo. Pens ancora una volta a Will, addormentato sul letto nella fumeria d'oppio. Era stato lavato, il viso liscio e innocente nel sonno, come un bambino con la guancia appoggiata sulla mano. Jem ricordava quando Will era un bambino, anche se non cera mai stato un tempo in cui fosse stato innocente. Accost larchetto alle corde e cominci a suonare. Inizi prima adagio. Suonava Will perduto nei sogni, trovando conforto nei fumi della droga che smorzava il suo dolore. Jem non poteva che invidiarlo per questo. Il yin fen non era un balsamo: lui non ci trovava tutto ci che i dipendenti dalloppio trovavano nelle loro pipe, o che gli alcoolisti trovavano nel fondo delle loro bottiglie di gin. Senza la droga cera solo stanchezza e spossatezza, con la droga, l'energia e la febbre. Ma non c'era sollievo dal dolore. Le ginocchia di Jem cedettero, e croll sul baule ai piedi del suo letto, ancora suonando. Suonava Will che sussurrava il nome Cecily, e suonava se stesso mentre guardava il riflesso del proprio anello sulla mano di Tessa sul treno da York, sapendo che era tutta una farsa, consapevole anche che desiderava che non lo fosse. Suonava il dolore negli occhi di Tessa quando era entrata nella stanza della musica, dopo che Will le aveva detto che non avrebbe mai avuto figli. Imperdonabile, questa, come cosa da fare, e tuttavia Jem laveva perdonato. Amore significava perdono, lui laveva sempre creduto, e le cose che Will faceva, le faceva uscire da qualche pozzo infinito di dolore. Jem non conosceva lorigine di quel dolore, ma sapeva che esisteva ed era vero, lo sapeva come sapeva

dellinevitabilit della propria morte, lo sapeva come sapeva che si era innamorato di Tessa Gray e che non cera nulla che lui o chiunque altro avrebbe potuto fare

Lui suonava questo adesso, suonava tutti i loro cuori spezzati, e il suono del violino lo avvolse e lo rincuor e chiuse gli occhi La sua porta si apr. Sent il suono attraverso la musica, ma per un attimo non ci credette perch era la voce di Tessa quella che aveva sentito, che chiamava il suo nome. "Jem?" Sicuramente era un sogno, evocato dalla musica e la droga e dalla sua mente febbricitante. Continu a suonare, suonava la rabbia e la collera che provava per Will, per quanto lo avesse sempre perdonato per la sua crudelt verso gli altri, non poteva perdonargli di mettere in pericolo se stesso. "Jem" di nuovo la voce di Tessa, e improvvisamente c'erano delle mani su di lui, che strappavano larchetto dalla sua presa. Lo lasci andare in stato di shock, fissandola. "Jem, fermo! Il tuo violino - il tuo bel violino - lo rovinerai ". Stava ferma davanti a lui, una vestaglia sopra la bianca camicia da notte. Si ricord quella camicia da notte: la indossava la prima volta che l'aveva vista, quando era entrata nella sua stanza e lui aveva pensato per un folle momento che fosse un angelo. Lei respirava affannata, il suo viso arrossato, il suo violino stretto in una mano e larchetto in unaltra. "Che importanza ha?" le chiese. "Che importanza ha qualsiasi cosa? Sto morendo Non passer il decennio, cosa importa se il violino se ne va prima di me "Lei lo fiss, le labbra schiuse per lo stupore. Si alz e si allontan da lei. Non poteva pi sopportare di guardarla in faccia, vedere la delusione che le aveva provocato, la sua debolezza. "Sai che vero."

"Nulla deciso." La sua voce tremava. "Niente inevitabile. Una cura - " "Non c' alcuna cura. Io morir e tu lo sai, Tess. Probabilmente nel prossimo anno, sto morendo, e non ho famiglia al mondo e la persona di cui mi fidavo pi di ogni altra usa per sport ci che mi sta uccidendo. " "Ma Jem, io non credo davvero che sia ci che vuole fare." Poggi il suo violino e l'archetto, e si mosse verso di lui. "Stava solo cercando di fuggire - sta scappando da qualcosa, qualcosa di oscuro e terribile, sai che cos, Jem. Hai visto come stava dopo -. Dopo Cecily " "Lui sa cosa vuol dire per me", disse. Lei era appena dietro di lui: poteva sentire il profumo lieve della sua pelle: acqua di violetta e sapone. Il bisogno di girasi e di toccarla era travolgente, ma si trattenne ancora. " Vederlo addirittura giocare con ci che ha distrutto la mia vita -" "Ma non stava pensando a te -" "Lo so questo." Come poteva dirlo? Come poteva spiegarlo? Come poteva dirle che Will era la persona a cui aveva dedicato la sua vita: la riabilitazione di Will, la bont innata di Will. Will era lo specchio rotto della propria anima che lui aveva passato anni cercando di riparare. Avrebbe potuto perdonare a Will di ferire chiunque, ma non se stesso. "Mi sono detto che lui meglio di quanto voglia far credere, ma Tessa, cosa succede se non lo ? Ho sempre pensato che se non avevo nient altro, almeno avevo Will - se non avevo fatto nulla che contasse nella mia vita, avevo sempre lui da sostenere - ma forse non avrei dovuto ". "Oh, Jem." La sua voce era cos dolce che si volt. I suoi capelli scuri sciolti: ricadevano intorno al suo viso e lui ebbe un impulso talmente assurdo di affondare le sue mani, di tirarla a s, le sue mani avvolte dietro il collo di lei. Allung verso di lui una mano con delicatezza e per un attimo, una speranza selvaggia divamp in lui, inarrestabile come la marea - ma lei gli mise soltanto una mano sulla fronte,

premurosa come un infermiera. " Stai bruciando. Dovresti riposare - " Si allontan da lei prima che potesse fermarsi. I suoi occhi grigi si spalancarono. "Jem, cosa succede? Tu non vuoi che io ti tocchi? " "Non cos." Le parole esplosero prima che potesse fermarle. La notte, Will, la musica, il yin fen, tutto questo aveva sbloccato qualcosa in lui - a malapena si riconosceva, questo sconosciuto che diceva la verit e la diceva duramente. "Cos come?" La confusione era evidente sul suo viso. Il polso batteva al bordo della gola, dove la camicia da notte era aperta e lui poteva vedere la curva morbida della sua clavicola. Conficc le dita nel palmo delle mani. Non riusciva pi a trattenere le parole. Era come nuotare o affogare. "Come se tu fossi un infermiera e io il paziente," le disse. "Pensi che io non sappia che quando prendi la mia mano lo fai solo per sentirmi il polso? Pensi che non lo sappia che quando mi guardi negli occhi solo per vedere quanta droga ho preso? Se fossi un altro uomo, un uomo normale, potrei avere speranze, presunzioni anche, potrei - "Potrei volere te. Si interruppe prima di dirlo. Non poteva dirlo. Le frasi d'amore erano una cosa: le frasi dettate dal desiderio erano pericolose quanto una costa rocciosa dove una nave poteva affondare. Non cera speranza, sapeva che non cera speranza, eppure Lei scosse la testa. "Questa la febbre che parla, non tu." Senza speranza. La disperazione lo scavava come un coltello spuntato, e pronunci le parole successive senza pensare: "Tu non riesci nemmeno a credere che io possa volerti, che sono vivo quanto basta, sano quanto basta - " "No -" Gli prese il braccio, ed era come avere cinque marchi incandescenti impressi sulla sua pelle. Il desiderio lo trafisse come un dolore. "James, questo non affatto ci che volevo dire -"

Lui poggi la mano su quella di lei, dove gli teneva il braccio. La sent inspirare, con forza, sorpresa. Ma non inorridita. Lei non si scost. Non tolse la mano. Si lasci tenere, e girare, cos che si trovarono uno di fronte allaltra, abbastanza vicini da essere uno nel respiro dellaltra. "Tessa", disse. Lei lo guard. La febbre scorreva in lui come il sangue, e non sapeva pi quale fosse il desiderio e quale la droga, o se semplicemente luno accresceva laltra, e non importava, non importava perch la voleva, la voleva da cos tanto tempo. I suoi occhi erano enormi e grigi, le pupille dilatate, e le sue labbra schiuse in un fiato, come se stesse per parlare, ma prima che potesse farlo, la baci. Il bacio esplose nella sua testa come i fuochi d'artificio il giorno del Guy Fawkes [5 novembre giorno in cui si festeggia il fallimento dellattentato al re britannico del 1605 N.d T.] . Chiuse gli occhi in un turbinio di colori e sensazioni quasi troppo intense da sopportare: le sue labbra erano morbide e calde sotto le sue e si ritrov a far scorrere le dita sul viso di lei, le curve degli zigomi, il battito che martellava in gola, la pelle delicata dietro il collo. Dovette attingere ad ogni grammo di controllo per toccarla con delicatezza, per non schiacciarla contro di lui, e quando lei alz le braccia e le intrecci attorno al suo collo, sospirando sulla sua bocca, dovette soffocare un gemito e bloccarsi immobile per un momento, o sarebbero finiti sul pavimento. Le mani di lei erano gentili, ma non cera alcun dubbio che lo stessero incoraggiando. Le sue labbra mormoravano su quelle di lui, sussurrando il suo nome, il corpo morbido e forte tra le sue braccia. Lui segu larco della sua schiena con le mani, sentendone la curva sotto la camicia da notte, e a quel punto non pot pi fermarsi: la strinse cos forte a s che entrambi inciamparono e caddero allindietro sul letto. Tessa si lasci cadere sui cuscini e lui si appoggi sopra di lei. I capelli le erano

scappati dalle trecce e ricadevano scuri e sciolti sui cuscini. Un rossore sanguigno si espanse dal suo viso fin giu la scollatura della sua veste, chiazzando la sua pelle pallida. La pressione calda di un corpo contro laltro era da vertigine, come nulla che avesse mai immaginato, pi ardente e squisita della musica pi delirante. La baci ancora e ancora, ogni volta pi intensamente, assaporando la consistenza delle sue labbra sotto le sue, il sapore della sua bocca, fino a quando questa intensit minacci di trasformarsi da piacere a dolore. Avrebbe dovuto smetterla, lo sapeva. Si era spinto oltre l'onore, al di l di ogni limite di decenza. Aveva immaginato, a volte, di baciarla, mentre teneva delicatamente il suo viso tra le mani, ma non aveva mai immaginato una cosa del genere: che si sarebbero avviluppati cos strettamente luno allaltra che riusciva a malapena a capire dove finiva lui e cominciava lei. Che lei lavrebbe baciato e accarezzato e avrebbe fatto scorrere le dita tra i suoi capelli. Che quando avrebbe esitato con le dita sulla chiusura della sua vestaglia, mentre la parte razionale del suo cervello ordinava al suo corpo ribelle e disubbidiente di fermarsi, sarebbe stata lei a risolvere perfettamente il dilemma sciogliendo i lacci da sola e sdraiandosi non appena la vestaglia cadde attorno a lei per poi guardarlo con indosso solamente la sua sottile camicia da notte. Il suo mento era sollevato, determinazione e sincerit nei suoi occhi, e le sue braccia alzate che lo accoglievano nuovamente, avvolgendolo, avvicinandolo "Jem, il mio Jem", stava sussurrando, e lui sussurr a sua volta, perdendo le parole contro sua bocca , mormorando ci che era vero, ma che sperava lei non avrebbe capito. Lui bisbigli in cinese, preoccupato che se avesse parlato in inglese, avrebbe detto qualcosa di profondamente stupido. Wo ai ni. Ni hen piao liang, Tessa. Zhe shi jie shang, wo shi zui ai ni de. Ma vide i suoi occhi oscurarsi, sapeva che lei ricordava quello che le aveva detto in carrozza. "Che cosa significa?" Sussurr. Lui era immobile contro il suo corpo. "Vuol dire che sei bella. Non volevo dirtelo

prima. Non volevo che tu pensassi che mi stavo prendendo delle libert. " Lei allung una mano e gli tocc la guancia. Sentiva il suo cuore battere contro quello di lei. Era come se potesse battere del tutto fuori dal petto. "Prenditele," sussurr. Il suo cuore prese il volo, e la raccolse contro di s, una cosa che non aveva mai fatto prima, ma lei non sembr dispiacersi della sua goffaggine. Le sue mani si spostavano dolcemente su di lui, tracciando il suo corpo. Le sue dita accarezzarono la sporgenza della sua anca, la curva della sua clavicola. Si aggrovigliarono nella camicia di lui che fu tirata su e tolta, e si appoggiava a lei, scuotendo i capelli d'argento dal proprio volto. Vide i suoi occhi diventare immensi e si sent una stretta alle viscere. "Lo so," disse, abbassando lo sguardo su di s- pelle come cartapesta, costole come corde di violino. "Io non sono - voglio dire, io sembro -" "Bello", disse, e la parola era un verdetto. "Tu sei bello James Carstairs." Il respiro entr facilmente nei suoi polmoni e si stavano baciando di nuovo, le mani di lei calde e morbide contro la sua pelle nuda. Lei lo tocc con tratti esitanti, curiosi, esplorando un corpo che sembrava fiore sotto le sue cure in qualcosa di perfetto, sano: non pi un fragile meccanismo di carne che si consumava rapidamente legato ad una struttura di fragili ossa. E fu soltanto ora, mentre stava accadendo, che si rese conto quanto avesse sinceramente creduto che non sarebbe accaduto mai. Sentiva i morbidi, sbuffi nervosi del suo respiro contro la pelle sensibile della sua gola, mentre guidava le mani su tutto il corpo di lei. Lui la toccava come avrebbe toccato il suo violino: era come sapesse di toccare qualcosa di prezioso e amato. Lui aveva portato il violino tra le sue braccia da Shanghai a Londra e aveva portato

Tessa, anche ,nel suo cuore, per pi di quanto lui credeva di ricordare. Quand era successo? Le sue mani la toccarono attraverso la camicia da notte, la curva e la flessione della sua vita e dei fianchi, come la curva del Guarneri, ma il violino non regalava dei sussulti gratificanti quando lo toccava, non cercava la sua bocca per i baci n aveva palpebre affascinanti che vibravano chiuse proprio quando accarezzava la pelle sensibile dietro le sue ginocchia. Forse era stato il giorno in cui era corso da lei sulle scale e le aveva baciato la mano. Mizpah. Possa lo sguardo del Signore essere tra me e te quando siamo separati. Fu la prima volta che aveva pensato che ci fosse qualcosa di pi in questo suo riguardo che il normale rispetto per una bella ragazza che non poteva avere; che sembrava il riguardo per qualcosa di sacro. I bottoni di madreperla della camicia da notte erano lisci sotto i suoi polpastrelli. Il suo corpo si pieg all'indietro, la gola ad arco, appena la stoffa scivol via, lasciando nuda la sua spalla. Il suo respiro era veloce in gola, i riccioli dei suoi capelli castani incollati alle guance arrossate e alla fronte, la stoffa della sua veste compressa tra loro. Stava tremando mentre si chinava a baciare la sua pelle nuda, la pelle che molto probabilmente nessuno, se non se stessa e forse Sophie ,aveva mai visto, e la mano di lei si avvicin per circondargli il capo, infilandosi tra i capelli dietro il collo Ci fu il rumore di qualcosa di rotto. E una nebbia irrespirabile di yin fen riemp la stanza. Era come se Jem avesse inghiottito del fuoco, fece un balzo indietro e si allontan da Tessa con tale forza che per poco non persero entrambi l'equilibrio. Tessa si mise dritta seduta, mettendo insieme la parte davanti della sua camicia da notte, la sua espressione improvvisamente consapevole. Tutto il calore di Jem era svanito, la sua pelle si era improvvisamente congelata per la vergogna e per la paura per Tessa - non aveva mai sognato di lei cos vicina alla roba velenosa che aveva distrutto la sua vita. Ma la scatola di lacca era rotta: uno spesso strato di polvere

brillante giaceva sul pavimento, e anche se Jem trasse un fiato per dirle che doveva andare, che doveva lasciarlo se voleva essere al sicuro, non pensava alla perdita della preziosa droga, o al proprio pericolo se non poteva essere recuperata. Pensava solo: Non pi. Lo yin fen ha preso cos tanto da me: la mia famiglia, gli anni della mia vita, la forza nel mio corpo, il respiro nei miei polmoni. Non mi porter via anche questo: la cosa pi preziosa che ci viene data dall'Angelo. La capacit di amare. Io amo Tessa Gray. E far in modo che lei lo sappia.

E vietato copiare e incollare altrove questa traduzione. E tuttavia possibile linkare il sito dove si pu scaricare il file.

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