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Caro Simon,
So che forse non avrei dovuto lasciare che succedesse.
Avevi paura che mi pentissi, che qualcosa fra di noi potesse
cambiare, avevi paura di poter rimanere incatenato in
questa notte per sempre.
Puoi andare ora, se vuoi. Volevo solo dirti grazie per
essermi stato vicino. So che non volevi trarre dei vantaggi
dal mio dolore; mi hai soltanto aiutato a dimenticare
qualcosa che in realtà non riuscirò mai a dimenticare.
Ma le illusioni ci aiutano a vivere meglio, quando la realtà
è triste, cupa, crudele, come mi si è presentata la sera in
cui ci è stato portato via il piccolo Max.
Come mi si presenta adesso.
Non so cosa provo per te, Simon. So che il tuo cuore non
batte più, so che non morirai mai, so che non invecchierai
mai. So che per me il tempo passerà e che tu ti
dimenticherai di me.
In fondo, è così che deve andare…
E’ così che deve essere.
Ma stanotte ho sentito un calore che nessuno mi aveva mai
dato. Ho sentito di essere viva.
Ti ringrazio per avermi fatto capire che, in tutta questa
sofferenza, ci può essere ancora qualcosa che mi faccia
provare la sensazione di esserci ancora.
Max sarebbe triste adesso, se mi vedesse così.
So che nel tuo cuore potrebbe esserci qualcun altro.
Potrebbe essere troppo tardi per me, adesso.
Dimentica di aver letto questa lettera, fa finta che non sia
successo nulla.
La notte cela i segreti che si nascondono nel profondo di
noi stessi; la luce non li raggiunge, se non permettiamo ad
essa di arrivare.
Sarà un nostro segreto. Tu hai tanto tempo per dimenticare
anche di averlo, io passerò la mia vita a trovare un modo
per dimenticarlo. Ma c’è una cosa di cui sono sicura.
Ti ricorderò, Simon. Sempre. E tu sai meglio di me, meglio
di chiunque altro, che cosa significhi questa parola.
E’ bello aggrapparsi ai ricordi, quando si è troppo deboli
per aggrapparsi alla vita.
Grazie per avermi pensato.
Grazie anche solo per esserci stato.
Un abbraccio. Izzy. Xoxoxoxoxoxo