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SCENARI FINANZIARI

JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital

La Fine dell'Europa?
di John Mauldin | 14 gennaio 2012 - Anno 3 - Numero 2

In questo numero: Interpretando il Codice Maya Per risolvere la crisi si devono risolvere tre problemi Semplici propositi per l'Europa Quanto rischio volete prendervi in un titolo di Stato Avete la disponibilit di 1,5 trilioni? Singapore, Cape Town e alcune riflessioni da Hong Kong Una delle cose interessanti dello stare a Hong Kong che posso vedere l'edizione del Financial Times con 12 ore di anticipo. E i titoli non erano poi cos piacevoli. Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l'Europa e mediteremo su quello che c' in serbo per l'Europa per quest'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono 15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese. E in prima pagina, al centro, siamo rimasti sorpresi (ma non molto) dal titolo: "Francia e Austria colpite sul debito." Sembra che quegli occhialuti contabili, compreso S&P, hanno deciso di declassare il debito francese togliendogli la AAA. Che ovviamente porta ad un altro titolo a pagina 2, "La potenza di fuoco del fondo di salvataggio viene messa in dubbio." I mercati valutari sono stati scioccati - vi dico scioccati - che S&P abbia fatto una cosa del genere, per poi riprendere di nuovo il rally sull'euro e gettarlo ai minimi del recente ciclo. Chi sapeva, tenendo conto che il mondo libero non guarda la TV, che S&P stava progettando di fare una cosa simile? E leggiamo altrove che la Commissione europea costernata dal comportamento non cos chiaro di S&P, almeno secondo il loro modo di interpretazione dei dati. Anche qui nell'incredibile Hong Kong, con la Cina che guida la crescita e vive un momento di prosperit, gli occhi sono puntati sull'Europa. Come potranno affrontare la crisi? Leggiamo che le esportazioni statunitensi verso l'Europa sono scese del 7% nell'ultimo trimestre, e l'Europa non ancora veramente entrata in recessione, il che quasi garantito quest'anno. E se le esportazioni Usa sono in calo, allora lo sono anche le esportazioni americane, asiatiche e latine. La crescita globale sembra essere minacciata.

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Interpretando il Codice Maya


Ci sono tante cose da sistemare per dare un futuro all'Europa - voglio dire ai lettori che non ho lasciato nulla di intentato! Di fatto, sono andato a interpellare alcune pietre miliari per ottenere un aiuto per la lettera di questa settimana. Ho cominciato a scrutare il Codice degli antichi Maya dell'America centrale, su cui si sentono cos tante previsioni in merito alla fine del mondo il 21 dicembre di quest'anno, portando la mia chiave di lettura su questo antico mistero. Dopo lunga riflessione, sono giunto a questa intuizione stupefacente: Gli accademici Maya che hanno creato il codice non erano in realt degli astronomi o degli astrologi. No, chiaro che facevano parte di un'altra razza di previsori ancora pi dubbia, chiamati economisti. Una volta che ci si avvicina ai glifi con questa comprensione, diventa chiaro che non prevedono la fine del mondo, ma semplicemente la fine dell'Europa. Un simbolo indica chiaramente la bandiera greca immersa nella terra. Un altro raffigura la bandiera italiana. Oh, e non voglio nemmeno sapere quello che hanno pronosticato per i francesi. Questa una lettera dedicata alle famiglie e non posso utilizzare un linguaggio che vada oltre la censura. Ma ora che vi ho fornito l'intuizione di base, lascio a voi, compagni di studio, l'onere di decifrare il resto del codice. E passeremo il nostro tempo insieme questa settimana cercando di discernere ci che significa, di fatto, per l'Europa andare verso il luogo della sua meta in cui dovr fare delle scelte molto difficili e spesso dolorose. Come ho scritto la settimana scorsa, quando ho iniziato questo viaggio con voi, le scelte dei vari paesi del mondo sviluppato ci stanno portando su un percorso che non ci permetter di tornare indietro senza gravi conseguenze. (Se vi siete persi la lettera della scorsa settimana, cliccate qui.) Ci siamo lasciati con il problema del debito che deve essere affrontato, con gli squilibri che devono essere riequilibrati, e con un deficit che deve essere portato sotto controllo. Non importa ci che scegliamo, ci sar del dolore per la maggior parte della gente. Non si pu contrarre ulteriore debito senza prima ripagare quello precedente o fare default, in un modo o un altro ci significa che qualcuno perder. E, come vedremo, il ripagarlo pu diventare molto difficile una volta che questo cresciuto a dismisura.

Per risolvere la crisi si devono risolvere tre problemi


Ci sono tre problemi principali in Europa. Il primo che la maggior parte delle banche sono massicciamente insolventi, perch hanno 30 volte il capitale investito, il secondo problema, il debito sovrano di quei paesi che avranno problemi a ripagare quel debito. Se le banche devono contabilizzare il debito a quello che il suo valore reale - o a quello che sar presto, - sono in bancarotta ad un livello tale che fa sembrare la crisi del 2008 una passeggiata nel parco. I Paesi semplicemente non possono funzionare senza un sistema bancario vitale, per questo che le autorit spendono cos tanto tempo per preoccuparsi di loro. Se le banche non possono fare prestiti, allora le imprese devono tagliare, il che significa meno posti di lavoro, prodotti e servizi, e tutto ci innesca rapidamente una brutta spirale. Le perdite nel settore privato salgono. In questo modo si obbliga il segretario del Tesoro a mettersi in

ginocchio e chiedere a qualcuno che stato eletto in modo ufficiale, che non ha alcuna comprensione di come operano il business e l'economia, di salvare il mondo come lui lo conosce. Ma se i paesi devono intervenire per salvare le loro banche, cos devono assumersi alcune perdite. (Io parto dal presupposto che questa volta gli azionisti vengano completamente spazzati via, come la maggior parte degli obbligazionisti. I contribuenti leggete gli elettori - vi stanno in questo momento prestando particolare attenzione. In quanto non sono contenti del salvataggio delle banche.) Ma la maggior parte dei paesi in Europa, dove si trovano le peggiori banche, non hanno semplicemente soldi da investire. Hanno gi troppo debito. Da dove prendono il capitale? (Pi avanti ne parleremo). Per la maggior parte degli ultimi due anni, i leader europei hanno cercato di affrontare i problemi come se fossero problemi di liquidit a breve termine: "Se trovassimo i soldi per comprare ancora un po' di titoli greci, allora in Grecia potrebbero capire come risolvere i loro problemi e ripagarci. Se avessimo abbastanza tempo, il problema potrebbe essere risolto. " Sono giunti a comprendere che non si tratta di un problema di breve termine. Ma, piuttosto, un problema di solvibilit dei vari governi, che ovviamente crea un problema di solvibilit delle banche. Stanno ora affrontando il problema della solvibilit e della fornitura dei capitali fino a quando i tempi miglioreranno, mantenendo i loro bilanci sotto controllo cos che il mercato obbligazionario possa subentrare e fornire il capitale necessario. Ma stanno completamente ignorando il terzo problema quello pi grande, cio che questo uno squilibrio commerciale di massa. La Germania esporta prodotti verso i paesi periferici europei, i quali hanno dei deficit commerciali. Come ho dimostrato in diverse lettere, un paese non in grado di ridurre la leva del settore privato, ridurre il debito pubblico e il deficit (del suo bilancio), e allo stesso tempo far crescere il deficit commerciale. E' semplice matematica, basata su 400 anni di studi contabili. In definitiva, ci deve essere un surplus commerciale, per ridurre la leva e il debito. La Grecia deve gestire un deficit commerciale di circa il 10% del PIL. Fino a che non pu fermare questa emorragia, non possono tenere i bilanci del governo e dei privati sotto controllo. Non semplicemente una questione di budget o di tagli o di aumento delle tasse. Infatti, la loro economia continuer a ridursi, rendendo pi difficile il comprare beni prodotti all'estero senza aumentare la propria produzione di beni e servizi. Si tratta di una spirale viziosa. E la stessa spirale si allargher fino a prendere tutta l'Europa. Anche in questo caso, e ne riparleremo pi avanti, arriveremo a prendere in esame quali sono le loro scelte possibili. Ma per ora, cominciamo con la mia convinzione, che se non risolvono tutti e tre i problemi non possono risolvere i veri problemi. La Grecia non pu "stare da sola" senza un cambiamento dei suoi costi di produzione rispetto al Nord Europa. N pu il Portogallo, e cos via. In Germania o modificano le esportazioni e iniziano a consumare di pi, o devono essere disposti a finanziare il debito greco (portoghese, italiano, ...), in modo che questi paesi possano continuare a funzionare con deficit di grandi dimensioni. Stiamo andando a ripercorrere qualcosa che ho fatto in passato, e cio creare un modello semplice in modo che ci aiuti a capire le problematiche. Come sempre, quando facciamo semplici ipotesi stiamo ignorando la complessit reale. So che le cose sono molto pi

complicate di quanto le mie analogie spieghino, ma la verit di fondo sostanzialmente la stessa.

Semplici propositi per l'Europa


Supponiamo che un paese abbia un PIL di $1.000. All'inizio le tasse sui cittadini sono circa il 25% del PIL e spende i soldi a beneficio del pubblico. Ma, ahim, si spende circa il 30% del PIL, quindi deve prendere in prestito la parte in eccesso di denaro (circa $50) dai suoi cittadini o dai cittadini di altri paesi. Il paese inizia con poco debito, i tassi di interesse su questo prestito sono bassi, perch quelli che comprano il debito possono facilmente essere ripagati. Se il debito del paese solo del 5% del PIL ($50) e i tassi di interesse sono del 4%, allora l'importo che dovr essere versato a titolo di interessi solo di circa $2 all'anno. Non molto, circa lo 0.2% del PIL. Ma con l'andare avanti, anno dopo anno. A volte i deficit diventano pi piccoli e qualche volta si fanno pi grandi, a seconda dell'economia; ma la spesa pubblica cresce allo stesso ritmo, il paese cresce, e il debito continua a crescere ad una media del 5% del PIL all'anno. La spesa pubblica cresce allo stesso ritmo. Ora, se il paese crescesse del 3% l'anno, dopo 24 anni l'economia si sarebbe raddoppiata a $2.000 di PIL. Ci significa che il debito cresciuto (circa) ad un valore totale di $1,800, ed ora il rapporto debito/PIL del 90%. Il debito cresciuto pi rapidamente dell'economia del paese. Si noti che, se il paese avesse tenuto sotto controllo il bilancio quando c'era una crescita inferiore al PIL, riducendo cos la necessit di debito, tale rapporto sarebbe stato inferiore, anche se il debito fosse cresciuto. Si possono aumentare le vie d'uscita da un problema di debito se la crescita della spesa pubblica inferiore alla crescita dell'economia. Ma cosa succede se le dimensioni del governo crescono di circa il 50% del PIL, piuttosto che del 25% o del 30%, per oltre 24 anni, in quanto i politici decidono di spendere pi soldi e gli elettori decidono che vogliono pi benefici? ( Pensate alla Francia.) Allora il settore privato deve pagare circa il 50% della sua produzione allo Stato - inoltre, il debito diventa sempre pi ingombrante. Il settore privato ha meno risorse da investire in nuove imprese e strumenti, e la crescita dell'economia rallenta. E poi arriva una recessione molto brutta. I ricavi del governo scendono e l'economia si contrae. Se l'economia si contrae del 3% e le tasse totali sono del 50%, allora le entrate fiscali scenderanno a $970. Ma se il governo non effettua nessun taglio, ma anzi, siccome deve pagare l'indennit di disoccupazione e l'assistenza, (in quanto la disoccupazione aumenta durante una recessione), le sue spese effettivamente aumentano del 5%! Cos ora deve pagare $1.050 dollari per tutte le sue spese di budget. E cos ora deve prendere in prestito $80 dollari per pagare tutti coloro ai quali ha fatto una promessa di pagamento, in aggiunta ai $100 che aveva gi preso in prestito ogni anno per coprire i suoi deficit, ovvero un totale di $180 l'anno, cio il 9% del PIL. (S, lo so che il debito deve cambiare in percentuale nel corso del tempo e nulla stagnante, ma seguitemi.) Ora il rapporto debito/PIL cresciuto di circa il 5% all'anno. Non un gran numero nel grande schema delle cose, e tutti sanno che la recessione sar presto finita e il deficit scender. I Governi sovrani non faranno mai default sui loro debiti - i nostri governanti ce lo hanno assicurato. Possono sempre aumentare le tasse o tagliare le spese, oppure no?

E le cose per un periodo vanno proprio bene, i mercati obbligazionari continuano a comprare il debito, finch un giorno si guardano in torno e il debito al 120% del PIL. Cos poi il mercato obbligazionario si innervosisce e dice che invece del 4% vuole il 7%. Ora, il pagamento degli interessi sono oltre l'8% del PIL e sono il 16% della spesa pubblica, il che significa che il governo deve o tagliare i servizi o gli stipendi o i benefici, o aumentare le tasse, o prendere in prestito pi soldi. Ma il tagliare le spese e l'aumento delle tasse hanno delle conseguenze. Riducono la crescita del PIL nei trimestri successivi. Che cosa succederebbe se quel costo del tasso di interesse salisse al 10%? Allora il costo degli interessi per il governo diventerebbe il 20% delle proprie spese e crescerebbe pi velocemente di quanto il paese potrebbe crescere anche in tempi migliori. Essi hanno continuato a contrarre debito al 7% e il paese non cresceva, cos le spese per gli interessi sono aumentate almeno del 7% all'anno - fino a quando i tassi di interesse non esplodono. E che cosa fanno se gli altri paesi che hanno comprato il debito danno uno sguardo alla matematica di base e si accorgono che, un altro passo o due in questa direzione di spesa pubblica, non ci sar alcun modo nel quale loro saranno in grado di riottenere i soldi indietro?

Quanto rischio volete prendervi in un Titolo di Stato?


Ora, gli investitori dei titoli di Stato sono una razza strana. Loro investono in titoli di Stato, perch attualmente pensano che non ci sia alcun rischio. Vogliono che i loro soldi siano sicuri. Se volevano del rischio, ci sono un sacco di opportunit di investimento con potenziali rendimenti pi elevati. Nel momento in cui gli investitori in titoli di Stato cominciano a pensare che essi possano essere a rischio, se ne vanno. E la storia suggerisce che tendono a lasciare apparentemente tutto in una volta. E quello il 'Momento del Bang! Qualcuno da il via e tutti sono pronti ad uscire. Iniziano a vendere le loro obbligazioni a sconto agli speculatori, il che contribuisce a far crescere il tasso di interesse effettivo nel mercato, e a volte di molto. Ci significa che se il paese vuole prendere in prestito pi soldi, dovr pagare quello che il prezzo effettivo sul mercato, o forse anche pi del 15-20% SE - un grande SE - riesce a convincere qualcuno a comprare le sue obbligazioni, che naturalmente rendono ancora pi difficile il pagamento del debito a seguito dell'aumento del costo degli interessi. Ora, facciamo un ulteriore passo in avanti. Gli altri paesi che hanno acquistato quei titoli non sono in realt paesi, ma le banche in diversi stati. E poich gli organi di vigilanza delle banche sapevano che era impossibile - inconcepibile - che un paese sovrano potesse fare default, hanno permesso alle loro banche di comprarne, 30 volte il valore del debito governativo disponibile nel loro capitale. Non avevano delle riserve contro eventuali perdite, in modo tale da tenere "liberi" i profitti. Si paga il 2% sui depositi a breve e le obbligazioni acquistate pagano il 4%. Uno spread del 2%, con una leva del 30. Si stanno facendo profitti del 60% sul capitale e sui depositi. Si tratta di un business molto bello, fino a quando tutti pagano gli interessi. E' un buon affare, basta rinnovare il debito ogni volta che arriva a scadenza, per fare dei profitti in modo facile. Diciamo che le banche acquistano fino al 10% del debito del loro governo. Se il paese si mette nei guai e dice, ripagheremo solo il 50% del nostro debito (discuteremo di questo pi avanti), allora significa che le banche perdono il 5% del loro patrimonio complessivo.

Ma hanno solo il 3% del capitale, perch sono state autorizzati a fare leva. Questo significa che sono a tutti gli effetti in bancarotta. Senza un sistema bancario funzionante, gli altri paesi dovrebbero ora intervenire e prendere le perdite (e forse spazzare via gli azionisti e i proprietari dalle loro banche). Sarebbe un male per gli altri paesi, che non hanno abbastanza liquidit nelle loro casse. TUTTI prendono denaro in prestito e hanno gi di che preoccuparsi del proprio deficit. Cos tutti si riuniscono e dicono che il paese in bancarotta (perch questa la realt), vi prestano pi soldi per mantenervi in vita, ma dovete accettare i tagli di bilancio. Nel mondo politico, si chiama austerit. Ma dato che l'unica via di uscita per il paese per ottenere ancora soldi, inizialmente dite: "Certo. Siamo in grado di farlo. Basta che ci diate qualche soldo oggi, cos possiamo capire come tenere tutto sotto controllo ". Nel mondo politico, in cui stiamo vivendo questa si chiama austerit. E poi ha inizio il duro lavoro. Diciamo che il tuo disavanzo inizialmente sia al 15% del PIL (un po' come in Grecia). Se sei d'accordo a tagliare il deficit del 4% all'anno per quattro anni, si potrebbe tornare di nuovo in equilibrio. Ma gli altri stati avrebbero dovuto accettare di prestarvi la differenza tra ci che si preventivato di spendere e ci che hai incassato come entrate fiscali. Solo per mantenere la situazione stabile. Altrimenti il paese farebbe default. Se i paesi dovessero semplicemente garantire i loro prestiti e non spendere i soldi, sarebbe molto pi facile trovare i soldi per salvare le loro banche, siete d'accordo. Ma i tagli che si devono fare non sono cos facili come tutti speravano. Sembra che ai dipendenti non piaccia subire un taglio al proprio stipendio, e i sindacati non vogliono tagliare le pensioni e i pensionati ovviamente si aspettano che il governo mantenga interamente le promesse, e non sono ancora iniziati i tagli sulla sanit, che qualcuno ha detto che sono necessari. Cos il vostro governo aumenta le tasse e taglia la spesa di circa il 4% il primo anno. Ma accade anche una cosa divertente. Questo riduce anche l'economia privata di circa il 4%, quindi la base del reddito sulla quale sono raccolte le imposte si riduce, il che significa che meno ricavi vengono raccolti, e questo a sua volta significa che i deficit sono molto peggiori del previsto. E poi l'anno successivo devi fare un altro 4% di tagli, pi il deficit dell'anno precedente, giusto per rendere il vostro piano in linea e arrivare al concordato deficit al fine di ottenere maggiori soldi a prestito. Il tutto diventa assolutamente un circolo vizioso. E proviamo a guardare a l'endgame. Il rapporto debito-PIL salir ad almeno il 150%, mentre l'economia in realt si sta contraendo. Se i tassi di interesse rimangono solo ad un 7% (ma poco probabile), questo significa che la gente del paese sar costretta a pagare oltre il 10% della loro produzione totale alle banche estere per ogni singolo anno per decenni, non riuscendo comunque mai a ripagare il debito. Facciamo un ulteriore approfondimento. I paesi che hanno acquistato il 10% del PIL dagli altri paesi ora glielo stanno rivendendo. Questo perch i salari "medi" nei Paesi con problemi sono circa il 30% in pi rispetto ai paesi in "buono stato". I paesi in buone condizione ottengono il denaro da ci che vendono e di conseguenza hanno un surplus positivo. I paesi con problemi utilizzano immediatamente i propri risparmi, per poter provare ad acquistare i beni e i servizi che desiderano; e cos sia il settore privato, cos

come il governo, devono tagliare. Quello che succede che si stanno chiudendo in quella che si percepisce come una iniziale depressione, e poi si ha una lenta o non-crescita dell'economia per molti anni, cos come la gran parte del vostro lavoro serve solo per ripagare il debito alle banche di altri paesi. Comprendete, che il vostro governo si liberamente obbligato a pagare quel debito. Ma questo significa che i suoi cittadini diventano schiavi del debito per una o due generazioni verso le banche straniere. Non una situazione molto popolare da gestire per un politico per poter poi essere rieletto. Da lungo tempo i lettori sanno che io credo che i neo-keynesiani non hanno una visione corretta del mondo reale. Vivono in un mondo teorico lontano da ci che realmente accade. Ma con questa visione sono fortemente nel torto. L'austerit delle zero spese rende necessario per molti paesi di ridurre solo il PIL potenziale. La loro ricetta keynesiana quello di far crescere il deficit e prendere in prestito del denaro fino a quando non si ricomincia a crescere di nuovo; ma quando si gi raggiunta la fine nella capacit di prendere in prestito denaro, questo semplicemente non funziona. Un maggior debito rende molto pi difficile far emergere la propria via d'uscita dal problema. Se sei gi ubriaco, non possibile diventare sobri bevendo ancora pi whisky. Se la Grecia taglia il suo deficit del 15% del PIL, la realt che il PIL totale nel corso del tempo verr ridotto di circa il 20% e il debito complessivo continuer a crescere, sia in termini reali che in percentuale del PIL. Un calo del 20% del PIL da ogni punto di vista una depressione, e rende ancora pi difficile crescere, in quanto tanto di quello che facciamo deve andare per le spese di base e non per il capitale produttivo. E se avete un peso del debito massiccio diventa dannatamente quasi impossibile. Questo il motivo per cui gli individui possono presentare istanza di fallimento personale. Non pi possibile forzare le persone in schiavit o in una prigione di debiti per pagare i loro debiti, almeno nella maggior parte dei luoghi. Cos i paesi con problemi vanno dai finanziatori e gli dicono: "Noi pensiamo che voi dovreste condividere il nostro dolore. Stiamo decidendo di pagare solo il 50% di quello che vi dobbiamo, e dovete farci pagare un tasso di interesse del 4% per un lungo periodo di tempo. Pensiamo di potercela fare. Oh, e nel frattempo dateci degli altri soldi. E se voi vi rifiutate, non vi si sar pagato nulla e ci sar per tutti voi una crisi bancaria. Grazie di tutto. " Il difficile che se il nostro paese A con un problema arriva a tagliare il suo debito del 50%, che dire dei problemi degli altri paesi B, C e D? Non vorranno anche loro fare la stessa cosa? Perch gli elettori di un altro paese si dovrebbero aspettare di meno, se siete d'accordo sui dei tagli per il primo paese? Cos ora torniamo al mondo reale dell'Europa. La Grecia non pu pagare il proprio debito senza una maggiore depressione. Cos loro vogliono pagare solo il 50%, ma non vogliono nemmeno dare alcuna forma significativa di garanzia, cos gli obbligazionisti non sono cos felici"?! Non possono ottenere nulla in cambio nell'accettare di fare un taglio del 50%", questi sono i titoli dei giornali di oggi.

La Grecia non ha la possibilit di stampare la propria moneta, a meno che decida di lasciare la zona euro, cos loro sono bloccati. Loro possono fare default sul proprio debito, ma ci significa che saranno tagliati fuori dal mercato obbligazionario per un certo periodo di tempo. Il che li costringerebbe a fare dei tagli alla spesa sui quali ora stanno resistendo, come se non fossero semplicemente in grado di avere abbastanza soldi per pagare i propri debiti. Anche effettuando un taglio del debito pari al 100% significa che stanno guardando nel breve periodo ad una vera e molto reale depressione. E siccome nessuno gli vender i prodotti di cui hanno bisogno, come l'energia, il cibo e le medicine, a meno che non abbiano qualcosa da scambiare o commerciare (il problema del deficit commerciale), saranno costretti a cambiare il loro stile di vita. I salari dovranno scendere o dovr salire la produttivit per essere competitivi con l'Europa settentrionale. E questo differenziale di circa il 30%. Io non sono certo, siccome da molto tempo che non vado in Grecia, ma la mia scommessa che, non troverete molti greci che pensano di essere sovra pagati di un 30%. Ma questo ci che il mercato sta per dire. E questo il terzo problema, quello che l'Europa non sta affrontando. La Germania e i paesi del nord sono semplicemente pi produttivi che quelli periferici del sud. (Con la possibile eccezione del nord d'Italia, ma l'Italia tutta insieme non cos, per questo che gran parte degli italiani del nord vuole essere un paese indipendente e non dover pagare le tasse che vanno al sud d'Italia. Non sto prendendo le parti di qualcuno, ma sto solo osservando ci che noi leggiamo sui giornali.) Fino a quando la Germania non consumer di pi dei paesi periferici o che i paesi periferici diventeranno pi produttivi, lo squilibrio non consentir una soluzione positiva. Prima dell'euro, gli squilibri sarebbero stati gestiti dai tassi di cambio. Il valore della dracma sarebbe sceso rispetto al valore del marco. Le cose avrebbero trovato un equilibrio nel tempo. Ora, tutti i paesi della zona euro sono come se effettivamente ci fosse un gold standard, con l'euro in piedi questa volta l'oro diventato l'euro. La Gran Bretagna, gli Stati Uniti e il Giappone possono stampare la propria valuta. Le loro valute possono aumentare o diminuire per lunghi periodi di tempo, sulla base dei conti nazionali per un lungo periodo di tempo e sulla base del desiderio degli stranieri di acquistare beni o investire nei loro paesi. La Grecia e gli altri paesi periferici sono di fronte ad una scelta difficile. Devono rimanere nell'euro e pagare il pi possibile, e guardare la loro economia crollare; oppure non pagare nulla e vedere comunque la loro economia crollare (essendo costretti a rimanere fuori dal mercato delle obbligazionario per un lungo periodo), oppure lasciare l'euro e tornare alla loro moneta - la dracma - e guardare la propria economia crollare? Non hanno scelte che permettono loro di crescere e prosperare senza prima soffrire (forse per molto tempo), un po' di vero e reale dolore economico. Come ho scritto nelle lettere precedenti, lasciare la zona euro ha delle gravi conseguenze; ma il dolore economico provocato dall'abbandono svanirebbe presto e permetterebbe un pi rapido adeguamento rispetto all'essere rimasti. Tuttavia, il dolore iniziale sarebbe peggiore rispetto al lento dolore del quale si soffre rimanendo nell'euro. La loro scelta , semplicemente, quale dolore vogliono, - o forse, quale dolore pensano che vorrebbero? Perch qualunque cosa sceglieranno, non sono se gli piacer. E proprio mentre stavo terminando questa parte, mi arrivata questa nota da Naked

Capitalism: "I tre ispettori della troika, Poul Thomsen del FMI, Mathias Morse dell'Unione europea, e Klaus Mazouch della BCE, si suppone saranno la prossima settimana, i referenti in Grecia per controllare i loro libri, il deficit di bilancio ancora una volta superiore al limite rivisto che la Grecia aveva giurato di rispettare. E si suppone che loro dovranno negoziare delle ulteriori "riforme strutturali." Ma probabilmente non ci saranno i tre ispettori, secondo fonti di alto livello del FMI. Mancher: Poul Thomsen. Il FMI ha fatto abbastanza. "Gi, secondo le notizie trapelate, il direttore generale del FMI Christine Lagarde aveva avvertito il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy che la situazione fiscale ed economica in Grecia si era deteriorata. Quindi, il taglio '"volontario'" sui titoli greci detenuti da investitori del settore privato dovrebbe essere aumentato a pi del 50% per mantenere l'obiettivo di portare il debito della Grecia al di sotto del 120% del PIL. E il secondo pacchetto di salvataggio di 130 miliardi, concordato il 26 ottobre, dovrebbe essere aumentato da ulteriori '"decine di miliardi di euro'". "La reazione tedesca stata immediata. '"Ci deve essere da qualche parte un limite'", ha detto Michael Fuchs, deputy leader del partito della Merkel, la Cdu. '"Questa non pu essere un barile senza fondo.'" Anche se la Merkel fosse disponibile nel mettere pi i soldi dei contribuenti per salvare la Grecia, aveva comunque di fronte un muro di completa opposizione nel suo stesso partito. E non brindava di ottimismo: '"Non credo che la Grecia, nella sua condizione attuale, possa essere salvata'", ha detto ". E l'articolo prosegue con una descrizione del caos in Grecia. E' molto peggio di quanto io ho brevemente descritto. Davvero. E cos terribilmente triste.

Avete la disponibilit di 1,5 trilioni?


Prima di premere il pulsante di invio questa settimana, diamo un'occhiata ad alcuni grafici che che possono aiutarci nel dare un giudizio sull'attuale portata del problema. Questi sono del brillante Hester Bill di Hussman Funds. Ha scritto un pezzo molto interessante dal titolo "Cinque rischi globali da monitorare," in http://hussmanfunds.com/rsi/fiveglobalrisks2012.htm. E' molto interessante la lettura e fa riflettere. Questo primo grafico mostra la quantit di debito bancario che sta arrivando a scadenza in Europa nei prossimi periodi. A questo si deve aggiungere tutto il nuovo debito che deve essere raccolto, in quanto sar necessario raccogliere capitali per bilanciare le perdite dei debiti governativi. Avete una disponibilit di 1,5 trilioni ? S, in alcuni dei rollover del debito, le banche stanno cercando di ridurre la loro esposizione gli uni verso gli altri e non vogliono rinnovare il debito, a meno che possano rinnovarlo ottenendo i capitali per acquistarlo da parte della Banca centrale europea, il che rappresenta una monetizzazione del debito fatta di nascosto.

Questo il prossimo grafico che mostra la quantit di debito del quale deve essere fatto il rollover da parte dei governi negli anni successivi. Notate quanto l'Italia deve raccogliere nei prossimi tre mesi!

E questo l'ultimo grafico di Hester. Questo l'aumento in termini di costo del nuovo debito verso il preesistente, rendendolo pi appetibile. Il mio semplice esempio non affatto estremo.

La prossima settimana esamineremo ulteriormente l'Europa. Come anteprima, io credo che questo sar l'anno nel quale saranno costretti a prendere alcune decisioni molto difficili. Prenderemo in esame quello che sarebbe l'effetto di un'unione fiscale e quante sono le probabilit che ci accada, e quali sono le prospettive rispetto ad una possibile rottura della zona euro, e proveremo a vedere quali saranno i diversi scenari che l'Europa potr affrontare nei prossimi 5 cinque anni.

Singapore, Cape Town e pensieri su Hong Kong


Sto terminando questa lettera il Sabato notte a Hong Kong, dopo aver trascorso il giorno a parlare ad una conferenza sponsorizzata da Hong Kong Economic Journal, che celebrer il suo 40 compleanno il prossimo anno. E' la rivista cinese # 1 che parla di economia, e sono molto onorato che tradurranno le mie lettere ogni settimana in cinese e utilizzeranno una pagina intera della loro rivista per pubblicarla. Mi hanno detto che io scrivo l'editoriale pi lungo da sempre! La scorsa estate ho incontrato il direttore della ricerca del Journal, Lewis Chong, durante una pizza nel piccolo villaggio di Trequanda in Toscana, in Italia, dove abbiamo fatto amicizia e ho deciso di lavorare insieme a loro. Ed ora questa sembra sia stata una decisione molto buona, almeno da parte mia. Essi hanno effettivamente fatto un tentativo piuttosto importante di promozione del nostro nuovo rapporto, e sono rimasto sorpreso nel vedere immagini abbastanza grandi del sottoscritto nel loro articolo e non appena sono

uscito dall'aeroporto dopo aver ritirato i bagagli. E quando ho preso un taxi in una strada a caso ad Hong Kong, qualcuno mi si avvicinato e mi ha chiesto se ero John, allora il mondo cambiato. Ieri sera Louis Gave mi ha portato in un tour nella parte vecchia di Hong Kong, con una barca piuttosto grande che fatta apposta per girare le isole. Mi ha portato in crociera al tramonto, e mentre il sole tramontava nel mare abbiamo lasciato il porto e con il motore abbiamo incominciato ad andare verso il sud dell'isola. Naturalmente, il centro e attorno al porto ci sono pareti di grattacieli. Ma appena siamo scesi sull'isola, e abbiamo girato l'angolo di ogni baia, siamo stati accolti anche dai grattacieli con appartamenti. E sempre di pi. Non avevo idea della quantit di palazzi che avevano fatto negli ultimi 20 anni. Veramente sorprendente. E' veramente incredibile quanto sono elevati i prezzi che la gente paga per gli appartamenti e per affittare degli uffici. A questo proposito sembra che New York sia economica. La citt e la sua gente non sembra mai dormire. E l'ottimismo sulla Cina abbastanza contagioso. In alcuni momenti vicino al vertiginoso. Ma quando ci si guarda intorno, si pu capire il perch dell'ottimismo. Domani mattina parto per Singapore, nel frattempo continuer a lavorare su un manoscritto mentre sono in viaggio. Mi incontrer con il mio vecchio amico Tony Sagami, che sta arrivando da Bangkok per trascorrere qualche giorno con me, e con i lettori e i nuovi amici che mi vogliono mostrare la loro citt. Ho la possibilit di incontrare mercoled mattina Jim Rogers nella sua casa dopo una serata alla CNBC di Singapore (sono loro ospite allo Squawk Box). Non vedo l'ora di essere a Singapore. Io non sono certo di poter rispettare la scadenza della lettera della prossima settimana, in quanto sar in lungo volo che mi riporter a casa proprio negli orari che normalmente utilizzo per scrivere. Ma io scriver, a prescindere da tutto. E' davvero il momento di premere il pulsante di invio. Abbiate una grande settimana! Il vostro analista che non si ancora ripreso dal fuso orario,

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