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a cura di Delfo

1 febbraio 2003

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Grazie, comandante Carlo!


Lazagna: una vita dedicata al sociale
Giambattista Lazagna, nome di battaglia Carlo. Una vita dedicata allimpegno sociale e politico. Era nato a Genova nel 1923, da una nobile famiglia genovese. La madre, glia di un notabile egiziano, seleziona per lui le scuole migliori, un collegio in Francia, ma il giovane Giambattista, sceglie una strada diversa, lascia il collegio e dopo varie peripezie, rientra in Italia. Nel 1942 non ancora diciannovenne siscrive al Partito Comunista, come membro della cellula universitaria. Nel 1944 raggiunge i partigiani sullAppennino Ligure/Piemontese nelle le della Divisione Pinan-Cichero. Partecipa a molti conitti, riportando anche una grave ferita. Alla ne della guerra Vice Comandante della Divisione ed in questo ruolo che il 25 aprile del 45, rma la resa del presidio tedesco di Tortona. Due anni dopo, nel 1947 si laurea in Giurisprudenza. Segreconclusioni, il coordinatore Rainero Cantagalli ringrazi i partecipanti, tra i quali, oltre a Carlo e Cucciolo, era presente anche il sottoscritto: la cosa mi sorprese. Gib non perse loccasione per una battuta che, anche in altre circostanze, aveva gi fatto: Caro Delni, oggi, a noi che abbiamo preferito la gente agli apparati, questi giovani operai ci hanno dato soddisfazione. Ero orgoglioso che mi avesse accomunato ad una situazione che sentiva sua. Poi sottoline :Rainero, con un gruppo di operai della fabbrica, sono venuti a trovarmi; abbiamo chiacchierato. Mi sembrano in gamba: hanno voluto dei libri, sono interessati a capire, chiss se si potr coinvolgerli in un discorso pi ampio. Pensava alla sua Anpi Valle Borbera, dove avrebbe voluto aggregare tutti coloro che sentiva pi afni. Aveva tante idee, tanti progetti , ma due gli stavano particolarmente a cuore: la realizzazione del museo della Resistenza e del centro di documentazione e archivio. E faticoso stare dietro a queste cose, mi diceva, per fortuna ci sono Elvezia e Giovanni, che si stanno impegnando parecchio. Nel settembre 2002, unaltra iniziativa lo vede protagonista: il presidio al monumento di Pertuso. Passai da lui per discutere sul probabile arrivo di reduci o afliati alla Rsi. Era preoccupato che i fascisti potessero commettere atti vandalici (come poco dopo avvenne al sacrario della Benedicta), mosso dallorgoglio e dai principi a difesa della memoria e della democrazia, l tra quei monti che hanno visto il sacricio di partigiani e valligiani. Non voleva creare allarmismo ma, allo stesso tempo, riteneva necessario fare qualcosa. Pensammo cos ad una presenza spontanea, un
Gianbattista Lazagna, il comandante Carlo, nella sua casa di Rocchetta, con lamico Walter Delni nellaprile 2001

IL PERSONAGGIO

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tario della Sezione del P .C.I, consigliere provinciale a Genova e consigliere comunale a Novi Ligure, dove dal 1967 al 72 ha ricoperto anche la carica di presidente dell A.N.P .I. Ha operato attivamente nel Comitato di Solidariet Democratica per la difesa dei diritti politici dei lavoratori perseguitati negli anni di Scelba. Durante gli anni di piombo, complice anche la sua amicizia con Giangiacomo Feltrinelli, fu accusato, di partecipazione a bande armate. Incarcerato a San Vittore a Milano, dal marzo allagosto del 1972, poi a Fossano no allottobre del 75. Ha vissuto al conno, prima ad Urbino, dove ha insegnato allUniversit Filosoa del diritto, poi a Rocchetta Ligure, dove attualmente viveva con la moglie Aurora. Ha pubblicato molti saggi storici sulla resistenza, un periodo della sua vita che non ha mai dimenticato.
e la resistenza in Valle Borbera. Con stupore, sono arrivato alla fine del filmato senza che ci sia stata una testimonianza o un cenno a Carlo, al vice comandante della Pinan-Cichero, protagonista, con gli altri partigiani, della battaglia di Pertuso. imbarazzante come, nellambito della storia della Resistenza, possano essere in circolazione ricostruzioni che cancellino presenze forse per alcuni scomode, ma che la storia lhanno fatta . Ne parlai a Gib, che mi raccont fatti e antefatti che ci riportano alla mia denizione di conno del silenzio. Gli proposi allora di provare noi a fare una videocassetta in modo molto semplice e artigianale, dove, nei luoghi pi signicativi della valle, racconti tu fatti e persone. Ci pens un po poi disse: Perch no, ci possiamo provare; riguardati Ponte Rotto. Prova a mettere gi una scaletta. Nonostante lostracismo nei suoi confronti, Lazagna non aveva mai abiurato le sue origini, la sua storia nel partito comunista. Per questo, a volte, coglievo la sua amarezza nel constatare che certi giornali e persone non si interessassero a sufcienza al suo lavoro. Non molto tempo fa, gli ricordai di una cena a Novi a casa di un compagno; forse era il 69, quando discutemmo se rimanere o uscire dal Pci. Io pensavo che ci fosse ancora spazio per dei cambiamenti, Carlo e gli altri erano convinti che oramai si dovesse uscire. Dopo il dibattito sul caso Manifesto, io uscii e loro rimasero nel Pci. Mi rispose: Hai ragione. Il fatto che non sono mai riuscito a sciogliere questo legame neppure nei momenti pi difcili!. Nel suo letto dospedale, Carlo era solito ringraziare coloro che pensava facessero qualcosa per lui ma, un giorno, Angelo, lamico infermiere, gli disse: Non sei tu che devi ringraziare; siamo noi che dobbiamo farlo. Non ringrazieremo mai abbastanza te e i tuoi compagni per quello che avete fatto: ci avete conquistato la libert. A quelle parole, Carlo socchiuse gli occhi: immagino gli sembrassero eccessive, lui che, in genere, tendeva a minimizzare. Sono le cose che Silvana ha intimamente pensato la sera che gli ha dato da mangiare. Sono le cose che molti di noi hanno pensato ma non hanno mai detto. In quel brutto giorno della seconda settimana di gennaio cera il sole, e decisi, come ormai facevo spesso, di recarmi a Rocchetta. Avevo qualche idea e volevo parlarne con Gib. Suonai alla porta, Aurora, la moglie, usc sul terrazzo e, con voce rotta, mi disse: Sta male! Sta male!. Entrai e cercai di dare una mano. Aspettammo larrivo

Gianbattista Lazagna alla Benedicta nel 1969

DI WALTER DELFINI
Su Lazagna partigiano, politico e storico della Resistenza si detto molto e molto ci sar ancora da dire. In questo momento, posso solo cogliere frammenti di una storia, di una vita intensa. Il mio rapporto con Gib, rafforzato in questi ultimi anni, era basato sulla condivisione ideale e caratterizzato da un forte affetto nei suoi confronti. Ci che pi mi sta a cuore sottolineare la sua particolare sensibilit, la sua energia calda e positiva che avvolgeva e affascinava, la sua rara capacit intuitiva che lo rendeva curioso, aperto, proteso verso le persone e verso tutto ci che si muoveva nella societ. Soprattutto i giovani ne sono stati sempre coinvolti e non solo negli anni 60 e 70. Il feeling tra Carlo e i giovani trae forse origine dal suo spirito ribelle, vitale, anticonformista, dalla forte ironia, e dalla provocazione intelligente. E stato un lo che non si mai spezzato, no ai nostri giorni. Lazagna, in questi ultimi anni, era riemerso dal conno del silenzio: dialogava con il mondo intero, attraverso i suoi contatti, le sue ricerche, i suoi scritti, per tutti noi patrimonio inestimabile. Il suo mondo politico lo aveva rimosso per la sua lucidit critica rispetto ad una generale incapacit di ascoltare le domande dei movimenti di allora e per gli avvenimenti che lo coinvolsero (da Gian Giacomo Feltrinelli, al tentativo di farne un capo espiatorio cercando di imbrigliare quella parte di resistenza viva che lui rappresentava nella tragica vicenda delle Br, in un disegno eversivo e di trame golpiste che prevedevano la sua eliminazione sica assieme al giudice Sossi in un covo delle stesse Br ). Un periodo difficile, dove era rischioso mostrargli amicizia e solidariet. Lui continuava la sua strada, prima incontrando limpegno dei giovani della variegata nuova sinistra che, con passione, partecipavano alle campagne di solidariet e alle manifestazioni per la sua liberazione (ricordo quella sotto il carcere di Fossano), poi a Rocchetta, dove era stato connato. Tra questi, altri coraggiosi, ex partigiani o amici di vecchia data come Pietro, Carmelo, ma soprattutto Giancarlo, che gli era stato particolarmente vicino, sdavano i posti di blocco in Valle Borbera. Infastidiva gli integralisti quella sua dinamicit politica ed intellettuale, che non gli permetteva di accettare il ruolo dellicona istituzionale: non si mai crogiolato nella parte del decorato con

medaglia dargento e non accettava passivamente la condizione di reduce; tutta la sua vita ,no agli ultimi giorni, stata da combattente. Riemerse da quel conno grazie a s stesso, alla sua tenacia di resistente: lincontro con leditore Varani gli apr la possibilit di pubblicare nuovi interessanti lavori. Al convegno sulla Resistenza tenutosi a Rocchetta, presso Palazzo Spinola, nel settembre 2000, partecipano varie delegazioni europee. Lazagna fu artece, con lAnpi Val Borbera, di altre importanti iniziative culturali. Intorno a lui ricrescevano interesse e voglia di fare: il gruppo teatrale del Living Theatre, che ha come sede europea Rocchetta Ligure, porta sulla scena Resistence, tratto dal suo Ponte Rotto. Nel 2002, sempre il Living Theatre organizza nel parco di Roccaforte il campo Carlo, a lui dedicato, una nove giorni di teatro e cultura, con una giornata dedicata ad una riessione sulla Resistenza, dove Carlo partecipa alla discussione con i giovani, presente anche il partigiano Bianco di Tortona. In questi ultimi anni, ho ritenuto importante cercare di dargli voce attraverso lo spazio che questo giornale ci ha sempre concesso. Era soddisfatto di quelle pagine che riportavano il suo pensiero in modo corretto. Scherzando, mi aveva nominato addetto stampa. Nellaprile 2001, un avvenimento importante fece molto felice Gib: i giovani operai dellEuropa Metalli di Serravalle lo invitarono a presenziare alla loro manifestazione dentro la fabbrica per commemorare alcuni operai uccisi dai nazifascismi, a Genova, nel 1945. In quella occasione, anchio e fui invitato e, nelle

Nellimmagine il comandante Carlo insieme con il partigiano Alessandro Cucciolo Ravazzano nel piazzale dellEuropa Metalli nellaprile 2001

presidio del monumento, ad una presenza che funzionasse da deterrente per chi avesse cattive intenzioni. Ne discusse il direttivo dellAnpi, che decise liniziativa. Con lui concordai una pagina su Il Nostro Giornale sugli accadimenti di Vigoponzo e un suo intervento sui libri di Rivello e Primo de Lazzari, intitolata signicativamente: Le SS Italiane, spie con il fazzoletto rosso al collo. E stata una bella esperienza, una giornata che Gib ha trascorso parlando con i giovani intervenuti e incontrando per la prima volta il presidente dellAnpi provinciale Enzio Gemma. In ogni occasione di incontro, Carlo teneva a sottolineare la necessit di lavorare per la pace contro le logiche di guerra. Eppure, ancora oggi, c chi vuole disinformare, strumentalizzare, pescando nel torbido. Non ho mai sentito Gib simpatizzare per qualsivoglia scelta armata. Tu lo sai, mi diceva, quando riescono a marchiarti dura uscirne fuori. Non lho mai sentito decantare neppure le sue azioni di guerra partigiana, a volte forti ed esaltanti, come lazione di Cassano Spinola, che mi raccont cos bene Alessandro Ravazzano, Cucciolo. Lui parlava contro la guerra perch ne conosceva il dolore, le miserie. Lo fece recentemente con i giovanissimi che lo avevano invitato ad un incontro al locale Le Officine ad Arquata Scrivia. Vedendo tutti quei ragazzi e ragazze cos giovani, mi disse: Mi sento un po a disagio ma poi, quando lo chiamarono, and a rispondere alle domande e raccomand di pensare a divertirsi ma di essere sempre pronti a difendere la loro dignit e la loro libert. Carlo amava trascorrere momenti in compagnia, mangiando e chiacchierando, conoscere gente nuova ed entrare in contatto con altri modi di pensare. Era proprio contento, la sera di tre mesi fa a Rigoroso, invitato dai nuovi giovani amici che avevano partecipato al presidio di Pertuso. E stata una gran bella serata. Mi spiace per tutti quei giovani che avrebbero voluto conoscerlo: purtroppo il tempo non lo ha concesso. Il correre dietro alle molte iniziative non ha permesso di concretizzare idee che gi erano emerse tra i giovani dei vari gruppi novesi, per incontri e iniziative da fare con il Comandante. Daltronde, Carlo era molto interessato ai nuovi movimenti e alle loro tematiche. Lo scorso dicembre ho casualmente preso visione di una videocassetta con testimonianze sulla lotta partigiana

della Croce Rossa che Aurora, cos fragile allapparenza, ma cos forte nellaffrontare le avversit, aveva gi chiamato. Appena arrivati i volontari, efcienti, portarono Carlo sul mezzo e via verso Novi. Li seguii e ed aspettai poi al pronto soccorso. Dopo un paio dore, nalmente Gib usc. Seguii la barella per vedere in quale reparto, in quale stanza sarebbe stato ricoverato. Quando entrai nella stanza a due letti, cera gi un paziente. Lo guardai e lo riconobbi, anche se i lineamenti erano pi scarni: era Quattordio! Aimone Quattordio, per ventanni consigliere comunale a Novi per il Msi, persona seria e dignitosa. Anche lui ottantenne. Devo dire che non ebbi un buon presagio: mi sembrava che il destino stesse giocando una brutta partita, ma era importate sperare e avere ducia nella forte bra e nella mente cos lucida di Gib. Ci speravamo tutti. E morto il 22 gennaio, il giorno del mio compleanno. Difcile dimenticare. Difcile passare da Rocchetta senza pensare vado a trovare il Comandante. Il funerale di Gib ha dato una bella fotografia di ci che stata la sua vita: stretti intorno a lui, ad Aurora, alla sua famiglia, in tanti, ex partigiani e militanti di pi generazioni dei nuovi partiti della sinistra e non, di giovani, preti, gente comune, credenti e non, rappresentanti delle istituzioni. Insieme con rispetto e discrezione, al di l delle appartenenze e dei pregiudizi.

Domenica 2: il 58 anniversario della Battaglia di Cantalupo


Domenica 2 febbraio 2003 avr luogo la commemorazione del 58 anniversario della Battaglia di Cantalupo e del sacricio di Fiodor Poleatev, dei Caduti e delle medaglie doro della Divisione Partigiana Pinan Cichero. Il programma della giornata prevede: ore 10 Raduno dei partecipanti presso il monumento a Fiodor: deposizione Corona e formazione del corte per Cantalupo; deposizione Corona al Monumento dei Caduti di tutte le Guerre; ore 10,30 Palazzetto dello Sport di Cantalupo: saluto delle Autorit; saluto del Sindaco di Novi Ligure; saluto di un rappresentante A.N.P .I.; saluto del Console Russo a Genova; ricorder lavvenimento la dott.ssa Mara Scagni, Sindaco di Alessandria.

Nella foto a sinistra durante il presidio del monumento di Pertuso nel settembre 2002 insieme con Rainero Cantagalli, Enzio Gemma (presidente ANPI provinciale) e Carniglia (sindaco di Cantalupo) Nellimmagine in alto il comandante Carlo mentre parla agli operai dellEuropa Metalli nellaprile 2001

G.B. Lazagna nel periodo in cui era connato a Rocchetta Ligure durante una manifestazione nel 1976 per sostenere la sua candidatura nelle liste della Nuova Sinistra Unita

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