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1 febbraio 2003
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IL PERSONAGGIO
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tario della Sezione del P .C.I, consigliere provinciale a Genova e consigliere comunale a Novi Ligure, dove dal 1967 al 72 ha ricoperto anche la carica di presidente dell A.N.P .I. Ha operato attivamente nel Comitato di Solidariet Democratica per la difesa dei diritti politici dei lavoratori perseguitati negli anni di Scelba. Durante gli anni di piombo, complice anche la sua amicizia con Giangiacomo Feltrinelli, fu accusato, di partecipazione a bande armate. Incarcerato a San Vittore a Milano, dal marzo allagosto del 1972, poi a Fossano no allottobre del 75. Ha vissuto al conno, prima ad Urbino, dove ha insegnato allUniversit Filosoa del diritto, poi a Rocchetta Ligure, dove attualmente viveva con la moglie Aurora. Ha pubblicato molti saggi storici sulla resistenza, un periodo della sua vita che non ha mai dimenticato.
e la resistenza in Valle Borbera. Con stupore, sono arrivato alla fine del filmato senza che ci sia stata una testimonianza o un cenno a Carlo, al vice comandante della Pinan-Cichero, protagonista, con gli altri partigiani, della battaglia di Pertuso. imbarazzante come, nellambito della storia della Resistenza, possano essere in circolazione ricostruzioni che cancellino presenze forse per alcuni scomode, ma che la storia lhanno fatta . Ne parlai a Gib, che mi raccont fatti e antefatti che ci riportano alla mia denizione di conno del silenzio. Gli proposi allora di provare noi a fare una videocassetta in modo molto semplice e artigianale, dove, nei luoghi pi signicativi della valle, racconti tu fatti e persone. Ci pens un po poi disse: Perch no, ci possiamo provare; riguardati Ponte Rotto. Prova a mettere gi una scaletta. Nonostante lostracismo nei suoi confronti, Lazagna non aveva mai abiurato le sue origini, la sua storia nel partito comunista. Per questo, a volte, coglievo la sua amarezza nel constatare che certi giornali e persone non si interessassero a sufcienza al suo lavoro. Non molto tempo fa, gli ricordai di una cena a Novi a casa di un compagno; forse era il 69, quando discutemmo se rimanere o uscire dal Pci. Io pensavo che ci fosse ancora spazio per dei cambiamenti, Carlo e gli altri erano convinti che oramai si dovesse uscire. Dopo il dibattito sul caso Manifesto, io uscii e loro rimasero nel Pci. Mi rispose: Hai ragione. Il fatto che non sono mai riuscito a sciogliere questo legame neppure nei momenti pi difcili!. Nel suo letto dospedale, Carlo era solito ringraziare coloro che pensava facessero qualcosa per lui ma, un giorno, Angelo, lamico infermiere, gli disse: Non sei tu che devi ringraziare; siamo noi che dobbiamo farlo. Non ringrazieremo mai abbastanza te e i tuoi compagni per quello che avete fatto: ci avete conquistato la libert. A quelle parole, Carlo socchiuse gli occhi: immagino gli sembrassero eccessive, lui che, in genere, tendeva a minimizzare. Sono le cose che Silvana ha intimamente pensato la sera che gli ha dato da mangiare. Sono le cose che molti di noi hanno pensato ma non hanno mai detto. In quel brutto giorno della seconda settimana di gennaio cera il sole, e decisi, come ormai facevo spesso, di recarmi a Rocchetta. Avevo qualche idea e volevo parlarne con Gib. Suonai alla porta, Aurora, la moglie, usc sul terrazzo e, con voce rotta, mi disse: Sta male! Sta male!. Entrai e cercai di dare una mano. Aspettammo larrivo
DI WALTER DELFINI
Su Lazagna partigiano, politico e storico della Resistenza si detto molto e molto ci sar ancora da dire. In questo momento, posso solo cogliere frammenti di una storia, di una vita intensa. Il mio rapporto con Gib, rafforzato in questi ultimi anni, era basato sulla condivisione ideale e caratterizzato da un forte affetto nei suoi confronti. Ci che pi mi sta a cuore sottolineare la sua particolare sensibilit, la sua energia calda e positiva che avvolgeva e affascinava, la sua rara capacit intuitiva che lo rendeva curioso, aperto, proteso verso le persone e verso tutto ci che si muoveva nella societ. Soprattutto i giovani ne sono stati sempre coinvolti e non solo negli anni 60 e 70. Il feeling tra Carlo e i giovani trae forse origine dal suo spirito ribelle, vitale, anticonformista, dalla forte ironia, e dalla provocazione intelligente. E stato un lo che non si mai spezzato, no ai nostri giorni. Lazagna, in questi ultimi anni, era riemerso dal conno del silenzio: dialogava con il mondo intero, attraverso i suoi contatti, le sue ricerche, i suoi scritti, per tutti noi patrimonio inestimabile. Il suo mondo politico lo aveva rimosso per la sua lucidit critica rispetto ad una generale incapacit di ascoltare le domande dei movimenti di allora e per gli avvenimenti che lo coinvolsero (da Gian Giacomo Feltrinelli, al tentativo di farne un capo espiatorio cercando di imbrigliare quella parte di resistenza viva che lui rappresentava nella tragica vicenda delle Br, in un disegno eversivo e di trame golpiste che prevedevano la sua eliminazione sica assieme al giudice Sossi in un covo delle stesse Br ). Un periodo difficile, dove era rischioso mostrargli amicizia e solidariet. Lui continuava la sua strada, prima incontrando limpegno dei giovani della variegata nuova sinistra che, con passione, partecipavano alle campagne di solidariet e alle manifestazioni per la sua liberazione (ricordo quella sotto il carcere di Fossano), poi a Rocchetta, dove era stato connato. Tra questi, altri coraggiosi, ex partigiani o amici di vecchia data come Pietro, Carmelo, ma soprattutto Giancarlo, che gli era stato particolarmente vicino, sdavano i posti di blocco in Valle Borbera. Infastidiva gli integralisti quella sua dinamicit politica ed intellettuale, che non gli permetteva di accettare il ruolo dellicona istituzionale: non si mai crogiolato nella parte del decorato con
medaglia dargento e non accettava passivamente la condizione di reduce; tutta la sua vita ,no agli ultimi giorni, stata da combattente. Riemerse da quel conno grazie a s stesso, alla sua tenacia di resistente: lincontro con leditore Varani gli apr la possibilit di pubblicare nuovi interessanti lavori. Al convegno sulla Resistenza tenutosi a Rocchetta, presso Palazzo Spinola, nel settembre 2000, partecipano varie delegazioni europee. Lazagna fu artece, con lAnpi Val Borbera, di altre importanti iniziative culturali. Intorno a lui ricrescevano interesse e voglia di fare: il gruppo teatrale del Living Theatre, che ha come sede europea Rocchetta Ligure, porta sulla scena Resistence, tratto dal suo Ponte Rotto. Nel 2002, sempre il Living Theatre organizza nel parco di Roccaforte il campo Carlo, a lui dedicato, una nove giorni di teatro e cultura, con una giornata dedicata ad una riessione sulla Resistenza, dove Carlo partecipa alla discussione con i giovani, presente anche il partigiano Bianco di Tortona. In questi ultimi anni, ho ritenuto importante cercare di dargli voce attraverso lo spazio che questo giornale ci ha sempre concesso. Era soddisfatto di quelle pagine che riportavano il suo pensiero in modo corretto. Scherzando, mi aveva nominato addetto stampa. Nellaprile 2001, un avvenimento importante fece molto felice Gib: i giovani operai dellEuropa Metalli di Serravalle lo invitarono a presenziare alla loro manifestazione dentro la fabbrica per commemorare alcuni operai uccisi dai nazifascismi, a Genova, nel 1945. In quella occasione, anchio e fui invitato e, nelle
Nellimmagine il comandante Carlo insieme con il partigiano Alessandro Cucciolo Ravazzano nel piazzale dellEuropa Metalli nellaprile 2001
presidio del monumento, ad una presenza che funzionasse da deterrente per chi avesse cattive intenzioni. Ne discusse il direttivo dellAnpi, che decise liniziativa. Con lui concordai una pagina su Il Nostro Giornale sugli accadimenti di Vigoponzo e un suo intervento sui libri di Rivello e Primo de Lazzari, intitolata signicativamente: Le SS Italiane, spie con il fazzoletto rosso al collo. E stata una bella esperienza, una giornata che Gib ha trascorso parlando con i giovani intervenuti e incontrando per la prima volta il presidente dellAnpi provinciale Enzio Gemma. In ogni occasione di incontro, Carlo teneva a sottolineare la necessit di lavorare per la pace contro le logiche di guerra. Eppure, ancora oggi, c chi vuole disinformare, strumentalizzare, pescando nel torbido. Non ho mai sentito Gib simpatizzare per qualsivoglia scelta armata. Tu lo sai, mi diceva, quando riescono a marchiarti dura uscirne fuori. Non lho mai sentito decantare neppure le sue azioni di guerra partigiana, a volte forti ed esaltanti, come lazione di Cassano Spinola, che mi raccont cos bene Alessandro Ravazzano, Cucciolo. Lui parlava contro la guerra perch ne conosceva il dolore, le miserie. Lo fece recentemente con i giovanissimi che lo avevano invitato ad un incontro al locale Le Officine ad Arquata Scrivia. Vedendo tutti quei ragazzi e ragazze cos giovani, mi disse: Mi sento un po a disagio ma poi, quando lo chiamarono, and a rispondere alle domande e raccomand di pensare a divertirsi ma di essere sempre pronti a difendere la loro dignit e la loro libert. Carlo amava trascorrere momenti in compagnia, mangiando e chiacchierando, conoscere gente nuova ed entrare in contatto con altri modi di pensare. Era proprio contento, la sera di tre mesi fa a Rigoroso, invitato dai nuovi giovani amici che avevano partecipato al presidio di Pertuso. E stata una gran bella serata. Mi spiace per tutti quei giovani che avrebbero voluto conoscerlo: purtroppo il tempo non lo ha concesso. Il correre dietro alle molte iniziative non ha permesso di concretizzare idee che gi erano emerse tra i giovani dei vari gruppi novesi, per incontri e iniziative da fare con il Comandante. Daltronde, Carlo era molto interessato ai nuovi movimenti e alle loro tematiche. Lo scorso dicembre ho casualmente preso visione di una videocassetta con testimonianze sulla lotta partigiana
della Croce Rossa che Aurora, cos fragile allapparenza, ma cos forte nellaffrontare le avversit, aveva gi chiamato. Appena arrivati i volontari, efcienti, portarono Carlo sul mezzo e via verso Novi. Li seguii e ed aspettai poi al pronto soccorso. Dopo un paio dore, nalmente Gib usc. Seguii la barella per vedere in quale reparto, in quale stanza sarebbe stato ricoverato. Quando entrai nella stanza a due letti, cera gi un paziente. Lo guardai e lo riconobbi, anche se i lineamenti erano pi scarni: era Quattordio! Aimone Quattordio, per ventanni consigliere comunale a Novi per il Msi, persona seria e dignitosa. Anche lui ottantenne. Devo dire che non ebbi un buon presagio: mi sembrava che il destino stesse giocando una brutta partita, ma era importate sperare e avere ducia nella forte bra e nella mente cos lucida di Gib. Ci speravamo tutti. E morto il 22 gennaio, il giorno del mio compleanno. Difcile dimenticare. Difcile passare da Rocchetta senza pensare vado a trovare il Comandante. Il funerale di Gib ha dato una bella fotografia di ci che stata la sua vita: stretti intorno a lui, ad Aurora, alla sua famiglia, in tanti, ex partigiani e militanti di pi generazioni dei nuovi partiti della sinistra e non, di giovani, preti, gente comune, credenti e non, rappresentanti delle istituzioni. Insieme con rispetto e discrezione, al di l delle appartenenze e dei pregiudizi.
Nella foto a sinistra durante il presidio del monumento di Pertuso nel settembre 2002 insieme con Rainero Cantagalli, Enzio Gemma (presidente ANPI provinciale) e Carniglia (sindaco di Cantalupo) Nellimmagine in alto il comandante Carlo mentre parla agli operai dellEuropa Metalli nellaprile 2001
G.B. Lazagna nel periodo in cui era connato a Rocchetta Ligure durante una manifestazione nel 1976 per sostenere la sua candidatura nelle liste della Nuova Sinistra Unita