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CORRIER ECONOMIA

LUNED 7 NOVEMBRE 2011

Persone, reti e consumi

TECNOLOGIA & PASSIONI


anni let minima per accedere ai social network E la soglia richiesta negli Stati Uniti per avere un profilo sui siti di social networking. Ma un sondaggio pubblicato su First Monday rivela che il 55 per cento di genitori di 12enni sa che i loro figli sono su Facebook e il 76 per cento di loro li ha aiutati a entrarci dichiarando una falsa et. Per i curatori del sondaggio la legge serve solo a limitare le opportunit educative dei ragazzi

Donne in carriera, investimenti dautore Sheryl Sandberg, numero due di Facebook, e Gina Bianchini, ex ceo di Ning, hanno investito nella startup Levo League: sito di servizi e consigli per giovani donne in carriera. Una fondatrice della dot.com Caroline Ghosn, figlia di Carlos, alla guida di Nissan e Renault.

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Browser, Microsoft senza maggioranza In ottobre il browser Internet Explorer di Microsoft sceso al 49,58% delluso globale di navigatori sul web, per la prima volta sotto il 50% dal 1998. Ha ancora la maggioranza (52,63%) sui pc, che per rappresentano solo il 94% del traffico web. Nel 2004 la sua quota era del 95%.

Lanalisi

Connessione I programmi dei big. Il nuovo apparecchio di Cupertino in vendita nel 2013. Cento nuovi canali su Youtube

Due domande sulla Mela e sui frutti concorrenti


DI EDOARDO SEGANTINI

Internet tv Il piano (semplice) dei magnifici 4


Apple e Google, ma anche Amazon e Microsoft. Parte la sfida sulla televisione connessa alla Rete Lobiettivo laccesso facile con i comandi intelligenti. Da impartire a voce. Oppure con i gesti
DI MARIA TERESA COMETTO

l diavolo nei dettagli e il dettaglio del televisore il telecomando. attraverso quelloggetto di plastica nera, grigia o, pi recentemente, bianca che passa, al momento, quel poco di interattivit televisiva a cui ci stiamo piacevolmente abituando e quel molto, moltissimo di passivit a cui siamo da sempre abituati. Su questo terreno, che poi il salotto di casa, sono in corso i preparativi strategici e tattici di una battaglia di idee, di tecnologie, di business. E Apple il concorrente pi forte. In termini ciclistici, luomo in fuga, il corridore che macina chilometri distaccando gli inseguitori. Non tanto per quel che ha fatto finora, che non ha entusiasmato, ma per quello che da anni sta preparando. Il telecomando e il televisore che oggi conosciamo Apple si ripromessa di superarli e di trasformarli, creando oggetti che rappresentino uno sbarco del mondo Internet sul piccolo schermo, senza farci rimpiangere la semplicit del vecchio strumento. Oggetti che siano coerenti con le sue varie i: iPod, iTunes, iPhone, iPad. Attraverso questo percor-

l sogno di noi telespettatori con un quoziente medio di intelligenza tecnologica? Un telecomando semplice, senza mille tasti incomprensibili, facile da usare senza impazzire con il manuale delle istruzioni. Pare che il compianto creatore di Apple, Steve Jobs, volesse realizzare quel sogno e ci fosse anche vicino, secondo la sua biografia scritta da Walter Isaacson e appena uscita. Mentre proprio il disegno sbagliato del telecomando troppo complesso e simile alla tastiera di un computer uno dei motivi per cui la prima Google TV, fabbricata da Sony con Logitech e uscita un anno fa, stata un flop commerciale. Nella corsa fra i due acerrimi nemici Apple e Google a conquistare i nostri salotti con la smart tv (televisore collegato a Internet) possono per emergere vincenti altri due grandi protagonisti dellhigh-tech: Amazon.com con il suo Kindle Fire e Microsoft con lXbox. Anche se un prodotto funzionante davvero secondo i desideri dei consumatori sembra ancora lontano. Ecco che cosa aspettarsi dai quattro marchi citati. Iniziamo da Apple. Finora lazienda di Cupertino ha venduto solo un box che collega il televisore a Internet, senza entusiasmare i fan. Un anticipo della vera iTv si vede nellultimo iPhone 4S con il software dintelligenza artificiale Siri, che riconosce la voce ed esegue i comandi dettati dal padrone dello smartphone. La stessa tecnologia dovrebbe essere applicata alla televisione intelligente, rimpiazzando lobsoleto telecomando: potremo parlare al televisore e chiedergli: Fammi vedere lulti-

Abitudini americane

importante della strategia di Google la creazione di 100 nuovi canali sul suo sito di video YouTube: 25 ore di programmi originali al giorno creati da professionisti insieme a star del calibro di Madonna. Tutto gratis per gli utenti, a partire dal 2012, nella speranza di guadagnare con la pubblicit, che finora stata riluttante ad associarsi ai video amatoriali di YouTube.

Lattacco di Kindle
Quanto ad Amazon.com, i clienti americani del negozio online pi grande al mondo in questi giorni notano due cose quando visitano il suo sito: la pubblicit di Kindle Fire, il nuovo tablet concorrente delliPad, in vendita dal 15 novembre; e, in testa ai settori di merci in vendita, i prodotti digitali con primi fra tutti i video. A volte appare anche una lettera del fondatore Jeff Bezos, che spiega come gli abbonati al servizio Prime (79 dollari allanno per ricevere a casa qualsiasi cosa in due giorni senza altre spese) possono vedere gratis online decine di migliaia di film e programmi Tv, scaricandoli sullapparecchio preferito, compreso il Kindle Fire e conservandoli nel Cloud Drive. Ai non abbonati, Amazon.com offre anche laffitto dei video, servizio che invece Apple ha cancellato ma che piace agli utenti. E c chi ipotizza che dopo il Fire Bezos abbia in cantiere la smart tv. Infine c Microsoft. Steve Ballmer ha appena annunciato che 40 societ dello show business produrranno contenuti per la sua console di videogiochi Xbox, che potrebbe essere la piattaforma di partenza per le ambizioni di Microsoft nel settore tv: il sistema Kinect che controlla Xbox con la voce e i movimenti potrebbe essere la soluzione per il telecomando intelligente.
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Il confronto

Modello aperto o chiuso (iTv)? Originali o imitatori?


so, lazienda si preparata alla super-tappa, decisiva, delliTv. Una sorta di volata finale, la cui posta in gioco la possibilit di chiudere il cerchio del processo di convergenza, estendendolo alla pi domestica delle tecnologie. E imprigionando, il pi a lungo possibile, milioni di clienti. Difficile dire se la nuova magia sar il comando vocale: meglio vedere prima se e come funziona. Ma la prima domanda, a questo punto, se i clienti di Apple saranno contenti di lasciarsi imprigionare o preferiranno aderire al modello aperto offerto da Google, alla proposta tecno-commerciale di Amazon o piuttosto alle soluzioni offerte da Microsoft. Tutti i corridori hanno carte eccellenti. Google per esempio ha YouTube, che un asso di denari. Bisogna vedere seconda domanda se si limiteranno a inseguire il fuggitivo consacrandone il primato culturale, come sostanzialmente hanno fatto finora, o riusciranno a proporre modelli originali e vincenti. esegantini@corriere.it
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mo episodio di Glee, o: Registrami la partita di domenica, o ancora: Cerca il notiziario locale, e goderci lo show in poltrona. Secondo Gene Munster, analista di Piper Jaffray specializzato in media, Apple sta lavorando a un prototipo di iTv da settembre e potrebbe lanciarla fra la fine del 2012 e linizio del 2013. SulliTv si vedrebbero non solo tutti i normali

canali, ma anche i video (film, telefilm, eccetera), scaricati online dal negozio iTunes e poi immagazzinati nelliCloude, la nuvola di Apple. Veniamo a Google. Sta uscendo una versione aggiornata della Google Tv, con un software migliore e nuove applicazioni, fra cui una che permette di accedere a decine di migliaia di film e programmi tv disponibili con gli abbona-

menti a Netflix, Amazon.com e servizi simili. Google ha precisato che non vuole sostituire la tv tradizionale, ma aggiungere opportunit dintrattenimento: un tentativo di superare lostilit dei canali televisivi, che finora hanno bloccato laccesso ai propri contenuti online sulla Google Tv. Non chiaro invece se la tastiera-telecomando sar messa in soffitta. Ma il pezzo pi

Aziende La tutela dellimmagine passa online. Aumentano gli analisti che fanno monitoraggio, come BlogMeter e BuzzMetrics

Limportanza di farsi amare. In Rete


Da Barilla a Telecom, da Unicredit a LOral: per evitare le critiche si spia il web

mprese, mai pi senza Rete. Per farsi pubblicit o per vendere? No per tastare il polso ai clienti. Bisogna imparare a dialogare con il web dice Pepe Moder, a capo del marketing digitale di Barilla . Ascoltare Internet importante sia per raccogliere e sfruttare le idee migliori dei clienti sia per affrontare le eventuali critiche. Quasi tutte le maggiori aziende spiano e monitorare le opinioni del popolo della Rete su blog, forum, newsgroup, social network, Facebook e Twitter o anche via YouTube, Wikipedia e sui siti dinformazio-

ne. La Rete viene setacciata da molte societ specializzate nelle relazioni pubbliche interattive, come BlogMeter, Nielsen BuzzMetrics, Digital Pr (Hill & Knowlton), perch oggi gran parte della reputazione di unazienda, nel bene e nel male, si forma online. Il popolo di Internet parla della nostra banca ed importante sapere quello che pensa di noi dicono in Unicredit . Ormai gran parte dei giudizi sui nostri servizi passa dal web. Ogni mattina, insieme con la rassegna stampa, abbiamo un report che ci dice che

cosa Internet pensa di noi affermano in Telecom Italia . Lascolto della Rete fondamentale per dare un servizio migliore. E anche per rispondere alle critiche che, se non affrontate subito, possono bruciare in fretta limmagine. Barilla una delle aziende italiane pi attente alla Rete. In tre anni abbiamo raccolto 8 mila idee dai clienti che visitano il sito del Mulino Bianco dice Mo-

Antenne Guido Barilla, amministratore delegato del gruppo alimentare italiano

der . Alcune buone. Ma Barilla ha dovuto affrontare anche momenti difficili, come quando circolato su YouTube il video di una confezione di pasta con un suo marchio, ma avariata. Lazienda ha dimostrato che le confezioni in uscita dalla fabbrica sono sane ed riuscita a difendere la propria reputazione: il video non ha poi avuto conseguenze sullopinione della rete. La trasparenza e il dialogo alla pari sono indispensabili. Online non si pu imporre nulla, dice Moder. Altri grandi gruppi sono allavanguardia nel monitoraggio della Rete: Pirelli, Fiat, Nokia, Danone, Granarolo, LOreal, Volkswagen e Renault, Geox, Microsoft, Wind e Telecom. Ma anche molte piccole imprese ne

hanno capito limportanza dice Sacha Monotti, cofondatore di BlogMeter . Magari usano strumenti artigianali. Solo unattivit specializzata garantisce lallerta tempestiva. Dice Vincenzo Cosenza di Digital Pr: importante fornire risultati con copertura globale: la crisi pu partire ovunque. Che Internet sia ormai il termometro dellopinione pubblica (e della politica) lo dimostrano casi come Fukushima. Dopo lesplosione della centrale, le conversazioni sul nucleare sono aumentate del 2.200% nota Cristina Papini, a capo di Nielsen BuzzMetrics Italia . I messaggi favorevoli al nucleare erano un quarto dei contrari.
ENRICO GRAZZINI
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