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ITALIA

il Fatto Quotidiano

A
cquisti on line
boom: ma uno su
quattro non si fida

di Virginia Della Sala

ubblicare foto, selfie,


pensieri, teorie, stati
danimo,
video,
tweet. Comunicare
dove ci si trova e con chi, la musica ascoltata, i libri letti, i film
visti, i programmi televisivi preferiti, le scuole frequentate, gli
sport praticati, le ricette cucinate. Contare i Like ricevuti, i mi
piace a una pagina, i gruppi
frequentati, gli eventi presieduti, i sondaggi votati, i ristoranti
recensiti. Addirittura ricostruire gli spostamenti dell'ultimo
anno. Far conoscere agli altri
tutto questo non basta e cos
Twitter ha pensato di lanciare
Periscope, unapplicazione gratuita che ha pagato 100 milioni
di dollari e che permette di trasmettere video in diretta con lo
smartphone. Si scarica la app, si
accede con le credenziali di
Twitter, si acquisiscono i follower, si attiva la videocamera e si
mostra il video nel momento
stesso in cui lo si registra.
NAVIGANDO per qualche ora
su Periscope, si incontra Arnoud. francese, ha ventanni e
suona la chitarra nella penombra della sua camera. Angie, invece, mostra ai suoi follower un
tramonto a New York, dal 50
esimo piano del suo appartamento di Manhattan: Non me
ne andr mai da qui, sussurra ai
suoi contatti. Lucrezia cucina
un tacchino ripieno e David si
addormenta con la telecamera
accesa. Decine di utenti aprono
il loro frigo davanti allobiettivo
e, in Italia, Fiorello ha esibito le
suppellettili siciliane della
mamma. J-Ax ha trasmesso i
suoi dietro le quinte, Renzi lintervento alla direzione Pd e il
cardinale Angelo Scola lomelia
di Pasqua. Dopo una sola settimana dal lancio, Periscope aveva gi registrato una media, destinata a crescere, di 17 mila
streaming al giorno. Su Periscope spiega al Fatto Vincenzo
Cosenza, strategist e responsabile della sede romana di BlogMeter (societ di analisi delle
conversazioni in rete e delle interazioni sui social media) le
trasmissioni sono immediate e
poco pensate. Si preme un tasto
e si va in onda: la risposta digitale alla voglia di assistere alla
normalit della vita, di sapere
cosa fanno gli altri. E anche a
quella di mostrare la propria. Il
sito Younow, ad esempio, ha
cento milioni di visitatori al mese: i teenager accendono la telecamera del computer o del telefono, inquadrano la loro cameretta e raccontano cosa hanno fatto a scuola o, semplicemente, ballano e cantano. E
mentre i social network cercano
di diventare internet, ovvero di
offrire ai propri utenti qualsiasi
cosa si possa desiderare sul web,
trattenendoli il pi possibile sulle piattaforme, spiega Cosenza,
ci si deve chiedere se le nuove
applicazioni soddisfano un bisogno reale o se, invece, contribuiscano a crearlo ricorrendo
alle debolezze degli utenti. I social network si evolvono insieme alla tecnologia - spiega Cosenza -. Oggi abbiamo telefoni
molto potenti, che riescono a
processare le immagini in tempo reale. I server hanno sviluppato tecnologie che facilitano lo

ACQUISTI online? Dicono s 15 milioni di italiani, a partire dagli abitanti


del Nord-Est, i pi entusiasti, ma ancora oggi 1 acquirente su 4 rinuncia
allo shopping digitale per paura delle truffe. "Il commercio elettronico
una grande opportunit di crescita spiega il presidente dellAntitrust

Giovanni Pitruzzella allAdnkronos Tuttavia nasconde molte insidie per i


consumatori: lAntitrust ha fatto decine di provvedimenti per sanzionare pratiche commerciali scorrette e
continuer a non abbassare la guardia". La posta in gioco alta, il fatturato cresce: nel 2013 era di 11,27

MARTED 7 APRILE 2015

miliardi, nel 2014 si attestato a 13,3


miliardi (il 20% in pi annuo). Rispetto al primo anno in cui sono disponibili rilevazioni, il 2006, le vendite web sono pi che triplicate (erano a 4,1 miliardi). Gli acquirenti online sono passati in tre anni da 9 a 15
milioni. LAntitrust, che ha messo a

punto un decalogo sugli acquisti


online che arriver anche a 5.000
istituti scolastici superiori, ha elevato multe da record, come la stangata
da 5 milioni con cui a gennaio scorso
ha colpito Telecom, Wind, Vodafone
e H3g per servizi web non richiesti
ma pagati ugualmente dai clienti.

ESISTERE IN STREAMING

Twitter&video: tutti
pazzi per la diretta
tra ansia e marketing

La nuova
applicazione
legata
a Twitter,
Periscope
e il twitt della
Diocesi
di Milano

LA NUOVA APP, PERISCOPE, PER GLI ESPERTI GENERA LA PAURA


DI ESSERE ESCLUSI. SCOLA LHA USATA PER LOMELIA LIVE

streaming in diretta ed chiaro


che lintento di Twitter sia attirare sulla piattaforma nuovi
utenti, soprattutto quelli abituati allimmediatezza delle immagini. E anche quelli affetti
dallansia da social. Andrew Przybylski delluniversit di
Oxford e i ricercatori dell'Universit californiane di Rochester
e di Essex hanno dimostrato che
esiste una forma di ansia legata

ai social network e che corrisponde allaumento della Fomo


(Fear of missing out), la paura di
essere tagliati fuori da eventi sociali, dalla vita degli altri e dalle
nuove tendenze.
I SOCIAL network soddisfano

il bisogno di connessione insito


in ognuno. possibile per che
con il tempo scemi leffetto novit e subentri leffetto noia.

Tradotto: Periscope non dura


per sempre e probabilmente
cambier forma. Prima, si poteva girare il filmino della prima
comunione dei nipoti o scattare
foto e creare diapositive spiega
Enrico Menduni, professore ordinario di Media e comunicazione all'Universit Roma Tre Si invitavano i parenti per pranzo e, dopo il caff, quando erano
tramortiti per il troppo cibo, si
proiettava il filmino a tradimento. Adesso, tutto immediato:
trasmissione e visualizzazione
sono simultanei. E gli editori e le
aziende hanno perso il loro ultimo baluardo: quello della trasmissione in diretta. Youtube
ha aperto la strada al cambiamento e con la diffusione dei video aumentato il bisogno di
mostrarsi e raccontarsi.
scomparso anche laspetto romantico di chi creava queste tecnologie: non c pi il genio incompreso di Steve Jobs, n lunicit di Bill Gates. Non pi lera
del nerd solitario Zuckerberg: le
app sono prodotti aziendali.
Nascono in officine creative, ma
seguono le regole del profitto.

LaPresse

GIORNALISTI PROTESTANO

Garantista s, ma
non sugli stipendi

l Garantista non garantisce lo stipendio e dopo


un anno gi crisi: i giornalisti del quotidiano
calabrese sono in sciopero delle firme e lamentano
5 mesi di arretrati. Gli esterni non sono pagati da
novembre ed era pure lunico compenso dal giorno
in cui il giornale sbarcato in edicola. Il giornale
diretto da Piero Sansonetti, ex direttore di Calabria
Ora, fallito dopo una bancarotta fraudolenta (per la
quale leditore Piero Citrigno sar presto processato a Cosenza), doveva pagare i giornalisti grazie
alla sottoscrizione del contratto di solidariet difensiva nella misura del 40 per cento della riduzione dellorario di lavoro, scongiurando il licenziamento di 23 lavoratori. Ma non accaduto nulla di
tutto ci. Come dire che limpresa folle e temeraria che Sansonetti aveva decantato durante la
presentazione romana a bordo del Barcone della
Romana Nuoto, in realt aveva tutto un altro senso.

PORTOVESME

Alcoa, nessuna sorpresa nelluovo


di Pasqua: Lottiamo per il pane

non solo. Questarea industriale


potr ripartire se il Piano Sulcis che prevede una riqualificazione del porto, prender gambe.

di Alex Corlazzoli

LO SA BENE Manuel Contu, 39

uesta non una Pasqua


come le altre. Avrei voluto
essere a casa a festeggiare con la
mia famiglia come quando lavoravo, invece sono qui con gli
altri operai a fare una rivoluzione per il pane. Sono passati
undici mesi da quando i lavoratori dellAlcoa, la multinazionale dellalluminio americana, hanno piantato le loro
tende davanti ai cancelli chiusi
della ditta. Da quel 5 maggio
2014 non hanno smesso di presidiare lazienda, di difendere il
loro lavoro, di attendere una
buona notizia da Roma dove da
mesi aperta una trattativa con
Glencore, il colosso svizzero
delle materie prime, interessato ad acquisire lo stabilimento
del Sulcis.
IN GIOCO ci sono le vite di 435

persone, fuori dalla fabbrica dal


dicembre 2012. Loro non mollano. Si sono organizzati in
squadre, per esserci giorno e
notte. E hanno chiesto alle loro
mogli di trascorrere la Pasqua al
presidio, di pranzare sotto il
tendone. Per una volta sono gli

uomini a preparare il pranzo e


le donne sedute al tavolo a discutere ancora una volta di lavoro. I sostantivi che vanno per
la maggiore sono: speranza,
mobilit, Glencore. A qualcuno
scappa uno sguardo allo schermo della televisione che trasmette la benedizione pasquale
di Papa Francesco. Lo stesso
volto, quello di Bergoglio che ci
accoglie davanti allingresso del
presidio dove un eloquente
striscione chiarisce le ragioni
della protesta: Continua la lotta per il lavoro e il territorio.
Unarea, quella del Sulcis, messa in ginocchio dalla chiusura
di fabbriche come lEuroallumina; dalle aziende dellindotto

VITE SOSPESE
Sotto il tendone degli
operai che presidiano
i cancelli da 11 mesi.
I 435 che non mollano:
Il governo chiuda
laccordo con Glencore

dellAlcoa e dalle saracinesche


abbassate dei commercianti
che con laumento della disoccupazione, hanno visto calare le
vendite di alimentari e vestiario.
SIAMO qui perch crediamo

nella competitivit di questo


stabilimento. Dopo mesi di
stallo, spiega Elvio Muscas, 55
anni di cui 35 di fonderia ora
sembra che siamo alla stretta finale: entro giugno il governo
dovrebbe chiudere la trattativa
con Glencore che a 300 metri da
qui controlla la Portovesme srl
che lavora il piombo, lo zinco e i
pani di cadmio. Non ci muoviamo finch non vedremo il primo cartellino timbrato.
Il conto alla rovescia iniziato:
Alcoa spiega Daniela Piras,
segretario generale della Uilm
Sulcis ha dichiarato ufficialmente che se entro quel mese la
trattativa non verr definita
metter in atto il piano di dismissione. Nessuno in realt
vuole pensare a quel giorno. Lo
si capisce dalla rabbia che tira
fuori Simone Loi appena sente
parlare di smantellamento:
Non permetteremo a nessuno

Alcoa, la Pasqua in tenda

di toccare un bullone dello stabilimento, siamo qui anche per


questo. Lui, rappresentante del
Cub, ha 35 anni, una compagna
con la quale convive e un futuro
incerto davanti, ma non si rassegna. Immagina la riapertura
dei cancelli e vuole pensare che
con gli altri 434 torner a lavorare: In tavolo con il ministero
dello Sviluppo precisa Simone
abbiamo chiesto che nel caso
lazienda dovesse riaprire, per la
forza lavoro, si attinga da quel
serbatoio, dai licenziati.
Gli occhi degli operai e del sindacato sono puntati sulla Regione e su Palazzo Chigi. La
questione cruciale legata al costo dellenergia: La scorsa settimana racconta Piras si
concluso liter per la bonifica
del suolo e delle acque ma il nodo resta quello delle condizioni
energetiche che vanno garantite
affinch Glencore possa firmare il contratto. Non chiediamo
tariffe agevolate ma clausole gi
in atto nel resto dellEuropa. Ma

anni, carropontista: Nessuno


venga qui a fare passerelle e
campagne elettorali, noi aspettiamo solo i fatti. Li attendono
anche le mogli: Ho una cartolibreria ma la chiuder presto.
Nessuno spende pi. Noi racconta Susanna, madre di un
16enne non abbiamo pi serenit. Il porceddu pronto. Sul
tavolone allingresso del presidio sono spuntati pecorino e
Cannonau. Ci sono persino un
uovo di Pasqua e una colomba.
Ma prima di sedersi a tavola Elvio e Pierpalo Pinna, 55 anni, mi
prendono per mano: Scrivilo:
questa la provincia pi povera
dItalia. Sono i pensionati che
mantengono i figli. Qui regna la
paura. Non era il sogno della
nostra vita lavorare in fonderia,
ma cera e resta solo quello. Se
lAlcoa non riapre scoppia una
bomba sociale.

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