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Le avventure di Pinocchio (Collodi)

Letteratura italiana I (Università di Pisa)

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CARLO COLLODI – LE AVVENTURE DI PINOCCHIO

CAPITOLO 1
Mastro Antonio, detto mastro Ciliegia per via del naso sempre rosso, si appresta a
lavorare un pezzo di legno per farne la zampa di un tavolino. Ma ecco che dal legno
giunge una vocina. Ciliegia si guarda attorno sbalordito, cerca, ma non trova nessuno.
Pensando di essersela immaginata, colpisce il legno che però si lamenta dal dolore.
Ciliegia si prende allora un pausa, poi, afferrata una pialla inizia ad usarla sul legno che si
lamenta per il solletico…

CAPITOLO 2
Da Ciliega arriva mastro Geppetto, un arzillo vecchietto con la parrucca bionda (e per
questo detto “polendina”), anch’egli falegname. Vorrebbe creare un burattino capace di
muoversi e con il quale girare il mondo e far soldi con i suoi spettacolini.
La vocina gli dice allora “Bravo Polendina” e così Geppetto, permaloso, si azzuffa con
Ciliegia. Fatta la pace, Geppetto chiede all’amico un pezzo di legno per farci il burattino.
Ciliegia ne approfitta per liberarsi del pezzo di legno parlante e, presolo, lo porge all’amico.
Ma il pezzo di legno dispettoso gli salta giù di mano e colpisce Geppetto sullo stinco. I due
si azzuffano di nuovo per poi far subito la pace…

CAPITOLO 3
Tornato a casa Geppetto comincia subito a fabbricare il burattino che decide di chiamare
Pinocchio. Ma il burattino è dispettoso: fatti gli occhi, questi iniziano a muoversi, fatto il
naso, questo comincia a cresce. Fatta la bocca inizia a ridere e a far le linguacce e così
via fino a che, fatte le gambe ed abituatosi ad usarle, Pinocchio scappa via di casa
correndo per le strade. Geppetto lo insegue ma solo un carabiniere ne ferma la corsa. Nel
ritorno verso casa però, la gente inizia a dire che Geppetto lo avrebbe pestato e così il
carabiniere libera Pinocchio e arresta il povero falegname!

CAPITOLO 4
Pinocchio arriva a casa e lì gli appare il Grillo Parlante che, chiamatolo, lo redarguisce per
aver disubbidito al padre e per voler lasciare la casa. Ma Pinocchio non accetta predica
alcuna, non lo ascolta, lui vuol godersi la vita altro che studiare e lavorare! Spazientito,
lancia contro il muro un martello spiaccicando così il povero Grillo…

CAPITOLO 5
Viene sera e Pinocchio ha fame. Cerca invano qualcosa da mangiare ma senza trovar
nulla con potersi sfamare. Inizia così a piangere pentendosi di aver disobbedito a
Geppetto, ma ecco che nella spazzatura intravvede un un uovo. Il burattino rompe il
guscio per farne una frittata ma anziché il tuorlo esce un pulcino che vola via dalla finestra.
Dopo essersi nuovamente ed a lungo disperato e pentito di aver disobbedito al padre,
decide di uscire per andare in paese ad elemosinare un pazzo di pane.

CAPITOLO 6
Nonostante il maltempo Pinocchio va in paese per elemosinare un pezzo di pane. La città
è però deserta e così suona al campanello di un vecchio che, credendolo un monello
burlone, gli lancia un secchio d’acqua!
Tornato a casa bagnato, stanco ed affamato, Pinocchio si addormenta con i piedi su una
caldana di brace. E così i piedi gli bruciano…
Il mattino seguente sente bussare alla porta: è Geppetto di ritorno dal carcere…

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CAPITOLO 7
Pinocchio non può però aprire dato che, con i piedi carbonizzati, stramazza al suolo.
Geppetto, pensando ad uno scherzo, entra dalla finestra trovando il burattino in terra con i
piedi bruciati. Compresolo affamato, gli dona le tre pere in suo possesso: tutta la sua
povera colazione. Pinocchio lo obbliga a sbucciarle e rifiuta i torsoli, ma più tardi, ancora
affamato, mangia anche quelli!

CAPITOLO 8
Pinocchio promette a Geppetto che sarebbe andato a scuola se gli avesse rifatto i piedi. Il
falegname lo accontenta, gli crea scarpe, cappello e vestito, infine gli compra
l’abbecedario vendendo la sua unica casacca e restando così in pieno inverno con la sola
camicia.

CAPITOLO 9
Pinocchio parte alla volta della scuola con buoni propositi ma strada facendo è attratto
dalla musica proveniente da una piazza che ospita il Gran Teatro dei Burattini. Per
l’ingresso servono quattro soldi e così il burattino vende l’abbecedario nuovo…

CAPITOLO 10
Le marionette riconoscono Pinocchio e lo chiamano, lui le raggiunge sul palcoscenico
interrompendo la commedia. Il burattinaio Mangiafuoco è così costretto a comparire in
scena per farli riprendere, poi promette a Pinocchio di punirlo al termine dello spettacolo. E
così avviene: fattolo condurre dove sta cenando, vuole usarlo per alimentare il fuoco…

CAPITOLO 11
Ma Mangiafuoco, a dispetto dell’aspetto spaventoso, non è affatto cattivo e si commuove
nell’ascoltare le invocazioni di pietà del burattino. Dopo aver starnutito, segno della sua
commozione, decide di lasciarlo andare. Ma per alimentare il fuoco decide di usare
Arlecchino. Pinocchio lo implora di non farlo e Mangiafuoco lo accontenta…

CAPITOLO 12
L’indomani mattina Mangiafuoco gli regala cinque monete d’oro da portare al povero
Geppetto ma, strada facendo, il burattino si lascia avvicinare da una volpe zoppa e da un
gatto cieco… si, ma per finta.
Pinocchio, per mostrare loro di non essere povero, tira fuori le cinque monete d’oro con le
quali si ripropone di rivestire il babbo e di ricomprare un abbecedario nuovo per andare a
scuola. Un merlo lo avverte di non dar retta ai cattivi consigli ma il gatto se lo mangia.
La volpe truffa Pinocchio convincendolo con una storia assurda: sotterrando le monete al
Campo dei Miracoli, queste si sarebbero moltiplicate crescendo su piante…

CAPITOLO 13
Giunge la sera ed il Gatto e la Volpe convincono Pinocchio a fermarsi all’osteria del
gambero rosso. Lì i due truffatori si strafogano per poi prenotare due stanze per riposarsi
prima di ripartire alla volta del campo dei miracoli. L’ingenuo Pinocchio si addormenta e
sogna le monete d’oro appese alle piante sul campo dei miracoli ma, a mezzanotte,
quando l’oste lo sveglia, viene a sapere che gli altri due se sono già andati due ore prima
e che l’avrebbero aspettato l’indomani mattina al Campo. Pagato uno zecchino per la cena
e le camere, Pinocchio parte nella notte incontrando dopo poco lo spirito del Grillo che lo
invita a portare al babbo disperato i quattro zecchini rimastigli. Girare di notte è inoltre
pericoloso, in giro ci sono gli assassini. Ma il burattino non lo ascolta e prosegue per la
sua strada…

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CAPITOLO 14
Pinocchio avanza nella notte buia fin quando due briganti lo raggiungono. Il burattino si
nasconde i soldi in bocca e così i ladri tentano di fargliela aprire ma Pinocchio morde uno
di loro staccandogli una… zampa di gatto! Datosi alla fuga, dopo 15 km si arrampica su un
pino ma i due ladri lo incendiano costringendolo a riprendere la corsa…

CAPITOLO 15
Pinocchio raggiunge una casetta bianca in mezzo a un campo, bussa disperatamente, ma
nessuno apre. Insiste, e così poco dopo si affaccia una bella bambina dai capelli turchini
che gli dice che in casa, lei compresa, son tutti morti. Per Pinocchio è la fine: gli assassini
lo acchiappano, tentano invano di ucciderlo con i coltelli e alla fine lo impiccano alla
“Quercia Grande”. Dato che la morte non sopraggiunge in fretta, i due briganti decidono di
andarsene e di ritornare l’indomani mattina a prendere i soldi. Pinocchio resiste ma,
alzatosi il vento, comincia ad essere sballottato sempre più. Il nodo si stringe e il fiato vien
sempre più meno…

CAPITOLO 16
La bella bambina dai capelli turchini, che è in realtà una fata, chiama un falco e gli fa
liberare Pinocchio. Poi, mandato Medoro, il suo cane servitore, a prenderlo con la
carrozza, convoca i medici: un corvo, una civetta e… un Grillo parlante!
Il Grillo afferma di conoscere il burattino descrivendone la scelleratezza. Nel sentire
queste veritiere parole di rimprovero, Pinocchio inizia a piangere, segno che è ancora
vivo…

CAPITOLO 17
Pinocchio ha la febbre e così la fatina gli porge la medicina che però, essendo amara, il
burattino rifiuta di bere, preferendo addirittura la morte! Ma ecco entrare nella stanza
quattro conigli neri, i becchini, con una bara, pronti a portar via il burattino una volta morto.
Pinocchio si spaventa e, fattosi dare il bicchiere, prende finalmente la medicina. Poi
racconta alla fatina di come sia finito tra le grinfie degli assassini, mentendo però sul fatto
di aver perso le quattro monete. E così, nel mentire, il suo naso si allunga a dismisura…

CAPITOLO 18
La fatina, soddisfatta per la lezione impartita a Pinocchio, chiama i picchi a ridurgli il naso
alle condizioni iniziali. Poi chiede al burattino di restare a vivere lì con lei, anche Geppetto
si sarebbe unito a loro. Pinocchio le chiede allora il permesso di andargli incontro ma,
giunto nei pressi della Grande Quercia, incontra nuovamente il Gatto e la Volpe. Questi lo
convincono ad andare subito a seppellire le quattro monete al Campo dei Miracoli…

CAPITOLO 19
Terminata l’attesa nella città di Acchiappa-Grulli, Pinocchio torna al Campo ma senza
trovarci nulla. Un pappagallo lo deride e gli racconta che il Gatto e la Volpe lo hanno
derubato. Scavando si accorge che il volatile non gli ha mentito e così torna in città a
denunciare in Tribunale la truffa subita. Il giudice lo condanna però al carcere dal quale
esce solo quattro mesi, usufruendo di un’amnistia proclamata dall’imperatore per
festeggiare una vittoria sui suoi nemici…

CAPITOLO 20
Uscito di prigione, si mette a correre per tornare al più presto a casa della Fata. Sulla
strada trova però un serpente enorme a sbarrargli la via. Pinocchio lo salta ma, nel
ricadere, si conficca di testa nel terreno. Il serpente inizia a ridere e lo fa così tanto da farsi
scoppiare una vena del cuore e morire.

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Preso dalla fame, Pinocchio entra in un vigneto per rubare alcuni grappoli d’uva, restando
però incastrato in una tagliola…

CAPITOLO 21
La sera giunge il padrone del campo che, scorto Pinocchio, lo porta a casa per fargli fare il
cane da guardia, essendo il suo morto giusto il giorno prima…

CAPITOLO 22
A mezzanotte si presentano quattro faine che, svegliatolo, gli propongono una gallina in
cambio del silenzio, proprio come avveniva con il vecchio cane. Ma Pinocchio stavolta fa
la cosa giusta e, dopo aver rinchiuso le faine nel pollaio, sveglia il padrone. Per la fedeltà
dimostrata, ottiene la libertà…

CAPITOLO 23
Raggiunto il campo della Quercia Grande, non vi trova la casa della Fata ma una pietra di
marmo che ne annuncia la morte per il dolore di essere stata abbandonata dal suo
fratellino Pinocchio. Il burattino piange e si dispera.
Un colombo lo avverte poi che Geppetto ha preso il mare per andarlo a cercare. Si offre
quindi di portarlo alla spiaggia dove arrivano il mattino seguente. Lì un gruppo di persone
assiste al triste spettacolo di Geppetto in balìa della onde. Pinocchio chiama il padre,
questi lo riconosce e gli risponde, ma un’ondata lo fa sparire alla vista di tutti. Pinocchio
allora si getta in mare per andare a salvarlo…

CAPITOLO 24
Dopo aver nuotato per tutta la notte viene spinto da un’onda su un’isola. Qui chiede
informazioni ad un Delfino che gli indica la strada per raggiungere un villaggio e che gli
dice che probabilmente suo padre è stato inghiottito da un gigantesco pescecane.
Arrivato al pese delle “Api industriose”, dove tutti lavorano, è colto dalla fame e chiede a
un carbonaio un soldo. Questi gliene propone ben quatto se lo avesse aiutato a spingere il
carro con il carbone, ma Pinocchio rifiuta non avendo la minima intenzione di lavorare. Fa
così anche con altri, ma alla fine accetta di portare l’acqua di una signora in cambio di
cibo. Dopo essersi abbuffato si accorge che la donna è… la Fata! e inizia così a piangere
dalla gioia…

CAPITOLO 25
Pinocchio vorrebbe crescere, essere un bambino e la Fata gli dice che potrà diventarlo se
da ora in poi si comporterà bene. Lei gli farà da mamma e fin dall’indomani comincerà ad
andare a scuola…

CAPITOLO 26
Pinocchio inizia così ad andare a scuola, è diligente sebbene troppo avvezzo a
frequentare compagni svogliati e monelli. Una mattina si lascia convincere da loro a
marinare la scuola per andare a vedere il pesce-cane…

CAPITOLO 27
Giunto sulla spiaggia Pinocchio s’accorge d’esser stato gabbato dai compagni: non c’è
infatti alcun pescecane! Tra i ragazzini nasce un diverbio che sfocia in rissa con tanto di
lancio di libri e cartelle. Un pesante libro d’aritmetica, preso dalla cartella di Pinocchio,
viene scagliato dai monelli contro il burattino che però lo schiva. Il libro colpisce però alla
tempia un altro ragazzino, che stramazza al suolo. Tutti si danno alla fuga tranne
Pinocchio che resta lì ad assistere il ferito. Più tardi arrivano sul posto due carabinieri che

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lo arrestano. Prima di entrare in paese a Pinocchio vola via il cappello per un colpo di
vento. Ottenuto il permesso di andare a riprenderlo, il burattino, che non vuol farsi vedere
in arresto dalla fata, si dà alla fuga. Sulle sue tracce si pone un mastino…

CAPITOLO 28
Arrivato in spiaggia Pinocchio si butta in mare e inizia a nuotare. Anche il cane entra di
slancio in acqua ma, non sapendo nuotare, comincia ad annaspare invocando l’aiuto del
burattino. Pinocchio accetta di aiutarlo in cambio della promessa di esser lasciato libero di
fuggire. Il cane mantiene la promessa. Pinocchio riprende il mare e giunge in un grotta
dalla quale esce del fumo. Ma eccolo preso nella rete di un pescatore che esce dalla
frotta e porta il pescato dentro. Trovato Pinocchio, lo scambia per un pesce parlante e
decide di friggerlo assieme agli altri…

CAPITOLO 29
Pinocchio, già infarinato, sta per essere messo in padella quand’ecco arrivare un cane
attratto dal profumo di pesce fritto. Quel cane era quello al quale prima aveva salvato la
vita! E così, grazie al suo aiuto, riconquista la libertà.
Raggiunta una capanna, riceve da un pescatore la notizia che il bambino ferito da un
monello di nome Pinocchio, si è ripreso. Fattosi dare un sacchetto per lupini, lo indossa a
mo’ di vestito e giunto di notte a casa della Fata, dopo tanti tentennamenti, bussa. Gli
risponde dall’alto una lumaca che però gli apre… il mattino dopo! Pinocchio, avendo preso
a calci la porta, è peraltro rimasto con un piede incastrato nel legno e, per di più, ha anche
fame. Dopo tre ore e mezza la lumaca torna con del cibo… finto! Pinocchio sviene e… si
risveglia più tardi con a fianco la Fata che lo perdona ancora una volta. Pinocchio
promette di esser buono e stavolta mantiene la promessa risultando a fine anno il più
bravo della scuola. L’indomani, lo informa la Fata, sarebbe stato trasformato in bambino e
avrebbe avuto una festa in suo onore…

CAPITOLO 30
Pinocchio va in giro per il paese a invitare gli amici. Cerca anche il suo prediletto, Romeo,
detto Lucignolo per quant’era magro, e lo trova ad aspettare un carretto che lo avrebbe
portato di notte nel paese dei Balocchi, paese dove non si studia e non si lavora mai. Gira
che ti rigira, alla fine Pinocchio aspetta lì con lui fino a notte…

CAPITOLO 31
Arrivato il carretto, stracarico di ragazzini, Lucignolo sale convincendo anche Pinocchio ad
andar via. Dato che sul carro non c’è più posto, il burattino sale in groppa ad uno dei
somarelli che trainano il carro. Questi lo mette in guardia sul comportarsi male e sul fidarsi
di chi ti fa promesse.
Il mattino seguente arrivano nel paese dei Balocchi.
Dopo cinque mesi di ozio totale, Pinocchio scopre però di avere… orecchie da asino!

CAPITOLO 32
Pinocchio dunque si ritrova con due enormi orecchie d’asino. Inizia a disperarsi attirando
una marmotta che gli rivela che di lì a poco si sarebbe trasformato completamente in un
ciuchino. Copertosi le orecchie con un berretto, va in cerca di Lucignolo trovando anch’egli
chiuso in casa con un berretto a celargli le enormi orecchie. I due si scoprono
contemporaneamente, ridendo della propria sventura. Ma il riso dura poco: eccoli infatti
trasformati in due ciuchini! Il tempo di emettere il primo raglio che alla porta si ode bussar
qualcuno: è il conduttore del carro…

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CAPITOLO 33
Sfondata la porta, il conduttore del carro striglia i due asinelli e li porta a vendere al
mercato. E così Lucignolo è venduto a un contadino, mentre Pinocchio è comprato dal
Direttore di un Circo che, dopo tre mesi di duro addestramento, lo fa esibire nel suo
spettacolo. È qui che Pinocchio scorge tra il pubblico una signora dai capelli turchini con al
collo un medaglione con l’immagine di un burattino: è la fata! Prova a chiamarla ma ormai
lui può solo ragliare.
Lo spettacolo finisce male per lui che si azzoppa nel tentativo di saltare un cerchio. Il
padrone del circo, non sapendo più che farsene, lo manda a vendere: è comprato da un
signore che ne userà la pelle per farne un tamburo. L’uomo lo porta così in riva al mare e,
legatagli una pietra al collo, lo getta in mare affogandolo…

CAPITOLO 34
Dopo 50 minuti l’uomo tira su la corda ma… recupera un burattino al posto del somaro
morto! Pinocchio, fattosi liberare, gli racconta le sue avventure terminando con i pesci che,
inviati dalla fata, lo hanno mangiato facendolo tornare burattino. Furioso per i soldi spesi,
l’uomo vorrebbe portrlo al mercato per venderlo come legna da ardere, ma Pinocchio si
getta in mare e comincia a nuotare.
Su uno scoglio il burattino vede una capra dal manto turchino e così si precipita verso di
lei sapendola la Fata. Ma ecco che a metà strada è inghiottito dall’enorme pescecane.
Qui, come compagno di sventura, ha un tonno gigante rassegnato ad esser digerito.
Pinocchio invece non si dà per vinto, addentrandosi verso lo stomaco del pescecane dopo
aver visto un bagliore lontano…

CAPITOLO 35
Pinocchio segue la luce e… ritrova Geppetto! I due si raccontano le ripsettive peripezie.
Geppetto in particolare, gli narra che quel giorno, sulla spiaggia, lo aveva riconosciuto ma,
rovesciatasi la barca, era stato inghiottito dal pescecane. Per ben due anni è riuscito a
sopravvivere grazie al cibo e alle candele di un veliero inghiottito. Ma, ormai, è tutto agli
sgoccioli.
Pinocchio convince Geppetto a tentare la fuga ma, arrivati sulla lingua, uno starnuto del
pescecane li rimanda indietro. Il burattino non si dà per vinto e così i due riescono a
fuggire al secondo tentativo…\

CAPITOLO 36
Pinocchio nuota, nuota, ma alla spiaggia non arriva mai. Geppetto poi trema dalla febbre e
dal freddo: per loro sembra finita, ma ecco che il tonno compagno di prigionia, fuggito
seguendo il loro esempio, giunge in loro soccorso portandoli a riva. È ormai mattina e
Pinocchio prende sottobraccio Geppetto per raggiungere una casa dove chiedere cibo e
acqua.
Strada facendo si imbattono nel Gatto e nella Volpe intenti a chiedere l’elemosina e ormai
veramente malridotti. Padre e figlio tirano dritto arrivando ad una capanna abitata dal..
Grillo Parlante! Questi li informa che la casa gli è stata regalata da una capra dal manto
turchino, disperata per il suo Pinocchio inghiottito dal Pescecane. Messo Geppetto a
riposare su un giaciglio di paglia, Pinocchio va al da un contadino per farsi dare del latte.
Non avendo soldi, accetta di aiutarlo a prendere l’acqua ed è lì che ritrova un morente
Lucignolo.
Per 5 mesi Pinocchio seguita a lavorare riuscendo così a mantenere il babbo, a studiare e
a risparmiare 40 soldi con i quali intende comprarsi abiti nuovi.
Il burattino va verso il mercato per rifarsi l’abbigliamento ma, strada facendo, è fermato da
una lumaca. Era quella che stava a servizio della Fata! Questa lo informa che ora lei è
malata, indigente e ricoverata all’Ospedale. E così il burattino le dona i 40 soldi in suo

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possesso, con la promessa di portargliene degli altri due giorni dopo. Tornato a casa
lavora fino a mezzanotte, si addormenta e gli appare in sogno la Fata. La mattina dopo si
risveglia… BAMBINO! Per di più ora ha tutto: casa magnifica, soldi e vestiti. Geppetto è
sano e ha ripreso a fare il falegname.
Come ricordo dei tempi passati resta un burattino di legno. Nel guardarlo Pinocchio
esclama:
“Com’ero buffo, quando ero un burattino! e come ora son contento di esser diventato un
ragazzino perbene!…”

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