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AUGUSTO CAPERLE
CLASSE I B
I TRE PORCELLINI
Vive il maiale e muor nella sporcizia, ma sulle tavole nostre è gran delizia (proverbio italiano)
Il maiale che ha il pelo bruciato o ha fame o è ammalato (da una canzone emiliana)
L'avaro è come il porco: è buono dopo morto (da una canzone della Sila)
Chi alleva il maiale lo rende grasso; chi vizia un figlio lo rende pazzo (canzone goliardica)
Chi dà il pane ai maiali, Gesù Cristo gli cava gli occhi (proverbio marchigiano)
Grasso e magro non del tutto ecco il pregio del prosciutto (dall'almanacco di Frate Indovino)
I mercanti ed i maiali vanno pesati solo dopo morti (massima in uso nei Colli Euganei)
Molte delle fiabe che leggiamo hanno avuto origine più di mille anni fa: prima erano raccontate a
voce, poi sono state scritte e, per la gioia di grandi e bambini, sono lette ancora oggi.
A quanto pare la fiaba più raccontata ai ragazzi della 1B, quando erano infanti, è quella de I tre
Porcellini, che da sempre ha incuriosito ed affascinato, perché diversa dalle altre, forse un po’ più
concreta, sadica e godereccia.
I tre porcellini è una fiaba tradizionale europea di origine incerta, probabilmente inglese. Pubblicata
per la prima volta da James Orchard Halliwell-Phillipps intorno al 1843 nella raccolta Nursery
Rhymes and Nursery Tales, riprende certamente un racconto della tradizione orale di molto
antecedente.
La leghiamo anche ai vari piatti tipici della cucina regionale italiana e a detti e proverbi che fioriscono
sulla carne di maiale. Uno dei più celebri della tradizione eno-gastronomica toscana è “del maiale
non si butta via niente”. Nel senso che le famiglie contadine dell’ante-guerra, se avevano il maialino,
usavano ogni parte, perfino il sangue. Del maiale si usa non solo la carne, buona per preparare i piatti
più svariati, ma anche la cotenna, ottima da mangiare accompagnata ai fagioli; le setole, utilizzate per
la realizzazione di pennelli.
Anche noi della 1B abbiamo cercato di impiegare tutte le parti di questa fiaba e, come si fa con il
maiale, non abbiamo buttato via niente ☺
Il nostro progetto si proponeva di leggere la fiaba de I tre Porcellini nel testo autentico, di analizzarla
evidenziandone i lati oscuri, a tratti crudeli, presenti nell’originale, di vederne analogie e differenze
rispetto ad altre fiabe, per poi manipolare il testo, nel vero senso della parola: mettere le mani in pasta.
Abbiamo così riscritto il contenuto in trentotto modi differenti, lavorando su inconsueti punti di vista,
conclusioni alternative, differenti tipologie testuali, al fine di entrare dentro il testo e di conoscerlo in
tutte le sue parti.
Lo scopo, oltre a quello didattico (educare al piacere della lettura e della scrittura), è stato quello di
giocare con il testo, di smontarlo e rimontarlo, di lavorare in gruppo, possibilmente divertendoci.
Alcuni aspetti della storia possono esserci sembrati lontani dal nostra visione della realtà, ma il suo
messaggio è attuale, ben chiaro e diretto: nella vita occorre tenere bene aperti gli occhi perché il
pericolo è sempre in agguato e, soprattutto, bisogna usare l'ingegno per tirarsi fuori dai guai e costruire
sempre “una casa di mattoni”. Non ci si può affidare alla fortuna e il lavoro svolto deve essere
intrapreso con costanza, intelletto e solidità.
Wanna Bianchi
LA FIABA ORIGINALE
Racconto giallo: due porcellini trovati morti, ignoto l’autore del delitto
Intervista alla madre dei porcellini: “avevo detto di non fidarsi del lupo…”
Anagramma di porcellino
Telegramma
Radiocronaca sportiva
I mattoni restan su
Quindi ad uscire sarai tu.
LOS TRES CERDITOS
Una vez hubo tres cerditos que vivian con sus padres.
Los tres cerditos crecieron tan rapido que a su madre un dia se les llamò y les dijo:"Usted es
demasiado grande como para alojar aqui de nuevo ir y construir su casa".
Antes de salir de casa les advirtiò de no dejar que el lobo en la casa;" Me gustarìa tener a comer!"
Y asì los tres cerditos salieron.
Pronto el camino se divide en tres partes.
El Gran Piggy explicò que cada uno de ellos tendrìa que tomar una direcciòn. Li advirtiò del lobo y
luego fue ala izquierda. El Medio Piggy fue a la derecha y la pequena en la calle principal.
En su camino al Pequeno Cerdito conociò a un hombre que llevaba la paja.
"Por favor, dame un poco de paja!" dijo "Quiero construir una casa.
En recientemente construyò su casa y pensò que ser rescatado del lobo.
La casa no era muy agradable, e incluso muy bien hecho pero le gustaba mucho.
Los otros dos cerditos fueron juntos y pronto se encontraron con un hombre trajo lena.
"Voy a construir mi casa con madera," dijo el Medio Piggy. "La madera es la paja mas duradera".
El Piggy medio trabajò duro todo el dìa para construir su casa.
"Ahora el lobo no me va a coger, y no voy a comer”, dijo. El Grande Piggy caminaba en cuenta suo
presto conosiò a un hombre que lleva ladrillos.
"Por favor, dame un poco de ladrillos" dijo el Grande Piggy "Quiero construir una casa".
Por lo que el hombre le dio a los ladrillos para construir una casa bonita.
"Ahora el lobo no me lleverà a mì como" pensamiento.
Al dìa siguiente, el lobo llegò a la casa de paja "Cerdito,Cerdito,me dejò entrar "gritò el lobo.
Pero el pequeno cerdito sabìa que era el lobo y no lo dejò entrar.
Pero el lobo empezò a bufar con rabia. Dio una calada y resoplò y tirò la casa de el pequeno piggy.
Luego se comiò en un instante.
Al dia siguiente el lobo llegò ala casa de el medio PIggy y llamò a su puerta. "Quièn es ?" Preguntò.
"Su hermano," contestò el lobo.
Sin embargo, el cerdito medio sabìa que no era su hermano, y no abriò la puerta.
Por lo que este resoplò con rabia y arrrojò la casa de el medio cerdito.
La casa de madera se cayò y el lobo se lo comiò.
Al dìa siguiente el lobo llegò a la casa de ladrillo y gritò;"Cerdito, Cerdito me dejo entrar!"
Pero el Grande Cerdito respondiò" No, yo no voy a ir!" cuando de repente se oyò un golpe en la
puerta de nuevo.
"Abre la puerta y verà lo que soy!" dijo el lobo con un poco de voz. Por lo que el lobo comenzò
resoplando, pero no pudo tumbar la casa.
El lobo estaba furioso! Gritò" Pequeno cerdo, cochinillo vendrà por la chimenea y comer!"
El Cerrdo estaba asustado , pero no respondiò.
Dentro de la casa habìa una olla grande a fuego abierto. El agua estaba a punto de hervir.
El lobo cayò de la chimenea.
Dado que no habìa tapa sobra la olla el lobo no cayò y terminò en el agua hirviendo.
Y este es el final del mal lobo y la historia de los tres ceditos.
DENISE BONOMINI
Cara mamma,
sono io, il tuo figlio Feng.
Ti scrivo per dirti che sono accadute molte cose da quando i miei fratelli ed io abbiamo lasciato la
casa di famiglia.
Abbiamo deciso di prendere tre strade diverse per vivere indipendentemente la nostra vita.
Il più piccolo di noi, Fung, si è costruito una casa di paglia. Fong l’ha costruita di legna e io, mentre
guardavo cosa facevano i miei fratelli, cercavo di farmi venire l’ispirazione su come costruire la mia
casetta.
In quel momento è passato di lì un camion pieno di mattoni e mi è venuta l’idea di fabbricare una
casa con quel materiale.
Ci ho messo ore e ore per realizzarla e, quando l’ho finita, sono andato dentro per riposarmi.
Ad un tratto ho sentito bussare alla porta e, dalla strana voce che chiedeva di entrare, ho capito che si
trattava del lupo, quindi ho deciso di non aprire. Ho chiuso tutte le finestre, ho acceso un fuoco ardente
nel camino. All’improvviso ho visto cadere il feroce lupo giù dalla cappa, piombando sul fuoco.
Visto l’accaduto, ho pensato di chiamare i miei fratelli per invitarli a mangiare il lupo e festeggiare
tutti insieme.
Ho provato a telefonare, ma non rispondevano, così sono andato a trovarli e ho visto le case distrutte,
abbattute, come se fosse passato un tornado.
Ho capito che erano stati mangiati dal lupo e sono corso piangendo a casa: quella sera non ho cenato
per la disperazione!
Il giorno dopo ho deciso di scriverti questa lettera per raccontarti l’accaduto ed invitarti a casa mia
per farci una scorpacciata a base di lupo.
Il tuo unico figlio rimasto
Feng
LA STORIA DAL PUNTO DI VISTA DEL LUPO
Il porcellino grande costruì una casa di mattoni. La casa era fatta con fondamenta ben solide
cementate nel terreno.
Unì mattone su mattone con una grande base di malta e con lungo lavoro costruì una casa con il
camino.
ALBERTO BRUNELLI
Un giorno la mamma dei Tre Porcellini disse loro: “Figliuoli cari, siete ormai grandi per abitare
ancora con me! Fatevi una casa vostra, da soli, nel bosco”. Sentito ciò, i tre fratelli rabbrividirono:
“Ma mamma come puoi dire ciò! Noi non sappiamo nemmeno come si costruisce una casa!” “Non
provate ad imbrogliarmi, so che sapete costruire delle belle case. Ora andate e non cercate di abitare
insieme, altrimenti per il Lupo sarà più facile prendervi”.
Dopo ore di cammino, si trovarono davanti a tre strade, le guardarono e dissero: “Ma se invece,
vivessimo davvero insieme senza dirlo alla mamma?” Domandò il minore. I Tre si guardarono e
dissero: “Ma sì, perché no?” Allora si misero all’opera e costruirono una casa bellissima, fatta con
paglia, legno e mattoni. Attirava moltissimi visitatori, tra cui un Lupo curioso che sperava di
abbindolare i Tre per mangiarseli.
Intanto i Tre Porcellini comprarono un telefono per chiamare la mamma e comunicarle la loro
decisione. La mamma ovviamente non la prese bene, anzi, disse che sarebbe andate lei a separarli.
I Tre non si preoccuparono finché non videro un’ombra e si spaventarono un po’ perché ad un tardo
visitatore visto che ormai l’orario di chiusura era passato. Ma lo fecero entrare lo stesso ed egli disse
che era innocuo: era solo un piccolo lupo che si era perso! Appena si girarono, però se li mangiò in
un sol boccone.
La mamma arrivò giusto in quel momento, estrasse il mattarello e partì alla carica.
Non si seppe bene cosa fosse successo, ma il giorno dopo i tre fratelli erano a tavola che mangiavano
un animale dal muso lungo e con i denti molto aguzzi!
Il mattarello di mamma era più feroce di una spada!
IL RIASSUNTO DEI TRE PORCELLI IN TRE RIGHE
I Tre porcellini si costruirono nel bosco le loro abitazioni con materiali diversi, ma il Lupo cattivo ne
distrusse due su tre e si mangiò i due porcellini minori: solo la terza casa di mattoni con il Porcellino
Grande resistette e il Lupo morì tentando di prenderla, cadendo in un pentolone d’acqua bollente.
CAMILLA DAMASCHI
Vendo casa di mattoni in buone condizioni, arredata con due stanze da letto, un bagno, salotto open
space con cucina e camino (dove già si trova un lupo morto e arrostito), giardino con sentiero
tracciato da orme di Lupo, terreno con erbe.
Indirizzo cui rivolgersi: Scuola A.Caperle, Piazza Lambranzi 1, primo pianmo, aula C
Numero cellullare: 123456789
Telefono fisso: 0987654321
Indirizzo e-mail: porcellinogrande@èsolountema.com
NICOLE ESPOSITO
Il cupo lupo con una fame da lupo vedeva il cielo azzurro cupo, senza nessun pupo sotto ai
denti cominciò a farsi cupo finché non andò a finire in un dirupo.
Il signor De Porcellis, giornalista, intervista la Signora Porcellini, la mamma dei tre porcellini, per
poi realizzare un articolo che andrà sul Porcellanity Fair, il giornale di pettegolezzi di Porcellinandia.
Mamma: Non so dirle di preciso, so solo che erano andati nel bosco per farsi una casa e viverci una
vita intera, ma poi è arrivato il lupo e ha mangiato il porcellino piccolo e il porcellino medio. Il giorno
seguente il porcellino grande si è salvato.
Mamma: Visto che il porcellino piccolo e quello medio avevano fatto le case troppo leggere, il lupo
con una soffiata le ha buttate giù.
Il porcellino grande invece ha fatto la casa di mattoni e il lupo non è riuscito a buttargliela giù, per
ciò ha provato a passare dal camino ed è morto cadendo in una pentola di acqua bollente.
L’avevo detto io a quei tre di non fidarsi del lupo! Fortunatamente uno mi ha ascoltato ed è andato
tutto bene.
Siccome il lupo è rimasto bollito dentro la pentola abbiamo inventato un piatto tipico della nostra
regione: “Il bollito di lupo con pearà”.
Ingredienti:
1. Un lupo tagliato a cubetti
2. Tutte le interiora del lupo
Facciamo bollire tutto per tre ore, prepariamo a parte la pearà (ricetta classica con midollo, pane,
brodo). Un po’ di basilico… ed ecco a voi la ricetta del lupo bollito con la pearà.
GIOSUE’ MACCHIELLA
7.50: Sveglia.
16.30: Tv.
20.00: Tv.
21.30: A letto.
I TRE PORCELLINI IN RIMA BACIATA
ANAGRAMMA DI “PORCELLINO”
Pauroso
Obeso
Responsabile
Cocciuto
Egoista
Laborioso
Lungimirante
Intelligente
Noncurante
Ottuso
ANNUNCIO STRAORDINARIO: PORCELLINO GRANDE SI E’ SALVATO
Un eroe: così è stato definito Porcellino Grande, quando ieri ha affrontato e ucciso il lupo, salvandosi
così dalla morte che aveva colpito i suoi fratelli nei giorni precedenti.
La bestia, infatti, era arrivata alle due casette dei fratelli, le aveva demolite a soffiate e si era mangiato
i due porcellini in un sol boccone.
I due però, secondo Grande Cervo della POLIZIA DEL BOSCO, intervenuto subito dopo i due
attacchi ma arrivato sempre troppo tardi, “Non avevano preso le giuste precauzioni. Infatti uno si era
costruito come rifugio un casetta di paglia e l’altro una casetta di legno, rifugi non abbastanza solidi
da resistere al lupo”. Secondo le analisi compiute dalla sua squadra di poliziotti-marmotte, il lupo
sarebbe arrivato alla casetta di Porcellino Grande due giorni dopo il primo attacco e avrebbe cercato
di convincere il porcellino a farlo entrare. Ricevendo risposta negativa, lo avrebbe minacciato e poi
avrebbe cercato di buttare giù la casa sbuffando e sbuffando. Non riuscendoci, avrebbe urlato a
Porcellino Grande che sarebbe sceso per il camino e lo avrebbe mangiato.
Qui Porcellino Grande ci dice: “Ricordando le parole di Mamma che diceva -se la calma manterrai,
qualsiasi problema risolverai- ho cercato di stare calmo e, guardando la pentola d’ acqua bollente che
avevo sul fuoco, mi è venuta un idea: l’ho messa sotto il camino e, quando il lupo si è calato giù, ci è
finito dritto dentro e nel giro di pochi minuti è morto. Mi dispiace per i miei due fratelli” -Aggiunge-
“Ma io li avevo avvisati del lupo, prima che ci separassimo. Comunque adesso che è morto non farà
più male a nessuno”. “Porcellino Grande è un esempio per tutti”. Continua Grande Cervo: “In questo
periodo i boschi pullulano di lupi e lavorare sodo per garantirsi un rifugio sicuro come ha fatto lui è
un indicazione per tutti quelli che come lui dovessero trovarsi da soli nel bosco”.
ALEX MICHELI
Era un mattino un po’ nuvoloso. Tre porcellini costruirono una casa ciascuno per
proteggersi dal lupo. Una notte due dei tre porcellini andarono dal fratello che aveva
costruito la casa di paglia. Arrivati, videro che la casa del fratello era stata spazzata via come
da un uragano. Entrarono e lo videro morto nel letto con tutti gli arti strappati.
Il giorno seguente il più grande andò alla casa dell’ultimo fratello rimasto e, arrivato, vide
che anche quella casa fatta di legno era stata spazzata via. Frugò tra le macerie e trovò solo
Allora il porcellino grande andò dalla polizia. Dopo varie investigazioni si arrivò a capire
che il porcellicida era il lupo. Era arrivata la notte e l’unico porcellino rimasto andò a
dormire. Nella notte il porcellino sentì degli strani rumori all’improvviso udì una voce rauca
che gridò: “Esci o soffio e ti distruggo la casa e ti mangio!” Il porcellino però sapeva che il
lupo non sarebbe riuscito a distruggere la casa per il semplice motivo che era fatta di
mattoni. Lo capì anche il lupo e allora provò ad entrare dal camino, ma il porcellino aveva
messo l’acqua a bollire ed egli calandosi nel camino ci finì dentro e morì.
I TRE PORCELLINI RAP
Abbiamo costruito tre casette che ci avrebbero difeso da lupo cattivo ohé.
Ma entrò in pentolon
Occorrente:
- paglia
- spago -
- fango -
- foglie
- acqua
- sabbia
Istruzioni:
Trovare un terreno pianeggiante e duro, mescolare fango ed acqua per creare su di esso una base di
forma quadrata che funga da fondamenta per la casa. Lasciare seccare per 48 ore, dopodiché
procedere con la costruzione di quattro pilastri verticali, con il fango, l’acqua e sabbia all’occorrenza.
Collegare i pilastri con spago, avvolto nel fango, creando, così facendo, una figura tridimensionale.
Ora inumidire la paglia con il fango per renderla più compatta e creare dei blocchi di paglia tenuti
assieme dallo spago di uno spessore di circa 20 cm, dopodiché si può iniziare a disporre la paglia in
modo verticale, una parete alla volta, facendo attenzione che non vi siano aperture.
Dopo aver costruito tutte le pareti, sempre mescolando acqua e fango (aggiungere sabbia quanto
basta) cospargere abbondantemente le pareti interne con esso ed avvolgere con lo spago la casa
esternamente.
Per il tetto posizionare paglia e fango in obliquo verso il centro puntando in alto e, un metro prima
della fine, fissare lo spago facendo attenzione al nodo che deve essere fatto molto bene.
In una parete a vostra scelta tagliare una figura rettangolare di dimensioni adeguate, per poter accedere
all’interno della casa, e creare a parte una porta (corrispondente al taglio fatto sulla casa) con la paglia
e fango, dopodiché legare in 3 diverse zone (es: alto, centro e basso) la paglia con lo spago. Sulla
parete ritagliata della casa applicare due anellini di fango che fungeranno da fissaggio per la porta,
quindi posizionarli sul lato destro della porta.
Ora creare due perni di fissaggio, con lo spago da inserire sulla porta, in alto e in basso che verranno
attaccati agli anellini inseriti nella parete.
La casa adesso è pronta per essere abitata. Si consiglia un arredamento semplice, ed all’interno un bel
tappeto di foglie intrecciate.
Attenzione:
- non utilizzare paglia, fango, spago e foglie in modo inappropriato;
- è vietato costruire la casa in presenza di minori di 2 anni, poiché piccole parti potrebbero essere
ingerite e provocare soffocamento o danni alla salute;
- ogni sostanza da noi consigliata è del tutto biodegradabile e quindi non dannosa per l’ambiente;
- fare attenzione, materiali infiammabili.
RINGRAZIAMENTO DELLA MADRE AL PORCELLINO SALVO
Prima del presente tre piccoli porcellini partirono per progettarsi le loro proprietà. Il poco pigro
costruì la propria proprietà di mattoni. Il precedente in piccolezza progettò la propria proprietà di
legno e il più piccolo di paglia. Arrivò il protagonista patito: il lupo.
Partì per la proprietà del più piccino soffiò e soffiò finché la proprietà non cadde a pezzi e si pappò il
povero piccolo porcellino.
Partì per la seconda proprietà, soffiò e soffiò e cadde a pezzi la seconda proprietà e il lupo si pappò
pure il secondo povero piccolo porcellino.
Arrivò alla terza proprietà soffiò e soffiò, ma la proprietà non cadde. Il lupo si arrabbiò e partì per il
camino percorso al contrario, ma il povero piccolo porcellino rimasto dentro la proprietà, si fece
perspicace e produsse fuoco nel camino e il lupo si bruciò e morì.
E d'allora vissero tutti felici e pimpanti.
LOCANDA AL LUPO CATTIVO
ANTIPASTI:
-Saltimbocca al prosciutto crudo di maiale e occhi di lupo sottaceto
-Polenta con paglia fatta in casa
-Affettati misti di maialino con contorno a scelta
PRIMI PIATTI
-Bigoli al ragù di lupo
-Tortellini alla lingua di maialino in brodo di lupo
-Minestrina al naso di lupo e narici di maiale
SECONDI
-Coscia di maiale con costine di lupo
-Coda di lupo selvatico con contorno di mosche morte sopra
-Cotoletta di maiale con salsa al sangue di lupo
DOLCI
-Budino di budella del lupo
-Gelatina di zampe di maiale
-Gelato artigianale a scelta fatto in camino
BIBITE
-Thè alla pesca
-Coca-cola
-Vino rosso e bianco (uva coltivata dai nostri più fedeli porcellini)
ANNA MORY
Ho deciso di scrivere un diario sui miei segreti che spero, cosa che nessuno penserebbe mai, possa
togliermi dei pesi dallo stomaco.
Il mio nome è Lupo Cattivo. Ho dei problemi con la carne ed è alquanto difficile da ammettere, ma
per un periodo non sapevo neanche di avere un problema. Cioè mi piaceva, soprattutto quella di
maiale. Ho viaggiato di lungo in largo e ho assaggiato la migliore carne sul mercato…però non c’è
niente di meglio dei maiali della mia città.
Possiedo anche, oltre a essere cattivo, un lato tenero che non mostro a nessuno: mi piacciono i film
sentimentali, mi commuovo spesso, però non voglio apparire vulnerabile e non lo dico a nessuno!
Tutto questo è dovuto perché una volta quando ero ragazzino mi sono innamorato di una dolce
coniglietta, però i miei genitori non erano d’accordo su questo matrimonio. Dicevano che se mi fossi
sposato con lei, avrei messo in ridicolo tutta la stirpe dei lupi e ci avrei fatti passare per un branco di
teneroni e nessuno, di conseguenza, avrebbe più avuto paura di noi.
Lo sapete, che amo sperimentare la cucina vegetariana, o addirittura vegana, ad esempio, polpette di
lenticchie, ne vado matto! Amo cucinare, ascoltando la musica classica, come quella che ballano le
ballerine, che sono così graziose!
Ogni dieci giorni mi faccio un bagnetto con acqua tiepida ed alcune essenze alla vaniglia, molto
rilassanti e rimango lì per circa mezz’oretta, leggendo riviste sulla moda dell’anno, mi leggo i gossip
che riguardano persone famose ad esempio Lupin Bieber.
Mia nonna mi regala sempre vestiti ridicoli con pizzi e merletti come se fossi ancora un bambino di
due anni…quanto la detesto mi fa fare sempre figure orribili davanti a tutti, divento rosso come un
pomodoro dall’ imbarazzo…
Molte persone, sono curiose di sapere quale occupazione ho nella vita ebbene è molto imbarazzante
parlarne, ma ve lo dirò, anche se è difficile, io lavoro in un negozio che vende vestiti per persone
obese, però è sempre vuoto a causa mia, credono che possa sbranare le persone che si interessano, ma
in realtà mangiò solo la carne di maiale e se voglio cambiare abitudini non mi rimane altro che pecora.
Purtroppo non so leggere, fino poco fa pagavo una signora che come con i bambini piccoli lo faceva
al posto mio con un’espressione fantastica e grinta: quando leggeva sembrava di essere dentro la
fiaba. Sfortunatamente ora non me la posso permettere, perché mi hanno diminuito la paga mensile…
Sapete un’altra cosa per cui gli altri miei amici mi prendono in giro? Non Sapete che noi lupi abbiamo
l’abitudine di ululare alla luna piena, questo per tradizione, io purtroppo sono molto sfortunato, come
vi sarà già apparso da questi miei strani segreti, non posso uscire quando c’è la luna piena altrimenti
mi vengono delle ferite su tutto il corpo: sono allergico!
Questo diario non lo leggerete mai e comunque, anche se vorreste, non riuscirete mai ad aprirlo,
IMBRANATI!
Parola di lupo
I TRE PORCELLINI SMS
Porcellino grande
Massima
attenzione,
avvistato lupo
cattivo in un
quartiere della
Porcellino piccolo
città!
Sei sicuro? Proprio adesso che dovevo
12:30
uscire per comprare la paglia per finire
la casa?!
Uff…
Porcellino grande
Stai scherzando?
La casa di paglia
non è per niente
Porcellino piccolo
sicura. Meglio i
mattoni. Ma costano troppo,
preferisco comprare altro…
12:33
Porcellino grande
12:36
consigli
ascolta i miei Porcellino grande
Un altro che non Siete arrivati a casa?
Porcellino grande
Porcellino medio
Io ho ancora il dolce
della mamma, alle
cinque vi va bene?
15:50
Porcellino medio
Perfetto!
15:53
Porcellino
grande
Ok! A dopo!
Porcellino piccolo
16.04
Ciao a dopo!
16:08
Porcellino medio
Ciao!
16:09
IRENE MOTTA
CANTAMI, O DIVA…
Il porcellino grande, contento per aver messo fuori gioco il lupo, ma molto dispiaciuto per la sorte
dei fratelli, decise di lasciare la sua casetta nel bosco e di trasferirsi in città.
Voleva iscriversi all’università per diventare mastro costruttore e insegnare a tutti gli animali a
fabbricare case a prova di lupo.
Il giorno seguente si svegliò di primo mattino e, dopo una sana e gustosa colazione, mise in un fagotto
un cambio d’abiti, della frutta e un tozzo di pane e si diresse verso il sentiero che portava in città.
A metà strada si fermò in una fresca radura verdeggiante e consumò il suo pranzo sulla riva di un
ruscello.
Passo dopo passo raggiunse la destinazione desiderata e, senza perdere tempo, trovò un alloggio
sicuro.
Dopo una piacevole dormita, il porcellino cercò l’università che facesse al caso suo.
Una volta iscritto, fra squadre, compassi e formule matematiche, si dedicò con impegno e costanza
allo studio e divenne un bravo mastro costruttore.
Lì conobbe un simpatico porcellino che, come lui, aveva avuto una brutta disavventura con il temibile
lupo.
Conseguito il diploma con il massimo dei voti, i due decisero di diventare soci e fondarono la “Anti-
Lupo”, un’azienda che aiutava i giovani a proteggersi dagli attacchi del feroce animale.
Tornati nel bosco, si misero all’opera costruendo casette nuove di zecca, capaci di resistere al gelido
inverno e agli assalti dei lupi malintenzionati.
Aiutandosi l’un l’altro e cantando canzoncine allegre, il lavoro diventava piacevole e si svolgeva con
meno fatica.
I due porcellini vissero così per molto tempo, ridendo, scherzando e aiutandosi nei momenti di
difficoltà.
La vita, infatti, si affronta meglio quando gli amici ti stanno accanto e ti dimostrano il loro affetto e
la loro bontà.
ONICA ALESSIA
C’era una volta una famiglia di porcellini che viveva in apparente armonia. In realtà il Porcellino
Grande nascondeva il suo odio verso i fratelli e i genitori. Lui era il più grande e quindi gli
assegnavano sempre l’incarico di occuparsi dei fratelli più piccoli, quando mamma e papà non c’erano
e questo lo capiva, ma il problema era che i fratelli lo avevano sostituito con un nuovo amico, dopo
tutto quello che lui aveva fatto per loro!
In un giorno di sole, dopo la scuola, i suoi fratelli più piccoli, come ogni volta, erano andati al parco
e lì conobbero un lupetto che nel giro di poco diventò il loro miglior amico. Cosi quasi ogni giorno
da allora il lupetto Josh veniva a casa loro e Peter, il fratello maggiore, lo odiava sempre di più.
Passarono gli anni e, quando anche il più piccolo dei porcellini compì dieci anni, Peter prese una
drammatica decisione: uccidere Josh, così da poter vivere la sua vita con i fratelli senza intralci.
Un giorno prese un coltello, finse di giocarci, ma lo conficcò nell’addome del lupo e spinse con forza,
tracciando una retta. Infilò poi il cadavere in un sacco nero e lo bruciò.
Tornato a casa, fece finta di niente, ma pochi giorni dopo, a causa dei troppi sensi di colpa, se ne
andò! La verità, purtroppo, è che nessuno andò a cercarlo…
LA FIABA DEI TRE PORCELLINI RACCONTATA DA WALT DISNEY
I tre porcellini vivono sereni con la loro madre in una casetta ai piedi del bosco.
Il grande Lupo cattivo, invece, abitava tutto solo sulla cima del poggio, da dove poteva osservare
indisturbato i tre porcellini che ridevano e scherzavano.
Un giorno la mamma disse ai suoi piccoli: “Figliuoli è giunto il momento per ciascuno di voi di
prendere la propria strada e di vivere nella propria casa”. I porcellini così si divisero le caramelle e in
beve tempo furono pronti a lasciare la casa ai piedi della collina e, anche se la loro mamma era triste,
li baciò sulla fronte e li lasciò partire.
Mentre camminavano, parlavano tra loro del Lupo cattivo, temendo che li mangiasse ed avevano
ragione perché il Lupo era sempre lì, affacciato alla finestra, a spiarli con il binocolo.
“Io andrò da questa parte a costruire la mia casetta”, disse il Primo Porcellino. “E io andrò da
quest’altra”, disse il Secondo. “Io invece la costruirò proprio qui”, concluse il Terzo. Così si
separarono. Il Primo costruì una casetta di paglia e in poco tempo fu fatta: era molto bella, ma poco
solida, ma questo non importava al Porcellino che si definiva contento.
Il Secondo costruì una casetta di legno e sega e inchioda e la casa è presto fatta, ma anche questa è
piuttosto fragile, ma così come il fratello anche questo si definiva contento.
Il Terzo invece costruì una casa di mattoni, bella e resistente.
I primi fratelli andarono a vedere la casetta del Terzo e, mentre erano in visita, venne a trovarli il
Lupo con dei dolcetti. “Volete fare amicizia con me?”, chiese e i tre fratelli lo ospitarono, diventando
buoni amici. Tutti erano felici e contenti e per tutto il giorno cantarono: “Siam tre Piccoli Porcellin
ed un Lupo Piccolin, mai nessun ci dividerà. trallallerolà”.
MATTIA GIUSEPPE SPAGNOLI
Avvertimento: se si sta male dopo aver ingerito la miscela rivolgersi al più presto in un centro Medico.
Non riscaldare l’intruglio: rischio esplosione o evaporazione gas nocivi-tossico. Non ci si assume la
responsabilità di eventuali danni a cose o persone.
Alle ore 12:30, dopo aver saltato il pranzo, il Lupo Cattivo si presento in ambulatorio.
Il Dottor Giantarlo De Scarabei diagnosticò quanto segue:
- più scottature lungo tutto il corpo, la più grave sulla coda priva di pelo;
- unghia rotta dell’alluce del piede destro procuratosi durante la fuga;
- scheggia di legno nella mano sinistra conficcatasi mentre saliva sul tetto con la scala;
- graffi sulla schiena causati dalla caduta dal camino.
Si prescrive pomata “Pino Rosso” da spalmare sulla coda tre volte al giorno.
Riposo e dieta vegetariana per evitare analoghi incidenti in futuro.
MATILDE ZAMPIERI
TELEGRAMMA
I tre porcellini vivevano in montagna in tre case diverse. Timmy si era costruito una casa di paglia,
Tommy una di legno e Gimmy una di mattoni. Per trovare le case bisognava attraversate il bosco, con
tante piante e serpenti molto velenosi. Alla fine del bosco si potevano vedere tre cartelli.
Il primo con la freccia rivolta a destra indicava la città di Moena, il secondo con freccia dritta indicava
le piste da sci e il terzo con freccia a sinistra segnalava Predazzo, una cittadina lì vicino.
Per trovare la casa di Timmy bisognava prendere la seconda indicazione, quella che avrebbe portata
alla pista da sci. Poco prima delle piste, si trovava una casetta di paglia, molto piccola con solo due
stanze: il bagno e una camera dove Timmy mangiava e dormiva.
Per la seconda casa, quella di Tommy, bisognava proseguire e attraversare la pista da sci, dove ci
voleva molta attenzione perché vi erano sciatori pazzi che ti investivano. Bisognava poi proseguire
per la città, continuare dritto ad un incrocio e poi girare a destra. Poco più avanti si sarebbe incontrato
la casa di Tommy. È più grande di quella di Timmy, arredata con mobili in legno, un grande letto e
un piccolo focolaio centrale.
La terza casa, quella di Gimmy, era oltre la casa di Tommy, arrivare alla prima rotonda e prendere la
terza uscita, proseguire poi dritti fino ad un semaforo, quindi girare a destra. La casa era di mattoni,
molto confortevole e nella cucina vi era un camino con acceso un grande fuoco con sopra una pentola
piena di acqua bollente.
OROSCOPO DEL LUPO
Un giorno nel paese dei Tre Porcellini ci fu una grande festa. I tre fratelli si riunirono e decisero di
andare insieme a trascorrere un allegro pomeriggio al circo. Appena arrivati furono attratti da un
grande tendone, dove all’interno si leggeva l’oroscopo.
Decisero di entrare e di scoprire che cosa il futuro avesse previsto per loro.
All’interno trovarono un cartomante seduto davanti ad un tavolino, coperto da una tovaglia con
disegnate tantissime carte.
Il cartomante sembrava molto strano ai Tre Porcellini: era vestito di nero, con un grande cappello che
gli copriva il viso. Chiese loro le date di nascita: Timmy era nato il 30 marzo, Tommy il 1 maggio e
Gimmy il 10 marzo.
Il cartomante disse: “Timmy, tu sei del segno dell’Ariete e quindi ti aspetterà una settimana molto
pesante, dovrai scappare da un grosso pericolo e un forte vento attaccherà i tuoi beni immobili!
Tommy, chi è del segno del Toro non vivrà un momento favorevole! tutte le persone che conosci
saranno contro di te e bocceranno tutte le tue idee. Anche le tue proprietà subiranno danni. Gimmy,
per te sarà diverso: sei nato sotto il segno dei Pesci, che è ottimo e ti aspetterà una settimana molto
felice e tranquilla, dove tutto sarà a tuo favore. La tua casa è una garanzia!”
Quando il cartomante si girò, i Tre Porcellini notarono che aveva una lunga coda pelosa, che
assomigliava a quella del lupo. I tre capirono che il lupo si era travestito e, scordando tutto quello che
aveva detto loro, scapparono correndo il più veloce possibile per paura di essere mangiati.
ELISA ZANONI
C’erano una volta Tre Porcellini che vivevano con i loro genitori in una piccola stalla, ma dal
momento che si sentivano grandi, anche se non lo erano, decisero di trovarsi una nuova casa.
Quando la madre lo venne a sapere disse loro: “Mi raccomando, fate attenzione! Là fuori ci sono tanti
pericoli per dei piccoli porcellini come voi, specialmente il lupo”. E i tre risposero: “Certo mamma!”
In realtà nelle loro teste sbuffavano, perché credevano che il lupo non fosse più un pericolo per loro.
Partirono e si trovarono ad un bivio; il porcellino grande prese la strada sulla destra, il medio a sinistra
e quello piccolo scelse la strada di mezzo. Quest’ultimo arrivò in un paesino e qui costruì una casa di
paglia e fango dove si mise a vendere computer, ma ben presto arrivò il lupo, buttò giù la casa e rubò
tutti i computer. Il porcellino medio costruì una casa di legno, con pannelli solari ed impianto
d’allarme; vi allestì un centro benessere, ma il lupo si intrufolò travestito da visitatore e distrusse
tutto, lasciando il porcellino in rovina. Ma non ancora contento arrivò dal porcellino grande, sicuro
che sarebbe riuscito a infastidire anche questo. Egli però aveva costruito una casa che trasformò in
un locale discoteca; era più resistente, di mattoni, infatti il lupo questa volta non riuscì nella sua
impresa.
I due fratellini capirono che erano troppo piccoli per vivere da soli e tornarono dalla loro mamma.
I PROBLEMI DEI TRE PORCELLINI
C‘erano una volta tre porcellini che vivevano nel fienile di un contadino che aveva promesso agli
abitanti del paese cotechino e salsicce per Natale.
I porcellini decisero quindi di scappare e costruirsi una casa nel bosco, impresa non molto facile per
loro.
La loro mamma era molto triste per questa scelta e li mise in guardia sui pericoli a cui andavano
incontro, ma sapeva che il loro destino sarebbe stato ben peggiore quindi un bel giorno, all’alba,
quando ancora tutti dormivano, i fratelli scapparono.
Le loro strade si divisero subito e il più piccolo si trovò ben presto a dover fare i conti con un grosso
problema: come costruire una casa che lo potesse proteggere dalle notti fredde e dagli animali feroci
del bosco. Radunò della paglia, ma il sole stava calando e si sentiva impaurito e solo. Per fortuna
passò di lì un gufo, che con il suo becco aiutò il nuovo amico a costruire un rifugio, ma non appena
arrivò il lupo, buttò giù tutto e si mangiò il porcellino.
Il fratello medio aveva una idea per la sua casa, ma non sarebbe riuscito da solo a realizzarla. Chiese
aiuto ad un cervo che passava di lì, con le sue corna radunò e impilò della legna e costruirono così
una casettina di legno. Non era molto calda, ma almeno si poteva riparare dal temporale che stava
arrivando. Purtroppo per lui però arrivò anche il lupo che, non ancora sazio, si mangiò pure il cervo.
Il porcellino grande incontrò, vicino al laghetto, la fatina dei boschi e le chiese aiuto. Gli procurò dei
mattoni e degli aiutanti tra gli animali del bosco. Insieme costruirono così una bellissima casa alla
quale il lupo non riuscì nemmeno ad avvicinarsi. Il più grande dei tre fratelli era salvo!