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Caro lettore,
Mi chiamo Luca Sadurny e sono l’autore del riassunto che stai per leggere.
Nell’arco degli ultimi 15 anni, ho letto e messo in pratica centinaia di libri di crescita personale
con l’obiettivo di migliorare me stesso e la mia vita.
I risultati sono stati talmente eccezionali da spingermi a voler condividere le lezioni apprese
con il maggior numero di persone. Per questo ho migliorato appunti e note gelosamente
custodite sul mio computer per preparare dei riassunti completi (e non solo) per permettere a
chiunque di ottenere gli stessi risultati.
Luca Sadurny
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Presentazione 4
La scheda 4
Il libro in un paragrafo 4
Note finali 16
Titolo originale: Rich Dad Poor Dad. What the Rich Teach Their Kids
about Money That the Poor and Middle Class Do Not!
Tempo di lettura del riassunto: 12 minuti (3 ore per leggere l’intero libro)
Il libro in un paragrafo
La stragrande maggioranza della popolazione nasce con un handicap che si porterà dietro per
tutta la vita. Tale handicap riguarda la mancanza di qualsiasi educazione finanziaria: né i
nostri genitori, né la scuola, né i nostri amici e conoscenti ci spiegano infatti come
funzionano i soldi e come gestirli. Risultato: ci portiamo dietro questa grave lacuna tutta
la vita, commettendo errori che condizioneranno per sempre la nostra situazione economica.
Sembrava essere il destino di Robert Kiyosaki, nato in una famiglia della classe media
americana in cui l'argomento denaro era addirittura tabù. Ma all'età di 9 anni, il piccolo Robert
ha la fortuna di incontrare una sorta di secondo padre che accetta di spiegargli tutto quello che
bisogna sapere per diventare ricchi. Oltre a suo padre (il padre povero del titolo), Robert avrà
quindi un padre ricco da cui imparare sei lezioni essenziali per ottenere successo e ricchezza.
Kiyosaki può essere anche considerato un vero e proprio attivista che milita in favore
dell'educazione finanziaria e che combatte il diffuso fenomeno dell'analfabetismo finanziario. Il
successo (non immediato) del suo libro "Rich Dad, Poor Dad" lo porteranno a dedicarsi sempre
di più a questi temi e a fondare le società CashFlow Technologies Inc. che gestisce i marchi
Rich Dad e Cashflow (dal nome del suo gioco educativo Cashflow 101).
Ma la paura non è tutto: l'avidità gioca un altro ruolo fondamentale perché quando riceviamo il
nostro stipendio, iniziamo a pensare a tutte le splendide cose che possiamo ottenere con il
denaro. A quel punto eccoci nel bel mezzo del pattern della corsa dei topi (rat race) : ci
alziamo ogni mattina per andare a lavoro, paghiamo le nostre spese. Il giorno dopo ci alziamo
per andare a lavoro, paghiamo le nostre spese e via dicendo. E in questo pattern, guadagnare
di più non risolve niente: più guadagniamo, più spendiamo. E più guadagniamo, più
siamo tassati dallo stato. La conseguenza è che i soldi non bastano mai e allora lavoriamo
sempre di più senza andare alla radice del problema e per tutta la vita siamo in questa folle
corsa in cui la paura e l'avidità controllano la nostra vita (da cui il concetto di rat race o corsa
dei topi che è citato regolarmente nei libri di educazione finanziaria).
La verità è che un lavoro è solo una soluzione a breve termine ad un problema a lungo
termine. Molte persone hanno solo un problema a breve termine nella loro testa: le fattura e
bollette da pagare alla fine del mese. I soldi controllano la loro vita e non riescono mai a porsi
la domanda: “c'è forse un altro modo?”, “esiste un'alternativa a riprodurre quello che hanno
fatto i miei genitori lavorando tutta la vita per i soldi?”.
I poveri e la classe media comprano soprattutto dei passivi, spesso credendo che siano degli
attivi. È quanto avviene per l'acquisto della propria residenza principale: molti di noi sono
convinti che diventare proprietari della nostra casa significhi investire in un attivo. In
realtà, una delle grandi rivelazioni di "Padre ricco Padre Povero" è che la nostra casa di
proprietà è un passivo fino a quando ci abitiamo dentro. Il motivo è semplice: pagando ogni
mese le rate del mutuo, questa casa ci porta via soldi. Diverso è invece il caso di una casa che
mettiamo in affitto e che ogni mese ci fa guadagnare qualcosa.
Naturalmente questo non significa che non dobbiamo comprare una casa. L'importante è non
investire la totalità dei nostri soldi in questa casa e comprendere che non stiamo investendo in
un attivo. Se investissimo gli stessi soldi in azioni ed obbligazioni, ogni anno potremmo far
fruttare questo denaro. La casa invece è una spesa costante che ci porta via soldi ogni mese.
Sembra abbastanza logico ma devo ammettere che, prima di leggere questo libro anni fa, non
ci avevo pensato. Ho comprato casa a 26 anni e per me era davvero la base da cui iniziare.
Non rimpiango la scelta perché non ho puntato solo su questo investimento ma con gli anni ho
scoperto che molti esperti di educazione finanziaria arrivano a consigliare di investire prima in
una casa da affittare a qualcun'altro e poi nella propria residenza principale.
Per ricapitolare:
● i poveri comprano passivi ed hanno solo spese (le rate dell'auto, le rate dei prestiti
per comprare telefoni e televisioni...)
Semplice: le prime due categorie sono analfabete dal punto di vista finanziario (nessuno
ha insegnato loro come gestire il proprio denaro), mentre l'ultima categoria possiede una
solida educazione finanziaria.
Moltissimi continuano a non essere d'accordo sul fatto che la propria casa non sia un asset, un
bene, un attivo. E anche le banche sembrano considerare una casa come un attivo,
considerandola nel nostro patrimonio. In realtà, quello che conta è se questa casa genera
guadagni o spese per noi. Se la casa è una spesa, allora è purtroppo un passivo (almeno fino a
quando finiremo di pagarla).
La terza grande lezione di "Padre Ricco Padre Povero" è che per costruire la propria
sicurezza ed indipendenza finanziaria, è necessario badare ai propri affari.
Cosa significa? Per Kiyosaki la formula è semplice: conserva il tuo lavoro ma inizia ad investire
in attivi e non in passivi. Mantieni quindi le spese basse, riduci i debiti ed inizia a costruire
diligentemente una solida base di beni.
● attività commerciali che non richiedono la tua presenza (se la richiedono si tratta di un
lavoro e non di un investimento
● azioni
● obbligazioni
● immobili che producono guadagni (es. un appartamento che puoi mettere in affitto)
● prestiti offerti ad altre persone (l'autore parla di IOUs che potremmo tradurre come
cambiali)
● diritti d'autore per opere intellettuali (es. libri o musica) e brevetti
● qualsiasi altra cosa che abbia un valore sul mercato e che produca reddito.
Badare ai propri affari significa lavorare sul nostro patrimonio investendo in beni che
fanno lavorare i nostri soldi per noi. La cosa stupenda è che i soldi lavorano 24 ore su 24
senza bisogno del nostro intervento.
Un'altra importante distinzione è che i ricchi comprano beni di lusso alla fine mentre i poveri e
la classe media tendono a comprarli all'inizio.
Una società può essere un semplice raccoglitore con alcuni documenti legali all'interno. Si
tratta di un corpo legale senza anima che è però estremamente importante per i ricchi. Il
motivo è semplice: le tasse sulle società sono più basse delle tasse sulle persone.
Senza dimenticare che alcune spese possono essere effettuate attraverso una società evitando
tasse. Una vacanza può infatti diventare un viaggio di affari, un mobile può diventare un
elemento del nostro ufficio ed un'auto può essere considerata una spesa aziendale.
L'autore ci spiega che la maggior parte degli americani (ma vale anche per noi italiani)
lavorano 5 mesi all'anno per il governo a causa delle tasse. La grande verità è che non solo
siamo tassati quando guadagniamo (imposte sui redditi) ma anche quando spendiamo
(attraverso l'IVA ad esempio).
In termini di tassazione, è molto più intelligente investire che spendere: le tasse sugli
investimenti sono infatti sempre più basse. I vantaggi fiscali non sono l'unico vantaggio
delle società: avere una società ci offre anche una protezione legale contro eventuali
litigi o problemi. I ricchi infatti usano le società per nascondere la maggior parte della loro
ricchezza: in caso di problemi, i creditori e avversari potranno quindi danneggiare solo una
parte del loro patrimonio.
Per capire i vantaggi di questa strategia, prendiamo l'esempio della storia di Kiyosaki.
Nonostante un lavoro molto ben pagato presso la società Xerox, l'autore viveva una grande
frustrazione: più guadagnava, più l'ammontare delle deduzioni fiscali gli sembravano enormi.
Per questo motivo, decise di creare una società attraverso la quale effettuare investimenti
immobiliari. In meno di tre anni la sua società gli faceva guadagnare ben più che il suo lavoro
strapagato alla Xerox.
Kiyosaki ci spiega che senza la sua educazione finanziaria (acquisita grazie ai consigli del
padre ricco del titolo), non avrebbe mai potuto raggiungere tale risultato. 4 sono le expertise
1. contabilità
2. investimenti
3. conoscenza del mercato
4. legge
Per questo investire nella propria intelligenza finanziaria è il modo più rapido e sicuro per
diventare ricchi.
Secondo l'autore, la fortuna è qualcosa che possiamo creare noi stessi, proprio come
possiamo creare denaro. Come? Attraverso il bene più grande che possediamo: la nostra
mente. Se ben formata, la nostra mente può creare delle enormi ricchezze.
Esistono due categorie di investitori: quelli che comprano investimenti già pronti (es. un
package di azioni) e quelli che creano degli investimenti. Se vuoi rientrare nella seconda
categoria devi sviluppare queste 3 competenze:
1. Trovare un'opportunità che tutti gli altri non hanno (ancora) visto
2. Raccogliere soldi
3. Lavorare con persone intelligenti.
Il padre povero dell'autore credeva nel dogma della specializzazione e consiglia quindi a
Robert di andare all'università e specializzarsi il più possibile. Il padre ricco invece consiglia
"cerca di imparare un po' di tutto" per non essere mai schiavo di un solo lavoro o settore.
I giovani dovrebbero scegliere il loro primo lavoro non in base allo stipendio ma in base
alla possibilità di imparare nuove cose. L'istruzione e la conoscenza sono molto più
importanti dei soldi sul lungo termine perché se ben utilizzati possono diventare una fonte
costante di redditi e ricchezza.
Ecco un'altra importante rivelazione che costituisce la sesta ed ultima lezione di "Padre Ricco
Padre Povero": i ricchi lavorano (soprattutto) per imparare e non per i soldi.
La maggior parte delle persone sono vicine all'analfabetismo finanziario: questo costituisce
un grande handicap per loro ma anche una grande opportunità per chi ha la pazienza e la
lungimiranza di formarsi sui 4 temi fondamentali:
● della contabilità
● degli investimenti
● della conoscenza del mercato
● della legge.
Queste persone avranno, infatti, un enorme vantaggio competitivo sulla massa di persone
che non alzano mai la testa per capire che sono in una folle corsa in cui si riproduce il pattern
della rat race (corsa dei topi): lavoro, spese, tasse, lavoro, spese, tasse...
Per quanto mi riguarda, si tratta di uno dei primi libri di educazione finanziaria che ho letto e
devo dire che anche rileggendolo a distanza di anni non posso che consigliarlo a tutti. Il libro di
Kiyosaki contiene le basi essenziali dell'educazione finanziaria e permette di aprire gli occhi su
una realtà fondamentale: nessuno ci prepara nella vita per gestire i nostri soldi anche se si
tratta di una competenza assolutamente fondamentale.
“
Il singolo bene più potente che tutti abbiamo è la nostra mente. Se è ben allenato, può creare
enormi ricchezze in quello che sembra essere un istante.
“
A scuola impariamo che gli errori sono negativi e siamo puniti per averli fatti. Tuttavia, se si
guarda al modo in cui gli esseri umani sono progettati per imparare, tutti impariamo facendo
errori. Impariamo a camminare cadendo. Se non cadessimo mai, non cammineremmo mai.
“
La maggior parte delle persone non riesce a rendersi conto che nella vita, non è quanti soldi si
fanno, ma quanti soldi si conservano.
“
Non essere dipendente dal denaro. Lavora per imparare, non lavorare per soldi. Lavora per la
conoscenza. "
“
Nel mondo in rapida evoluzione di oggi, non è più tanto quello che sai che conta, perché
spesso quello che sai è vecchio. È quanto velocemente impari. Questa abilità non ha prezzo.
“
"Sei povero solo se ti arrendi. La cosa più importante è che tu abbia fatto qualcosa. La maggior
parte delle persone parla e sogna solo di diventare ricca. Tu hai fatto qualcosa.
Ho una buona notizia per te: puoi ottenere altri riassunti di grandi libri di crescita personale.
Sappi che riassumo solo libri che possono avere un vero impatto sulla tua vita.
Un grande abbraccio,
Luca Sadurny