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Dott. Prof.

Giuseppe Calligaris 1878 - 1944


Docente di Neuropatologia nella Regia Università di Roma

Foto d’epoca del Prof. Calligaris, ripreso nell’atto di caricare sulla spalla
sinistra di un soggetto, una placca cutanea nella banda laterale del corpo.
Letterato Salvatore Claudio
aka Lascaux

L’INDICE
DEI RICORDI

Iª serie
“ P o i ch é l a v i t a s p i r i t u a l e d e l l'u o m o
n o n è s o l a m e n t e l e g a t a a l l'a t t i v i t à
del proprio cer vello in ispecie e di
tutto il proprio organismo
i n g e n e r e , m a è a n ch e v i n c o l a t a
notisi bene, per leg ge fondamentale
d e l l'i n t e r d i p e n d e n z a , c o n l a v i t a
di tutti gli altri esseri umani non solo
m a c o n q u e l l a d e l l' Un i v e r s o

Giuseppe Calligaris

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RINGRAZIAMENTI

Non mi dilungherò in critiche o prediche, su quello che è la Scienza


oggi altri lo stanno già facendo molto meglio di me e con più
argomenti. Considerare ancora l’essere“umano”solo come cavia da
laboratorio e come materiale biologico da manipolare a proprio
piacimento, è qualcosa di aberrante ed inaccettabile, che porterà
l’attuale scienza ufficiale con il suo stuolo di bravi scientisti, in un
“Cul de sac”senza vie di fughe.

Voglio invece spendere due parole di ringraziamento per quegli anonimi


ricercatori “fuori dal coro” che fanno “vera ricerca”, non solo senza “onori
ed onorari” ma anche con coraggio e dedizione, portano (non senza rischi) il
vessillo di una Nuova Scienza, liberi da quell’abbraccio mortale che i vari
ottusi scientisti di turno, collusi con il potere mediatico gestito dagli
“Illuminati” di turno, via via gli offrono, consci del fatto-perchè è un fatto
che l’essere umano, non è solo pura materia, ma il tempio della nostra Deità,
la rappresentazione dell’universo stesso, come la fisica moderna ha già
ampiamente dimostrato, con le sue regole ed i suoi attori.

Una nuova “Scienza”, che ruoti attorno all’uomo, in quanto “essere” ed


espressione della Coscienza Universale”, dalle potenzialità spirituali enormi
ed inespresse, una rivoluzione “Copernicana” nello studio di ogni aspetto
dell’uomo facente parte e non avulso, dalle leggi che regolano questo ed altri
universi. Fortunatamente per noi qualcuno si è già incamminato sul duro
sentiero della “ricerca indipendente”, un nome su tutti: Corrado Malanga con
il suo Alien Cicatrix, (www.ufomachine.org) a cui va tutta la mia stima ed
ammirazione, grazie Corrado.

E’ alle tue ricerche che devo lo sprone per la stesura di questo mio piccolo
contributo, non posso altresì nemmeno sottacere l’aiuto determinante datomi
dal Prof. Giuseppe Calligaris che dedicò la sua vita, con costanza e passione
certosina, alla scoperta e sperimentazione pratica, delle invisibili e
meravigliose, catene lineari del corpo e dello spirito.

Un Chimico Organico: Corrado Malanga) ed un Neuropatologo:


Giuseppe Calligaris che studiano e descrivono l’uomo, (in quanto essenza
spirituale e non solo fisica) con metodi e strumenti diversi e che arrivano alle
stesse conclusioni, non è fantastico? Altre figure scientifiche in altrettante
discipline in futuro, ne sono sicuro, si aggiungeranno, a questo sparuto
gruppo di coraggiosi ricercatori che, con una visione olistica della neonata
“Nuova Scienza” (per ora di frontiera); e con al centro dei loro studi l’uomo
come essere “Spiritualmente Divino” (quello che i vari gruppi di potere, con
diversi sotterfugi e mezzi, ci ha sempre tenuto nascosto) strapperanno senza
indugio il velo secolare che nasconde la nostra vera natura, questo è un
auspicio ma anche la mia speranza.

Per quel che mi riguarda confido che questa mia prima e piccola ricerca
(una goccia in mezzo all’oceano del sapere) possa servire a qualcuno, fosse
anche ad un solo individuo.
Letterato Salvatore Claudio

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Le bande colorate in verde, 1-10-9-8-7-6-5-4-3-2-1 sono le bande
(interdigitali e assiali) longitudinali primarie (larghe 1 cm circa) e sono
attraversate dalle bande primarie trasversali, qui omesse dall’illustrazione,
per esigenze di spazio e di comprensione dello schema. Vedere la Fig. 8.
(*) Banda N°1 (Dissociazione mentale) non visibile in figura ma
esistente e decorrente, sul lato della mano (lato mignolo) come la sua
omonima (lato pollice).
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Fig. 1 - Le linee primarie e le linee secondarie in un sistema longitudinale

BANDA N° 1. - Le dissociazioni mentali, i segmenti del


sistema nervoso cerebro-spinale, le radici e i nervi.
8. Dissociazione di tutti gli amori, intestino e cortex cerebri
7. Dissociazione di tutti gli oblii, apparato gastrico e subcortex superior - 6.
Dissociazione di tutte le memorie, apparato sessuale e subcortex inferior - 5.
Dissociazione di tutti gli odii, fegato, basis cerebri et cerebellum - 4.
Dissociazione di tutti i dolori, milza e medulla cervicalis - 3. Dissociazione
di tutti i piaceri, pancreas e medulla dorsalis - 2. Dissociazione di tutti i
sonni, apparato respiratorio e medulla lumbo-sacralis - 1. Dissociazione di
tutte le emozioni, cuore, radices et rami peripherici.

BANDA N° 2. - Gli amori e i segmenti dell'intestino.


1. Amore sessuale e duodeno - 2. Amore familiare e digiuno - 3. Amore
patrio e ileo - 4. Amore umanitario e religioso, cieco e appendice - 5. Amore
per la società e colon ascendente - 6. Amore per la natura e colon trasverso -
7. Amore per l'arte e colon discendente - 8. Amore per il lavoro, sigma colico
e retto.

BANDA N° 3. - Gli oblii e i segmenti dell'apparato gastrico.


1. Oblio dell'amore sessuale e piloro - 2. Oblio della famiglia e segmento
inferiore dello stomaco - 3. Oblio della patria e segmento medio dello
stomaco - 4. Oblio dell'umanità e della religione e segmento superiore dello
stomaco - 5. Oblio della società, cardias e segmento inferiore dell'esofago
6. Oblio della natura e segmento superiore dell'esofago - 7. Oblio dell'arte e
faringe - 8. Oblio del lavoro e bocca.

BANDA N° 4. - La memoria, i segmenti degli organi sessuali


e la vescica urinaria.
1. Ricordi sessuali e vescica urinaria - 2. Ricordi familiari e uretra - 3.
Ricordi patrii, testicoli e ovaie - 4. Ricordi umanitari e religiosi, condotti
deferenti e trombe - 5. Ricordi di società, utricolo prostatico e utero - 6.
Ricordi inerenti agli aspetti della natura, un segmento del pene e vagina - 7.
Ricordi d'arte, un segmento del pene e clitoride - 8. Ricordi inerenti al
lavoro, glande e vulva.

BANDA N° 5. - Gli odii e i segmenti del fegato.


1. Odio per l'amore sessuale e margine anteriore del fegato - 2. Odio per la
famiglia e segmento retrostante del fegato - 3. Odio per la patria e segmento
retrostante del fegato - 4. Odio per l'umanità e per la religione e colecisti - 5.
Odio per la società e segmento retrostante del fegato - 6. Odio per la natura e
segmento retrostante del fegato - 7. Odio per l'arte e segmento retrostante del
fegato - 8. Odio per il lavoro e margine posteriore del fegato.

___________________________________________________________________________
(*) Da notare che, in tutte le bande, fra il segmento viscerale N. 4 e quello N. 5 è interposto un
altro segmento intermedio, qui non ricordato, che è il loro collettore, ad esempio:
per la Banda N° 2 il collettore (di tutti gli amori) è la linea assiale longitudinale del pollice.

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BANDA N° 6. - Le associazioni mentali, i segmenti dei reni
e del sistema neurovegetativo.
8. Confusione di tutti gli amori, innervazione vegetativa dell'intestino e
polo superiore del rene - 7. Confusione di tutti gli oblii, innervazione
vegetativa dell'apparato gastrico e segmento sottostante del rene - 6.
Confusione di tutti i ricordi, innervazione vegetativa degli organi sessuali
e della vescica urinaria segmento sottostante del rene - 5. Confusione di
tutti gli odii, innervazione vegetativa del fegato e segmento sottostante
del rene - 4. Confusione di tutti i dolori, innervazione vegetativa della
milza e segmento sottostante del rene - 3. Confusione di tutti i piaceri,
innervazione vegetativa del pancreas e segmento sottostante del rene - 2.
Confusione di tutti i sonni, innervazione vegetativa dei polmoni e
segmento sottostante del rene - 1. Confusione di tutte le emozioni,
innervazione vegetativa del cuore e polo inferiore del rene.

BANDA N° 7. - I dolori e i segmenti della milza.


1. Dolore per l'amor sessuale e margine anteriore della milza - 2.
Dolore per la famiglia e segmento retrostante della milza - 3. Dolore per
la patria e segmento retrostante della milza - 4. Dolore per l'umanità e
per la religione e segmento retrostante della milza - 5. Dolore per la
società e segmento retrostante della milza - 6. Dolore nella natura e
segmento retrostante della milza - 7. Dolore nell'arte e segmento
retrostante della milza - 8. Dolore per il lavoro e margine posteriore della
milza.

BANDA N° 8. - I piaceri e i segmenti del pancreas.


1. Piacere sessuale e margine della testa del pancreas - 2. Piacere per la
famiglia e segmento susseguente del pancreas - 3. Piacere per la patria e
segmento susseguente del pancreas - 4. Piacere in rapporto all'umanità e
alla religione e segmento susseguente del pancreas - 5. Piacere per la
società e segmento susseguente del pancreas - 6. Piacere per la natura e
segmento susseguente del pancreas - 7. Piacere per l'arte e segmento
susseguente del pancreas - 8. Piacere per il lavoro e margine della coda
del pancreas.

BANDA N° 9. - I sonni e i segmenti dei polmoni.


1. Il sonno, l'amore sessuale e la base dei polmoni - 2. Il sonno, la
famiglia e un segmento soprastante dei polmoni - 3. Il sonno, la patria e
il terzo medio dei polmoni - 4. Il sonno, l'umanità, la religione e gli apici
dei polmoni - 5. Il sonno, la società e i bronchi - 6. Il sonno, la natura e
la trachea - 7. Il sonno, l'arte e la laringe - 8. Il sonno, il lavoro e le fosse
nasali.

BANDA N° 10. - Le emozioni e i segmenti del cuore.


1. Emozione sessuale e margine sinistro del cuore - 2. Emozione
familiare e segmento susseguente - 3. Emozione patria e segmento
susseguente - 4. Emozione umanitaria e religiosa e segmento susseguente
- 5. Emozione per la società e segmento susseguente (*) - 6. Emozione
per la natura e segmento susseguente - 7. Emozione per l'arte e segmento
susseguente - 8. Emozione per il lavoro e margine destro del cuore.

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Una breve introduzione ed un piccolo excursus biografico e storico è necessario al
lettore che si imbatte per la prima volta nelle ricerche di Giuseppe Calligaris e delle
sue linee iperestiche . E' passato quasi un secolo da quando casualmente il giovane e
promettente neuropatologo Calligaris, picchiettando col suo martelletto medico la
spalla di un soggetto preso in esame, scoprì le linee iperestetiche che formano (come
lui le chiama) le catene lineari del corpo e dello spirito.

Da allora, studiò e sperimentò incessantemente per anni su centinaia di soggetti,


(fino alla sua morte avvenuta nel 1944) gli effetti della stimolazione delle catene
lineari sul corpo, sulla mente e sullo spirito. In realtà andò oltre ma, per l'ostracismo,
che la scienza ufficiale dell'epoca (prima) e gli editori (poi) dimostrarono nei suoi
confronti, lo convinsero a tenere un profilo basso dovuto anche al saccheggio
reiterato delle sue ricerche ed appunti, che gli Austriaci fecero nella sua clinica
privata di Udine, al punto di costringerlo a stamparsi autonomamente le sue ricerche
e pagarle di tasca propria.

Nonostante queste disavventure, Calligaris lascia ai posteri una vasta produzione


libraria, arrivata a noi e riscoperta, dopo un lungo periodo di oblìo e grazie ad
appassionati e ricercatori indipendenti (in Italia opera attivamente in tal senso,
l’Associazione Vega http;//www.vega2000.it) dove si evince, che i limiti dei campi
energetici che il neuropatologo meticolosamente tracciò sulla pelle e che si ripetono
matematicamente, su tutto il corpo umano, a 66 anni dalla sua morte, ancora non si
intravvedono. Tali e tante sono le possibili combinazioni e gli incroci delle linee
iperestetiche che portarono lo stesso Calligaris a dire:"avrei bisogno di un'altra vita,
per studiarle tutte". Ma quali sono le possibili implicazioni ed applicazioni che
queste invisibili linee iperestetiche richiamano? Tantissime! si parte dal semplice
autoesame psicofisico, all'indagine psicofisico su altri, riequilibrio psicosomatico
mirato per noi stessi e per altri, emersione e/o rafforzamento delle facoltà
radiestesiche, contatto onirico con persone scomparse, trasmissione e ricezione del
pensiero e molto altro ancora.

In questo primo volume, la ricerca è accentrata sopratutto sulla “fabbrica dei


ricordi” come la chiama lo stesso Calligaris, a cui dedicò preferenzialmente,
parecchi capitoli dei suoi scritti. La carica delle linee iperestetiche e delle placche
cutanee, sono qui spiegate in modo semplice e chiaro, arricchite da illustrazioni e
schemi che ne facilitano la comprensione, un ulteriore aiuto inoltre, è dato dal
glossario, inserito nelle ultime pagine del volume che, spiegando, i difficili termini
tecnici adottati dal neuropatologo aiutano anche coloro, che non sono propriamente
dei medici . Pochi consigli per chi si accinge a intraprendere (solo in apparenza) il
difficile e periglioso cammino della ricerca sulle catene lineari : non abbattetevi al
primo insuccesso si stanno rimettendo in moto facoltà ed energie sottili che
“possediamo” da sempre ma che “dormono” da secoli! costanza e impegno si
richiedono al "novello ricercatore" (come era d’uso, chiamare il principiante, lo
stesso Calligaris) ma soprattutto, molti tentativi, e tante, tante prove pratiche.

Le soddisfazioni arriveranno, più o meno presto per tutti, le differenze di tempo


nell’acquisizione di risultati anche eclatanti, dipendono da fattori individuali, alcuni
soggetti inoltre, sono più sensibili e dotati di altri, abituati già (magari da piccoli)
alla presenza ed alla convivenza con queste “energie sottili”.

A tutti questi ricercatori nessuno escluso, un giorno, e all'improvviso, comunque


apparirà un nuovo e fantastico quadro raffigurante “l’uomo cosmico” finalmente
libero di volare e di brillare e la stanchezza mista a delusione, che fino a quel
momento li invadeva, cederà finalmente il posto ad una più sana e fortificante
euforia, che darà nuovo vigore allo studio e alla loro ricerca.

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Fig. 2 - La produzione dei sentimenti nel palmo di un mano.

Linee primarie longitudinali.

N° 1. Laterale del corpo = Dissociazione mentale (Neurasse)


N° 2. Assiale del pollice = Amore (Intestino)
N° 3. Iª Interdigitale = Oblio (Apparato gastrico)
N° 4. Assiale dell'indice = Memoria (Apparato sessuale)
N° 5. IIª Interdigitale = Odio (Fegato)
N° 6. Assiale del medio = Associazione mentale (Reni)
N° 7. IIIª Interdigitale = Dolore (Milza)
N° 8. Assiale dell'anulare = Piacere (Pancreas)
N° 9. IVª Interdigitale = Calma e sonno (Apparato respiratorio)
N° 10. Assiale del mignolo = Emozione (Apparato circolatorio)
N° 1. Laterale del corpo = Dissociazione mentale, c. s. (Neurasse).

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Linee primarie trasversali.

In questo grande quadrato fondamentale intermedio, (vedi anche la Fig. 7)


cioè limitato da quattro linee laterali del corpo, inscritto nella palma della mano
sinistra, le linee trasversali corrispondono alle longitudinali in ordine invertito:
N° 1 = Dissociazione mentale;
N° 10 = Emozione;
N° 9 = Calma e sonno;
N° 8 = Piacere;
N° 7 = Dolore;
N° 6 = Associazione mentale;
N° 5 = Odio;
N° 4 = Memoria;
N° 3 = Oblio;
N° 2 = Amore;
N° 1 = Dissociazione mentale.

Punti cruciali.

Se si tiene fisso uno spillo faradico, percorso da una leggera corrente, sopra ognuno
dei punti cruciali (precedentemente segnati), dopo pochi minuti sorge nella mente
del soggetto, quel sentimento noto in precedenza, che rappresenta la risultante di
quei due che sono propri, uno della linea di tipo longitudinale (laterali N° 1-1. assiali
N° 2- 4 - 6 - 8 -10, interdigitali N° 3, 5, 7, 9) e l' altro della linea d'incrocio di tipo
trasversale (1 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 - 1), resta sempre comunque preponderante la
prima, cioè quella longitudinale che fornisce il tema fondamentale del sentimento,
cosicché lungo i punti cruciali allineati avremo ad esempio:
sulla longitudinale N° 2 (assiale del pollice) ci sono le produzioni degli amori; lungo
la linea N° 3 le produzioni degli oblii;
lungo la linea N° 4 le produzioni dei ricordi;
lungo la linea N° 5 quelle degli odii;
lungo la linea N° 6 quelle delle confusioni;
lungo la linea N° 7 quelle dei dolori;
lungo la linea N° 8 quelle dei piaceri;
lungo la linea N° 9 quelle delle calme e dei sonni;
lungo la linea N° 10 (assiale del mignolo) quelle delle emozioni; e infine;
lungo le due linee laterali N° 1 - 1 quelle delle dissociazioni mentali (cfr. il testo).
Ognuna di queste produzioni, scaglionate lungo una linea longitudinale e
rappresentate dal punto nodale, è preposta a mettere al servizio del sentimento
generale, (rappresentato dalla stessa longitudinale) l'altro sentimento che è specifico
di ogni linea trasversale d'incrocio. Per es. la carica faradica leggera e continua
praticata con l'apice dello spillo, lungo la linea longitudinale N° 2 (assiale del
pollice) nel punto d'incrocio, avrà i seguenti risultati: con la trasversale N° 1
susciterà l'amore per la dissociazione mentale; con la trasversale N° 10 l'amore per
l’emozione; con la trasversale N° 9 l'amore per la calma ed il sonno; con la
trasversale N° 8 l'amore per il piacere; con la trasversale N° 7 l'amore per il dolore;
con la trasversale N° 6 l'amore per la confusione; con quella N° 5 l'amore per
l'odio; con quella N° 4 l'amore per il ricordo (cfr. fig. 8, fig .9); con quella N° 3
l'amore per l’ oblio; con quella N° 2 l'amore per tutti gli amori, ecc.

La stessa regola vale per tutti gli altri punti cruciali (cfr. il testo).
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IL METODO DI RICERCA DEI PUNTI CRUCIALI

“Invitando gli psicologi ad assistere agli spettacoli dietro annunziati e qui


indicati nella Fig. 2, so che l'offerta avrebbe ben poco valore se non potessi
metterli in grado di riprodurre a piacimento e da loro stessi queste
meraviglie nel gran teatro delle catene lineari del corpo e dello spirito.

Incomincio intanto con avvertirli che tutti questi fenomeni non son qui
teoricamente immaginati, ma vennero da me realmente determinati con
1000 esperimenti metodicamente eseguiti.

Non si tratta quindi di dire se piace o se non piace questa rappresentazione


fantastica che si potrebbe, da giudici compiacenti, anche considerare come
ingegnosa. Non si tratta di discutere sull'apparenza di fantasmi inconsistenti
ed evanescenti, ma ben invece di confermare o d'infirmare la realtà di
creature viventi.

Quelli che leggono i risultati delle mie ricerche sulle catene psico-
somatiche non sono chiamati, per fortuna loro e mia, a discutere sopra un
campo nebuloso di dottrine, di teorie e di ipotesi. Io intendo di portarli sopra
la terra ferma dei fatti. Sulle ipotesi si può discutere in aeternum, ma quando
trattasi di fatti, questa eternità ha un limite abbastanza ristretto. Factum est
factum”. Un fatto esiste o non esiste, si deve accettare o si deve respingere,
si deve ammettere o si deve negare.

Il dilemma non concede né giri di parole né accomodamenti, oppure, se


accomodamenti sono possibili, questi debbono riguardare dettagli
secondari, non elementi essenziali e fondamentali del fatto che entra in
discussione”, questo diceva Calligaris, parlando delle sue “catene lineari” e
dei risultati a cui era pervenuto dopo una lunga sperimentazione ed
invitando, chiunque volesse confutarli, a fare altrettando con prove pratiche
della sua metodica.

Allora proviamo come ricercatori dilettanti, a cercare il metodo di


indagine migliore con cui rintracciare e segnare quest'incroci di linee
primarie longitudinali e trasversali, nel grande quadrato fondamentale
(intermedio) di una mano (ved. Fig. 2 e Fig. 7), cosicchè possiamo in
seguito, riprodurre i fenomeni sopra ricordati, cioè guidare a piacimento, le
file dei pensieri in mezzo ai labirinti psicologici delle passioni umane .

Ricerca delle linee longitudinali primarie

Le linee sono: cinque assiali delle dita, quattro interdigitali e una


infradigitale (laterale del corpo) (vedi Fig. 1). Dato che la linea assiale o
longitudinale mediana di un dito, lo percorre nel senso della sua lunghezza,
passando giusto a metà della sua faccia anteriore (o ventrale) e di quella
posteriore (o dorsale), come la laterale passa giusto a metà delle sue due
facce laterali e come l'interdigitale prolungandosi nel palmo e sul dorso
della mano, divide esattamente a metà la membrana corrispondente, con le
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dita fortemente divaricate). Inizialmente le linee si possono già segnare
tutte d’un colpo con la punta di una biro, fidandoci del nostro occhio
tenendo ben presente la perfetta regolarità e la precisa simmetria del loro

percorso, (da correggere eventualmente, dopo, con lo spillo faradico, (vedi


le Fig. 4, Fig. 5, Fig. 6 ).

I°. Collocare uno dei due spilli faradici (diametro 1 mm) di piatto, per
l'estensione di circa 1 cm., sulla linea assiale di un dito, giusto a metà del
suo polpastrello, sulla pelle precedentemente bagnata con acqua calda
impostiamo sull’elettrostimolatore (sul cui uso, è dedicato un capitolo a
Pag. 63), una corrente faradica di media intensità, un valore tra l’1 e il 3
dovrebbe in linea generale andare bene (si dovrebbe avvertire un leggero
formicolio) che non deve essere doloroso, ne procurare fastidio, questa
avvertenza, la ritroverete, ripetuta spesso in questo volume, e importante
che venga memorizzata per bene. Un semplice trucchetto per evitare
“incidenti” è quello di accendere l’elettrostimolatore, settare ambedue i
canali, su un valore di uscita uguale a 0, poggiare i due puntali con le

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modalità qui descritte, aumentare quindi, gradualmente l’intensità della
corrente faradica fino al valore voluto.

L’altro puntale (o spillo faradico) fate sempre riferimento alla Fig. 3) si


passa in senso trasversale al dito e a livelli differenti, e man mano che si
trovano i diversi punti, che si rivelano iperestetici, (per il fenomeno del
contatto elettrico), si segnano sulla pelle con una biro, nel dito stesso e nel
palmo della mano. Collegando poi tra loro i punti trovati, si forma una
linea retta, che rappresenta l'assiale da noi ricercata. Le variazioni tecniche
necessarie, per segnare invece un'interdigitale o una laterale del dito, sono
così evidenti, che le figure (Fig. 5 e Fig. 6) sono sufficientemente
esplicative e non abbisognano di ulteriori spiegazioni.

Bisogna aggiungere (per non equivocare) di non fermarsi alla semplice e


facile sensazione di leggera iperestesia della linea longitudinale primaria

(assiale di un dito o interdigitale) trovata, ma aspettare (per attestarne la


presenza) il sorgere del relativo riflesso a distanza, che è proprio (e solo) di
quella linea a cui è collegato, come ad esempio il fenomeno labiale-
gengivo-labiale, dentario superiore o inferiore, fenomeno testicolare destro
o sinistro nell'uomo, fenomeno oculare e del meato e così via.

La tipologia completa delle ripercussioni di repére (fenomeni psico-


cutanei) collegate alle varie linee iperestetiche (longitudinali e/o trasversali)
sono consultabili in fondo a questo volume, in forma tabellare, a partire da
Pag. 95. La certezza della linea trovata viene (oltre agli effetti sopra citati)

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evidenziata dalla risposta viscerale a cui è collegata per la nota legge delle
catene chirosplancniche (riflesso cutaneo-splancnico). In altre parole, se si
avverte e si accusa prontamente, durante i ripetuti passaggi dello spillo
faradico attraverso la linea primaria, una parestesia istantanea nel cervello,
ciò significa che stata colpita la linea laterale del corpo (dissociazione

mentale); se è nell'intestino, ciò indica che è stata colpita l'assiale del


pollice; se è nello stomaco, abbiamo trovato la Ia interdigitale; se è negli
organi sessuali, siamo certi che è toccata l'assiale dell'indice; se è nel fegato,
possiamo dire che è stimolata la IIa interdigitale; se è nel rene, possiamo
affermare che è eccitata l'assiale del dito medio, e così via, secondo la nota
regola, confrontate con le tavole: (da Tav. I a Tav. XX) in fondo al volume.

Il Calligaris considerava questo, come il metodo di elezione per l'indagine


delle linee iperestetiche, non dobbiamo però dimenticarci del seguente
metodo, (che è meno praticabile), ma della stessa importanza e valenza.

Per la legge delle catene spalanco - cutanee, succede che quando noi
comprimiamo superficialmente tutta la parete intestinale, si sensibilizza la
linea assiale del pollice, che può essere rintracciata conseguentemente con

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lo spillo faradico e poi facilmente segnata sulla pelle (come già descritto)
quando comprimiamo tutto lo stomaco, si sensibilizza la Ia interdigitale
quando comprimiamo gli organi genitali, si sensibilizza l'assiale dell'indice
quando comprimiamo tutto il fegato si sensibilizza la IIa interdigitale
quando si comprime tutto il rene resta sensibilizzata l'assiale del dito medio
quando si comprime tutta la milza, resta sensibilizzata la IIIa interdigitale
comprimendo tutto il polmone, la IVa interdigitale, mentre se si comprime
superficialmente tutto il pancreas si sensibilizza l'assiale dell'anulare; e se si
preme (sempre superficialmente) il cuore, si sensibilizza l'assiale del mignolo
riflesso splancno-cutaneo (vedere da Tav. I a Tav. X).

Un ultimo e non meno interessante metodo, resta da esaminare, cioè


quello che si fonda sul riflesso psico-cutaneo e che ha queste caratteristiche:

Se un soggetto rimane assorto su un qualunque sentimento d'amore, si


trova più facilmente la linea assiale del pollice, perché resasi iperestetica, se
invece è assorto in ricordi generici, si trova sensibilizzata quella dell'indice
così come avviene quando cova sentimenti di odio dove, entra in vibrazione
la II interdigitale e così via, secondo la nota legge delle catene psico-
cutanee (vedere da Tav. X a Tav. XX).

Abbiamo così varie possibilità che ci permettono di confermare l'esatto


percorso di una linea longitudinale primaria in una mano (assiale di un dito
o interdigitale), oltre a quello (indicato a priori per legge di simmetria). Per
cui, “alla bisogna” possiamo usare a nostra discrezione, un metodo piuttosto
che un’altro, oppure tutti quanti insieme.

Ricerca delle linee trasversali primarie e formazione della croce

Per individuare queste linee, il colpo d'occhio, che fin qui ci indicava
l'asse longitudinale mediano di un dito o di una banda interdigitale, non ci
soccorre più, si brancola nel buio; non c’è un punto di riferimento nè
preciso nè approssimato, come procedere?

Dunque, anche in questo caso noi possiamo strisciando ripetutamente (in


su e in giù) sulla pelle la parte terminale di un puntale faradico e per la
lunghezza di circa 2 cm., la banda interdigitale mettendo in opera i metodi,
II°, III°, IV° e V°, già precedentemente visti, per la ricerca delle linee
primarie longitudinali, cambiando solo il senso di strisciamento (vedere e
confrontate le Fig. 4 - Fig. 5 e Fig. 6).

Infatti, al passaggio del puntale su ogni trasversale di I° ordine


risponderanno, successivamente o insieme:
a) il peculiare riflesso a distanza (labiale dentario ecc.)
b) il concatenato organo interno. Naturalmente ci vengono in aiuto (come
abbiamo già visto), anche il riflesso splancno-cutaneo e psico-cutaneo
(vedere da Tav. I a Tav. XX in fondo a questo volume).

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La regola della successione seriale

Se abbiamo trovata per prima, ad esempio in prossimità dell'apice di un


dito medio oppure, più in alto nella mano (ved. Fig. 2), una linea trasversale
laterale, (rivelata dal fenomeno oculare, dalla ripercussione cerebrale ecc.)
noi già conosciamo in quale ordine scalare debbono progressivamente
seguire le restanti 9 linee primarie di tipo trasversale.

Basta sapere solo l'organizzazione lineare primaria di un grande quadrato


fondamentale (Fig. 2 - Fig. 7), che dovrebbe essere ormai già memorizzato.

Dunque se come abbiamo supposto, la prima linea trasversale rintracciata


nella mano è una laterale, salendo verso il polso (ved. Fig. 2), (cioè
andando verso la radice dell'arto), noi troveremo successivamente la
trasversale dell'emozione (cuore), della calma e del sonno (apparato

respiratorio), del piacere (pancreas), del dolore (milza), dell'associazione

17
mentale e della confusione (reni), dell'odio (fegato) della memoria (organi
sessuali), dell'oblio (stomaco), infine quella dell'amore (intestino) (ved. Fig.
1, Fig. 2 Fig. 7). Dopo questa seguirà di nuovo la linea laterale del corpo,
che chiude così un grande quadrato fondamentale e fa iniziare il successivo,
che si ripete poi sequenzialmente e ininterrottamente, per tutta la lunghezza
del corpo riproducendo così un'organizzazione eguale a quella del primo
quadrato tipico (vedi Fig. 7 a pag. 21) che avevamo preso precedentemente
in considerazione, a quest'ultima linea trasversale laterale (dissociazione
mentale) seguirà una trasversale della emozione, poi quella del sonno, del
piacere, del dolore e così via.

La carica del punto cruciale

Trovato il punto d'incrocio di una linea longitudinale (assiale di un dito o


interdigitale) con una trasversale primaria, si può dire che le difficoltà della
ricerca sono terminate. Ora non rimane altro da fare, che portare il puntale
o, (come dir si voglia) spillo faradico del diametro, di 1 mm., tenuto
verticalmente e superficialmente, giusto al centro del punto cruciale, e farvi
passare una corrente faradica sensibile ma leggera, mentre il soggetto tiene
chiuso stretto nell'altra mano libera, il restante e largo elettrodo
indifferente” (vedere la Fig. 3).

E’ molto importante, ai fini della ricerca, curare l’ambiente in cui


dovrebbero avvenire le varie sperimentazioni, che deve essere: non troppo
caldo, ne troppo freddo, in un’atmosfera rilassata e tranquilla, priva di
colori con forti contrasti e con luci non abbaglianti.

Si fa quindi sedere comodamente il soggetto, con gli occhi chiusi e lo si


invita a denunciare, dopo un periodo di tempo che generalmente oscilla fra
5 e 10 minuti, quel particolare sentimento che emerge nel suo animo, per
effetto della carica operante sul punto cruciale.

È da notare il fatto che oltre alla speciale risposta psichica (che


rappresenta quindi la risultante dei sentimenti propri delle due linee
d'incrocio, cioè la fusione delle due correnti di direzione diversa), il
soggetto potrà denunciare anche la collegata e corrispondente, risposta
somatica, cioè la duplice parestesia localizzata in quei due organi interni
speciali, che sono in relazione con i due bracci della croce, per la nota legge
delle catene chiro-splancniche. (Vedere da Tav. I a Tav. X)

Ricerca dei segmenti negli organi interni

Per quanto riguarda gli apparati: intestinale, gastrico, sessuale e


polmonare, c'è poco da dire, la sede dei diversi segmenti da impegnare in

18
questa ricerca, per la loro compressione superficiale o profonda, dovrebbe
essere a noi già nota, e possiamo quindi, portare facilmente, sulla
corrispondente area cutanea, lo stimolo necessario, (vedere Tav. A).

Diviene invece più difficile l'indagine, quando entrano in campo il fegato


il rene, la milza, il pancreas, il cuore ed il cervello col midollo spinale in
questi casi, i corrispettivi segmenti, di ogni organo interno, non si possono
trovare “a colpo d'occhio”, come si faceva col sistema precedente, ma
essendo fra loro contigui, (non c’è una delimitazione o separazione netta)
rimangono a noi sconosciuti e quindi senza punti di riferimento per la loro
localizzazione. Non ci rimane allora, che cercarli, poi trovarli e infine
segnarli sulla pelle. Incominciamo innanzi tutto col dire, che l'area cutanea
complessiva di ciascuno di questi organi interni, può venir sensibilizzata e
poi segnata caricando superficialmente, nella mano, la linea primaria o
l'annessa banda cutanea che vi è (ormai dovrebbe esservi noto) per legge
concatenata (compressione superficiale, spillo faradico, ecc.).

Una volta trovata e poi segnata sulla pelle, l’area cutaneo sopra-viscerale
che occupa l’organo interno, lo si potrebbe, a colpo d'occhio, dividerlo nei 9
segmenti che lo costituiscono (N° 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9) scegliendo su
quale porzione poter agire. Questo procedimento però, può risultare
insicuro, bisogna allora armarsi di pazienza, ricercando e segnando,
separatamente ognuno dei segmenti viscerali che compongono l’organo
interno in esame. Per fare questo si caricherà, con uno spillo faradico
disposto a piatto e per l'estensione di circa 1 cm., sulla connessa banda
cutanea longitudinale di una mano, la linea secondaria corrispondente al
segmento viscero-cutaneo da ricercare e da segnare (secondo la legge a noi
ormai stranota, delle catene cutaneo-splancniche di II° ordine) e nel
contempo si fa trascorrere il secondo spillo faradico attraverso l'area
cutanea dell’organo interno, per trovare il segmento impegnato
nell'indagine, sul fondato e a noi noto, fenomeno del contatto elettrico.

Ci sarebbe un ulteriore metodo da provare, ed è il seguente: Se un soggetto


stringe in una mano l'elettrodo indifferente (Fig. 41) e il ricercatore carica
nell'altra mano, la speciale linea secondaria, con lo spillo faradico, il
segmento viscerale ad essa collegato resterà sensibilizzato e di
conseguenza, può essere rintracciato mediante stimoli tattili, termici o
elettrici, e successivamente, segnato esattamente sulla pelle, con una biro o
una matita dermografica. (Vedere le Tav. I - Tav. XX).

A questo riflesso cutaneo-splancnico si può aggiungere anche quello psico-


splancnico, come già sappiamo, un determinato e numerato segmento di un
viscere, non soltanto si può sensibilizzare e segnare sulla pelle caricandone
la collegata linea secondaria sulla cute di una mano, ma anche facendo
vibrare nell’animo del soggetto, (che ovviamente dovrà rimanere
rigorosamente all’oscuro circa la finalità dell’esperimento) il particolare
sentimento che è in rapporto con quel segmento viscerale, per la legge delle
catene psico-splancniche di II° ordine. (Vedere da Tav. X a-Tav. XX).

19
Fate riferimento, alle Fig. 4 - 5 - 6, dove il territorio cutaneo occupato
dalle linee secondarie, (ovvero, le emibande assiali o interdigitali o laterali
di ogni dito), sono colorate in verde chiaro ed hanno una larghezza totale di
circa 1 cm (4 mm a sinistra e 4 mm a destra ) e decorrono parallele e per
tutta la loro lunghezza, ai lati di ogni linea primaria corrispondente.

Osservazioni

Il ricercatore dovrà avere ben presente il fatto che, secondo la legge delle
catene cutaneo-splancniche il viscere che risponde per primo ed in modo
prevalente sull'altro, è sempre quello vincolato con la linea di tipo
longitudinale. Per i diversi metodi di ricerca e carica delle linee primarie
oltre al testo fate riferimento anche alle Fig. 4-5-6, ed alle Tav. I - XX.

Questa duplice risposta viscerale è mancante, quando viene caricato il


punto nodale di una croce omogenea, i cui bracci (longitudinale e
trasversale) sono costituiti da linee omonime e corrispondenti: per es.
longitudinale + trasversale del dolore, longitudinale + trasversale del
piacere, ecc. (vedasi Fig. 7 e Fig. 8). Durante la carica di ogni punto
cruciale, (secondo la constatazione fatta dal Calligaris ed in accordo con
quanto si verifica, in rapporto alla risposta viscerale) in un primo tempo
realmente prevale il sentimento collegato con la linea verticale, ossia, la
linea longitudinale della croce, vedasi la Fig. 7.

E’ quindi corretto dire, che la carica di un punto nodale, per es., lungo la
linea assiale del dito anulare, (che è quella del piacere), dà il piacere
dell'emozione, il piacere del sonno, il piacere del dolore, il piacere
dell'odio, il piacere dei ricordi ecc., e così dicasi, mutatis mutandis, per la
carica portata sopra i punti cruciali lungo tutte le linee assiali o interdigitali
della mano. Bisognerebbe anche ricordare, per correttezza d’informazione
allo/agli sperimentatore/i, che la carica della linea primaria(*) e delle linee
secondarie(*) della banda longitudinale del dito indice, praticata nella notte
ritarda il sonno e produce, anche, una leggera irrequietezza nervosa.

Per questo ed altri motivi come la: stanchezza fisica; appannamento mentale
nervosismo; ecc. Le ricerche e le cariche di qualsiasi linea o placca
andrebbero fatta di norma, durante le mattinate o i primi pomeriggi, tranne
che in alcuni casi particolari e specifici e, rispettando, sempre e comunque
le modalità con cui devono essere condotte. (Ved. Pag. 18)

ATTENZIONE AI PORTATORI DI PACEMAKER: NON USARE


ASSOLUTAMENTE L’APPARECCHIO FARADICO!

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(*) Si deve avvertire solo un leggero formicolio) che non deve essere doloroso, ne
procurare fastidio, come già precedentemente descritto. Sull’uso corretto
dell’apparecchio faradico vedere il capitolo a Pag. 63.

20
IL QUADRATO FONDAMENTALE

Ho sin qui parlato di linee e bande longitudinali e trasversali, ma non ho


specificato, in che rapporto sono tra loro, né il perchè e il come Calligaris le
abbia collocate così, sul territorio cutaneo, tracciandone una mappa
particolareggiata sin nei minimi dettagli, lacune che colmerò in questo
capitolo e scusandomi con il lettore, che sin qui mi ha seguito, perchè
debbo ora costringerlo suo malgrado, a fare un passo indietro ed a
riprendere con me il filo del discorso che, così come da me esposto sin qui

“sull’onda dell’entusiasmo”, minerebbe nella sua troppa essenzialità, il


“mattone” primigenio di Calligaris, quello su cui poggia tutta l’impalcatura
di sostegno ai suoi studi ed a una vita di ricerca incondizionatamente
dedicata alla conferma e alla sperimentazione sull’esistenza delle “Catene
Lineari” e le intime correlazioni connesse con la psiche, il soma e l’essenza
spirituale dell’uomo: di cosa sto parlando?

Sto parlando del grande quadrato fondamentale, vedremo in seguito (non


in questo volume) che il nostro corpo è letteralmente tappezzato da questa e
altre due fondamentali figure geometriche.

La natura cerca sempre l'economia, e ricorre ai mezzi più limitati per


produrre, con multiformi combinazioni ed associazioni, fenomeni
numerosissimi e di una complessità enorme. Il multa in paucis è il canone
fondamentale nella tavola delle sue leggi. Se si volessero studiare in
particolare, tutte le combinazioni e tutti i rapporti regolati e prefissi (di lati
di croci, di punti ecc.) che passano fra ogni quadrato fondamentale e i suoi
vicini, bisognerebbe scrivere più di un volume. Calligaris proponeva questo
lavoro non sterile, come invece può apparire a prima vista, alla pazienza di
qualche volenteroso ricercatore.

A questo punto il lettore sentirà l’impulso di saltare a “piè pari” questo


capitolo, invero, piuttosto noioso, ma il campo della ricerca è così vasto che
può comprendere nella sua orbita oltre ai giardini tropicali, i deserti sterili
in apparenza, ma in sostanza ubertosi. Appare, con i suoi esercizi, sterile
anche la matematica, che guida il cammino dei mondi, o l’arte con la
musica e i suoi solfeggi ed esercizi, o ancora l'arte visiva con la ripetizione
quasi ossessiva di schizzi e bozzetti.

21
Tornando al nostro grande quadrato fondamentale che ha la caratteristica
di variare (tra i 5 e 9 cm) le sue misure, in proporzione all’area del
tegumento che occupa: mani braccia, torace, bacino, gomito, spalla, piede,

gamba, ecc., al sesso uomo donna, alla costituzione: robusto o magro, alto o
basso. Contemplando le Fig. 7- 8, e cominciamo col considerare nella metà
destra del corpo un grande quadrato mediano, troveremo che:
22
1) In ogni grande quadrato mediano (M), la linea longitudinale più esterna
(verso il lato destro del corpo) si articola con la linea trasversale più alta , e
la linea longitudinale più interna (verso il lato sinistro del soggetto, cioè più
vicina alla linea mediana del suo corpo) si articola con la linea trasversale
più bassa, in modo che l'ingranaggio di tutte le linee longitudinali e
trasversali "corrispondenti" avviene sulla diagonale sinistra rispetto
all'osservato (articolazione a canne d'organo. Ved. Fig. 7).

2) Se si considera dunque qualsiasi linea longitudinale del corpo (linea


primaria o di I° ordine) incrociantesi con la sua trasversale corrispondente,
oppure - il che è lo stesso - qualsiasi linea trasversale incrociantesi con la
sua longitudinale equivalente, si vede che quelle altre discendenti alla sua
sinistra (parliamo sempre della metà destra del corpo) si articolano con le
trasversali corrispondenti in ordine scalare discendente, e quelle discendenti
alla sua destra si articolano invece con la trasversale corrispondente in
ordine scalare ascendente, (pallini colorati in blu).
In ogni grande quadrato mediano (M), sulla sua diagonale sinistra (destra
dunque rispetto all'osservatore, colorata con pallini blu) ci sono scaglionati i
punti nodali di linee longitudinali e trasversali che, in quanto sono omonime
e corrispondenti (omonime e omogenee), dominano un unico fenomeno (per
esempio testicolare destro o sinistro, dentario superiore o inferiore, ecc.)
(Cfr. Figg. 7 e 8). Parlando d'ora innanzi di linee diagonali od oblique sinistre e
destre, intendiamo indicare quelle che sono tali rispetto all'osservato, dal punto di
vista dell'osservatore, risultano di nome contrario.

4) In ogni grande quadrato mediano (M), sulla sua diagonale destra ci


sono scaglionati i punti (colorati in arancione) dove prendono contatto
incrociandosi (ma non articolandosi), le linee primarie longitudinali e
trasversali che sono sì omonime (per esempio testicolari, dentarie, labio-
palpebrali), ma non sono corrispondenti (croci omonime ma eterogenee),
perché i fenomeni che esse dominano, pur essendo di eguale natura, sono
però di sede diversa (per esempio: fenomeno del testicolo destro + sinistro;
fenomeno dentario superiore + inferiore, ecc.) (ved. Figg. 7 e 8).

5) II grande quadrato mediano (M) e Fig. 7) è quello tipico per le due


facce, laterale destra e sinistra, del corpo. Esso infatti ha rapporti diretti con
la linea mediana del corpo (segmento ventrale e dorsale), e viene bipartito
in senso longitudinale dalla sua linea laterale o da una longitudinale
corrispondente, e in senso trasversale da una intermedia, del pari
corrispondente alla longitudinale (linee del fenomeno oculare).

Consideriamo ora un grande quadrato intermedio, i cui 4 lati sono formati


da linee intermedie o del fenomeno oculare (I) della Fig. 8. Contemplando
questa figura, si vede a colpo d'occhio che valgono anche per questo le
stesse regole precedentemente indicate per quello mediano. E’ mutato
soltanto l'ordine di presentazione delle linee iperestetiche, e quindi
l'indicazione numerica nella Fig. 8, in quanto i due emimetameri
longitudinali si sono accavallati, cioè le due emiserie lineari longitudinali si
23
sono sostituite nella loro sede, essendo la destra del grande quadrato (M)
(2-5) passata a sinistra nel grande quadrato (I); e lo stesso fenomeno di
traslazione si è verificato per i due emi-metameri trasversali, cioè per le due
emi-serie lineari trasversali, essendo la superiore del quadrato (M) (21-51)
diventata inferiore nel quadrato (I).

Ricordiamo da ultimo che, mentre il grande quadrato mediano (Fig. 7) è


quello tipico nel lato destro e in quello sinistro del corpo, come sopra
abbiamo detto, invece il grande quadrato intermedio (Fig. 7 - 9) è quello
tipico per la metà anteriore e posteriore del corpo (capo, collo, tronco ed
arti) perché ha rapporti diretti con la sua linea laterale, e viene bipartito in
senso longitudinale dalla sua linea mediana o da un'assiale corrispondente
dei grandi segmenti corporei (dei 4 arti), e in senso trasversale viene diviso
da una mediana corrispondente alla longitudinale (linee del meato). Restano
infine da considerare altre due possibilità, cioè altri due modi di presentarsi
del grande quadrato. Abbiamo qui sopra studiato il grande quadrato
mediano (i cui lati sono rappresentati da 4 linee mediane o del meato) e il
grande quadrato intermedio (i cui lati sono dunque costituiti da 4 linee
intermedie o del fenomeno oculare): Ebbene, un grande quadrato può avere
ancora 2 lati formati da linee mediane e 2 lati formati da linee intermedie.

Chiameremo quadrato latero-intermedio (Fig. 8, LI) quello che ha ai lati


2 linee intermedie (in alto e in basso 2 linee mediane), e chiameremo
quadrato latero-mediano (Fig. 8, LM) quello che ha ai lati 2 linee mediane
(in alto e in basso 2 linee intermedie). L'esempio tipico di un grande
quadrato latero-intermedio l'abbiamo nella faccia ventrale (o dorsale) di un
arto superiore in un metamero limitato in alto e in basso da 2 linee
trasversali mediane (ved. Fig. 9) e chiuso ai lati dalla linea laterale del
corpo, (linea tratteggiata in viola) che è come dire da 2 linee intermedie.

Questo grande quadrato, bipartito in senso longitudinale dalla linea


assiale dell'arto (linea mediana), è diviso in senso trasversale da una linea
intermedia (ved. Figg. 7 - 8). Orbene, questa linea, con quell'altra omonima
sopra e sottostante, chiude, a sua volta, un grande quadrato intermedio.

Se poi, nel piano stesso di quest'ultimo quadrato ventrale consideriamo


quell'altro laterale dell'arto (interno o esterno), diviso in senso longitudinale
dalla linea laterale del corpo e compreso, ai lati, fra i due segmenti (ventrale
e dorsale) della linea assiale dell'arto stesso, abbiamo un esempio di grande
quadrato latero-mediano. Ogni grande quadrato viene, diviso dalla croce
centrale (grande croce centrale mediana, o intermedia, e medio-intermedia)
in 4 quadrati medi(*). (Continua a pag 27)

----------------------------------------------------------------------------------------------
(*) La grande croce divisoria del quadrato mediano è una croce omogenea intermedia
od oculare; quella del quadrato intermedio è una croce omogenea mediana o del
meato uretrale; quella del grande quadrato latero-intermedio e latero-mediano è una
croce eterogenea oculo-uretrale.
24
Qui sopra in Fig. 9 la ripetizione seriale dei grandi e dei piccoli metameri
trasversali nell'arto superiore destro, e l'incrocio con articolazione delle linee
primarie longitudinali e trasversali ”corrispondenti”.

I-I. (1) Linee trasversali intermedie od oculari (linee tratteggiate in rosso)


corrispondenti alla longitudinale laterale del corpo (contorno tratteggiato in viola)

25
con la quale tutte si articolano, limitanti 8 grandi segmenti o metameri intermedi
che formano con la detta linea laterale del corpo (segmento brachiale interno ed
esterno) altrettanti grandi quadrati intermedi o del fenomeno oculare (confronta la
Fig. 8 I = 61-61).
M-M. Linee trasversali mediane o del meato (linee continue più grosse colorate in
verde pallido), corrispondenti alla longitudinale mediana o assiale dell'arto (A) con
la quale tutte si articolano, limitanti 8 grandi segmenti o metameri mediani, che
formano, con la laterale del corpo, altrettanti grandi quadrati latero-intermedi (cfr.
Fig. 8 = L - 1).
(2) Linea trasversale paraintermedia inferiore o del fenomeno labio - palpebrale
inferiore destro, corrispondente alla longitudinale assiale del pollice (21).
(3) Linea trasversale del fenomeno dentario inferiore destro, corrispondente alla
longitudinale Ia interdigitale (31).
(4) Linea trasversale del fenomeno labio-gengivale inferiore destro corrispondente
alla longitudinale mediana del secondo dito o dito indice (41)
(5) Linea trasversale paramediana superiore o dei fenomeno testicolare
omolaterale destro, corrispondente alla longitudinale IIa interdigitale (51 ).
M-M.(6) Linea trasversale mediana, corrispondente alla longitudinale mediana
del terzo dito o dito medio (61). Vedi sopra.
(7) Linea trasversale paramediana inferiore o del fenomeno testicolare
eterolaterale sinistro, corrispondente alla longitudinale IIIa interdigitale (71).
(8) Linea trasversale del fenomeno labio-gengivale superiore destro
corrispondente alla longitudinale mediana del quarto dito o anulare (81).
(9) Linea trasversale del fenomeno dentario superiore destro corrispondente alla
longitudinale IVa interdigitale (91).
(10) Linea trasversale del fenomeno labio-palpebrale superiore destro
corrispondente alla longitudinale mediana del quinto dito o dito mignolo (101).

Lo stesso fatto si ripete nella faccia posteriore dell'arto, bipartito dal segmento
posteriore della sua linea assiale, nonché nelle due sue facce laterali, esterna ed
interna, solcate dal segmento radiale e da quello cubitale della linea laterale del
corpo, che si articola con tutte le trasversali intermedie (I), come nella faccia
ventrale e in quella dorsale la linea assiale dell'arto (A) si articola con tutte le
trasversali mediane (M), che circondano l'arto in uno stesso piano, a guisa di anelli,
con circuito chiuso.
Come si vede in questa figura schematica, in ogni metamero trasversale
intermedio dell'arto, compreso fra due linee intermedie (tratteggiate), le medesime
linee primarie, con lo stesso significato funzionale, si ripresentano) di volta in
volta, per serie, con ordine sempre uguale, e le longitudinali si articolano come le
trasversali “corrispondenti” nei punti segnati lungo l'obliqua o diagonale sinistra
(pallini colorati in blu) di ogni quadrato.

Lo stesso fatto si verifica per tutta la lunghezza del corpo ininterrottamente: nei
capo, nel collo, nel tronco e negli arti inferiori (confronta le Figure. 7 - 8 e nella
Fig . 8 il quadrato centrale intermedio (I).

26
(Riprende da pag 24)
Conseguentemente, in ogni grande quadrato latero-intermedio, come in
ogni altro latero-mediano (ved. Fig. 8, LI ed LM), le linee longitudinali
dell'emiserie esterna (rispetto al soggetto) si articolano con le trasversali
dell'emiserie inferiore, e le linee longitudinali dell'emiserie interna si
articolano con le trasversali dell'emiserie superiore nello stesso ordine
surricordato per il grande quadrato mediano e intermedio (vale a dire la
longitudinale più esterna con la trasversale superiore e la longitudinale più
interna, cioè più vicina alla linea mediana del corpo, con la trasversale
inferiore); ma questo ingranaggio, con formazione di omogenee, si
stabilisce qui, nel primo caso (Fig. 8, LI) soltanto nel territorio del quadrato
medio infero-esterno, e nel secondo (Fig. 8 LM) soltanto in quello del
quadrato medio supero-interno.

Così avviene che, mentre in ogni grande quadrato mediano o intermedio


l’articolazione di linee corrispondenti si forma in punti nodali scaglionati
come abbiamo visto, lungo l'obliqua o diagonale sinistra del quadrato (diag.
S), né su questa linea né su quella destra dei quadrati latero - intermedi o
latero - mediani si trovano punti nodali di croci omogenee come sopra, ma
soltanto punti nodali di croci eterogenee, vale a dire di linee aventi valore e
significato differenti. Articolazioni omogenee (fatte da linee omonime e
corrispondenti) si formano invece qui lungo la linea obliqua sinistra dei due
quadrati medi sunnominati. Lungo la obliqua destra vi sono croci
eterogenee con punti di contatto, ma non di articolazione.

Diciamo infine che l'emiserie lineare trasversale superiore di ogni grande


quadrato mediano (composta di 4 linee decorrenti fra la mediana e
l'intermedia) presenta un meccanismo di articolazione che corrisponde a
quello dell'emiserie trasversale inferiore di ogni grande quadrato
intermedio, come l'emiserie trasversale inferiore del primo corrisponde
all'emiserie trasversale superiore del secondo (cfr. Fig. 8, M e I).

L'emiserie lineare trasversale (superiore o inferiore) di un grande quadrato


latero-intermedio ha invece un meccanismo d'articolazione corrispondente a
quello dell' emiserie omonima (superiore o inferiore) di un grande quadrato
latero-mediano (cfr. Fig. 8, LI ed LM). Infine, in ogni emiserie trasversale
o longitudinale di un grande quadrato qualsiasi (mediano, intermedio,
latero-mediano o laterointermedio), gli inclusi quadrati medi, che sono
provvisti di articolazioni fra linee corrispondenti (croci omogenee), e quelli
che ne sono sprovvisti, si seguono in ordine alterno (cfr. Fig. 8).

La compenetrazione reciproca delle 4 varietà sunnominate dei grandi


quadrati è così fatta che a ciascuno è comune uno dei 4 quadrati medi.
L'infero interno del grande quadrato mediano e il supero-esterno del grande
quadrato intermedio, e il supero-interno del grande quadrato altero-mediano
è l'infero-esterno del grande quadrato latero-intermedio (cfr. Fig. 8). Dopo
aver parlato di punti e di croci, di quadrati grandi, medi e piccoli,
consideriamo ora un po' più da vicino il determinismo dei quadrati in
27
genere. “Già nell'ultima serie delle nostre ricerche vennero dedicate poche
pagine allo studio del quadrato mammillare e brachiale destro, del quadrato
centrale della fronte, del quadrato dentario, ecc.” (Calligaris).

Aggiungo in ordine sparso, alcune considerazioni generiche, che


riusciranno chiare al lettore se ha sempre sott'occhio, magari
stampandosela, la Fig. 8. Il campo delle "catene lineari" e così vasto che
non mi è possibile per ora (ne lo e stato, per lo stesso Calligaris e forse non
lo sarà mai per nessuno), esaurire uno solo dei diversi argomenti iniziati e
trattati. Pertanto mi limiterò con questo volumetto, semplicemente ad
indicare ed a riportare, in maniera più chiara e consona al linguaggio
moderno, il limite attuale e la descrizione di questo multiforme e misterioso
mondo fatto di linee, quadrati, cerchi e triangoli. La pazienza indagatrice,
lo studio profondo e la perspicacia esaminatrice (si spera) delle attuali e
prossime generazioni di fisiologi, di psicologi, di neurologi o anche di
semplici ricercatori ci sveleranno ulteriori segreti. Alcune informazioni per
il ricercatore, importanti e da tenere in considerazione:

1) Ogni fenomeno specifico (labiale, testicolare, dentario ecc.) trova la sua


rappresentazione lineare in una lunga serie di quadrati, di grandezza
diversa, inclusi l'uno nell'altro (ved. Fig. 9).

2) Ogni fenomeno specifico ha il suo quadrato massimo tracciato sulla


superficie del corpo. Per esempio, il quadrato massimo del «fenomeno del
meato» è quello rappresentato ai lati dai due segmenti brachiali delle linee
assiali degli arti superiori, in alto dall'Hals Rumpf Grenzlinie (Linea di
limite del torace) e in basso, da un'altra linea trasversale (mediana come le
3 precedenti) che taglia gli antibracci e l'addome press'a poco a livello della
linea ombelicale. (cfr. Fig 8)

3) Ogni fenomeno specifico ha il suo quadrato minimo. il quadrato


minimo del «fenomeno del meato» è, per esempio, il grande quadrato
mediano, che risulta, come quello intermedio od oculare, il maggiore di
tutti gli altri quadrati inseriti, l'uno nell'altro (cfr. Fig. 9).

4) In ogni grande quadrato intermedio ci sono 4 quadrati inclusi, ognuno


dei quali è proprio di un dato fenomeno; e la loro superficie è tanto minore
quanto più ci si avvicina al centro del quadrato stesso, vale a dire, in questo
caso, alla croce mediana. La loro decrescenza avviene in un ordine scalare
eguale a quello delle articolazioni lineari; e infatti il quadrato più grande è
qui, quello composto dalle paraintermedie (quadrato labiale), ed il più
piccolo è quello composto dalle paramediane (quadrato testicolare)
confronta le Fig. 7 e Fig. 8.

5) In ogni grande quadrato mediano si verifica la stessa regola


nell'inserimento dei quadrati minori, però in ordine inverso, cosicché qui il
quadrato massimo è quello testicolare e il minimo è quello labiale
(confronta con la Fig. 8, M).

28
6) Nei due grandi quadrati latero-intermedio e latero-mediano, i quadrati
dei rispettivi fenomeni non si presentano, ma sono sostituiti da rettangoli, vi
sono qui, soltanto quadrati eterogenei (cioè composti da linee di diverso
significato funzionale), non quadrati omogenei come sopra, i cui lati sono
segmenti di linee primarie, tutte vettrici di un fenomeno della stessa natura
(dentario superiore o inferiore, labiale superiore o inferiore, ecc.)
Confronta la Fig. 8, LI ed LM.

7) Ogni quadrato ha due lati composti da linee iperestetiche omonime e


corrispondenti (per esempio, del fenomeno dentario superiore) e due lati
composti da linee omonime (dentarie) ma non corrispondenti (dentaria
superiore e inferiore). L'obliqua sinistra (destra rispetto all'osservatore) di
ogni quadrato, di qualunque grandezza sia, è bisettrice di angoli formati da
linee omonime e corrispondenti (passa cioè per i punti nodali di croci
omogenee), mentre l'obliqua o diagonale destra è bisettrice di angoli formati
da linee omonime ma non corrispondenti (passa cioè per i punti nodali di
croci omonime ma non omogenee) (cfr. Fig. 8).

8) Ciascuno dei 4 quadrati inclusi in un grande quadrato intermedio, come


si disse, è diviso in 4 parti (in 4 quadrati medi) da una croce mediana (croce
omogenea del meato - ved. retro), e ciascuno dei quadrati inclusi in un
grande quadrato mediano è diviso in 4 parti da una croce intermedia (croce
omogenea del fenomeno oculare). Invece ciascuno dei quadrati inclusi in un
grande quadrato latero-intermedio o latero-mediano è diviso in 4 parti da
una croce eterogenea meato-oculare (cfr. Fig. 8).

9) Ogni linea primaria, longitudinale o trasversale, di un grande quadrato,


mediano o intermedio, ha scaglionati sul suo decorso, e precisamente in
corrispondenza dei suoi incroci, punti nodali che raccolgono le linee assiali
(5 di numero) di tutte le dita (con i loro fenomeni specifici).

10) Ogni linea iperestetica primaria o di I° ordine, longitudinale o


trasversale del corpo, nel suo passaggio per un grande quadrato qualsiasi (di
tipo mediano o intermedio, latero-mediano o latero-intermedio), assume
punti molteplici di contatti eterogenei, ma un solo punto nodale di croce
omogenea, cioè un solo punto di articolazione vera e propria, situato in una
sede che è sempre eguale per ogni quadrato dello stesso tipo.

11) Su ogni linea primaria, longitudinale o trasversale, di un grande


quadrato, sono scaglionati due punti che raccolgono fenomeni omonimi ma
non corrispondenti (per esempio, un punto del fenomeno dentario inferiore
e un punto del fenomeno dentario superiore) e che, si tratti di un quadrato
mediano o intermedio, sono tanto più lontani fra loro quanto più eccentrica
è la linea, e tanto più vicini quanto più sono prossimi alla grande croce
centrale (mediana o intermedia) (cfr. Fig. 8).

12) Ogni grande quadrato rappresenta un'unità metamerica che è


autonoma, e risulta nel contempo ingranato con tutti gli altri quadrati

29
corrispondenti, che si uniscono per iuxtapositione a coprire l'intera
superficie del corpo. Perciò ogni grande segmento longitudinale del corpo
(mediano o intermedio) è composto dalla sovrapposizione di altrettanti
grandi quadrati mediani o intermedi, come ogni grande segmento
trasversale (mediano o intermedio) è composto dall'allineamento in senso
orizzontale di altrettanti grandi quadrati (mediani o intermedi).

13) In ogni grande quadrato, sia mediano che intermedio, resta conservata
la funzione collettrice riservata, rispetto all'intero corpo, alla sua linea
mediana nel senso antero-posteriore e quella alla sua linea laterale nel senso
latero-laterale. Infatti, così la grande croce mediana o del meato in un
grande quadrato intermedio, come la grande croce intermedia o dell'occhio
in un grande quadrato mediano, raccolgono, lungo i loro punti nodali di
articolazione, fenomeni omonimi e corrispondenti che sono funzione di
linee situate nei due lati, e più precisamente sono proprie dell'emiserie
longitudinale destra e di quella sinistra se si considera il braccio verticale
della croce, e invece dell'emiserie inferiore e di quella superiore se si
considera il braccio trasversale od orizzontale della croce stessa.

14) La superficie di ogni grande e di ogni piccolo quadrato (Fig. 9) o


quadrato fondamentale, e rispettivamente l'estensione di ogni grande e di
ogni piccolo segmento (grandi e piccoli metameri longitudinali e
trasversali) sono proporzionali, in alcune regioni (per esempio, arti
superiori) ma non in tutte (per esempio, tronco e arti inferiori), al volume
del segmento corporeo.

15) Ogni grande quadrato (mediano, intermedio, latero-intermedio)


possiede un'organizzazione funzionale perfettamente eguale a quella del suo
corrispondente (numero e disposizione di linee, di contatti, di articolazioni,
di quadrati, di punti, di croci ecc.). Trattasi di un'unità di misura, di un
metamero tipico, autonomo e interdipendente nel medesimo tempo, che
riassume in sé tutta l'architettura lineare e tutto l'edificio corporeo.

Come ogni quadrato di una scacchiera, esso ci dà l'immagine rimpiccolita


di tutta la scacchiera, e come il quadrato di un mosaico, fatto di quadrati
eguali, ci dà l'immagine dell'intero mosaico.

Direi che le informazioni basilari fin qui date, possono sicuramente


bastare, sono cioè (a mio avviso) sufficientemente argomentate e ripetute
per mettere chiunque nella condizione di intraprendere con serietà e
successo la via della sperimentazione pratica (sicuramente la parte più
stimolante) nel campo delle catene lineari.

Per chi non fosse invece soddisfatto di questa mia esplicitazione, in fondo
a questo volumetto c’è l’elenco di gran parte della bibliografia di
Calligaris. Nel prossimo capitolo entreremo quindi, nel vivo del discorso e
metteremo, finalmente in pratica, quello che si è scritto e letto fino ad ora.

30
31
L’ INDICE DEI RICORDI

La linea longitudinale primaria o assiale del dito indice è la collettrice di


tutte le memorie.

Abbiamo già visto che l'assiale del dito indice (vedi. Figg. 1-2 e Fig. 10) e
quella del secondo dito di un piede sono le linee della memoria, poichè la
loro stimolazione, praticata con metodi speciali, evoca d'un tratto e
automaticamente i più lontani ricordi. «Gli episodi più remoti e le scene più
insignificanti, (così scrive il Calligaris) le rimembranze di un mondo che si
credeva scomparso senza tracce superstiti si presentano come spiriti reduci
e si affacciano come per incanto dalle finestre del passato che parevano
chiuse per sempre ». Per ora atteniamoci a questo dato fondamentale e a
questa nozione generale. Per render chiara la comprensione di quanto sto
per esporre e per non confondere il lettore - già disorientato e perplesso per
quello fin qui letto, trascuro volutamente (per ora) il prendere in
considerazione anche le linee secondarie, decorrenti nella banda
longitudinale mediana di queste due dita, linee che sono in rapporto non più
con la memoria in genere, ma specialmente con le memorie sistematizzate,
cioè con i ricordi particolari, come vedremo in seguito.

Le linee primarie trasversali d'incrocio

Nelle pagine precedenti anche con l’aiuto di diverse figure sulle linee
iperestetiche del corpo viene già detto e ripetuto molte volte, che al sistema
di linee iperestetiche longitudinali si oppone il sistema di linee iperestetiche
trasversali (vedi anche Fig. 1 - 2), che come quelle, decorrono quasi
parallele fra loro, alla distanza di 6-8-10 mm.
Ora vediamo in dettaglio (Fig. 10) come queste linee iperestetiche
trasversali siano funzionali al sistema di linee longitudinali (vedi anche
Fig. 1 e pag. 10 - 11). Riporto per comodità di consultazione:
Le linee trasversali si susseguono dall'alto in basso, cioè dalla radice
dell'arto verso il suo estremo distale, nel seguente ordine:

Linea trasversale N°. 1 = laterale del corpo (dissociazione mentale).


» »! » 2 = assiale del pollice (amore).
» »! » 3 = Ia interdigitale (oblio).
» »! » 4 = assiale dell'indice (memoria).
» »! » 5 = IIa interdigitale (odio).
» »! » 6 = assiale del medio (associazione mentale).
» »! » 7 = IIIa interdigitale (dolore).
» »! » 8 = assiale dell'anulare (piacere).
» »! » 9 = IVa interdigitale (calma e sonno).
» »! » 10 = assiale del mignolo (emozione).
» »! » 1 = laterale del corpo (dissociazione mentale, c.s.).
Poi ricomincia la stessa ripetizione seriale.
32
a) Una carica trasversale strisciante e superficiale, meccanica o elettrica,
dopo pochi minuti suscita un ricordo lontano in genere, perchè stimola il
sistema lineare longitudinale della memoria, compreso nella banda assiale
di questo dito (escludere dalla stimolazione le bande laterali L - L che
dissociano il ricordo).
33
b) Una carica faradica leggera longitudinale. (idem come sopra) suscita
sentimenti, non ricordi, corrispondenti al significato funzionale della linea e
della banda trasversale aggredita.

c). La carica elettrica (ricordate? puntata, stabile e leggera), praticata con


lo spillo faradico, dei punti cruciali 1 - 10 - 9 - 8 - 7 - 6 - 5 - 4 - 3 - 2 - 1
evoca un ricordo lontano speciale, corrispondente al significato funzionale
della linea primaria trasversale colpita, precisamente in 1 un ricordo
frammentario, in 10 un ricordo emozionante, in 9 un ricordo di calma o di
sonno, in 8 uno ricordo piacevole, in 7 un ricordo doloroso, in 6 un ricordo
confuso, in 5 un ricordo di odio, in 4 un ricordo generale, in 3 un ricordo
sfuggente, in 2 un ricordo amoroso, in 1 un ricordo frammentario, (idem
come sopra). Segue quindi la ripetizione nello stesso ordine seriale, per
tutta la lunghezza del corpo, dal capo ai piedi. Ad ognuno di questi riflessi
cutaneo-psichici (cutaneo-mnesici) si contrappone il corrispondente riflesso
psico-cutaneo, per effetto del quale ciascuno dei diversi ricordi sopra
elencati, se viene volontariamente evocato dal soggetto, a sua volta
sensibilizza il punto cruciale corrispondente, come risulta all’ operatore che
può ricercarlo con lo spillo faradico. (Tavv. I - XX) e Figg. 3-4-5-6.

Contemporaneo ad ogni riflesso cutaneo - mnemonico è quello cutaneo -


splancnico, dato dalla ripercussione su due visceri: uno è costante e primo a
comparire, cioè quello dell'apparato sessuale, rappresentato dalla linea
assiale dell'indice; l'altro si presenta in secondo tempo, ed è variabile a
seconda della natura della linea primaria trasversale aggredita:
1) = Neurasse;
10) = Cuore;
9) = Apparato respiratorio;
8) = Pancreas;
7) = Milza;
6) = Rene;
5) = Fegato;
4) = Apparato sessuale;
3) = Apparato gastrico;
2) = Intestino;
1) = Neurasse, (idem come sopra).
Soltanto per carica del punto cruciale N° 4 (linee degli organi sessuali e
della memoria) risponde un solo apparato, vale a dire quello sessuale perché
le due linee primarie d'incrocio sono omonime e corrispondenti, a seconda
dei casi, e che incrociando le prime limitano altrettanti piccoli quadrati
fondamentali (Fig. 10). (Confronta con le Fig. 7 e Fig. 2).

A noi ci basta per ora sapere che ogni linea primaria e longitudinale del
corpo, anzi ogni banda longitudinale, come abbiamo già visto (Figg. 1-10)
costituita quindi dalla linea centrale primaria e dalle annesse linee
secondarie, viene incrociata da altre linee primarie trasversali (ved. Fig.
10), anzi da altre bande trasversali, come le prime composte dalla linea
centrale primaria e dalle annesse linee secondarie.
34
La linea assiale (o la banda assiale longitudinale) del dito indice, da sola
evoca ricordi generali, in quanto stimola la memoria, mentre le linee
trasversali che l'incrociano ininterrottamente, alla distanza di circa 1 cm.
secondo un ordine seriale che ci è ormai noto dallo studio del grande
quadrato fondamentale (Fig. 7-8-9) e che si ripete invariabilmente ad ogni
6-10 cm. per tutta la lunghezza del corpo, danno il loro tono, conferiscono
la sfumatura al ricordo, cioè suscitano ricordi speciali (di amore, di odio, di
piacere, di dolore ecc.) Si tratta dunque dell'associazione di due componenti
del pensiero, della fusione di due correnti dello spirito, longitudinale l'una,
trasversale l'altra, (la prima sempre predominante sulla seconda).

Ad esempio: nel punto in cui s'incrocia la trasversale del dolore con la


linea longitudinale (o banda assiale dell'indice) si produrrà come risultante,
un ricordo doloroso.

Appurato che la stimolazione leggera della linea assiale, o di tutta la


banda, (Fig. 3-4-5) di un dito indice eccita la memoria in genere, e poiché
la compressione superficiale, (per compressione s'intende una pressione
leggerissima, praticamente solo un contatto, senza spingere, con il palmo
delle mani o altro oggetto sagomato con la forma, di un viscere o di un suo
segmento), richiama nella mente del soggetto in esame, quel sentimento
(generale o speciale), che con quel viscere o con quel suo segmento è
concatenato, (per la ormai arcinota legge delle catene splancno-psichiche di
I°(viscere intero) e di II°(porzioni di viscere) ordine, (Tav. I-XX).

Riporto alcune prove (che per conferma, potete effettuare anche voi) tra le
migliaia! fatte dal Calligaris, con i risultati seguenti:

a) Ricordi generali per carica meccanica, leggera, della banda assiale di un


dito indice, associata alla compressione superficiale di un viscere.

Stimolazione superficiale e ritmica praticata attraverso la linea assiale di


un dito indice del soggetto con una punta metallica (non caricata
elettricamente!):
1 + Compressione superficiale dell'intestino = Ricordo d'amore.
2+ " " del fegato = Ricordo di ira o di odio.
3+ " " della milza = Ricordo doloroso.
4+ " " del pancreas = Ricordo allegro.
5+ " " dei polmoni = Ricordo inerente alla calma o al sonno.
6+ " " del cuore = Ricordo emozionante.

b) Ricordi speciali per carica meccanica leggera della banda assiale di un


dito indice, associata alla compressione superficiale di un segmento
viscerale.

Intestino - Stimolazione leggera e ritmica praticata attraverso la linea


assiale di un dito indice c. s.:

35
1 + Compressione superficiale (*) del duodeno = Ricordo di amore.
sessuale.
2 + Compr. sup. del digiuno = Ricordo di amore familiare.
3 + Compr. sup. dell'ileo Ricordo di amore patriottico.
4 + Compr. sup. del cieco = Ricordo di amore umanitario o religioso.
5 + Compr, sup. del colon ascendente Ricordo di amore per la società.
6 + Compr. Sup. del colon trasverso Ricordo di amore per la natura.
7 + Compr. sup. del colon discendente = Ricordo di amore per l'arte.
8 + Compr. sup. del retto = Ricordo di amore per il lavoro.

Fegato - Stimolazione leggera, c. s., praticata attraverso la banda assiale di


un dito indice:
1 + Compressione superficiale del margine anteriore del fegato = Ricordo
di odio per l'amor sessuale.
2 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per la
famiglia.
3 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per la
patria.
4 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra (colecisti!) = Ricordo di
odio per l'umanità o per la religione.
5 + Compr., c. s., quattro dita trasverse più a destra (per escludere il
segmento intermedio o collettore.) = Ricordo di odio per la società.
6 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per la
natura.
7 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per
l'arte,
8 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra, cioè sui margine
posteriore del viscere = Ricordo di odio per il lavoro.

Milza - Stimolazione leggera, c. s., praticata attraverso la banda assiale di


un dito indice:
1 + Compressione superficiale del margine anteriore della milza = Ricordo
di dolore in rapporto all'amore sessuale.
2 + Compr., c. s., un cm. al di dietro (**) = Ricordo di dolore familiare.
3 + Compr., c. s., un cm. al di dietro Ricordo di dolore patriottico.
4 + Compr,, c. s., un cm. al di dietro = Ricordo di dolore umanitario.
5 + Compr,, c. s., due cm. al di dietro = Ricordo di dolore per la società.
6 + Compr,, c. s., un cm. al di dietro = Ricordo di dolore per la natura.
7 + Compr., c. s., un cm. al di dietro = Ricordo di dolore nell'arte.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
(*) In tutte queste ricerche le ripercussioni sono bilaterali, cioè avvengono nelle
due metà del corpo, però, prevalentemente omolaterali in modo che quando gli
organi sono pari (reni, polmoni), la risposta e sempre più viva sul lato della carica.

(**) Quando studieremo in seguito, le catene chironervose, impareremo che la


carica leggera della linea secondaria inferiore della banda laterale del corpo
siccome è la linea delle radici e dei nervi periferici, affina la sensibilità di tutto il
corpo.
36
8 + Compr., c. s., un cm. al di dietro, cioè sul margine posteriore del viscere
= Ricordo di dolore per il lavoro.

Pancreas - Stimolazione, c. s., attraverso la banda assiale di un dito indice:


1 + Compressione superficiale del margine destro della testa del pancreas
= Ricordo di piacere sessuale.
2 + Compr., c. s., due centimetri a sinistra = Ricordo di piacere familiare.
3 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere patriottico.
4 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere umanitario o
religioso.
5 + Compr., c. s., quattro (*) cm. a sinistra = Ricordo di piacere per la
società (**).
7 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere per l'arte (o
nell'arte).
8 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere per il lavoro (o
nel lavoro).

Cuore - Stimolazione, c. s., attraverso la banda assiale di un dito indice:


1 + Compressione superficiale del margine sinistro del cuore = Ricordo di
emozione sessuale.
2 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione familiare.
3 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozioni patriottica.
4 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione per la patria o
religiosa.
5 + Compr., c. s., due cm. più a destra = Ricordo di emozione per la
società.
6 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione per la natura.
7 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione per l'arte
(***).
8 + Compr., c. s., un cm. più a destra, cioè sul margine destro del cuore =
Ricordo di emozione per il lavoro. (Negli esperimenti sul cuore è
consigliabile impegnare il mignolo della mano sinistra e, in quelli sul fegato
la IIa banda interdigitale di destra, perché, le ripercussioni delle catene
lineari sono bilaterali, ma prevalentemente omolaterali).

Per la stessa ragione, negli esperimenti sulla milza è preferibile operare


sulla IIIa banda interdigitale della mano sinistra.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
(*) La prova rende iperestetica la banda assiale del pollice e ipoestetica la IIa
banda interdigitale.
(**) La prova rende iperestetica la banda assiale dell'indice e ipoestetica la Ia
banda interdigitale.
(***) La prova rende iperestetica la IVa banda interdigitale e ipoestetica quella
assiale del mignolo.

37
Ho fin qui brevemente riportato, (più per un dato statistico, che per una
qualche possibilità di essere veramente applicata dai ricercatori, su larga
scala e per ragioni che è facile immaginare, mi riferisco alla tecnica della
"compressione dei visceri"), con le già compiute e approfondite ricerche di
Calligaris, (consultate le note bibliografiche di suoi precedenti volumi in
fondo a queste pagine). Però ora, sappiamo anche, che questa è solo una
delle tante strade possibili per suscitare un dato sentimento nell'animo
umano (di amore, di odio, di piacere ecc.) non occorre caricare,
(leggermente) la concatenata banda cutanea, (rispettivamente l'assiale dei
pollice, la IIa o la IIIa interdigitale, l'assiale dell'anulare ecc.), e non c'è
nemmeno bisogno di comprimere (superficialmente) i visceri vincolati
(rispettivamente l'intestino, il fegato, la milza, il pancreas, ecc.), ma è
sufficiente che il soggetto dell'esperimento s'immerga, ad occhi chiusi, per
alcuni minuti, nella contemplazione mentale di un determinato viscere
("autorappresentazione", consultare le Tav. I-XX).

Ebbene, per la stessa ragione, allo scopo di evocare nel suo cervello,
automaticamente e improvvisamente, un lontano ricordo, non è affatto
indispensabile ch'egli venga sottoposto alla carica (meccanica o elettrica ma
leggera) della banda assiale di un dito indice o alla compressione
superficiale, come abbiamo più dietro detto, dei suoi organi genitali, ma
basta che ad occhi chiusi, si rappresenti l'immagine di questi ultimi con
attenzione, per alcuni minuti, davanti agli occhi della sua mente.

Riporto anche in quest'occasione qualche esempio, a dimostrazione del


fatto che: se l'autorappresentazione (*) degli organi della memoria viene
contemporaneamente associata con quella di qualsiasi altro segmento
viscerale, il ricordo porta a galla un episodio inerente a quel particolare
sentimento che è concatenato con quella parte del viscere contemplata,
secondo la legge delle catene splancno-psichiche di II° ordine. (Tav. I-XX)

Ricorro a degli esempi.


Autorappresentazione isolata e generale degli organi sessuali.

Se un soggetto d'esperimento sta seduto o in piedi, mantenendo gli occhi


chiusi e rappresentandosi l'immagine dei propri organi sessuali, dopo alcuni
minuti (5 - 15) vede spuntare d'un tratto un lontano ricordo.
Autorappresentazione parziale degli organi sessuali, dell'uretra e della
vescica urinaria.
1. Autorappresentazione della vescica urinaria: Ricordo d'amore sessuale.
2. Autorappr. dell'uretra: Ricordo familiare.
3. Autorappr. dei testicoli (delle ovaie nella donna): Ricordo patriottico

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
(*) In questi esperimenti, basta che il ricercatore faccia trascorrere lentamente e
superficialmente il suo dito attraverso i diversi segmenti del viscere. Quando arriva
in contatto col segmento antagonista, il riflesso si stabilisce automaticamente ed è il
soggetto quello che denuncia al ricercatore il giusto punto di arresto.
38
4. Autorappr. dei condotti deferenti (delle trombe nella donna): Ricordo
umanitario o religioso.
5. Autorappr. dell'asta virile in corrispondenza della sua radice e
dell'utricolo prostatico (dell'utero nella donna): Ricordo di società.
6. Autorappr. dell'asta virile pochi cm. al di sotto della sua radice (della
vagina nella donna): Ricordo di natura.
7. Autorappr. dell'asta virile pochi cm, al di sotto del segmento precedente,
cioè di quello soprastante al glande (della clitoride nella donna): Ricordo
d'arte.
8. Autorappr. del glande (della vulva nella donna): Ricordo di lavoro.

Autorap presentazione degli organi sessuali associata con quella di un altro


viscere
1. Autorappr. degli organi sessuali e dell'intestino: Ricordo d'amore.
2. Autorappr. degli organi sessuali e del fegato: Ricordo di odio.
3. Autorappr. degli organi sessuali e della milza: Ricordo doloroso.
4. Autorappr. degli organi sessuali e del pancreas: Ricordo allegro.

Autorappresentazione degli organi sessuali associata con quella di un altro


segmento viscerale.

1. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del duodeno ricordo


di amore sessuale; + quella del digiuno = ricordo di amore familiare; +
quella dell'ileo = ricordo di amore patriottico; ecc. (ved. retro la
compressione).

2. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine


anteriore del fegato = ricordo di odio per l'amore sessuale; + quella della
vescichetta biliare = ricordo di odio per l'umanità o per la religione; ecc.
(ved. retro la compressione).

3. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine


anteriore della milza = ricordo di dolore in rapporto all'amore sessuale; +
quella del margine posteriore del viscere = ricordo di dolore per il lavoro;
ecc. (ved. retro la compressione).

4. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine destro


della testa del pancreas = ricordo di piacere sessuale; + quella dell'apice
della coda ricordo di piacere per il lavoro; ecc.

5. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine sinistro


del cuore = ricordo di emozione sessuale; + quella del margine destro del
viscere = ricordo di emozione per il lavoro; ecc.

Questi esempi, riflettono la realtà di fenomeni registrati dal Calligaris, è


naturale che sia più agevole il compito precedente, che consiste nell'evocare
questo o quel ricordo con la compressione fisica, anziché con la
rappresentazione psichica di questi visceri o di alcuni loro segmenti.
39
Aggiungo qui che quest'ultimo esperimento (autorappresentazione)
comporta difficoltà non sempre, non facilmente, e non da tutti superabili.
A me basta dire che il fenomeno, è determinabile e verificabile, cioè che
anche quest'ultimo metodo è sufficiente da solo a richiamare, per un
complicatissimo gioco di associazioni (riflesso psico-psichico o intra-
psichico), il ricordo prestabilito, che può con opportune tecniche che qui
sotto descrivo essere invece “inibito”.

La paralisi nel dito indice e della Ia banda interdigitale

Qui e là in questo volume, ho detto (e come meglio verrà dimostrato con


la pratica sperimentale), che stimoli leggeri, cioè cariche adeguate (cutanee
e psichiche), oppure compressioni superficiali di un viscere sono eccitanti
mentre invece stimoli intensi oppure compressioni profonde riescono
paralizzanti. Su questa legge fondamentale si fondano gli esperimenti di
Calligaris, dei quali qui sotto farò breve cenno.

1. Una carica intensa (meccanica o elettrica) della linea primaria o


dell'annessa banda assiale di un dito indice, abolisce i ricordi in genere,
invece, quella isolata delle linee secondarie, (punta metallica, spillo
faradico) abolisce i ricordi speciali.

2. Idem per una carica leggera della linea primaria o dell'annessa Ia banda
interdigitale (banda dell'oblio) e per quella isolata delle sue linee secondarie
(ved. il capitolo, "Gli antagonismi").

La paralisi nell'apparato sessuale e in quello gastrico

1. Idem (c.s.) per compressione profonda degli organi sessuali e dei loro
diversi segmenti.
2. Idem (c.s.) per compressione superficiale dell'apparato gastrico e dei suoi
diversi segmenti (antagonista).

La paralisi nel cervello (inibizione dell'autorappresentazione).

1. Idem per un'autorappresentazione normale, moderata, dell'apparato


gastrico e dei suoi diversi segmenti (antagonista).
2. Idem per un'autorappresentazione molto viva, esagerata e forzata degli
organi sessuali e dei loro diversi segmenti (*)

Per es., un'autorappresentazione forzata delle tube di Falloppio, paralizza


ricordi umanitari e religiosi, quella dell'utero paralizza i ricordi di società,
quella degli organi genitali esterni paralizza i ricordi di lavoro (**) ecc.

L'autorappresentazione normale della vescica urinaria richiama un ricordo


d'amore sessuale e quella delle ovaie richiama un ricordo patriottico mentre
l'autorappresentazione forzata degli stessi segmenti viscerali fa dileguare il
concatenato e già spuntato ricordo. (***)
40
La paralisi massima dei ricordi da cariche associate

Il ricordo viene bloccato completamente, cioè la sua paralisi è massima


completa, assoluta, se si associa:
1°. La carica intensa della linea della memoria (primaria o secondaria).
2°. La carica leggera della linea dell'oblio (primaria o secondaria, per la
legge degli antagonismi).
3°. La compressione profonda degli organi sessuali (nella loro totalità o in
un loro segmento).
4°. La compressione superficiale dell'apparato gastrico nella sua totalità, o
in un suo segmento, (antagonista).
5°. L'autorappresentazione normale dell'apparato gastrico (antagonista) o
quella forzata, esagerata, dell'apparato sessuale (nella loro totalità o in un
loro segmento). (****)

----------------------------------------------------------------------------------------------------
(*) Se la compressione è profonda, energica e protratta per qualche minuto, si può
dire che il sentimento resta completamente paralizzato, in modo che il soggetto non
è più nemmeno in grado di concepirlo nella sua mente.
(**) Fondandoci sul gioco degli antagonismi, gli stessi risultati si possono
ottenere per altre vie. Per es.:
Il pudore aumenta per compressione profonda dei polmoni, nonché della metà
inferiore del rene, e invece diminuisce per compressione superficiale di queste
regioni; la curiosità aumenta per compressione profonda del cuore, nonché del
naso, laringe, della trachea, dei bronchi, e diminuisce per compressione superficiale
di queste regioni; la rassegnazione aumenta per compressione profonda della metà
destra del pancreas, nonché della metà posteriore della milza, e diminuisce per
compressione superficiale di queste regioni.
Con l'aiuto di questi esempi il ricercatore potrà istituire i suoi esperimenti sopra
qualsiasi altro sentimento vincolato con due emiserie lineari vicine (ved. retro).
(***) Compressione del cranio con le palme delle due mani, o meglio con una
tela o una cuffia priva di legacci, ma leggermente e uniformemente compressa.
(****) In tutte queste ricerche è necessario che gli stimoli siano di eguale
intensità, senza prevalenze. Lo stesso avvertimento deve valere per le cariche
elettriche portate su due linee secondarie con gli spilli faradici.

41
I RICORDI ALLA PORTATA DI TUTTI

Abbiamo già visto che l'eccitazione meccanica o elettrica della banda


assiale di un dito indice, associata a quella di un altro dito o di una banda
interdigitale, evoca un ricordo che assume la tinta propria della seconda
banda, (che è combinata con la prima, ricordo d'amore, di odio, di dolore
ecc.) . In una sua pubblicazione, il Calligaris stimolando nello stesso tempo
la banda assiale dell'indice (memoria) e quella dell'anulare (piacere) di un
soggetto, con la punta dell'unghia di un suo dito, (prova dell'unghia)
richiamò alla memoria dello stesso, un ricordo piacevole.

Ancora, un’ulteriore approccio, fatto da lui: "Ho pensato di provare se un


ricordo qualsiasi si potesse eventualmente richiamare, anziché con la nota
carica meccanica o elettrica, d'altronde facili, della banda o della linea
assiale di un dito indice, con la semplice compressione della banda stessa
vale a dire premendo leggermente per alcuni minuti (5-15) il polpastrello
del medesimo dito, sopra un tavolo o contro un muro.

L'esperimento diede risultati positivi. Impadronitomi del nuovo e


semplicissimo metodo, ho tentato le prove associate, facendo comprimere
ad un soggetto, leggermente e contemporaneamente, il polpastrello di 2 o 3
dita, con combinazioni diverse, senza mai escludere l'intervento del dito
indice nell'esperienza." Questo è il nuovo metodo che va ad aggiungersi
agli altri già noti: un'ulteriore prova a sostegno dell'esistenza delle catene
lineari. Vediamolo in dettaglio.

Disarmante nella sua semplicità esecutiva, quanto efficace e potente


nell'effetto. Non occorre spendere altre parole per descriverlo, il soggetto
deve solo appoggiare debolmente il polpastrello di un dito indice sopra un
piano solido, comprimendone leggermente il centro e stando ben attento, a
non toccare i margini o l'apice (ved. Figg. 12 e 13), perché potrebbe venire
caricata inavvertitamente, anche la banda laterale del corpo che, come
ormai sappiamo, per la sua funzione dissociatrice disgregherebbe e
ostacolerebbe il ricordo.

Il tempo della pressione necessaria per la riviviscenza del ricordo che, è


sempre automatica e fulminea, varia generalmente, in questo tipo di prove
fra 5 e 10 m'. Se in qualche caso ne occorressero 15 o se in qualche altro, la
prova è nulla, guardatevi bene dal negare il fenomeno, perchè la difficoltà
in realtà non è solo quella sopra detta, ve n’è un’altra: una compressione
troppo energica del polpastrello, dà effetti opposti, poiché, come sappiamo
invece di potenziare il ricordo, favorisce l'oblio (effetto antagonista).

La combinazione di questi due effetti negativi (sconfinamento nella banda


laterale e troppa pressione sul polpastrello), sono micidiali per la buona
riuscita dell’esperimento, niente di impossibile comunque, basta solo
42
armarsi di pazienza e non gettare la spugna al primo insuccesso, il cammino
della ricerca è scivoloso e pieno di buche, è normale ogni tanto cadere.

Fig. 13 - Ricordo d’amore

Compressione superficiale sopra un


piano solido, della linea assiale del
dito indice (memoria), associata, in
secondo tempo, a quella del pollice
(amore)= ricordo d'amore (in senso
lato), se la compressione delle due dita
è contemporanea, ma quella del
pollice prevale su quella dell'indice,
può spuntare invece, l'amore dei
ricordi.(Autoricerca).

Fig. 14 - Ricordo piacevole

Compressione superficiale, sopra un


piano solido, della banda assiale del
dito indice (memoria), associata, in un
secondo tempo, a quella dell'anulare
(ricordo+piacere) = ricordo piacevole.
Se la compressione delle due dita è
contemporanea, e quella dell'anulare
prevale su quella dell'indice, può
insorgere il piacere dei ricordi in
genere. (Autoricerca).

Il Calligaris, non pago di questo risultato, andò ancora oltre, ecco cosa
scrive, a proposito di questi ulteriori esperimenti:

“ Per logica deduzione delle cose, pensai che questi esperimenti, che pur
sono di una semplicità estrema, fossero ancor suscettibili di
semplificazione, sostituendo al piano solido, (tavolo, muro ecc.) la leggera
pressione esercitata dal soggetto stesso (auto-ricerca) sopra il polpastrello
dell'indice di una sua mano da un altro dito della mano opposta.”
Ed ecco i suoi risultati:

Esperimento N° 1. - La debole compressione del polpastrello del dito


indice di una mano, praticata per circa 10 m'. sul polpastrello del dito
pollice dell'altra mano, ha suscitato nel soggetto, improvvisamente, un
lontano ricordo d'amore.
43
Esperimento N. 2. Se l'indice di una mano viene mantenuto legger mente
compresso dalil soggetto per alcuni minuti (sempre in corrispondenza
dell'ultima falange, cioè di quella ungueale) fra l'indice e il pollice dell'altra
mano, spunta egualmente un ricordo d'amore.

Esperimento N. 3. Se il pollice di una mano viene mantenuto leggermente


compresso dalil soggetto, per alcuni minuti (5-10-15), fra l'indice e il
pollice dell'altra mano, spunta egualmente un ricordo d'amore.

Esperimento N. 4. Se l'indice di una mano viene mantenuto leggermente


compresso sopra il polpastrello dell'anulare o del mignolo dell'altra mano,
spunta improvvisamente un ricordo piacevole nel primo, e un ricordo
emozionante e pauroso nel secondo caso (ved. Fig. 15).

Esperimento N. 5. Se la IIa o la IIIa membrana interdigitale viene


leggermente compressa dalil soggetto per alcuni minuti, spunta
improvvisamente un ricordo di odio nel primo, e un ricordo di dolore nel
secondo caso (ved. Fig. 16).

Esperimento N. 6. Se la IIa o la IIIa membrana interdigitale di una mano


viene leggermente compressa dal soggetto per alcuni minuti, fra il pollice e
l'indice dell'altra mano, spunta improvvisamente un ricordo d'amore con
odio nel primo, e un ricordo d'amore doloroso nel secondo caso. (Fig. 16).

Queste prove con la compressione (superficiale) riescono generalmente


positive e dimostrative, non c'è dubbio però che sono inesatte e imperfette
in quanto i loro risultati non sono semplici ma complessi, non sono cioè
puri. Quando saremo più avanti in questi studi, impareremo che la
compressione di una qualsiasi parte del corpo umano non suscita soltanto
nella sfera psichica quella risposta o reazione che è inerente alla pelle per sé
stante, ma finanche agli apparati nervosi che vi sono contenuti e a tutti i
tessuti e i sistemi sottostanti (muscoli, tendini, ossa, vasi sanguigni, vasi
linfatici, ghiandole ecc.), nonché a quello che sta in rapporto con le funzioni
motorie (volontarie o involontarie) e con quelle sensitive (coscienti o
incoscienti) che vengono in diversa misura impegnate nell'esperimento.

Oltre a ciò, bisogna sapere che le numerose complicazioni dei fenomeni e


la complessità enorme del problema vengono qui accresciute da quei riflessi
cutaneo-psichici, che invece di essere funzione delle linee longitudinali
sono in rapporto con quelle trasversali e specialmente con quelle oblique, il
cui studio resta ancora da iniziare.

Oggi non escludiamo per es., che i fenomeni suesposti e determinati dalla
carica isolata delle emiserie lineari, o quelli prodotti dalla stimolazione di
un piccolo quadrato o di un piccolissimo punto cruciale siano da addebitarsi
(e non si sa in quanta parte) alla risposta dei compresi sistemi lineari
obliqui, il cui studio ci riserva ben maggiori meraviglie.

44
Noi, per oggi dobbiamo limitarci semplicemente a constatare e a
denunciare i fatti. I tempi si preparano, ma non sono ancor maturi per le
interpretazioni. Comunque sia, in scienza questo è sempre stato e sempre
dovrà essere l'ordine logico di svolgimento e di progressione: dal più
semplice al più complesso. (*)

Fig. 15 - Ricordo emozionante

Compressione superficiale della


banda assiale del dito indice
(memoria) di una mano contro la
banda assiale del dito mignolo
(emozione) dell'altra mano = ricordo
emozionante.

Se nella prova riuscisse prevalente la


carica della banda assiale del mignolo
(emozione), anziché quella della
banda assiale dell'indice (memoria), lo
spirito del soggetto sarà mosso
dall'emozione dei ricordi. (Autoricerca).

Fig. 16 - Ricordo doloroso

Compressione superficiale della


banda assiale del dito indice
(memoria) di una mano contro la IIIa
banda interdigitale (dolore) dell'altra
mano = ricordo doloroso.

Se nell'esperimento riuscisse
prevalente la carica della IIIa banda
interdigitale (dolore), anziché quella
della banda assiale dell'indice
(memoria), sorgerà, nella mente del
soggetto, il dolore dei ricordi. (Autoricerca).

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(*) Tutti questi esperimenti sono delicatissimi, non privi di difficoltà e non esenti
da imperfezioni o da errori, che spesso sfuggono al soggetto, perché egli non vede
tutti gli anelli della magica catena.

Sappiate comunque che è possibile ottenere, questi risultati, in condizioni


favorevoli, ma non illudetevi pensando che l'indagine sia così semplice come vi
può apparire contemplando queste figure.

Incominciamo col dire, anzi col ripetere, che se per es. il soggetto è stanco, se
compie degli sforzi di contrazione delle altre dita non impegnate della mano, se sta

45
La carica associata di un dito indice e un viscere

Poiché una debole compressione del polpastrello di un dito indice


esercitata sopra un piano solido, risveglia quindi un ricordo in quanto carica
la sua banda assiale, vale a dire stimola la funzione mnesica, lo stesso
effetto si dovrebbe ottenere se il dito stesso viene leggermente compresso
contro una parte del corpo.

Essendo poi provato che se un viscere è sottoposto a debole compressione


per alcuni minuti risveglia, nel cervello del soggetto, quel sentimento
speciale che allo stesso viscere è inerente per la legge delle catene
splancno-psichiche (ved. Tav. I-XX), il corollario ne scaturiva naturale: la

----------------------------------------------------------------------------------------------------
in piedi o seduto, se il suo corpo assume un atteggiamento piuttosto che un altro, se
il piano solido su cui appoggia le dita ha una temperatura e ha un colore che
rappresentano un elemento antagonista del sentimento che deve nascere, se il suo
spirito, durante l'esperimento, è disorientato per una via diversa ecc., tutto ciò è
sufficiente per ostacolare, per perturbare o impedire gli effetti della carica.

Le dita debbono essere appoggiate leggermente (non compresse!) sul piano


solido, e pare che il riflesso cutaneo-psichico si produca più facilmente se invece di
comprimere soltanto un segmento delle dita, come risulta dalle figure, venga
superficialmente compressa la banda (per es. quella dell'indice) in tutta la sua
lunghezza. Resta così annullato anche l'effetto speciale delle bande trasversali.

Se per es. s'intende evocare realmente un ricordo d'amore e non già l'amore dei
ricordi (ved. retro), sarebbe consigliabile di far precedere per qualche minuto, la
carica della banda assiale dell'indice (Memoria) a quella della carica assiale del
pollice (Amore), per lasciare la prevalenza alla prima (Ricordi).

46
compressione leggera del polpastrello di un dito indice esercitata per
qualche tempo dal soggetto stesso sopra un suo viscere (auto-ricerca), anzi
sulla sua corrispondente area cutanea, deve evocare un ricordo collegato
con il sentimento di quel viscere.
L'esperimento ha dimostrato i buoni fondamenti della supposizione, basta
perciò che l'esaminando spinga debolmente il polpastrello di un suo dito
indice, per (5-15 m1.), sopra l'area cutanea di un suo organo interno, con
l'avvertenza, (ormai arcinota), di risparmiare dalla compressione l'apice e la
banda laterale del dito stesso, che, se eccitata tende a produrre la
disgregazione del ricordo, e a rendere nullo l’esperimento.

Il Calligaris aggiunge: Secondo alcuni soggetti d'esperimento, la


rimembranza si presenterebbe ancor più facilmente con questo metodo che
con quello prima descritto, della compressione del polpastrello dell'indice
sopra un piano solido estraneo al corpo.

Devesi ancora avvertire che, in questa nuova ricerca combinata, siccome


il polpastrello del dito indice aggredisce soltanto un segmento del viscere il
ricordo che ne nasce, oltre che assumere la tinta generale del viscere
impegnato (amorosa per l'intestino, adirata o odiosa per il fegato, dolorosa
per la milza, piacevole per il pancreas, emozionante per il cuore), assume
nel contempo anche quella tinta speciale che è inerente al segmento
viscerale direttamente compresso, secondo la legge dei riflessi splancno-
psichici (Ved. Tav. X - XX) segmentari (in rapporto cioè al sentimento
sessuale, familiare patriottico, umanitario, per la società, per la natura, per
l'arte, per il lavoro ecc.).

Fig. 17 - Ricordo di un'emozione


familiare.

La compressione superficiale
della banda assiale di un dito
indice eccita (come sappiamo), la
memoria in genere e quella del
segmento cardiaco longitudinale
N. 2, situato circa 2 cm. a destra
del margine sinistro del cuore
suscita una emozione che sta in
rapporto con la famiglia.

Le due componenti, associandosi


nel cervello del soggetto, evocano il ricordo di un'emozione familiare, da
lui realmente avuta nel corso della sua vita passata. (Autoricerca).

47
Fig. 18 - Ricordo di un dolore
patriottico.

Idem come in fig. 17, con la


differenza che nel segmento
splenico longitudinale N. 3, situato
circa 3 cm. al di dietro del margine
anteriore della milza, è
rappresentato il dolore in rapporto
alla patria, che, associandosi c. s.
all'accensione della memoria,
evoca nelil soggetto il ricordo di
un dolore patriottico da lui realmente sofferto durante la sua trascorsa
esistenza. (Autoricerca).

Esperimento N. 1. Autoricerca.
Debolissima compressione del polpastrello del dito indice della mano
destra (*) praticata per circa 10 m'. sulla regione cardiaca= Ricordo
emozionante.

Il ricordo evocato riguarda vicende di famiglia, perché la compressione


caduta, per caso, verso il margine sinistro del cuore. (ved. Fig. 17).

Esperimento N. 2. Autoricerca.
Debolissima compressione del polpastrello del dito indice della mano
destra, praticata c. s,, sulla regione epatica = Ricordo di odio.

Tale ricordo riguarda l'umanità, perché la compressione è caduta, per caso


in corrispondenza del segmento epatico che comprende la colecisti.

Esperimento N. 3. Autoricerca.
Compressione c. s., sulla regione splenica = Ricordo doloroso. Il ricordo
ha attinenza con la patria, perché la compressione è caduta, per caso, in
corrispondenza del segmento N. 3 (ved. Fig. 18).

Esperimento N. 4. Autoricerca.
Compressione c. s . (**) sulla regione intestinale = Ricordo d'amore.

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(*) In queste prove, che non sono affatto facili, se il soggetto si stanca nel
comprimere a lungo, ma sempre leggermente, lo stesso dito indice sopra un'area
viscerale può, dopo qualche tempo, sostituirvi l'altro dito omonimo.

(**) Invece di appoggiare sul proprio corpo soltanto il polpastrello del dito indice
sarebbe meglio appoggiarvi tutta la banda assiale del dito stesso.

48
Il ricordo sta in rapporto con un panorama naturale, perché la
compressione è caduta sull'area cutanea addominale soprastante al colon
trasverso. Invece, la compressione dello stomaco, alla quale venne dopo
qualche minuto associata quella (sempre leggera) degli organi sessuali, le
diede l'oblio dei ricordi.
(Provò un senso spiacevole come di« condensamento cerebrale », senza
nascita del ricordo).

La prova del ricordo e la lettura del pensiero

1. S'invita l'esaminando a rappresentarsi un viscere del proprio corpo (ved.


retro) e si carica la linea assiale di un suo dito indice (carica meccanica o
elettrica).

Il ricordo che spunta dopo alcuni minuti ha il colorito di quel sentimento


(amoroso, odioso, doloroso, piacevole ecc.) che è concatenato col viscere
contemplato dal soggetto, offrendo così all’operatore la possibilità di dire a
quale viscere egli pensava.

Esperimento N° 1. Si ricordò della paura provata da bambino per un cane.


Pensava al cuore (esatto).

2. S'invita l'esaminando a rappresentarsi un determinato segmento


viscerale (dell'intestino - margine anteriore del fegato, margine posteriore,
cistifellea - margine anteriore o posteriore della milza - margine della testa
del pancreas o suo estremo caudale - naso, laringe, trachea, bronchi, apici
polmonari - margine destro o margine sinistro del cuore ecc.) e
contemporaneamente si carica c. s. la linea assiale di un suo dito indice.

Il ricordo che si presenta è in relazione con il sentimento speciale


(sessuale, familiare, patriottico ecc.) concatenato con quel segmento
viscerale contemplato dal soggetto, offrendo così all’operatore la possibilità
di dire a qual segmento viscerale egli pensava. (Esperimento laborioso).

Esperimento N° 1. Si ricordò dell'ira con cui sospingeva la folla per entrare


in un circo.
Pensava alla vescichetta biliare (esatto).

Esperimento N° 2. Gli si presentò un ricordo di amore sessuale.


Pensava al duodeno (esatto).

3. S'invita il soggetto a rappresentarsi un determinato colore (tinta pallida,


rosa o celeste; grigio; rosso vivo; viola; rosso cupo a chiazze) e
contemporaneamente si carica c. s. la linea assiale di un suo dito indice.

Il ricordo che spunta dopo alcuni minuti ha il colorito di quel sentimento


che è concatenato con la banda cutanea longitudinale (assiale o digitale di

49
una mano), offrendo così al ricercatore la possibilità di dire a quale colore
egli pensava.

Esperimento N° 1. Spuntò un ricordo emozionante.


Pensava ad un colore rosso cupo (esatto).

Esperimento N° 2. Ricordo amoroso.


Pensava a tinte pallide (esatto).

Esperimento N° 3. Ricordo di odio.


Pensava ad un color rosso vivo (esatto).

4. S'invita l'esaminando a rivolgere nella sua mente un pensiero chiaro


preciso, schematico, ma di una tinta decisa (amorosa, odiosa, dolorosa
allegra, paurosa ecc.) e contemporaneamente si carica la linea assiale di un
suo dito indice.

Il ricordo che nasce dopo alcuni minuti sta in rapporto col pensiero
alimentato dal soggetto, offrendo così all’operatore la possibilità di rivelare
approssimativamente la natura del suo pensiero.

Esperimento N° 1. Ricordo doloroso.


Aveva pensieri melanconici. (esatto).

Le fasi del ricordo

Quando si tratta di un ricordo, come quando trattasi della nascita di un


determinato sentimento (di amore, di odio, di piacere ecc.) per la carica
della corrispondente banda o linea cutanea primaria (assiale di un dito o
interdigitale) o per la compressione adeguata del viscere concatenato
l'operazione mentale si svolge secondo una successione sempre eguale
passa per fasi predestinate, seguendo un ordine di comparsa prestabilito.

Ia Fase di orientamento (il pensiero va avvicinandosi al bersaglio).

IIa Fase dei movimenti automatici (si presenta qualche movimento


involontario, appena abbozzato, inerente al pensiero o al sentimento che
sta per spuntare).

IIIa Fase della fisionomia e della mimica (la fisionomia si atteggia al


sentimento che sta per sorgere: di amore, di odio, di dolore, di piacere, di
paura ecc.).

IVa Fase della componente fisica (si presentano quelle sensazioni, tattili
termiche, dolorifiche, sensoriali ecc., che accompagnarono nel lontano
passato l'episodio che sta per ripresentarsi alla mente).

50
Va Fase della componente psichica (vengono richiamati i sentimenti provati
in quel momento).

Va Fase delle immagini associative (che possono comparire anche nel I°


periodo, ma meno chiare e meno complete di quelle che insorgono in questa
fase finale) e polarizzazione del ricordo.

Il rinforzo della memoria con le cariche associate

Poiché la carica leggera (meccanica o elettrica) della banda assiale di un


dito indice (o della sua linea longitudinale primaria) ravviva la memoria
richiamando i ricordi (come la compressione superficiale del polpastrello
del dito sopra un piano solido), e poiché lo stesso risultato si ottiene con la
debole compressione degli organi sessuali oppure con
l'autorappresentazione normale di questi (ved. retro) ecc., ho pensato di
ricercare se associando contemporaneamente tutte queste cariche, vale a
dire eccitando il sistema mnemonico per diverse vie, la riviviscenza del
ricordo ne riuscisse facilitata e questo spuntasse più prontamente.

I risultati dell'indagine furono positivi.

Esperimento N. 1. Carica leggera meccanica (strisciamento con una punta


metallica) della banda assiale di un dito indice (o compressione leggera del
suo polpastrello sopra un piano solido) + compressione leggera degli organi
sessuali: un ricordo lontanissimo d'infanzia è spuntato improvvisamente
dopo un minuto.

Esperimento N. 2. Carica leggera c. s. della banda assiale di un dito


indice + autorappresentazione mentale degli organi sessuali: un ricordo
lontano si è presentato dopo due minuti, ma la riviviscenza fu più rapida nel
caso precedente.

Esperimento N. 3. In un altro esperimento ho associato tutte le cariche


Sopra elencate: stimolazione leggera della banda assiale del dito (o
compressine debole del suo polpastrello sopra un tavolo) + compressione
leggera degli organi sessuali + autorappresentazione mentale degli stessi.
(102) Per di più ho unita la compressione profonda dello stomaco (la
paralisi dell'oblio suscita la memoria! - ved. retro) ed ho posto in opera tutti
quegli altri artifici secondari che per via sensoriale, secondo le mie ultime
indagini, concorrerebbero al ravvivamento della memoria, che è quanto
dire: Contemplazione di colore bianco, audizione di suoni argentini
annusamento di profumi tenui, applicazione sulla superficie del corpo di
contatti ruvidi e leggermente freddi (*)
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(*) Quando si prenderanno in esame le catene chironervose si dovrà aggiungere al
viscere anche un determinato segmento del sistema nervoso. S’imparerà, ad es., che
con l'intestino è connessa la cortex cerebri; con lo stomaco la subcortex superior;
con la memoria, cioè con l'apparato sessuale, la subcortex inferior; con il fegato la

51
basis cerebri; con la milza il midollo cervicale; con il pancreas il midollo dorsale;
con i polmoni il midollo lombosacrale; con il cuore sono connesse le radici e sono
vincolati i nervi periferici.

Tirando contemporaneamente tutti questi fili, caricando tutte queste molle


liberando nello stesso tempo tutte queste correnti centro-petali, per certo il
ricordo viene disseppellito più facilmente ed evocato più rapidamente.

Mi parve però che l'esperimento più semplice e più dimostrativo resti


sempre quello sopra catalogato al N° 1.

Quanto qui si dice per la memoria deve valere naturalmente per il rinforzo
di tutti i diversi sentimenti rappresentati nelle altre bande longitudinali della
mano. (Calligaris)

E' per es. evidente che la nascita di un sentimento amoroso in genere verrà
facilitata se alla carica leggera della banda assiale del dito pollice si associa
quella degli altri elementi corporei che sono inseriti nel sistema dell'amore
(per es. l'intestino), nonché la carica energica dei segmenti corporei
antagonistici (per es. del fegato); che un sentimento di ira o di odio spunterà
più facilmente se alla carica leggera della IIa banda interdigitale si associa
quella analoga del fegato, nonché la carica energica del viscere antagonista
(intestino); che un sentimento di piacere si farà strada più velocemente se
alla carica leggera della banda assiale di un dito anulare si associa la
compressione superficiale del pancreas, nonché quella profonda della
milza; che un sentimento di dolore sarà più accentuato se alla carica leggera
della IIIa banda interdigitale si associa la compressione superficiale della
milza, nonché quella profonda del pancreas, e via dicendo.

Le rappresentanze cutanee e quelle viscerali di un sentimento, se


combinate, naturalmente intensificano il sentimento stesso.

I ricordi più remoti

Il primo fatto che mi ha colpito nelle mie ricerche sulla stimolazione della
linea assiale di un dito indice, linea delle cui meraviglie sono specialmente
entusiasta, non so per qual predilezione, consiste nella lontananza del
ricordo, che, per regola generale, riguarda i primi anni di vita (infanzia e
fanciullezza). Molte volte, infatti, la scena che si presentava, fulminea
impensata e inaspettata agli occhi della mente del soggetto, con dettagli
particolareggiati e con quadri precisi, poté venir documentata e localizzata
nel tempo remoto soltanto attraverso la testimonianza dei familiari.

Questo solo dice, più che ricordi, sono riviviscenze vere e proprie di un
momento fuggitivo della nostra vita trascorsa, sono clichés del passato sono
quadri istantanei che si ripresentano con le loro minime particolarità, come
52
se fossero stati fissati da una lastra fotografica o come se un bagliore
fulmineo l'illuminasse per un attimo nel loro mondo tenebroso.

Nella mia prima monografia, ho già ricordato le principali distinzioni che si


possono fare fra queste riviviscenze ed il semplice ravvivamento della
memoria, cioè il comune ricordo (106). Insisto qui soltanto sopra alcuni
fatti fondamentali:

I. Il riflesso ipermnesico o cutaneo-mnesico, suscitato dalla carica


adeguata, cioè leggera, della linea o della banda assiale di un dito indice, è
istantaneo e in tutti gli esperimenti non si scarica già quando si direbbe che
il soggetto va rivangando il passato e ricercando ricordi, ma invece in un
istante in cui egli è distratto. Ciò dimostra l'evocazione automatica del
ricordo, che può avvenire, notisi bene, anche mentre la mente del soggetto è
occupata in altri lavori, per es. mentr'egli sta leggendo la pagina di un libro
o un foglio di giornale.

II. Molte volte il ricordo, come dissi, è così lontano e illumina un quadro
così speciale che il soggetto resta perplesso come davanti ad un fenomeno
allucinatorio, e per provare la veridicità dell'immagine presentatasi sul suo
orizzonte mentale ha bisogno delle testimonianze dei familiari.

III. La prova del sogno (ved. più avanti), fatta per dimostrare che così la
carica di questa portentosa linea assiale del dito indice, come la
compressione leggera degli organi genitali praticate per qualche tempo
nella notte, prima del sonno, richiamano un sogno con ricordi lontani, ci
porta l'ultima e inequivocabile conferma.

“ Sì: la linea assiale del secondo dito delle mani e dei piedi, come, per
altra via, gli organi sessuali, sono in diretto rapporto con la memoria, la
prova delle corrispondenze cutaneo-viscerali è fatta, e la dimostrazione
delle equazioni viscerali del pensiero umano data”. (Calligaris)

La prova del sogno

Qui sotto riporto un estratto, di alcuni esperimenti fatti sui sogni.


In un lavoro successivo l'argomento venne ripreso dal Calligaris e trattato
più diffusamente con il corredo di molti esperimenti.

I sogni da carica di una linea primaria longitudinale o di una banda


della mano (riflesso cutaneo-onirico).

Fin dalle mie prime ricerche sulle catene lineari ho richiamata l'attenzione
sopra un fatto fondamentale consistente in ciò: se un soggetto d'esperimento
eccita leggermente con uno stimolo qualsiasi (meccanico o elettrico) la
53
banda assiale di un dito di una mano o una banda interdigitale oppure
soltanto la linea primaria collettrice di queste bande cutanee, nella notte, per
15-20 minuti, prima del sonno, fa un sogno che è l'esponente veridico di
quello stesso sentimento suscitato dalla carica della banda stessa allo stato
di veglia (un sogno d'amore, un sogno con ricordi lontani, un sogno di odio
doloroso, allegro ecc.)

I sogni da carica delle emiserie lineari isolate.

Ho insegnato ai miei soggetti d'esperimento, d'ambo i sessi e di età fra i 20


e i 40 anni, a caricare, per 15-20 minuti prima del sonno, una mezza banda
cioè un'emiserie lineare longitudinale (*) nella loro mano sinistra.

Io segnavo in precedenza, per breve tratto, la linea primaria (assiale di un


dito o interdigitale) con un lapis dermografico, e quindi l'opposta ed
estrema linea di confine, che nelle 5 dita è aderente ad una banda della linea
laterale. Invitavo quindi l'esaminando ad eccitare con uno stimolo ritmico di
grattamento superficiale, praticato con una punta di metallo (uno spillo, un
chiodo ecc.) oppure con il dorso di un elettrodo faradico, la interposta
mezza banda cutanea, che, come si sa, ha una larghezza media di circa 4
mm. nell'uomo normale.
Così veniva caricata una sola emiserie lineare, assiale di un dito (nel
polpastrello) o interdigitale (sopra lo spazio corrispondente). Avvertivo i
soggetti di escludere dalla carica la linea primaria o centrale e quella
laterale, da me segnate con la matita, e di limitare lo stimolo di
strisciamento alla ristretta banda cutanea interposta.
L'indomani mattina raccoglievo il racconto dei sogni.

Ecco qualche esempio:

Pollice. Carica dell'emiserie esterna (**): «Un mio caro amico era
ammalato. Io lo portavo in braccio salendo una scala e cullandolo come un
bambino, e siccome si lamentava, gli raccontavo una storia che avevo
immaginato. (Immaginazione in rapporto all'amore).

Carica dell'emiserie interna: « Contavo il denaro rimastomi dello stipendio


mensile, pensando d'impiegarlo nell'acquisto di un dono per mia madre.
Però, siccome il denaro era poco, passavo in rivista i diversi oggetti che
avrei potuto acquistare per farla contenta ». (Ragionamento in rapporto
all'amore).

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(*) Gli stessi fenomeni si verificano anche caricando le trasversali corrispondenti.

(**) In questi esperimenti venne praticata la carica elettrica (ved. retro).

54
Indice. Carica c. s. dell'emiserie esterna: « Sognai che avevo acquistato un
terreno, e, fattami costruire un'alta impalcatura, dalla sommità indicavo
come ne avrei disposto: qua la casa che dovrà avere un dato stile, là un
viale di pioppi che diventeranno alti in breve, dall'altro lato un piccolo
frutteto per vederne i fiori in primavera, una cancellata ecc.».
(Immaginazione). (*).

Carica c. s. dell'emiserie interna: «Mi pareva in sogno d'essere seduta a


tavola, sola, di notte, e di dover prendere una risoluzione per il mio
avvenire. Pensavo: ho quarant'anni, dovrò lavorare ancora a lungo per avere
una buona pensione. Non arriverò forse alla vecchiaia, ma intanto bisogna
che pensi ai prossimi anni per restar sana e non lasciar mancare nulla a
casa. Nel pomeriggio potrei impiegarmi in qualche ufficio. Sarebbe meglio
che dar lezioni, perché non faticherò con la mente e invece avrò più
distrazioni » (Ragionamento ) (**).

Anulare. Carica c. s. dell'emiserie esterna: « Dovevo decorare la palestra


delle scuole per una cerimonia, e mi pareva di star dipingendo sulle pareti
strane figure di draghi, di uccelli esotici dalle piume variopinte, di fiori
quali avrei voluto dar profumo, perché tutti lodassero la mia opera
decorativa ». (Immaginazione in rapporto col piacere - Fantasia).

Carica della emiserie interna: «Mi pareva di esser contenta per aver
scoperto un nuovo metodo atto a dimostrare i teoremi della geometria piana
e di con i direttori delle scuole, abbattendo ad una ad una le loro
opposizioni discuterne convincendoli che la spesa incontrata per costruire
un sistema di lavagne rotative sarebbe stata compensata dal tempo che si
sarebbe risparmiato nelle scuole ». (Ragionamento in rapporto al piacere).

Mignolo. Carica della emiserie esterna: «Mi pareva di essere entrata di


soppiatto in un bel parco per cogliere fiori e rami di pino e di esser stata
scoperta da un guardiano. Rimanevo immobile trattenendo il respiro, con
forte batticuore, per udire se i suoi passi si avvicinavano e pensavo: se mi
scopre, non tace di sicuro. Forse posso promettergli del denaro, ma se è
onesto non lo accetta. E se mi denuncia? E se sono chiamata a rispondere
per furto? ». Risveglio angoscioso, con sudore e battito di cuore.
(Immaginazione in rapporto all'emozione).

Carica della emiserie interna: « Mancano poche settimane al termine del


Corso Magistrale. Io ho i libri intonsi. Non posso certamente studiare tutto
il programma. Devo rinunciare all'esame? No, sarebbe una pazzia. Ne parlo
al Direttore? Non mi aiuta. Mi faccio prestare dei denari per andare a
ripetizione da qualche valente insegnante? E dopo, come faccio per

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(*)(**) Nel dito indice sono rappresentati, come si disse, il ragionamento e
l'immaginazione in genere, senza tinte di alcuna specie.

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restituirli? ». Cardiopalmo, ansia, angoscia. (Ragionamento in rapporto
all'emozione).

Ia Banda interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: Non ricorda il sogno.

IIa Banda interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: «Mi pareva che un


parente da me poco amato fosse venuto a chiedermi del denaro. Io glielo
prestai domandando un compenso esagerato e dicendogli: se non te lo dò io
nessuno te lo darà. Se il guadagno di un anno verrà assorbito dagli interessi
che devi dare a me non importa, perché avrai sempre una bottega che potrà
darti un utile negli anni avvenire ». (Immaginazione in rapporto all'odio).

Carica dell'emiserie interna: « Quella tale collega ha sparlato di me, ma lei


non sa che io l'ho sorpresa a far copiare i saggi dalla lavagna. Voglio che
anche il Direttore lo sappia, e perciò domani manderò un fanciullo a
chiamarlo, insegnandogli a dire che lo chiama una maestra di una
determinata classe. Perderà uno o due voti di merito, e forse verrà a
chiedermi come faccio per far svolgere i temi con chiarezza ».
(Ragionamento in rapporto all'odio).

Illa Banda interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: «Mi pareva di


camminare, e ad un tratto di non poter procedere per un acuto dolore al
fianco destro. Mi appoggiai ad un tronco d'albero e dicevo: forse cesserà
presto, e se non duole respirando, non è nulla di grave.
Devo o non devo respirare forte? Se mi ammalo mi portano all'ospedale e
rivedrò il medico che mi ha curato nell'estate passata. Forse ora non mi
riconoscerà più, ma io riproverò tutte le impressioni d'allora».
(Immaginazione in rapporto al dolore).

Carica dell'emiserie interna: « Mi pareva di ritrovarmi in casa dopo il


funerale di mio padre e di rifare il ragionamento di quel giorno d'angoscia:
mia madre non resisterà al dolore, e allora io abbandonerò questa casa e la
mia città andrò in un paese di montagna e mi rifarò una vita nuova,
rinunciando a tutti gli agi goduti fino ad oggi. Mi abbrutirò a poco a poco, e
fra un anno non soffrirò più. Allora sposerò un contadino, avrò dei bambini
sani- e forti, e la mia vita avrà uno scopo ». (Ragionamento in rapporto al
dolore).

IVa Banda Interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: « Sognavo d'essere


distesa sopra un divano, nel salotto di un'amica, guardando le spire di fumo
che salivano da un narghilè deposto sul pavimento. Mi pareva che qualcuno
suonasse un'arpa e qualche altro solfeggiasse sottovoce. Mi pareva anche di
star succhiando qualcosa che aveva un sapore gradevole, mentre ero distesa
immobile, senza pensiero, in dolce abbandono ». (Immaginazione in
rapporto al sonno).

Carica dell'emiserie interna: «Mi pareva in sogno che sul copriletto mia
madre avesse posto dei rotoli di monete d'argento e mi dicesse: questa è la
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mia vincita al lotto. Pensa ora come dobbiamo., impiegare questo denaro. Io
dicevo: bisogna riparare quel pavimento e bisogna comperare biancheria.
Ma c'è tempo per pensarci. Se i denari ci sono, non scappano. Lasciami
intanto dormire. Domani decideremo. Non bisogna prendere decisioni
precipitose ». (Ragionamento in rapporto al sonno).

In un prossimo volume (tempo permettendo), spero di approfondire e di


riportare più dettagliatamente la ricerca sui sogni fatta dal Calligaris.

Evidenziazione di tutti i sistemi cutanei concatenati con il sentimento


richiamati dal soggetto nel suo animo.

Leggiamo cosa scrive il Calligaris, a proposito di questo strano fenomeno:

"Non si può più nemmeno dire che quello delle catene lineari è un mondo
tutto soggettivo, senza nulla di obbiettivo.

Ecco ora che l'obiettività viene a portare una nuova e potentissima


conferma alle nostre ricerche. Spero che gli oppositori non si muoveranno
da questo campo, sfuggendo per vie traverse, prima di aver dato un
responso, chiaro, preciso e non equivocabile.

Trattasi di un fatto obbiettivo molto semplice. Se un esaminato sta nella


penombra e richiama al suo spirito un sentimento generale (di amore, di
odio, di dolore, di piacere, ecc.) dopo alcuni minuti egli stesso può
constatare, come un esaminatore vicino, che nelle sue mani s'illumina
debolissima quella banda longitudinale (assiale di un dito o interdigitale)
(*) che è concatenata, per la legge delle catene psico-cutanee con il
sentimento da lui richiamato e nutrito nello spirito durante la prova. Se, per
esempio, il soggetto entra in uno stato iracondo, vede trasparire la IIa, e se
entra in uno stato melanconico, vede trasparire la IIIa membrana
interdigitale. Se trovasi in uno stato emotivo diviene diafana la banda
assiale del dito mignolo, e se trovasi in uno stato euforico diviene diafana la
banda assiale del suo dito anulare.

Resta dunque dimostrato che la IIa banda interdigitale della mano sta in
rapporto con l'odio e la IIIa col dolore; che la banda assiale del mignolo è
realmente collegata con l'emozione, come la banda assiale dell'anulare è
indubbiamente concatenata con il piacere. Ebbene, se invece di agitare nel
suo spirito questi sentimenti, il soggetto durante l'esperimento, evoca
ricordi nella sua mente, allora diviene pellucida la banda assiale del dito
indice. (Ved. Fig. 20).

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(*) Conviene studiare questo stato durante la carica della placca, che è più
facile rispetto a quella della linea.

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Ha valore la prova per confermare il fatto, già da me posto in luce con
cento e più esperienze, che la banda assiale del dito indice di una nostra
mano sta in rapporto con la memoria? La sentenza, mi pare, non è ardua e
non dovrebbe nemmeno essere riservata ai posteri."

Questo fenomeno dell'illuminazione ci resta misterioso, ma tutto è mistero


intorno a noi. Noi qui, per ora, non pretendiamo di procedere verso la
soluzione di enigmi e verso la rivelazione di misteri: noi intendiamo
soltanto constatare fatti. I soggetti, osservando questo debole chiarore che
compare dopo che l'esperimento durò 5 - 10 - 15 m' - nella particolare
banda longitudinale della mano, si espressero in modo diverso parlando
alcuni di diafanità, altri di trasparenza. (Ved. Fig. 20) Le ulteriori indagini
ci daranno nuove conoscenze.

La placca cutanea che facilita il fenomeno

La placca, del diametro di circa 1 cm, è localizzata nella faccia anteriore


della coscia sinistra delil soggetto, 1 cm all'esterno della linea assiale, 7-8
cm sopra il margine superiore della rotula. (Ved. Fig. 19).

Vibra spontaneamente quando il soggetto richiama al suo spirito uno dei


10 sentimenti generali o uno degli 80 sentimenti secondari delle bande.

Ripercussioni di repère (sul corpo del soggetto):

1) senso di freddo nell'emicorpo sinistro;


2) parestesie nella metà destra della bocca;
3) senso di battito nella metà destra della nuca.

Osservazioni

1. Esiste un'altra placca analoga


che si carica sul corpo dello
esaminatore anziché del soggetto e
che da gli stessi effetti.

2. In seguito al richiamo da parte


del soggetto di un sentimento
secondario della banda, è possibile
in buone condizioni di esperimento
riconoscere, anziché l'accensione
di tutta intera la banda, soltanto
come dietro si disse, quella di un
piccolo filamento longitudinale
58
corrispondente alla linea secondaria (N. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) che entra in
vibrazione e si accende perché impegnato nell'esperimento.

L’evidenza nel dito indice

Durante l'evocazione di ricordi, diventa diafano il dito indice.


Idem il pollice durante un sentimento amoroso generale; idem l'anulare nel
piacere; idem il mignolo nell'emozione. (Ved. Fig. 20)

Durante uno stato amnesico


impallidisce la Ia membrana
interdigitale durante uno stato
d'iracondia la IIa; durante uno stato
melanconico la IIIa durante uno
stato letargico la IVa. Ved. La
placca cutanea che facilita il
fenomeno. (Fig. 19).

Metodo di ricerca delle placche cutanee

La placca si rivela ipersensibile a tutti gli stimoli (tattili, termici, dolorifici,


elettrici ecc.). Però, in pratica, si ricorre generalmente alla stimolazione
termica per il freddo e a quella elettrica. La prima viene portata con il
ghiaccio o, ancor meglio, con un cilindro metallico (freddo). Basta
immergere il cilindro metallico, in un bicchiere con acqua fredda.

Per la seconda si ricorre ad un elettrodo faradico, rappresentato da un


piccolo disco di rame di diametro appropriato, fatto trascorrere nel campo
cutaneo da esplorare, mentre il soggetto mantiene in una sua mano, un largo
elettrodo indifferente (Il metodo è simile alle ricerca delle bande
longitudinali e trasversali, con la sola differenza che lo spillo faradico, è qui
sostituito, dal dischetto metallico di diametro appropriato alla placca da
ricercarsi. (Vedi Fig. 3).

Per ricercare la placca ipersensibile, il soggetto fa quindi trascorrere


superficialmente e ripetutamente, questo o quello stimolo sulla pelle dello
59
esaminato, in corrispondenza della sede occupata all'incirca, dalla placca e
già nota a priori, secondo una direzione longitudinale, trasversale e obliqua
in modo da localizzarla esattamente. (Fig. 21)

Da notare che la placca rivela sempre più facilmente la sua iperestesia


quando lo stimolo decorre in senso longitudinale sul corpo.

Un avvertimento importantissimo, che non dev'essere mai dimenticato dal


ricercatore, è il seguente: poiché sulla superficie cutanea del corpo umano
esistono molte centinaia di placche, sparse qua e là che, come vedremo
vibrano di continuo, cioè sono sempre iperestetiche, non si lasci quindi
fuorviare, (segnando sulla pelle le altre vicine, che possono egualmente
rispondere agli stimoli) ma avere come solo punto di riferimento quell'unica
placca, da ricercare in quella determinata zona.

Ne risulta quindi, che il ricercatore non dovrà di regola, fidarsi della


risposta di una sola placca, ma di quella di 2-3 o più placche.

È necessario che i passaggi dello stimolo siano ripetuti e che la ricerca sia
paziente, allo scopo di trovare e di segnare (per es. con un lapis
dermografico) e con la massima esattezza, il diametro della placca stessa.

Metodo di carica della placca cutanea

Trovata e segnata la placca, bisogna caricarla, vale a dire, sottometterla ad


una debole compressione mediante un mezzo adatto, cioè mediante una
superficie comprimente che può essere di diversa natura, ma che deve
avere, notate bene!, lo stesso diametro, approssimativamente da noi indicato
in precedenza, come proprio della placca in questione.

Se il mezzo comprimente è di diametro maggiore o minore della placca


anche di un solo mm, l'esperimento è imperfetto. Questo mezzo di facile
reperibilità, e al quale si ricorre generalmente per questo tipo d'esperimento
può essere rappresentato dalla base circolare di un cilindro (di legno o di
metallo) oppure da un tappo o un turacciolo di sughero o di gomma.

E' in ogni caso, indispensabile però, che la superficie comprimente sia


piana, uniforme e liscia, perché basta una leggera concavità/convessità o
una qualsiasi e minima irregolarità, per rendere difettoso l'esperimento.

Il turacciolo, o altro mezzo, la cui base deve avere, di volta in volta, lo


stesso diametro, della placca cutanea su cui agire, si applica entro il
perimetro (già da noi precedentemente segnato), della placca stessa
imprimendogli dei piccolissimi movimenti di traslazione e di rotazione, allo
scopo di «centrare» perfettamente la placca, che dev'essere compressa
molto leggermente e superficialmente, nella sua esatta sede. Aggiungo che

60
le immagini in questo volume, non sono vincolanti, nel senso che
rappresentano solo indicativamente, la sede esatta delle placche cutanee.
Per es., se si tratta, di una placca viscerale generale, la parestesia
uniformemente distribuita in tutta la banda concatenata di una mano del
soggetto (banda assiale o interdigitale), indicherà che essa è colpita
esattamente. Ho precedentemente segnalato questi speciali fenomeni
(motorii, sensitivi ecc.), che si producono a distanza, allorquando la placca
la banda o linea iperestetica è colpita e caricata con esattezza, (ved.
ripercussioni di repère, in fondo al volume). Queste sono soltanto alcune di
queste ripercussioni, ma ne esistono
molte altre .

A prescindere dall'aiuto che ci


portano nei nostri esperimenti, per
il fatto che la loro insorgenza indica
che la placca corrispondente è
colpita con precisione, nel suo
giusto bersaglio, questi fenomeni
riflessi a distanza, ai quali abbiamo
dato il nome di ripercussioni
avvertono che l'origine centrale
della loro scarica trovasi in un
punto collettore del neurasse che è
il depositano dei concatenati meccanismi nervosi.

Se, per es., trattasi di un sentimento amoroso, noi sappiamo che quel punto
accentratore dei corrispondenti meccanismi risiede nella cortex cerebri; se
trattasi di un ricordo, sappiamo che risiede nella subcortex inferior, ecc.

Ci addentreremo in questi segreti fisio-psicologici quando studieremo le


catene chironervose. (Calligaris)

La placca della Memoria

La placca, del diametro di circa 1 cm, si trova nell'emitorace sinistro, sulla


linea laterale ascellare mediana, in un piano orizzontale che passa poco al di
sotto dell'angolo epigastrico. (Ved. Fig. 21).

Metodi di ricerca. Mentre lo sperimentatore fa trascorrere superficialmente


su questa regione l'apice di un suo dito, trova la placca cutanea iperestetica:

1. S'egli ne comprime leggermente fra due dita la banda assiale dell'indice.

2. Se ne carica leggermente, per es. con lo spillo faradico sopra collocato a


piatto, la linea assiale di quel dito.

3. Se gli organi sessuali vengono sottoposti a leggera compressione.


61
4. Se si sottopone a compressione profonda lo stomaco, o a carica violenta
la Ia linea interdigitale. (La paralisi dell'oblio sensibilizza la placca della
memoria).
5. Se il soggetto entra in uno stato ipermnesico (se per es. rievoca ricordi).
6. Se si rappresenta mentalmente i propri organi sessuali.
7. Se contempla un colore bianco, se ode suoni argentini oppure gorgoglii
di fonte o di acqua corrente, se percepisce profumi tenui e piacevoli, se ha
contatti ruvidi e leggermente freddi (per esempio: frizioni con un
canovaccio bagnato.

Ripercussioni di repère:

1) sensazione di freddo al capo;


2) dolore nelle tempie;
3) impulso a stirarsi le dita.

Nei (spero) prossimi volumi, scriverò più dettagliatamente delle placche e


della loro corrispondenza con le linee primarie e secondarie, siano esse
longitudinali o trasversali.

62
GLI STRUMENTI BASE PER LA RICERCA

Il Calligaris parla spesso di apparecchio faradico, correnti faraoniche, di


elettrodo indifferente ecc., in questo stesso volume, abbiamo incontrato
spesso queste parole senza conoscerne il vero significato, vedo di porvi
rimedio con una minima descrizione.

Alcuni cenni storici

L'inizio dell'utilizzazione dell'elettricità da porte dell'uomo quale ausilio


curativo si perde nella notte dei tempi. Essa veniva ricavata sfruttando
fenomeni naturali, per esempio a mezzo dell'utilizzo di particolari pesci o
minerali che emettevano scariche elettriche. Questi venivano utilizzati per
"curare" diverse malattie come: mal di testa, nausee, asma, infiammazioni
e, addirittura, emorragie. Con il passare del tempo si entra in quella che
potremmo definire era scientifica, i cui principali pionieri possono essere
considerati:

Galvani (1791): con le sue sperimentazioni sulla contrazione muscolare


animale, in ispecie delle rane con cui è iconograficamente raffigurato.

Volta (1799): con gli studi sulla presenza di una corrente elettrica che
stabilisce la contrazione muscolare.

Ritter (1801): con lo studio sul rapporto tra il tempo di stimolazione e la


contrazione muscolare.

Magedie (1822): con la classificazione delle differenti fibre nervose.

Duchenne de Boulogne (1830): con la realizzazione dei primi elettrodi per


la stimolazione transcutanea e l'applicazione su regioni muscolari
specifiche.

Faraday (1831): con la realizzazione delle correnti faradiche.

Dal secolo scorso ai giorni nostri, sono molti i lavori scientifici pubblicati
sulla materia, a questi però non sono seguiti benefici per la collettività, in
quella che viene definita la stimolazione funzionale. Parecchi lavori
pubblicati sono rimasti per tanto tempo fenomeni isolati, e non sono
confluiti come sarebbe dovuto avvenire, in un unica materia specifica.

Le correnti faradiche ne sono uno eloquente dimostrazione. Infatti sono


ancora utilizzate correntemente oggigiorno, in molti centri italiani
nonostante siano nate, come già detto, nel 1831. Parecchi lavori successivi a
quello di Faraday indicavano infatti vie più sicure ed efficaci, l'unico settore
che ne ha veramente beneficiato è stato quello della stimolazione cardiaca
con i famosi Pacemaker, dopo il basilare lavoro di Zoll nel 1952, che
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dimostrava come uno stimolazione elettrica potesse mantenere i battiti del
cuore umano. Essendo il business veramente interessante le risorse sono
state dirottate in questo specifico segmento, isolandolo quasi, da tutto il
resto delle possibili applicazioni. Negli ultimi trent'anni il mercato delle
apparecchiature terapeutiche si è evoluto discutendo solo sulla forma
dell'onda elettrica, attribuendo, completamente a torto o a ragione, le
capacità terapeutiche, in modo direttamente proporzionale alla "fantasia
geometrica dell'impulso. L'utilizzatore di un elettrostimolatore viene spesso
colpito dal design dell'apparecchiatura o dal tipo di elettronica più o meno
sofisticata.

Non si sono tenute, invece, nella debita considerazione le due leggi


fondamentali dell'elettrostimolazione: quella di Weiss (1901) e l’altra di
Lapique (1909). Queste dimostrano, in maniera matematica, che il risultato

di una stimolazione è legato alla quantità di corrente che passa nell'unità di


tempo. A noi queste problematiche legate prettamente, al recupero e
mantenimento soprattutto a livello agonistico, del tono muscolare ci

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interessano poco, (viste le bassissime tensioni d’esercizio in gioco). Quello
che a noi veramente serve di un “apparecchio faradico” è:
la sicurezza d’uso, la portabilità, il controllo dell’impulso d’onda come
quello di un generatore faradico, e non da ultimo, l’economicità.

Ma esiste un apparecchio simile?


Si esiste, con tutte le caratteristiche
sopra descritte e anche migliori!
Pare da recenti studi, che l’impulso
di corrente faradica, con la sua
forma d’onda triangolare, sia
obsoleta, sorpassato d’altre forme
d’onda con caratteristiche elettriche
migliori, e con una sicurezza e
versatilità superiore.

Dal grafico si nota, (Ved. Fig. 22)


che la forma d’onda triangolare è la
meno vantaggiosa e con il
punteggio di rendimento, peggiore (50%), rispetto alle altre forme d’onda.
Vedremo poi in dettaglio perchè. Consultate il file .PPS allegato

All’epoca di Calligaris, in tutti i gabinetti di Psichiatria, la dotazione


elettromedicale era quella faradica. Di conseguenza, tutti i suoi studi li ha
compiuti con aggeggi a corrente faradica, e con non poche difficoltà: grossi
rumorosi, costosi e poco precisi, probabilmente uno come quello in Fig. 23.

Oggi (fortunatamente per noi!) le


cose sono cambiate e i moderni
elettrostimolatori, sono più o meno
come quello che si vede in Fig. 25
uno dei moltissimi tipi in vendita.

Grazie alla microelettronica sono


diventati, piccoli, silenziosi,
stanno facilmente nel palmo di una
mano oppure, comodamente
dentro un sacchettino con tutti i
suoi accessori, (Fig. 24).

Sono affidabili e cosa che non


guasta mai, ce ne sono per tutte le
tasche. In commercio ci sono
tantissimi modelli, quale scegliere?

Ovviamente non tutti vanno bene


allo stesso modo, poiché bisogna
rispettare, al di là del design, certe
65
caratteristiche tecniche le quali, di solito, sono descritte nel libretto che
accompagna la confezione dell’apparecchio stesso e che, nel caso di quello
rappresentato in Fig. 25 sono:

• Dimensioni: 160x90x24 mm.

• Batterie: 3 batterie da 1.5V tipo AA.

• Corrente d'uscita: 0-100 mA picco-picco su un carico di 500 ohm.

• Tempo: preimpostato 30 minuti - importabile da 01-120 minuti.

• Programmi: P1-P9 (9 programmi presettati); 01-09


(9 programmi settabili).

• Frequenza: 1 ~ 120 Hz.

• Livelli d'intensità impostabili: 15.

• Larghezza d'onda (cronassia): 250 µS.

• Condizioni d'esercizio: 10°C-40°C; 40%-90% RH.

• Condizioni di conservazione: 10°C-40°C; <90% RH.

Apparecchio di tipo BF.

Attenzione! Leggere le istruzioni prima dell'utilizzo.

Viste così, queste informazioni all’occhio di un profano, ancora non


indicano granché, poco male comunque, in allegato a questo volume, c’è il
file del Dott. FT Claudio Gatta - Elettrostimolatori Comprensione dei
segnali.ppt distribuito sotto licenza Creative Commons, che ci soccorre.

La corrente faradica è stata ideata da Michael Faraday, è a bassa


frequenza e viene utilizzata per la stimolazione del muscolo normalmente
innervato. Oggi questa corrente, che originariamente era prodotta da bobine
faradiche, ed era costituita da onde della durata di 1 msec, precedute da
piccole onde di polarità inversa, sono state sostituite dai moderni
dispositivo elettronici ed è chiamata"neofaradica"; essa produce gli stessi
effetti biologici della corrente originaria pur differenziandosi nella forma.

La neofaradica è costituita da impulsi a forma triangolare, i quali hanno


tempo di salita uguale a quello di discesa, durata di 0.1-1 msec e frequenza
di 50 - 100 Hz. Do solito, si utilizza la corrente costituita da impulsi
triangolari della durata di 1 msec, frequenza di 50 Hz e modulata in intensità,
cioè l'intensità varia lentamente nel tempo in modo esponenziale (da zero al
massimo per tornare poi a zero).
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La corrente neofaradica con frequenza di 50 Hz, (chiamata anche Faradica
1) provoca la contrazione muscolare, è pertanto, utilizzata solo ed
esclusivamente, per stimolare il muscolo normalmente innervato.

La contrazione muscolare che produce è quella che, (fra tutte quelle


prodotte dalle correnti eccitomotorie), più assomiglia alla contrazione
muscolare volontaria.

Modalità di applicazione

Gli elettrodi vengono posizionati secondo due tecniche:

• la tecnica monopolare
• la tecnica bipolare

Nella tecnica monopolare, si impiegano due elettrodi di differenti


dimensioni. L'elettrodo attivo è di piccole dimensioni, e viene fissato sul
punto motore del muscolo, l'elettrodo indifferente invece, (chiamato
dispersivo) è di grosse dimensioni e viene collocato su una qualsiasi zona
del corpo. L'elettrodo attivo è quello negativo. (Fig. 3)

Nella tecnica bipolare, i due elettrodi hanno uguale grandezza e vengono


posizionati alle due estremità del ventre muscolare. Questa tecnica viene
utilizzata per stimolare i muscoli di grandi dimensioni.

La stimolazione del quadricipite, per esempio, viene attuata applicando


l'elettrodo positivo all'estremità prossimale del muscolo, e il negativo
all'estremità distale; in tal modo la corrente agisce in senso longitudinale.

Da queste informazioni, ora sappiamo che le caratteristiche tecniche di un


elettrostimolatore come quello che si vede in Fig. 25 farebbero proprio al
caso nostro, perchè funziona con un range di frequenze, che partono da 1 ed
arrivano fino a 120 Hz., e una corrente di picco in mA, che parte da 0 fino
ad arrivare a 100. Infatti, (se le confrontiamo ad es. con quelle delle Teens di:

Primo tipo: Analgesia ad insorgenza rapida e di breve durata Frequenza:


2 - 140 Hz. impulsi ad alta frequenza 80 - 140 Hz e breve durata 50
microsec, o a quelle delle altre di:

Secondo tipo: Analgesia ad insorgenza lenta ma duratura con impulsi a


bassa frequenza 1 - 4 Hz e di lunga durata 200 - 300 microsec.

Ci accorgiamo subito che nessuna delle due modalità TEENS rispettano il


parametro di 0.1-1 msec richiesto dall’onda faradica o neofaradica.

ATTENZIONE!: Molti dei moderni elettrostimolatori hanno diversi


programmi già presettati, tra cui proprio le TEENS, non scegliere questa
67
modalità per la ricerca delle linee iperestetiche, e neanche quello della
“FORZA ESPLOSIVA” Ma solo quello della “TONIFICAZIONE” o
“MANTENIMENTO DEL TONO MUSCOLARE” .

Leggete comunque attentamente il manuale ed i programmi di


stimolazione. Non mi ritengo in nessun caso responsabile dei danni
provocati alle persone da un errato uso dell’apparecchio, le avvertenze
valide, rimangono quelle del manuale dell’apparecchio, che
ovviamente, deve essere di buona qualità costruttiva, non usato o di
dubbia provenienza, essendo un apparecchio elettromedicale i canali di
acquisto preferenziale sono le farmacie o i negozi di provata fiducia e
specializzati. (Fitness ecc.) le quali offrono ampie garanzie del
costruttore, anche sulla certificazione.

Diffidate di elettrostimolatori venduti per strada, comprati su Internet,


o peggio ancora, molto economici, perchè non offrono la garanzia
costruttiva richiesta per questo tipo di prodotto, e di conseguenza, sono
senza nessuna certificazione dei parametri richiesti.

Trovato finalmente l’apparecchio adatto al nostro scopo, ora manca solo la


parte finale che è rappresentata dal reperimento “dei puntali o spilli
faradici,” “dell’elettrodo indifferente” (ved. Fig. 3) e dei “bottoni
metallici” di vari diametri, necessari per la ricerca e la carica delle placche.

Bisogna necessariamente auto-costruirseli, “don’t panic” niente di difficile


prendetelo come un esercizio di adattamento ad un situazione nuova.

Mettete in gioco la vostra


creatività, spirito d’iniziativa e un
pò di manualità (che non fa mai
male) sono piccole soddisfazioni
che bisogna provare!.

1° fase: Compratevi un tester per


elettricista come quello in (Fig. 26)
al costo di pochi euro. Come si può
vedere, in dotazione hanno 2 bei
puntali di colore diverso con le
punte di diametro giusto. Proprio
quello che fa al caso vostro!

Tagliate i fili che escono dal corpo del tester, lasciando degli spezzoni di 3
o 4 cm circa. Mettete via il tester e tenetevi i due puntali con i fili lunghi
all’incirca 30 cm.

2° fase: Procuratevi (se l’avete già, andate alla fase successiva) gli attrezzi
seguenti: una forbice, un rocchetto di stagno, un saldatore di bassa potenza,
per circuiti stampati, come quello che si vede nella Fig. 27, ed infine un
68
rotolo di nastro isolante (che nella vita serve sempre!). Fatto? Bene ora
riprendete in mano i due fili che vi erano rimasti dalla fase 1, per intenderci
quelli che avete tagliato dal tester
con la forbice, lunghi circa 30 cm.

Con le forbici tagliate la guaina


protettiva (a tutte e due i fili) per
una lunghezza di circa 15 mm.
come si vede in Fig. 28.

Ora cercate nella confezione


dell’elettrostimolatore, le placche
adesive che normalmente sono in
dotazione, aprite il sacchettino che
li contiene, e con la forbice tagliate
il filo (o meglio : i fili perchè sono
due) il più vicino possibile al corpo della placca adesiva, come e ben
visibile, nella foto di Fig. 29. Fatto questo, si tratta di togliere anche a
questi due fili, la guaina protettiva per una lunghezza di 15 mm., fate molto

attenzione con la forbice! rischiate (a furia di tagliare) di ritrovarvi tra le


mani, un moncone di pochi cm., di filo elettrico inservibile: vi posso
assicurare per esperienza personale, che è più facile di quello che si crede !

Comunque sia, dopo questa operazione, vi ritroverete in mano i due fili


spellati, con attaccate le boccoline femmine, come si vede in Fig. 30.

A questo punto, dovete, sempre con molta attenzione, grattare i sottili fili
di rame. Questa operazione, si rende necessaria altrimenti, nella fase
successiva di saldatura, lo stagno non si attaccherà ai sottili fili di rame
perchè in fase di fabbricazione, vengono ricoperti con un leggerissimo film
plastico, che gli conferiscono la giusta elasticità e resistenza.

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Questa operazione di pulitura, può essere svolta dalla forbice stessa, tenuta
di taglio e grattando (sempre con molta delicatezza) i sottilissimi fili lunghi
circa 15 mm. Intrecciate le due estremità dei fili scoperti, come da foto in
Fig. 32, il filo più grosso (colorato di rosso o nero) è quello che proviene

dai 2 puntali (o spilli faradici) i più piccoli (di colore bianco), quelli con la
boccolina femmina attaccata. Approfitto dell’occasione per fare una piccola
digressione estetico-funzionale, apparentemente insignificante, sulla
giunzione dei fili elettrici in senso generale.

Operazione, che sicuramente tutti abbiamo fatto, almeno una volta nella
nostra vita, e che una volta terminata si presenta, come quella in Fig. 31.

Senza contare la bruttura estetica, se saldassimo un giunzione simile


verrebbe compromessa proprio la funzione per cui è stata fatta, e cioè, la
robustezza, (quando si parla di corrente elettrica sia pur di basso voltaggio,

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che passa tra le mani delle persone, nulla deve essere lasciato al caso!). Se
riguardate bene la Fig. 31, noterete che il filo bianco, subisce nel punto di
giunzione con il nero, una tremenda piegatura ad angolo acuto.

Dopo poche ore d’uso, una simile soluzione tecnica è suscettibile di


rotture improvvise, con le conseguenze che possiamo facilmente
immaginare, un esempio? Magari stavate facendo una dotta dimostrazione
dal vivo, sulla ricerca della linee iperestetiche! Il tutto ovviamente, con
relativa platea di interessati osservatori che, (per la nota Legge di Murphy)
non può non esserci! Fatta correttamente l’intrecciatura dei fili, come da
Fig. 32, si tratta ora, di saldarli tra loro.

1) Infilate la spina del saldatore nella presa di corrente, (appoggiatelo su


un portacenere o, qualsiasi altro oggetto, ad es. un piatto ma non sul
tavolo!) e aspettate che la punta del saldatore si scaldi a sufficienza, dopo 5
minuti circa, verificate se la temperatura è ottimale, per saperlo:

2) Poggiate l’estremità del filo di stagno, sulla punta del saldatore e


guardate se si scioglie, se ciò non avviene, ma la punta è calda, bisogna
raschiarla leggermente (con il dorso di un un coltello da tavola) per togliere
via le impurità depositate. Fatto questo, riprovate l’operazione descritta nel
punto 2). Finalmente!, lo stagno si scioglie velocemente, depositandosi
uniformemente e luccicante, sulla punta del saldatore.

3) Prendete uno dei due fili uniti, che avevate precedentemente intrecciato
come da Fig. 32, poggiate la giuntura, sopra la punta del saldatore, e
sopra la giuntura il filo di stagno come da Fig. 33. Muovete lentamente

insieme, la punta del saldatore e lo stagno, per tutta la lunghezza della


giuntura, fatto questo, aspettate che si raffreddi, (non soffiate sopra la
saldatura per velocizzare il raffreddamento, questa operazione di solito
provoca le famigerate “saldature a freddo” la stagnatura dovrebbe essere
come quella che si vede in Fig. 34, uniforme e soprattutto, lucida, indice di

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una buona saldatura a stagno. Prendete il secondo filo rimasto e ripetete i
passi 1) - 2) - 3), fatto questo, non vi resta che ricoprirli con il nastro
isolante, che dovrà essere dello stesso colore, dei puntali.

Svolgete il capo del nastro isolante, e tenendolo leggermente inclinato


iniziate (1 cm circa prima della giuntura), ad avvolgerlo, facendolo aderire
strettamente alla guaina ed alla saldatura, proseguite (fino a 1 cm oltre la
giuntura), e quindi tagliate. (Fig. 35). Ripetete l’operazione, con l’altro filo
di colore diverso, che vi è rimasto.

Finalmente avete finito. Il frutto delle vostre fatiche lo potete ammirare in


tutto il suo splendore nella Fig. 36. Visto, che poi, non era così difficile?.

Ah... Dimenticavo di darvi un’informazione importante:

Molti degli elettrostimolatori di ultima generazione hanno integrato al


loro interno, (per una forma di sicurezza), una funzione che stacca
l’erogazione di corrente in uscita, su uno, o ambedue i canali, (se ne è
provvisto). Di conseguenza: se anche uno solo, dei due elettrodi, non
tocca la pelle, si spengono completamente!

Accertatevi quindi, prima di comprare l’apparecchio, (leggendo


attentamente nel libretto d’uso), che non sia dotato di questa funzione!

Bene, a questo punto, sistemata brillantemente la costruzione dei puntali o


spilli faradici, passiamo all’autocostruzione dei pochi attrezzi, che ancora
mancano. Per questo diamo un’occhiata agli strumenti di cui si era dotato, il
Dott. Calligaris, nell’illustrazione qui sotto.

Osservando la Fig. 37, si nota subito che manca qualcosa: non è


nell’elenco “l’elettrodo indifferente” (rimando più avanti e con le istruzioni
dettagliate per autocostruirlo, in modo relativamente facile e veloce); per
ora mi limito in dettaglio, alla descrizione funzionale degli attrezzi che
compaiono nell’illustrazione, ed alla possibilità di autocostruirseli.

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La lettera A indica il martelletto metallico nichelato, con agli estremi due
cilindri terminali di diverso diametro (9-10-11-12 mm., ecc.), che viene
fatto trascorrere (come in Fig. 38) ripetutamente e superficialmente sulla
pelle, prima in direzione longitudinale e poi in direzione trasversale, in
corrispondenza della sede occupata dalla placca cutanea, finchè il soggetto
non denuncia istantaneamente, e con un breve suono vocale la lettera(a)
l'iperestesia termica (per il freddo) della placca cutanea, iperestesia che ne
rivela l'accensione.

Ci sono in vendita martelletti medici ma, oltre che essere costosi, sono di
plastica!. Un artigiano tornitore, riuscirà facilmente a farveli in metallo ed
anche con la testa intercambiabile. Poco economico da fare, ma non
proibitivo. Non avete un amico tornitore?

La lettera B indica l’elettrodo faradico, con bottone terminale circolare di


diverso diametro (9 - 10 - 11 - 12 mm., ecc.), percorso da una debole
corrente, regolata di volta in volta (un largo elettrodo indifferente dev'essere
impugnato dall'esaminato in una mano), che viene fatto trascorrere c. s.
sulla pelle asciutta o bagnata, per la ricerca della placca cutanea
iperestetica. Anche qui vale il discorso precedente. L’ideale sarebbe avere
un’amico o un conoscente fornito di tornio, va bene anche per i modellisti.

La lettera C indica il cilindro calamitato, che serve per la ricerca delle


placche con il suo estremo circolare, e per la ricerca delle linee iperestetiche
con il suo estremo acuminato, dando una debole sensazione di pizzicore
quando passa sui sistemi cutanei (placche o linee) accesi e vibranti.
Idem come sopra, con l’aggravante del reperimento di un magnete con
quelle dimensioni. Qui l’arte di arrangiarsi, regna sovrana, d’altronde lo
stesso Calligaris se li è fatti costruire appositamente.
A questo punto la necessità di avere un artigiano tornitore tra gli amici, si
fa stringente e non più prorogabile!

La lettera D indica un un tappo (di alluminio. di gomma o di sughero) con


due estremi circolari lisci e uniformi) del diametro di 9 - 10 - 11 - 12 mm.,
ecc. per la carica (cioè per la compressione leggera) della placca cutanea
circolare, prima ricercata (e segnata esattamente) sulla pelle del soggetto

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vedi Fig. 39. Aggiungo a parziale correzione del testo nell’illustrazione, che
è sconsigliabile fare la carica della placca cutanea da soli, questo perchè il
risultato, può essere inficiato dalla compressione di tre polpastrelli della
mano destra impegnata a comprimere il tappo. E’ impossibile non pensare
che queste tre bande longitudinali leggermente compresse, non incidano sul
risultato finale, sarebbe quindi meglio, d’ora in poi, che la carica, di
qualsiasi placca cutanea che richiedesse la compressione con il tappo di
sughero, la facesse una seconda persona. Come da me precedentemente
promesso, sono arrivato alle istruzioni per autocostruirsi l’elettrodo
indifferente che ancora mancava all’appello.

Questo, con un pò di fortuna, può essere fatto in modo veloce ed


economico. Recatevi dalla vostra ferramenta di fiducia e comprate un
tondino per tende di alluminio o di rame, non ha importanza, è comunque
necessario che sia pieno, il diametro, non è vincolante, l’importante è che lo

si possa agevolmente tenere nella mano, come in Fig. 41.


Quello che si vede in figura, è anche il modo corretto con cui si dovrebbe
far impugnare l’elettrodo indifferente. Si coinvolgono infatti, (ad eccezione
di quelle laterali) tutte le bande assiali longitudinali. Trovato il tondino
tagliatelo (o fatevelo tagliare) della lunghezza voluta, (fate comunque
riferimento sempre alla Fig. 41), deve abbracciare comodamente tutto il
palmo della mano. Se avete un calibro, potete misurare il diametro dello
spinotto, dato in dotazione con l’elettrostimolatore, ed anche la sua
lunghezza, (nella Fig. 40 segnato con la lettera a). Procuratevi una punta da
trapano per ferro, di qualche decimo inferiore al diametro dello spinotto (a).

Fate con il trapano un foro ad un delle estremità del tondino, leggermente


più lungo dello spinotto, cercando di tenere la punta del trapano ad angolo
retto con la testa del tondino. Fatto questo, provate se lo spinotto entra
leggermente forzato (Fig. 40 - c). In Fig. 41 si vede il lavoro finito.
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LE RIPERCUSSIONI DI RÈPERE

Sono speciali fenomeni (motorii, sensitivi ecc.), che si producono a


distanza allorquando una placca, la banda o linea iperestetica, è colpita e
caricata con esattezza. Queste visibili in elenco, sono soltanto alcune di
queste ripercussioni, ma ne esistono molte altre, che ho volutamente omesse
per non disorientare ulteriormente il ricercatore.

Bisogna aggiungere che queste ripercussioni sono appena percettibili, e


richiedono per estrinsecarsi, condizioni operative ottimali.

Sul viscere corrispondente e con soggetti particolarmente sensibili a volte si


manifestano come "tocco", "stiramento", "compressione", "dilatamento"
"restringimento", "sfioramento" ecc. E' molto importante in tutti i casi
condurre gli esperimenti nelle migliori condizioni ambientali (per quello che
riguarda lo sperimentatore), psicofisiche, invece, per quello che riguarda il
soggetto. Ricordo ancora, che basta un leggero stato ansiogeno, introdotto
dal soggetto nell'esperimento, per renderlo inaffidabile, se non nullo.

E' doveroso avvertire inoltre, lo sperimentatore, che la risposta della banda


cutanea (assiale di un dito o interdigitale) concatenata con il sentimento
generale (richiamato nel suo animo dal soggetto), non è sempre isolata ed
univoca e può condurre in errore il ricercatore poco esperto, perché, oltre
alla ripercussione sulla banda della mano direttamente in rapporto con il
sentimento nutrito dal soggetto altre ripercussioni possono associarsi, per
esempio: se al soggetto si dice di provare un sentimento di odio, se il
soggetto cerca di ricordare quel sentimento, si sensibilizza la banda assiale
dell'indice (memoria) con il relativo sentimento, inoltre così facendo, stimola
anche la banda assiale del medio, che ha una funzione associativa, (il
soggetto, associa il sentimento d'odio, con il suo ricordo).

È perciò necessario che il soggetto debba essere posto in guardia, e


sollecitato a nutrire nel suo animo, durante la ricerca, quel sentimento unico
puro, astratto, generico e senza associati.

La stessa regola, non lo si dimentichi, vale per tutti i metodi, non esclusa
naturalmente, quella operata, sui dermatomeri e dei concatenati sentimenti.

A prescindere dall'aiuto che ci portano queste ripercussioni, nei nostri


esperimenti, e per il fatto che la loro insorgenza, indica che la placca
corrispondente è stata colpita con precisione, questi fenomeni riflessi a
distanza, ai quali il Calligaris ha dato il nome di ripercussioni di repère
avvertono che l'origine centrale della loro scarica si trova in un punto
collettore del sistema neurale che è il depositario dei concatenati meccanismi
nervosi.

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Se, per es., trattasi di un sentimento amoroso, noi sappiamo che quel punto
accentratore dei corrispondenti meccanismi risiede nella cortex cerebri; se si
tratta invece di un ricordo, sappiamo che risiede nella subcortex inferior, ecc.

Amore

1. Iperestesia nella banda assiale del pollice.

2. Iperestesia dell'area cutanea dell'addome (intestino).

3. Iperestesia del metamero della calotta cranica.

4. Dolore attraverso i due ginocchi.

5. Dolore nella fossetta giugulare.

Oblio

1. Iperestesia nella I banda interdigitale.

2. Iperestesia dell'area cutanea gastrica.

3. Iperestesia del metamero frontale.

4.Dolore trafittivo, in senso antero-posteriore, nel mezzo dei due avambracci.

5. Sensazione di calore al capo.

Memoria

Se il soggetto evoca ricordi, si produce:

1 . Iperestesia nella banda assiale dell'indice.

2. Iperestesia nel territorio degli organi sessuali.

3. Iperestesia nel metamero oculare.

4. Dolori nei lati dei naso.

5. Placca parestetica a semicerchio sotto la nuca.

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Odio

1. Iperestesia nella Il banda interdigitale.

2. Iperestesia nel territorio epatico.

3. Iperestesia del metamero nasale.

4. Dolori nel lato cubitale della mano destra, che comprende le ultime 2 dita.

5. Dolore in corrispondenza delle due creste iliache, ai lati del corpo.

Associazione mentale

1. Iperestesia nella banda assiale del dito medio.

2. Iperestesia nell'area renale.

3. Iperestesia del metamero boccale.

4. Dolori pungenti nei traghi dei due padiglioni auricolari.

5. Dolore nella spina della scapola sinistra.

Dolore

1. Iperestesia della III banda interdigitale.

2. Iperestesia nell'area splenica.

3. Iperestesia del metamero cervicale.

4. Dolori sul dorso delle mani e della metà inferiore degli avambracci.

5. Dolore che provoca l'impulso a stirare gli angoli boccali.

Piacere

1. Iperestesia nella banda assiale dell'anulare.

2. Iperestesia nel campo pancreatico.

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3. Iperestesia del metamero toracico.

4. Nictatio, con dolori che si irradiano dagli angoli oculari esterni fino all'occipite.

5. Sensazione di battito addominale, sotto gli archi costali.

Calma e sonno

1. Iperestesia della IVa banda interdigitale.

2. Iperestesia nell'area dell'apparato respiratorio.

3. Iperestesia del metamero addominale.

4. Dolori trafittivi, in senso antero-posteriore, nel 30 inferiore delle gambe.

5. Dolori nell'angolo epigastrico, in corrispondenza dell'appendice xifoide o


ensiforme dello sterno.

Emozione

1. Iperestesia della banda assiale del mignolo.

2. Iperestesia dell'area cardiaca.

3. Iperestesia del metamero delle mani, delle coscie e delle gambe.

4. Dolore nei gomiti, nel centro dei due olecrani.

5. Sensazione di corpi mobili nelle articolazioni dei ginocchi, con dolore nel
mezzo delle fosse poplitee.

Dissociazione mentale

1. Iperestesia nelle bande laterali di tutte le dita (banda laterale del corpo).

2. Iperestesia dell'area del neurasse (encefalo e midollo spinale).

3. Iperestesia del metamero dei piedi.

4. Dolori nei due zigomi.

5. Dolori nel bordo superiore delle due clavicole, in corrispondenza del loro
segmento interno.

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Osservazioni

La ripercussione sulla concatenata banda longitudinale della mano (assiale o


interdigitale), cioè quella catalogata con il N° 1 nell'elenco, è la più
suscettibile d'interpretazioni sbagliate da parte dello sperimentatore.
Abbiamo visto come sia facile l'errore, e qui sopra abbiamo esposte le
cause principali che lo ingenerano.
Meglio valutabile è l'iperestesia del dermatoma, catalogata con il N. 3
nell’elenco. Un valore importantissimo dev'essere parimenti riservato
all'iper- o alla parestesia del viscere concatenato con il sentimento generale,
quando venga chiaramente percepita e accusata dal soggetto (N. 2
dell'elenco), come a quelle altre due ripercussioni sensitivo-motrici che si
producono a distanza, in seguito alla carica della sopraricordata placca
generale, e che sono segnate nell'elenco con i numeri 4 e 5.
Una sola di queste 5 ripercussioni può, a causa dei possibili errori
d'indagine, di denuncia da parte del soggetto o d'interpretazione da parte
dello sperimentatore, essere di dubbio valore, ma due ripercussioni
univoche, rendono sicura la «lettura del pensiero», e più di due ne
confermano l'esattezza.
Sappia infine il ricercatore che, per quanto riguarda le ripercussioni
catalogate con i numeri 1 - 2 - 3, cioè quelle riguardanti la banda cutanea
della mano, il viscere, nonché il dermatoma, si può procedere direttamente
alla loro ricerca anche senza la carica preventiva della particolare placca
cutanea che ne accentua la reazione. Questa carica è invece indispensabile
per le ultime due ripercussioni a distanza (N° 4 e N. 5), ripercussioni che
senza la detta carica, che le facilita e le rinforza, ben difficilmente potrebbero
essere avvertite, in condizioni fisiologiche normali, dall'esaminato.
Ed ora si affaccia una nuova questione, che è fondamentale per questo
studio. Qui abbiamo dunque trattato dei dermatomi dei sentimenti generali
(lasciamo ora in disparte i visceri) proiettati dalla banda laterale del corpo.

Ebbene, si sappia che questi dermatomi restano sensibilizzati quando un


sentimento generale viene richiamato allo spirito dell'esaminato
volontariamente, oppure quando il sentimento stesso è coinvolto in un
perturbamento di natura psico-patologica o, come si suol dire, d'ordine
psichiatrico (melanconia, euforia, amnesia, letargia, stato fobico, ecc.)

Infatti, questa particolare metamerizzazione, sopra indicata, può essere


ricercata e segnata sul corpo durante la carica delle linee, da noi ancora non
studiate, sulle quali sono rappresentati i sentimenti generali non più normali
ma comunque perturbati, oppure durante la carica delle placche
corrispondenti.

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GLOSSARIO

ACROMION: L'acromion è un processo osseo che fa parte della scapola; è


la continuazione della spina della scapola e si protende anteriormente a
forma di uncino.

ACUFENE: Sensazione di ronzio o fischio.

ADENITE: Infiammazione di ghiandole linfatiche .

AFASIA: Perdita della capacità di esprimere le parole.

AFONIA: Perdita della voce.

AGONISTA: Sostanza che compete con un composto dell'organismo


imitandone l'effetto.

ALGIA: Sensazione di ronzio o fischio.

AMNESIA NOMINUM: Mancanza "della parola" che si vuole ricordare, per


descrivere persone o cose.

ANALGESIA: E' uno stato fisico, in cui non si prova dolore (analgia deriva
dal greco anà, "senza", e -algia, "dolore").

ANGOLO EPIGASTRICO: Unione quasi ad angolo retto, delle costole (arco


costale) con lo sterno.

ANSIOGENO: Che procura ansia, angoscia.

APPENDICE XIFOIDE O ENSIFORME: Porzione inferiore allungata dello


sterno.

ATASSIA: Irregolarita nel coordinamento muscolare.

CHIRO-SPLANCNICO: CHIRO = Primo elemento di composti dotti e del


liceo scientifico, nei quali significa “mano”.

CORTEX CEREBRI: E'la parte più esterna del telencefalo negli esseri
vertebrati; è spessa 2-4 mm e gioca un ruolo centrale in meccanismi mentali
complicati come la memoria, la concentrazione, il pensiero, il linguaggio.

CRESTA ILIACA: E' una prominenza dell'osso iliaco o anca o ilio (dal
latino ilia, fianchi), ma anche ileo, è un osso pari e simmetrico, che
costituisce lo scheletro del bacino.

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TRAGO: Piccola sporgenza cartilaginea soprastante il lobulo; (parte molle)
dell'orecchio esterno.

DERMATOMERI: I dermatomeri rappresentano l’area della cute innervata


dalla radice posteriore (sensitiva) di un singolo nervo spinale.

ENCEFALO: Dal greco encephalon, "dentro la testa"; in inglese brani; è


quella componente del nevrasse completamente contenuta nella scatola
cranica. Assieme al midollo spinale, contenuto nella colonna vertebrale, esso
costituisce il sistema nervoso centrale.

FOSSE POPLITEE: detto anche "cavo popliteo"; parte posteriore del


ginocchio.

IPERESTESIA: Aumento della sensibilità agli stimoli nervosi.

IPOESTESIA: Perdita di sensibilità in una parte del corpo; è associata a


patologie neurologiche.

IPOACUSIA: Si intende una riduzione, più o meno grave, dell’udito.

LATO CUBITALE: Al di dietro del gomito, il nervo ulnare attraversa un


canale (detto canale cubitale), quando ci capita di urtare il gomito in questo
punto, avvertiamo una fastidiosissima sensazione di “scossa elettrica”
diffusa fino al dito anulare e al mignolo.

MEATO: Sbocco di un canale del corpo.

NEURASSE: (o nevrasse), l'insieme dell'encefalo e del midollo spinale,


costituenti il sistema nervoso centrale; è detto anche tubo neurale.

NICTATIO SPASTICA: Ammiccamento involontario, che si manifesta con


rapida chisura, uni- o bilaterale delle palpabre.

OCCIPITALE: Parte inferiore e posteriore della scatola cranica.

OLECRANO: L'osso a punta, dietro il gomito.

PARESTESIA: E'un'alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del


corpo. In particolare, il termine descrive una condizione caratterizzata da
perdita del senso del tatto a livello locale, formicolii o ipersensibilità tattile.

PSICO: Da <PSICHE> termine con cui tradizionalmente si usa individuare


l'insieme di quelle funzioni cerebrali, emotive, affettive e relazionali
dell'individuo. Parole composte e derivate:

PSICO-SPLANCNICO: Funzioni cerebrali, emotive + funzioni apparato


respiratorio e apparato digerente. (Ved anche: Psico e Splancnico).

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PSICO-CUTANEO: Parole composta, (Vedi anche PSICO), + Pelle.

REPÈRE: Riferimento, contrassegno, <point de ‹repère>; punto di


riferimento

SPINA SCAPOLARE: Rilievo osseo di forma triangolare che sporge


superiormente, dalla faccia posteriore della scapola.

SPLANCNICO: Sono tutti quegli organi contenuti nelle grandi cavità


chiamati visceri: apparato respiratorio e apparato digerente.

SPLENICO: Che appartiene alla Milza; o anche, come riferimento alla


stessa.

SUBCORTEX: Qualsiasi parte del cervello che si trova sotto la corteccia


cerebrale.

TENAR: o eminenza tenar o eminenza tenare è il rilievo carnoso posto alla


base del pollice sulla faccia palmare della mano. Il tenar è anche conosciuto
col soprannome di monte di Venere, usato nella chiromanzia e diffusosi a
livello popolare.

Ulteriori termini medici si possono trovare facilmente in rete.

102
INDICE

Linee primarie trasversali. Pag. 11

Punti cruciali. Pag. 11

IL METODO DI RICERCA DEI PUNTI CRUCIALI Pag. 12

Ricerca delle linee trasversali primarie e formazione della croce Pag. 16

IL QUADRATO FONDAMENTALE Pag. 21

L’ INDICE DEI RICORDI Pag. 32

La paralisi massima dei ricordi da cariche associate Pag. 41

La prova del ricordo e la lettura del pensiero Pag. 49

Il rinforzo della memoria con le cariche associate Pag. 51

La prova del sogno Pag. 53

I sogni da carica di una linea primaria longitudinale Pag. 53

Evidenziazione di tutti i sistemi cutanei Pag. 57

Metodo di ricerca delle placche cutanee Pag. 59

La placca della Memoria Pag. 61

I RICORDI ALLA PORTATA DI TUTTI Pag. 42

GLI STRUMENTI BASE PER LA RICERCA Pag. 63

LE RIPERCUSSIONI DI RÈPERE per i diversi sentimenti generali Pag. 95

GLOSSARIO Pag. 100

103
BIBLIOGRAFIA CONSULTATA

Giuseppe Calligaris - Le catene Lineari del Corpo


Reggio Emilia - Anonima Poligrafica Emiliana - 1929 - Pagine 63

Giuseppe Calligaris - Le catene secondarie del Corpo e dello Spirito


Roma - Casa Editrice Luigi Pozzi - 1929 - Pagine 217

Giuseppe Calligaris - Le Meraviglie dell’Autoscopia


Roma - Casa Editrice Luigi Pozzi - 1933 - Pagine 602

Samantha Fumagalli Flavio Gandini - L’anima svelata


Milano - Anima Edizioni - 2006-2007 - Pagine 206

Giuseppe Calligaris
La Fabbrica dei Sentimenti sul Corpo dell’Uomo - Volume I
Palermo - Antonio Giannone Editore - 1994 - Pagine 317

Giuseppe Calligaris
La Fabbrica dei Sentimenti sul Corpo dell’Uomo - Volume II
Palermo - Antonio Giannone Editore - 1990 - Pagine 462

Giuseppe Calligaris
La Fabbrica dei Sentimenti sul Corpo dell’Uomo - Volume III
Palermo - Antonio Giannone Editore - 1991 - Pagine 452

Giuseppe Calligaris - Le Meraviglie dell’Eteroscopia


Roma - Casa Editrice Luigi Pozzi - 1934 - Pagine 355

Giuseppe Calligaris - Telepatia e Radio-Onde cerebrali


Brescia - Giulio Vannini - 1946 - Pagine 359

Giuseppe Calligaris - Telepatia e Telediagnosi


Udine - Istituto delle Edizioni Accademiche - 1935 - Pagine 291

104

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