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FORMAZIONE SPOSI 12 MARZO 2023 Mt 20, 1-16

Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per
Inno allo Spirito prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro
Vieni, o Spirito creatore, Sii luce all'intelletto, per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le
visita le nostre menti, fiamma ardente nel cuore; nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e
riempi della tua grazia sana le nostre ferite disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve
i cuori che hai creato. col balsamo del tuo amore. lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso
le tre e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri
O dolce consolatore, Difendici dal nemico, che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno
dono del Padre altissimo, reca in dono la pace, oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli
acqua viva, fuoco, amore, la tua guida invincibile disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
santo crisma dell'anima. ci preservi dal male. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli
operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
Dito della mano di Dio, Luce d'eterna sapienza, Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un
promesso dal Salvatore, svelaci il grande mistero denaro. Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto
irradia i tuoi sette doni, di Dio Padre e del Figlio di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. Nel ritirarlo
suscita in noi la parola. uniti in un solo Amore. Amen. però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi ultimi hanno
lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo
sopportato il peso della giornata e il caldo. Ma il padrone,
Salmo 139 Meravigliosa per me la tua rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non
Signore, tu mi scruti e mi conoscenza, troppo alta, per me hai forse convenuto con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene;
ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. Non posso fare
conosci, tu conosci quando mi inaccessibile.
delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io
siedo e quando mi alzo, sono buono? Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi
intendi da lontano i miei Dove andare lontano dal tuo
pensieri, osservi il mio cammino spirito? Dove fuggire dalla tua Riflessione
e il mio riposo, ti sono note tutte presenza? Se salgo in cielo, là tu Papa Francesco nel suo commento all’inno alla carità (1Cor 13, 4-7)
le mie vie. sei; se scendo negli inferi, eccoti. dopo aver riflettuto sulla pazienza e sulla benevolenza dell’amore, si
sofferma sull’invidia che ha i tratti di un tarlo che dal di dentro
consuma l’amore (Amoris laetitia, 95-96).
La mia parola non è ancora sulla Se prendo le ali dell'aurora
In greco troviamo il termine “zelos” che può essere tradotto con
lingua ed ecco, Signore, già la per abitare all'estremità del mare, invidia, ma anche con gelosia. Il Papa richiama alcune caratteristiche
conosci tutta. Alle spalle e di anche là mi guida la tua mano che contraddistinguono l’invidioso: l’incapacità di uscire da noi
fronte mi circondi e poni su di e mi afferra la tua destra. stessi, la tristezza per il bene altrui, la freddezza di fronte ai doni
me la tua mano. dell’altro, la fatica di accettare la differenza di cui è portatore l’altro,
il desiderio arrabbiato di possedere le cose buone dell’altro.
Il cuore dell’invidia sta nell’incapacità di aprirsi, di donare e donarsi
alla persona che dico di amare apprezzandone le qualità.
Chi legge queste parole non può che dire: «Ma che amore è se non si e di quelle a cui tu hai rinunciato. Ecco perché si fa fatica a donarsi e
apprezza colui o colei che si dice di amare?». La domanda è a farlo gratuitamente.
ineccepibile, ma la risposta ci porta a ripetere quanto detto: l’invidia Ma quando negli affetti entra la logica contrattuale, la logica di una
si nasconde come un tarlo dentro quel mobile prezioso che è l’amore presunta giustizia commutativa, questo ruba la generosità dell’amore
coniugale e, in senso più ampio, dentro ogni relazione. Gli stessi che non calcola il dono, non teme di investire quello che possiedo,
amanti a volte non se ne accorgono, ma una leggera tristezza avvolge anche se l’altro, per il momento, ci può mettere solo qualche moneta
la loro relazione. perché è tutto quello che possiede.
La persona invidiosa soffre dei doni dell’altro perché non è contenta Quando l’amore non è invidioso? Quando io ti guardo e ti vedo bella,
di se stessa, non riconosce le proprie capacità, i propri doni, oppure ricca di doni e godo di questo. Apprezzo quello che sei e che hai
ritiene di averne pochi e diventa appunto gelosa di chi possiede anche perché sento che è un dono che tu porti nella nostra relazione e
quella dote o qualità che vorrebbe avere lei. di cui potrò godere anch’io. E poi penso che se ti sei innamorata di
Così la persona invidiosa si chiude, non dona e non si dona perché me, vuol dire che anch’io ho delle cose belle e grazie a te sento di
custodisce gelosamente quello che possiede ritenendo che l’altro valere.
possieda già tanto. L’invidia diventa mormorazione che si esprime Tu mi regali quella fiducia e quella stima che non pensavo di avere. A
non necessariamente in parole, ma in sguardi, giudizi, provocazioni volte le nostre differenze diventano spigoli dove ci facciamo del
taglienti. E la mormorazione si trasforma in un costante risentimento male, ma proprio quelle differenze sono ciò che ci ha attratto, ciò che
che sa trovare in tutto qualcosa che non va. ci è piaciuto dell’altro.
Facciamo qualche esempio: io sono burbero, mentre tu sei dolce e L’amore maturo è la capacità di uscire da se stessi per cercare e
paziente; sono arrabbiato con me stesso per questo brutto carattere; la volere il bene dell’altro e la sua felicità.
tua bontà e dolcezza sono un quotidiano richiamo al fatto che io non E quando vedo che tu stai bene e che sei felice, tutto questo mi
sono così. Che succede allora? Invece di godere di quello che sei, ritorna e regala anche a me gioia e felicità. «Chi vorrà salvare la
provo rabbia e arrivo anche ad accusarti di essere debole, insicura, propria vita la perderà» ci ha insegnato Gesù.
troppo accondiscendente. Noi credenti sappiamo che siamo tutti amati e voluti da Dio, con i
Un altro esempio in riferimento alle cose. Tu hai una bella macchina, nostri talenti e limiti. Non è facile amare se stessi, star bene con noi
mentre io non posso permettermi quell’auto e mi pesa avere delle stessi, godere di quello che siamo riconoscendo anche i nostri limiti.
ristrettezze economiche. Non riesco a godere della tua bella auto L’invidia ci blocca, mentre l’amore ci apre e ci fa godere dei doni e
perché sono concentrato su di me e su quello che mi manca. L’invidia talenti dell’altro perché possono diventare una risorsa anche per noi.
come un tarlo mi porta a criticare, a ritenere l’altro uno spaccone, uno
che ostenta la propria ricchezza e così via. PER LA RIFLESSIONE
Nell’invidioso si innesta un meccanismo perverso per cui l’altro è 1. Se dovessi associare ad una immagine l’invidia che può
sempre in difetto, non fa quello che dovrebbe nei miei confronti. È esserci in una coppia, quale sarebbe?
come se la mia invidia mi portasse a cercare sempre i suoi difetti 2. Ho mai avuto invidia delle buone qualità di mio
perché così posso dire che l’altro non è poi migliore di me. marito/moglie?
Così l’invidioso vive in un eterno confronto con l’altro. 3. Ho mai cercato di sminuire la sua persona perché, in fondo,
Nella relazione coniugale si diventa attenti calcolatori di quello che mi sentivo “meno di lui/lei”?
faccio io e di quello che fai tu in nome di una presunta giustizia. 4. Ho mai notato nel mio sposo/a un atteggiamento invidioso
Nell’invidia l’amore diventa un calcolo di quello che ci metto io e di verso di me?
quello che ci metti tu nella relazione, delle cose a cui io ho rinunciato

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