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Vivavoce il mio finale:

Dopo il suicidio della prof lucio entrò in una gravissima depressione e si allontanò da tutto e
tutti scaricandosi tutte le colpe su di sé per non averla fermata, dopo questo lucio non
riusciva a trovare la forza di andare avanti e riabbandonò tutto, distrutto dalla vicenda poteva
solo tornare a casa per mangiar qualcosa aspettandosi la solita platessa ma quel giorno sua
madre decise di fare le cotolette, a malapena riusciva a mangiare ma neanche la cotoletta
riusciva a dare un pò di gusto alla sua cena per quanto essa comunque sia buona, la madre
tentò di rassicurarlo in tutti i modi ma non funzionò mai nulla, un giorno lucio mentre stava
facendo una passeggiata incontrò un suo vecchissimo amico delle medie, a fatica lo
riconobbe dopo tutti quei anni, era Giovanni, lucio: Giovanni sei proprio tu? -Giovanni
rispose: - si sono io, lucio come stai? , i due parlarono per ore delle loro vite fino a tornare a
quando erano alle medie e facevano scherzi di cattivo gusto ai prof, Giovanni in un pò di
anni si era sistemato in attico con un lavoro più che stabile e una paga niente male, visto
che casa sua era a 500 metri più in là Giovanni invitò Lucio a salire e a farsi un piccolo
aperitivo, dopo qualche drink lucio tornò a casa erano le 3 di notte, furtivamente lucio entrò
in casa facendo meno rumore possibile e sì trovò un post-it davanti camera sua che lo
invitava a dire alla madre a che ora fosse tornato e in caso non lo avesse fatto lei avrebbe
comunque saputo e capito tutto, lucio lo vide scrisse un messaggio su un altro post-it per
lasciarlo in cucina ma crollò dal sonno nel mezzo della scrittura, la mattina dopo si svegliò
nel letto vedendo delle platesse giragli intorno quasi da volerlo braccare, ma lui oramai
abituato non ci faceva più caso, la madre prima di andare a lavoro gli diede un bacino sulla
fronte lo intima di andarsi a lavare che sembrava testuali parole: un porcile dopo una festa di
un qualche diciottenne , dopo essersi fatto la doccia torno a dormire fino a quando Giovanni
non lo chiamò, i due dopo la chiamata si erano organizzati per vedersi in pizzeria, dopo la
pizzata insieme al suo amico decise Giovanni di chiedergli se poteva vivere insieme a lui
come coinquilini, accettò subito senza esitazione, lucio prese la sua roba la impacchetò e
andò lì, sua madre era abbastanza felice e sperava che trovasse un lavoro anche lui, dopo
due mesi lucio trovò finalmente un lavoro che lo intrigava: lo scrittore,lo scrittore! -esclamò
lucio, dopo qualche settimana finì di scrivere il suo libro entusiasta trovò una casa editoriale
disposta a pubblicare il suo libro e ebbe un discretissimo successo, dopo tutto quel tempo
lucio fece una onestà quantità di soldi con i libri e finalmente sì sentì soddisfatto.

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