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Umberto Boccioni

Le prugne verdi
Sala da pranzo. Tavolo in disordine alla fine del pranzo. Credenza, a sinistra, poltrone, ecc. Lui, elegante,
raffinato, intellettuale. Lei, bella, elegante.
LUI (fumando) Sai, cara? Domani il nostro amore avrà un anno...
LEI (con grazia) Davvero? Ah! già... fu in settembre... Amico mio, come sei stato buono con me! (Con un
sospiro). Che cosa sarebbe stata la mia vita senza il tuo amore?..
LUl Cara!...
LEI Ti sei dato completamente a me... Non hai più mosso un passo senza di me... Hai trasformata la tua
vita, adattate le tue abitudini alle mie... Hai lasciati i tuoi amici, trascurate le tue relazioni... (Lui fa dei
cenni di diniego). Hai abbandonato quell'odiosa politica, quella stupida arte... che, infine, non ti fruttavano
nulla... Non è vero?.. Si, si, tutto hai fatto per me, caro...(Gli va vicino e lo accarezza). Mi hai dato il tuo
nome, hai riconosciuto mio figlio... Mi hai imposta in società col tuo coraggio. Oh! so bene quanto ti è
costato tutto ciò, caro!...(Pensando). E il denaro anche hai gettato a piene mani per farmi bella la vita! Oh,
si, amore mio! .... te ne sarò eternamente riconoscente!... Senza di te, la mia vita sarebbe vuota... Sarei
un nulla.
LA CAMERIERA (entrando) C'è di là un signore.
LEI (con vivacità) Chi è?
LA CAMERIERA Il signor Nuovo Presentato.
LEI Chi sarà?
LUI Ah! Sai... Quel giovanotto che hai conosciuto l'altra sera... (fra sè). Che cosa vorrà quest'idiota?..
LEI (accomodandoi già i capelli e la tolette) Eh ! Dio santo !... Tutti idioti, per te!...
LUl (seccato, alla Cameriera) Fallo entrare.
(Entra il Nuovo Presentato, giovanottone quasi elegante. Azzimato a scopo di visita. Sicuro di sé,
insinuante).
IL NUOVO PRESENTO (avanzandosi cerimoniosamente) Buongiorno, signora... (Le bacia la mano. Indi
a Lui) Ciao, caro... Come stai?
LUI Bene, grazie... Siedi. Vuoi una sigaretta?
IL NUOVO PRESENTATO Si, grazie...spero di non disturbare.
LEI Ma no... Anzi! Siamo sempre cosi soli!...Prendete un caffè?
IL NUOVO PRESENTATO Oh! grazie!...
LUI Di dove vieni?
LEI (mescendo) Amaro o dolce?
IL NUOVO PRESENTATO (senza rispondere a Lui) Amaro...
LEI Amaro?.. Anche a voi, il caffè piace amaro come a me...(a Lui, con stizza e civetteria) Vedi, tu?..
Anche a lui piace amaro! Tu invece, sempre dolce, dolce... zucchero, sempre zucchero... È terribile!...
Non capisco .
LUI (sbalordito e seccato) Io... Che c'entro io, adesso?
LEI Ma sì!...Vuoi negarlo?... Ti piace tutto inzuccherato... come il miele! Io me ne infischio...Del resto, se
ti fa tanto schifo, porto via la zyccheriera...(Si alza con fare stanco, prende la zuccheriera e va a riporla
nella credenza).
LEI (Al Nuovo Presentato) Che carattere impossibile!... Che cosa volete?... A me piace tutto amaro... La
limonata, l'aranciata, io le prendo senza zucchero...
IL NUOVO PRESENTATO (con fare dolce e ispirato) Strano! Anch'io... anch'io!...
LEI Le frutta, per esempio... le mele, le pesche mi piacciono acerbe... Le prugne verdi... sapete...
IL NUOVO PRESENTATO (con gioia) Oh! sono la mia la mia passione!
LEI Ah, sì? Davvero? Strano! Come siamo uguali! (avvicinandosi al Nuovo Presentato e quasi
sfiorandogli la mano) Dovete essere nervoso...Siete napoletano?
(Il Nuovo Presentato la guarda estatico. Lui che ha riposto la zuccheriera, ed ha evidentemente udito, si
volge, li guarda, fa alcuni passi verso la scena, e dice, come a sé stesso):
LUI Si son messi d'accordo sulle prugne... Son Spacciato!

Sipario

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