Sei sulla pagina 1di 8

IL FOGLIO

Redazione e Amministrazione: via Carroccio 12 20123 Milano. Tel 02/771295.1

quotidiano

Sped. in Abb. Postale - DL 353/2003 Conv. L.46/2004 Art. 1, c. 1, DBC MILANO

ANNO XVI NUMERO 194

DIRETTORE GIULIANO FERRARA

VENERD 19 AGOSTO 2011 - 1,30

Compleanno con Bossi

Il Pdl pressa Tremonti sulle pensioni e lui si rifugia dai lupi leghisti
Liberisti ed ex socialisti berlusconiani marciano divisi ma hanno lo stesso obiettivo: riaprire il dossier previdenza

UN VERO INDIGNADO A MADRID


Nella Spagna travolta dalla crisi e spompata da sette anni di guerra di religione laicista arriva Ratzinger e ai giovani spiega che leconomia funziona veramente solo se funziona in modo umano
Roma. Sullaereo che lo portava a Madrid, ieri Papa Benedetto XVI ha voluto ricordare che luomo, e non il profitto, deve essere il centro delleconomia e che la Spagna pu uscire dalla crisi ricorrendo alle sue profonde radici cristiane. La Giornata mondiale della giovent concentra gran parte delle contraddizioni lasciate in eredit da pi di sette anni di zapaterismo. Jos Luis Rodrguez Zapatero, il premier che ha fatto del laicismo di stato il suo marchio politico e di governo, si prepara ad andarsene dalla Moncloa, mentre il paese vive la pi grave crisi economica e finanziaria dal ritorno della democrazia. Secondo i sondaggi, il Partito socialista spagnolo destinato a una sonora sconfitta nelle elezioni di novembre. La crescita si di nuovo arrestata, dopo una breve ripresa, seguita a una lunga recessione. La disoccupazione sfiora il 21 per cento, il livello pi alto in Europa, in particolare tra i giovani. Oggi il governo si riunir durgenza per approvare altri 5 miliardi tra tagli alla spesa e aumenti di tasse. In questo contesto, i giovani Indignados, che per settimane si erano accampati in Puerta del Sol a Madrid per contestare le misure di austerit di Zapatero, mercoled sera sono tornati a Puerta del Sol per aggredire i pellegrini della Gmg. Il vostro Papa un nazista, i vostri sacchi a pelo li abbiamo pagati noi, il Papa un imbonitore, Cristo sarebbe andato in Somalia, gridavano. Inizialmente doveva essere una manifestazione allegra di sindacati e associazioni laiche contro i costi della visita, sotto lo slogan Dalle mie tasse, zero al Papa! (anche se gli organizzatori della Gmg hanno pi volte precisato che non ci sono spese a carico dello stato spagnolo). Alla fine, si conclusa con gli insulti da parte degli Indignados, a cui sono seguiti scontri con la polizia, otto arresti e undici feriti. Lanticlericalismo incarnato dai duemila Indignados che se la sono presa con i pellegrini cattolici in Puerta del Sol il primo lascito dello zapaterismo. La depenalizzazione dellaborto, i matrimoni tra persone dello stesso sesso, il divorzio breve, la volont di sopprimere i finanziamenti diretti alla chiesa spagnola, le violente critiche alle parole papali sul preservativo: nel 2004 Zapatero era arrivato al potere promettendo una Revolucin laicista, che ha effettivamente contraddistinto i suoi due mandati: il premier socialista, con gli scontri con la Conferenza episcopale spagnola e il Vaticano, ha alimentato e strumentalizzato la polarizzazione tra laicisti e cattolici. Dividere la societ stato un gioco pericoloso che alcuni hanno fatto per nascondere i loro problemi, ha spiegato lex premier popolare, Jos Mara Aznar, in unintervista ad Avvenire: Questo gioco fallito. Anche perch, mentre la Revolucin laicista era in marcia, Zapatero ha dimenticato di occuparsi delleconomia, speculando sulla rendita delle riforme liberali del suo predecessore. Nel 2004, dopo gli otto anni di Aznar, la Spagna era la seconda economia europea in termini di crescita, con una disoccupazione attorno al 10 per cento, avanzi di bilancio e un debito pubblico sotto il 50 per cento. Zapatero lascia un paese che fatica a uscire dalla recessione, con un cittadino su cinque senza lavoro, un deficit al 6 per cento e un debito vicino al 70 per cento del pil. Solo la crisi del debito sovrano e gli attacchi dei mercati hanno spinto il premier uscente ad adottare qualche riforma. Il dopo Zapatero si annuncia comunque difficile per la Spagna. Il leader del Partito popolare, Mariano Rajoy, in testa nelle intenzioni di voto pi per la mancanza di unalternativa, che per un programma economico convincente in grado di far uscire il paese dalla crisi. Prima delle ultime elezioni regionali, i popolari hanno flirtato con gli Indignados in chiave anti Zapatero e ora il loro vantaggio nei sondaggi si sta assottigliando. Nel dibattito seguito allaggressione di Puerta del Sol contro la Gmg, una delle poche voci del Partito popolare che si alzata quella della moglie di Aznar: Il Papa deve avere lo stesso diritto di parola degli Indignados, ha detto al Pas Ana Botella. Benedetto XVI non sordo al malessere sociale che vivono gli spagnoli. Molti giovani guardano con preoccupazione al futuro di fronte alla difficolt di trovare un lavoro degno, o perch lhanno perduto o perch precario e insicuro, ha detto il Papa. Ma il suo messaggio di indignazione pi profondo di quello di chi si limita a contestare lestablishment. La dimensione etica ha spiegato Benedetto XVI non una cosa esterna ai problemi economici, ma una dimensione interiore e fondamentale. Leconomia non funziona solo con regolamentazioni mercantili, ma ha bisogno di una ragione etica per essere in funzione delluomo. Il Papa ha ricordato le parole di Giovanni Paolo II, nella sua prima enciclica sociale: Luomo deve essere il centro delleconomia e leconomia non si deve misurare secondo il massimo del profitto, ma secondo il bene di tutti e quindi include la responsabilit verso laltro. Leconomia funziona veramente bene solo se funziona in modo umano.

OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO

Vostra servit
Le cameriere di The Help, ovvero che cosa non si disposti a fare per firmare la copertina di un bestseller

Il dopo Mubarak

IL GRANDE UBRIACONE BORIS ELTSIN, ventanni fa, salvava la Russia dallincubo di un nuovo inverno sovietico (inserto I)

Attacco a Israele dal Sinai, si riapre un fronte nella guerra al terrore


Una squadra sinfiltra oltre confine vicino Eilat e attacca due autobus civili con lanciarazzi. Sette morti e 33 feriti

NAPOLEONE E IL RE DI ROMA
ora dormono insieme. Grazie al Fhrer (inserti II e III)

otte e risposte, accuse e controaccuse di arroganza, critici che confessano di avere pianto tanto e spettatori che escono infuriati, storici che puntualizzaDI

Piazza Affari in caduta


Roma. Il presidente del Consiglio, da Arcore, segue attentamente i mercati, e ora a maggior ragione auspica dice chi ci ha parlato unapprovazione rapida e senza intoppi della manovra correttiva dei conti pubblici che la settimana prossima sar discussa in Senato. Certo, il peggior calo delle Borse europee dal marzo 2009 a oggi nasce ancora una volta Oltreoceano, come dopo il fallimento di Lehman Brothers; e il meno 6 per cento di Piazza Affari non si spiega tanto con la situazione dellItalia. Sono molti, troppi per un solo giorno, gli indicatori negativi giunti dagli Stati Uniti: i sussidi di disoccupazione sono pi di quanto gli analisti si attendessero (vedi articolo sotto), idem per linflazione, mentre lindice Fed di Filadelfia di agosto sulla manifattura calato del 30 per S. BERLUSCONI cento, molto pi di quanto gli analisti prevedessero. A mali estremi, estremi rimedi. Cos nel Pdl, si allarga il fronte di chi vuole rendere la manovra meno indigesta ai contribuenti, senza diminuirne il rigore, anzi. La soluzione ci sarebbe, secondo varie anime del partito di maggioranza su questo convergenti: la riforma delle pensioni. La fronda liberista del Pdl scatenata in materia, e ieri i rappresentanti dellarea lib sono nuovamente tornati sul tema: Antonio Martino, tra i fondatori di Forza Italia e padre nobile del berlusconismo liberale, si detto pronto a scendere in piazza se la manovra non cambier; per Giorgio Stracquadanio, con laspettativa di vita arrivata a 80 anni non giusto che uno che va in pensione a 59 anni debba campare pi di 20 anni a spese della collettivit; per Giuliano Urbani, ex ministro dei Beni culturali, si ha paura di affrontare questi nodi, eppure lalternativa la bancarotta. Mentre la compagine lib cresce (oltre a Guido Crosetto, sono dati in quota tra gli altri anche Santo Versace, Deborah Bergamini, Giancarlo Mazzuca, Alessio Bonciani, Lucio Malan, Giuseppe Moles, Isabella Bertolini e Enrico Costa), la novit che sulla riforma delle pensioni altri esponenti meno frondisti del Pdl, e ascrivibili al milieu socialista con cui Martino e i suoi avevano polemizzato finora, aprono. Tremonti abbozza, ma non detto che lasci (segue a pagina quattro) inevasa la richiesta.

MARIAROSA MANCUSO

Lingotto investito in Borsa

Perch dun tratto i mercati sono scettici su Marchionne


Goldman Sachs vede nero per tutto il settore, ma Fiat ha un male americano
Milano. Ma quant effimera la fiducia dei mercati. Quello di analisti e gestori per lamministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, sembrava un amore imperituro, in grado di reggere a tempeste finanziarie e anche a crisi di vendita delle vetture del Lingotto. E invece, in meno di un mese, il titolo della Casa di Torino ha lasciato sul terreno circa un terzo del suo valore. Ieri a Piazza Affari Fiat ha chiuso a meno 11,8 per cento. E la tempesta, lungi dal diminuire dintensit, ormai impazza, alimentata da notizie di segno negativo che, una dopo laltra, sembrano fatte apposta per accentuare il ribasso. A danno di Fiat ma ancor di pi del suo numero uno in pullover che pure meno di un mese fa celebrava il suo capolavoro: il consolidamento di Chrysler accompagnato dalla nuova organizzazione in cui lui si riservava la guida delle attivit negli Stati Uniti. Ma la Borsa, da quel fatidico 26 luglio, ha voltato le spalle a Marchionne, intaccando il suo prestigio anche presso la Real Casa di Torino, sgomenta dal brusco calo delle quotazioni che anticipa un anno di magra per i dividendi. Certo, il settore dellauto, ciclico per eccellenza, stato il primo a pagare il conto della recessione prossima ventura che i mercati danno quasi per scontata, dopo la frenata della Germania e la congiuntura a marce ridotte degli Stati Uniti. Goldman Sachs ieri ha tagliato le stime sulle vendite di automobili in Europa e negli Stati Uniti per il 2012 rispettivamente del 7 e del 3 per cento, a 13,5 milioni e a 17,3 milioni dai precedenti 14,5 e 17,8 milioni, come riflesso di un rallentamento della crescita economica globale. Cos lindice di settore europeo ha lasciato sul terreno un cinque per cento abbondante, secondo un copione che si ripete da settimane, da quando cio alcune grandi case di investimento, come Ubs, hanno consigliato la clientela di incassare i guadagni sullauto e di puntare in altre direzioni, tipo la finanza bersagliata senza piet. Non solo: con i titoli bancari protetti dallombrello della Bce, che continua ad acquistare titoli di stato dei paesi europei pi indebitati, e lo short selling messo al bando per qualche giorno, le velleit venditrici dei ribassisti si concentrano sui titoli ciclici, tipo Fiat appunto. Ma la crisi generale spiega solo a met i guai di Fiat che ieri ha perduto giusto il doppio della concorrenza. E qui le ragioni si moltiplicano. Nellordine, pesano il dato, pessimo, delle vendite sul mercato italiano che a luglio risulta in calo del 10 per cento abbondante sul 2010; lavvio deludente delle vendite di 500 sul mercato statunitense. Laura Soave, responsabile del marchio, ha gi ammesso che non verr centrato, salvo miracoli, lobiettivo dei 50 mila pezzi venduti. Intanto, giusto per appannare limmagine del gruppo oltre Oceano, si sono aggiunti i guai di Maserati, obbligata a richiamare una serie di auto gi vendute. Due giorni fa arrivato pure laffondo di Ratan Tata, membro del cda Fiat e partner di quella joint-venture indiana da cui il Lingotto molto si aspettava, il quale ha detto che questo accordo, cos come oggi, sar da rivedere, perch se le Fiat non si vendono dalle parti del Gange non certo colpa sua. Infine anche il gioiello del gruppo, la Fiat brasiliana, perde colpi. Ieri la filiale sudamericana ha diffuso un comunicato per smentire di essere stata scavalcata da Volkswagen come prima Casa del paese: il sorpasso del gruppo tedesco nei primi 15 giorni di agosto si deve esclusivamente al calendario di promozioni nelle vendite. Comunque in questa prima met del mese le immatricolazioni della societ di Betm sono scese del 4,4 per cento annuo in un mercato in crescita dell1,7 per cento. Il giudizio pendente delle agenzie di rating Insomma, il postino porta cattive nuove ad Auburn Hills, Michigan, quartier generale della Fiat-Chrysler di Marchionne, gi alle prese con una sfida delicata: convincere le agenzie di rating, a confermare il rating del Lingotto nel prossimo esame di ottobre nonostante il consolidamento di Chrysler, gravata da un fardello di debiti consistente. E questo che rende il crollo di Borsa cos pericoloso. Una Fiat debole potrebbe essere obbligata a far cassa, magari con una quotazione in Borsa di Ferrari, prospettiva contro cui si gi schierato Luca Cordero di Montezemolo, che gode della fiducia di una parte del clan. E che, particolare non da poco, in ottimi rapporti, lui, con Ratan Tata che vende nelle sue boutique indiane i mobili di Poltrona Frau.

Lavorare non stanca


La disoccupazione americana frena le Borse. Ma ora in Europa chi ha un posto sgobba di pi
Roma. Lallarme lavoro adesso risuona forte e chiaro anche in Borsa. Tra i dati che ieri hanno contribuito a far scendere rapidamente i listini europei e americani, oltre alla mai risolta crisi dei debiti sovrani, c infatti lennesimo dato negativo sul mercato del lavoro statunitense: nella settimana dal 7 al 13 agosto le richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate del 2 per cento rispetto alla settimana precedente, pi di quanto si attendessero gli analisti, arrivando a 408 mila unit. Ancora peggiori sono le notizie relative alloccupazione che giungono da Londra, anche in questo caso in controtendenza rispetto al cauto ottimismo ostentato in precedenza dagli osservatori. Nel secondo trimestre dellanno, il tasso di disoccupazione nel Regno Unito ha sfiorato l8 per cento, che significa due milioni e mezzo di senza lavoro, di cui un milione di donne (il massimo dal 1988) mentre le richieste di sussidio hanno superato il milione e mezzo. Per limmediato futuro difficile aspettarsi di meglio, considerato che ieri la banca daffari Morgan Stanley ha tagliato le previsioni di crescita globale per il biennio 2011-2012. Ma mentre i governi sulle due sponde dellAtlantico inseriscono tra i primi posti dellagenda gli interventi sulla previdenza (come in Italia) e loccupazione ( il caso di Barack Obama), chi unoccupazione ce lha se la tiene stretta, perlomeno in Europa, Italia compresa, a costo di lavorare di pi. Sar la paura di perdere il lavoro, sar unassunzione di responsabilit, fatto sta che gi dallo scorso anno gli europei che hanno un impiego a tempo pieno lavorano in genere pi di prima e anche pi di quanto prevedano i contratti di lavoro. Lo assicura una ricerca, inedita in Italia e pubblicata alla vigilia della pausa ferragostana, condotta dalla European Foundation of the Improvement of Living and Working Conditions (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro), agenzia comunitaria con sede a Dublino, in Irlanda, e realizzata con il contributo dellOsservatorio europeo sulle relazioni indu(segue a pagina quattro) striali.

La generazione non irrilevante


I giovani della Gmg tra indulgenza ed economia visti dagli esperti
Roma. La Giornata mondiale della giovent che si tiene in questi giorni a Madrid riporta in primo piano la Spagna, a maggior ragione dopo che ieri a mezzogiorno arrivato Benedetto XVI. Ad accoglierlo allaeroporto, assieme a re Juan Carlos e alla regina Sofia, cera anche il premier socialista Zapatero, impegnato a trovare una via duscita dalla grave crisi economica che ha scatenato le proteste degli Indignados. Qualcuno di loro, cambiando momentaneamente obiettivo, se l presa anche con la Gmg. In realt non erano molti ma non ne farei una questione di numeri: la protesta nasce dallirritazione per una proposta, quella cattolica, opposta alla mentalit dominante. Ma, si sa, meglio contestati che irrilevanti ci dice Ubaldo Casotto, giornalista cattolico buon conoscitore della chiesa spagnola Questa visita molto significativa: Benedetto XVI ha cominciato il suo pontificato chiedendo di allargare gli spazi della ragione e oggi si trova in un paese che li ha ristretti per colpa di un laicismo miope. Casotto ama Chesterton, allenato ai paradossi. Il Papa ha avuto lardire di annettere alla Gmg lindulgenza per laborto: cos facendo ha ribadito la gravit del peccato ma al tempo stesso ha rimesso in primo piano il problema. Sergio Soave, editorialista del Foglio e di Avvenire, conosce bene la realt spagnola. Prima gli Indignados venivano presi sul serio anche dalla stampa cattolica spagnola (e italiana), adesso invece creano qualche imbarazzo. Lo trovo piuttosto divertente. Certo, con una disoccupazione giovanile al 40 per cento il disagio forte e diventa difficile distinguere tra le ragioni giuste della protesta e le forme violente che ha assunto. In ogni caso, un certo anticlericalismo resiste. In fondo normale in un paese in cui c stata una fortissima alleanza trono-altare. Zapatero ormai a fine corsa e sembra che i dogmi laicisti siano rimasti gli unici capisaldi da difendere. Per le centinaia di migliaia di giovani cattolici riuniti a Madrid sono un fatto. Il guaio , secondo Soave, che la chiesa spagnola divisa in se stessa e in questi anni non riuscita a fare un discorso culturale come quello che da noi ha portato avanti il cardinale Ruini. La modernit non stata sfidata sul suo terreno: o stata assecondata supinamente o ci si arroccati su posizioni sanfediste. Don Filippo Di Giacomo, ieri sullUnit, ha detto di non credere alla riedizione della guerra tra le due Spagne perch le analisi sociali pi approfondite scoprono credenti e non credenti, quasi in uguale misura, in entrambi i casi. Qui secondo Di Giacomo c qualcosa di nuovo, non un catholic pride fotocopia di tanti altri raduni giovanili. Citando larcivescovo di Madrid, cardinale Rouco Varela, don Di Giacomo descrive la nascita della generazione BXVI, quella della Gmg.3, la terza ondata di quella nuova evangelizzazione che la chiesa affida ai giovani. Che un milione e mezzo di famiglie abbiano lasciato andare i loro figli a Madrid pochi mesi dopo quel 2010 che nella storia della chiesa verr certamente ricordato come lanno zero dellistituzione clericale, travolta dallo scandalo dei preti pedofili, una profezia da non sottovalutare. Ieri sera, nel suo appuntamento quotidiano su TV2000, Dino Boffo ha fatto notare come con la Giornata mondiale della giovent il papato romano, cio una delle istituzioni pi longeve della storia, monumentale e monolitica, ha dato vita a una delle manifestazioni pi sprint della postmodernit. Listituzione si saldata al carisma, ha generato il carisma. Anche dal punto di vista scientifico, proprio delle dinamiche istituzionali, un caso che meriterebbe di essere studiato. E questo potuto avvenire perch listituzione non ha pensato a se stessa quando si pensa a se stessi non si mai cos efficaci ma ha pensato allumanit, ha gettato il cuore oltre lostacolo. In questo senso, ha detto il direttore della tv della Cei rispondendo a un telespettatore che vedeva nella Gmg solo del marketing religioso, la chiesa unistituzione strana: non ha paura dei giovani, ma nemmeno li lusinga. Piuttosto dice loro: siate anticonformisti, non lasciatevi intruppare, sorprendete chi su di voi ha delle attese banali.

no (si nota lassenza dei politici, che negli Stati Uniti hanno cose pi serie da fare e non discutono i film per sentito dire). La pietra dello scandalo The Help, tratto da un bestseller di Kathryn Stockett (da Mondadori con il titolo Laiuto) e diretto da Tate Taylor: lo scorso fine settimana era secondo nella classifica degli incassi dopo Lalba del pianeta delle scimmie. Lintreccio di cameriere nere, scrittrici bianche, registi maschi, ambientazione nel Mississippi razzista degli anni Sessanta scalda gli animi. E produce sintesi devastanti: Un film per pollastrelle che fanno beneficenza, scrive uno. Un film pi arrogante dei pregiudizi che vuole combattere, scrive un altro. Una favola per bianchi liberal, incalza un terzo. Per finire con: Riecco Mammy di Via col vento. Per met, la solita reazione verso un film di buoni sentimenti, che hanno sempre un cinico pronto a ridacchiare (noi siamo tra quelli che ridacchiano). Per laltra met, un tentativo di dibattito sul razzismo di mezzo secolo fa, quando un presidente nero era impensabile, e le signore trovavano disdicevole che la servit di colore usasse i bagni padronali. Poi magari raccoglievano soldi per i bambini africani affamati, come si vede nel film. E affidavano alle balie nere i rampolli per non rovinarsi il seno. Ma i bagni no. In cucina e ai fornelli invece potevano trafficare (l le serve pi impertinenti coglievano loccasione per qualche vendetta). I dibattiti sembrano spropositati rispetto alla materia, confezionata nel film con una fotografia nei toni della melassa, e due brave attrici nere come Viola Davis e Octavia Spencer nella parte delle cameriere Minny e Aibileen (che ha allevato 17 bambini bianchi e ha perso lunico suo, in un incidente sul lavoro) sempre eleganti tra crestina e cappellini da messa domenicale. Il problema sono le bianche: Bryce Dallas Howard nella parte di Mrs Hilly maniaca delligiene, e ancor pi Emma Stone nella parte di miss Eugenia. La ragazza infatti, protagonista del libro e del film, ha il potere di render ridicola ogni cosa che fa. Torna a casa dalluniversit, sogna di diventare scrittrice, mentre la madre ha in mente per lei solo un buon matrimonio. Cerca di fare la giornalista, scuce una rubrichetta di consigli domestici (la titolare, miss Myrna, si avvelenata con la lacca per capelli impropriamente usata), e siccome non sa lavare neanche un piatto si rivolge a Aibileen perch le spieghi come si elimina la riga nera sul collo delle camicie. Insomma: la ragazza bianca che si sente oppressa scopre loppressione delle nere, le due fanno amicizia scambiandosi confidenze, la futura scrittrice scopre un mondo che non sospettava e trova largomento per il libro che la render celebre, intitolato appunto The Help (che vuol dire la servit, ma suggerisce anche una catena di solidariet femminile). Esattamente la storia di Kathryn Stockett, lautrice del romanzo, che ha trovato una perfetta formula da bestseller: la segregazione cera, ma i bianchi non erano tutti cattivi e le serve erano buffe e compagnone. Pi che dibattere sul razzismo, o la cattiva coscienza dei bianchi, varrebbe la pena di discutere su quel che gli scrittori sono disposti a fare, per mettere la loro firma sulla copertina di un bestseller.

Strike mirati su Gaza


Roma. Alla guerra permanente contro Israele si aggiunge il fianco sud. Ieri una squadra di venti terroristi si infiltrata allestremit meridionale di quel triangolo rovesciato che il deserto del Negev e ha colpito con quattro attacchi a venti chilometri dalla citt di Eilat. Due autobus sono stati colpiti a distanza di unora con mitragliatrici, lanciarazzi e mortai, e un mezzo militare in arrivo per proteggere i civili saltato su una mina stradale. Sette israeliani sono morti e 33 sono stati feriti, tra cui due bambini di quattro e sette anni. Almeno sette attentatori sono stati uccisi dalla reazione delle forze di sicurezza gli occupanti del primo autobus erano per la maggior parte soldati in licenza diretti alle spiagge di Eilat. La trappola esplosiva piazzata sulla B. NETANYAHU strada riuscita a uccidere sul colpo tutti gli occupanti del mezzo militare ed il segno evidente, assieme alle divise dellesercito egiziano che gli uomini indossavano secondo alcuni testimoni e al fatto che la zona comunque accessibile soltanto dopo aver passato la frontiera, che si tratta di unoperazione pianificata bene. Lattacco sconvolge una delle zone di Israele dove lallarme antiterrorismo aveva con il tempo lasciato il posto a una tranquilla routine frontaliera. Lautostrada 12 nel suo tratto finale sfiora il confine e lo costeggia a pochi metri, i torpedoni verdi della Egged lenti e carichi di turisti fanno ormai parte del paesaggio e soltanto il dieci per cento del confine demilitarizzato con lEgitto segnato da una recinzione. Le rotte dinfiltrazione della squadra possono essere due. O dalla Striscia di Gaza, che molto pi a nord e avrebbe richiesto uno spostamento in territorio israeliano molto lungo ma il tratto di strada che porta verso Eilat il pi deserto del paese. Oppure dal vicino deserto del Sinai, appena oltre la frontiera. Il ministro della Difesa, Ehud Barak, accusa Hamas: Le origini del terrore sono a Gaza e agiremo contro di esse con tutta la nostra forze e determinazione. Hamas nega ogni responsabilit nellattacco, ma rifiuta di consegnare alcuni sospettati. Le Nazioni Unite, temendo la reazione militare israeliana sulla Striscia hanno ordinato al proprio personale di evacuare la(segue a pagina quattro, in basso a sinistra) rea.

Verso Durban III


Ecco la bozza che allOnu denigrer Israele. Ahmadinejad sul podio, Bolton e Wiesel rispondono
Roma. A un mese da Durban III, la grande conferenza sul razzismo organizzata dalle Nazioni Unite e che si aprir a New York il 21 settembre, emergono i contenuti del discusso evento. Canada, Israele, Stati Uniti, Italia, Repubblica ceca e Olanda hanno gi annunciato che non ci saranno. Il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, spiegando i motivi del ritiro italiano aveva chiarito che la piattaforma di Durban si stava trasformando, da foro di dibattito e coordinamento dellazione internazionale contro il razzismo, in una tribuna di accusa contro Israele. Forte fin da subito era il sospetto che i paesi islamici, Teheran e le ong avrebbero usato anche questo summit per condannare Israele e gli ebrei. Un sospetto confermato dalla bozza che circola da giorni. Noi, capi di stato e di governo, affermiamo che la Dichiarazione di Durban del 2001 fornisce lo strumento pi articolato per combattere il razzismo, la discriminazione razziale, le xenofobia e lintolleranza, afferma la risoluzione. Dunque Durban III si colloca nella scia della prima edizione, come neppure la seconda edizione del 2009 a Ginevra aveva fatto. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad atteso sul podio del forum (il giorno prima parler allAssemblea generale dellOnu). Nel 2001 in Sudafrica, dopo gli interventi di Mugabe, Castro e Arafat che maledicevano loccidente colonialista e gli israeliani razzisti, come spiega Anna Bayefsky, politologa canadese fra le massime esperte mondiali di Nazioni Unite, la conferenza di Durban fu trasformata in un forum per il razzismo e numerosi stati eliminarono ogni riferimento allOlocausto. Il rappresentante del Kenya propose di rimuovere dal documento lunica parte positiva per gli ebrei, quella che denunciava lantisemitismo nel mondo, e la sua mozione venne approvata venti a uno. Nella prima edizione, il discorso di chiusura venne pronunciato da Fidel Castro e ai soliti slogan di Palestina libera si accompagnarono quelli di morte agli ebrei. (segue a pagina quattro, in basso a destra)

Ci piacciono questi genitori americani inventori, geniali, miliardari, educatori, liberal e filantropi. Ci piacciono quelli come Bill Gates, che inventarono e vendettero Zune, Age of Empires III, The Lost Chapters, Flight Simulator X, Gears of War, Smartphone, Pocket pc, Windows mobile, giochi per XBox, e ogni tipo di magnifica diavoleria, per ci tengono a far sapere che impediscono ai loro figli di quattordici, undici e otto anni, di usare liPod e liPhone. Mica perch siano della concorrente Apple, ci mancherebbe altro, bens perch, dicono loro, si tratta di aggeggi che tarpano le ali a uninfanzia normale: Bill cerca di dare ai figli uneducazione sana, i ragazzi vanno al parco, giocano con gli amici, dormono fuori, sospira infatti mamma Melinda, anni e anni trascorsi a Redmond come sviluppatrice di software. Vita salubre, perci, e niente diavolerie ai ragazzi. Ci piacciono i genitori cos, determinati a fabbricare il futuro coi sederini dei figlioletti degli altri.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 21

ANNO XVI NUMERO 194 - PAG 2

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 19 AGOSTO 2011

S, pi Iva per tutti


Tassiamo i consumi, non il reddito. Il contributo di solidariet un errore. Che forse si pu rimediare

Due o tre idee per salvare la gnocca Camila dai cileni che fanno oooohhh
I
l problema di essere presi sul serio. E quello con cui sta facendo i conti la Compaera Camila, ovvero la sbalorditiva Camila Vallejo Dowling, 23 anni, faccia nuova della politica cilena, della quale impossibile non innamorarsi subito, o perlomeno restarne abbagliati, impostando immediatamente il rapporto con lei nel modo sbagliato. Problema: valore e disvalore della bellezza, del sex appeal ai piani alti, allorch si cala in un contesto che non il suo naturale. Se non avete presente Camila, pensate a una sosia di Kristen Stewart, la sua quasi coetanea, star istantanea della saga Twilight. Solo che la Vallejo viene alla ribalta su un altro palcoscenico: la protesta degli studenti di Santiago per il diritto allo studio, per uneducazione pi abbordabile (le famiglie cilene si indebitano per mandare un figlio alluniversit e pagarne le spropositate rette) e per un ruolo dello stato pi responsabile nella formazione delle nuove generazioni (0,84 del pil per listruzione contro il 3,5 investito in spese militari). A capo di questo movimento, animato dalla sinistra studentesca e dallala progressista del paese, arrivata la ragazza dai leggiadri occhi verdi e dallinglese fluente con cui si concede ai media internazionali. In coro, il mondo politico cileno ha fatto oohhh: perfino Giorgio Jackson, diretto avversario nella corsa alla presidenza del Fech, la federazione degli studenti, s inchinato a un simile prodigio: Camila gi pronta per altri campionati, tutti a vedere dove arriver. Lei, figlia di due militanti del Partito comunista cileno, ribattezzata dalla stampa popolare lAngelina Jolie del Cile, per adesso gioca la parte della serissima, impegnatissima, concentratissima e, naturalmente, corteggiatissima. Dice davere tempo solo per la politica e per la causa dei suoi colleghi studenti, disdegna le domande personali figuriamoci quelle sulla vita sentimentale ma non nasconde ambizioni lungimiranti, se il suo blog lha chiamato Camila presidente, come fosse la sua qualifica naturale, presidentessa per status, leader, icona, caterpillar mediatico. Gi: questo il cuore del problema, che sintuisce perdendosi nei lineamenti di Camila, mentre cindottrina da YouTube: quanto il formidabile tasso di mediaticit del suo personaggio corroder la cauasa politica della quale pare al servizio. Quanto il mezzo surclasser il fine, quanto le tv si nutriranno del suo melodrammatico carisma che prevede ascese e discese, enigmi e sorprese e quanto tutto ci porter veri risultati agli studenti squattrinati. Le manifestazioni di piazza convocate da Camila per ora, in uno scenario politicamente pigro come quello del Cile di oggi, hanno ottenuto risultati insperati, con centinaia di migliaia di dimostranti e la presidenza di Piera messa a dura prova da una simile forza di pressione. Ma la sindrome Reds, quella che esplode quando a fare la rivoluzione sono personaggi conturbanti come Diane Keaton e Warren Beatty nel filmone sulla Russia del 17, rischia di travolgere Camila, obbligata a dichiarare davanti a una telecamera: Non ho scelto io il mio aspetto fisico, ho scelto le mie battaglie. Scatta la sindrome opposta: ammirandola, saspetta linciampo, la perdita della perfezione. Sei tanto intelligente. Ma dovresti essere meno bella, perch uno si distrae e non ascolta, gli rimproverano i politici navigati nei dibattiti. Fossi pi brutta, andresti pi dritta allo scopo. Il Cile e il mondo, lascoltano, per pensano ad altro. Terribile ma forse inevitabile, nella contaminazione che mescola ruoli e desideri sotto la squallida sigla di societ dello spettacolo. Stefano Pistolini

Con che credibilit


Non prendete lezioni n da Sarko n da Merkel. Consigli al Cav. per non peggiorare la manovra
l decreto demergenza congiunturale, per molti versi iniquo, ma soprattutto rischia di rivelarsi una coperta corta. Tuttavia ho paura che la gran parte di coloro che lo vogliono cambiare possano
TRE PALLE, UN SOLDO

rediamo che sia buona norma che quando si sostiene una tesi si porti anche un argomento a sostegno di essa, unanalisi che la giustifichi. Una buona
DIARIO DI DUE ECONOMISTI

norma che dovrebbe essere obbligatoria per i responsabili della politica economica in una democrazia. Viceversa, mancante nei processi decisionali con i quali sono state costruite le manovre che stanno caratterizzando questa complicata estate. Forse le analisi esistono, ma allora non sarebbe male che venissero rese esplicite sia dal governo, sia dalle varie corporazioni italiane che con il governo contrattano le manovre di cui parliamo. Il simbolo di questa situazione la cosiddetta battaglia dellIva, come stata chiamata da De Vico sul Corriere della Sera alcuni giorni fa. La stragrande maggioranza degli economisti, dei sindacati e di parte delle rappresentanze imprenditoriali suggerisce che necessario mettere mano allIva e non aumentare le imposte dirette. Dai gossip dei giornali apprendiamo quali ministri si oppongono e quali sarebbero favorevoli. Ma non sono chiari i motivi di chi si oppone e in base a quali analisi e di quale ufficio studi, mentre sarebbe bene che lo dicesse. Non solo agli altri ministri, ma allopinione pubblica. Ricapitoliamo i termini del problema, che questo giornale ha tentato di chiarire fino allossessione (e che gli autori di questa rubrica elaborarono in una proposta di riforma fiscale che risale addirittura al 2007). Il problema non di sostituire il contributo di solidariet, ma quello di una riforma strutturale che sposti in modo netto il peso del prelievo fiscale dallimposizione sui redditi allimposizione sui consumi. Questo pu essere fatto a parit di gettito, oppure con una diminuzione complessiva della pressione fiscale, o ancora con un suo aumento. La scelta dipende dalla situazione congiunturale, dallorientamento politico dei governi, dallo spazio che si vuol dare al mercato o allo stato nelleconomia. Lobiettivo dello spostamento di peso tra i due tipi di prelievo fiscale quello di avere un sistema pi favorevole alla crescita economica, per qualsiasi livello di pressione fiscale prescelto. Ridurre, davvero, la paura del domani La nostra idea naturalmente che la riduzione fiscale complessiva conti e come sulla crescita, ma un problema separato. Perch pi favorevole alla crescita tassare i consumi piuttosto che i redditi? E stato spiegato allinfinito. Perch non si penalizza il risparmio e quindi gli investimenti, sincentiva il lavoro, si aumenta la competitivit della produzione interna rispetto a quella estera (perch le tasse sui consumi colpiscono entrambe le produzioni sul mercato interno, ma non sul mercato estero, al contrario delle imposte dirette). Lintervento sullIva, o una qualsiasi tassa sulle vendite, dovrebbe quindi servire non solo a sostituire il contributo di solidariet ma a permettere la riduzione dellIrpef (e degli altri tributi che gravano sul costo del lavoro). Ci che serve lo spostamento. Veniamo agli aspetti congiunturali. Premesso che meglio tagliare la spesa che aumentare le tasse, perch utile oggi questo spostamento del prelievo e perch un argomento spuntato quello dellimpatto inflazionistico o delleffetto depressivo sui consumi? I consumi sono in ogni caso penalizzati dal prelievo fiscale e contributivo complessivo, ma sono anche e soprattutto colpiti dalle aspettative negative e dallincertezza. Il contributo di solidariet temporaneo e quindi dovr probabilmente essere sostituito da un prelievo strutturale. Si tratter del taglio delle agevolazioni a seguito della riforma fiscale? Ma questo significa un aumento dellIrpef, e poich non chiaro il quanto, il come e chi verr colpito ecco che un intervento temporaneo e non risolutivo riduce il reddito disponibile di oggi e allo stesso tempo crea sempre pi incertezze sul futuro. Meglio sarebbe, come gi suggerito da questo diario, anticipare parte della riforma fiscale decidendo oggi un sentiero definito di aumento progressivo dellIva, ma che arrivi a ben oltre il punto percentuale di cui si parla, in sostituzione di gettito Irpef. In questo modo si eviterebbe nellimmediato un aumento del prelievo Irpef, si avrebbe una convenienza congiunturale ad anticipare i consumi, si ridurrebbe la paura del domani per i percettori di reddito. La riduzione dellIrpef avvantaggia di pi i percettori di reddito da lavoro, e in generale coloro che oggi la pagano, e quindi compenserebbe per essi laumento dellIva, mentre aumenterebbe il prelievo per coloro che evadono lIrpef. Non crediamo che limpatto sullinflazione sia significativo in un periodo di domanda stagnante. In ogni caso in un periodo in cui i debiti sono il problema, non certo un po di inflazione in pi che nuocerebbe se i redditi reali netti da lavoro sono salvaguardati. Rimane il problema dellevasione, che spinge a tassare di pi chi non pu evadere, problema che particolarmente grave proprio per lIva. Ma sappiamo anche che levasione dellIva la madre dellevasione Irpef, e allora bene che lo stato si veda costretto a concentrare su questo fronte le sue truppe. Ernesto Felli e Giovanni Tria

Quel dito nellocchio una spada nel cuore. Torna da noi, stressato Mou
Q
uel dito nellocchio uno sguardo damore, una spada nel cuore, come cantava Little Tony. Che ci stai a fare, o indimenticato Filosofo, in quella terra arida e ingrata, dove ogni volta che parli i buonisti dellUnicef ti fanno a pezzi, peggio degli indignados col Papa. Mourinho sta distruggendo il calcio spagnolo, ha detto quella santarellina indignata di Piqu. Tutti a sputacchiare che siccome non riesci a vincere sei nervoso e la butti in rissa verbale. E ora anche la geniale ditata (non un volgare cazzotto) nellocchio di Tito non conosco Vilanova, il Sancho Panza di Guardiola. Appena hai detto la tua in Europa ti hanno condannato peggio di un Mladic allAja. E ora il vicepresidente del Barcellona sentenzia addirittura che sei una piaga per il mondo del calcio e il Real non pu sostenere il suo allenatore di fronte a fatti come quelli di ieri. Che ci stai a fare in Spagna, quel che potevi lhai fatto, hai trasformato uno sformato di afflosciate meringhe in una squadra di lotta e governo, un anno fa ne prendevano cinque dai mostri dellUnicef, ora hanno perso con onore, cinque a quattro in tre giorni, allultimo minuto. Ne hai fatto una squadra coi neuroni, tosta e rissosa come piace a te. Ma ti si legge negli occhi, cerchiati dastinenza da vittoria, che il nervosismo ti divora. E lo stesso stress che fa muggire il toro Ratn quando non riesce plurale di grida, le grida sono il plurale di grido. E pi o meno quanto resta, ammesso che resti, agli scolari italiani dei Promessi Sposi dellobbligo. E anche questa fatta. Poi vorrei dire al mio amico Andrea che lingegner Tsutomo Yamaguchi, lunico uomo incappato e scampato sia a Hiroshima che a Nagasaki, del quale ha scritto ieri, morto, novantatreenne, il 4 gennaio 2010. Infine vorrei dire a Riccardo De Benedetti che lo ringrazio della gentilissima obiezione e, nei miei strettissimi limiti, mi riprometto di esporgli meglio la mia opinione circa la differenza fra essere mortali o morenti, e alunni di unora di religione facoltativa o parenti prossimi alluscita da un funerale.

PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri

Mi scuso, uso questa posta per alcune comunicazioni particolari. Pedanti, ma, come si dice nel Consiglio dei ministri, me ne frego. Nella mia posta di ieri cerano due correzioni (automatiche, immagino): familiari per il mio famigliari, e grida manzoniane per gride. Familiare o famigliare possono usarsi indifferentemente, e con lo stesso significato. Io per resto fedele a unabitudine materna, e uso familiare nel senso traslato, e famigliare quando sia riferito propriamente alla famiglia. Dunque: i famigliari della vittima. Quanto alle gride, quelle manzoniane sono il

a incornarsi un cristiano da troppe domeniche. Non gliela fate, tu e lui, in quel gaspacho moscio di buonismo e indignados che la Spagna, solo chiacchiere e distintivi. Gente che non apprezza il colpo di genio, gli sta bene che se li infilza il toro Ratn. E invece noi ti aspettiamo. Noi orfani tuoi che qui ormai moriamo di crisi e di noia, noi che il top di una conferenza stampa ormai uno strafalcione di Allegri. Noi messi cos male che fa notizia persino Andrea Agnelli. Noi ti vorremmo qui, a mettere dita negli occhi a tutti (e pepe alle chiappe di chi so io). Certo, anche qui gli indimenticati alfieri della prostituzione intellettuale gongolano per le tue crisi dastinenza. Ma quelli pi che le dita, aspettano solo di esser presi a calci. Noi s che sappiamo che quel dito nellocchio era uno sguardo damore, e ci si conficcato come una spada nel cuore. Torna, stressato Mou, torna. Che qui la vita meno amara. Maurizio Crippa

LUnit, un vecchio giornale nuovista in poche settimane ridiventa nuovo


S
fogliando gli ultimi numeri dellUnit, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, oggi diretto da Claudio Sardo, si nota che il taglio del giornale ha assunto una sua caratVECCHI GIORNALI NUOVI - 1

teristica peculiare, molto legata allanalisi e alla battaglia politica e soprattutto alle tematiche economiche e sociali, ritornate al centro dellattenzione dopo la parentesi moralistica e scandalistica della fase in cui Concita De Gregorio gareggiava con Repubblica su questo terreno scivoloso. Naturalmente, le circostanze oggettive, a cominciare dallaggravarsi della crisi finanziaria internazionale e dalla centralit assunta dalle questioni del rigore e della crescita, hanno contribuito a questa svolta, ma non ne sono probabilmente lunica ragione. Entrando nellorbita del pensiero unico spinelliano, lUnit rischiava di perdere la sua funzione specifica, quella di un giornale legato, seppure senza esserne lorgano ufficiale, a un partito complesso come quello democratico, impegnato nella costruzione di unalternativa di governo e non solo nella denuncia delle malefatte altrui. Chiaramente, il piglio degli editoriali e degli articoli pi significativi di netta opposizione al governo, ma in varie circostanze questa critica collegata ad analisi, discutibili, ma non unilaterali. LUnit rientra in questo modo nel circuito del confronto politico, sia in quello interno al Pd, nel quale non appare schierata in mo-

do pregiudiziale a favore delle posizioni pi giustizialiste comera accaduto nella precedente gestione, sia, soprattutto, in quello con le altre presenze politiche e culturali. Se a parlare di giustizia e di riforme istituzionali ritorna Luciano Violante invece, chess, di Luigi De Magistris, la differenza si vede ed abissale. Una svolta cos netta esprime un cambiamento di stile e di atteggiamento politico, comera gi accaduto in varie occasioni nella storia dellUnit. Pu apparire improprio confrontare i passaggi di direzione di perio-

di storici tanto lontani da quelli odierni, per giunta in un quotidiano che, fino al 1991, era un organo di partito. Viene naturale immaginare per quelle fasi un universo chiuso, centralistico, nel quale la stampa di partito doveva semplicemente fare da cassa di risonanza alla linea della segreteria. In realt le cose erano pi complesse gi allora, perfino quando Palmiro Togliatti affid la direzione per lunghi periodi a due esponenti, allora giovani, dellala che si potrebbe definire di sinistra del partito, Pietro Ingrao e Alfredo Reichlin. Dopo di loro, la svolta raptesimali. E Pannella, che Dio lo strozzi, mi vuole togliere pure quelle. Dicono che le carceri sono sovraffollate ma se la pena non penosa, se non ha una componente afflittiva, che razza di pena ? Dicono che le carceri sono un inferno ma solo linferno in questa vita pu intimorire coloro che non credono nellinferno dopo la morte. Era un bel sellino Brooks fissato alla bicicletta che avevo prudentemente legato con una grossa catena al lampione di una delle strade pi frequentate di Parma. Adesso sono senza sellino e perci senza bicicletta, siccome il meccanico in ferie. Quando riapre sar costretto a farmi montare un sellino dozzinale, meno gradito agli amici di Pannella, il nemico delle persone perbene e delle biciclette belle.

PREGHIERA
di Camillo Langone

Mi hanno rubato il sellino della bici e ho maledetto Marco Pannella, il paladino della depenalizzazione. Io, al contrario, sono per la penalizzazione. La depenalizzazione esiste gi nei fatti, non c alcun bisogno di ribadirla con una legge: il ministero dellInterno ammette che, a seconda del tipo di furto, in Italia i colpevoli vengono scoperti nella misura delluno-due-tre per cento. Dalle facce dei vigili quando si va a fare la denuncia si capisce che i colpevoli di furti ciclistici godono di un impegno investigativo ancora pi blando, quindi le probabilit di vedere il ladro del mio sellino in galera sono infini-

presentata dalla gestione di Mario Alicata e poi di Maurizio Ferrara espresse il travaglio della sinistra negli anni Sessanta, il tentativo di dare uninterpretazione evolutiva alla profonda trasformazione di un paese ormai prevalentemente industriale. Aldo Tortorella, invece, punt a dare uno sbocco politico ai movimenti del 68 studentesco e del 69 operaio, che in effetti fu capitalizzato in termini elettorali dal Pci a met degli anni Settanta. Tocc poi a Emanuele Macaluso e a Gerardo Chiaromonte cercare di rispondere alla delusione per il fallimento della politica del compromesso storico, evitando che questa tracimasse in un ritorno allestremismo (che trovava spazio nellinserto satirico Tango). Si era allepilogo della vicenda comunista ed in quella fase che Massimo DAlema fece dellUnit la base per unoperazione di ricambio del vertice, replicata due anni dopo da Walter Veltroni. Dopo di allora nessun dirigente di primo piano ha assunto direttamente la direzione del giornale, che ne ha guadagnato in autonomia dal partito, rischiando per di perderla nei confronti del partito di Repubblica, come accaduto con le direzioni di Furio Colombo, Antonio Padellaro e Concita De Gregorio. Anche per questo, per la scommessa di uscire da una consuetudine decennale, la svolta impressa da Claudio Sardo deve essere valutata con linteresse e lattenzione che merita. Sergio Soave (primo di due articoli - domani Il Borghese)

peggiorarlo. E temo ancor pi il fatto che se chi lo deve valutare quellEuropa miope e ottusa disegnata dal duo MerkelSarkozy, fra poco non avremo neanche pi lo scudo delleuro a proteggerci. Comunque la si giri, difficile trascorrere sereni lultima settimana di vacanza dagosto. Come confermano le Borse, che ieri hanno vissuto non solo lennesima giornata nera, ma forse una delle pi nere. Ma andiamo con ordine. Da un lato, in Italia, assistiamo a un indecoroso balletto intorno alla manovra che ci ha imposto la Bce: mentre difficile rintracciarne la paternit nel governo, quando invece la situazione avrebbe dovuto imporre luso del voto di fiducia (una volta tanto sarebbe stato giustificato), si susseguono le ipotesi di modifica, se non di stravolgimento, dei provvedimenti. E il bello che i pi agguerriti sono nella maggioranza, con il premier che sembra voler assecondare le manovre sulla manovra sia per ridurre limpatto negativo sulla sua immagine derivante dallaver messo le mani nelle tasche degli italiani (le pessime espressioni prima o poi si ritorcono contro chi le usa) sia per eventualmente regolare i conti con Tremonti (perdendo cos definitivamente ogni contatto con lEuropa). Ora, se si trattasse di lasciar perdere questo assurdo balzello del contributo di solidariet che si accanisce contro quell1,23 per cento di italiani (511.534 per lesattezza) che dichiarano, ai fini Irpef, oltre 90 mila euro, e quindi gi pagano abbondantemente le tasse per fare la riforma strutturale della previdenza (equiparazione uomo-donna, et effettiva di quiescenza 69 anni, abolizione delle pensioni di anzianit) senza scalini e scaloni vari (andrebbe spiegato al ministro Calderoli che i diritti acquisiti non centrano niente), allora ci starei pi che volentieri al cambiamento. Cos come andrebbe bene se si abbandonasse la timida, e mi par di capire gi in via di ridimensionamento, riformicchia degli enti locali, per imboccare la strada suggerita da Formigoni riprendendo un vecchio studio della Fondazione Agnelli di ridurre a 7-8 le regioni, e conseguentemente rimodellare province (in quel caso avrebbero senso in territori vasti e particolari) e comuni (accorpare quelli sotto i 5 mila abitanti). Ma a parte qualche caso isolato, mi sembra che sia dentro la maggioranza sia nelle file dellopposizione alberghino posizioni esattamente opposte a quelle di un maggior e miglior rigore. Un appunto per i maestrini Mi domando, per dire, che profilo di costituzionalit avrebbe una ritassazione dei capitali scudati, che va di moda in queste ore. Sia chiaro, vero che si tratta di soldi emigrati illegalmente, e che il tasso di pentimento stato vergognosamente basso, ma cos facendo si viola il contratto, bello o brutto che fosse, tra lo stato e il condonato, al quale si venduto una tantum un diritto a certe condizioni, precisando che nulla si sarebbe mai pi potuto reclamare. E gi, caro Bersani, applicare ora un sovrapprezzo al quale non ci si pu sottrarre, che sia dell1 per cento o del 100 per cento non importa, significa azzerare del tutto la certezza del diritto, gi ridotta al lumicino. Insomma, il rischio pi che tangibile, a meno che non ci pensino i mercati a metterci paura che la manovra, gi debole, venga annacquata e peggiorata. Nel qual caso probabile che si rifaccia viva la Bce la quale prima o poi (temo presto) smetter di comprare Btp, e allora lo spread torner a riesplodere ma soprattutto che ci tirino le orecchie tedeschi e francesi. Il che sarebbe un bene, se i maestrini avessero la dovuta credibilit. Cosa di cui c da dubitare, stando a Jacques Delors. Secondo il quale lEuropa e leuro sono sullorlo di un precipizio, perch una semplice collaborazione tra i paesi negli affari economici non porter a nulla se non si ha la volont di cedere un po di sovranit nazionale. Parole sante, quelle dellex presidente della Commissione Ue. Che paiono tombali se riferite al misero tentativo franco-tedesco di dare la governance economica che gli manca al club della moneta unica. Non si tratta di scandalizzarsi per lesplicito tentativo di imporre la loro duplice egemonia. E gi cos, e comunque normale che i forti prevalgano sui deboli. Ci che preoccupa, al contrario, che si tratti di poteri deboli, incapaci di essere allaltezza della storica necessit di riscrivere il Trattato di Maastricht pensato in tempi di inflazione, non di recessionestagnazione e di alti debiti pubblici come questi e di colmare quel gap di integrazione politico-istituzionale che la nascita delleuro non ha colmato (n poteva essere). Dunque, questo gioved nerissimo sia di monito. Si pu criticare il duo Merkel-Sarkozy, ma sia ben chiaro che se il governo di Roma pensa di potersi spaccare sulla manovra, per regolare i propri conti interni, non ha capito quanto di drammatico pu succedere. La Grecia non lontana Enrico Cisnetto

Ricordo dellepico Jacopetti, ganzissimo (e bellissimo) Monicelli di destra


A
75 anni suonati tromb una signora quattro volte in una notte, racconta lamico comune che da tempo insisteva affinch lo intervistassi. E la signora quanti anni aveva?. Quaranta di meno. Questo il tenore delle telefonate che abbiamo cominciato a scambiarci dopo aver saputo della morte di Gualtiero Jacopetti, uomo daltri tempi ed evidentemente daltra tempra. Quattro volte? Sicuro?. Sicuro, la signora era una mia cara amica. Tu lhai mai fatto quattro volte?. E possibile ma non ne serbo memoria. E tu?. Io nemmeno a ventanni. Al massimo tre. Tre secondo me gi una faticaccia. E vero, per la seconda va fatta, una norma di buona educazione. Sono daccordo, se non fa troppo caldo. Riporto la conversazione non per fare pettegolezzo ma per costruire unepica, che il racconto delle gesta degli eroi. Il grande documentarista toscano, nato nella Barga pascoliana e per non molto poetico bens coraggiosamente prosaico, un eroe lo stato davvero: volontario allinizio della Seconda guerra mondiale, partigiano dopo lOtto settembre, ufficiale del Re a piazzale Loreto (senza di lui non ci sarebbe limmagine di Mussolini appeso, gli americani avevano strappato il rullino al fotografo, lui li convinse a restituirlo), monarchico nel 48 (noleggi tre aerei per lanciare volantini contro i socialcomunisti), pornografo nel 55 (condannato per certe foto scollacciate di Sophia Loren sul suo giornale) e poi per sempre con Mondo cane e Africa addio, successi planetari ancora oggi cliccati su YouTube Ma perch non lho intervistato questo vecchio signore dal favoloso curriculum? Colpa dellaccidia: Jacopetti abitava nella remota citt di Roma dove morto laltro giorno nella sua casa di via Monte delle Gioie, un attico affacciato su Villa Ada. Inoltre sapevo che mi avrebbe fatto stare male sentire rievocata unepoca felice e irraggiungibile. Il suo era un tempo in cui si poteva essere rinchiusi a Regina Coeli per violenza carnale a una quindicenne (zingarella non troppo fededegna) e una volta liberi venire contesi dalle dame della migliore societ. Si poteva cabotare tra giornalismo e spettacolo e ispirare niente meno che Federico Fellini (il Mastroianni della Dolce vita somigliava parecchio al nostro eroe). Si poteva diventare morfinomani e disintossicarsi grazie alle cure di Ursula Andress ed Elsa Martinelli (altro che San Patrignano). Si poteva avere lidea per un documentario eurocentrico (il selvaggio cattivo, gli africani non sanno governarsi da soli, le colonie erano buone e giuste), girarlo e guadagnarci un sacco di soldi. Si poteva essere un regista italiano e conquistare Brigitte Bardot e Belinda Lee (adesso al massimo puoi puntare su Micaela Ramazzotti). Si poteva essere di destra e vincere il David di Donatello e venire premiati a Cannes e andare agli Oscar. Negli anni Sessanta un vero maschio poteva ancora fare tantissime cose. Nonostante gi incubassero il femminismo e lunisex e la finocchieria di massa. Negli Ottanta, racconta Olghina di Robilant, Zeffirelli lo avvicin per sussurrargli una profezia: Tra poco il diverso sarai tu, ricordati che te lho detto. Era un toscanaccio antiretorico, un Monicelli di destra, solo molto pi bello e molto pi simpatico. Ferdinando Brachetti-Peretti, conte, petroliere e fotografo, gli stato vicino negli ultimi mesi, siccome al regista erano piaciuti i suoi scatti africani e li aveva presentati al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Da lui raccolgo lultima testimonianza sulluomo che aveva combattuto Rousseau come pure infinite battaglie di Venere: Era riservato, non amava parlare delle sue conquiste. Un giorno mi mostr una foto e mi disse: questa lunica donna della mia vita. Era la figlia Cristina. Camillo Langone

Tutti i pessimi segnali che le economie dei paesi emergenti farebbero bene a non ignorare
G
li scenari relativi ad America ed Europa sono negativi. Quelli sui paesi emergenti positivi. Ci induce un numero crescente di attori economici a disinvestire in
SCENARI - DI CARLO PELANDA

occidente e a investire nei nuovi mercati. Ma un errore. E pi probabile, in un orizzonte di 3 anni, che gli emergenti implodano e che America ed Europa, pur indebolite, rimangano in termini comparativi i sistemi economici pi ordinati del pianeta. Il modello di capitalismo autoritario della Cina sta mostrando limiti per cui al crescere del volume delleconomia aumenta la probabilit di implosione per cedi-

mento delle strutture portanti. Il Brasile ha un sistema sociale troppo squilibrato per reggere una linea di sviluppo senza cadute periodiche. Cos le altre economie asiatiche. Inoltre, la fragilit interna degli emergenti verr amplificata dalla riduzione dellexport, per minore domanda delloccidente in crisi, da cui sono dipendenti. Lindia, meno dipendente, resta per a sviluppo molto lento e non sar locomotore alternativo. La crisi degli emergenti non sar totale in quanto tutti aiuteranno ad attutirla per evitare una catastrofe globale. Ma metter in luce che Bric e altri sono molto meno affidabili di America ed Europa pur inguaiate. Ci far tornare i flussi

globali di capitale su dollaro ed euro per la loro maggiore stabilit differenziale. Tale fenomeno dar ad ambedue un privilegio di posizione nel ciclo finanziario mondiale equiparabile al signoraggio. In parole povere, tutto il mondo pagher una sorta di tassa a euro e dollaro in cambio della loro produzione di stabilit (premio di ancoraggio). Tale tassa ricaricher di soldi i sistemi bancario e borsistico occidentali e, via questo volano, ricapitalizzer i redditi delle classi medie americana ed europea, invertendone limpoverimento e alimentando una buona crescita dei mercati interni. Che poi sosterr nuovamente la domanda globale e la ripresa degli emergenti. Tale

scenario potrebbe essere deprobabilizzato nei prossimi mesi dove linstabilit delloccidente raggiunger un massimo. Ma se il sistema resister, e lo far perch la sua reattivit aumenta con levidenza della crisi, la probabilit che si avveri elevata. Le agenzie di rating e i think tank ordinari non inseriscono il criterio di stabilit differenziale prospettica nei loro scenari e ci alimenta una posizione ribassista sulloccidente. Paradossalmente utile a chi, con strumenti cognitivi migliori, trova prezzi da svendita per comprare, a breve, banche e industrie occidentali i cui valori, nel medio, saliranno alla stelle. Loccidente torner megabusiness, anche lItalia.

ANNO XVI NUMERO 194 - PAG 3

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 19 AGOSTO 2011

EDITORIALI
Il gioco sporco della Fed
Ispezionare chi investe in Europa va molto oltre il legittimo sospetto

Turchia e Iran bombardano da due lati le basi del Pkk nel nord dellIraq, in Siria la minoranza curda pronta a scatenarsi in piazza

I curdi sinfilano nel mnage pi pericoloso del medio oriente


Turchia. La risposta turca al risveglio dei militanti curdi stata dura: sessanta obiettivi bombardati in meno di due ore, nel nord dellIraq, dove tra le montagne del Qandil si rifugiano gli uomini del Pkk, il partito dei comunisti curdi. Tra i bersagli, secondo lintelligence turca, cerano anche Murat Karaylan e Cemil Bayik, due leader del movimento. Lazione di Ankara giunge dopo quasi due mesi di attacchi del Pkk contro obiettivi militari turchi. Il 18 giugno, al confine con lIraq, dodici soldati sono stati uccisi nellimboscata pi sanguinosa della cronaca pi recente, appena una settimana dopo la vittoria elettorale di Erdogan. Due giorni fa altre quattro bombe sono esplose uccidendo otto soldati, portando il bilancio delle ultime due settimane a trenta. Laumento delle azioni terroristiche potrebbe essere anche legato al vuoto lasciato dal congedo improvviso dei vertici militari turchi il 29 luglio scorso, nellultimo atto di una lotta per il potere con gli islamici moderati di Erdogan. Il Pkk non ha perso tempo. Anzi, secondo alcuni rumors che arrivano da parte curda sarebbe stato proprio lesercito a sobillare Abdullah Ocalan, leader storico del Pkk adesso in carcere, perch scatenasse di nuovo le ostilit e aiutasse cos lesercito, la cui figura si fortemente indebolita negli ultimi anni, a mostrarsi nuovamente come il protettore dellordine in Turchia. Siria. Dopo mesi di relativo silenzio i curdi siriani sono tornati a manifestare contro il regime degli Assad. Come scrive Abigail Fielding-Smith sul Financial Times, venerd scorso unenorme bandiera curda sventolava vicino a quella siriana sopra alla folla dei manifestanti. I curdi siriani, il dieci per cento della popolazione, occupano la zona nord ovest della Siria, e nellaprile scorso sono stati tra i primi scendere in piazza contro Assad. I motivi di rancore sono molti: nel 1962 un censimento ritir la cittadinanza a 120 mila curdi confinandoli in un limbo: sono ospiti ma non cittadini di Damasco, e sono esclusi perci dai lavori statali, dalla sanit pubblica e da altri diritti. Ai primi segni di irrequietezza Damasco ha promesso la cittadinanza a 300 mila persone. Fino a ora per limpegno non stato mantenuto e i curdi si sono divisi tra una base disillusa, che freme per riunirsi ai manifestanti, e unlite che ha invece scommesso sulle concessioni che riuscir a ottenere dagli Assad in cambio del sostegno (alcuni analisti spiegano il silenzio curdo con i dubbi legati a uno scenario postAssad). In una situazione di incertezza c anche il rischio che Damasco decida di concedere ai militanti curdi del Pkk in Siria di usare il paese per promuovere attacchi contro la Turchia dopo le continue velate minacce di Ankara di un intervento militare sul suolo siriano. Iran. La settimana scorsa unit dellesercito iraniano hanno cannoneggiato zone di confine nel nord dellIraq. Lobiettivo sono i militanti curdi del Pjak, una ramificazione del Pkk, asserragliati sul monte Qandil. Secondo Fars, lagenzia di stampa semiufficiale di Teheran, sarebbero stati uccisi una quarantina di militanti. La lotta di Teheran ai curdi aiuta anche Damasco, da cui Ankara (ex amica di Assad) sta prendendo le distanze. Emre Uslu, sul quotidiano turco Todays Zaman, scrive che attaccando il Pjak e facendo circolare la notizia della cattura di un suo leader lIran vuole far preoccupare gli americani della propria crescente influenza nellarea (lambasciatore iraniano a Baghdad dice che Teheran ha avuto lautorizzazione dallIraq stesso) ma anche innervosire la Turchia e costringere Erdogan a intervenire contro i curdi. Uslu ha scritto appena prima dellattacco di ieri di Ankara: lanalista di Zaman aveva concluso che se la Turchia fosse intervenuta sarebbe caduta al livello dei regimi iraniani e siriani, facendo il gioco di entrambi.

a Federal Reserve, che nel bene e nel male stata a lungo un campione del liberismo economico, dopo la svolta interventista a sostegno delleconomia statunitense adesso rischia di assumere un atteggiamento perfino protezionista. Secondo il Wall Street Journal, infatti, la Fed di New York, branca di quella centrale, starebbe ispezionando la banche americane operanti nel Vecchio continente per accertare quanti titoli europei potenzialmente pericolosi posseggano. Nel loro apparente tecnicismo, queste indagini potrebbero comunque scoraggiare il possesso di titoli espressi in euro, privati e pubblici, da parte delle banche internazionali. Invece una vigilanza bancaria imparziale non dovrebbe discriminare le banche in relazione alla dimensione delle loro operazioni europee e, soprattutto, non dovrebbe discriminare i

loro possessi patrimoniali in base alla moneta in cui sono espressi, salvo che questa sia particolarmente debole. Non il caso delleuro. Insomma di fronte al rischio che il dollaro perda progressivamente il ruolo di principale moneta di riserva internazionale, le autorit finanziarie americane, constatata la difficolt di rafforzarlo tramite le politiche fiscali, sembrano voler ricorrere al neomercantilismo valutario. Ci pericoloso, anche per le reazioni che pu suscitare. Le autorit di vigilanza europee potrebbero replicare ispezionando le multinazionali bancarie per accertare quanti titoli in dollari posseggano. E urgente quindi che le autorit monetarie a cavallo dellAtlantico coordinino non solo a parole le loro politiche, onde evitare una guerra fra valute da cui nessuno pu sperare duscire vincitore.

Il dipartimento di Giustizia americano indaga sulle valutazioni dellagenzia sui mutui. Il contrattacco dopo il downgrade del debito

Punto primo, le pensioni


Il buon esempio di Renzi contro il giustizialismo fiscale da quattro soldi

Obama sceglie la via giudiziaria per ritorcersi contro S&Ps


Roma. Il dipartimento di Giustizia americano ha aperto uninchiesta sul comportamento di Standard & Poors durante la crisi dei mutui subprime. Gli uomini dellAmministrazione sospettano che lagenzia di rating abbia drogato le valutazioni dei prodotti che hanno generato la tempesta finanziaria del 2008, dichiarandoli pi sicuri (e quindi costosi) di quanto fossero in realt. Secondo le indiscrezioni, i manager di Standard & Poors avrebbero modificato dimperio i giudizi negativi suggeriti dagli analisti che valutavano i mutui. La notizia dellinchiesta stata riportata ieri dal New York Times, giornale impeccabile quando si tratta di intercettare e diffondere informazioni che la Casa Bianca non pu permettersi di rivelare in forma ufficiale, e ha tutta laria di una vendetta del presidente, Barack Obama, contro lagenzia che proditoriamente a detta dellAmministrazione ha declassato il debito americano. Le fonti del New York Times assicurano che linchiesta scattata molto prima che lagenzia schiaffeggiasse la credibilit delleconomia americana togliendo per la prima volta nella storia la tripla A, ma da quando Standard & Poors arrivata allo scontro con il governo si sono moltiplicate le voci critiche. Prima i parlamentari di entrambi i partiti hanno accusato la sospetta riservatezza dei processi dellagenzia e hanno messo in discussione la credibilit della procedura di calcolo; poi il segretario del Tesoro, Tim Geithner, ha parlato di terribile errore dellagenzia. Infine Obama ha virato la querelle sullorgoglio nazionale: Non importa quello che dice unagenzia: siamo sempre stati e saremo sempre una nazione da tripla A. Linchiesta che dovrebbe rimanere sul piano civile degli uomini del procuratore generale, Eric Holder, intacca con sorprendente tempismo politico il prestigio dellagenzia che cos tanti lutti ha inflitto agli americani (e al loro presidente). Per ora non c traccia di analoghe indagini sulle altre due pi importanti agenzie, Moodys e Fitch: la prima ha dato un outlook negativo sul debito americano, ma non ha annunciato formalmente una valutazione; la seconda ha ribadito la solidit dei conti confermando la tripla A. Lobiettivo inammissibile di Obama colpire Standard & Poors al cuore. Anche la Sec lagenzia di controllo della Borsa sta indagando sulloperato dellagenzia, alla ricerca di quei conflitti dinteresse che Richard Sylla, professore alla Business School della New York University, ritiene siano alla base del concetto stesso di rating: Vincere una causa per frode contro lagenzia potrebbe davvero creare lo spazio per una grande riforma del suo business model, ha detto al New York Times. Dopo il downgrade del debito pubblico, i critici delle agenzie sono tornati a sbandierare largomento del rapporto perverso fra chi valuta e chi viene valutato: le agenzie sono orientate al profitto, che spesso per dipende dai giudizi che le stesse danno ai propri clienti. E questo meccanismo che genera il problema dellindipendenza di chi arbitra le partite finanziarie. Ora gli antagonisti delle agenzie possono contare sul sostegno di Obama e sulla pressione che i suoi stanno esercitando con lintento nemmeno troppo segreto di riformare il settore del rating per motivi politici. Obama per ha un problema di efficacia: da Guantanamo alla riforma sanitaria fino alla trasparenza di Washington, il suo dipartimento di Giustizia ha messo in fila una lunga serie di sconfitte legali, e anzi si trovato pi che altro a dover rintuzzare gli attacchi del grande accusatore del Congresso, Darrell Issa. Premessa non troppo felice per lanciare lennesimo assalto.

e proposte avanzate dal Pd per affrontare la recrudescenza della crisi finanziaria, basate in sostanza su di un rapido recupero dellevasione ottenuto con strumenti punitivi o con norme retroattive, tendono a essere irrealistiche, come ampiamente dimostrato. Il loro scopo quello di diffondere lidea, purtroppo illusoria, che si pu fare a meno di sacrifici reali perch basta far pagare gli evasori, identificati in una sorta di casta di privilegiati ricchissimi e avidi. Naturalmente la lotta allevasione fiscale deve essere condotta con tenacia, specialmente in una situazione come quella italiana, ma sarebbe onesto riconoscere lincremento sostanzioso del recupero ottenuto durante i primi anni del governo di centrodestra, quantitativamente pi consistente di quello ottenuto con le misure adottate da quello precedente. Si tratta di recuperi sulle imposte

sul reddito, ma la particolarit dellevasione italiana consiste nellimmensa evasione dellIva, che riguarda non pochi ricchi avidi, ma che rappresenta un fenomeno diffuso a livello di massa, e che per essere contrastato richiede tempo e strumenti adeguati e in ogni caso non pu dare risultati immediati. Fuori dal coro dellillusionismo si colloca, ancora una volta, il sindaco Matteo Renzi, non convinto dellefficacia di misure (come quelle decretate dal governo e quelle sostenute dal suo partito) che non incidano su aggregati massicci con interventi strutturali, a cominciare da quelli che riguardano la previdenza. Senza bloccare lespansione della spesa pensionistica, dice Renzi, fra tre anni saremo da capo. La diagnosi pu essere giusta o eccessiva, ma almeno non pecca del giustizialismo fiscale da quattro soldi diffuso a piene mani dai suoi compagni.

Al G2 di Pechino tra il vicepresidente Biden e lomologo Xi, linteresse globale spegne la retorica a distanza su debito e Taiwan

Cos Cina e States ritrovano la quiete dopo la tempesta del rating


Roma. Chi si aspettava che la puntata del G2 in corso a Pechino tra Stati Uniti e Cina si trasformasse in una guerra tra titani, dovr ricredersi pure stavolta. Il rallentamento delleconomia globale si fa sentire e contribuisce a inasprire i toni della diplomazia, certo, ma per ora la voce grossa riservata alle dichiarazioni pubbliche da diffondere alla vigilia dei summit. Dopodich, largo al pragmatismo, considerata anche la posizione di relativa debolezza delle due prime economie del pianeta. E andata cos anche per la visita ufficiale iniziata ieri nellex impero celeste dal vicepresidente democratico degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha subito incontrato il suo omologo cinese, Xi Jinping, leader designato della Repubblica popolare. Durante lincontro con il vicepresidente cinese, rivela il Financial Times on line, i giornalisti presenti sono stati dun tratto allontanati, esattamente quando Biden che aveva appena finito di lodare lapertura e il candore di Xi ha iniziato a parlare di economia. Dietro lepisodio non c solo un malcelato rigurgito vetero-maoista, ma la necessit di garantire ai due interlocutori un libero e riservato confronto. Dietro le quinte la Cina non ha bisogno di fare il muso duro per la perdita della tripla A del debito pubblico americano: tutti sanno infatti che Washington onorer i prestiti ricevuti. Piuttosto, sostengono gli analisti, i vertici della Repubblica popolare avranno esplicitato i loro timori per una perdita di valore del dollaro e quindi delle proprie riserve in valuta estera, tenendo pure a mente che un calo dei consumi americani metterebbe a repentaglio lexport cinese, uno dei principali volani di crescita del Dragone (anche se il nuovo piano quinquennale varato lo scorso marzo propone di ridurre la dipendenza dalle esportazioni). Ragionamento simile da parte americana: in pubblico Washington potr pure chiedere a gran voce che Pechino smetta di sottovalutare lo yuan per avvantaggiare indebitamente le proprie esportazioni; in privato, per, Biden non potr che dare spiegazioni delle difficolt economiche del paese, sperando che il motore cinese non rallenti pure lui. Dal tasso di disoccupazione che non accenna a scendere al presidente Barack Obama che ieri ha ritenuto necessario rassicurare i mercati (Non credo che ci sia il rischio di una nuova recessione), evidente che Washington non sia allapice della forma. Risultato, due comunicati incrociati che sprizzano sano e robusto pragmatismo. Sono assolutamente convinto che la stabilit economica del mondo dipenda non in piccola parte dalla cooperazione tra Cina e Stati Uniti, ha dichiarato Biden. Il rafforzamento delle nostre relazioni si adatta non solo agli interessi dei due paesi, ma anche a quelli del mondo intero, ha replicato Xi, che poi ha aggiunto in merito alla recessione globale: Viste le nuove circostanze, Cina e Stati Uniti condividono ancora pi ampi interessi e responsabilit comuni. Biden, durante la visita che si concluder il 22 agosto, avr anche occasione di parlare di non proliferazione e dei progetti nucleari di Corea del nord e Iran, paesi su cui la Cina pu esercitare ancora un certo ascendente. I diritti umani, invece, per ora restano un po in secondo piano: ieri stato il Dipartimento di stato, da Washington, a lanciare un appello per la liberazione dellavvocato e attivista Gao Zhisheng, detenuto dal febbraio 2009 per motivi politici. Quasi contemporaneamente, per, il vicepresidente americano, secondo fonti cinesi, avrebbe spiegato al suo omologo che Washington appoggia fermamente la politica di una sola Cina di Pechino e non sosterr lindipendenza di Taiwan lo riporta lagenzia Nuova Cina e riconosce che il Tibet parte inalienabile del paese. Anche questo in nome del sacro pragmatismo.

Morte di una dottrina a Damasco


Obama chiede ad Assad di andarsene. Ma non era la sua speranza?

arack Obama, Hillary Clinton, David Cameron e la Ue hanno formalmente chiesto ieri a Bashar el Assad di lasciare il potere. Il dittatore naturalmente ha risposto picche di fronte al summit del Baath, riunito per varare le sue inesistenti riforme. Di rado la comunit internazionale apparsa cos incapace di iniziativa come di fronte alla macelleria delle truppe di Assad. Di rado un presidente americano si esposto con un appello tanto drammatico quanto velleitario, di fronte al quale il destinatario pu fare spallucce. Sono molte le ragioni di questo fallimento americano ed europeo di fronte alla pi grave crisi umanitaria nel Mediterraneo dopo la guerra di Bosnia, in cui per lAmerica, con Bill Clinton, seppe infine intervenire con coraggio. La pi grave, che ha poi prodotto le altre, che Barack Obama, Hillary

Clinton, John Kerry e Nancy Pelosi consideravano laffidabile Assad addirittura il baricentro di tutta la loro dottrina per il medio oriente. Per contrastare la dottrina Bush, Pelosi e Kerry sono pi volte volati a Damasco certi della sua volont riformista, sicuri della possibilit di sganciare la Siria dallalleanza con lIran e di farne la piattaforma per una pacificazione dialogante del medio oriente, questione palestinese inclusa. Unillusione disastrosa, prodotta da unanalisi dilettantesca, da cui sono poi discese le altre incaute scelte di questi mesi, inclusa la guerra in Libia che oggi appare ma lo soltanto formalmente il principale ostacolo a un impegno umanitario in Siria. Passo falso americano: non tanto il declino della potenza militare, quanto la mancanza di comprensione delle dinamiche delle aree di crisi.

La Cina ha accentrato la produzione dei minerali per iPhone e tv al plasma. Ma ora i concorrenti si ingegnano e i prezzi calano

E il mercato che soffia a Pechino il monopolio sulle terre rare


Roma. Per la prima volta dopo anni i prezzi delle terre rare cinesi sono calati. Se la stretta monopolistica di Pechino sui 17 minerali fondamentali per lindustria tecnologica si allenta sar merito, forse, dellOrganizzazione mondiale del commercio (Wto), che ha messo la Cina sotto osservazione dopo una nuova denuncia presentata da Stati Uniti e Messico. Pi probabilmente per sostengono gli analisti stata la necessit, parente del mercato, a far aguzzare lingegno. Certo, le quotazioni delle terre rare sul mercato cinese sono calate solo del 20 per cento rispetto ai picchi raggiunti a giugno, dopo incrementi tra il 300 e il 500 per cento nella prima met dellanno, ma si tratta di una inversione di tendenza significativa per i 17 elementi, essenziali per produrre componenti dellindustria elettronica e delle auto ibride, ma anche televisori a schermo piatto, candele a scoppio per lindustria aeronautica, ponti e corone odontoiatrici, orologi. Fino alla met del primo decennio di questo secolo, le terre rare si producevano negli Stati Uniti come in Australia, in Asia ma anche in Canada. Poi, qualche incidente in Nord America, tecnologie di estrazione obsolete (quindi, costose e pericolose per lambiente) e soprattutto la disponibilit di terre rare cinesi a prezzo di saldo hanno trasformato il paese orientale, che possiede solo poco pi della met delle riserve mondiali, in sostanziale monopolista. Nel frattempo, anche per le crescenti necessit dellindustria cinese, i prezzi allexport lievitavano. Nella vicenda, Pechino ha per tirato troppo la corda. Nel settembre 2010 ha temporaneamente sospeso le esportazioni verso il Giappone, il maggior consumatore al mondo; lo scorso anno ha ridotto lexport e a giugno ha annunciato un possibile taglio di tre quarti delle vendite allestero. Per molte industrie europee, americane, asiatiche sarebbe un disastro. Secondo un report di Goldman Sachs, il deficit di terre rare al di fuori della Cina gi questanno potrebbe sfiorare le 19 mila tonnellate. Ai primi di luglio la Wto intervenuta ufficialmente, e cos Pechino ha assicurato un livello di export di terre rare pari a quello dello scorso anno, ma secondo fonti dellUe avrebbe incluso nel computo anche ferroleghe che non contengono terre rare allo stato puro. A sua volta la Repubblica popolare ha sostenuto che per motivi ambientali dovr comunque chiudere nove miniere e ridurre la propria produzione. Ora dun tratto, per, i prezzi hanno iniziato a scendere, sia pure di poco. Come mai? A un centinaio di chilometri da Las Vegas, la Molycorp Minerals ha riaperto la miniera di Mountain Pass, chiusa sette anni fa, in partnership con la giapponese Hitachi Metals: dal prossimo anno si dovrebbero estrarre 20 mila tonnellate di terre rauna dimenticanza fatale: quando la tempesta di neve sorprende i pescatori al largo, Brour muore attanagliato dal freddo. Per lamico quella perdita significa precipitare dal paradiso e affrontare linferno. Lascia i compagni e parte, rischiando la vita tra il ghiaccio delle montagne: vuole a ogni costo restituire il paradiso perduto al vecchio capitano che lo aveva prestato a Brour regalandogli gli ultimi attimi di felicit. La vita umana, secondo lautore di Paradiso e inferno, una gara disperata contro il buio delluniverso. E soltanto la lettura appassionata di un libro pu aiutare a vincerla. La fiducia di Stefnsson nel potere salvifico della parola assoluto. Ci sono parole che hanno il potere di cambiare il mondo capaci di consolarci e di asciugare le nostre lacrime. Parole che sono palle di fucile, come altre sono note di violino. Ci sono parole che possono sciogliere il ghiaccio che ci stringe il cuore, e poi si possono anche inviare in aiuto come squadre di soccorso quando i giorni sono avversi e noi forse non siamo n vivi n morti. re, destinate a raddoppiare. E da un capo allaltro degli States si comincia a studiare il ripristino di siti produttivi con nuove tecniche estrattive. Nelle vicinanze di Perth, in Australia, la Lynas Corporation ha intrapreso lestrazione con la prospettiva di produrne 15 mila tonnellate entro il 2015. Anche il Giappone ha intensificato le esplorazioni nei propri mari, scoprendo importanti giacimenti. Dal punto di vista scientifico, alla Kyoto University stato realizzato un elemento in grado di sostituire il palladio, un componente delle terre rare, e anche lItalia sta facendo la sua parte. A Rho, in Lombardia, la Relight realizza un impianto polifunzionale per estrarre elementi di terre rare dai rifiuti elettronici. E a questa serie di iniziative seguono gi dei risultati. Per Goldman Sachs, lofferta di terre rare sar inferiore alla domanda ancora per due anni, ma dal 2015 il loro prezzo caler decisamente.
ORGANO

Il paese della lingua guasta


Se per le Ferrovie i treni non si rompono, allora le tasse sono solidariet

chille Campanile gli fa un baffo, a quelli di Trenitalia. Ionesco, probabilmente, non raggiunge certe vette. Augusto Frassineti dovrebbe rimettere mano ai Misteri dei ministeri per trasformarlo in misteri delle ferrovie. La surreale vicenda della capotreno punita per aver detto guasto di un treno guasto, ma errando perch secondo il manuale delle Ferrovie la parola guasto, quando a guastarsi un Frecciarossa o un Frecciargento, non si pu dire pur essendo, oggettivamente, il treno guasto (cio non cammina, va lento, sta fermo, fa le bizze, non avanza, viene deviato; insomma, quando tutti gli umani passeggeri dicono: ma guasto!). Per se la parola guasto, rispetto a un treno guasto, non si pu usare, ne consegue che quel treno guasto non mai praticamente un miracolo della tecnica, oltre che del-

lillusione linguistica: come fa a essere guasto un treno, oppure una mozzarella, per cui la parola guasto non prevista? E il colpo di genio un po come quando chiamano solidariet una tassa. Dovrebbero parlare come mangiano, quelli di Trenitalia, altro che giostrarsi, spiega il Corriere, con tre manuali (uno persino con il contributo del dipartimento di Studi filologici della Sapienza: ma si pu?). Bisognerebbe farli recensire, quei manufatti. Se uno paga per un Frecciarossa o Frecciargento, pu pure sentirsi leggermente preso per il culo, bloccato in mezzo alla campagna, n avanti n indietro: Scusi, capotreno, c un guasto?. Guasto? Che parola : guasto? Controllo tecnico. Il genio letterario di Trenitalia saprebbe alla fine anche trovare il raccordo tra il binario, gli asparagi e limmortalit dellanima.

n villaggio di pescatori che per i suoi abitanti inizio e fine del mondo. Poi fiordi, tempeste e mare: un mare freddo e profondo che a volte talmente amichevole che si scende fino a riva per accarezzarlo, altre si trasforma in mostro gigantesco, con onde che inghiottono chi ha osato sfidarle. La vita dei personaggi di Paradiso e inferno determinata in ogni istante dai capricci di una natura selvaggia che ha forgiato il loro carattere e il modo di concepire lesistenza. Jn Kalman Stefnsson racconta questo mondo primordiale in una vicenda senza tempo, dove gli uomini, ancora prima di morire, sono gi quasi tenebra. Racconta la storia di Brour, che sogna di lasciare lisola per raggiungere Copenaghen dove si pu realizzare qualche cosa di grande, per cui valga la pena di vivere. E racconta del ragazzo (non viene mai rivelato il suo nome) che non ha pi una famiglia. Lui e Brour si assomigliano: provano la stessa passione per i libri che riempiono la loro vita monotona di pescatori di merluzzi. In quelle pagine cercano la ra-

IL FOGLIO
DELLA

quotidiano
PER LA

CONVENZIONE

GIUSTIZIA

LIBRI
Jn Kalman Stefnsson PARADISO E INFERNO Iperborea, 231 pp., 16 euro gione ultima dello scorrere dei giorni sempre sospesi tra il buio e una luce che, quando riesce a squarciare i lunghi mesi invernali, capace di entrarti dentro e di trasformarti in un poeta. Il giorno della partenza per la battuta di pesca, Brour cos preso dalla lettura del Paradiso perduto di Milton da dimenticarsi ogni altra cosa. Stregato da quei versi, ripete Nulla mi delizia tranne te e pensa alla bella Sigrour che lo aspetta. Non ricorda nemmeno di prendere con s la cerata che deve proteggerlo dal gelo del mare Artico. E

Direttore Responsabile: Giuliano Ferrara Vicedirettore Esecutivo: Maurizio Crippa Vicedirettore: Alessandro Giuli Coordinamento: Claudio Cerasa Redazione: Michele Arnese, Annalena Benini, Stefano Di Michele, Mattia Ferraresi, Giulio Meotti, Salvatore Merlo, Paola Peduzzi, Daniele Raineri, Marianna Rizzini, Paolo Rodari, Nicoletta Tiliacos, Piero Vietti, Vincino. Giuseppe Sottile (responsabile dellinserto del sabato) Editore: Il Foglio Quotidiano societ cooperativa Via Carroccio 12 - 20123 Milano Tel. 02/771295.1
La testata beneficia di contributi diretti di cui alla legge n. 250/90

Presidente: Giuseppe Spinelli Direttore Generale: Michele Buracchio Redazione Roma: Lungotevere Raffaello Sanzio 8/c 00153 Roma - Tel. 06.589090.1 - Fax 06.58335499
Registrazione Tribunale di Milano n. 611 del 7/12/1995 Telestampa Centro Italia srl - Loc. Colle Marcangeli - Oricola (Aq) NUOVA SEBE S.p.A. - Via Brescia, 22 - Cernusco sul Naviglio (Mi) S.T.S. spa V Strada 35 - Loc. Piano DArci - Catania Centro Stampa LUnione Sarda - Via Omodeo - Elmas (Ca)

Distribuzione: PRESS-DI S.r.l. Via Cassanese 224 - 20090 Segrate (Mi) Pubblicit: Mondadori Pubblicit S.p.A. Via Mondadori 1 - 20090 Segrate (Mi) Tel. 02.75421 - Fax 02.75422574 Pubblicit legale: Il Sole 24 Ore Spa System Via Monterosa 91 - 20149 Milano, Tel. 02.30223594 e-mail: legale@ilsole24ore.com
Abbonamenti e Arretrati: STAFF srl 02.45702415 Copia Euro 1,30 Arretrati Euro 2,60+ Sped. Post. ISSN 1128 - 6164
www.ilfoglio.it e-mail: lettere@ilfoglio.it

ANNO XVI NUMERO 194 - PAG 4

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 19 AGOSTO 2011

Tremonti e i lupi
La Lega difende la sua rendita sulle pensioni, e Bossi assicura: il ministro lo proteggiamo noi
(segue dalla prima pagina)

Note sul formidabile manifesto anti aborto di F. M. Colombo


Al direttore - Non pretendo che Dio mi avvicini al premier, se mi tiene lontano da Standard & Poors va gi di lusso. Maurizio Crippa Al direttore - Ah, dimenticavo: a proposito del molto che la vicenda di Gengis Khan pu insegnare al nostro Gengis Cav. Al suo amico e fedelissimo Sigi-qutuqu (ti considero come il mio sesto fratello!), limperatore mongolo confer il titolo di Grande Giudice, con lincarico di scrivere le leggi dellimpero, in inchiostro azzurro su foglio bianco. E i Quaderni Azzurri cos chiamati, e a Gengis Cav. potrebbe mai venire in mente nome pi soave per la sua riforma della giustizia? erano destinati a costituire una raccolta della giurisprudenza. Decret Gengis Khan che tutti si attenessero alle direttive stabili te da Sigi-qutuqu secondo i miei ordini e registrate sui Quaderni Azzurri! che suona pure meglio di codici penali. Poi dicono Ghe dini. Sigi-qutuqu a via Arenula ci vorrebbe per Gengis Cav. Stefano Di Michele Al direttore - Il problema non pi quello delle sconfinate approssimazioni, le sesquipedali banalit, le evidenti incompetenze che il professore Sartori evidenzia fuori da ogni pudore quando parla di demografia e popolazione nei termini in cui lui ne parla (roba da bar dello sport, senza esagerare). Il problema il Corriere con il suo direttore. Se infatti le chiacchiere in libert del professore su queste tematiche si guadagnano regolarmente il fondo in prima pagina (luned 15 agosto), la posizione pi importante del giornale, allora si deve concludere che Corriere e direttore in primis fanno proprie quelle chiacchiere ungendole per cos dire col crisma della loro ufficialit e autorevolezza. Non proprio quel che si augurerebbe un lettore del Corriere come il sottoscritto. Roberto Volpi Al direttore - Ho naturalmente trovato intelligentemente argomentato il manifesto antiabortista di Francesco Maria Colombo. Io per, da vecchio laicuccio pentito e felicemente scopertosi oscuramente votato da sempre a una vaga miscredenza religiosa, mi sono convinto da un pezzo che la pretesa di fondare unetica sulla ragione, ossia prescindendo del tutto dal nostro rapporto cosciente o inconscio, esplicito o implicito, riconosciuto o negato con la fonte sacra di quella legge suprema che non questa o quellaltra legge particolare, ma la stessa legge della legge, ossia lobbligo universale, avvertito da tutte le coscienze e riconosciuto da tutti i popoli, di darsi comunque delle leggi, sia unimpresa che rimane, persino nella nobile formulazione kantiana, illusoria e disperata come tutte le espressioni del bacchettonismo laico questa falsa religione che da ormai due secoli e rotti infuria nel cosiddetto mondo civile diffondendovi lidea barbina che la dea Ragione sia pi elegante e distinta dellEterno Sconosciuto che il nostro Manzoni descrisse come colui che atterra e suscita, / che affanna e che consoCapisco bene lobiezione, perch da un punto di vista laico e non credente il mistero sacrale della vita umana e lempiet della sua negazione hanno comunque un posto donore. Ma il magnifico manifesto contro laborto di Francesco Maria Colombo non eliminava questa dimensione, semplicemente metteva in luce quanto era stato oggetto ed oggetto della campagna antiabortista di questo giornale: anche la nuda ragione e il nudo diritto gridano forte e chiaro contro il pi atroce omicidio seriale della storia umana. Quellarticolo senzombra stata una splendida sorpresa. Al direttore - Siamo alla custodia cautelare decisa dai parenti delle vittime, a cui per carit va il massimo rispetto umano, e dai giornaloni che fanno da megafono. Pm e giudici che gi ne fanno un uso spropositato si adeguano senza fatica. E questo il clima della Repubblica penale, alla quale d il suo rilevante contributo il ministro dellInterno inventando nuovi reati, come se non bastassero per le sanzioni quelli gi esistenti. E il paese dei garantisti un tanto al chilo che dominano entrambi gli schieramenti avversi. Avversi allo stato di diritto. Frank Cimini

Lavorare non stanca


Da Lehman in poi, nellUe a 27 si lavora in media due ore in pi del contratto. Italia inclusa
(segue dalla prima pagina)

Uno dei lab di governo si schierato ancora una volta ieri: il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, sulla prima pagina del confindustriale Sole 24 Ore si lanciato in una lunga disamina del problema-pensioni, una grande occasione da non perdere. Il sistema richiede ancora dessere messo in equilibrio e sicurezza, in particolare risolvendo due anomalie: le pensioni di anzianit e lequiparazione del regime pensionistico femminile. Il ministro della Pa ha chiuso anche lincidente dei giorni scorsi con Umberto Bossi, il leader della Lega nord che si era vantato di aver impedito proprio a Brunetta e alla Banca dItalia dietro di lui di toccare le pensioni. Epiteti ingiuriosi alle spalle, con Bossi rimane per il problema politico, perch le due fronde del Pdl sembrano, in una strana eterogenesi dei fini, convergere a tenaglia sul leader della Lega e sulla (rinnovata) special relationship con il ministro dellEconomia, Giulio Tremonti. Il quale due giorni fa arrivato a Calalzo per festeggiare i suoi 64 anni (compiuti ieri) col Senatur, e il regalo stato una dichiarazione abbastanza esplicita: Tremonti era a cena con noi: si sente sicuro quando insieme a noi e non si sente abbandonato in mezzo ai lupi. Lo schema, visto da fonti interne al Pdl, diverso: il lupo Tremonti, indebolito dalle vicende giudiziarie del suo ex braccio destro Marco Milanese, un po infastidito dallasse Berlusconi-Draghi sulla manovra, si riavvicinato a Bossi, puntando magari proprio sulla difesa della previdenza attuale. Il Senatur ancora ieri rivendicava daltronde di aver salvato le pensioni o, come dice Roberto Calderoli, i diritti acquisiti; anche se gli osservatori hanno notato su questo fronte il silenzio del ministro dellInterno, Roberto Maroni, pi impegnato a impedire tagli eccessivi per gli enti locali. Di l dalle schermaglie politiche, la Lega non pu essere incolpata dincoerenza sul tema: la posizione cauta dellasse del Nord stata oggetto perfino di ricerche scientifiche, come quella curata nel 2006 dalla Oxford University Press (Structural reforms without prejudices) da Vincenzo Galasso, docente di Economia politica alla Bocconi di Milano: Allora studiammo pure il tentativo di riforma delle pensioni del primo governo Berlusconi, nel 1994. Su questo la Lega decise di rompere lalleanza ricorda Galasso al Foglio Non a caso il partito di Bossi era elettoralmente pi forte in quelle circoscrizioni in cui le pensioni di anzianit erano relativamente pi diffuse. Nella legislatura 2001-2005, poi, la battaglia per diluire la riforma Maroni. Oggi la situazione non cambiata, anzi: Negli anni la Lega ha allargato il bacino di consensi, pescando soprattutto in un elettorato tradizionalmente di sinistra conclude Galasso E ci spiega il persistere di una posizione conservatrice sul tema.

Alta Societ
New York. Bella cena da Harrys Cipriani di Mario DUrso in onore di Harry Benson, il grande fotografo dei Kennedy. Si parlato molto di John e Jackie, di Positano e di Capri. Bei tempi! la. E questo potrebbessere il motivo per cui laborto, mentre da un lato pu facilmente sembrarci un atto ragionevole e razionale, assai meno facilmente, tuttavia, pu non sembrarci empio. Ruggero Guarini

Ora il Sinai come il Waziristan LOnu contro il razzismo israeliano


(segue dalla prima pagina)

Gli aerei israeliani hanno bombardato obiettivi scelti a Gaza, uccidendo cinque appartenenti a unorganizzazione salafita legata a Hamas. Per Israele si avvera un timore cominciato a febbraio, quando gli egiziani hanno deposto il rais Hosni Mubarak e la giunta militare che lo ha sostituito si dimostrata incapace di riempire il vuoto di potere. Il nuovo Egitto non ha rotto lalleanza con Gerusalemme, ma non esercita pi il controllo di prima sulle frange estremiste ed diventato di fatto il fianco sud della lotta tra Gerusalemme e i terroristi. Dal Sinai continuano ad arrivare segnali minacciosi. Due settimane fa centinaia di uomini armati hanno assaltato due stazioni di polizia a el Arish, uccidendo sette agenti e distribuendo volantini islamisti alla popolazione. Il gasdotto che trasporta il gas dallEgitto a Israele stato fatto saltare cinque volte in cinque mesi. Gli evasi dalle carceri egiziane durante la rivolta, molti dei quali appartenenti a gruppi estremisti e in alcuni casi ad al Qaida, hanno trovato

nel Sinai un rifugio sicuro. Assieme al sud est tribale e sunnita della Siria, la penisola desertica si candida a essere un nuovo centro di gravit per il terrorismo arabo, come gi lo da tempo il Waziristan in Pakistan. Tre giorni fa lesercito egiziano ha lanciato una vasta operazione nel Sinai con un migliaio di soldati proprio per riportarlo sotto controllo. Il Cairo prima di agire s accordato con Gerusalemme, perch secondo i trattati di pace del 1979 nella zona non prevista la presenza di militari e ogni manovra non annunciata potrebbe apparire minacciosa. Il degrado della sicurezza non fa parte della nuova politica estera dellEgitto, che dopo la caduta di Mubarak ha imboccato una svolta ostile contro Israele, per esempio con lapertura parziale del valico di Rafah con la Striscia di Gaza e lapertura verso lIran. Ma evidente che nella penisola il controllo rigoroso dei tempi di Mubarak non c pi e Israele ha cominciato a pagarne il prezzo. (dan.ra) prete non nel seminario vescovile provinciale ma a 500 km di distanza. Il mio rettore mi ha chiamato: Come mai hai dato nome e generalit false?. Io: Non so! Penso per non dirvi che stavo dicendo una bugia. Comunque siccome avevo ottimo in tutte le materie mi hanno trasferito nel seminario della mia provincia. Mi hanno tenuto buoni tutti gli esami. Ho avuto un richiamo ufficiale, ma alla fine uno non obbligato a diplomarsi vicino a casa.

(segue dalla prima pagina)

La data fissata per il 21 settembre, il giorno prima dellapertura annuale dellAssemblea generale, cos da avere il massimo numero di capi di stato. A luglio la Germania aveva promesso che se anche la terza edizione avesse ripreso lo spirito della prima se ne sarebbe andata. La Polonia era sulla stessa linea. Ma le rispettive cancellerie devono ancora decidere cosa fare dopo luscita della bozza. Francia e Regno Unito hanno confermato che parteciperanno al summit. Larrivo di Ahmadinejad a Durban III uno sforzo calcolato per demonizzare Israele, dichiara Anne Bayefsky dellHudson Institute e direttrice al Touro College dellistituto sui diritti umani e lOlocausto. Al forum del 22 settembre parleranno, oltre allIran, anche il Qatar e il Sud Africa, stati promotori della prima, sciagurata edizione. E attesa anche la commissaria ai diritti umani dellOnu, Navi Pillay, originaria di Durban e anche lei protagonista del summit del 2001. Trentadue ong stanno organizzando a New York, come av-

venne anche nella citt sudafricana, una quattro giorni di proteste contro Israele, che secondo il manifesto di queste ong parte di una lunga storia di collusione con i regimi violenti, dalla Germania nazista allapartheid sudafricana. Fra le promotrici delle ong c Mireille Fanon-Mendes, figlia del celebre intellettuale e nazionalista arabo Frantz Fanon e oggi storica militante della causa palestinese in Europa. La bozza di Durban III, se non emendata, proclamer quindi i palestinesi vittime del razzismo israeliano. Il 22 settembre, nella strada di fronte al Palazzo di vetro, il Touro College ospiter una contro iniziativa organizzata da John Bolton, ex ambasciatore statunitense allOnu e promotore della Friends of Israel Initiative. Vedr la partecipazione, fra i moltissimi oratori e accademici, del premio Nobel e scrittore Elie Wiesel, dello studioso di islam Bernard Lewis, dellattore Jon Voight, dellex sindaco di New York Ed Koch e dellavvocato liberal Alan Dershowitz. Giulio Meotti dopo con il tradimento. Quando i sacerdoti, le suore e perfino i morti venivano disseppelliti dai repubblicani per essere fucilati (cos come la statua del Redentore, fucilata), ebbero in Jos Antonio Primo de Rivera il loro primo difensore, e se questo Pontefice non dice una sola parola per impedire oggi che Jos Antonio venga disseppellito dalla Valle de Los Caidos, cos come il governo spagnolo ha stabilito, vorr dire che sar inutile fargli la parodia: proprio satanasso quello che gli guida la papamobile.

Secondo lindagine di Bruxelles, la settimana lavorativa dei dipendenti contrattualizzati a tempo pieno nellUnione europea a 27 membri, che rappresentano i tre quarti circa dellintera forza lavoro europea, lanno scorso stata fissata a 38 ore, con una crescita di 0,1 ore a settimana rispetto allanno precedente e lItalia perfettamente in linea con i suoi partner. NellEuropa a quindici la media salita a 37,6 ore a settimana, con il nostro paese tra i primi della classe, quindi; infine nei dodici nuovi stati membri, entrati nellUe tra il 2004 e il 2007, la media risultata pari a 39,7 ore; la differenza tra vecchi e nuovi membri lanno scorso si ridotta da 2,2 a 2,1 ore a settimana. Ancora pi evidente emerge la nuova tendenza dellEuropa del lavoro quando dai tempi previsti dai contratti si passa alle ore effettivamente lavorate per settimana. NellEuropa a 27 la media settimanale di ore lavorate ha toccato quota 39,7 contro le 38 ore previste dai contratti. Per quanto riguarda lItalia le ore lavorate effettivamente nella settimana sono state 38,5. NellEuropa a 15 la media risultata di 39,4 ore, vale a dire 1,8 ore pi dei tempi definiti per contratto; tra i nuovi membri di 39,9 ore, appena sopra gli accordi vigenti nel gruppo di stati. La Romania il paese dove si lavorato maggiormente, con 41,3 ore, seguita da Lussemburgo, Regno Unito, Polonia e Germania. Con 37,8 ore in coda alla classifica risultata la Finlandia. Quando si passa alle ore lavorate su base annua, dove incidono anche il numero di ferie e festivit, la media europea risultata di quasi 1.715 ore, con lEuropa a 15 ferma a 1.686 ore (ma lItalia fa meglio, con 1.695 ore) e i nuovi membri a 1.830 ore. Ma lItalia ai vertici anche per le ferie Importante anche la parte della ricerca che riguarda le ferie e le festivit, in queste ore al centro del dibattito sulla manovra anti crisi in Italia. Con 28 giorni di ferie allanno assicurate mediamente per contratto il nostro paese secondo solo a Danimarca e Germania, che ne contano 30, contro una media comunitaria di poco superiore ai 25 giorni e, in coda alla classifica, con venti giorni, Cipro ed Estonia. Le nove festivit, invece, mettono il nostro paese un gradino al di sotto dei partner europei, fermi a 9,6 festivit allanno. Tra ferie e festivit in testa alla classifica rimangono Danimarca e Germania, con 40 stop complessivi, seguite dallItalia a 37, via via fino alla Romania con 27 contro una media europea di 34,4 giorni, 35,7 nellEuropa a 15 e 29,6 nei nuovi membri. Pietro Romano

INNAMORATO FISSO
di Maurizio Milani

IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco
Nella gi cattolicissima Spagna gli indignados sono mobilitati contro il Santo Pontefice. Vedere la foto e i filmati dei cortei, con tanto di papamobile in parodia e satanasso alla guida, la dice lunga sulla straordinaria macchina di propaganda dei laici ma unanticchia ne dice anche delle responsabilit politiche della chiesa, sempre ingrata, verso chi pag un tributo di sangue per essere ripagato

A 18 anni sono andato a prete senza avvertire la mia diocesi. Ho scelto un seminario a 500 km da dove abitavo. Ho dato il nome falso, dicevo di provenire da una diocesi dellex Urss. Dopo cinque anni il vescovo della mia diocesi (Cremona-Lodi) venuto a sapere che un suo ragazzo era andato a

ANNO XVI NUMERO 194 - PAG I

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 19 AGOSTO 2011

IL GRANDE UBRIACONE
Ventanni fa Boris Eltsin salvava la Russia dallincubo (in armi) di un nuovo inverno sovietico
CON GORBACIOV RECLUSO IN CRIMEA, FRONTEGGI QUASI DA SOLO GLI OTTO DINOSAURI GOLPISTI DEL PCUS E REGAL A MOSCA UN FUTURO DI MUSCOLI E LIBERT (ANCHE TROPPA)
di Luigi De Biase

oris Eltsin era uno di quei russi che amano respirare a fondo e danno sempre prova della propria energia. La stessa forza sfacciata lo spinse su un carro del battaglione Tamanskaya, un pomeriggio nuvoloso di ventanni fa, per sfidare gli uomini del putsch: i duri del Partito comunista avevano preso la strada del golpe il 18 agosto del 1991, Mikhail Gorbaciov era costretto al riposo in Crimea e la folla costruiva barricate intorno al Parlamento di Mosca. Fra quei giovani, la bandiera russa aveva gi preso il posto dei vessilli con la falce e il martello. Abbiamo a che fare con un putsch reazionario e anti costituzionale disse Eltsin dritto sul carro armato, rigido e impettito quanto la sua guardia scelta, il generale Korzakov Vogliono che lUnione sovietica torni alla Guerra fredda e allisolamento. Ci appelliamo ai russi perch respingano questa minaccia in modo adeguato. Non era un grande discorso, ma segn la fine di una stagione. Il colpo di stato dur quattro giorni. AllUnione sovietica fu concessa qualche settimana in pi. Il Comitato delle emergenze, il gruppo di conservatori che voleva togliere il potere a Gorbaciov e agli altri riformisti, segu un piano scrupoloso. Linverno di quellanno fu una sequenza dincontri segreti, messaggi televisivi del Kgb e manifesti minacciosi pubblicati su Sovetskaya Rossiya, un quotidiano legato allala intransigente del Partito. Gli otto del Comitato erano Yanaiev, Pavlov, Baklanov, Kriuchov, Yazov, Starodubtsev, Tiziakov e Pugo riuscirono a isolare Gorbaciov nella dacia di Foros, sulle coste del Mar Nero. Per prendere Mosca ottennero lappoggio dei Servizi segreti e delle squadre speciali: ordinarono duecentomila manette alla fabbrica di Pskov e riuscirono a svuotare per tempo le celle di Lefortovo, il carcere del Kgb. Ma gli otto non si occuparono di Eltsin, che era il presidente della Repubblica socialista russa e sarebbe dovuto rientrare a Mosca proprio in quelle ore dopo una visita in Kazakistan. Lordine darresto fu cancellato poco prima che il suo volo atterrasse, un errore fatale per la storia del putsch.

La bandiera russa aveva gi preso il posto dei vessilli con la falce e il martello. Abbiamo a che fare con un putsch reazionario e anti costituzionale, disse Eltsin impettito sul carrarmato I cospiratori furono arrestati il 24 agosto. Uno di loro, Boris Pugo, mor suicida assieme alla moglie; agli altri fu concessa lamnistia dopo cinque anni di prigione. Sarebbe sbagliato pensare che Eltsin sconfisse i golpisti da solo, ma la sua forza, la capacit di resistere allacqua gelata dei fiumi di montagna come al gorgo grottesco della burocrazia sovietica, si rivel decisiva nei giorni del putsch e nei mesi che seguirono. Non era un fatto di grasso e muscoli: Eltsin aveva la maleducazione necessaria a superare le cerimonie del potere comunista e le norme che reggevano limpero, lo aveva dimostrato gi negli anni Ottanta, con una campagna anticorruzione che rischi di costargli la carriera, e lo fece ancora nelle settimane che segnarono il passaggio dallUnione sovietica alla Comunit degli stati indipendenti. Telefonava a Gorbaciov nel bel mezzo della notte per rimproverargli una decisione storta, occupava il suo ufficio per convincerlo a licenziare il ministro che golpista o un generale accusato di nascondere carte compromettenti. I russi erano abituati a vedere quello stile nelle strade di periferia e nei romanzi di Gogol, non certo nei palazzi della nomenclatura. Da popolano russo non fu mai frenato n dalleducazione, n dalle formalit protocollari e proprio per questo divenne un vero zar ha scritto Demetrio Volcic in uno dei suo libri, Il piccolo zar Poteva addormentarsi ubriaco nel bel mezzo di un ricevimento o mettersi a dirigere una banda musicale di tromboni senza suscitare alcuna disapprovazione. Eltsin era capace di raccogliere sostenitori nei cortili di Mosca e nelle campagne dellAmerica profonda, come la volta in cui

fece battere le mani a migliaia di contadini del Kansas. Ho visto i vostri splendidi campi di grano disse nella visita del 92, la prima da presidente della Federazione russa Producete sessanta stai per acro. I nostri campi rendono sette, otto stai per acro, ma prima della rivoluzione producevamo quanto voi. Questo ci che il sistema comunista ci ha fatto. Questo il motivo per cui lo abbiamo rovesciato. Ma la forza che era stata carisma divenne in poco tempo rovina, da nascita a rinascita a sfacelo in meno di un decennio. Con Eltsin la Russia pass dalloppressione alla libert pi grande che avesse mai sperimentato, dalla tv di stato alla stampa liberale, dai piani quinquennali alla terapia durto del ministro Gaydar. Mi colp soprattutto per la sua sicurezza scrisse il presidente nelle sue memorie, a proposito delleconomista Sapeva parlare in modo chiaro e anche quello ebbe una grande importanza. Rimane per complicato spiegare fino in fondo i motivi della mia scelta: devo anche confessare di essere stato affascinato dalla magia di quel nome. Al romanziere Arkadi Gaydar sono legate intere generazioni di bambini sovietici, e tra loro ci sono anche le mie figlie. Igor Gaydar nipote del famoso scrittore, e io credetti anche nel talento che aveva ereditato. Pochi, in Russia, rimpiangono quella stagione, che coincise con i tagli alla spesa pubblica, il boom del crimine organizzato, la guerra in Cecenia e lascesa degli oligarchi fra le stanze del Cremlino. Eltsin lasci il potere alla fine degli anni Novanta sfiancato da cinque bypass, due interventi alla schiena, uno scandalo con il Fondo monetario internazionale e troppi bicchieri di vodka. Alla sua morte, nel 2007, non cera laria del lutto nazionale ma nessuno si sentito in dovere di chiedere scusa per gli errori di un ex presidente. Forse, questa mezza novit era dovuta al fatto che molti degli uomini scelti da Eltsin per governare le vecchie province sovietiche sono ancora al loro posto. In Kazakistan c Nursultan Nazarbayev, come nei giorni del putsch, in Bielorussia Aleksander Lukashenka, in Azerbaigian governa la dinastia degli Aliyev. E al Cremlino siede Vladimir Putin, lultimo pupillo di Boris Eltsin.

La Russia tornata a farsi rispettare dal mondo grazie a quel popolano cavernoso, e malgrado M. Mitterrand
C ANCORA UN MISTERO CHE ALEGGIA INTORNO ALLA COSPIRAZIONE FALLITA: LELISEO E IL SUPPONENTE GORBACIOV CHE RAPPORTI AVEVANO CON QUELLE CINICHE, ROSSE MARIONETTE?

llalba di una tranquilla giornata di fine agosto 1991, una famiglia di amici si sveglia di soprassalto: in casa tutto vibra, un tremendo rumore spaventa i bambini; sono appena arrivati da unItalia spesso vittima di terremoti e il loro primo pensiero che si tratti di un sisma. Ma siamo a Mosca, il 19 agosto; intimoriti aprono la finestra e scoprono una colonna di carri armati in assetto di guerra e non da parata. Qualche ora pi tardi il mondo viene a sapere che un putsch era in corso in quel paese, il pi grande al mondo, la tanto temuta Unione sovietica. Da anni limpero era in mano a Michail Gorbaciov che aveva incantato noi occidentali con la perestroika (ricostruzione) e la glasnost (trasparenza) mentre le sue industrie si sfasciavano, la sua agricoltura moriva e si vuotavano i negozi. In Europa il suo tentativo di insediare dei leader comunisti soft, presentabili quanto lui (tra laltro spesso scelti sugli stessi banchi di scuola del Kgb) era fallito, salvo forse in Romania. Le varie rivoluzioni non potevano fermarsi a met strada, dovevano condurre alla caduta del Muro, era lobiettivo di Reagan,

del Papa polacco e dellistinto dei popoli. Lillusione dei revisionismi era tramontata. LUrss era condannata a cedere. In Russia la situazione era tuttaltra: se la saggezza di Gorbaciov fu di non provocare un conflitto armato in reazione al crollo del comunismo in Europa, i suoi discorsi di politica interna non erano seguiti dai fatti e, a parte una modesta dose di libert illusoria, il popolo rimaneva in mano al Pcus e alla sua propaganda. Da due anni, di fronte alle delusioni per le tante promesse mancate, cresceva una fronda con un leader decisamente meno carismatico di Gorbaciov, Boris Nikolaevich Eltsin. Un uomo certamente rozzo ma deciso a cavalcare lidea che il comunismo potesse estinguersi e con lui limpero sovietico. Da due anni non perdeva unoccasione per affermare che la Russia poteva rinascere dalle ceneri bolsceviche e con lei anche i paesi dellex impero. Era da po-

co diventato presidente della Russia, la pi importante delle Repubbliche sovietiche, e si imponeva ormai come rivale dellultimo segretario del Pcus, Michail Gorbaciov. Al mondo non piaceva questa incertezza geopolitica, ben anticipata da Hlne Carrre dEncausse nel suo LEmpire Eclat. Gorbaciov, come un campione di aikido, era riuscito a usare la forza del nemico a proprio beneficio e cos il mondo pensava che la libert ritrovata nellaltra met dEuropa fosse merito suo. Gorbaciov aveva saputo stringere forti amicizie, con Helmut Kohl, ma anche e soprattutto con Mitterrand. Eltsin nel migliore dei casi non veniva compreso ma pi spesso era avversato in quanto nemico dellamico. Loccidente, come spesso accade ancora, non sembrava avere un filo diretto con la popolazione russa e quindi non capiva il seguito popolare generato da Eltsin. A titolo di esempio, uno degli ultimi uka-

se di Gorbaciov: la presidenzializzazione dei pi moderni studi televisivi russi per bloccare la nascit di una televisione libera e privata italo-russa, voluta da Eltsin. Luglio 1991, la rivalit tra il russo Eltsin e il sovietico Gorbaciov era allapice. E cos a fine agosto i carri armati entrano a Mosca, circondano la cosiddetta Casa Bianca, allora sede della Repubblica russa e del suo presidente, e Gorbaciov viene messo agli arresti domiciliari. Si presenta al mondo una banda di leader che sembrano ripescati dai peggiori momenti della Guerra fredda. La comunit internazionale si ferma attonita, con leccezione della Francia. La Francia con Mitterrand interviene rapidamente e, con una cerimoniosa intervista, riconosce di fatto i vecchi dinosauri rossi, nella speranza di essere seguita dalla Germania di Kohl. Gli Stati Uniti e lInghilterra rimangono in un primo tempo silenziose, per poi sostenere Eltsin, luomo che si alzer su un carro armato rimasto fedele, applaudito dal popolo, per dire no a un ritorno al passato. In poche ore Eltsin, questa forza della natura con i suoi capelli bianchi, questa vo-

ce che sale dalla Russia profonda, riesce a far fallire il colpo di stato. Grazie anche al suo istinto politico e umano che aveva coinvolto e mobilitato i moscoviti e i russi nelle diverse grandi citt. Qualche ora pi tardi Gorbaciov riappare stravolto e supponente mentre Eltsin, il combattente, si scusava con il popolo russo per le sofferenze di quelle giornate. Da quei giorni lontani persiste un mistero: la reazione del presidente francese. Come ha potuto un uomo come Mitterrand riconoscere quelle ciniche marionette golpiste, se non con la certezza che dietro loro si muoveva lo stesso Gorbaciov, pronto, se loperazione fosse riuscita, a tornare in scena come grande mediatore, dopo aver tolto di mezzo lingombrante figura di Eltsin? Mitterrand avrebbe dovuto sapere che la storia non si cambia a tavolino, specialmente contro la volont e le speranze dei popoli. Le relazioni franco-russe hanno sofferto per anni a causa di questo complotto fallito. Un periodo in cui la Russia ha dovuto compiere il terribile passaggio da 70 anni di comunismo verso una nuova formula economica in grado di ridarle il suo posto

tra le nazioni allalba del nuovo millennio. Sono stati 10 anni di grandi travagli in cui si sono realizzati importanti cambiamenti anche simbolici, come laccesso alla propriet privata e il suffragio universale per lelezione del presidente. Questo ultimo decennio del XX secolo trascorso allinsegna di grandi difficolt e di grandi traumi, in cui la Russia ha vissuto una sorta di nuovo Far West in versione orientale. Pochi hanno veramente capito cosa sia successo davvero in questi dieci anni e pochissimi hanno saputo attribuirne il giusto merito a Boris Eltsin. E stato Eltsin a guidare luscita dallUnione sovietica, proprio a partire da quei giorni di agosto 1991, e con le sue dimissioni nel 1999 ha gettato le basi per gli sviluppi degli anni successivi. La Russia tornata a essere un grande paese rispettato nel mondo, un paese in movimento, carico di contraddizioni anche in materia di libert civili ma in grado di offrire un futuro ai suoi giovani, un paese moderno, uscito dallarretratezza tecnologica (pu vantare una delle pi vaste reti wi-fi gratuite del mondo). Emmanuel Got

Il sommario di decomposizione del comunismo non era gi scritto nelle stelle. E neanche nei cuori del popolo
V
entanni fa la disgregazione dellUrss poneva termine allesperienza storica del comunismo, iniziata settantaquattro anni prima e divenuta nel corso del XX secolo uno degli aspetti caratteristici e ineliminabili della storia di quel periodo. Cos prende le mosse La fine del comunismo (Bruno Mondadori, pp. 190, euro 18) di Marcello Flores, docente di Storia contemporanea allUniversit di Siena. Un libro che diviso in tre parti dedicate rispettivamente allevento, allanalisi e allinterpretazione, e che stato scritto apposta per questo anniversario. Si vede per che pi ancora della fine dellUrss e del modello comunista a Flores interessa il fallimento dellestremo tentativo di riforma interna del sistema operato da Gorbacev con la perestrojka e la glasnost. Quellesperimento sembr rilanciare la riformabilit il modello sovietico. Ma, stando a molti osservatori, invece di salvare lo stato nato dalla Rivoluzione di ottobre ne avrebbe precipitato il collasso. Fu dunque quella una conclusione fatalmente predeterminata, a partire da un difetto genetico iscritto nel Dna stesso degli eventi del 1917? Oppure stata davvero lopera risoluta di contrasto al comunismo di Ronald Reagan, Giovanni Paolo II e Margaret Thatcher a provocarne limplosione? Come inevitabile quasi per ogni evento della storia di proporzioni significative, le spiegazioni monocausali sono deboli e insufficienti a dar conto della complessit della storia stessa, soprattutto in et contemporanea. Pur ricordando che il permanere al potere in Cina del Partito comunista non mette in discussione limmagine di unepoca storica ormai conclusa per via della decisa e sorprendentemente efficace strategia economica adottata. Tuttavia questa citazione ricorda implicitamente che unaltra evoluzione era possibile, per conservare un ruolo al partito unico come garante di una transizione al capitalismo autoritario ( peraltro il modello che confusamente si intravede in quellera Putin iniziatasi dopo la caotica liberalizzazione eltsiniana). Flores ha buon gioco a citare i numerosi esempi di leader e analisti occidentali che, pur riconoscendosi nel paradigma reaganiano, furono presi alla sprovvista dalla improvvisa evoluzione degli avvenimenti. Non sono stati i governi, i loro apparati di intelligence e di informazione, i servizi segreti e le diplomazie, a raccontare al mondo e agli stessi grandi del mondo quanto stava accadendo attorno alla cortina di ferro pi importante, il Muro di Berlino. Sono state le televisioni locali e nazionali, i network internazionali come la Cnn, che inizia da questo momento a crescere dimportanza nella politica internazionale. E stata la Cnn e non la Cia a tenere informata Washington sugli avvenimenti a Berlino. La caduta del Muro di Berlino era il primo colpo di una competizione non dichiarata tra Cia e Cnn che sarebbe continuata per tutti gli anni della Guerra fredda. La Cia non aveva una comprensione umana di quanto stava succedendo, nessuna delle nostre risorse nelle capitali dellEuropa orientale, e in Unione sovietica, era in una posizione tale da dirci quello che stava capitando. E anche importante ricordare che se nei regimi comunisti dellEuropa la pressione popolare direttamente e attivamente partecipe della fine del comunismo, in Urss esso crolla senza che si sia manifestata una esplicita volont della maggioranza di abbandonare definitivamente quel regime sotto ogni sua forma. E crolla perch non riesce pi a riprodursi e sopravvivere lUnione, linsieme delle tante repubbliche, limpero. Insomma, secondo Flores non si tratta della sorte inevitabile di un regime autoritario e immobile, ma di un sistema comunque soggetto a cambiamenti che erano iniziati prima di Gorbaciov. Sarebbe stata proprio la sua politica riformista ad avvicinare lestremo punto di svolta. Flores ricorda anche unaltra cosa. La sconfitta americana in Vietnam e lindebolimento istituzionale seguito al Watergate inducono il segretario del Pcus a ritenere possibile la modificazione di forza tra le due superpotenze attraverso un impegno diretto ed esteso in Africa e Asia, cui gli Stati Uniti non possono rispondere adeguatamente per la situazione di debolezza in cui si trovano provvisoriamente e che viene ritenuta, da Breznev, ormai ineluttabile e progressiva. Ma unoffensiva mondiale per la quale lUrss non ha le risorse, e che la porter a sua volta a impantanarsi in Afghanistan. Unazione militare che sembra riproporre, ad appena pochi anni dal suo esito fallimentare, limpasse e il dramma dellintervento americano in Vietnam. La conseguente crisi contribuir ad accrescere la necessit di cambiamento da cui verr fuori lesperimento gorbacioviano. Maurizio Stefanini

Non andare in vacanza senza IL


Abbonati subito e porta con te lElefantino Con un solo abbonamento puoi leggere il Foglio su computer, su iPad e sul tuo smartphone

FOGLIO
FOGLIANTE WEB
Un mese: Tre mesi: 10 euro 25 euro

Vai su abbonati.ilfoglio.it

per leggere tutti i contenuti a pagamento in anteprima

FOGLIANTE FULL

Acquista la copia del giorno su iPad a soli 79 centesimi tramite iTunes (il numero del sabato a 1,59 euro)

per non perdere neanche un numero del Foglio e accedere a tutto larchivio storico Un mese: Sei mesi: Un anno: 25 euro 115 euro 205 euro

ANNO XVI NUMERO 194 - PAG II

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 19 AGOSTO 2011

I ricongiunti degli Invalides


di Sandro Fusina

arigi gli ha dedicato una via. E una stradina stretta, poco battuta, tra boulevard Saint-Germain e la Senna, poco lontana da rue Jacob, la via dove per secoli a decine hanno avuto vetrina sulla strada gli editori e i mercanti di stampe. Anche rue Visconti ha una sua storia. La chiamarono perfino piccola Ginevra perch nel Cinquecento vi abitarono i protestanti, vi visse anche, e forse vi mor, il giansenista Jean Racine. A quale dei Visconti infranciosati la rue Visconti (verrebbe da scriverla con la i finale accentata) dedicata, materia di una disputa pretestuosa, facilmente risolvibile sulle carte ufficiali. Non fu intitolata certo al

Louis Visconti noto soprattutto per il disegno e la sistemazione della tomba di Napoleone agli Invalides
nonno, Giovanni Battista Antonio Visconti, larcheologo romano che, dopo (1768) che Johann Joachim Winkelmann era stato ucciso da un cuoco nellalbergo di Trieste gli era succeduto nella carica di soprintendente alle Antichit di Roma e aveva organizzato, con unimpronta neoclassica pi rigorosa del suo predecessore, i musei Vaticani. E neppure al padre, Ennius Quirinus Visconti, che pure era un archeologo persino pi grande del padre, che si era fatto francese per amor di Repubblica, ed era stato la coscienza critica del neoclassicismo napoleonico. Il Visconti cui il comune di Parigi dedic durante il secondo impero una via era solo Louis (Tullius Joachim), architetto, figlio di Ennio e nipote di Giambattista. Responsabile di quella voga neobarocca registrata nella cronaca degli stili con il nome del re borghese Luigi Filippo, Louis Visconti fu costruttore di fontane pi che di palazzi e di quartieri. Conservatore di monumenti parigini sotto tre regimi e titolare di un prospero studio di architettura, noto soprattutto per il disegno e la sistemazione della tomba di Napoleone agli Invalides. A lui e a Burke il comitato affid oltre alla scenografia dellavvenimento, la costruzione del battello destinato a scendere la Senna da Le Havre a Parigi con le spoglie mortali di Napoleone. In realt non si trattava di costruire un battello, Louis Visconti non avrebbe saputo farlo, non aveva alcuna esperienza in materia. Si trattava di trasformare in catafalco navigante uno dei vapori che con il nome di un pesce, lorata, facevano, negli anni Quaranta del Diciannovesimo secolo, servizio lungo la Senna. Di come fosse la vita su un battello della Compagnie des Dorades conserviamo un ricordo, poich vi abbiamo viaggiato da Parigi a Montereau, proprio quel 15 settembre del 1840 in cui Gustave Flaubert facendo incontrare a Frdric Moreau la signora Arnoux dava inizio alla sua Educazione sentimentale. I battelli della classe Dorade erano molto slanciati, lunghi trentacinque metri e larghi cinque e mezzo, con due ruote e il fumaiolo esattamente a met dello scafo, modernissi-

NAPOLEONE E IL RE DI ROMA ORA DORMONO INSIEME. GRAZIE AL FHRER


Il ritorno in patria della salma dellImperatore si concluse in gloria nel giorno pi freddo del 1840. Cento anni dopo torn da Vienna anche quella di suo figlio. Faceva altrettanto freddo ma per Hitler non fu una festa

gi secchi in estate, al momento della fioritura, si conservano recisi per tutto linverno. Intanto la crociera della Belle-Poule continuava tra alti e bassi. Al passaggio dellequatore ci fu la consueta festa condita di scherzi goliardici, tipo pegno o penitenza. Chi non aveva mai attraversato la linea doveva essere calato in mare su una sedia, a meno che riscattasse la penitenza con una generosa offerta di alcol allequipaggio. Il ventiduenne principe di Joinville si divert molto a innaffiare di acqua i personaggi pi compassati della comitiva. Otto giorni dopo, alle sette di sera del 28 agosto, la Belle-Poule e la Favorite entrarono nella rada di Bahia. Il clima era cos buono, la gente cos ospitale, la permanenza cos allegra, tra banchet-

Perch tutto era cominciato a mezzanotte in punto, alla luce delle torce, come in un romanzo gotico? Cosa cera da nascondere?
ti, balli, visite in campagna e passeggiate, che la comitiva si ferm un bel po pi del previsto. I cento giorni teorici del viaggio di andata e ritorno erano gi scaduti e leducazione sentimentale di Frdric Moreau era gi incominciata quando Joinville si decise a malincuore di staccarsi dai piaceri tropicali di Salvador di Bahia per tornare a bordo e salpare finalmente per SantElena. La stagione era cambiata. Il viaggio, che era stato perfetto fino alla rada di Bahia, si complic. Quando, non si sa come, le due navi si trovarono a ripassare lequatore in direzione nord, lo spirito a bordo non era quello della prima volta. A peggiorare lumore, a fare maledire a qualcuno linsistenza o la sorte che gli aveva procurato quel viaggio, le navi si inchiodarono in una di quelle grandi bonacce atlantiche che tante vite erano costate a marinai e schiavi dei vascelli negrieri. Per temere gli effetti di una lunga bonaccia non era necessario sapere linglese e avere letto La ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge, che curiosamente non sarebbe stata tradotta in francese che molti anni dopo (1877), quando gi la navigazione a vapore aveva relegato il pericolo delle bonacce tra i terrori del passato. A disposizione cera tutta una letteratura periodica e popolare che raccontava di torture della sete, di allucinazioni, di demenza. La bonaccia non dur abbastanza per provocare qualcosa di pi del tedio, ma fu solo il 6 ottobre che la Belle-Poule torn ad attraversare lequatore. Gli spiriti si risollevarono. Lansia di mettere di nuovo il piede a terra fece intravedere unisola dove non cera che mare e foschia. Ma due giorni dopo il generale Bertrand riconobbe il profilo di una terra che conosceva. Alle undici di sera la Belle-Poule e la Favorite risposero alle salve di benvenuto sparate da una terza nave francese, gi in porto da diverso tempo, lOreste, e da una nave inglese, il Dolphin. La spedizione era attesa da due mesi. La mattina dopo ci fu la presentazione delle credenziali. Poi un corteo a cavallo, molto agitato, poco funebre, con staffette che andavano e venivano, percorse in due ore la strada fino a Longwood. Cir-

Circondata da una griglia, sotto i salici piangenti cos famosi in Francia, apparve la semplice tomba in pietra di Napoleone
mi, fin rivoluzionari per lepoca. Visconti non aveva risparmiato il suo estro neobarocco per trasformarne uno in unimbarcazione da palcoscenico dopera. Su uno zoccolo alto due metri e mezzo aveva costruito nella met di poppa un tempio greco sostenuto da dodici pilastri, sei per parte, coronati da una cornice ai cui angoli stendevano le ali quattro aquile imperiali scolpite nel legno dorato. Avrebbero spiccato volentieri il volo, se con gli artigli non avessero dovuto sostenere ghirlande di fiori di helichrysum, particolarmente idonei alla bisogna, sia dal punto di vista simbolico, giacch in francese si chiamano immortelle, sia dal punto di vista cromatico, considerato che con il loro colore giallo oro ricordano le api doro imperiali e si armonizzano perfettamente con i nastri di seta viola del lutto regale. Ma soprattutto perch, essendo

Furono poi distribuiti, quasi ufficialmente, pezzi di legno di mogano e di quercia che avevano avuto a che fare con la sepoltura
condata da una griglia, sotto i salici piangenti cos famosi in Francia da apparire in una quantit di litografie, di acquerelli e di ricami, apparve la semplice tomba in pietra di Napoleone. Lelemosiniere della Belle-Poule, labate Flix Coquereau, si inginocchi a pregare accanto alla griglia poi, con un gesto furtivo che non pass inosservato, pass una mano tra le sbarre, strapp un ciuffo derba e lo infil nel suo libro dore. Era il primo segno di vera mania, quasi una malattia che avrebbe conquistato la Francia: la collezione di reliquie di Napoleone. Lesumazione avvenne secondo un protocollo molto rigido, che non avrebbe mancato di suscitare polemiche. Quali erano i criteri per cui alla cerimonia erano stati invitati solo le autorit competenti e, se si pu dire cos, i pi intimi dellImperatore, coloro che lo avevano cono-

Jeu historique de la vie de Napoleon, gioco di percorso in 45 caselle prodotto a Parigi dallo stampatore J. Langlum nel 1835

ANNO XVI NUMERO 194 - PAG III

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 19 AGOSTO 2011

sciuto in vita e che erano gi stati con lui a SantElena, generali o servitori? Perch tutto era cominciato a mezzanotte in punto, alla luce delle torce, come in un romanzo gotico? E soprattutto, come mai non erano stati invitati i medici di bordo della Favorite e dellOreste? Cosa cera da nascondere? Con ogni probabilit, non cera alcun motivo di limitare la partecipazione, se non la volont di proteggere i resti dellImperatore da quella mania di caccia alle reliquie dalla quale nessuno sembrava immune. Dalla casetta di Longwood, dove Napoleone aveva abitato ed era morto in attesa che gli inglesi costruissero una dimora un po pi degna di un Imperatore, i marinai dellOreste, arrivati per primi, avevano divelto le assi del pavimento, staccato con cura i bran-

in alto sulla galleria Hitler appare minuscolo con il suo seguito. Hitler era austriaco, ma non aveva nostalgia per la Vienna dei granduchi, dei banchieri ebrei, degli artisti rossi e del bel Danubio blu. Che un mezzo Asburgo continuasse o no il suo sonno eterno nella cripta dei Cappuccini non gli interessava granch. Il duca di Reichstadt gli faceva pi comodo come simbolo ambiguo insieme delle sue buone disposizioni nei confronti dei francesi e della sua volont di dominio: lHitler, che intendeva mettere a riposare lAiglon accanto al padre, pi che come un novello Napoleone si proponeva come un nuovo Carlo Magno, signore a pari titolo della Germania e della Francia insieme. Ma lobiettivo a breve era di costringere il maresciallo Ptain capo del

Il 15 del mese, quando era previsto il corteo funebre lungo la Senna, il termometro si arrest a quattordici gradi sotto zero
delli superstiti della tappezzeria, portato via tutte le listelle delle persiane e intascato qualsiasi oggetto di metallo, dalle maniglie delle porte ai chiodi, che si fosse trovato allinterno o allesterno di quei muri. Il custode aveva denunciato il fatto alle autorit inglesi, che gli avevano detto per di lasciare perdere. A compensare i marinai delle altre navi furono poi distribuiti, quasi ufficialmente, pezzi di legno di mogano e di quercia, che in un modo o nellaltro avevano avuto a che fare con la sepoltura di Napoleone. A lungo in Francia, almeno per tutto il tempo del Secondo impero, quei pezzi di legno, autenticati sommariamente, sarebbero stati venduti e comperati per essere usati come basi per nobilitare, se non santificare, tutto un campionario di bronzetti di argomento napoleonico tirati in migliaia di esemplari, come lImperatore a testa china con le braccia incrociate o la colonna di place de la Concorde. Ai pi compassati special guest che daltra parte possedevano ben altri cimeli (il generale Bertrand si era conquistato la riconoscenza dei francesi offrendo alla nazione la sciabola che Napoleone aveva impugnato ad Austerlitz) il principe di Joinville distribu a ricordo dellimpresa medaglie che al verso ricordavano come a lui fosse affidato il comando della spedizione, mentre al dritto recavano la solita effige bonaria con cui Luigi Filippo compariva sulle monete. Per gli aspetti macabri dellesumazione, che non furono pochi, rimandiamo alle innumerevoli descrizioni che hanno condito per pi di un secolo il cosiddetto mistero della salma di Napoleone. Della situazione ricorderemo solo la colonna sonora (orribile, secondo un testimone) composta da una banda di soli flauti dolci che suonava su una misura lenta, trascinata, il motivo di una melodia semplice, due sole frasi, che si legavano ininterrottamente luna allaltra, senza modulare su un altro tono. Era laria di Venite, adoremus; rullii sordi che si udivano appena, prodotti da tamburi con la pelle ricoperta da un drappo nero, segnavano la fine di ogni frase, ricadendo sempre sulla tonica con una regolarit

Con il titolo di duca di Reichstadt il figlio di Napoleone riposava insieme a molti Asburgo nella cripta dei Cappuccini
Francia di Vichy, al quale aveva negato di installarsi a Versailles con il suo governo, di rendergli omaggio in una cerimonia pubblica a Parigi agli Invalides. Nel tempio stesso delle glorie militari francesi, avrebbe dovuto di accettare il presentatarm dei soldati tedeschi, come del resto era gi avvenuto il 24 ottobre, quando il soldato che nel 1916 a Verdun aveva fermato lavanzata tedesca era stato costretto a incontrare Hitler e a riconoscere per iscritto il dominio tedesco su Parigi, la Francia del nord della Loira e tutta la costa atlantica. La spedizione fu organizzata in quattro giorni, affinch il duca di Reichstadt potesse essere accolto agli Invalides il 15 dicembre, esattamente cento anni dopo il suo pap. Tanta fretta preoccup persino Benoist-Mchin che, occupato a Berlino a selezionare i prigionieri di guerra da rimandare in Francia, non era compiaciuto di vedere il progetto che accarezzava da tempo svenduto in quel modo; delizi lambasciatore Abetz e il suo capo il ministro degli Esteri Joachin von Ribbentrop, estasiato di potere in un colpo solo fare felice il suo idolo Hitler e favorire il cavallo francese su cui aveva puntato, il potente Pierre Laval, in quel momento vice presidente del Consiglio e successore designato di Ptain; diede a Laval il destro di soffiare una volta di pi il sigaro in faccia a Ptain mentre, facendo leva sulla sua vanit, lo forzava a incontrare Hitler a Parigi. Lobiettivo di Laval era di costringere Ptain a sostituire i suoi ministri con personaggi pi entusiasti di collaborare con i tedeschi. Si sa che non and cos. Fu Ptain a attirare Laval, che aveva abbassato la guardia ormai certo della vittoria, in una trappola, a farlo arrestare e a cancellare larticolo di legge che lo nominava suo successore. A quel punto Hitler non aveva pi motivo di scomodarsi per la cerimonia. In una marcia notturna, che qualcuno defin wagneriana, qualcun altro grottesca, alla luce delle fiaccole attraverso le strade di Parigi rese deserte dal coprifuoco, un corteo di soldati tedeschi in assetto da guerra scort il duca di Reichstadt dalla stazione agli Invalides. Fra i pochi invitati che avevano accetta-

Le Jeu des Hros de l'Empire Franais, gioco con i dadi prodotto a Parigi dallo stampatore Basset Md d'Estampes nel 1808

Alla luce delle fiaccole attraverso le strade deserte di Parigi, un corteo di soldati tedeschi in assetto da guerra scort il duca di Reichstadt
tabile apparizione solitaria di Venere al crepuscolo, un segno della partecipazione delluniverso alla sua commozione. Poi, ad accompagnare la messa celebrata sulla Belle-Poule dallabate Coquereau, dallOreste e dalla Favorite parte un colpo di cannone ogni minuto. Il viaggio di ritorno non fu pigro e spensierato come allandata. Il principe di Joinville temeva che gli inglesi ci avrebbero ripensato. Era una sensazione che aveva gi in porto e che si rafforz quando indipendentemente uno dallaltro, due vascelli, uno di Amburgo e uno olandese, portarono in successione la notizia che le relazioni tra Gran Bretagna e Francia si andavano guastando mentre una coalizione di potenze del nord minacciava la Francia. Joinville segnal alla Favorite di allontanarsi e di dirigersi verso il porto francese pi vicino, per non coinvolgere in una eventuale azione di guerra la Belle-Poule. Tutto lelegante allestimento da crociera fu smontato e la fregata torn a essere un vascello da guerra. Poi, in un comunicato drammatico agli ufficiali, alla comitiva e allequipaggio, il giovane principe dichiar di aver deciso in caso di attacco di far saltare in aria la nave piuttosto che rendere le sacre spoglie agli inglesi. Sullonda dello spirito guerriero di Joinville, la Belle-Poule attracc nel porto di Cherbourg il 30 novembre. Anche se con tempi notevolmente pi lunghi del previsto, la spedizione si era conclusa con successo. La bara poteva essere trasferita ora sul Normandie, un vapore Dorade in grado di discendere la Senna. Nel corso di questultima operazione mor per un colpo apoplettico un ufficiale, si disse a causa del freddo intenso. Quello del 1840 fu in effetti linverno pi rigido del secolo. I giorni pi freddi furono a met dicembre. Il 15 del mese, quando era previsto il corteo funebre lungo la Senna, da Le Havre al tempio des Invalides a Parigi, il termometro si arrest a quattordici gradi centigradi sotto zero. Il gelo non imped che sulle due rive, nei punti topici del percorso, si assembrasse una gran folla, ma sconsigli di usare il Dorade barocco di monsieur Visconti, poich nessuno voleva attentare alla vita dei maturi generali e prelati costringendoli a rimanere al gelo per molte ore. Ma giacch era stato costruito e pubblicizzato, il vapore Visconti doveva essere visto. Lo spirito satirico francese ebbe modo di esercitarsi sulla storia di quel catafalco galleggiante che era costato parecchio e che scendeva la Senna in coda al corteo, malinconicamente vuoto. Dovette passare un secolo esatto prima che a Parigi il termometro scendesse di nuovo a meno 14 gradi. Fu nella notte del 15 dicembre 1940. La circostanza spiega in parte il senso di quello che considerato uno dei primissimi atti della resistenza francese. In un edificio che sorgeva sul terreno del Jardin de lIntendant e che ospitava lOffice National des Combattants viveva con la famiglia un certo monsieur Morin, funzionario del detto ufficio in quanto veterano della Grande guerra. Il Jardin de lIntendant, uno dei capolavori dellarte francese dei giardini, si estende di fronte al tempio des Invalides. Attraverso i vetri gelati, la famiglia aveva seguito per tutta la giornata landirivieni nella neve di mezzi militari tedeschi che scaricavano e appoggiavano sul muro accanto allingresso degli Invalides una quantit di corone mortuarie. Sulla pi imponente, sotto una grande svastica, una scritta diceva semplicemente Dal cancelliere Hitler al duca di Reichstadt. Da vecchio patriota, monsieur Morin non sopportava di vedere il simbolo dei boche invasori appoggiato alla parete del sacrario delle glorie nazionali. In pi faceva un freddo cane e nella Parigi occupata non abbondava il combustibile. Fatta a pezzetti, la gigantesca corona bruci tutta la notte nella stufa di casa. Verso lalba, dellomaggio di Hitler al duca di Reichstadt non rimaneva che lo scheletro in filo di ferro, che monsieur Morin si affrett a seppellire ai piedi di un tiglio del giardino. Nella vicenda ci sono punti controversi: quanto era piccola la stufa o quanto era grande la corona, per bruciare per tutta la notte pi fredda del secolo scorso? Era lalbero davvero un tiglio e non piuttosto un carpino o un olmo? E davvero sul nastro della corona cera scritto dal cancelliere Hitler al duca di Reichstadt? Considerata lapprossimazione con cui i tedeschi avevano affrontato loperazione tutto era possibile. Ma davvero il ministero della Propaganda del Terzo Reich aveva voluto in un colpo solo sminuire il Fhrer, appellandolo cancelliere, e offendere la suscettibilit dei francesi, chiamando il figlio di Napoleone duca di Reichstadt, con il titolo cio che, lui vivente, neppure i viennesi avevano accettato di usare? Se non volevano usare il suo nome di battesimo e neppure volevano irritare lalleato Mussolini riconoscendo al figlio di Napoleone il titolo di re di Roma, i tedeschi avrebbero potuto chiamarlo affettuosamente lAiglon, laquilotto, come nel titolo del dramma di Edmond Rostand, che pi aveva contribuito a rendere cara non solo in Francia la figura sventurata del figlio di Napoleone. Quella corona, se mai esistita, non era lunica ingenuit propagandistica delloperazione. Secondo la ricostruzione di uno storico (George Poisson Le retour des cendres de lAiglon) Joseph Goebbels, il ministro della Propaganda del Reich, non aveva una grande opinione delloperazione, forse perch ne prevedeva gli esiti, o solo perch non laveva ideata lui. Al proposito avrebbe subito unintemerata dal Fhrer. Come mai unidea cos brillante come il ritorno delle ceneri del figlio di Napoleone non era venuta in mente a lui, lorchestratore della propaganda del regime? Hitler se lera sentita suggerire da Otto Abetz, gi professore di francese in un collegio femminile di Karlsrche, gi espulso dalla Francia per il sospetto di essere una spia, gi incaricato subito dopo loccupazione presso lambasciata tedesca di Parigi della requisizione delle opere darte e ora ambasciatore tedesco presso il governo francese di Vichy. Al quale Abetz lidea era stata suggerita dal sedicente barone Jacques Benoist-Mchin, discendente in linea femminile del barone napoleonico Mchin. Jacques Benoist, che aveva diritto a portare il nome di Mchin, ma non il titolo di barone, era un grande ammiratore di tutto ci che era tedesco, era stato membro del Partito popolare francese, di ispirazione fascista, di Jacques Doriot, e aveva scritto una fondamentale e monumentale Histoire de larme allemande che era stata letta e perfino lodata dal generale Charles De Gaulle. Lidea di riportare in Francia i resti di Napoleone II, ovvero il re di Roma, o lAiglon, perch riposassero agli Invalides accanto alla tomba del padre, disegnata da Visconti e inaugurata in una cerimonia privata nel 1862 dallimperatore Napoleone III, non era nuova. La prima richiesta era stata fatta da un suo cugino primo, ovvero quel Luigi Napoleone che aveva messo in moto tutta la faccenda del ritorno delle ceneri dellEmpereur, che si trovava in carcere per tentata insurrezione quel 15 dicembre di festa del 1840 e che nel frattempo si era proclamato imperatore dei francesi con il nome appunto di Napoleone III. Forse per colmare il debito di popolarit che lamentava presso gli intellettuali progressisti francesi, in particolare presso Victor Hugo, il pi celebre e popolare fra tutti, che non si era peritato di pubblicare un libello di critica sanguinosa, intitolato Napoleone il piccolo, Napoleone III aveva chiesto allimperatore dAustria Francesco Giuseppe di rendere alla Francia i resti del cugino. Con il titolo di duca di Reichstadt il figlio di Napoleone e di Maria Luisa dAustria riposava insieme a molti degli Asburgo nella famosa cripta dei Cappuccini a Vienna. Francesco Giuseppe aveva rifiutato. Ufficialmente perch il duca di Reichstadt era anche suo cugino primo, essendo la madre Maria Luisa sorella di Francesco Carlo, ovvero del padre dellimperatore. Secondo alcuni storici, per, si sarebbe inalberato alla richiesta perch il duca di Reichstadt era stato lamante di sua madre, Sofia di Wittelsbach, e padre di Massimiliano, suo fratello minore. A sostegno di questa ipotesi non ci sono che prove indiziarie: il grande affetto mostrato da Sofia per linfelice re di Roma; lappartenenza di Sofia a quella casa di Baviera che fu la pi complicata e chiacchierata dal punto di vista sentimental-sessuale di tutte le famiglie regnanti dellOttocento; infine linteresse per il granduca Massimiliano mostrato da Napoleone III, disposto a contrariare lEuropa intera e, quel che pi grave, gli Stati Uniti, pur di nominare il quasi cugino imperatore del Messico. A suggerire lidea ad Abetz e a Benoist-Mchin era stato per il ricordo del successo popolare del retour del 1840 e lammirazione dichiarata da Hitler per Napoleone. In visita in giugno nella Parigi appena occupata, il Fhrer si era affrettato a rendere una visita agli Invalides, come dimostra una fotografia, tanto celebre quanto eloquente, in cui si vede in primo piano il coperchio della tomba di porfido disegnata da Visconti mentre

Hitler pi che come un novello Napoleone si proponeva come un nuovo Carlo Magno, signore della Germania e della Francia
esasperante. La bara fu issata a bordo della Belle-Poule, non senza emozioni, visto cha a un certo punto sembr che il cavo della gru non dovesse reggere. I tre vascelli francesi spararono ciascuno cento e uno colpi di cannone, ciascuno per tre volte, per un totale assordante di novecento e nove colpi. Poi, senza aspettare altro, furono sciolti gli ormeggi e la Belle-Poule si stacc dal molo. La sera scende rapidamente, mentre monsieur Pujol, sottotenente dellOreste, nota un fatto che avr laria di una supposizione poetica, eppure autentico dato che non ci fu chi non lo notasse e lo rimarcasse: una stella, sola, brillava, pura, splendente, nel cielo grigio scuro, proprio sulla verticale della fregata. Con lappropriata disposizione danimo, anche un ufficiale di marina, che di astronomia qualcosa dovrebbe pur masticare, pu vedere nellinevi-

Fra i pochi invitati che avevano accettato di presenziare cera Maurice Rostand, il vecchio figlio dellautore dellAiglon
to di presenziare alla cerimonia cera Maurice Rostand, il vecchio figlio dellautore dellAiglon, che per loccasione e su commissione aveva scritto un componimento in sedici strofe. La prima suonava cos: Ora ora che la guerra finita / ora che la speranza di una futura armonia / pu prendere il posto dei nostri rimpianti, / ora che la stella con il nome della Dea / non briller mai pi in un cielo tempestoso sulla nostra morta giovent / pieno di una triste realt e di leggenda / nella bianca uniforme del suo rango / c un biondo prigioniero / il cui ritorno abbiamo sognato per anni / un principe il cui strano fato / fu di avere la morte come cura. Chiss che la stella che porta il nome della dea non fosse lo stesso astro solitario che aveva brillato dritto sullalbero della Belle-Poule cento anni prima? (Fine. La prima parte di questo racconto stata pubblicata sabato 13 agosto)

ANNO XVI NUMERO 194 - PAG IV

IL FOGLIO QUOTIDIANO

VENERD 19 AGOSTO 2011

Entra in connessione con il mondo del giornalismo


Mediaset e Universit IULM ti offrono una grande opportunit.
Il master in giornalismo, riconosciuto dallordine, con i due anni di corsi d laccesso allesame da giornalista professionista. Esperienze in redazioni multimediali e stages nelle testate italiane pi prestigiose, ti accompagneranno nel tuo programma formativo. Esplora linnovazione, apri nuovi orizzonti. Le iscrizioni sono aperte, consulta il sito

www.campusmultimedia.net

Collegati con il futuro

Concessionaria per la pubblicit

Potrebbero piacerti anche