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ARTIFICIO V

IN SOSTANZA CONSISTE NEL RIUNIRE RAGGI SOLARI OVVERO


CALORE DEL CIELO IN UN CORPO GARSSO; E’ DOTATO DI FORZE
PRODIGIOSE

Questo arti cio è veramente straordinario; noi lo rileviamo da MEGNANO e da DIGHEO libro 1°
capitolo 1° n. 15 del suo trattato.

Esso certamente nascose a lungo questo segreto; ora in verità, poiché da parte di alcuni già ha
incominciato ad essere conosciuto, pensiamo sia ormai da rivelarsi a tutti, dato che da esso molti
risultati sia nelle scienze naturali che delle scienze mediche e dell’arte chimica facilmente si
possono ricavare, se ci si mette di impegno in modo più diligente diversamente da come si è fatto
nora.

Per tale lavoro si adopera un orinale di vetro, quello che comunemente usiamo per la distillazione,
di circa un piede di altezza e con una bocca larga tale che equivalga almeno a quattro dita poste
di traverso.

Il suo fondo all’esterno si deve dorare in modo tale che venga asportato l’argento dagli specchi,
allora alla bocca venga applicata una lente cristallina di tale ampiezza che la stessa bocca sia
completamente chiusa da essa; questa bocca si deve otturare diligentemente a nché l’aria non
traspiri facilmente.

Inoltre la predetta lente di vetro deve essere elaborata in modo tale che dopo che essa sia stata
attaccata alla bocca dell’orinale, se venisse esposta direttamente al sole, l’unione dei raggi tocchi
quasi il fondo del vaso ma non sia distante da esso fondo più della terza o della quarta parte di un
dito; se infatti dovesse toccare completamente il fondo del vetro, potrebbe esserci imminente
pericolo di rottura.

Questo vaso pertanto dalla lente ustoria come è stato detto, adattato nel fortissimo calore del
tempo estivo e nell’aria serena e ottimamente puri cato (circostanze che, se si adottano, evitano
qualsiasi e etto negativo), bisogna esporlo al sole in modo tale che il fuoco (LA FOCALITA’) della
lente, ovvero l’unione (IL PUNTO DI CONCENTRAZIONE) dei raggi solari vada a coincidere col
centro del fondo del vaso, pertanto con lavoro costante è opportuno che il vaso stesso venga
ripetutamente spostato cosi come il moto del sole lo richieda, in altri termini bisogna fare in modo
che, no a quando sia possibile, i raggi si raccolgano sempre nel mezzo del fondo.

Se eseguirai tutte queste cose accuratamente, vedrai dopo una o un’altra ora il fondo del vaso in
un primo tempo tingersi quasi dei vari colori dell’ iride, poi a poco a poco in quel punto vedrai
raccogliersi un certo liquido vischioso quasi come il latte; questo liquido, raschiato
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