della scienza
e della natura
Edizione fuori commercio riservata ai lettori di Newton
Andrea Frova
100 RISPOSTE
a 100 PERCH
della scienza e della natura
Biblioteca Universale Rizzoli
Propriet let teraria riservata
1995 R.CS. Libri & Grandi Opere S. p.A., Milano
1998 RCS Libri S.p.A., Milano
Disegni dell' autore
Edizione fuori tommercio riservata ai lettori di
SOMMARIO
7 I. Cielo e atmosfera
14 IL Effetti dell 'attri to
17 III. I colori
24 IV. Fenomeni elettrici
27 V. Fisica in cucina
40 VI. Aria e acqua
46 VII. Luce e visione
55 VIII. Meccani ca
64 IX. Miraggi
71 X. Fatti di natura
77 XI. Lo sport
84 XII. Il suono
I. CIELO E ATMOSFERA
l. LA VOLTA CELESTE
Perch il cielo ci appare azzurro e invece, nero per un
astronauta in orbita?
ROSSO
VERDE
VIGLElTO!
-
AZZURRO
- - ~ ~
SOLE
ATMOSFERA
TERRA
Il fenomeno fi sico all a base dci colore azzurro dci cielo
la diffus ione della luce. La luce dci sole visibile, bianca,
se l'osscl-vatore si trova sulla traiettoria dircua ( rett ilinea)
dei raggi sola ri. D'altra pane, essa pu essere viSla anche
di fianco se sul suo percorso incontra delle particelle che
la diffondono: ogni urto con una panicell a ra s che pane
della luce si sparga in tutte le direzion i. L'effetto facil-
mente dimostrabi le con un rJ.ggio di luce collimato, torcia
elettrica o laser: in ambiente fumoso, esso appare be n visi-
bil e anche da posizioni late rali. Nel caso de l ciclo, le parti-
cell e diITondenti sono le molecole dell 'aria. azoLO, ossige-
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no, V'dpor d'acqua. Ora, poich esse sono molto piccole ri-
spetto alla lunghezza d'onda della radiazione visi bile, il fe-
nomeno deve essere interpretato in termi ni del modello
teorico di Lord Rayleigh, il quale prevede che la diffusio-
ne sia molto meno efficace per il versante rosso che non
per quello azzurro-violeuo (per la precisione, l'intensit
della luce diffusa decresce con la quarta potenza della lun-
ghezza d'onda della luce, per cui l' azzurro diffuso alme-
no quattro volte meglio del rosso). Come conseguenza,
l'i ntera volta del cielo ci appare azzurra, ad eccezione del-
la parte occupata dal sole, dal quale ci perviene in massi-
ma misura luce diretta, sostanzialmente bianca (vedere fi-
gura sotto il quesito). L' azzurro del cielo non uguale
dappertutto, perch il processo di diffusione della luce di-
pende anche dall ' angolo sotto cui essa avviene. Se nel cie-
lo ci fosse il vuoto, com' per gli astronauti in orbita all 'e-
sterno all' atmosfera, esso apparirebbe nero per assenza di
diffusione; sole escluso, naturalmente, il quale si presente-
rebbe pressoch immutato.
2. IL SOLE ROSSO
Perch il sole all'alba e al ttamonto rosso? In quali altre
circostanze possibile vedere il sole (o altra sorgente di
luce bianca) dello stesso colore?
L' effetto di nuovo attribuibile alla diffusione secondo
Rayleigh. All'alba e al tramonto, i raggi solari ci pervengo-
no dopo un lungo tf'J.giltO attraverso la bassa aUnosfera, e
dunque dopo aver subito un grande numero di processi
diffusivi. Questi depauperano la luce diretta del sole delle
sue componenti blu-violette, cos che nei raggi che ci
giungono prevalgono le componenti della zona giallo-ros-
sa. Ci tamo pi vero, quanto pi il sole vicino all'oriz-
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zonte. L'effetlo pu essere accentuato dall a di
molecole di vapor d'acqua, il che spiega il rosso glonoso
di certi tramonti sull 'orizzonte marino. Del tutto analoga
la visione del sole rosso attraverso il fumo degli incendi -
i malaugurati incendi che distruggono i - oppure
attraverso un bicchiere pieno d'acqua mlsclllata a
gocce di latte (la diffusione, nei due c.asi, rispettI-
vamente alle molecole carboniose del prodotti della com-
bustione e alle minute particelle di grasso del latte che si
trovano in sospensione).
3. VEDERE IL SOLE QUANDO GI SOTTO
L' ORIZZONTE
U tramonto del sole si osserva con qualche ritardo rispetto
all'effettiva discesa dell'astro sotto la linea dellorizzonte.
Qual la ragione di tale effetto?
A causa della diminuzione della densit dell ' aria con l'aILi -
tudine, i raggi del sole basso sull ' orionte subiscono una
SOLE VERO SQTfO
L'ORJ ZZONTE
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e. rifrazione, inclllvandosi e seguendo
In certa misura I a ndamento de lla supe rficie te rrestre.
per questo motivo che il sole vie ne visto per un breve tem-
po ancora dopo la sua effetti va discesa sotto l' orizzonte,
apparendoci <Hl.cora sopra di esso, almeno in par-
le, per la nostra abltudme a situare gl i oggelli sul diretto
prolungamenLO del raggio luminoso che pervi e ne al no-
stro occhio.
4. QUANT' GRANDE IL SOLE!
sole pro.ssimo all'orizzonte - e cos la luna - ap-
pare plU grande d. quando alto nel cielo?
Pcr strano che possa apparire. si tratta soltanto di una no-
impressione soggettiva. Il disco lunare e quello solare
CI apP?iono pi pi ccoli in mezzo al cielo sempli cemente
lo scenario manca di rife rimenti. L'ori zzonte, una
silhouette di albed o caseggiati , un profilo di colline, sono
suffici enti a dare maggior risalLo alle loro dimensioni. La
proV? di. ci? Baster fotografare la luna, magari con un tc-
ne lle due posizioni: sul negativo l' immagine
S<lra sempre la medesima! .
5. IL COLORE DELLE NUVOLE
Perch le nubi sono bianche o grigie e non azzurre come il
cielo? Perch le nubi temporalesche prendono Wl colore
tendente al nero?
Si dellO che, quando la luce viene diffusa da particell e
estremamente piccole, essa pre nde una colorazione azzur-
ra. Se invece i corpuscoli dimllldenti sono assai piL' grandi
della lunghezza d 'onda de ll a luce, cos da agire, con le lo-
ro superfi ci, da sempli ci rinettori , tutte le componenti del-
la radiazione visibile si compo rtano allo stesso modo c la
luce diffusa mant.iene la colorazione che ha prima della
diffusione, Bianca, dunque, se si t.ratta di luce solare.
questo il caso dell e nuvole. costi tuite da ammassi di vere e
propri e goccioline d' acqua, seppure cos minut.e da l"eSla-
l'C in sospe nsione nell'aria. Pi denso l' ammasso, per,
meno luce solare perviene al suo f'ondo, che in tal caso si
scuriscc verso il grigio. AI limite di gnllldi acculllulazioni
che pre1udono al temporale, la base dell e nubi pu di veni-
re pressoch nera.
6. NUBI COME PANNA MONTATA
Perch le nubi hanno per lo pi contorni netti e non sfu-
mano gT3dualmeote nello spazio circostante? [n altre paro-
le, che cosa le tiene insieme e impedisce che si sparpagli-
no uniformemente nel cielo?
"Parev'a mc che nube ne copl"isse \ucic\;l , spessa, solida e
pulita ... . Anche Dante pone in rili evo quesLO aspetto. La
spi egazione tuttalt.ro che banale. Correnti d 'aria calda e
umida salgono nel ciclo e si espandono fino al momento
in cui si manifeslano condi zioni di freddo locale che fa
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condensare il V'".J.pore saturo in pi ccole gocce d'acqua (tipi-
ca la formazione di nubi attorno all e vette dej mo mi , an-
che in condizioni di bel tempo). La condensazione avvie-
ne con libe razione di una cena quan tit di calo re, il quale
ostacola la formazione di gocce al di fuori della zona occu-
pata dalla nube. Di qui , lo stacco per solito nello tra nube
e dintorni . Le nubi non hanno lutlavia forme stabili , come
sarebbe per un aggregato t:enmo insieme da forze di lega-
me (per esempio la panna montata), ma si formano e di-
sfano in continuazio ne, con aspetto cangiante nel giro di
minuti.
7. lA NEBBIA
Qual l'origine fISica della nebbia?
Il discorso ripe te in parte quanto dellO per le nubi : la neb-
bia un insieme di minute goccioline d'acqua, condensa-
tesi da aria ricca di umidit, venula in contatlo con superfi-
ci fredde (le acque di un porto, il manto freddo di un ler-
re no). Agiscono da nuclei di condensazione diverse possi-
bili specie. Per fare un paio di esempi , sul mare la salsedine
e sulla lerra gr.J. ni di fuli ggine prodolti da combustioni VJ.-
rie (smog delle citt). La nebbia pu agire da ca ppa e favo-
rire l'ulteriore accumulo di fumi domestici e industriali ,
con un ritorno deleterio sulla densit dello smog.
8. ALITO IN VISTA
Perch quando fa freddo si vede l'alito?
Chi non ha mai puli to un vetro o lucidato un metallo ali-
tandovi sopra e passandovi poi un panno? Il fiato conden-
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sa su una supe rfi cie fredda. La rispo.sla
strettamente con le precedenti. Il fiato e caldo e umido. se
l'ambiente esterno freddo, e non secco,
il vapor d'acqua forma goccioline tipo nebbIa.
9. GELO AD ALTA QUOTA
Perch in altitudine la temperatura scende (per
all'esterno di un aereo in volo a diecimila metri di quota SI
registrano decine di gradi sott? zero), bench la radiazio-
ne solare sia pi intensa che a livello del mare?
L'aria presso il suolo si riscalda pe r l'assorbimento .della
radiazione solare da parte della terra. Inoltre, essa SI. spo-
sta dalle zone di alta pressione a quelle di bass.a
perci dal basso verso l'alto. A causa della
dell 'aria con l'aumentare della quota, essa SI e
nel far ci si raffredda, come awerrebbe per .og.1lI .altro
as. La caduta di temperatura si calcola in quasI g:a-
per ogni mille metri di dislivello. Quanto alla radiaZIO-
ne solare, solo l' ultravioletto viene dalle moleco-
le costituenti l'atmosfera, e comunque III modo me no
marcato laddove la densit dell 'ari a minore. Tuu ... la ra-
diazione solare, invece, tranne quella riflessa, viene assor-
bita a livello del suolo. Essa ammonta, allivello del a
circa un chilowatt per me tro quadrato (i n una gIOrnata
estiva di pie no sole).
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II. EFFETTI DELL'ATTRITO
IO. AITRITO, AITRITO!
Che cos' l'attrito in parole semplici?
tra due superfi ci c he scorrono lIna sull' altra lar
gamc nte pi che alle lo ro asperit come a < ,-
re bb<: logico a prima vi.s la, alle forze di
esercita no tnl. le molecole da lIna pane e dall'alt .
di adesione tra le due supe rfici Tali l " . ra, mOtivo
da forze resiste nti C Il . 1 .: . ol ze SI comportano
. . ," .' o e e <l( eS1VI sono esempi estremi di
un <lttllto tale da Impedire del Lutto lo ..
no h' SCOI nmento a mc-
c e non SI appli chino fo rze esterne di grande i ; . "
Nel caso del moLO r ' n cnslta.
_ , ( I un corpo 111 un mezzo viscoso " attri-
to e dovuto all e forze impulsive c he si . r. .
lo tra la supe rfi cie del cO"po e [e 1 maln'dcstano nell ' ur-
o ma eco e cl gas r .
do 1Il cui esso avanza. o
II. IL GRANDE SILENZIO
Perch se non esistesse l' attrito la comun" ,
esseri 'l' lcaZlone tra gli
umaltl, e a VIta stessa, non sarebbero possibili?
una qual siasi sorgente di osci ll azion i _ d' t'
meccani CO, acustico luminoso o d' [ - I IpO
ond Il . . I a tra natura - generi
e ne o spazIO cIrcos tante necessario che' [ .
osci lhnt . .. ' I Siste ma
, e pl esentl , confro nti d el mezzo in cui a isc
una qualche fo rma (II lIllerazione in alt" e . I 1 g e,
, < pa! o e c l e, nel
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suo movimento, no n sia lOtahne nte libe ro. In meccani ca,
tal e resiste nza o impedime nto al molO, pu essere \'ista co-
me una forma di attrito. Solo se questo presente, la sor-
gente di osci llazio ni perde e ne rgia, cede ndo la all 'ambi e n-
le esterno, il qual e poi ha la di Irasmcuc rl a a di-
stanza . Un comportamento embl e nlati co quell o del pen-
dolo, se lo si fa oscillare, pe r esempio, immerso in acqua:
esso si trova soggel.lo a notevoli fo rze resistenti pe r gli urti
contro le molecole del fluid o. Le oscill azio ni del pe ndolo
vanno csting'l e ndosi ra pi da ul Cl11C, me ntre l'acqua e ntra
in movi me n LO e le sue o nde si propagano lo nta no dal
punto dove si sono fo rmate. Senza tale inte J'azione, dun-
que, non si potre bbe esternare e trasfe rire a lcuna for ma di
e nergia, quindi di informazione: suo no, luce, calore, se-
gnali radio no n avre bbero re"IIt?l. Il sole n o n sarebbe in
grado di t.rasferire energia all 'eSLCrno c proieuarla verso la
t Cl'm, la qual e sare bbe un corpo oscuro e gelido, lIl esora-
bilme nt.e seni.a vita.
12. CORPO A REAZIONE
Come si riesce a spostarsi su una lastra di ghiaccio perfe t-
tamente liscia, tale cio da non consentire in alcun modo
di utilizzare gli effetti dell' attrito?
Spostarsi, soll evarsi, camminare, correre: sono azioni che
vengono compiute lutti i giorni senza che ci si sofTe nni a
conside rare il ruolo cruciale che in esse gioca l' anrito. Co-
me avanzare, dunque, su una lastra di ghiaccio pe rfe tta-
me nte li scia, idealme nte pri va di attrilO? Una soluzio ne,
per chi avesse con s un sasso, sarebbe di lanciarl o via.
Sputare o emettere alt.ri fluidi corporei - come nella famo-
sa dprcsa televisiv<I dell ' astronauta nel vuoto spaziale -
avrebbe egualme nte eHicacia. lo stesso principi o del vo-
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