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Andrea Frova

della scienza
e della natura
Edizione fuori commercio riservata ai lettori di Newton
Andrea Frova
100 RISPOSTE
a 100 PERCH
della scienza e della natura
Biblioteca Universale Rizzoli
Propriet let teraria riservata
1995 R.CS. Libri & Grandi Opere S. p.A., Milano
1998 RCS Libri S.p.A., Milano
Disegni dell' autore
Edizione fuori tommercio riservata ai lettori di
SOMMARIO
7 I. Cielo e atmosfera
14 IL Effetti dell 'attri to
17 III. I colori
24 IV. Fenomeni elettrici
27 V. Fisica in cucina
40 VI. Aria e acqua
46 VII. Luce e visione
55 VIII. Meccani ca
64 IX. Miraggi
71 X. Fatti di natura
77 XI. Lo sport
84 XII. Il suono
I. CIELO E ATMOSFERA
l. LA VOLTA CELESTE
Perch il cielo ci appare azzurro e invece, nero per un
astronauta in orbita?
ROSSO
VERDE
VIGLElTO!
-
AZZURRO
- - ~ ~
SOLE
ATMOSFERA
TERRA
Il fenomeno fi sico all a base dci colore azzurro dci cielo
la diffus ione della luce. La luce dci sole visibile, bianca,
se l'osscl-vatore si trova sulla traiettoria dircua ( rett ilinea)
dei raggi sola ri. D'altra pane, essa pu essere viSla anche
di fianco se sul suo percorso incontra delle particelle che
la diffondono: ogni urto con una panicell a ra s che pane
della luce si sparga in tutte le direzion i. L'effetto facil-
mente dimostrabi le con un rJ.ggio di luce collimato, torcia
elettrica o laser: in ambiente fumoso, esso appare be n visi-
bil e anche da posizioni late rali. Nel caso de l ciclo, le parti-
cell e diITondenti sono le molecole dell 'aria. azoLO, ossige-
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no, V'dpor d'acqua. Ora, poich esse sono molto piccole ri-
spetto alla lunghezza d'onda della radiazione visi bile, il fe-
nomeno deve essere interpretato in termi ni del modello
teorico di Lord Rayleigh, il quale prevede che la diffusio-
ne sia molto meno efficace per il versante rosso che non
per quello azzurro-violeuo (per la precisione, l'intensit
della luce diffusa decresce con la quarta potenza della lun-
ghezza d'onda della luce, per cui l' azzurro diffuso alme-
no quattro volte meglio del rosso). Come conseguenza,
l'i ntera volta del cielo ci appare azzurra, ad eccezione del-
la parte occupata dal sole, dal quale ci perviene in massi-
ma misura luce diretta, sostanzialmente bianca (vedere fi-
gura sotto il quesito). L' azzurro del cielo non uguale
dappertutto, perch il processo di diffusione della luce di-
pende anche dall ' angolo sotto cui essa avviene. Se nel cie-
lo ci fosse il vuoto, com' per gli astronauti in orbita all 'e-
sterno all' atmosfera, esso apparirebbe nero per assenza di
diffusione; sole escluso, naturalmente, il quale si presente-
rebbe pressoch immutato.
2. IL SOLE ROSSO
Perch il sole all'alba e al ttamonto rosso? In quali altre
circostanze possibile vedere il sole (o altra sorgente di
luce bianca) dello stesso colore?
L' effetto di nuovo attribuibile alla diffusione secondo
Rayleigh. All'alba e al tramonto, i raggi solari ci pervengo-
no dopo un lungo tf'J.giltO attraverso la bassa aUnosfera, e
dunque dopo aver subito un grande numero di processi
diffusivi. Questi depauperano la luce diretta del sole delle
sue componenti blu-violette, cos che nei raggi che ci
giungono prevalgono le componenti della zona giallo-ros-
sa. Ci tamo pi vero, quanto pi il sole vicino all'oriz-
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zonte. L'effetlo pu essere accentuato dall a di
molecole di vapor d'acqua, il che spiega il rosso glonoso
di certi tramonti sull 'orizzonte marino. Del tutto analoga
la visione del sole rosso attraverso il fumo degli incendi -
i malaugurati incendi che distruggono i - oppure
attraverso un bicchiere pieno d'acqua mlsclllata a
gocce di latte (la diffusione, nei due c.asi, rispettI-
vamente alle molecole carboniose del prodotti della com-
bustione e alle minute particelle di grasso del latte che si
trovano in sospensione).
3. VEDERE IL SOLE QUANDO GI SOTTO
L' ORIZZONTE
U tramonto del sole si osserva con qualche ritardo rispetto
all'effettiva discesa dell'astro sotto la linea dellorizzonte.
Qual la ragione di tale effetto?
A causa della diminuzione della densit dell ' aria con l'aILi -
tudine, i raggi del sole basso sull ' orionte subiscono una
SOLE VERO SQTfO
L'ORJ ZZONTE
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e. rifrazione, inclllvandosi e seguendo
In certa misura I a ndamento de lla supe rficie te rrestre.
per questo motivo che il sole vie ne visto per un breve tem-
po ancora dopo la sua effetti va discesa sotto l' orizzonte,
apparendoci <Hl.cora sopra di esso, almeno in par-
le, per la nostra abltudme a situare gl i oggelli sul diretto
prolungamenLO del raggio luminoso che pervi e ne al no-
stro occhio.
4. QUANT' GRANDE IL SOLE!
sole pro.ssimo all'orizzonte - e cos la luna - ap-
pare plU grande d. quando alto nel cielo?
Pcr strano che possa apparire. si tratta soltanto di una no-
impressione soggettiva. Il disco lunare e quello solare
CI apP?iono pi pi ccoli in mezzo al cielo sempli cemente
lo scenario manca di rife rimenti. L'ori zzonte, una
silhouette di albed o caseggiati , un profilo di colline, sono
suffici enti a dare maggior risalLo alle loro dimensioni. La
proV? di. ci? Baster fotografare la luna, magari con un tc-
ne lle due posizioni: sul negativo l' immagine
S<lra sempre la medesima! .
5. IL COLORE DELLE NUVOLE
Perch le nubi sono bianche o grigie e non azzurre come il
cielo? Perch le nubi temporalesche prendono Wl colore
tendente al nero?
Si dellO che, quando la luce viene diffusa da particell e
estremamente piccole, essa pre nde una colorazione azzur-
ra. Se invece i corpuscoli dimllldenti sono assai piL' grandi
della lunghezza d 'onda de ll a luce, cos da agire, con le lo-
ro superfi ci, da sempli ci rinettori , tutte le componenti del-
la radiazione visibile si compo rtano allo stesso modo c la
luce diffusa mant.iene la colorazione che ha prima della
diffusione, Bianca, dunque, se si t.ratta di luce solare.
questo il caso dell e nuvole. costi tuite da ammassi di vere e
propri e goccioline d' acqua, seppure cos minut.e da l"eSla-
l'C in sospe nsione nell'aria. Pi denso l' ammasso, per,
meno luce solare perviene al suo f'ondo, che in tal caso si
scuriscc verso il grigio. AI limite di gnllldi acculllulazioni
che pre1udono al temporale, la base dell e nubi pu di veni-
re pressoch nera.
6. NUBI COME PANNA MONTATA
Perch le nubi hanno per lo pi contorni netti e non sfu-
mano gT3dualmeote nello spazio circostante? [n altre paro-
le, che cosa le tiene insieme e impedisce che si sparpagli-
no uniformemente nel cielo?
"Parev'a mc che nube ne copl"isse \ucic\;l , spessa, solida e
pulita ... . Anche Dante pone in rili evo quesLO aspetto. La
spi egazione tuttalt.ro che banale. Correnti d 'aria calda e
umida salgono nel ciclo e si espandono fino al momento
in cui si manifeslano condi zioni di freddo locale che fa
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condensare il V'".J.pore saturo in pi ccole gocce d'acqua (tipi-
ca la formazione di nubi attorno all e vette dej mo mi , an-
che in condizioni di bel tempo). La condensazione avvie-
ne con libe razione di una cena quan tit di calo re, il quale
ostacola la formazione di gocce al di fuori della zona occu-
pata dalla nube. Di qui , lo stacco per solito nello tra nube
e dintorni . Le nubi non hanno lutlavia forme stabili , come
sarebbe per un aggregato t:enmo insieme da forze di lega-
me (per esempio la panna montata), ma si formano e di-
sfano in continuazio ne, con aspetto cangiante nel giro di
minuti.
7. lA NEBBIA
Qual l'origine fISica della nebbia?
Il discorso ripe te in parte quanto dellO per le nubi : la neb-
bia un insieme di minute goccioline d'acqua, condensa-
tesi da aria ricca di umidit, venula in contatlo con superfi-
ci fredde (le acque di un porto, il manto freddo di un ler-
re no). Agiscono da nuclei di condensazione diverse possi-
bili specie. Per fare un paio di esempi , sul mare la salsedine
e sulla lerra gr.J. ni di fuli ggine prodolti da combustioni VJ.-
rie (smog delle citt). La nebbia pu agire da ca ppa e favo-
rire l'ulteriore accumulo di fumi domestici e industriali ,
con un ritorno deleterio sulla densit dello smog.
8. ALITO IN VISTA
Perch quando fa freddo si vede l'alito?
Chi non ha mai puli to un vetro o lucidato un metallo ali-
tandovi sopra e passandovi poi un panno? Il fiato conden-
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sa su una supe rfi cie fredda. La rispo.sla
strettamente con le precedenti. Il fiato e caldo e umido. se
l'ambiente esterno freddo, e non secco,
il vapor d'acqua forma goccioline tipo nebbIa.
9. GELO AD ALTA QUOTA
Perch in altitudine la temperatura scende (per
all'esterno di un aereo in volo a diecimila metri di quota SI
registrano decine di gradi sott? zero), bench la radiazio-
ne solare sia pi intensa che a livello del mare?
L'aria presso il suolo si riscalda pe r l'assorbimento .della
radiazione solare da parte della terra. Inoltre, essa SI. spo-
sta dalle zone di alta pressione a quelle di bass.a
perci dal basso verso l'alto. A causa della
dell 'aria con l'aumentare della quota, essa SI e
nel far ci si raffredda, come awerrebbe per .og.1lI .altro
as. La caduta di temperatura si calcola in quasI g:a-
per ogni mille metri di dislivello. Quanto alla radiaZIO-
ne solare, solo l' ultravioletto viene dalle moleco-
le costituenti l'atmosfera, e comunque III modo me no
marcato laddove la densit dell 'ari a minore. Tuu ... la ra-
diazione solare, invece, tranne quella riflessa, viene assor-
bita a livello del suolo. Essa ammonta, allivello del a
circa un chilowatt per me tro quadrato (i n una gIOrnata
estiva di pie no sole).
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II. EFFETTI DELL'ATTRITO
IO. AITRITO, AITRITO!
Che cos' l'attrito in parole semplici?
tra due superfi ci c he scorrono lIna sull' altra lar
gamc nte pi che alle lo ro asperit come a < ,-
re bb<: logico a prima vi.s la, alle forze di
esercita no tnl. le molecole da lIna pane e dall'alt .
di adesione tra le due supe rfici Tali l " . ra, mOtivo
da forze resiste nti C Il . 1 .: . ol ze SI comportano
. . ," .' o e e <l( eS1VI sono esempi estremi di
un <lttllto tale da Impedire del Lutto lo ..
no h' SCOI nmento a mc-
c e non SI appli chino fo rze esterne di grande i ; . "
Nel caso del moLO r ' n cnslta.
_ , ( I un corpo 111 un mezzo viscoso " attri-
to e dovuto all e forze impulsive c he si . r. .
lo tra la supe rfi cie del cO"po e [e 1 maln'dcstano nell ' ur-
o ma eco e cl gas r .
do 1Il cui esso avanza. o
II. IL GRANDE SILENZIO
Perch se non esistesse l' attrito la comun" ,
esseri 'l' lcaZlone tra gli
umaltl, e a VIta stessa, non sarebbero possibili?
una qual siasi sorgente di osci ll azion i _ d' t'
meccani CO, acustico luminoso o d' [ - I IpO
ond Il . . I a tra natura - generi
e ne o spazIO cIrcos tante necessario che' [ .
osci lhnt . .. ' I Siste ma
, e pl esentl , confro nti d el mezzo in cui a isc
una qualche fo rma (II lIllerazione in alt" e . I 1 g e,
, < pa! o e c l e, nel
14
suo movimento, no n sia lOtahne nte libe ro. In meccani ca,
tal e resiste nza o impedime nto al molO, pu essere \'ista co-
me una forma di attrito. Solo se questo presente, la sor-
gente di osci llazio ni perde e ne rgia, cede ndo la all 'ambi e n-
le esterno, il qual e poi ha la di Irasmcuc rl a a di-
stanza . Un comportamento embl e nlati co quell o del pen-
dolo, se lo si fa oscillare, pe r esempio, immerso in acqua:
esso si trova soggel.lo a notevoli fo rze resistenti pe r gli urti
contro le molecole del fluid o. Le oscill azio ni del pe ndolo
vanno csting'l e ndosi ra pi da ul Cl11C, me ntre l'acqua e ntra
in movi me n LO e le sue o nde si propagano lo nta no dal
punto dove si sono fo rmate. Senza tale inte J'azione, dun-
que, non si potre bbe esternare e trasfe rire a lcuna for ma di
e nergia, quindi di informazione: suo no, luce, calore, se-
gnali radio no n avre bbero re"IIt?l. Il sole n o n sarebbe in
grado di t.rasferire energia all 'eSLCrno c proieuarla verso la
t Cl'm, la qual e sare bbe un corpo oscuro e gelido, lIl esora-
bilme nt.e seni.a vita.
12. CORPO A REAZIONE
Come si riesce a spostarsi su una lastra di ghiaccio perfe t-
tamente liscia, tale cio da non consentire in alcun modo
di utilizzare gli effetti dell' attrito?
Spostarsi, soll evarsi, camminare, correre: sono azioni che
vengono compiute lutti i giorni senza che ci si sofTe nni a
conside rare il ruolo cruciale che in esse gioca l' anrito. Co-
me avanzare, dunque, su una lastra di ghiaccio pe rfe tta-
me nte li scia, idealme nte pri va di attrilO? Una soluzio ne,
per chi avesse con s un sasso, sarebbe di lanciarl o via.
Sputare o emettere alt.ri fluidi corporei - come nella famo-
sa dprcsa televisiv<I dell ' astronauta nel vuoto spaziale -
avrebbe egualme nte eHicacia. lo stesso principi o del vo-
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la conservazione della quantit di moLO


a e, c e pnma de l lancio Il II - cl . .
quantit di mOLO della persona _ li lancIo la
massa per la sua velocit _ cl . pro otto della sua
Il eve essei e eguale e opposta'
que a del sasso. La persona a rrelre" I . a
sOI"abilm d' . ra, e ntamente ma
(a pane interverr a fermarla
marsi dovr lan "... . m lQ al punto voluto, per rCf-
d
" . ' Cl31 C In modo acconcio un altro sasso nell -
!feZl one opposm. <\
13. SFRUTTARE I VINCOLi
Perch, grazie a contorsioni varie poss'bil
stando sed ti . ' I e avanzare
U su una sedia - piedi sollevati dal a'
- ,"-,sto che, secondo le leggi della dinamica
puo spostare soltanto se il suo baricentr ' ' !Stema SI
ze agenti dall'cste ? o e soggetto a for-
rno.
Una forza esterna c' ecco ! S'
gambe dell ' d '. .' . me . . I tratta dell ' attrito tra le
offerta da Sfruttando la reazione
l ' ..' 0 1 ze II1te rne prodotte dai movi-
neo.tl possono tiddursi in un lavor
sentIre I avanzamento del sistema. o e con-
16
1lI. I COLORI
14. ALLUMINIO ANODIZZATO
A cosa dovuta la grande variet di colori che pu assu-
mere l' alluminio anodizzato?
Per anodizzazione, processo elettrolitico in cui l'alluminio
funge da elettrodo positivo, gli ioni negativi di ossigeno
presenti nella soluzione van no a nemralizzarsi sull 'allumi-
nio, formando uno straLO di ossido (allumina). Quando
quest' ultimo diviene abbastanza spesso, d luogo a feno-
meni di interferenza luminosa, identici a quelli che sono
responsabili della colorazione delle ali di taluni insetti e
delle bolle di sapone. A seconda dello spessore, uniforme
e scelto a piacere, l'ossido d'alluminio pu assumere tutti i
colori dello spettro solare.
15. LUCE E COLORE NEI PRISMI
Perch i cristalli di un lampadario mandano bagliori di lu-
ce azzurra, rossa, verde e di altri colori dell' iride, di conti-
nuo cangianti se il lampadario non immobile?
Perch sono sede di processi di rifrazione e d i dispersione
dell a luce, nel modo conosciuto per i prismi di materiale
trasparente. li loro continuo movimento, causaLO da cor-
renti d 'aria o da vibrazioni, fa s che al nostro occhio giun-
gano bagliori del colore che di volta in volta esce dai cri-
17
stalli prism<llici con
il nostro occhi o.
16, ACQUA E NEVE
la giusta angolazione pe r raggiungere
incolore e trasparente, mentre la neve
abbia la stessa composizione chimic ' '
bian ca? . a , e opaca e
Il ha lli rbal.o i son ni dci f-il osofi ma l' .' -
menla rc La _. ,_. . .. . ' a IIsposta e ele-
o _ ' . ne\.c, da Cri stalli di ghi accio di di-
d e ll a lunghezza d 'onda d e ll a luce
( I, . la radiaZIone Illminosa in tutte le direzioni
pll vdcgl<l l"C alcun colore. Dunque essa appare bian '
i raggi luminosi , deviati dal loro ca ca, .ma
non sono infatti capaci di portare con se'
g
rne on gl . I > I I Illlma-
.. . .. Il .! e e.c corpo da cui pmvengono. La neve s orca
, II glll ,1 appa.I'1 giall astra, pCI"Ch solo
e cOlll pone nu lumll1ose non assorbi le (lall " ' II
. d rgl a stessa.
17, ONDE E FRANGENTI
Perch il colore predominante deU'ac ua del
mare, che pure e di pcr s incolore? Perch invec; l
ste delJe onde che si infrangono sono bianche? e cre-
:,;c pura e profone!;.l , azzurra per rifl essione del
erc o. uo essere verd'lstra o '. ,
I - . _ ' OCI,tee,1 se se ne vede il fon-
colorazioni insolite e straordi na-
IMI t,lcolan CirCosta nze, che saranno discusse nella
plosSllna rl sposta, I frangenti 1 11 > . d '
.. , 1" ' . " ( e t:: 011 e conte ngono ml-
.. d .ui a capaci di la luce in tlll-
e II C7.]Onl , esattalll cnle come I cristalli di neve.
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18,lAGID DI MONTAGNA, SERACCID E NEVE FRESCA
Perch vi sono laghi di montagna dal blu o verde
smeraldo, e altri di un celeste argentato, indipendente-
mente dal fatto che il cielo sia azzurro o coperto di nubi?
Nell ' acqua dei laghi di montagna si trovano spesso disciolti
sali minerali o particelle di roccia, che dan'no luogo a diffu-
sione della luce. Se le particelle sono molto piccole, induco-
no una colorazione blu o smeraldo perch il meccan.ismo
di diffusione di tipo Rayleigh, come nel caso delle mole-
cole atmosferiche responsabili dell ' azzurro del cielo (si no-
ti: nel presente caso il cielo pu anche essere coperto, in
quanto la luce che arriva sul lago comunque bianca). Se
le particelle sono grosse, com' quando l'acqua venuta in
contatto con rocce arenarie, la diffusione non ha marcate
prefe renze cromatiche e la luce diffusa rimane bianca, o al
pi celeste con riflessi argentati (un magnifico esempio il
lago al Rifugio Vandclli nel gruppo del Sorapis a Cortina
d' Ampezzo). Quanto al magico azzurro d ei seracchi nei
ghiacciai, la sua origine la stessa dei laghi blu. Un effetto
analogo si pu osservare in una cavit prodotta all ' interno
di un soffi ce manto di neve fresca a causa dell 'estrema pic-
colezza delle propaggini costituenti i singoli fi occhi di neve.
19, I COLORI DElLE GEMME
Che cosa determina la colorazione delle gemme, dei vetri,
delle plastiche?
Molte gemme e cristalli , il vetro, il pl exiglass, se puri , sono
perfettamente trasparenti e limpidi come l' acqua. Le cose
cambiano se essi contengono ioni di materiali estranei, no-
ti colterminc di impurezze. Ogni impurcz.za in grAdo di
19
S(lle d(l cucina (sal gemma) puro e onktunle (liomi estranei.
assorbire radiazione luminosa aVente caratteristici valori
lunghezza d ' onda. Investito dalla luce bianca, il mate-
solo quelle radi azioni che non vengono ta-
Per esempio, il sale da cucina, che
siamo abltuaU a vedere in prati ca traspareme, se oppOrtu-
namente contaminato, pu prendere una bella colorazione
blu cupo. Le impurezze, quando non sono presenti in natu-
ra, .possono essere introdotte in fase di lavonlzione del ma-
Il pi comune queIJo del vetro, che vie ne con-
111 modi per produrre ad esempio le
splendide coloraZIOni delle vetrate di chiesa. Composti del
nlme e del cobalto portano a vetri azzurri, composti del cro-
mo al vetro verde, del ferro al vetro ambrato, del nickel al
vetro fum , e cos via.
20. VIOLA E VIOLETIO!
Che differenza c' tra il viola e il violetto?
20
Il violetto uno dei colori appartenenti a llo spettro so-
lare e corrisponde all e lunghezze d'onda pi corte t ra
quelle della regione visibile . La retina lo percepisce tra-
mite i soli coni de l terzo tipo, che hanno bassa sensibi-
lit. Il viola, o meglio la famiglia dei viola - magenta,
porpora, bordeaux, eccetera - invece una mescolanza
di rosso e di azzurro. Pertanto vie ne percepito sia dai
coni del terzo che del primo t ipo, ed car atterizzato da
una terna di coordinate cromatiche diverse dal violetto.
Inte ressante il fauo che, ci malgrado, la sensazione
di colore a livello cerebrale pu essere, nei due casi, re-
lativamente simil e; tanto che, ne l linguaggio comune,
accade che i due termini vengano spesso considerati si-
nonimi.
21. VISIONE CREPUSCOLARE
Leopardi: ... Scende la luna, e si scolora il mondo. Perch i
colori degli oggetti, al calare deU'oscurit, perdono vigore,
fmo a dare una visione tipo bianco e nero quando buio
fatto?
Quando l' illuminazione scende a valori molto bassi , la vi-
sione dell 'occhi o da fOlopiea diventa gradualmente scoto-
piea (spostamento di Purkinje), ossia passa a carico di un
altro tipo di fotorecettori , i bastoncelli , n umericamente
pochi, ma assai pi sensibili dei coni, soprattutto nella zo-
na verde-blu. Giacch i bastoncelli sono di un solo tipo, al
cervello perviene un unico segnale, anzich una lema, e si
ha una sola possi bile sensazione di colore, una tinta indefi-
nibile che sta tra il grigio scuro, il blu e il verde, tanto pi
cupa quanto maggiore l 'oscurit. La visio ne a colori , in
piena luce, riservata all ' uomo, agli uccelli , ai pesci, ai
rettil i e agli insetti. Molti all.ri animali hanno una vista di
21
ti po scoLOpico (tra gli altri, i bovini , per cui il d rappo rosso
dci LOrero potrebbc essere verde o giall o o a ltro anCOI"a,
senza che ci abbia effelti impo na nti sull o stato d' animo
del I:Oro).
100 , ,
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scotopica
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400
500 600
700
LunghclZa d'onda in nanomt:lri
22. En ' ETTI DI CONTRASTO
Perch i pittori impressionisti sceglievano di disegnare le
ombre 'tzzurrastre?
Ci,) t re 'secoli o rsono il tedesco Q ltO \'on Guericke fece
un ' interessa nte osservazio ne. Egli sovrappose su L1na pa-
rete bianca d ue fasci di luce, uno bi anco, prove ni e nte
da l sole altravc,'so fo ro, e uno rosso prodOllO da una
ca ndela (oggi l'es perimc nto puo esser e pi eff cace-
mente esegui to facendo uso d i d ue proie tto ri , dei quali
lino posto d icll'O a un fi ltro d i vetro rosso). Interpo-
ne ndo un a mano sul fascio rosso, egli si aspe ttava di ve-
elere sull a pare te la sagoma bianca de ll a ma no, contro
UllO sfo ndo rosa risul ta nte dall a miscela additiva di bian-
co e rosso. Ebbene , la sagoma appariva invece dichi ara-
22
tame nte celeste ! Il fatto che dallo sfondo ci pervenga un
esteso tristi molo che caratte ristico del rosa, fa s che il
nostro sistema percettivo, perde ndo in oggettivit, nella
zona occupata dall 'ombra dell a mano colga una sensa-
zio ne di celeste. Si tratta di un effetto di contrasto simul-
taneo. Se il fascio colorato fosse stato azzurro, l'ombra
della mano sarebbe apparsa rosa su fo ndo celeste. Il co-
lo re dell 'ombra dunque compleme ntare a quell o del
conto rno . Nella vita quo tid iana, gli ogge tti sono spesso
ill uminati da una sovrapposizio ne di luci, tipicamente lu-
ce solare e luce di fiamma o lampadina. I giochi d 'om-
bra tipo von Gueri cke sono comuni, e la co lorazio ne az-
zurrastra dell e o mbre la pi frequente.
23. FOSFORESCENZA
C' qualcosa di vero neUa frase lava pi de!
co che viene usata per reclamizzare saponi e detersiVI.
In un certo senso s. Tali detersivi contengono delle so-
stanze fosforescenti , le quali assorbono rad iazio ne ultra-
violetta, no n visibi le , riemettendola con pi bassa energia,
e precisamente nella regione del blu. Cos, un
bianco appare d i fatto pi bianco perch la composIzIO-
ne spettrale della luce che da esso ci proviene arricchita
dalla parte del blu, come se l' oggetto avesse
tura di colo re pi alta della sorgente che lo IlIul1lJlla, In
parole povere, un bianco arricchito d i blu appare pi puli-
to, uno arricchi to d i rosso pi spo rco.
23
IV. FENOMENI ELE1TRICI
24. RADIO AM E RADIO FM
Perch le stazioni televisive e radio a modulazione di fre-
quenza (FM) si possono sentire 5010 se l'antenna ricevente
in vista diretta dell'emittente (o di un opportuno riflettore,
eventualmente un satellite), mentre le onde radio a modu-
lazione di ampiezza (AM) possono attraversare l'oceano?
Le onde clcllromagnetiche, in condizioni normali, si pro-
pagano in linea reUa, dunque la stazione emittente e quel-
la ricevente devono trovarsi in vista l' una dell'altra. Se cos
non , le onde radio della gamma che imeressa la televi-
sione e la modulazione di frequcm.a si perdono nello spa-
zio, perch auraversano la ionosfera senza essere n assor-
bite, n riflesse (oggi. per la verit, grazie ai satelliti artifi-
ciali, esse possono essere fatte I;mbalzare verso terra e rac-
colte anche dalla pane opposta del globo). Le onde radio
di minor frequenza , come sono quelle che corrispondono
alla modulazione di ampiezza (onde lunghe, medie e cor-
te) , vengono invece riflesse dalla ionosfera e possono rag-
giungere stazioni riceventi molto lontane dalla trasmitten-
te, situate ben al di sotto della linea d'orizzonte.
25. LA SCOSSA ELETIRICA
Perch se si afferra un oggetto metallico in contatto con
la rete elettrica non si riesce a staccarsene, pur cercando
24
di farlo con tutte le proprie forze? (Causa principale di
decesso da scarica elettrica).
La corrente elettrica, attraversando i muscoli della mano,
li costringe a contrarsi e a stringere
l'oggetto SOllO tensione. dI ongllle
sa in gmdo di sopraffare I aZIOne della conen-
te. Un modo per evitare il pericolo deCisamente mO.l'tale
inerente a questo processo quello di toccare oggelU che
potrebbero essere a tensione con il dorso della mano o
delle dita.
26. PORTARSI AD ALTA TENSIONE
A cosa dovuta la scintilla elettrica che ha luogo tra le no-
stre dita e un oggetto metallico, dopo che si camminato
su una moquette? A che valore della tensione
corrispondere? Come dipende l'effetto dalle condiZIOni
climatiche?
Lo sfregamento contro un tessuto di. taluni -:-
plastica, vetro, cuoio - causa il trasfe n men.to di elettrolll
da una parte all'altra, e il consegue nte caricamento elet-
trico di entrambe, una positiva, quella che ha pe rso elet:
troni, e una negativa, quell a che li ha acquisiti (effetto tn-
boelettrico). Se l'aria secca, e dunque pessima condul-
trice dell 'elettricit, entrambi i materiali trattengono a
lungo le cariche sopra di s. Un comune esempio di ca-
ricamento triboelettrico si ha quando una persona cam-
mina su un tappeto o su una moque tte, oppure
striscia sul sedi le della propria auto per me tterc piede a
terra. Non appcna accosta le dita a un oggetto condut-
tore dell ' e1ettl-icit, per esempio la maniglia dell 'auto, la
carica che le si accumulata addosso si riversa ne ll a
25
massa me tallica dell 'auto con una vistosa scintill a. Il po-
tenziale elettrico raggiun to dalla persona, infatti, pu es-
sere molto elevato, addi rittura oltre i di eci mil a volt ri-
spe lla alla tensione del suolo.
27. USCIRE INDENNI DAL FULMINE
Quando un fulmine colpisce un aereo o un'automobile il
danno ai mezzi trascurabile, come lo per gli occupanti.
Se ci vero, quale ne il motivo?
La rapidi t con cui transita la corrente elettrica associata
al fulmine, fa s che essa non possa penetrare all ' interno
di un me tall o, ma si propaghi vici no alla sua superficie
esterna (si tratta del cosiddetto effetto pelle per le correnti
di alta freq ue nza, ossia rapidamente variabili nel tempo).
L' unico pericolo, improbabile ma distmttivo, potrebbe ve-
nire da perdite di carburante da parte di un serbatoio di-
fettoso.
26
v. FISICA IN CUCINA
28. IL CAFF ESPRESSO
Perch il caff fatto con la macchinetta espresso pili for-
te e gustoso di quell o che si ottiene con i filtri O con la
macchinetta napoletana?
VAPORE
Nella macchi nella espresso, comc nelle macchine da bar,
si sfrutta la propri et. chc, SOllO press ione. l' acq ua a
tempera tura pi alta dci 100 gradi Celsius. Per la v<.II"1<l.w :}--
ne dell a te mpe ratura di ebolli zione dell 'acq ua al
dell a pressione, si ha l' andamelllo mostrato nell a hgura
che segue (dove sono evidenziale, oltre alla lcmpe l:atura
di eboll izio ne normale, 100 C, e quell a del la macchmetta
27
espresso, sopra i 120 C, anche quella corrispondente a
tremila metri di altitudine);
, ,
A QUOTA METRI :
0,2 0,4 0,6 0,8
1,2 1,4 1,6
PRESSIONE IN ATMOSFERE
La macchine tta, ideata in Italia, costruita in modo che,
quando l'acqua ini zia a bollire, il vapore sviluppato non pu
sfogarsi, ma viene raccolto in un volume chiuso sopra l' ac-
qua stessa. Cos esso esercita una pressione sull ' acqua, for-
zandola a salire per un condotto centrale che la pona alla
polvere di caff, Se questa stata debitamente compressa.
per attraversarla l'acqua deve vincere una apprezzabile resi-
stenza. Ci ha l'effetto di far crescere la pressione del vapore
che la preme. A pressione pi alta, corrisponde temperatura
di ebollizione pi alta, cosicch, quando finalmente l'acqua
liesce a filtrare attraverso la polvere di caff, essa ha raggiun-
to una temperatura superiore ai 100 C (si pu stimare qual-
cosa tra i 120 e i 130 C). In queste condi zioni, il potere di
estrarre dal caff sapore e aroma cresce di molto. assai pro-
babile, anche se non tutti saranno d'accordo su questo pun-
to, che il tennine espressosia stato coniato pi dalla sintesi del-
le parole extra e pressione, che non dal fatto che la sua prepa-
razione relativdmente pi rapida che con altri metodi.
28
29. CUOCERE A PRESSIONE
Perch la pentola a pressione consente Wl cottura ultrarapida?
Per gli stessi motivi che sono stati addotti in alla
macchina espresso per il caff . La che
giunge all 'i nterno dell a pentola a preSSIOne e declOe di
gradi soprd i 100 "C. UnitamenLe al fatto che
di abbondante vapore all ' interno della pent?la Il
trasferimento del calore dalla sorgente termica alla
za ci rende la cottura alquanto pi rapida del bollore
, . .
normale, e persino della cottura in forno, dove la capacita
termica dell'aria secca molte volle inferiore.
30. PASTA COLLOSA
Perch la pastasciutta preparata in un rifugio d 'alta monta-
gna risulta scotta?
A tremila metri di altitud ine, dove la pressione dell'aria
ridotta rispetto al li vello del mare del 30%,
sotto i 90 "C. La cottura della pasta non sara 'nlghore di
quella fatta a bassa altitudine tenendo costantemente l'ac-
qua sotto le condizioni di bollore, oppure geua ndc:' la pa-
sta nell'acqua fredda e poi riscaldando, come mollJ fanno
nei paesi nord europei.
31. FUSIONE DEL GHIACCIO
Perch un cubetto di ghiaccio in ambiente, diciamo, di lO
gradi, fonde pi rapidamente se col1ocato su un pi,atto
d'argento anzich di legno, bench il primo, al tatto, Cl ap-
paia alquanto pi freddo?
29
Il ghiaccio, per fondere, assorbe calore dagli oggetti con
cui si trova in ContallO. Posto sul piallo di legno, esso rtl.f-
fredder la zona su cui si trova, ma non il resto del piallo,
che un cattivo conduttore di calore. Nel caso dell 'argen-
to, invece, nuovo calore flui r rapidamente da ogni pan e
del piallo a rifornire la zona che l' ha cedmo al ghiaccio.
L' intero piallo contribuisce al processo, raffred-
dandosi estesame nte. Sul perch quest' ultimo possa sem-
brarci inizialmente pi freddo del piatto di legno, la rispo-
sta data sotto.
32. CALDO E FREDDO APPARENTI
Perch oggetti fatti di materiale differente, pur trovandosi
alla stessa temperatura, al tatto ci appaiono quale pi cal-
do, quale pi freddo? (Un metallo a lO gradi sembra geli-
do e a 50 scotta, mentre il legno, alle due temperature,
non ci sembra troppo diverso).
La sensazione di freddo o caldo che si prova nel toccare
un oggetto non dipende soltanto dalla sua temperatura,
ma anche, e in larga misura, dalla sua conducibili t lenni-
ca. Se due oggetti di temperatura differente sono posti a
contatto, il calore flui sce spontaneamente da quello pi
caldo a quello pi freddo, fino al momento in cui le due
te mperature si eguagliano (equilibri o termi co). All ora,
nel caso di un dito che tocchi un oggetto pi freddo, pi
rapidamente quest ' ultimo in grado di smaltire altrove il
calore che riceve, pi sar necessario fornirgliene dell 'al-
tro per avvicinare l' equilibrio termico. La sensazione di
freddo legata proprio al tasso con cui il calore viene sot-
tratto al nostro dito. Il legno un buon isolante te rmico e
si accontenta di piccole quanti t di calore. Per un metall o
vale il cOnLrdrio. Naturalmente il discorso si ripete identi-
30
co nel caso in cui il di to sia pi frcddo dcll'oggcll.o. A 50
gradi il metall o scotta perch c'lpace di f;u' fluire calore
al punto di contatto in t.empo mollo breve. Anche una
grande capaciu lennica - caso dci marmo, c he pure un
isolame - pu produrrt:: effetti analoghi a que lli di un 'ele-
vata conducibilit termica.
33. SHOCK TERMICO
Perch i cubetti di ghiaccio, gettati in un bicchier d' acqua,
si crepano emettendo un forte schiocco?
La cre patura dovuta all o shock termi co, che introduce
nel ghi accio rorti scompensi te nsionali . Il vero c proprio
schianto che l'accompagna dovuto alt"ilnprovvisa li bera-
zione delle pi ccole boll e d'aria imrappolalc nel voi urne
del ghiaccio. Un' ipotesi aggiu ll tiva, ma meno convincen-
te, che la brusca variazione di pressione che accompa-
gna l'aprirsi di UI1<I crepa produca un'onda acus ti ca che la
superficie del cllbel.lo trasferisce all ' ari a circostante.
34. RIMANERE INCOLLATI AL GHIACCIO
Perch quando si estrae dal freezer un conte nitore per il
ghiaccio le dita tendono ad appicci carvisi , cosa che avvie-
ne anche con i cubetti di ghiaccio?
Quel po' di umidi t che si trova sulla nost.ra pelle, venen-
do a COIlUllI.O con materi ale a C, conge la is tantanea-
mente, l' cfrc ll.o essendo tantO pitl evide nte quan to pi
l' oggetto buon conduttore del calore, ossia Se si tratta di
un contenitore in met.."111 o piuttosto che in plasti ca 0 , peg-
gio ancora, legno.
31
35. IL VENTAGUO
Si tratta di suggestione, oppure la ventilazione fa effettiva-
mente sentire meno caldo?
La sudo razione e la successiva evaporazione del liquido
ci che ffarantisce refrigerio in presenza di calura. Si sup-
po nga che no n vi sia velllo e la persona resti immobile. Al-
lora il vapor d 'acqua prodotto si sofferma sulla pell e, for-
mando un involucro di aria satura di umidit. Ci ostacola
ogni ulteri ore eVdporazione: la persona gro nda ri voli d ' ac-
qua e l' effeuo refrigerame non ha pi luogo. Occorre che
l'aria satura sia rimos.'ia quanto prima e ci si ouieoe con
una adeguata ventilazione: dal ventaglio delle no nne, alla
tendina oscillante dei mandarini, al moderno ventilatore
(oppure, ma il troppo caldo non lo consiglia, a una corsa
di buona lena). Un modo convincente per verificare que-
sti meccanismi confrontare l'dreno della sauna falla in
aria secca, che si sopporta bene anche a 80 C, con quello
in ambicllle umido. Sia il lettore a fare la prova!
36. BOLLORE RAPIDO
Perch l'acqua raggiunge il bollore in meno tempo se la
pentola ha un coperchio?
L' evaporazione dell 'acqua richiede un notevole consumo
di calore - 540 calorie per grammo - che vie ne estratto
dal fornello. Pan e dell'energia lermica, per, rimane sull e
molecole del vdpore formatosi, che sta attorno ai 100 C.
Se queslO viene rd.pidamcntc eliminaLO, la superficie del-
l'acqua, a contatto dell 'aria fredda , perde calore e rall enta
il suo processo di riscaldamento ve rso l'ebolli zione. Il co-
pe rchio garantisce che la maggior parte del ca lore prodot-
to dal rornello venga utilizzata a buon fi" e.
32
37. AGNELLO ALLO SPIEDO
Perch un pezzo di arrosto cuoce prima se si trova infato
su uno spiedo metallico?
Lo spiedo metallico, essendo buon condutto re del calore ,
trasferisce r.apidamente la te mperatura de l forno all ' inter-
no della vivanda, cosa che richiederebbe tempi pi lunghi
se il meccani smo rosse illlerame nte aflidato al pezzo di
carne stesso.
38. FORNO A MICROONDE
Perch un forno a microonde cuoce le vivande al loro in-
terno, prima che in superficie? per questo motivo che
agisce in tempi pi brevi di un forno convenzionale?
La coltura a microonde dipe nde dall a presenza di mo-
lecole d'acqua nell a vivanda. Le rad iazioni a microonde
pongono le mol ecole d 'acqua in osci ll azio ne o in rota-
zione: ci compo rta un assorbimento di e nergia che si
trasforma in calore a causa degli attriti interni tra le mo-
lecole. Perci, a differenza di un fOqlO convenzio nale,
dove il calore vie ne sommini strato d;:dl' este rn o (come
radiazione infrarossa) e pe nctra gradualme nte in pro-
rondit, nel forno a mi croonde l'innalzarne nto te rmi co
si produce all ' interno de l materiale a ncor prima che al-
la superficie. Ci perch le mi croonde, giunge ndo sulla
vivanda da tutte le direzioni , si trovano a convergere nel
suo centro. Poich a 100 DC l' acqua entra in cbolli zione ,
la temperatura di cottura non pu mai superare tale va-
lore. Una cottura eccessivamente prolungata, esaure ndo
l'acqua, conferisce alla viv<lI1da una caratte ri sti ca durez-
za, senza tuttavia bruciarla.
33
39. FINE DI UNA FIAMMA
Perch la fiamma di una candela, prima di estinguersi, on-
deggia
La fiamma della candela dQvuta all a combustione della
paraffina che. liquefatta dal calore. intride lo stoppino fi -
no alla cima. Lo spegnimento si vClifica all orch lo stoppi-
no diviene troppo lungo perch la paraffina fluidificata lo
risalga abbastanza in fretta da ripristinare il combustibile
consumato. Quando ci si trova vicini a tale limite, la fi am-
ma comincia ad affievolirsi: la ri chi esta di combustibile di-
minuisce e il flusso di p<U<tlTina fusa che risale lo stoppino
diventa sovrabbondamc. U:l fiamma si rJ.vviva, per ripetere
alcune volte lo stesso c iclo fino a ll o spegnimento totale.
40. SOFFIARE SUL FUOCO
Perch, mentre soffiando sulle braci queste si ravvivano,
soffiando sulla fiamma di una candela o di un cerino si pro-
duce l'effe tto di spegnerla, e invero alquanto facilmente?
Il punto pi caldo dell a fiamma sta Uli i 1000 e i 1500 C e s0-
vrasta il punto dove trovd avvio la reazione di combustione
(nel ca'iO della cera, ignizione dei suoi vapori). Soffiando sul-
la fiamma, la si fa spostare lateralmente in modo che la sua z0-
na pi calda si allontani dal punLO dove dovrebbe innescarsi la
combustione, la quale oltre un ceno limite cessa di awcnire.
41. IL PRODIGIO DELlA MAIONESE
Per quale motivo, miscelando opportunamente rosso
d'uovo, olio e succo di limone - tutte sostanze liquide - si
34
pu ottenere una maionese cos solida da sostenere un
cucchiaino in piedi?
La maionese, in pratica, pu consider"rsi una emulsione
di o lio e acqua, resa consistente dall e lecitine contenute
nel tuorlo d'uovo. Si tratta di molecole lensioattive le
cui estremit si comportano in maniera differente: una si
lega all 'acqua e l' altra la respinge. Su ogni gocciolina d' o-
lio si dispone almeno uno stnlto di lecitina, con la parte
idrofila rivolta v<;:rso l'esterno, cos da poter legare a s
molecole d 'acqua. Le goccio li ne non tendono a fondersi
assieme perch le loro superfici assumono una piccola ca-
rica elettrica che le costringe a respingersi. La lecitina ha
dunque l'effetto di stabilizzare l' emulsione, rassodandola.
Nalurdlmente, al contrario di quanLO possa sembrare, oc-
corre che la quantit d' acqua - succo di limone, aceto, o
altro - sia abbastanza grande da tenere le goccioline d' o-
tio separate!
42. ARROSTO E BOLUTO
Perch la carne arrostita ha pi sapore di quella bollita?
Ll carne bollita non supera mai , durante la cottura, la
temperatura di 100 C. Negli arrosti, dove si raggiungono
temperalure alquanto pi alte, hanno luogo delle teazioni
in cui gli zuccheri e gli amminoacid i della C<lI"Oe possono
formare legami crociati e dar luogo a nuovi composti, si-
llIati soprattutto nella crosta esterna, di sapore intenso e di
nuova colonlzione, tipicamente marrone. Nella cottur.i in
forno a microonde le condizioni sono analoghe a quelle
della boll itura, il che suggerisce, alla ricerca di nuove pro-
spettive, di accoppiare la cottura a microonde con quella
in forno tradizionale.
35
43. RISERVA SPECIALE
Perch la conservazione del vino e di certi liquori in botti
dj rovere particolarmente raccomandata?
L' alcool eti lico agisce su un contenilOre in legno estracn
do tannini c lign illa. Oltre ai composti aromatici dcri v-.uui
dall 'ossidazione dei tannin i. un molo chiave giocalo dal-
Ia \", nillina, principale mol ecola aromatica dell a vanigli a.
che risulta essere lI1l0 dci prodotti finali della degradazio-
ne della li gnina. Il suo profumo facilmente ri conosci bil e
nei liquori invecchi ati di buona qualit. Un faci le modo
per invecchiare un cognac giovane? Provare con qualche
goccia di estrauo di vaniglia!
44. TIRAGGIO DEI CAMINI
A cosa dovuto il tiraggio di un camino e perch esso
migliora con la sua lunghezza? Perch certi camini
emettono sbuffi di fumo in successione, anzich un
flusso continuo?
Il tiraggio naturalmente dovuLO all'ada calda che sal e
verso la regione superiore del camino, pi fredda. D'altra
parte, all a cima del camino, l'aria fredda, pi d ensa, tende
a calare e a spingere verso il basso l' ari a calda in usci ta.
Talvolta questo effeuo dominante e la stanza si ri empie
di fumo. Un camino pi lungo perme tte di creare una sac
ca intermedia di aria tiepida che offre me no resi tenza alla
salita del rUIllO e il buon tiraggio del camino. Ol
tirili effetli si otlengono anche 'dalla copertura della bocca
del camino con opportuni letlucci o con speciali girando--
le metalli che. Colpi di vento, anzich infil arsi nel camino
ricacciando in basso l'aria che sale, favori scono la rotazio--
36
ne dell a girandola e quindi l' aspi razione. L'emi ssione di
fumo a sbuffi dovuta all ' instaurarsi di un meccani smo
osci llatorio per cui aria calda in uscita e aria fredda in en-
trata alla cima del camino si sopralTanno vicendevolmente
per brevi intervalli di tempo.
45. UN FIL DI FUMO (DI SIGARETTA)
Perch il fumo emesso da una sigaretta sale inizialmente
come Wl filo verticale, per poi allargarsi in volute?
Il gas della combustione, ini 7,illlmente scottante, sale dap-
prima lentamente perch si muove nell a 7.ona molto calda
che sta sopra la brace della sigareua. Man mano che il fu-
mo sale, la differem.a tra la sua tcmperalura e quella del
l'ambiente si accentua, cos che il gas comincia a salire
sempre pi velocemente. Se da principio il flusso era di ti-
po laminare, ossia senza vortici, dopo qualche centimetro
di innalzamenlO il fil o prende a rompersi lormando volute.
46. COLORE DEL FUMO
Perch il fumo che si alza da una sigaretta azzurrino, men
tre queUo espirato da chi fuma piuttosto bianco-grigiastro?
37
Quello che accade in questo ben no lo fe no me no, che
le pa rti cell e d i fu mo prodo ttc dalla com bus I io ne sono
inizialmentc abbastanza piccol e da diffo ndere la luce alla
mani era d i Raylcigh. per cui il fumo che si innalza d iret-
ta me n te da ll a hrace de ll a siga re tta a ppa re azzurrino.
Quando ve ngo no inspi ra te, e nt rando in conlaLl O con i
tessuti nH;! mbra nosi de ll a bocca e dei polmo ni del fuma-
tore, le particell e d i fumo si condensano in aggregati pi
g rossi e pertanto diffo ndo no la luce in modo pi simile
al mode ll o acro matico. Nello stesso tempo, il fumatore
collezio na maggio ri ti to li per comrarre malatti e del trat-
to respiratori o.
17. IDRANTI A CHAMPAGNE
Perch, se si apre una bottiglia contenente del liquido gas--
sato dopo averla energicamente scossa, si produce un vio-
lento getto? (La pioggia di champagne dei piloti. sul podio) ,
Basta che una lal.lina di birra cada al suolo perch, apren-
dola subi to do po, si abbia lIna vera e pro pria proiezione
del liquido verso l'esterno, con tanto di scoppio. Ci do-
vuto al fa LLO che la solubili t dell 'anidride carbonica nel-
l' acqua cri ticamente dipe ndente dalla pressio ne, olt re
che dalla tempera tu "'l. sufii cicnte una sola bo tta perch
l'onda di pressio ne che si propaga nel liquido ne abbassi
la solubi lit con neazio ne di bolli ci ne SOltO pressio ne .
Trov"dndo uno sfogo al InomenLO dell 'apertura della laui-
na, le bolli ci ne si proietLano all 'este rno trascina.ndo con s
una buoml quallli t del liq uido con cui si lrovano mischia-
te. Se lo scuo timento staLO fo n e e prolungato, com' il
Gl SO del bo ttiglione di champagne dei pil o ti sul podi o
(scena di gusto discutibile cui siamo ormai abituati ), il get-
to di liquido pu essere vio le nto e prolungato.
38
48. ADESIONE TENACE
in base a quale fenomeno la pellicola trasparente per cibi
capace di aderire cos bene alle pareti di un recipiente
da rimane re sotto tensione?
L'adesione tenace della pellicola per cibi il se stessa, alle ma
ni o al bordo dei reci pie nti dovuta a un 'aurazio nc tra ca-
riche el ettriche. In gene re , il processo di o
quello stesso di srotolame nto dci materiale inducono sull a
pelli cola delle cariche negative. A\I? ra,
corpi , essa gcnerd per induzione canche pOSItiVe, e CIO fa SI
che essi l' attragg-dllO a s, D'altra parte, la pellicola un iso-
lante e mamiene il StiO slato di carica parecchio a lungo, il
meno che l' ambi ente no n sia molLO umido. Bagnate la pel
licola ... e le sue magiche propri et saranno LOsto svani le.
39
VI. ARIA E ACQUA
49. ACQUA DAL RUBINETTO
un filo d'acqua cbe cola dal rubinetto si restringe
di diametro man mano che si abbassa, e a un certo punto
si separa in gocce?
Per la dell a massa di un fluido che a ltra4
ve rsa un condo lto, la portata d ci /il o d' a cqua in cad uta
no n pu va ri a re: lanta ne e n t ra in u na sezio n e dci con-
dOllO pe r secondo e ta nta ne esce. Ma la velocit de l-
l' acqua, i n caduta libera, a ume nl<l ma n ma no c he scen-
de, dunque il d iame tro deve stri ngersi. Lo stesso d reuo
<llI a rovescia si vede nei fiumi : dove il corso d ' acqua si
restringe, la velocit de l flusso aumenta. Allorch il fi lo
d 'acqua di viene suffi cienteme me souil e, le forze d i ten-
sio ne superfi cial e de l liquido pre ndono il soprawenlo
SlI que ll e d i coesio ne e porta no all a costi tuzio ne d i goc-
ce separate.
50. UN QUESITO IMBARAZZANTE
Si provi a rispondere al seguente celebre interrogativo: se
da una barca che galleggia in una piscina viene gettata in
acqua una grossa pielra, il liv.::lIo dell' acqua della piscina
sale, scende o resta inalterato? E se invece si gettasse un
ciocco di legno leggero?
40
Pcr il principio di Archimede, la pi etra nell a barca fa .s che
questa sposti una quantit suppICmelll.. 1. I:e peso
pari a quell o dd la pieu(\.. Un volume d acqua, Cioe,
gia re del voi lune della pietl(\', perch questa ha. peso specI-
fi co maggiore. Una volta gettata in acqua, la sposta
un volume d'acqua esattament e eguale al propno, e !lul-
l'allro avviene: dunque il livdlo dell a pisci na scende. Al
contr.trio, non ci sarebbe alcuna variazione di livello se, in-
vece di un mmeriale pi de nso dell ' acqua , si avesse a che
per esempio con un ciocco di legno.
be a galla, spostando ulla di peso pan al
proprio, n pi n meno come se fosse nlllits.lo sulla barca.
51. VELOCIT E LUNGHEZZA DI UNO SCAFO
Perch la velocit massima di un natante cresce con la lun-
ghezza?
Le onde prodotte dall a prw.l sono la!'lLO l'i li separate LI(\.
loro quanto maggiore la velocit A .un certo
punto, la distan:r..a trd due onde successIVe eguaglta la. lun-
ghe;r..za dell ' imbarcazione: allora , quando la seconda SI for-
ma. la prima V<1 il sovr.tpporsi " II ' onda genera la a poppa,
I(\.fforzandola. Il natante risplta cos int1<l ppolato nell ' av-
vallamento tra le due creste. Una velocit maggiore impli-
che re bbe un fon e aumento ne lla resiste nza all ' avanza-
mento. Pi corto il natante, dUllque, pi presto si 1<lg-
giunge la velocit limite.
52. SOLLEVARE UN'AUTO CON UN DITO
Come mai il sollevatore idraulico - di uso comune nelle
officine meccaniche - permette di alzare un'automobile
4 \
agendo con forze eccezionalmente basse, diciamo di qual-
che chilogrammo?
Secondo il pri ncipio di Pascal, la pressione appli cata a
un Ilui do in .equi li bl"io trasme tte inalterata in ogni
pUOlO dcI flUi do. nOll che all e pareti del reci pi e llle che
lo comicne. La pressione ];:, forza agente sull 'unit di
superficie. Un sollevalore idraulico si pu sche mati zzare
come un sistema di due vas i cOllluni ca nti aventi sezioni
molto diverse tra loro - per esempio l cm
2
e 300 cm:! _
chiusi da pistoni. Pre me ndo sul pistone sottile con una
spin ta, diciamo, di 5 chilogrammi, si ottie ne di soll eci-
tare verso l'alto il pisLOne pi largo con una forza lre-
ce nLO volte maggiore, ossia di limI to nne llata e mezza,
quanto basta per soll evare lIna vCllura. Precisazione ne-
cessaria: po ich l' energia non si crea n si distrugge, il
che po rta a solleva re la vettura, anche volendo
Ignorare ogni forma di pe l'dita per attrito, no n pu su-
perare quell o compiuto sul pistone sottile. Ma il lavoro
pari <I l prodotto de ll a forza per lo spostamenLO: dun-
que. per Ottenere anche un modesto soll evame nto della
Occorre far avanzare il pistone su cui si preme
d i un lungo tratto.


, ,
42
53. PORTANZA DELL'ALA
. Il' '
Che cosa fa s che un velivolo possa sostenersi ne ana.
Perch necessario che la sua velocit non scenda sotto
un valore critico?
Per capire:: il conceno di f)ortanw, di un ' ala occorre ri chi a-
lIlare una legge fondament ale dci gas perretti, nota come
legge di Bernoulli , in base all a q ual e pi alta . la velocit
del gas, pi bassa la pressione che esso
perfi ci con cui a contatto. 11 profi lo dell ala e studiato IO
modo che il flusso dell 'ari a si addensi sopra l'ala e sia ra-
reratto sottO d i essa. Per la costanza dell a portata, la velo-
cit del gas sopnl l' ala deve all o ra essere Ina.ggiore
in un liume che si restringa) . Per la legge ch Bemoulh, la
pressione (e la forza) eserci tata dall ' aria in corsa si diffe-
renzia allonl in manierd. opposta, ossia p i fone dal bas-
so verso l'alto che viceversa, cos da consentire il solleva-
mento. Nalllrahnenle necessario che la spi nta risultante
sia al di sopra di una certa soglia, in proporzione al peso
del velivolo. Lo stesso meccanismo fi sico della portanza,
applicato all a rovescia, vale per gli alettoni stabili zzatori
delle auto da corsa.
SPINTA

Negli aerei odierni, hl pon anza delle ali vie ne
in rase di decollo e atterraggio tramite i jltl/JS, alettolll che
43
vcngono rilralli duramc il volo regolare, ovviamellle mc-
no impegnalivo. Occorre p" ccisal'e che la descrizionc in
della legge di Bernoulli , valida per un fluido per-
lello, non esaurisce gli aspe tti panicolari del fenomeno
per i quali si dovrebbc tencr como dell a viscosi l
e forze di comano trd aria cd ala. Il problema, nella
sua II1 lerCzza, non di faci le impostazione.
54. SVENTOLO DI DRAPPI
Perch la bandiera sventola? Che cosa determina la fre-
quenza dello sventolo?
Se il vento fosse rigo rosamente costant e e uniforme e la
bandi era priva di qualsias i difeLlO, essa si ste.
sa, scnza o ndeggiare. Ma ci no n mai il caso. Basta che
penurbazione nel flusso dell 'al'ill produca
ulla piccola picga rigonfia del tessulo, che questa si trovi
soggeLla agli stessi eflctti discussi per l' ala di aeropl ano.
Sul lato opposto III rigonfiamento l'aria perdc velocit,
provocando un aumento di pressione che tende a far cre-
la dimensione della piega. Nel contempo la piega,
(h\'enula onda, scorre lungo la bandiera nel senso del ven-
lO, all' estrcmit.. il conti nuo ripetersi di queslo
meccan ismo che dClermina lo sventolo. In modo ovvio si
intuisce che la frcquenza dello sventolo tanto pi
pi la ... lung-.:I. , perch occorre un tempo
magglorc a compi ere ciascun ciclo completo.
55. VELEGGIARE CONTROVENTO
Perch tula barca a vela pu avanzare in senso contrario al
vento (fino a un angolo di circa 45")?
44
La spinta del vento sulle vele un 'altra dell a
legge di Bernoulli . La forma della vela c 111
che , sotto razione gonfi ante del VCl1lO, essa prenda CUI -
vattlra. Il vento, sul IalO convesso della vela, ha vcloclta mag
gio rc chc non su quello concavo. in mo?o simil e di ae-
roplano. Si crc." ulla differcl1Z<\ una. spmta
la agente sul Ialo concavo. Pc r chlanre le Idee, COI15I-
deriamo il caso di vento all'ravmo, OSSia diretto ad angolo
rctto rispettO allo scafo dell' imbarGlz.ione. La
trasversale dell a spinta viene conll(15t31:.:'\ dalla denvd, per CUI
il natante, lateralme nte, si sposta molto diflicil.mentc:
componente longhudinale dell a spi nta. .hbera di far
avanzare lo scafo lungo la sua naturale linea (h sCivolamenLO.
con questo assetto, e no n Ulllto con il, vento in poppa, co-
me si suole dire, che la barca a vel a ragglllllgc la
locid. Sc ora si orienta lo scafo in modo che il venLO arriVI 111
direzione p;.wlialmcnlc contra ria, fino a
certo limite, rimane possibile (andatun:\ di balma mosu:"ta
figura). Sotto i 45 di angolo con il vemo, la spinta utIle di-
miuuisce con l'angolazio ne controvento, a un punto
sa divema insufli cicnlc a vincere gli aurili ed meccam-
smi contrastanti il 1110to, cos che l' avanzamento SI arresta.
SPINTA
GLOBALE
SI)INTA,.
UTILE
SPINTA LATERALE
VELA
""'; __ DERIVA

DEL VENTO
''/ W'WINDSURFVISTO DA SOPRA
PINNA
45
VII. LUCE E VISIONE
56. ET LUX FAGrA FST
Che cos' la luce?
Che cosa la luce? forse, come proponcv-d Pl aLOne, una
sostanza prodotta dagli occhi? Oppure, come sugger
Isaac un fasci o di corpuscoli emessi dalb, sorgcn-
e dlrCltl,vcr:so Il ?Slro occhio? O forse, secondo l'opi-
nione degli SClenzlau del secolo scorso, un'onda materia-
le, viaggiante in un misterioso mezzo detto eLen!, cos come
il suo no trasportato dall e osci ll azioni delle molecol e dc l-
l'aria? A met dcIrOuocento . .James Clerk Maxwell selbili-
,la luce un'onda elettromagnetica, ossia un' onda
!Il Cl,lI SI pr? pagano un campo elettrico e un campo ma-
g netico osclllallli ad altissima frequenza (qualcosa come
5x J 0.
4
hertz, dove un hertz corrisponde a una vibrazione
al secondo). Il campo elettromagnetico si propaga anche
nel VUOlO: no n necessalia, cio. la presenza di materi a
per il suono, Non esiste, in particolare,
na di Il e1etu-omagnetico generato
dalle osclllazlol1l di canche elettriche - ioni ed elettroni _
che hanno luogo nelle trasformazioni fisi che c chimiche
della mate ria. Tali cari che si comportano come minuscole
antenne che irrddiano energia nello spazio L<l
pu dunque definirsi come il veicolo che trasporta CI
distanZi:!- l' energia onica. Nella visione moderna, maturata
i lavori di Max Planck e di Albert. Einstein, la luce ha
slIllultaneamcllte natura ondulatol;a c natura corpuscola-
46
re. Quest'ultima va intesa nel scnso che l' energia
trasportata pu solo manifestarsi r .iccole qU,<lntit fintte,
quanti di luce o fotoni . La ciu-altenstlca r>.ecuhare
ce, rispetto ad altre o nde elettromagnetiche - l,:dIO, InI-
croonde, calore, rAggi ultraviol etti , X e gamma - e
sa pu indurre. an;vando.sulla relil,la, reazi,on.i fot?chlml-
che che generano impulsi o segnali nervosI dll'etu al cer-
vello, La regione di lunghezze d ' onda visibile all'uomo va
da 400 nanometri (violetto) :.t 700 nano meu-i (rosso cu-
po). L'occhi o non pu re ndersi conlO della nat.ura
quantica della luce (perch, in (11
minazione, riccve pi o me no sovrappostl un gra ndiSSimo
numero di fOLOni ), n dcII 'osci llazione de l campo elettro-
magnetico viaggiante, pe rch essa avvienc il
s alt.a a non poter essere scg-uita nei processi fotochullICi
della retina, L' occhio pe rcepisce soltanto un' intensit glo-
bale media, ddinil<t dall 'ene rgia ottica che perviene sul-
l'unit di superficie della n :tina nell ' unit di tempo.
57. LEVITAZIONE OTTICA
Con un pennello di luce, per esempio generata da un la-
ser, si possono tenere sollevati piccoli oggetti di forma op-
portuna, come con uno zampillo d'acqua si sostenere
una pallina da ping-pong. C' un parallelo tra I due feno-
meni?
Il fenomeno del sostentame nto d i una pallina da ping-
pong per mezzo di un getLo d ' ac(lua ben noLO, e si
gOl con le forze impulsive che si sviluppano nell'urto h-
quido con la base della pallina. Per ,la form,a
tali forze hanno un andamento a sunrnctna Circolare, di-
ciamo a imbuto, tali cio da trattenere la pallina media-
mente nel punto centrale dci geuo (le tluttuazioni del get-
47
GETTO
D'ACQUA
FASCIO
LASER
lO, Ilallira lme nte , fanno danzare ,. '.'
teristico) L"d' : a pall llla 1Il modo carat-
o I emICO mecc<lllIsmo spie ' I r.
la Icvitazione prodotta d I I ga I c nomeno del-
o a asc", Infatti i [OL . cl Il
In quanto aventi anche natura C" 011 1 C ,a luce,
ulla quanti t di moto Col d 01 puscolare, possIedono
wrbidi, i !aLOni gli ce'dO" OPen o oggcuo capace di .;t,s..
energia e ql ' " d'
sappiamo che questo comporta lo s' ' I moto e
sive e di pressione (I .. ." ,. /' . uppo I for/.c impul-
'Jl'P.llwne (l mdW2.lOne).
58, SPECCHIO METALLICO
Perch un metaUo ben lucidato riflette la I '
speculare? uce In modo
.. E s come secondo raggio suoI . .
i n suso . D' . e lISClr del pnmo e risalire
. o., , COSI ,lIlle dc flll sce la riOessioll I . .
11 0S1 che gi ungono a una su e rti . luml-
mente liscia vengono ,'iO ,.P cle metallica partlcolar-
essI Hl modo che l'allgol d" ,
o I II1 CI-
48
OGGETrO
POSI ZIONE
IMMAGINE
SPECCHI O
L'IMMAGINE SEMBRA
PERVENIRE ALL'OCCHIO
DA DIETRO LO SPECCHIO
denz' l sia eguale a quello di rifl essione, Quest'l condizione
geomeu'iGl fa s che all' osservatOre essi g iungano ri spet-
ta ndo in modo esallo la coll ocazione dci vmi punti del-
l'oggetLo cl<l cui provengono, in modo non diverso (hd ca-
so dell a propaga zione dirella della luce, L' immagine dd-
l'oggetto risulta dunque indisLOl'ta, be nch virtuale (l' os-
servatOre vede l'oggcuo dietro lo specchi o e non dove
esso realmente si trova),
59. METALLO NON SPECULARE
In che cosa differisce un metallo ben luci dato da uno, di-
ciamo, satinalo, oppure sabbiato, fortemente ossidato?
Inoltre, in che cosa consiste il processo di lucidatura?
Un metall o lucidatO ha una supe rficie mol to al-
meno sull a scala dell a lunghezza d ' onda de ll a luet:. Al-
lorch la planaril superficiale del me L ..d lo "i(-n<:: ridotta
da un qualsiasi trattame nto chimi co o meccanico, la ILI-
ce non viene pi riflessa in modo specula re (angolo d i
incide nza eguale all 'angolo di l'i fl essio ne), ma subi sce al-
me no parzialmente il fenomeno dell a diffusione. Essa
viene all o ra l'iflessa in vari e direzioni , cos che l'immagi-
ne detrogge u o osservato divien e confusa, o completa-
mente an nullala ne l limite di superfici molto ruvide (ci
che avviene, ad csempio, per sabbiawra), Quamo a l
meccanismo dell a lucidatura, per quanto si deLLO esso
consistc ne l li vell ame nLO dell e pro tuberanze superfi ciali
de l mCla llo, fino a rende r/ e inferiori alla lunghezza
d'onda dell a luce, Il modo pi di rello di ottenere ci
quello di strofinare il metallo COntro una superficie _
panno, canone o altro - int l"isa di ulla pasta d i polvere
fini ssima di diama nl c o d i altro malerial e di e lev'dla du-
rezza, per esempio , 'all umina
LUCE
60. FIBRE OITICHE
SUPERFICIE LUCIDATA
RII-LESSIONE SPECULARE
SUPERFICIE SCABRA
RJFLESSIONE DIFFUSA
'"
In che cosa consistono le fibre ottiche e a che servono?
La luce pu essere convogli ata atlraverso un mo di vetro,
quar-.m, o materiale plastico trasparente, per elTetto dell a
rit-lessione inte rna totale , La luce, incidendo in modo qua-
si radente sulla parete interna del fi lo, viene nter.unente
50
LUCE
ri fl essa e si propag-.a da un estremo alraltro
zabili perdite. In medici na e chirurgia le OlUche - \Il
pl-.alka una treccia di tili - permettono d i es pl o rare
un c nnello di luce parti interne del umano, SI,IIIO
ess: o rgani o vasi sanguigni . I.n ,telefoOla"
usate pel' U<l.'i portarc un d.'
assai pi che i ll1\dizio nalr cavr d i rame - dali., st.lZlonc l
smil1.CnlC alla ricevente. Pe r quesLO
le, una conversione da segnale a
viceversa, cosa che oggi resa pOSSibil e dm mi croscopi CI
laser e converti tori a semicondutLOre.
61. INClDENZA RADENTE: TUITO DIVENTA
SPECCHIO
Perch qualsiasi superficie capace di riflettere, se osserva-
ta on luce quasi radente, appare riflettente al 100% come
un: specchio perfetto? (Esempio: i riflessi in un lago del
sole e della hma quando sono bassi sull'orizzonte).
Il potere rillellente di Lill a superficie che separa due
diversi varia con l' angolo d i incidenza dell a . .t'er
rirsi al caso specifico ,uia-acqua, la luce chc inCide CI c
5\
pcrpcndicolal'meme sull ' acqua viene riflessa in misura tlcI
2%. La riflessione l'imane circa costante per angoli di inci-
den?..a obliqua non Lroppo grAndi, ma crcsce rapid<lmclllC
quando la luce incide con angoli supcl'iori ai 6()O, pe r rag-
gi ungel'c il 100% a incidenza rddente. In quesLo lilllile.
l'acqua appare un amentico specchio e il suo colore di-
vema del tUllO imperccpibile, persi no nel caso in cui fosse
intensamente colorata. Lo stesso vale, naturalmente, per
altre coppie di mezzi, per esempio aria-vetro.
62. MICROLUNE DI POLVERE
Perch il pulviscolo sospeso nell' aria si vede particolar-
mente bene allorch il sole penetra in un ambiente OSCUl'O
attraverso una feritoia?
L' uso di un sollil e fascio di luce. consente ndo di mante ne-
re 1'<Ullbiente in parziale oscurit, favori sce l'osservazione
dci fenomeno. I granelli di polvere che si Lrovano sul per-
corso del fascio diffondono la luce in tuHe le di.'ezioni e si
rendono penallto visibili in modo analogo all a IUll a il ei
ciclo noltumo. Tali granell i sono in genere di dilllcll sioni
assai magbriori della lunghezza d ' onda de lla luce, per cui
la d ifTusione di tipo acromaLi co e i granell i appaiono
bianchi, esaUamente come avviene per la luna.
63. L'AUREOLA VIOLETTA
Perch, osservando una figura su sfondo luminoso nttra-
verso un fiJtro di vetro blu-violetto, i suoi conLorni app .. io-
no circondati da una specie di alone soffuso? (Argomento
usato dai fautori della bioenergia per dimostrare
za della stessa).
52
L'occhio umano poco sensibil e al colore blu-violetto per-
ch i receltori fOLOse llsibili per tale regione speLtralc sono
i coni deltcrw ti po, in numero ass., i minore chc lI on quel-
li del primo e secondo Lipo. 1.<, loro bassa
de incide anche sull a delinizione dell e imlllagllll, che e (h
, .
necessit limitata perch i coni sensibili al blu-vlolello s,o-
no parecchio distanziati l'uno dall 'altro (i l p' II, l1Ic1o, in fo-
tografia, potrebbe essere una pell icola a gr'ana I n
aggiunta, in presenza di debole segnale, il
la regione della reti na da cui auinge altro
fallore che va a scapito dell'acume VISIVO. Comc nsullato,
un oggetto osservato in tal e luce non prescll t.a COli torni
netti , bCll s allargati in una specie di confuso alone. L' cf-
feLLo particolarmente evide nte se lo sfondo luminoso e
in buon contrasto con la fi gura osservala, come pOlrebbe
essere una spiaggia dietro a un profi lo umano.
64. lAMPADE ANNERITE E LAMPADE ALOGENE
Perch il bulbo di vetro dj una comune lampadina a fila-
mento incandescente diviene gradualmente pi grigio man
mano che la lampadina viene usata? Perch ci non si veri-
fica con le cosiddette lampade alogene, malgrado queste
operino a temperature ancora pi alte?
A causa dell ' alta temperatura dci flamcnlO
le il IlI dallo che lo cosLituisce - osmio, lungstcno - tende
a e a depositarsi sull ' involucro d i vetro, iII quan-
to superli cie pi fredda dell ' inte ro sistemol. Il
lal'g'dillente risolto nell e lampade <.t. logene , o ,Ii quarlo-Io-
di o, le quali oltretullo consentono di portare senza danno
il filamento a temperature prossime a quella di fusione del
melallo - 3410 C nel G ISO del tllngsleno - cun un nolevo-
le incremento nell 'eflicienza e nell 'emissi()I1e bili e violet-
53
ta (e quindi una colorazione pi bianca della luce). Ci
olle nUlO introduce nd o ne l bulbo d e ll a lampada limi
scheggi<t di iodio: questa, reagendo con i vdpori di tung-
steno, forma ioduro di lungsteno, una sostanza gassosa.
Quando le sue molecole passano in vicinan7.3 del fil amen-
l? incandescente, ,'e ngono scisse dal calore, con rideposi-
zione del tungsteno sul fil amelllo (che pertanto non si
e ripri.s tino della dose iniziale di iodi o, pe r una
npetlz10ne del Ciclo, leori camente scnl.a finc.
65. rL lASER
Qual la ragione fisica per cui un laser produce un fascio
di intensit luminosa di gran lunga superiore a quella, per
esempio, di un torcia elettrica?
I (Oloni emessi da un laser, oltre che spazialmc llle collim;'l-
t.i, sono tutti coerenti t.ra loro, nel senso che il lo ro contribu-
to al campo dcttromagne Lico della luce escl usivamente
additivo. L' intensil luminosa cresce con il quadrdto del
campo, dunque il meccanismo di sommare i campi ha sul-
l'imc nsit un c Aeao ulteriormente ampl iala. Nell e nor-
mali sorgenti di luce, anche se collimate com' una torcia
e lettrica, i fotoni vengono generdti in modo incoerente,
ossia del tutto scorrclato. I loro contl-ibuti al campo elet-
tromagnetico si combinano a caso, potendo ri sultare an.
che opposti. Il I-isultato fina le che l'intensit luminosa
di moltissime volte pi debole.
54
VIII. MECCANICA
66. ORfGrNE DELLE STAGIONI
Qual l'origine delle stagioni? Non certo quella della di-
versa distanza della terra dal sole, visto che il 21 dicembre
la terra si trova al perielio, cio nel punto pi vicino al so-
le, e raggiunge l'afelio, il punto pi lontano, all' inizio del-
l'estate!
stato rife ri to che , pOSLO di fronte a lIna simile domanda,
un uditorio di giornalisti statunitensi si trovato in sor-
prendente difTi colt. L'asse terrestre i;! inciinaLO rispetto
al piano dell 'orbit che la tcrra descrive attorno al sole.
Per l'emi slero settentri onale, il freddo si ha qmllldo l'in-
clinazione tale che il sole a mezzobri orno si trova basso
soprd l' orizzonte; il caldo <Iuando, ? ..
l'incl inazione fa s che il sole a mezzogiorno passI pltl VICI-
no all o zenit (l' energia solare incide nte sull ' unit di su-
perfi cie terreSti-c , in ta l caso, alquanto maggiore, per
ch i rdggi arrivano circ perpendicolarme nte). Inoltre,
nel primo caso il giorno breve, nel secondo lungo, con
una maggiore quantit di calore rdccolLa . 1..<.. distanza ter
I<I-sole un fattore secondario, tanto pi che l'orbita non
si discosta eccessivamente da una circonferenza. V.l inve-
ce sOltolineaLO che i massi mi di freddo e di caldo giungo-
no circa un mese dopo i tempi ideaimellle previsti , a cau-
sa dell ' inerzia termica del te rre no e dell ' atmosfera, che
non si adeguano in modo istantaneo all e variate condi zio-
ni . Naturalme nte, per l' emisfe ro meridio nal e, il discol'so
55
interamentc rovesciato. Lasciamo al letLOr'c il compi Lo
di meditare su come si presenta la situazione a livello del-
l'equaLOre.
67. PESO E VELOCIT DI CADUTA
Perch una palliDa di piombo e una eguale di. sughero non
cadono con la stessa velocit, pur essendo egua lmente
soggette, entrambe, all'identica accelerazione di gravit?
QUESTO O QUELLO
PER ME PARI SONO
t
, t-
'e
RAGIONAMENTO PER ASSURDO DI GALILEO
In effetti le palline di sughero e di piombo cadreobcro
con la stessa veloci t se si trovassero nel vuOto. Nell"<t ria,
alla forza di gravit, che produrrebbe eguale accelennio-
ne nelle due pall ine, si oppone la for za d ' attrito. Questa,
aumenta ndo con la velocit di caduta , ris ulta presto
eguale al peso del sughero, ci che rende mdl;\ la forza
globalc agente su di esso. E nu ll a dunque l ' accele razio-
ne, per la legge di Newton (ma non la veloci l, natural-
me nte, basti pensare al molo del paracadlllista). Ne l ca-
56
so de l pi ombo, il peso della pall ina rimane pre ponde-
, rant e ri spetto alla forza d 'attrito, ed essa procede in ca-
dut a pressoch libera, continuando ad accrescere la sua
veloci t. Questo fu un proble ma che inte ress a fondo
Galileo Galil ei. Si racconta, con be nefi cio di inventario,
che pe r chiari rsi le idee su queslO proble ma egli lasciasse
cade re oggetti dalla IOrre di Pisa. In realt. Galileo si po
neva la questione in modo pi sottile, considerando non
gi due oggetti cos dive rsi come una pall ina di piombo
e ull a di sughe ro, bens due oggetti siinili . come due cor-
pi de ll o stesso material e. diffe renti solo nelle dime nsio-
ni . Egli afferm che, ave si potessero escludere gli effeui
di <llIrito de ll ' aria, i due corpi dovre bbero giungere a
terra nell o st.esso istallle. No n sappiamo esattamente se
egli fu mai in grado di fare i dovuti esperime nti , ma co-
nosciamo l'argomento che egli propose a sostegno della
sua conclusione, un inoppugnabil e gedtmken experiment
(vedere: Discor.i intorno a due nuove scie'llu). Nell e nostre
parol e semplifi cate, esso suona come segue. Supponia-
mo pe r un momento che, anche nel vuoto, il pi pesante
dei due corpi, come il senso comune ci suggerirebbe, ar-
ri vi a te rra per primo. Ripe ti amo ora l 'esperimento
une ndo insie me i due corpi in Ill odo da avere un ogget-
to pi pesa nt e. Questo dovrebbe cadere a terra in un
tempo pi breve e dell'uno e dell 'altro dei due corpi
presi indi vidualmente. Ma si pu ragionare anche cos: il
corpo pi peS<lllle, dovendo cadere' pi in fretta , trasci-
ne r il corpo pi leggero facendolo scende re pi veloce-
ment e. Questo, pe r contro, agir da fre no sul corpo pi
pesante, rall erHandone un po' la velocit di caduta. Allo-
ra il te mpo di cadula fini r pe r esse re inte rmedio tra
quelli mi surati sepa ratamellle per i due oggetti. Due ve-
rit contrastanti , ma egualmente valide. Dunque l'assun-
to ini zial e, che il corpo pi pesante scenda pi veloce-
me nt e, deve essere erraLO.
57
68. SATELLITI ARTIFICIALI
Perch i satelliti artificiali, per mantenersi a lungo in or-
bita, debbono viaggiare a un'adeguata distanza dalla
te rra?
L'o rbita su cui viaggia un satelli te anif cide la t rai et-
loria lungo la quale la fo rza di attrazio ne gravitazional e
esercitala dall a tcrra eguagli a la for za centrifuga agente
sul satelli te (quest ' ulti ma, pe r un dato raggio dell' o rbita,
supposta circolare, la lllO maggio re qU<lmo pi g rande
la velocit dd satellite). Se il satellite dovesse trovare
resiste nza lungo il suo cammino e pe rde re e ne rgia, la
forza gravitazionale fare bbe scende re il sate ll ite su r' lggi
o rbitali sempn: pi picco li , fino a farl o cadere al suolo
con lill a traie LLOri a spiraleggiante. Di qui la necessit di
po rlo in un ' orbita di raggi o abbas tanza grande da man.
lc ne rlo all 'estem o dell 'atmosfe ra, dove non subi sce lIrli
con le molecole dcll 'ari a.
69. SPEZZARE UN MATTONE CON PICCOLO
SFORZO
Perch c' chi riesce a rompere un mattone con un sempli.
ce fendente della mano nuda?
Poich ne ll 'ope razione si utili zza una for za di lipo im
puL'i ivo, com' quell a che si produce negli urt i tra corpi ,
possibile re nderb surticie ntemcllle alla da infrangere
un oggetto soli do come un mattone. Si pu sti ma re, pc ,
la fo rza agente, un valore pari a 24 quintali ! Occorre,
na turalme nte, la dovuta preparazione mentale e della
mano, che deve sviluppare. nel punto di impatto, l'op
portuna call osit.
58
70. ALTERNE VICENDE DEL CHIODO
Perch si pu piantare un chiodo nel legno duro anche
con un modesto martelletto, ma non premendo su di esso,
sia pure con la forze riunite di pi persone? Inoltre, come
si collega il colpo di martello sulla testa del chiodo con l'a
vanzamento della sua punta?
L' urto della martell ar",- sviluppa un",- forza impulsiva molto
pi el evata che non la fo rza associata all a spinta statica de l
le braccia. La fo rza e la consegue nte deformazio ne del
metall o si producono alla testa del chiodo, dove awiene
l'urto, ma si propagano lungo il chiodo come onda di
pressione, raggiungendo la punta. Giacch la pressione
data da forza diviso area, alla puma essa diviene molle vol
te maggiore che non <l lIa testa del chiodo, cos che la sua
penetrazione nel legno risulta ul teriorme nte faciliL."t t<l.
7 I. TAGLIARE A DOVERE
Che significa f"lSicamente affilare una lama? Perch il suo
movimento a sega favorisce di molto il taglio?
Afl lare lilla lama signifi ca fende rne pi sotti le il fil o, cio
la superficie di contaUo con gli oggeui da tagliare. A pa
....
'* '*
r+
'*
""
'* '*
"" '* '* '*
59
ril di forza appli cata, la pressione della lama aumenta in
ragione .inversa a tale supe rficie. Il movimenlo a sega per-
Ill elle:: (h sfrullare la maggior efficacia di uno sfol7.o di ta-
gl io nel rompere i legami tra panicelle coslitucllli il matc-
,ialc. Esempio elementare: assai pi facil e lacerare lIna
GII:la da gioco tirandola in direzioni opposte perpendi co-
lan alla carta, che non parallele alla stessa.
72. URTI CON CORPI DURI E MORBIDI
Perch una sfera d'acciaio, cadendo su Ull piede, fa assai
piil male di un' identica sfera di gomma, seppllre zavorrata
aU'interno di piombo cos da avere lo stesso peso?
SFERA D'ACCI AIO
SFERA DI GOMMA
Ci che v' lria, ne i due casi, la durata dell ' urto. Nel ca.
so della sfera di gomma, la grande deformabilit del ma-
teriale fa s che dal momento del primo impatto al mo-
mento del distacco trascorra un intervallo di tempo assai
pi lungo che no n nel caso di una sfera ri gi da, com'
quell a d i acciaio. La for za impul siva associata all ' urLO
d l ~ n q l l C e nor me me nte pi alta in qucst' ultimo caso, con
le dovute conseguenze sul dolore e sul dann o. L'effclto
ammnrli zzan1C delle imbotLilUre degli spigoli - c de ll 'o
hag nell e li ut O - dovuto a ppunto a questo fa lla, il tem-
po d ' urto.
60
73. SCONTRO LETALE
Come mai i danni prodotti nello scontro frontale di due
automobili che vanno, diciamo, a 100 anzich a 60 Km/ h,
si aggravano molto di pi di quanto non lasci supporre, ot-
timisLicantente, l' incremento di velocit?
Assu mendo. per sempli cit<.. , che le auto siano eguali , nel-
l'urLO fronlale esse devono giungere a un arresto compie--
to. Ci implica la dissipazio ne quasi islan L."l nea dell a loro
energia cinetica complessiva, Quest'ultima a umc nta con il
quad rato della velocit: nel G ISO di 60 Km/ h perci pro-
porzio nal e (I 2x60:l = 7.200, pe r 100 Km/ h proporzionale
li 2x l 00
2
= 20.000, ossia quasi tripla. Non raro sentire
pe rsone che negano questa circostanza, affermando con
sicurezza che un buo n guidaLOre il 100 all 'ora meno pe-
ri coloso di uno cattivo che viaggi a 60 (come se gli inci-
denti , oltretullo. non potessero lrdrre origine anche dagli
imprevisti o dagli errori altrui ).
74. CADUTA DELLO SCAlATORE
vero che lo strappo subito da un rocciatore in caduta li-
bera, quando la corda cui assicurato arriva a tendersi,
lo stesso se il volo di tre o di trenta metri? In parole di-
verse, vero che la probabilit di rottura della corda
eguale nei due casi, e per quale ma Livo?
Per quanlo possa sembrare incredibil e, un rocciatore che
cada per un trallO molto breve o molto lungo, restando
appeso alla corda, ha egual e probabilit di essere ferito
dall o strappo o di rompere la corda stessa. Ci conse-
guenza del fatto che l'allungamento della corda quando
va in trazione cresce in proporzione alla lunghezza dell a
61
corda: ci conduce al risultato che la tensione cui sog-
ge!!a la corcla al suo massimo allungamento - tensione
che si tra.s.mcLLe eguale al corpo dell o scalatore e al punto
di fi ssaggio - indipendente dalla lunghcZ7.a della corda,
ossia del tratto di cadUla. Una stima dell a tensione massi-
ma. cui si perviene tramite il principi o della conservazione
dell 'ene rgia tOlale - meccani ca pi e1aslica - porta a un
valore di circa una tonnellata per la caduta di un adull.O.
pcr queslO motivo che i moschCLtoni usati dai roccialOl"i
sono per sopportare pesi non inferiori a 2 .. ton-
ncllal.C, vale a dire trem" o quaranta volt.e maggiori del pe-
so di un corpo umano.
75. DIFFICILE DA CREDERE
Perch un proiettile sparato orizzontalmente a grande di-
stanza tocca terra in contemporanea con un altro proiettile
che, allo stesso istante iniziale, viene lasciato cadere a terra
dalla bocca dell'arma sotto la sola azione del proprio peso?
TEMI'IIJI CADlJTA EGUALI !!!
Questa affermazione, fatta slOricamente da Galileo Gali lei
sembrerebbe a prima vista del tul.lo avventata. Queste s;'
no le sue parole (dal Dialogo dei 1lIassimi sistemi): .. quan-
do in cima a una torre fosse una colubrina Ii vell ar'I , e con
essa si tirassero tiri paralleli all 'orizzonte, per poca o molta
carica che si desse "I pezzo, s che la palla andasse a cade-
re lontana ora mill e braccia, or quattromila, or sci mi la, or
d ieci mila, e tc.. lUtti questi tiri si spedire bbero in tempi
uguali tra di loro, e ciascheduno eguale al te mpo che la
62
palla consumerebbe a venire dalla del pezzo sino a
terra, lasciata, senz'altro impulso, cadere sempliceme nte
gi a perpendicolo. Or par mentvigli osa cosa che nell' i-
stesso brevc tempo della caduta a piombo sino in terra
l' alLezza, verbi grazia, di cento bracci a, pOS.'i3 la medesima
palb, cacciata dal fuoco, passare or quattrocento, or mille,
or quattromi la, ed or diecimila braccia, s che la palla in
lutti i tiri parall eli all'orizzonte si traucnga sempl'e in aria
per tempi eguali ... quando non ci russe l'impedime nto ac-
cidentatio dell 'aria ..... Il motivo che il moLO lungo la di-
rezione ori zzontale non influisce mi nimamente su quello
lungo la verticale, che regolato cscJusiV"dmentc dalla for-
1..<1 peso del proiettile (ignorando, in buona approssimazio-
ne, l'effetto dell'attri to sull' aria). Il tcmpo per raggi unge-
l'e lcrra dunque identico, che l' oggeu o sia in viaggio
orizzontale o meno.
76. TAGLIARE IL VETRO
Per quale motivo UDa lieve incisione prodotta su una lastra
di vetro da una punta di diamante consente di spezzare il
vetro lungo di essa con uno sforzo quasi impercettibile?
Le crepe nei materiali , anche soltanto superficiali , per so-
lito si dipartono da quei punti dove esistono difetti struttu-
rali di un tipo o dell'altro. Eventuali forte applicate al ma-
teriale - per incurvarlo, ad esempio - tendono a concen-
u'arsi al vertice della crepa. Ci fa s che fone incapaci di
sortire alcun effetto sul materiale pe rfe tto. sono in gl'3d?
di provocare la propag-.d.zione della crepa lungo il corpo. E
il caso di una li eve incisione operata sopra una lastra di ve-
tro: una modesta fl essione della lastra provoca immediata-
mente la propab'Clzione del solco sino all' all ra superficie e
la completa scis.'iione del vetra.
63
IX. MIRAGGI
77. SPECCH10 D'ASFALTO
Perch, nelle giornate calde, una strada asfaltata sembra
coperta di chiazze che tuttavia si mantengono
sempre alla stessa distanza dall'osservatore?
il miraggio pi conosciuto c faci le da incontrare. Tuui
hanno nOl.alO, percorrendo una strdda asfaltala d'estat.e,
che essa presenta appa re nti chiazze di bagnal o, capaci di
rill c ucre la luce come specchi . Se si ce rca di avanzare
verso la zona bagnala, essa si all ontana cordsponrlenl.e-
mCIllC. I.'cffe uo dovuto all a presenza di Ull gradiente
termi co sopra l'asfalto: l'aria pi calda vi ci no ad esso,
per via de ll 'asso rbimenlo dei raggi solari, e diviene \'ia
via pi fredda con la quota. L'aria pi calda meno den-
sa c dunque me no rifnll1genlc. Il ri sultato che, nella
zo na sovrastante l'asfalto, i raggi luminosi incontrano
una continua variazion e del l'indice di rifrazione de ll'a-
ria, cos da subire una graduale rifrazione e un incurva-
ment o ne lla direzione di moto. Un raggio ch e si avvicini
al slIolo con piccola inclinazione, non giunge mai a 10C-
carlo, ma si pi ega verso l'alto. Se raggiunge r osservaLQrc,
verr:'i gi udicato n pi n meno che un raggio riflesso. In
d relli, se il raggio proviene da un oggetto, di quest' ulti-
mo apparir l' immagine virtuale capovolta, proprio co-
me se la strada fosse uno specchi o orizzontal e. Lo sposta-
mento in avanti della chiazza riflettente, quando ci si
muove verso di essa, conseguenza del fatto che per l'os-
64
servazione in .. riflessione- deve conservarsi un precIso
angolo di incidenza e di osservazione.
.....
.......
APPARENTE
CHIAZZA DI
BAGNATO
RAGGIO VERO
....
..............
.......................
Un effetto analogo si ha nel miraggio del laghetto o del
fiume in mezzo al deserto. In questo caso, ci che sembra
acqua non altro che una chiazza di cielo riflessa verso
l' osservatore. L'apparente movimento dell'acqua legato
alle variazioni di densit dell'aria unite alla sua turbolen-
za che rendono instabile il meccanismo di rifrazione dei
visivi . Si troveranno altri effetti del genere nei quesiti
che seguono.
78. TREMOLO DElLE IMMAGINI SULlA SPIAGGIA
Perch gli oggetti che osserviamo su una spiaggia assolata
ci appaiono tremolanti e dai contorni mal definiti?
A causa della rapida variazione di temperatura tra la su-
perficie della sabbia, rovente, e l'aria
tima viene posta in movimento. Inoltre, la ?e.nslta ana
non costante da puntO a punto, per CUI SI maOlfestano
fenomeni di rifrazione, ossia deviazione dei raggi lumino:-
si . I due meccanismi in combinazione causano l' effetto
tremolo e perdita di definizione dei contorni, in modo SI-
mile a ci che si osserva nelle stelle.
65
79. TREMOO DElLE STElLE
Perch le steUe non ci appaiono immobili, ma piuttosto af-
fette da un continuo tremolo? Perch tale effetto non ha
luogo per la luna?
il medesimo effetto di cui si appena parlato. L'aria nel-
l'atmosfera soggetta a turbolenze e presenta sensibili va-
riazioni di temperatura da punto a punto. L'effetto pre-
sente anche nell'osservazione della luna, ma assai meno
percettibile a causa delle grandi dimensione del disco lu-
nare.
80. INGRANDIMENTO DElLA MASCHERA
SUBACQUEA
Perch un pesce visto con la maschera da subacqueo appa-
re pi grande del reale?
Il sistema ottico costituito dai mezzi: acqua, vetro piano
della maschera, aria e 'Cornea costituisce una lente di in-
grandimento. Si pu stimare che "ingrandimento, rispet-
to all'immagine vista in aria a occhio nudo, sia circa 1,33,
cio pari al valore dell'indice di rifrazione dell'acqua.
66
81. MONTI SORGENTI DALLE ACQUE
Perch, in taluni casi, si vedono spuntare dal mare dei
monti che sono invece cos lontani da stare sotto la linea
dell'orizzonte?
Si ha qui un caso di miraggio superiore, un miraggio, cio,
dove l' oggello si presenta al di sopra della sua reale posi-
zione. La causa la CUrv'dtura dei raggi conseguente alla
variazione di temperatura dell 'aria - e della sua densit -
con l'alliLUdine. L'effe llo, ne ll a sua essenza, simil e a
quello che si riscontra nel miraggio dell 'oasi o in quello
noto con il nome di Fa!..'l Morgana, che fa apparire evane-
scenti palazzi sull 'orizzonte marino.
.. . ...
..
82. VEDERE PER CREDERE, NON SEMPRE BASTA
Perch non poche persone credono a cose impossibili,
quali i fenomeni di chiromanzia o certi eventi che sono s0-
lo apparenti? Esempi classici sono, nella prima categoria,
la ricerca di lUla persona dispersa tramite pendolino, nella
seconda, la convinzione che in determinati luoghi la legge
di gravit si applichi alla rovescia (caso di una strada, non
lontano da Roma, dove l'acqua versata a terra si spande-
rebbe in salita).
67
FORMA REALE CiO CI-IE Si VEDE
CAMERA DISTORTA DI AMES
Un evento dall'apparenza quasi magica, come il ritrova
mento di una persona scomparsa, grazie a pratiche chiro--
mantiche, quale il pendolino sospeso su una carta LOpo--
grafica che indirizza verso il punto dove fare le ricerche,
ovviamente fortuitO. Esso pu aver luogo allo stesso modo
per cui accade, una volta tanto, di vincere all a lotteria
(non rientra in questa categoria, natur,almente, il caso in
cui esistano sufficienti indi zi da consentire a un sagace
chiromante di formulare delle supposizioni all a manierd
di Sherlock Holmes). Sebbene i tentativi per raggiungere
il successo possano essere ripetuti molle e molte volte, so--
no di gran lunga pi numerosi i fiaschi completi Ma di
tutto ci che non ha buon esilO si tende a non parlare,
mentre un solo risultato clamoroso pu attirare l'attenzio--
ne' di tutti. Cos, con pochi eventi abi li o fortunati , una
persona munita di opportune doti riesce a costruirsi, pres-
so un certo pubblico, fama di mago affidabi le. li meccani
smo favorito dal fatto che gli esseri umani provano una
grande attrazione per il prodigioso: esso genera una sorta
68
di fiducia, quasi una sicurezza, che possibil,e
re le leggi della natura, nell'cventuahta che SI
circostanze in cui le vie nonnali appaiono impercornbdl.
In questo atteggiamento, l' uomo aiutato dalla
natura della sua memoria, che sembra avere la facolta di
registrare solo certi eventi, quelli che senso
spicato, rigettando invece gli eventi, assai plU
che lo farebbero rimanere con i piedi saldamente piantati
per terra. Un elementare esempio di nostra
denza la comune sensazione che, quando SI deve apnre
una porta disponendo di due chiavi diverse, la prima es
sere provata sempre quella che non va bene. Se nOI
nessimo un registro dove segnare l'esito di questi evenu,
all a fine della vita scopriremmo che ci si verificato, in
modo pressoch esatto, solo nel 50% dei casi, come garan
tito dalla statistica.
Gli effetti cosiddetti telepatici sono un altro bell'esempio
dello straordinario potere di autoinganno di cui siamo ca
paci, A chi non capitato di un
amico per telefono nello stesso Istante 111 CUI lUi !a
cornetta per fare il nostro numero? Ma quante
di migliaia di telefonate abbiamo fatLO z:tella nostra vIta
che non sono rientrate in questa categona? Tra le poche
telefonate di cui ho ricordo, sono certamente incluse tutte
quelle che mi hanno fano, sobbalzare ,la lo:o.natura
chiaramente telepatica. E solo probablhta stausuca, na-
turalmente, ma un gioco piacevole - per alcuni di noi
forse un'ncora di salvezza - fingere che la questione non
stia in tennini cos banali. .
Venendo alla seconda categoria di fenomeni , quelli deci-
samente impossibili, come l'acqua che si arrJ.mpica per
una strada in salita, la spiegazione sta nel fatto che posso--
no sussistere particolari quadri ambientali capaci di ingan
nare la nostra percezione visiva. Tutti hanno
il famoso effetto falsopiano, per cui uno crede di Vlag
69
giare in pianura e invece si trova in salita. Le autostrade
italiane, contornate dalle pe ndenze alte rne di valli e
ne, sono un magnifico campo di sperimentazione per
sto genere di effetti. Mettere la quinta convinti di avere
iniziato la discesa, e dover subito scalare la marcia perch
l'auto perde velocit: a chi non mai accaduto? Il
no dell ' acqua che va contro la legge di gravi t di siffatta
natura. Sembra che in California vi sia un inte ro paese
ratterizzato da effetti di questo genere, per vi a della spe-
ciale conformazione del terreno dove esso sit uato.
Esiste un manufatto, la camera distorta di Arnes, mostrata
nel disegno di pago 68. che illustra esempl arme nte quanto
grande possa essere la falsit del nostro percepire in
liari ambientazioni. La camera ha una forma bizzarra,
segnata in modo da controbilanciare gli effetti della pro-
spettiva. Una persona che si sposti all'interno di essa, os-
servata con un occhio solo attraverso un piccolo foro nella
parete, sembra cambiare di statura in modo cos realistico
da lasciare l' osservatore senza parole. La spiegazione sta
nell ' attitudine del nostro sistema occhi o-cervello di
re la dimensione degli oggetti tarando, rispetto alla distan-
za, l' immagine che si forma sulla retina (una pe rsona che
si allontana produce sulla retina un ' immagine che va
picciolendosi di continuo, ma non per questo la si giudica
affetta da un accesso di progressivo nanismo). Nella came-
ra di Arnes, le due persone addossate agli angoli sono a
stanze alquanto diverse da chi osserva, una circa il doppio
dell'altra, ma il particolare disegno della camera, unito
l'assenza di stereoscopia dovuta alla visione monocul are,
non pennette all 'osservatore di awedersene, cosicch egli
valuta le dimensioni di ci che vede in modo del tutto
to. La camera di Ames fa giustizia completa di tanti pre-
giudizi legati a inganni dei nostri sistemi percettivi .
70
X. FATII DI NATURA
83. GHIACCIAI MORBIDI
Perch i ghiacciai, nel loro avanzamento a valle, aggirano
gli ostacoli - per esempio un grande macigno - anzich
sommergerli o scavalcarli?
Applicando l' equazione di Clausius-Clapeyron dei passag
gi di SlalO al sistema acqua-ghiaccio, si lrova che, pi alta
la pressione, pi bassa la temperatura di fusione del
ghiaccio. In altre parole, premendo sul ghi accio,
le farlo fondere anche a temperature inferi ori a zero gradi
centigradi ( ben noto l' espe rimento del fil o d' acciaio, re-
cante due pesi alle esu-emi t, posto a tracolla di un cubet-
to di ghiaccio: il fi lo tagli a il ghiaccio sgusciando fuori alla
base del cubello). Nel caso del ghiacciaio di montagna, il
GHIAC!p:
71
ghiaccio che giunge a contallO con una roccia vi viene
premuto dal grande peso dci ghi accio che sta pi a
monte. Esso dIVenta acqua e come tale scorre attorno al-
ricongelando non appena la pressione risulta
,E bene precisare che il comporta mento acqua-
ghiaccIO e del lutto peculiare, le altre sostanze avendo un
,di fusione che si alza con l' aumentare della pressio-
ne. CIO nasce fatto che il ghiaccio, a pariLr.1. di peso, ha
un volume maggiore dell'acqua, ci che in generale non
vero per altri materiali.
84. SCIVOLONI SUL GHIACCIO
Perch sul ghiaccio si scivola, ma non sul vetro o sul plexi-
glassI
che un. effetto di pressione all a Clausius-Clape)' l"on,
Il sVl luppato per attrito la causa principale dell o
SCIOglimento di un sottile velo d'acqua tra la suola della
scarpa e. la superficie ghiacciata. L'acqua agisce da lubrifi-
cante, nducendo a sua volta l' aurito, cui si affida intera-
mente la stabilit del piede. L' entit dello sli ttamento ri-
.dal comple mentare di questi due effetti , agenti
IO misura mlOore o maggiore a seconda delle circostanze
particolari Null a de l genere pu avvenirc, a
temperatura ambi ente, per altri mateli ali solidi per esem-
pio il vetro. '
85. IA PALLA DI NEVE
Quale meccanismo rende possibile fare una palla di neve?
Perch ci, in genere, non possibile con la neve che si
forma nei congelatori domestici?
72
A questa domanda si d una risposta analoga a queUa relati-
va ai ghiacciai, basata sull ' abbassamento della temperatura
di fusi one del ghiaccio sottoposto a pressione. Premuta tra
le mani, alle minuscole superfici di contatto dei singoli fioc-
chi - e comunque alla superfici e esterna d ella palla - la ne-
ve si scioglie, per poi ricongelare e fungere da collante per
le varie parti. Ci diventa impossibile se la temperatura del-
la neve cos bassa, che la pressione esercitata non basta a
far scendere il punto di fusio ne del ghiaccio sotto di essa.
Questo il caso della neve che si forma nei congelatori do-
mestici , la cui temperatura tipicamente di -20 centigradi.
86. SALE SULLE STRADE E ANTIGELO
Perch per eliminare il ghiaccio dalle strade le si cospar-
gono di sale?
L'aggi u nta di sale all' acqua ha l'effetto di abbassarne il
punto di congelamento (in modo analogo all 'aumento di
pressione) e quindi di farl o fondere pi facilmente. Ci av-
viene pe rch una quantit maggiore di calore deve essere
sottraua dalla soluzione per farla passare dallo stato liquido
a quello solido: le molecole dell ' acqua, pe r aggregarsi in
cristall i, debbono infatti affrancarsi dall 'azione attrattiva
delle molecole saline. Fenomeni ana10ghi sono responsabili
dell'elTetto anticongelante degli additivi che si mettono nel
radiatore dell 'automobile (pe r esempio alcool metilico) .
87. CALDO UMIDO E FREDDO SECCO
Perch il caldo diviene tanto meno sopportabile, quanto
pi elevato il tasso di umidit? Un effetto diverso dal
precedente, ma simile nei risultati, si ha per il freddo: ven-
73
sotto zero in alta montagna, dove l' umidit dell'a-
na e congelata al suolo, pu sembrare meno sgrade-
vole di qualche grado sopra zero in un ambiente ricco di
umidit. Qual il motivo?
Il che ci consente di trovare refrigerio in pre-
senza. di alta temperaLUrd quello dell 'evaporazione del su-
dore. Ci perc.h ogni d ' acqua che eV' apora consu-
n:
a
ben 540 piccole calo n e. L'evaporazione de ll ' acqua av-
tanto pi facilmente quanto pi l'ambiente esterno
al limite in cui l'umidit raggiunge il 100%, , 'eva-
porazione tOlalmellle inibita e il sudore si limita a scorre-
re sulla nostra pelle, senza che se ne tld.gga alcun benefi cio.
Nel caso del freddo in alta mo ntagna, l'aria secca ha una
conducibilit termica ed poco nell 'asporta-
re gener.lto dal nostro COI'pO. E come se, aLLorno a
SI venisse a una specie di calotta tiepida protet-
tiva. Tutto cambia, naturalmente, in presenza di vento!
88. REGOLARIT DELLE ONDE
Come mai il vento, con i suoi ref oli incostanti, determina
la formazione di onde aventi una periodicit defInita?
La superfi cie del mare soggetta a fluttuazio ni, dovute a
verticali agenti nel volume dell 'acqua. Prendiamo in
una pi ccola cresta e supponiamo che sia in-
da un colpo di vento, che deve scavalcarla. Alla som-
mit, l'aria si addensa e aumenta di velocit, riducendo la
pressione sul liquido (secondo la legge di Bernoul-
h) . L'opposto avviene negli awall amenti tm creste. Tenen-
do conto che l' acqua non un fluido ideale, ma viscoso il
m:ccani.smo in gioco risulta pi complesso, ma ci che
ta e che Il vento fa s che il dislivello trd valli e creste aumen-
74
ti e si sviluppi una vera e propria onda. A sua volta, l'onda
agisce sul flusso del vento imprimendogl,i un 'a?datura
pi casuale, bens guidata dalla geometfla.dell o.nda. SI
ripercuote sulla formazione delle onde adlacenu, nsul-
tano cos correlate a quella primitivamente formatasI.
89. RIPPLE MARKS
Qual l'origine delle ondulazioni periodiche che si vedono
sulle dlDle di sabbia (o anche sotto l'acqua del mare, vicino a
riva)? OJ.e cosa determina la distanza tra due creste successive?
C' qualche elemento di simililUdine tra questo
e il precedente. Si supponga di avere casualmente un PiC-
colo accumulo di sabbia, su una spiaggia altrimenti piana.
Il vento, che trasporta altra sabbia, tende a depositarla
ve trova un ' asperit, facendola crescere, ma nel contempo
proiettando per urto alcuni granelli di a una
distanza. Si forma cos una nuova o ndulaZIOne a una di-
stanza pari alla media dei salti compiuti dai di sal>:"
bia. Il processo si perpetua, anche perche gh accumuh
condizionano a loro immagine e somiglianza il flusso del
vento, fino a che si crea una successione regolare di ondu-
lazioni (ripple marks). Lo stesso identico effetto f'U, aver
luogo sul fondo del mare, l'acqua essendo Il
per il trasportO della sabbia. Altri fenomem conslmllt SI
hanno con la neve, che sui prati montani pu fonnare de-
positi ondulati allorch cade in presenza di forte vento.
90. LE ONDE SI SCHIERANO COME lA RIVA
Perch le onde, che in mare aperto si muovono in tutte le
direzioni, vicino a terra avanzano parallelamente alla riva?
75
La velocit delle onde dipende dalla profondit del mare.
A causa dell 'atLrito contro il fondo man mano che
si avvici nano a riva le onde subiscono un rallentamento. Si
supponga per un momento che un' onda si stia
do con un ' inclinazione rispelto alla ri va: le parti pi
ne avanzeranno pi rapidamente portandosi in linea con
le parti pi vicine, cos che l' onda si render parallela alla
spiaggia. Si pu avere un'eccezione al meccanismo
to quando si tratta di onde sollevate da un vento locale
che soffi in direzione obliqua rispeuo alla terraferma.
91. ONDULAZIONI STRADAU
Come si formano le ben note ondulazioni del fondo di
una strada bianca, separate tra loro di qualche decina di
centimetri? E le analoghe ondulazioni su una pista di sci,
soprattutto nei punti dove i passaggi sono obbligati?
La risposta in qualche modo simile a quella data per i riJr
pk marks. In questo caso, l'agente esterno sono i pneumati-
ci delle macchine. Si parte da un iniziale avvallamento, do-
vuto per esempio allo scorrere di un filo d'acqua dopo
verno. Se una ruota d ' auto vi penetra, essa tende ad
mentare lo scavo dalla parte dove urta, indi supera la cresta
e ricade per erodere nuovamente il terreno a una distanza
che dipende dal diametro della ruota, dalle caratteristiche
del molleggio, eccetera. Le successive automobili sono me-
no libere di scegliersi un proprio comportamento. essendo
sempre pi condizionate nei loro sobbalzi dal tracciato che
si va formando. Cos esse scavano in modo sincrono con il
movimento di chi li ha preceduti , portando gradualmente
alla condizione finale di estese ondulazioni aventi un perio-
do pi o meno costante. Nel caso di una pista di sci, il feno-
meno avviene per cause del tutto identiche.
76
XI. LO SPORT
92. SALTATORI VARI
. . l'asta cercano di
P
h ' saltatori in lungo e l saltaton con
eTC e I . , di iccare il salto,
acquistare un'alta velOCit prun
a
sP . 11 .
tre i saltatori in alto si avvicinano all'asnce a a pa5S1
vamente tranquilli?
I
ta ovvia un corpo
QuanLO al saltatO re in lungo, a nspos . . uanto
la nciato orizzontalme nte va tanto ptU mec-
gg
iore la velocit di stacco. Nel salto con asta I . .
ma . Il d formare dell 'energia
canisl1lo principale e O 1 . . I dunque al sal-
. . potenziale gravltazlOna e.
neti ca IO energia . . A la massi ma velocit orizzontale
taLOre occorre acquIsire . ' dio intermedio
possibile, per ottenere lo sta d \l' asta la
I Il
'energia clastica asso\ata alllOcurvamento ed'
( e , T l' ergia pro otta, a
massima elevazione in verucale. eO' 1 aLO dagli
" IlO completato si esaurisce nel ca ore SV1 upp
S<l ' , d' d la Le cose sono
triti interni del materasso clastiCO ca li.
diverse per i in allo. CUI con: l'ultima
mente la spinta verticale che nescono.a e un'alta
battuta di piede, senza alcun vantaggIO a aver
velocit di rincorsa.
93. PALLA DA TENNIS
. . la' impressa una rota-
Perch una palla da tennIS, cm sia sta .
. ne percorre una traiettoria alterata (tagho, volo pro-
ZIO ,
77
lungato, caduta rapida o drop, incurvamento laterale) e
perch ba un rimbalzo anomalo?
Chi non ha preso gusto a sbizzarrirsi con tutte le varianti
del - taglio,. che si pu imprimere a una palla da tennis?
Chi non ha inconlr.HO, nella Sua carriera di lennista della
domenica, il palleuaro malefico che intorcina ogni palla,
togliendo al gioco tutta la sua limpidezza? Anni fa erd stata
inventata una racchetta le cui corde, iml'ccdate di nodi e
nOdini , permettevano di imprimere alla palla diaboliche
rotazioni . Fu dichiarata illegale, perch trasformaV' il ten-
nis in uno spon completamente diverso da quello che era
stato nella sua gloriosa storia. La legge di Bemoulli pou'eb-
be spi egare in modo semplice tUtte queste sottigliezze, se si
potessero ignorare altli effetti legati alla viscosit dell 'aria,
alle farLe che si esercitano tra essa e la superficie pelosa
della palla, alle turbolenze, eCCeter. Parddossalmente, in
loro presenza, la leggc di BCl'lloulli pona a risultati opposti
a quelli chc ci si attenderebbero. Esaminiamo qualche det-
taglio. Le pi owie rotazioni che si pOssono impri mere alla
palla Sono quattro: due aUorno a un asse orizzontale, il top
e il back sftin (rotolamento in avanti o all ' indietro), e due
attorno a un asse verticale, il tagl io laterale, con sPin orario
o antiorario. Consideriamo in figura, a titolo di esempio, il
caso dello sPin antiorario, con la palla vista da sopra. Pre-
scindendo da ogni effetto complesso, si dovrebbe dire che
l'aria che Scorre sul lato destro della palla ha, relativamente
ad essa, una velocit maggiore di quella che tra nsita sul lato
sinistro (la velocit rotatolia della palla, essendo contraria
a quella del suo moto traslatorio, si SOmma ad essa, mentre
si Sottrae sull 'altra lato). La legge di Bernoulli di ce che la
pressione minore dove la velocil< dell'aria maggiore,
dunque la palla sarebbe soggetta a una spi nta laterale che
le fa percorrere una traiettoria incurvata verso destra. Eb-
bene, l' esperienza insegni] che le cose vanno esattamente
78
. h I alla per effetti di attrito,
Il e ed'::a va a diminuire la ve-
la
la direzione di moto dell ana la legge di
tarla sul lato opposto. Dunque, . e' ma.more a de-
. . la pressione 00'
Bemoulli in Circa il famoso top spin del
stra e la palla a t' La che fa cadere dentro al
tennis odierno, Il es le lo stesso discorso: la
campo una palla parula va ra che la forza verso
palla soggetta a una preSSiOne da osito dei rimbalzi ir-
il suolo anticipatamente. Infil"1 e, a
l
P
I
la s', che al momento
" I r ' presso a a pa a I . ,
regolan, I tag lo .. m I l fi d'attrito producano sulla
dell ' impalla con II. SliO o, e. alterano la direzione del
alla dei momenu torcenti C l . .
infrangendo le regole della riflessione.
"
ARIA
..

, , ,1,
, , .../
SENZA EFFE'ITI DI ATTRITO
ARI A
' <
" ' _1
':J'
CON EFFE1T1 DI ATTRITO
94, VOLO DELlA PALLINA DA GOLF
. allina da oU, la cui superficie fosse liscia
E vero che una p. g . uscirebbe a percorrere
. cb ricoperta di fossette, non n
anzJ b >
traiettorie altrettanto lung e.
le allina liscia in volo ad alta ve-
Verissimo. In una norma I P
h
It pressione, a causa del.
l .. Ila parte franta e SI a a a
OCl ta, su l d Il 'aria me ntre sulla parte po-
l' urto contro le moleco o'w d 'aria un risucchio,
alla sagoma
79
PALLINA
LI SCIA
PALLI NA DA GOLF = ___
:
della pallina non si ricompone m . . ,
" . . , a anzI SI Irantuma in
ti vorUcOSI. In queste condi zioni la paUina .
mente frenata (Io sare bbe d' \'l ene raplda-
fosse sagomara in mod . , I se parte p osteriore
da
h Come nel golf, la velocit de1J' .
,scorre al bordi della paJlina vi ene alquanto
CIO una riduzione dell' effetto di t bi .
mmor differenza di pressione tra fronte ur o en-:a,
ultlr.na una situazione pi simile a In
gelO aventi forma aerodinamica . g I og-
nalo ia ,. I . _. IOteressame notare l' a-
. g Con a maggior veloClta raggiungibile dai delfi .
nspetto per esempio a r d . ili ,
'
1 ' att d ' squa I elle stesse dImensioni per
l i: o I avere uno Slf'at d l '
l' o I pe le cedevole a contatto con
acqua. Le turbolenze stesse del liquido ,"d
menti e b Ucono <U.lOssa-
del
t
eranze superficiali che limitano lo svi luppo
mo o vorll coso.
80
95. LO SCI
Quali effetti fISici sono alla. base dello sci su neve? Cbe co-
sa rende la neve non battuta cos differente, quanto a scivo-
losit, da Wla volta all' altra? Che cosa determina, in certe
occasioni, le suole .. di neve incollate sotto gli sci? Si po-
trebbe sciare su tipi di fondo diversi dai cristalli di neve?
Il meccanismo che d luogo allo scivolamenlo la liquefa-
zione di una pellicola di neve SOllO la suo letta dello sci, in-
dotta dal calore di attrito associalo allo sfregamemo. Alla
partenza, l'attrito, di tipo statico, forte. Dopo l' avvio, l' at
trito diventa dinamico, quindi pi debole; tuttavia, poich
la velocit aumenta, continua ad esservi suffi ciente svilup-
po di calore da indurre la fusione della neve. Nel processo,
giova la circostan za che, essendo il materi ale di cui fatto
lo sci un mediocre conduttore di calore, quest ' ultimo si
tratti ene tnl la suoletta dello sci e la neve, g-drame ndo il .
mantenimento della pellicola d'acqua lubrificante,
A proposito della grande variabili t di scorrevolezza della
neve non bauula, essa dipende appunto dall 'entit dell 'at-
trito contro gli sci. Per esempio, una neve bri compattata e
crostosa eserci ta un aurito maggiore che non la neve cadu
ta di fresco, che sotto il peso dello sciatore si assesta molto
bene a formare una superficie liscia. Contraliamente a ci
che in fisica considerato un comportamento generale,
pu succedere dunque che pi attri to implichi pi velocit!
Vi sono condi zioni d i neve particola ri - troppo fredda ,
troppo soffice - in cui il meccanismo iniziale di fusione non
avviene in modo soddisfaceme, con l' effe tto che la neve si
incolla al fondo degli sci, formando le famose, pesanti .. suo--
le .. . Inconveniente, questo, ben pi noto a chi fa sci escur-
sionistico, che comporta delle soste, che non a chi scende
lungo piste battute. Lo si combatte con l'uso di opportune
scialine. Quanto allo sciare su altri fo ndi , fondi realmente
81
disponibili , da escludere lutto ci che non sviluppi uno
strato di liquido lubrifi callle: l' e rba sembra prestarsi abba
stanza bene , perch lo schiacciamento dovuto al peso del-
l'atleta fa s che da essa venga spremuto del liquido. Se poi
ha piovuto da poco, non ci sono problemi a slitta re, anche
se invece degli sci si indossano dei normali scarponi .
96. DANZA, SPORT E MOMENTO ANGOLARE
Una ballerina, o una pattinatrice, accelerano la loro rota-
zione quando ritirano le braccia vicino al corpo. Tale ef
fetto - si sa - dovuto alla conservazione del momento
angolare allorch sono assenti momenti torcenti dovuti a
forze esterne. In quali altri sport l'uso di tale principio
della meccanica di basilare importanza?
Rispondiamo con due esempi : i tuffi e lo sci . Nel primo ca-
so, un'osservazione delle fasi di caduta al rallentatore ,-ivela
un continuo gioco di variazioni del momento di inerzia del
corpo del tuffatore, che gli consente avvitamenti , variazioni
di velocit angolare, cambiamenti di asse di rotazione (i n
modo che pu ricordare le operazioni che fa il gatto per
raddri zzarsi quando lasciato cadere di schi ena. Nel caso
dello sci, le manovre di avvi tamento sono del tutto ol'dina-
rie: baster un solo esempi o, la discesa a sci paralleli. AI mo-
melllO della curva, il corpo si raccoglie, per poi slanciarsi
verso l'alto e compiere una rotazione di tutto il busto. Per la
conservazione del mome nto a ngolare, la pa rte bassa, e
quindi gli sci, devono ruotare in senso opposto. di nuovo
un ' imitazione dell ' arte del gatto in cadula. Se il meccani-
smo si ripe te senza interruzione, ora in un ve rso, ora in
quello opposto, si arriva alla serpcntina .. , una continua e
zigzagante pennellata nell a neve. Non tutto qui, natural-
mente. Poich gli sci, malgrado l' all eggerimento d OVULO al-
82
lo slancio verso l'alto, presentano ancora una ce rta resiste n-
za allo scivolamento laterJ.le, la manovra awiene con il con-
tributo di momenti torcenli dovuti alle forze di Ve::
gliamo essere pi precisi. Un? slalomista con Il
centro avanzato verso valle f1spelto alla posIZIone degh at-
tacchi (la posizione seduta .. assai poco AlI<>:"
ra la forza d 'atlrito sull e code ha un bracCIO plU lungo
quella sulle punte, per cui il compleSSI-
vo non nullo e favorisce la rotazione degh SCI.
97. LA MANATA DELJUDOKA
Perch i lottatori di judo o di altri sport consimili, caden
do battono con forza una mano contro l'impiantito?

L' autore di questo libro ha due fi glie che, hanno
conseguito il diploma di ci ntura nera. Le ha cadere
mille volte e ha potuto studiare il loro modo di atterrare
senza farsi trOppo male. Del resto, il judo anco.
r
pi di al tri sport, una vera dovizia di di meccalll-
ca. A proposito della manata sul tappe LO: CI sono
quattro buoni argomenti a suo favore:
sce da molla e frena la rapidit dell ' urto, qumdl
delle forze impulsive. Secondo, aume n ta la superficl.e dI
contatto del corpo col pavimento, riducendo la pressione
(si supponga di cadere sull o spigolo di ,:,n'anca, p: r
pio, o su una costola) . Terzo, permeuc 111 parte di glllda-
re .. la caduta, aiutando il corpo a ruotare e a urtar terra
con le parti meno sfavorevoli . Il quarto un
psicologico: concentrarsi su tale gesto dI
nere un ruolo attivo c sottovalutare gh aspetti
del colpo subito. Rimane da che l
giapponesi non trovi no queste del tutto lI1ap-
propri ate all oro modo di concepIre Il Judo.
83
Xll.ILSUONO
98. BANG!
Che cos' il suono?
Si consideri meccani ca che campol-ti l' oscillazio-
ne d,ell e COstilUCllli la materia in cui si propaga.
La vibrazione de l corpo sede dell ' onda - corpo che sar
stato percosso, sfregato, assoggettato ad azioni che provo-
cano In esso lilla momentanea deformazione _ si trasferi-
sce p,cr contatto all e molecole del mezzo ambi ente, sia es-
so acqua o altro. Oa molecola a molecola, la vibrnzio-
ne SI fino al nostro sistema udi tivo (si parla di
onda Il suono il tipo di percezione a livell o
cerebrale che con'isponde all'onda di pressio ne meccani-
ca che colpi sce il timpano. L' o recchio umano sensibile
medi ame nte, a frequenze di oscillazione che vanno da 20
h: rtz fino l .16.000 hertz (limite degli ul-
li <lsuonl ). Il livell o di suono vlenc solitamente espresso in
deci bel (clB) secondo la seguente tabella:
84
-fl/.ono al limite dell 'inudibilit
Z'1I17.ara vicino all 'orecchio
bisbiglio (a un metro)
rUlllore di fondo notturno in ci tt
ufli cio
conversazione (a un metro)
tnlffi co cittadino intenso
man ello pneumati co (a tre metri)
OdB
lO
15
30
50
60
75
90
fortissimo di grande orchestrd in sala
gruppo rock in un locale chiuso
schianto di fulmine
suono al limite del dolo"-
j ct al decollo (a 50 metri )
missil e al decollo (a 50 metri )
95
110
110
120
130
200
opportuno sottolineare che, in base alla defini zione di
decibel, un aumento nel livello del suono pari a IO decibel
corrisponde a un' inte nsit sonora di cci volte maggiore.
Come dire: il gruppo rock e lo schianto del ful mine sono
cento volte pi rumorosi del martello p neumatico! Pcr
fortuna l'orecchio percepisce il suono in ragione delloga-
ritmo della sua intensit, dunque avvfrte tali variazioni in
modo assai aucnuatO. proprio per questo che gli possi-
bile coprire un cos vasLO intervallo di intensi t sonore -
pari a un fattore 10
12
- come quello che va dall a soglia del-
l' udibile a quell a del dolore.
99. IL SUONO AGGIRA LE BARRIERE
Perch una spessa muraglia di cemento, alta dieci metri,
non impedisce a due persone di parlarsi stando da parti
opposte deUa barriera?
Nell 'attraversare una spessa muraglia, il suono vi ene com-
pletame nte estinto. La sua trasmissione da un lato all 'altro
della barriera resa possibile dal meccanismo della diffra-
zione, gi discusso per la luce. L' onda sonora proveniente
da chi parl a, colpendo il bordo superi ore dell a muraglia,
non prosegue nella direzione originale di moto, ma viene
diffratta in lUne le direzioni , compresa quella dell'ascolt..1.-
tore situato dall 'altro lato della barriera. A differenza del
caso della luce, la grande lunghezza d' o nda caraueristica
85
del Suono (da decime tri a metl'i nel campo dell 'udibile) fa
s che i fenomeni di diffrazione siano cospicui a nche per
ostacoli di gnmdi di mensioni.
100. SIRENE ALTALENANTI
Perch la sirena di un' autoambulanza cala bruscamente di
altezza quando la vettura ci passa accanto e si allontana da
noi? (Lo stesso effetto, ancor pi cospicuo, si nota in pista
al passaggio di un'auto da corsa).
Si tratta dell 'effe tto Doppler. I massimi dell' onda sono-
ra, quando la sorgente di suono si awicina all' ascoltato-
re, giungono all o stesso rawicinati nel tempo. Il
no viene perci solleci tato a vibrare con maggiore
quenza, in modo non distinguibi le dal caso in c ui la sor-
gente fosse fe rma e il suono generato fosse pi acuto.
Nell' allontanamento, si ha l'effetto opposto. L'effe tto
Doppler usato nell 'ecografia medi ca per studi are, dal-
Ia variazione di frequenza tra onda inviata e onda rifles-
86
SUONO PI BASSO ?'
SUONO PI U ACUTO
sa, diverse propriet dell' organismo umano, a comincia-
re dalla veloci t del sangue nel nostro s istema circolato-
rio. L'effetto Doppler, be nch in modo un po' diverso, si
verifica anche pe r la luce: il noto red shijt, ossia lo spo-
stamento verso il rosso osservato nella luce che ci pe r-
viene dall e stelle in fuga nell o spazio, un argomento
usato dai cosmologi a sostegno de ll a teoria del big bang
per la nascita dell'universo.
101. LA BARRIERA DEL SUONO
A che cosa si deve l' effetto del bang ultrasonico e perch,
da terra, pu rivelarsi sdoppiato?
Il rombo di un aeroplano in volo a velocit subsonica si irra-
dia in tutte le direzioni . La velocit del suo no rispetto all 'ae-
ONDE DI PRESSIONE
SONORA
AEREO A BASSA VELOCIT AEREO AL BANG ULTRASONICO
87
reo minore nel senso di movimento del velivolo, maggiore
nell 'altro. Al suono si accompagna un'onda di pressione,
ma l'aereo ne resta fuori . Pi aumenta la sua velocit, tutta
via, pi l'aereo si awici na alle onde sonore che ha previ a
mente generalO. Al lorch tocca la velocit del suono - e cio
allorno ai 340 m/s. circa 1.200 Km/ h - tutte le onde emesse
in un cen o imervall o di tempo vengono a trovarsi pi o me-
no sOYrapposte tra loro e all 'aereo stesso, il quale si uova ad
affrontare una vera e propria barriera di pressione. L'onda
d' urto si propaga anche verso il suolo, per cui percepita da
terra, talvolta sdoppiata in un primo bang dovuto all a prua
dell ' aereo e a un secondo dovuto alla coda.
102. IL GRIDO DEL GFSSO
Perch talvolta il gesso sulla lavagna produce fastidiosi
stridi i?
C' qualcosa in quesLO quesito che ricorda il meccanismo
dell 'archelto sul violino. Se il gesso non scorre bene, per
esempio pe rch mal tenuLO, esso procede a scatti , prima
impuntandosi e poi slittando. Nella fase dello scivolamen-
LO (scrillura) , il gesso vibra, proprio come conseguenza
dell a deformazione precedentemente derivatagli dall 'es--
sersi bloccato. La vibrazione si trasmette alla lavagna che
la amplifica come una tavola armonica. La freque nza ele-
vata e fastid iosa del rumore naturalmente dovuta alle
piccole dimensioni del gesso.
103. CALO DI VOCE
Perclu! se si parla dopo aver inalato un'abbondante bocca-
ta di fumo, la voce risulta abbassata?
88
L' altezza - o frequenza f - dei suoni ch e noi emettiamo
dipende dalla velocit del suono nel. voca-
le. Pi de nso il gas ivi contenuto, plU profonda e la vo-
ce. Infatti, la velocit del suono decresce con l' aumenta-
re dell a densit, mentre la lunghezza d 'onda res ta l ssa-
ta dalla conformazio ne delle corde vocali e dell a cavit
orale. Allora, dalla relazi9ne f:::: v/).. si arriva subi lO all a
conclusione che la frequenza scende se in bocca, anzi-
ch aria, abbiamo fumo di sigaretta, che ri cco d i pe-
santi composti carboni osi. Sul -:>ppOSlO,
tente provare a parl are dopo aver IIlSpl rato dcII
gas innocuo pi leggero. La voce diventa una buona Imi-
tazione di quell a di Pape rino.
104. IL FENOMENO DEL TOC
Cosa avviene, dal punto di vista ftsico, quando si percuote
un oggetto con le nocche delle dita, cos da indurre nel
nostro sistema uditivo la sensazione di un toc?
L' urto de ll e nocche sull' oggetto produce local mente
una deformazione che si propaga in tutte le di rezioni
SOtlO fo rma di onda meccani ca. L'ogge tto, corri spon-
dente mente, entra in vibrazione , trasmettendo il moto
alle molecole dell 'aria circostante. Circa il caratlere de l
suono, che possiamo sinteti zzare come un toc, esso co-
stitui to da una variet di freque nze di oscillazione, tra
loro relativamente scorre!ate, determinate da ll e dimen-
sioni dell 'oggetto, dal suo spessore , da l tipo di materi a
le di cui fatto, pi o meno elastico, pi o meno denso,
eccetera. Una pi astra di metallo darebbe un toc pi acu-
to, diciamo un clang, una tavola di un wc
so e pi sordo. Tale comportame nto e d unque qualttatl-
vamente diverso da quello in cui il corpo percosso ha
89
una caratteristica frequenza di oscillazione fondamenta
le, accompagnata soltanto dalle sue armoniche (multipli
di essa), com' il caso della corda fissata agli estremi o
della canna di uno strumento ad aria.
105. MUSICA CON I BICCHIERI
Perch facendo scorrere un dito bagnato sul bordo di un
calice di cristallo - o passandovi l'archetto di un violino -
si pu produrre un bel suono, prolungato nel tempo? Co.
me si correla il suono emesso con illiveUo di riempimento
del bicchiere?
NOTA Pi
_ .... .;ACUTA
NOTA Pi
un gioco a cui tutti si sono dedicati con maggiore o mino.
re successo. Lo sfregamento del bordo del calice lo pone in
vibnuione, sia longitudinalmenle che U'aSversalmente. Que
sto secondo moto si accompagna con quello del liquido con
tenuto all'in terno, che manifesta dell e ondine concentri
che. Lo spazio vuoto del bicchiere fa da cassa di risonanza,
cos che , 'alteZ7..a della nota emessa pu essere fissata a prio.
l'i dal gnldo di riempimento del bicchiere. La bont del ri
sultalO, inutil e dirlo, dipende dalla qualit del cristallo con
cui realizzato il calice. Ai tempi di Mozart, si suonava uno
strumento, la glasharmonica, che si giovava appunto di una
serie di coppe di cristallo suonate con un archetto di violino.
90
106. COMUNICARE NEL VENTO
Perch, trovandosi sottovento rispetto a una persona che
grida qualcosa, le parole giungono pi distintamente che
non se ci si pone sopravento?
L' effetto ha una spiegazione abbastanza inaspettata. Il
suono trasportato dall e molecole dell'aria: in presenza
di vento, quindi , la velocit del suono pu risultare ac
cresciuta o diminuita. Ora, la velocit del vento mino
re presso il suolo, dove sono presenti maggiori cause di
aurito, che non a qualche altezza da terra. Come conse-
guenza, in un'onda sonora emessa a favore di vento pa
rall elame nte al suolo, le parti superiori sono trasportate
pi velocemente, col risultaLO che il fascio sonoro si in
curva verso te rra e attinge pi effi cacemente l 'ascoltato
re. Un piegamento in verso oppostO si ha invece se l' on
da procede COnlro vento: il suono pu disperdersi alto
sopra la testa dell ' ascoltatore.
107. IL MARE NELLA CONCHIGLIA
Che cosa produce il rumore di mare che si sente poggian
do l'orecchio sull' apertura di una grossa conchiglia. Esiste
qualche relazione tra questo effetto e i famosi risonatori
di von Helmboltz?
91
SUONO DI HELMHOLTZ
Qualsiasi perturbazione sonora attomo alla conchiglia, in.
i fl.-uscii. dell 'a,ria. contro il lato estemo dell e pareti , po-
ne IO vibrazione l ana cOlllenuta dentro la conchigli a, la
quale sostiene le oscillazioni che avvengono all e sue fre-
quenze di risonanza. Rumori altrimenti imperceltibi li ven-
gono cos rafforzati. Poich le perturbazioni esterne sono
fhmuallli, si ha la sensazione di un flusso e riflusso, relativa-
mente casuale, di onde che si infrangono sulla spiaggia.
Nel. secolo scorso il grtmde studioso di problemi della per.
cezlone I-Iennann von Helmhohz invent dei risonatori di
vctro a forma di boccia, oggi di puro imeresse stanco, basa.
li sull'idemico principio della conchigl ia, per fare l'analisi
delle armon iche presenti in un suono complesso. Il beccuc-
cio del risonatore viene appoggiato all 'orecchio e l'apertu-
ra maggiorc rivolta verso la sorgente sonora. Il suono si
rdfforza selc tlivamente per la frequenza che coincide con
di del risonatore prescelto. Il giu-
diZIO circa I lI11cnSIl.a di ciascuna armonica qualitativo, do-
vendo essere affidala all'esperienza dello sperimentaLOre.
108. IL SIBILO DEL BOLLITORE
A dovuto il fischio che segnala quando l'acqua nel
bollitore da t ha raggiunto il bollore?
92
Il getto di vapore, fuoliuscendo dall ' imboccatura del boll i-
tore, forma dei vortici attomo all 'orlo della stessa (o il
un 'opportuno foro o ancia). La colonna d ' aria contenuta
nel collo di metallo, a sua volta, viene soll ecitata a vibrare c
produce il suono. La forma e la lunghezza del collo del bol-
litore definiscono l' altezza del suono, la quale dipende in
certa misura anche dalla pressione del gas, e dunque dal-
l' intensit del bollore dell'acqua. Nei bollitori da t, pi fre-
quente la presenza, presso l'imboccall1rd, di una pi ccola
cavit cilindrica che presenta due fori contrapposti. Il pri-
mo foro produce un getto di vapore che va a colpire il se-
condo; questo ha la funzione di creare il moto turbolento, i
cui vortici, riemrando nella cavit, metlono in oscillazione il
gas ivi contenuto, con gene razione del sibilo. Naturalmente
ci avviene soltanto se il getto di vapore ha velocit suffi-
cientemente elevata, com' all orch si perviene al bollore.
109. IL FISCHIETTO DEL VIGILE
Come funziona il fISchietto del vigile urbano?
Il soffio d ' aria genera il suono urtando contro un orlo Ii-
piegalO della fenditura di sfogo, che funge da lama d i ta-
glio o ancia. La frequenza dominante vie ne prescelta dalla
risonanza della cavit che costituisce il corpo principale
del fischietto. La pallina posta nella cavit, ruotando con il
flusso d 'aria, ostruisce pel'odicamente la fenditura del fi-
schietto e rende il suono modulato.
93
110, L'UDITO SOTT'ACQUA
Perch da sott'acqua si sente il rumore dell'elica di un mo-
toscafo lontano eccezionalmente meglio che non stando
fuor d' acqua? (Analogamente, appoggiando un orecchio a
terra, si avver te con grande anticipo il rumore di un treno
in arrivo o di un lontano galoppo di cavalli).
A parit d emissione dalla sorgente, l' onda di pressione
acustica che perviene all ' ascoltatore attraverso un liquido
o un solido assai pi inten sa che non aUraverso l'aria. a
causa della maggiore densit e rigidit di quei mezzi (in
pratica, essa aumenta come il prodotto densit d el mezzo
per velocit del suono). Esempio: l' acqua 770 volte pi
densa dell ' aria e la veloci t di propagazio ne del suono in
essa vale 1.400 m/ s, COOlfO i 340 m/ s dell 'aria. Ne risul ta
una pressione al timpano ben 3.260 volte maggio re. Inol-
tre, nei liquidi e nei soli di il suono giunge all 'ascoltatore
pressoch senza perdi te, essendo scarsamente assorbi to,
disperso, diffuso o soverchi ato da altri rumori . Per lo stes-
so motivo, si spiano meglio le discussioni dei vicini di ap-
partamento se si appoggia l' orecchio alla parete o ai tubi
dell 'acqua, piULLOSto che affidandosi a ci che arriva per
\Il a aerea.
94
PER CHI VUOLE AVERE TUTTE LE RISPOSTE
SULLA NATURA E LE SUE MERAVI GLIE
PU LEGGERE
(X' RISTAMPA)
NOVIT
Andrea Frova
PERCH ACCADE
CI CHE ACCADE
PRESENL\ZIQNE DI PIERO ANGElA

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