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Oscar e la dama in rosa Eric-Emmanuel Schmitt malavoglia, lo deludo. Mi guarda senza dire nulla, come se avessi
commesso un errore. Eppure ho affrontato con impegno
l'operazione; sono stato bravo, mi sono lasciato addormentare,
Caro Dio, mi chiamo Oscar, ho dieci anni, ho appiccato il fuoco al
ho avuto male senza gridare, ho preso tutte le medicine. Certi
gatto, al cane, alla casa (credo persino di aver arrostito i pesci
giorni ho voglia di insultarlo, di dirgli che è stato forse lui, il dottor
rossi) ed è la prima lettera che ti mando perché finora, a causa
Düsseldorf, con le sue sopracciglia nere, a sbagliarla,
dei miei studi, non ho avuto tempo. Ti avverto subito: detesto
l'operazione. Ma ha un'aria talmente infelice che gli insulti mi
scrivere. Bisogna davvero che ci sia obbligato. Perché scrivere è
restano in gola. Più il dottor Düsseldorf tace con il suo sguardo
soltanto una bugia che abbellisce la realtà. Una cosa da adulti. La
sconsolato, più mi sento colpevole. Ho capito che sono diventato
prova? Per esempio, prendi l'inizio della mia lettera: “Mi chiamo
un cattivo malato, un malato che impedisce di credere che la
Oscar, ho dieci anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla
medicina sia straordinaria. Il pensiero di un medico è contagioso.
casa (credo persino di aver arrostito i pesci rossi) ed è la prima
Adesso tutto il piano, le infermiere, gli interni e le donne delle
lettera che ti mando perché finora, a causa dei miei studi, non ho
pulizie mi guardano nello stesso modo. Hanno l'aria triste
avuto tempo” Avrei potuto esordire dicendo: “Mi chiamano
quando sono di buon umore; si sforzano di ridere quando
Testa d’uovo, dimostro sette anni, vivo all’ospedale a causa del
racconto una storiella. È vero, non ridono più come prima. Solo
cancro e non ti ho mai rivolto la parola perché non credo
Nonna Rosa non è cambiata. Secondo me, è comunque troppa
nemmeno che tu esista”. Ma se ti scrivo una roba del genere, fa
vecchia per cambiare. E poi è anche troppo Nonna Rosa. Nonna
un brutto effetto e ti interesseresti meno a me. E io ho bisogno
Rosa non te la presento, Dio, è una tua buona amica, visto che è
che t’interessi. Inoltre mi farebbe comodo che tu avessi il tempo
stata lei a dirmi di scriverti. Il problema è che sono l'unico a
di farmi due o tre piaceri. Ti spiego. L'ospedale è un posto
chiamarla Nonna Rosa. Dunque, devi fare uno sforzo per capire
strasimpatico, con un sacco di adulti di buon umore che parlano
di chi parlo: fra le signore in camice rosa che vengono da fuori a
forte, con un mucchio di giocattoli e di signore in rosa che
passare del tempo con i bambini malati, è la più vecchia di tutte.
vogliono divertirsi con i bambini, con amichetti sempre
“Quanti anni ha, Nonna Rosa?” “Riesci a tenere a mente i numeri
disponibili come Bacon, Einstein o Pop Corn, insomma.
con tredici cifre, Oscar?” “Oh! Lei esagera!” “No. Qui non devono
L'ospedale è molto gradevole se sei un malato gradito. Io non
assolutamente sapere la mia età, altrimenti mi cacciano e non ci
faccio più piacere. Da quando sono stato sottoposto al trapianto
vedremo più” “Perché?” “Sono qui di contrabbando. C'è un'età
di midollo osseo, sento proprio che non faccio più piacere.
Quando il dottor Düsseldorf mi visita, la mattina, lo fa di
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limite per essere una signora in rosa. E io l'ho superata grande modello di Nonna Rosa quando era lottatrice. I suoi
abbondantemente.” “È scaduta?” “Sì” combattimenti mi fanno sognare, perché immagino la mia amica
sul ring com'è adesso, una vecchietta in camice rosa un po'
“Come uno yogurt?” “Sss!” “O.K.! Non dirò nulla.” È stato
traballante, intenta a dare un sacco di botte a delle orchesse in
davvero coraggiosa a confessarmi li suo segreto. Ma con me ha
costume da bagno. Ho l'impressione di essere io. Divento il più
avuto fortuna. Sarò muto anche se trovo strano, viste tutte le
forte. Mi vendico. Dio, se con tutti questi indizi non indovini chi
rughe simili a raggi di sole che ha attorno agli occhi, che a
è Nonna Rosa, o la Strangolatrice del Languedoc, allora deve
nessuno sia venuto il sospetto. Un'altra volta sono venuto a
smettere di essere Dio e andare in pensione. Sono stato chiaro?
conoscenza di un altro suo segreto e così sono sicuro, Dio, che
Torno ai fatti miei. Insomma, il mio trapianto ha molto deluso
potrai identificarla. Passeggiavamo nel parco dell'ospedale e lei
qui. Anche la mia chemio deludeva, ma era meno grave finché
ha pestato una cacca. “Merda!” “Nonna Rosa, ma che brutte
c'era la speranza del trapianto. Adesso ho l'impressione che i
parole dice!” “Oh, ragazzino, lasciami in pace! Parlo come
medici non sappiano più che cosa proporre, e che mi considerino
voglio.” “Oh, Nonna Rosa!” “E muovi le chiappe. Stiamo
un caso pietoso. Il dottor Düsseldorf, che la mamma trova così
passeggiando, non facendo una corsa di lumache.” Quando ci
bello, anche se per me è un po' forte si sopracciglia, ha l'aria
siamo seduti su una panchina per succhiare una caramella, le ho
sconsolata di un Babbo Natale che non abbia più regali nella sua
chiesto: “Com'è che parla così male?” “Deformazione
gerla. L'atmosfera si deteriora. Ne ho parlato al mio amico Bacon.
professionale, piccolo mio. Nel mio mestiere ero fottuta se avevo
Per la verità non si chiama Bacon, ma Yves. Lo abbiamo chiamato
un vocabolario troppo delicato.” “E che mestiere faceva?” “Non
Bacon perché gli si addice molto di più, visto che è un grande
mi crederai...” “Le giuro di sì.” “Lottatrice di catch.” “Non le
ustionato. “Bacon, ho l'impressione che gli medici non mi
credo!” “Lottatrice di catch! Mi avevano soprannominata la
vogliono più bene. Li deprimo.” “Figurati, Testa d'uovo! I medici
Strangolatrice del Languedoc.” Da quel momento, quando ho
sono tosti. Progettano sempre un sacco di operazioni da farti. Io
una botta di tristezza e Nonna Rosa è sicura che nessuno può
ho calcolato che me ne hanno promesse almeno sei.” “Forse li
sentirci, mi racconta i suoi grandi tornei: la Strangolatrice del
ispiri.” “Probabilmente.” “Ma perché non mi dicono
Languedoc contro la Macellaia del Limousin; la sua lotta per
semplicemente che morirò?”
vent'anni contro la Diabolica Sinclair, un'olandese che aveva
delle granate al posto delle tette; e sopratutto la vittoria della Allora Bacon ha fatto come tutti all'ospedale: è diventato sordo.
coppa del mondo contro Ulla-Ulla, detta la Cagna di Büchenwald, Se dici “morire” in un ospedale, nessuno sente. Puoi star sicuro
che non era mai stata battuta, nemmeno da Cosce di Acciaio, il che ci sarà un vuoto d'aria e che si parlerà d'altro. Ho fatto la
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prova con tutti. Tranne con Nonna Rosa. Allora stamattina ho credo in Dio. Ecco.” Ovviamente, detto così, cambiava tutto. “E
voluto vedere se anche lei in quel momento diventava dura perché dovrei scrivere a Dio?” “Ti sentiresti meno solo.” “Meno
d'orecchi. “Nonna Rosa, ho l'impressione che nessuno mi dica solo con qualcuno che non esiste?” “Fallo esistere.” Si è chinata
che morirò.” Mi ha guardato. Avrebbe reagito come gli altri? Per verso di me. “Ogni volta che crederai in lui, esisterà un po' di più.
favore, Strangolatrice del Languedoc, resisti e conserva l'udito! Se persisti, esisterà completamente. Allora, ti farà del bene.”
“Perché vuoi che te lo dicano se lo sai già, Oscar?” Uffa, ha “Che cosa posso scrivergli?” “Confidagli i tuoi pensieri. I pensieri
sentito. “Ho l'impressione, Nonna Rosa, che abbiano inventato che non dici sono pensieri che pesano, che si incrostano, che ti
un ospedale diverso da quello che esiste veramente. Fanno come opprimono, che ti immobilizzano, che prendono il posto delle
se si venisse all'ospedale solo per guarire. Mentre ci si viene idee nuove e che ti infettano. Diventerai una discarica di vecchi
anche per morire.” “Hai ragione, Oscar. E credo che si commetta pensieri che puzzano, se non parli.” “O.K.” “E poi, a Dio puoi
lo stesso errore per la vita. Dimentichiamo che la vita è fragile, domandare una cosa al giorno. Attenzione! Una sola.” “È una
friabile, effimera. Facciamo tutti finta di essere immortali.” “È nullità, il suo Dio, Nonna Rosa. Aladino aveva diritto a tre desideri
fallita la mia operazione, Nonna Rosa?” Nonna Rosa non ha con il genio della lampada.”
risposto. Era il suo modo di dire di sì. Quando è stata sicura che
“Un desiderio al giorno è meglio di tre in una vita, no?” “O.K.
avevo capito, si è avvicinata e mi ha chiesto, in tono
Allora posso ordinargli tutto? Giocattoli, caramelle, un'auto...”
supplichevole: “Non ti ho detto nulla, naturalmente. Me lo
“No, Oscar. Dio non è Babbo Natale. Puoi chiedere solo cose dello
giuri?”. “Giuro.” Abbiamo taciuto un momentino per riflettere un
spirito.” “Esempio?” “Esempio: del coraggio, della pazienza, dei
po'. “E se scrivessi a Dio, Oscar?” “Ah no, non lei, Nonna Rosa!”
chiarimenti.” “O.K. Capisco.” “E puoi anche, Oscar, suggerirgli dei
“Cosa, non io?” “Non lei! Credevo che non fosse bugiarda.” “Ma
favori per gli altri.” “Non esageriamo, Nonna Rosa, un desiderio
non ti dico bugie...” “Allora perché mi parla di Dio? Mi hanno già
al giorno me lo tengo per me!” Ecco. Allora Dio, in occasione di
raccontato la frottola di Babbo Natale. Una volta basta!” “Oscar,
questa prima lettera, ti ho mostrato un po' il genere di vita che
non c'è alcun rapporto fra Dio e Babbo Natale.” “Sì. È la stessa
conduco qui, all'ospedale, dove adesso mi considerano come un
cosa. Ti riempiono la testa di tutt'e due!” “Immagini che io, una
ostacolo alla medicina, e mi piacerebbe chiederti un chiarimento:
ex lottatrice di catch con centosessanta tornei vinti su
guarirò? Rispondi di sì o di no. Non è molto complicato. Sì o no.
centosessantacinque, di cui quarantatré per K.O., la
Ti basta cancellare la menzione inutile. A domani, baci, Oscar.
Strangolatrice del Languedoc, possa credere per un attimo a
P.S. Non ho il tuo indirizzo: come faccio?
Babbo Natale?” “No.” “Beh, io non credo a Babbo Natale ma
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Caro Dio, bravo! Sei fortissimo. Addirittura prima che abbia americana, le cui righe sembrano avere il mal di mare.
impostato la lettera, mi hai dato la risposta. Come fai? Francamente, siccome siamo convinti che non potrà mai
Stamattina giocavo a scacchi con Einstein nella sala di ricreazione smettere di essere grasso e ci fa pietà tanto la fame lo tormenta,
quando Pop Corn è venuto ad avvertirmi: “Ci sono i tuoi gli diamo sempre i nostri avanzi. Un cioccolatino è minuscolo
genitori”. “I miei genitori? Non è possibile. Vengono solo la rispetto a una tale massa di lardo! Se abbiamo torto, allora anche
domenica.” “Ho visto l’auto, la jeep rossa con il tettuccio bianco.” le infermiere smettano di infilargli delle supposte. Sono ritornato
“Non è possibile.” Ho alzato le spalle e ho continuato a giocare nella mia stanza ad aspettare i miei genitori. All’inizio non ho
con Einstein. Ma siccome ero preoccupato, Einstein si fregava visto passare i minuti perché ero senza fiato, poi mi sono reso
tutti i miei pezzi e la cosa mi ha innervosito ancora di più. Se lo conto che avevano avuto quindici volte il tempo di arrivare da
chiamiamo Einstein non e perché sia più intelligente degli altri, me. A un tratto, ho capito dov’erano. Mi sono infilato nel
ma perché ha la testa molto più grossa. Sembra che dentro ci sia corridoio e, di nascosto, sono sceso dalle scale; poi ho
dell’acqua. Peccato, se ci fosse stato del cervello, avrebbe potuto camminato nella penombra fino allo studio del dottor
fare grandi cose, Einstein. Quando ho visto che stavo per Düsseldorf. Bingo! Erano la. Le voci mi arrivavano da dietro la
perdere, ho smesso di giocare e ho seguito Pop Corn, la cui porta. Siccome ero sfinito per la discesa, mi sono fermato alcuni
camera da sul parcheggio. Aveva ragione: i miei genitori erano secondi per rimettermi il cuore a posto e allora tutto si e
arrivati. Devo dirti, Dio, che abitiamo lontano, i miei genitori e io. guastato. Ho sentito quello che non avrei dovuto sentire. Mia
Non me ne rendevo conto quando ci abitavo, ma adesso che non madre singhiozzava, il dottor Düsseldorf ripeteva: “Abbiamo
ci abito più trovo che è veramente lontano. Perciò i miei genitori provato di tutto, credetemi, le abbiamo tentate tutte” e mio
possono venirmi a trovare solo una volta alla settimana, la padre rispondeva con voce soffocata: “Ne sono sicuro, dottore,
domenica, perché la domenica non lavorano e io nemmeno. ne sono sicuro”. Sono rimasto con l’orecchio incollato alla porta
“Vedi che avevo ragione” ha detto Pop Corn. “Cosa mi dai per di ferro. Non sapevo più che cosa fosse più freddo, se il metallo
averti avvertito?” “Ho dei cioccolatini alle nocciole.” “Non hai più o io. Poi il dottor Düsseldorf ha detto: “Volete abbracciarlo?”.
delle fragole Tagada?” “No.” “O.K., vada per i cioccolatini.” “Non ne avrò mai il coraggio» ha detto mia madre. “Non deve
Ovviamente non si ha il diritto di dar da mangiare a Pop Corn, vederci in questo stato» ha aggiunto mio padre. Ed è stato allora
visto che si trova qui per dimagrire. Novantotto chili a nove anni, che ho capito che i miei genitori erano due vigliacchi. Peggio: due
un metro e dieci di altezza per un metro e dieci di larghezza! Il vigliacchi che mi prendevano per un vigliacco! Siccome dallo
solo indumento in cui entri completamente è una tuta sportiva studio arrivava il rumore di sedie che si spostavano, ho intuito
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che stavano per uscire e ho aperto la prima porta che mi sono bicchiere d’acqua.” “No. Voglio vedere Nonna Rosa.” “Prendi una
trovato davanti. È così che mi sono ritrovato nel ripostiglio delle boccata di...” “No. Voglio vedere Nonna Rosa.” Un pezzo di
scope dove ho passato il resto della mattinata perché, forse non granito. Una roccia. Una lastra di cemento. Niente da fare. Non
lo sai, Dio, ma i ripostigli delle scope si aprono dall’esterno, non ascoltavo nemmeno più quello che mi dicevano. Volevo vedere
dall’interno... come se avessero paura che di notte le scope, i Nonna Rosa. Davanti ai suoi colleghi, il dottor Düsseldorf
secchi e gli strofinacci tagliassero la corda! A ogni modo, non mi appariva piuttosto seccato di non avere alcuna autorità su di me.
dava fastidio trovarmi rinchiuso al buio, perché non avevo più Ha finito col cedere. “Chiamate quella signora!” Allora ho
voglia di vedere nessuno e perché le gambe e le braccia non mi acconsentito a riposarmi e ho dormito un po’ nella mia stanza.
rispondevano più tanto bene, dopo il colpo che avevo ricevuto Quando mi sono svegliato, Nonna Rosa era lì. Sorrideva. “Bravo,
sentendo quello che avevo sentito. Verso mezzogiorno, ho udito Oscar, ce l’hai fatta. E stato un bello schiaffo per loro. Ma il
un gran trambusto al piano di sopra. Ascoltavo i passi, le corse. risultato e che adesso mi invidiano.” “Ce ne freghiamo.” “Sono
Poi si sono messi a gridare il mio nome dappertutto: “Oscar! brave persone, Oscar. Bravissime.” “Me ne sbatto.” “Che cosa c’è
Oscar!”. Mi faceva bene sentirmi chiamare e non rispondere. che non va?” “Il dottor Düsseldorf ha detto ai miei genitori che
Avevo voglia di scocciare il mondo intero. Dopo, credo di aver sarei morto e loro sono scappati. Li detesto.” Le ho raccontato
dormito un po’, poi ho percepito il ciabattare della signora N’da, tutto nei particolari, come a te, Dio. “Mmm” ha fatto Nonna Rosa
la donna delle pulizie. Ha aperto la porta e ci siamo fatti paura “mi ricorda il mio torneo a Béthune contro Sarah Youp La Boum,
l’un l’altra e abbiamo urlato fortissimo: lei perché non si la lottatrice dal corpo unto d’olio, l'anguilla dei ring, un’acrobata
aspettava di trovarmi la dentro, io perché non mi ricordavo che che si batteva quasi nuda e che ti sgusciava fra le mam quando
fosse così nera. Né che gridasse cosi forte. Dopo c’è stata una cercavi di farle una presa. Combatteva solo a Béthune dove
bella confusione. Sono venuti tutti: il dottor Düsseldorf, la vinceva ogni anno la coppa di Béthune. Beh, io la volevo, la coppa
capoinfermiera, le infermiere di servizio, le altre donne delle di Béthune!” “Che cos’ha fatto, Nonna Rosa?” “Dei miei amici le
pulizie. Invece di sgridarmi, come avrei creduto, sembravano hanno gettato addosso della farina quando e salita sul ring. Olio
sentirsi tutti in colpa e ho capito che bisognava approfittare in
fretta della situazione. “Voglio vedere Nonna Rosa.” “Ma dove ti più farina, era pronta da friggere. In tre croci e due movimenti,
eri cacciato, Oscar? Come ti senti?” “Voglio vedere Nonna Rosa.” l’ho spedita al tappeto, Sarah Youp La Boum. Dopo di me, non la
“Come sei finito in quel ripostiglio? Hai seguito qualcuno? Hai chiamavano più l’anguilla dei ring, ma il merluzzo impanato” “Mi
sentito qualcosa?” “Voglio vedere Nonna Rosa.” “Bevi un scuserà, Nonna Rosa, ma non riesco proprio a capire il
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paragone.” “Ma è lampante! C’è sempre una soluzione, Oscar, per quello che pensano le persone intelligenti.” “Hai ragione. Ma
c’è sempre un sacco di farina da qualche parte. Dovresti scrivere il fatto che i tuoi genitori che, secondo te, sono dei cretini...” “Sì.
a Dio. È più forte di me.” “Anche per il catch?” “Sì. Anche per il Dei veri cretini, Nonna Rosa!” “Dunque, se i tuoi genitori che si
catch, Dio sa il fatto suo. Prova, Oscar. Che cos’è che ti fa più sbagliano non ci credono, perché non dovresti crederci tu e
male?” “Detesto i miei genitori.” “Allora detestali moltissimo.” “È chiedergli una visita?” “D’accordo. Ma non mi ha detto che è
lei a dirmelo, Nonna Rosa?” “Sì. Detestali moltissimo. Quando ti infermo?” “No. Ha un modo molto speciale di far visita. Ti viene
sarai sfogato, ti accorgerai che non era il caso. Racconta tutto a a trovare con il pensiero. Nel tuo spirito.” Questo mi è piaciuto,
Dio e, nella tua lettera, chiedigli di venirti a trovare.” “Lui si l’ho trovato fortissimo. Nonna Rosa ha aggiunto “Vedrai: le sue
sposta?” “A modo suo. Non spesso. Addirittura di rado.” visite fanno un gran bene”. “O.K., gliene parlerò. Per il momento,
“Perché? È malato anche lui?” Allora ho capito dal sospiro di le visite che mi fanno più bene sono le sue.” Nonna Rosa ha
Nonna Rosa che non voleva confessarmi che anche tu, Dio, sei sorriso e, quasi timidamente, si è chinata per darmi un bacio sulla
messo male. “l tuoi genitori non ti hanno mai parlato di Dio, guancia. Non osava andare fino in fondo. Chiedeva il permesso
Oscar?” “Lasci perdere. I miei genitori sono dei cretini.” “Certo. con lo sguardo. “Su. Mi baci. Non lo dirò agli altri. Non voglio
Ma non ti hanno mai parlato di Dio?” “Sì. Solo una volta. Per dire rovinarle la reputazione di ex lottatrice.”
che non ci credevano. Loro credono giusto a Babbo Natale.”
Le sue labbra si sono posate sulla mia guancia e la cosa mi ha
“Sono proprio così cretini, Oscar?” “Non se lo immagina! Il giorno
fatto piacere, ho sentito un calore, un solletico, un profumo di
in cui sono tornato da scuola dicendo loro che dovevano finirla
cipria e di sapone. “Quando torna?” “Ho il diritto di venire solo
di raccontare fesserie, che sapevo, come tutti i miei compagni,
due volte alla settimana.” “Non è possibile, Nonna Rosa! Non
che Babbo Natale non esisteva, avevano l'aria di cadere dalle
aspetterò tre giorni!” “È il regolamento.” “Chi lo fa il
nuvole. Siccome ero piuttosto furioso di essere passato per un
regolamento?” “Il dottor Düsseldorf.” “Il dottor Düsseldorf, in
idiota nel cortile della ricreazione, mi hanno giurato che non
questo momento, se la fa addosso quando mi vede. Vada a
avevano mai voluto ingannarmi e che avevano creduto
chiedergli il permesso, Nonna Rosa. Non scherzo.” Mi ha
sinceramente che Babbo Natale esistesse, e che erano molto
guardato esitante. “Non scherzo. Se non viene a trovarmi tutti i
delusi, ma davvero molto delusi nell’apprendere che non era
giorni, io non scrivo a Dio.” “Proverò.” Nonna Rosa è uscita e mi
vero! Due autentici deficienti, le dico, Nonna Rosa!” “Dunque
sono messo a piangere. Prima non mi ero reso conto di quanto
non credono in Dio?” “No.” “E la cosa non ti ha incuriosito?” “Se
avessi bisogno di aiuto. Non mi ero reso conto, prima, di quanto
mi interesso a quello che pensano i cretini, non avrò più tempo
fossi veramente malato. All’idea di non vedere più Nonna Rosa,
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capivo tutto e mi scioglievo in lacrime che mi bruciavano le bene; è diventato più chiaro verso mezzogiorno, quando avevo
guance. Per fortuna ho avuto un po’ di tempo per riprendermi cinque anni, ho guadagnato in coscienza ma non è stato per
prima che rientrasse. “È tutto sistemato: ho il permesso. Per apprendere delle buone notizie; stasera ho dieci anni ed e l’età
dodici giorni posso venire a trovarti ogni giorno.” “Me e me della ragione. Ne approfitto per chiederti una cosa: quando hai
soltanto?” “Te e te soltanto, Oscar. Dodici giorni.” Allora non so qualcosa da annunciarmi, come a mezzogiorno per i miei cinque
che cosa mi ha preso, ho ricominciato a singhiozzare. Eppure so anni, sii meno brutale. Grazie.
che i ragazzi non devono piangere, soprattutto io, con la mia
A domani, baci, Oscar. P. S. Ho una cosa da chiederti. So che ho
testa d’uovo, che non somiglio né a un ragazzo né a una ragazza,
diritto a un solo desiderio, ma il mio desiderio di un attimo fa più
ma piuttosto a un marziano. Niente da fare. Non riuscivo a
che un desiderio era un consiglio. Sarei d’accordo per una
fermarmi. “Dodici giorni? Va davvero così male, Nonna Rosa?”
visitina. Una visita in spirito. Trovo la cosa fortissima. Mi
Anche lei aveva voglia di piangere. Si tratteneva a fatica. L’ex
piacerebbe molto che me ne facessi una. Sono disponibile dalle
lottatrice impediva alla ragazza di un tempo di lasciarsi andare.
otto del mattino alle nove di sera. Il resto del tempo dormo.
Era bello da vedere e mi ha distratto un po’. “Che giorno è oggi,
Talvolta schiaccio dei pisolini anche durante la giornata, a causa
Oscar?” “Diamine! Non vede il mio calendario? È il 20 dicembre.”
delle cure. Ma se mi trovi così, non esitare a svegliarmi. Sarebbe
“Nel mio paese, Oscar, c’è una leggenda che sostiene che,
stupido mancare all'appuntamento per così poco, no?
durante gli ultimi dodici giorni dell’anno, si può indovinare che
tempo farà nei dodici mesi dell’anno seguente. Basta osservare
Caro Dio, oggi ho vissuto la mia adolescenza e non è andato tutto
ogni giornata per avere, in miniatura, il quadro del mese. Il 20
liscio. Che roba! Ho avuto un sacco di noie con i miei amici, con i
dicembre rappresenta gennaio, il 21 dicembre febbraio, e così
miei genitori e tutto a causa delle ragazze. Stasera non sono
via, fino al 31 dicembre che prefigura il dicembre seguente.” “È
scontento di avere vent’anni perché mi dico che, uffa, il peggio è
vero?” “È una leggenda. La leggenda dei dodici giorni divinatori.
alle spalle. La pubertà, grazie tante! Una volta sola può bastare!
Vorrei che ci giocassimo, tu e io. Soprattutto tu. A partire da oggi,
In primo luogo, Dio, ti faccio notare che non sei venuto. Oggi ho
osserverai ogni giorno come se ciascuno contasse per dieci anni.”
dormito pochissimo, visti i problemi di pubertà che ho avuto.
“Dieci anni?” “Sì. Un giorno: dieci anni.” “Allora, fra dodici giorni,
Dunque mi sarei accorto se ti fossi presentato. E poi, te lo ripeto:
avrò centovent’anni!” “Sì. Te ne rendi conto?” Nonna Rosa mi ha
so sonnecchio, scuotimi. Al risveglio Nonna Rosa c’era già.
baciato, ci prende gusto, lo sento, e poi se n’è andata. Allora
Durante la colazione mi ha raccontato i suoi combattimenti
ecco, Dio: stamattina sono nato e non me ne sono reso conto
contro Tetta Reale, una lottatrice belga, che ingurgitava tre chili
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di carne cruda al giorno, annaffiata da ettolitri di birra; sembra genere di cose, fa drizzare i peli, ma non si sa più cosa rispondere
che l’arma più potente di Tetta Reale fosse l’alito, a causa della esattamente. “Non voglio sedurre solo con il mio corpo, Nonna
fermentazione carne-birra, e che solo quello bastasse a mandare Rosa.” “Che cosa provi per lei?” “Ho voglia di proteggerla dai
al tappeto le sue avversarie. Per sconfiggerla, Nonna Rosa aveva fantasmi.” “Cosa? Ci sono dei fantasmi, qui?” “Sì. Tutte le notti.
dovuto improvvisare una nuova tattica: mettere un Ci svegliano e non si sa perché. Si ha male perché pizzicano. Si ha
passamontagna, impregnarlo di lavanda e farsi chiamare la paura perché non si vedono. Si fa fatica a riaddormentarsi” “Ne
Giustiziera di Carpentras. Il catch, dice sempre, richiede anche percepisci spesso, tu, di fantasmi?” “No. Io ho un sonno molto
dei muscoli nel cervello. “Chi ti piace di più, Oscar?” “Qui? profondo. Ma Peggy Blue la sento spesso gridare la notte. Mi
All’ospedale?” “Sì.” “Bacon, Einstein, Pop Corn.” “E fra le piacerebbe molto proteggerla.”
ragazze?” La domanda mi ha bloccato. Non avevo voglia di
“Vaglielo a dire.” “A ogni modo, non potrei farlo veramente
rispondere. Ma Nonna Rosa aspettava e, davanti a una lottatrice
perché, la notte, non si ha il permesso di lasciare la propria
a livello internazionale, non si può tergiversare più di tanto.
stanza. È il regolamento.” “I fantasmi conoscono il regolamento?
“Peggy Blue.” Peggy Blue è la bambina blu. Sta nella penultima
No. Sicuramente no. Sii furbo: se ti sentono annunciare a Peggy
stanza in fondo al corridoio. Sorride gentilmente ma non parla
Blue che monterai di guardia per proteggerla da loro, non
quasi mai. Si direbbe una fata che si riposi un po’ all’ospedale. Ha
oseranno venire stasera.” “Ma... ma...” “Quanti anni hai, Oscar?”
una malattia complicata, la sindrome del bambino blu, un
“Non lo so. Che ore sono?” “Le dieci. Vai per i quindici anni. Non
problema di sangue che dovrebbe andare ai polmoni e che non
credi che sia ora di avere il coraggio dei tuoi sentimenti?” Alle
ci va, rendendo tutta la pelle azzurrognola. È in attesa di
dieci e mezzo mi sono deciso e sono andato fino alla porta della
un’operazione che la renderà rosa. Io trovo che sia un peccato.
sua stanza, che era aperta. “Ciao, Peggy, sono Oscar.” Era
La trovo bellissima in blu, Peggy Blue. C’è un sacco di luce e di
sdraiata sul suo letto, sembrava Biancaneve quando aspetta il
silenzio attorno a lei, si ha l’impressione di entrare in una
principe, quando quei coglioni di nani credono che sia morta,
cappella quando ci si avvicina. “Glielo hai detto?” “Non mi
Biancaneve come le foto di neve in cui la neve è azzurra e non
pianterò davanti a lei per dirle <>.” “Sì. Perché non lo fai?” “Non
bianca. Si è girata verso di me e allora mi sono chiesto se mi
so nemmeno se sa che esisto.” “Ragione di più.” “Ha visto la testa
avrebbe scambiato per il principe o per uno dei nani. Io avrei
che ho? Dovrebbe apprezzare gli extraterrestri, e di questo non
detto “nano” a causa della mia testa d’uovo, ma lei non ha aperto
sono sicuro.” “Io ti trovo molto bello, Oscar.” Allora Nonna Rosa
bocca ed è questo il bello con Peggy Blue, che non dice mai
ha frenato un po’ la conversazione. È piacevole sentire questo
niente e che tutto resta misterioso. “Sono venuto ad annunciarti
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che stasera e tutte le sere a venire, se vuoi, monterò di guardia


davanti alla tua stanza per proteggerti dai fantasmi.” Mi ha “Ho sempre sognato di essere baciata da un grande di quindici
guardato, ha battuto le ciglia e ho avuto l'impressione che il film anni.” “Certo, è allettante.” E allora mi fa una smorfia impossibile
andasse al rallentatore, che l’aria diventasse più rarefatta, il con le labbra che spinge in avanti, simili a una ventosa che si
silenzio più silenzioso, che camminassi come nell’acqua e che schiacci su un vetro e capisco che aspetta un bacio. Voltandomi,
tutto cambiasse avvicinandomi al suo letto, illuminato da una vedo tutti i compagni che mi osservano. Non ho modo di tirarmi
luce che scendeva da chissà dove. “Ehi, vacci piano, Testa d’uovo: indietro. Devo essere un uomo. È il momento. Mi avvicino e la
sarò io a montar di guardia a Peggy!” Pop Corn stava nel vano bacio. Mi afferra con le braccia, non riesco più a staccarmi, sento
della porta, o piuttosto riempiva il vano della porta. Ho tremato. del bagnato e, tutt’a un tratto, senza avvertimenti, mi rifila la sua
Certo che, se avesse fatto lui la guardia, nessun fantasma gomma. Per la sorpresa, l’ho mandata giù. Ero furioso. È in quel
sarebbe più riuscito a passare. Pop Corn ha strizzato l’occhio a momento che una mano mi ha battuto sulla schiena. Le disgrazie
Peggy. “Eh, Peggy? Tu e io siamo amici, no?” Peggy ha guardato non arrivano mai sole: i miei genitori. Era domenica e lo avevo
il soffitto. Pop Corn ha ritenuto fosse una conferma e mi ha scordato! “Ci presenti la tua amica, Oscar?” “Non è mia amica.”
trascinato fuori. “Se vuoi una ragazza, prendi Sandrine. Peggy è “Ce la presenti lo stesso?” “Sandrine. I miei genitori. Sandrine.”
zona proibita.” “Con quale diritto?” “Con il diritto che ero qui “Sono lietissima di conoscervi” dice la Cinese assumendo un’aria
prima di te. Se non sei contento, possiamo batterci.” “In realtà sdolcinata. L'avrei strozzata. “Vuoi che Sandrine venga con noi
sono supercontento.” Ero un po’ stanco e sono andato a sedermi nella tua stanza?” “No. Sandrine resta qui.” Tornato a letto, mi
nella sala dei giochi, dove, per l’appunto, c’era Sandrine. È sono reso conto che ero stanco e ho dormito un po’. A ogni
leucemica come me, ma la sua cura sembra riuscire. La chiamano modo, non volevo parlare con loro. Quando mi sono svegliato,
la Cinese perché porta una parrucca nera, lucida, dai capelli dritti, ho visto che naturalmente mi avevano portato dei regali. Da
con una frangia, che la fa somigliare a una cinese. Mi guarda e fa quando sono ricoverato in permanenza all’ospedale, i miei
scoppiare una bolla di gomma americana. “Puoi baciarmi, se genitori hanno qualche difficoltà con la conversazione; allora mi
vuoi.” “Perché? La gomma non ti basta?” “Non sei nemmeno portano dei regali e trascorrono dei pomeriggi schifosi a leggere
capace, scemo. Sono sicura che non lo hai mai fatto.” “Questa le regole del gioco e le istruzioni per l’uso. Mio padre si accanisce
poi, mi fai proprio ridere! A quindici anni l’ho già fatto parecchie nello studio dei foglietti illustrativi: anche quando sono in turco
volte, posso assicurartelo.” “Hai quindici anni?” mi fa lei, o in giapponese, non si scoraggia. È campione del mondo del
sorpresa. Controllo il mio orologio. “Sì. Quindici anni passati.” pomeriggio domenicale sciupato. Oggi mi ha portato un lettore
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di compact. Non l’ho potuto criticare anche se ne avevo voglia. detto lei?” “No, è stato lui.” “Un bluff!” “Non credo. Sono sicuro
“Non siete venuti ieri?” “Ieri? Perché mai? Possiamo solo la che le piace più di me. E più forte, più rassicurante.” “Un bluff, ti
domenica. Che cosa te lo fa pensare?” “Qualcuno ha visto la dico! Io, che sembravo un topo sul ring, ne ho battute tante di
vostra auto nel parcheggio.” “Non c’è una sola jeep rossa al lottatrici che somigliavano a balene o a ippopotami. Per esempio,
mondo. Le macchine sono intercambiabili.” “Sì. Non sono come i Plum Pudding, l’irlandese, centocinquanta chili a digiuno in slip
genitori. Peccato.” Sono rimasti impietriti. Allora ho preso il prima della sua Guinness, avambraccia come cosce, bicipiti come
lettore e ho ascoltato per due volte Lo schiaccianoci, senza prosciutti, gambe come colonne. Niente vita, impossibili le prese.
fermarmi, davanti a loro. Due ore senza che potessero dire una Imbattibile!” “Come ha fatto?” “Quando non è possibile la presa,
parola. Sistemati. “Ti piace?” “Sì. Ho sonno.” Hanno capito che vuol dire che una è rotonda e che rotola. L’ho fatta correre, per
dovevano andarsene. Erano a disagio in modo evidente. Non stancarla, e poi l’ho atterrata, Plum Pudding. Ci è voluto un
riuscivano a decidersi. Sentivo che volevano dirmi delle cose e argano per rialzarla. Tu, Oscar, hai l’ossatura leggera e poca
che non ce la facevano. Era bello vederli soffrire a loro volta. Poi ciccia, questo è certo, ma la seduzione non dipende solo dall’osso
mia madre si è precipitata contro di me, mi ha stretto molto e dalla carne, dipende anche dalle qualità del cuore. E di qualità
forte, troppo forte, e ha detto con voce scossa: “Ti voglio bene, del cuore tu ne hai in abbondanza.” “Io?” “Va’ a trovare Peggy
mio piccolo Oscar, ti voglio tanto bene”. Avrei voluto resistere, Blue e dille quello che hai sullo stomaco.” “Sono un po’ stanco.”
ma all’ultimo momento l’ho lasciata fare, mi ricordava il tempo “Stanco? Che età hai a quest’ora? Diciott’anni? A diciott’anni non
passato, il tempo delle coccole pure e semplici, il tempo in cui si e mai stanchi.” Nonna Rosa ha un modo di parlare che da
non aveva un tono angosciato per dirmi che mi voleva bene. energia. La motte era scesa, i rumori risuonavano più forti nella
Dopo credo di essermi addormentato un po’. Nonna Rosa è la penombra, il linoleum del corridoio rifletteva la luna. Sono
campionessa del risveglio. Arriva sempre al traguardo, nel entrato da Peggy e le ho allungato il mio lettore di compact.
momento in cui apro gli occhi. E in quel momento ha sempre un “Tieni. Ascolta Il valzer dei fiocchi di neve. È talmente bello che
sorriso. “Allora, i tuoi genitori?” “Nulli come al solito. Beh, mi mi fa pensare a te.” Peggy ha ascoltato Il valzer dei fiocchi di
hanno regalato Lo schiaccianoci.” neve. Sorrideva come se il valzer fosse un vecchio amico che le
raccontava cose buffe all’orecchio. Mi ha restituito l'apparecchio
“Lo schiaccianoci? Questa è bella. Avevo un’amica che si
e mi ha detto: “È bello”. Era la sua prima parola. È carina, no,
chiamava così. Una campionessa formidabile. Spezzava il collo
come prima parola? “Peggy Blue, volevo dirti: non voglio che ti
delle sue avversarie fra le cosce. E Peggy Blue, sei andato a
faccia operare. Sei bella così. Sei bella in blu.” Ho visto bene che
trovarla?” “Non me ne parli. È fidanzata con Pop Corn.” “Te lo ha
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le mie parole le facevano piacere. Non lo avevo detto per questo, sedere sul letto. l fantasmi! Peggy Blue era tormentata dai
ma era chiaro che le faceva piacere. “Voglio che sia tu, Oscar, a fantasmi mentre le avevo promesso di montare di guardia. Si
proteggermi dai fantasmi.” “Conta su di me, Peggy.” Ero fiero da sarebbe resa conto che ero un incapace, non mi avrebbe più
matti. Alla fine, ero stato io a vincere! “Baciami.” È veramente rivolto la parola e avrebbe avuto ragione. Mi sono alzato e ho
una cosa da ragazze il bacio, come se per loro fosse davvero un camminato fino alle urla. Arrivando alla stanza di Peggy, l’ho vista
bisogno. Ma Peggy a differenza della Cinese, non è una viziosa, seduta sul letto che mi guardava venire, sorpresa. Anch’io
mi ha teso la guancia e darle un bacio è piaciuto anche a me, per dovevo avere un’aria stupita, poiché all’improvviso avevo Peggy
davvero. “Buonanotte, Peggy” “Buonanotte, Oscar.” Ecco, Dio, Blue di fronte a me intenta a fissarmi con la bocca chiusa, eppure
questa è stata la mia giornata. Capisco che l’adolescenza venga continuavo a sentire le grida. Allora ho proseguito fino alla porta
definita l’età ingrata. È dura. Ma alla fine, a vent’anni suonati, le seguente e ho capito che era Bacon che si torceva nel letto a
cose si aggiustano. Allora ti rivolgo la mia richiesta del giorno: causa delle sue ustioni. Per un attimo mi sono sentito la
vorrei che Peggy e io ci sposassimo. Non sono certo che il coscienza sporca, ho ripensato al giorno in cui avevo appiccato il
matrimonio appartenga alle cose dello spirito, se è questo il tuo fuoco alla casa, al gatto, al cane, quando avevo persino arrostito
settore. Esaudisci questo genere di desiderio, il desiderio da i pesci rossi (beh, credo che più che altro siano bolliti). Ho
agenzia matrimoniale? Se non è di tua competenza, dimmelo al pensato a quello che dovevano aver vissuto e mi sono detto che,
più presto affinché ossa rivolgermi alla persona giusta. Senza dopotutto, era meglio che ci fossero rimasti piuttosto che avere
voler metterti fretta, ti segnalo che non ho molto temo. Dunque: continuamente a che fare con i ricordi e le ustioni, come Bacon,
matrimonio di Oscar e malgrado gli innesti e le creme. Bacon si è raggomitolato e ha
smesso di gemere. Sono ritornato da Peggy Blue. “Allora non eri
Peggy Blue. Sì o no. Vedi se ce la fai, la cosa mi andrebbe proprio.
tu, Peggy? Ho sempre immaginato che fossi tu a gridare la notte.”
A domani, baci, Oscar. P.S. A proposito: qual è, insomma, il tuo
“E io credevo che fossi tu...” Stentavamo a credere a ciò che
indirizzo?
succedeva e a ciò che ci dicevamo: in realtà ciascuno pensava
all’altro da un pezzo. Peggy Blue è diventata ancora più blu, il che
Caro Dio, ecco fatto, sono sposato. È il 22 dicembre, mi avvicino
significava che era molto imbarazzata. “Che cosa fai, adesso,
ai trent’anni e mi sono sposato. Per i figli, Peggy Blue e io
Oscar?” “E tu, Peggy?” È pazzesco quanti punti in comune
abbiamo deciso di rimandare a più avanti. In effetti, credo che
abbiamo, le stesse idee, le stesse domande. “Vuoi dormire con
non sia pronta. È successo stanotte. Verso l’una del mattino ho
me?” Le ragazze sono incredibili. Io, una frase così, ci avrei messo
sentito i lamenti di Peggy Blue che mi hanno fatto saltar su a
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delle ore, delle settimane, dei mesi a rimuginarla nella mia testa come voglio, no?” “Certo.” “E poi si figuri che tutte le cose che
prima di pronunciarla. Lei, invece, me l’ha detta così, con prima mi disgustavano, quando ero giovane, i baci, le carezze,
naturalezza e semplicità. “O.K.” E sono salito sul suo letto. Si beh, alla fin fine, mi sono piaciute. È buffo come si cambia, no?”
stava un poco stretti ma abbiamo passato una notte “Sono contentissima per te, Oscar. Cresci bene.” “C’è solo una
straordinaria. Peggy Blue profuma di nocciola e ha la pelle cosa che non abbiamo fatto: il bacio lingua in bocca. Peggy Blue
morbida come la mia all’interno delle braccia, ma lei e morbida aveva paura di restare incinta. Che cosa ne pensa?” “Penso che
dappertutto. Abbiamo dormito molto, sognato molto, ci siamo abbia ragione.” “Ah, davvero? È possibile avere dei bambini se ci
tenuti stretti, ci siamo raccontati le nostre vite. Certo che al si bacia sulla bocca? Allora ne avrò con la Cinese.” “Calmati,
mattino, quando la signora Gommette, la capoinfermiera, ci ha Oscar, ci sono però scarse probabilità. Scarsissime.” Sembrava
trovati insieme, è stato uno spettacolo. Si e messa a urlare, anche sicura di sé, Nonna Rosa, e questo mi ha calmato un po’ perché,
l’infermiera di notte si è messa a urlare, si sono urlate addosso, devo dirlo a te, Dio, e solo a te, con Peggy Blue, una volta,
poi se la sono presa con Peggy e con me, le porte sbattevano, addirittura due, addirittura di più, ci eravamo messi la lingua in
prendevano gli altri a testimone, ci trattavano da “piccoli bocca. Ho dormito un po’. Abbiamo pranzato insieme, Nonna
sciagurati” mentre noi eravamo molto felici e ci è voluto l’arrivo Rosa e io, e ho cominciato a stare meglio. “Com’ero stanco,
di Nonna Rosa per mettere fine al concerto. “Volete lasciare in stamattina!” “È normale, fra i venti e i venticinque anni. Si esce
pace questi bambini? Dovete soddisfare i pazienti o attenervi al la sera, si gozzoviglia, si fa la bella vita, non ci si risparmia. E
regolamento? Non me ne frega niente del vostro regolamento, questo si paga. Se andassimo a trovare Dio?” “Ah, ecco, ha il suo
me lo metto sotto i piedi. Adesso, silenzio. Andate ad indirizzo?” “Penso che sia nella cappella.” Nonna Rosa mi ha
accapigliarvi altrove. Non siamo in uno spogliatoio, qui.” Non era vestito come se si partisse per il Polo Nord, mi ha preso fra le sue
possibile replicare, come sempre con Nonna Rosa. Mi ha braccia e mi ha accompagnato alla cappella che si trova in fondo
riportato nella mia stanza e ho dormito un po’. Al risveglio, al parco dell’ospedale, oltre i prati gelati. Insomma, non sto a
abbiamo potuto chiacchierare. “Allora, Oscar, è una cosa seria spiegarti dov’è, visto che è casa tua. È stato un colpo quando ho
con Peggy?” “Serissima, Nonna Rosa. Sono strafelice. Ci siamo visto la tua statua, insomma, quando ho visto in che stato eri,
sposati stanotte.” quasi nudo, magro magro sulla tua croce, con delle ferite
dappertutto, il cranio sanguinante sotto le spine e la testa che
“Sposati?” “Sì. Abbiamo fatto tutto ciò che fanno un uomo e una
non stava nemmeno più sul collo. Mi ha dato da pensare. Mi sono
donna che sono sposati.” “Ah, davvero?” “Per chi mi prende?
sentito rivoltare. Se fossi Dio, io, come te, non mi sarei lasciato
Ho... che ore sono... ho vent’anni passati, conduco la mia vita
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ridurre in quel modo. “Nonna Rosa, sia seria: lei che era lottatrice per esempio, la mia rivale irlandese, centocinquanta chili a
di catch, lei che è stata una grande campionessa, non si fiderà di digiuno e in slip prima della sua Guinness. Mi diceva sempre:
quell’essere!” “Perché, Oscar? Daresti più credito a Dio se <<Spiacente, io non morirò, non sono d’accordo, non ho
vedessi un culturista con i muscoli gonfi, la pelle unta d’olio, i sottoscritto >>. Si sbagliava. Nessuno le aveva detto che la vita
capelli corti e il minislip che ne fa risaltare la virilità?” “Beh...” doveva essere eterna, nessuno! Si intestardiva a crederlo, si
“Rifletti, Oscar. A chi ti senti più vicino? A un Dio che non prova ribellava, rifiutava l’idea di morire, si infuriava, e caduta in
niente o a un Dio che soffre?” “A quello che soffre, ovviamente. depressione, è dimagrita, si e ritirata dall’attività sportiva, non
Ma se fossi lui, se fossi Dio, se, come lui, avessi i mezzi, avrei pesava ormai che trentacinque chili, sembrava una lisca di
evitato di soffrire.” “Nessuno può evitare di soffrire. Né Dio né sogliola, ed è finita in pezzi. Vedi, è morta lo stesso, come tutti,
tu. Né i tuoi genitori né io.” “Bene. D’accordo. Ma perché ma l’idea di morire le ha rovinato la vita.” “Era idiota, Plum
soffrire?” “Per l’appunto. C’è sofferenza e sofferenza. Guarda Pudding, Nonna Rosa.” “Come tanti.” Ho assentito con la testa
meglio il suo viso. Osserva. Sembra che soffra?” “No. È curioso. perché ero abbastanza d’accordo. “Le persone temono di morire
Non sembra che abbia male.” “Ecco. Bisogna distinguere due perché hanno paura dell’ignoto. Ma per l’appunto, che cos’è
pene, Oscar, la sofferenza fisica e la sofferenza morale. La l’ignoto? Ti propongo, Oscar, di non aver paura ma fiducia.
sofferenza fisica la si subisce. La sofferenza morale la si sceglie.” Guarda il viso di Dio sulla croce: subisce il dolore fisico, ma non
“Non capisco.” “Se ti piantano dei chiodi nei polsi o nei piedi, non prova dolore morale perché ha fiducia. Perciò i chiodi lo fanno
puoi far altro che avere male. soffrire meno. Si ripete: mi fa male ma non può essere un male.
Ecco! È questo il beneficio della fede. Volevo mostrartelo.” “O.K.,
Subisci. Invece, all’idea di morire, non sei obbligato ad avere
Nonna Rosa, quando avrò fifa, mi sforzerò di aver fiducia.” Mi ha
male. Non sai che cos’è. Dipende dunque da te.” “Ne conosce,
baciato. In fondo si stava bene in quella chiesa deserta con te,
lei, di persone che si rallegrano all’idea di morire?” “Sì, ne
Dio, che avevi un’aria così tranquilla. Al ritorno ho dormito a
conosco. Mia madre era così. Sul suo letto di morte, sorrideva di
lungo. Ho sempre più sonno. Come un desiderio irresistibile di
avidità, era impaziente, aveva fretta di scoprire che cosa sarebbe
dormite. Svegliandomi, ho detto a Nonna Rosa: “In realtà non ho
successo.” Non potevo più discutere. Dato che m’interessava
paura dell’ignoto. È solo che mi secca perdere quello che
conoscere il seguito, ho lasciato passare un po’ di tempo
conosco”. “Sono come te, Oscar. Se proponessimo a Peggy Blue
riflettendo su quanto mi diceva. “Ma la maggior parte delle
di venire a prendere il tè con noi?” Peggy Blue ha preso il tè con
persone sono senza curiosità. Si aggrappano a ciò che hanno,
noi, si intendeva benissimo con Nonna Rosa, abbiamo riso un
come il pidocchio nell’orecchio di un calvo. Prendi Plum Pudding,
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sacco quando Nonna Rosa ci ha raccontato il suo combattimento responsabilità. In realtà, Peggy non ha potuto raggiungermi
con le Sorelle Giclette, tre sorelle gemelle che si facevano passare stanotte perché la signora Ducru, l’infermiera di notte, è rimasta
per una sola. Dopo ogni ripresa, la Giclette che aveva sfinito nella sua stanza per prepararla all’anestesia. La barella l’ha
l’avversaria saltellando come una cavalletta balzava fuori del ring portata via verso le otto. Ho avuto una stretta al cuore quando
con il pretesto di dover andare a fare la pipi, si precipitava al ho visto passare Peggy sul letto a rotelle, la si vedeva appena
gabinetto ed era la sorella a ritornare in piena forma per il nuovo sotto le lenzuola verde smeraldo tanto era piccola ed esile.
round. E così via. Tutti credevano che ci fosse una sola Giclette, Norma Rosa mi ha tenuto la mano per evitare che m’innervosissi.
che fosse una saltatrice instancabile. Nonna Rosa ha scoperto il “Nonna Rosa, perché il tuo Dio permette che ci siano persone
trucco, ha chiuso le due sostitute nel gabinetto gettando la come Peggy e me?” “È una fortuna che sia così, Oscar, perché la
chiave dalla finestra e ha battuto quella che restava. È uno sport vita sarebbe meno bella senza di voi.” “No. Non capisce. Perché
astuto, il catch. Poi Nonna Rosa se n’è andata. Le infermiere Dio permette che siamo malati? O è cattivo, o non è molto forte.”
sorvegliano Peggy Blue e me, come se fossimo dei petardi pronti “Oscar, la malattia è come la morte. È un fatto. Non è una
a esplodere. Merda, ho trent’anni, però! Peggy Blue mi ha punizione.” “Si vede che lei non è malata!” “Che cosa ne sai,
giurato che stasera sarà lei a raggiungermi non appena potrà; in Oscar?” Questa non me l’aspettavo. Non avevo mai pensato che
cambio, le ho giurato che stavolta non le infilerò la lingua in Nonna Rosa, che e sempre così disponibile, così attenta, potesse
bocca. È vero, avere dei bambini non e tutto, bisogna anche avere dei problemi personali. “Non deve nascondermi le cose,
avere il tempo di allevarli. Ecco, Dio. Non so che cosa chiederti Nonna Rosa, può dirmi tutto. Ho almeno trentadue anni, un
stasera perché è stata una bella giornata. Sì. Fa’ che l’operazione cancro, una moglie in sala operatoria: la vita la conosco.” “Ti
di Peggy Blue, domani, vada bene. Non come la mia, se capisci voglio bene, Oscar.” “Anch’io. Che cosa posso fare per lei se ha
quello che voglio dire. dei guai? Vuole che l’adotti?” “Adottarmi?” “Sì, ho adottato
anche Bernard quando ho visto che era giù di corda.” “Bernard?”
A domani, baci, Oscar. P. S. Le operazioni non sono cose dello
“Il mio orsacchiotto. Là. Nell’armadio. Sul ripiano. È il mio vecchio
spirito, forse non ce le hai in magazzino. Allora fa’ in modo che,
orsacchiotto, non ha più occhi, né bocca, né naso, ha perso la
qualunque sia il risultato dell’operazione, Peggy Blue lo prenda
metà della sua imbottitura e ha delle cicatrici dappertutto. Le
bene. Conto su di te.
somiglia un po’. L’ho adottato la sera in cui quegli idioti dei miei
Caro Dio, Peggy Blue è stata operata oggi. Ho trascorso dieci anni genitori mi hanno portato un orsacchiotto nuovo. Come se avessi
terribili. È dura la trentina, e l’età delle preoccupazioni e delle potuto accettare di averne uno nuovo! Già che c’erano, non
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avevano che da sostituirmi con un figlioletto nuovo di zecca! nella mia stanza. Finendo la mia lettera, mi rendo conto che oggi,
Quindi l’ho adottato. Gli lascerò tutto quello che ho, a Bernard. tutto sommato, è stata una buona giornata. Una giornata
Voglio adottare anche lei, se la cosa le facesse piacere.” “Sì. Lo dedicata alla famiglia. Ho adottato Nonna Rosa, ho simpatizzato
voglio davvero. Credo che la cosa mi rassicurerebbe, Oscar.” con i miei suoceri e mia moglie è in buona salute, anche se, verso
“Allora qua la mano, Nonna Rosa.” Poi siamo andati a preparare le undici, ha cominciato a diventare rosa. A domani, baci, Oscar.
la camera di Peggy, a portare i cioccolatini, a mettere dei fiori per P. S. Niente desiderio oggi. Così ti riposerai.
il suo ritorno. Dopo ho dormito. È pazzesco quanto dormo in
Caro Dio, oggi ho avuto da quaranta a cinquant’anni e ho fatto
questo momento. Verso la fine del pomeriggio, Nonna Rosa mi
solo delle fesserie. Racconto le cose in fretta perché non
ha svegliato dicendomi che Peggy Blue era tornata e che
meritano di più. Peggy Blue sta bene ma la Cinese, mandata da
l’operazione era riuscita. Siamo andati insieme a trovarla. I
Pop Corn, che non mi può più vedere, è andata a spifferarle che
genitori stavano al suo capezzale. Ignoro chi li avesse avvertiti,
l’avevo baciata sulla bocca. Perciò Peggy mi ha detto che fra lei e
Peggy o Nonna Rosa, ma sembravano sapere chi fossi, mi hanno
me era finita. Ho protestato, ho detto che con la Cinese era stato
trattato con molto rispetto, mi hanno fatto sedere in mezzo a
un errore di gioventù che era successo assai prima di lei, e che
loro e ho potuto vegliare mia moglie con i miei suoceri. Ero
non poteva farmi pagare il mio passato tutta la vita. Ma lei ha
contento perché Peggy era sempre azzurrognola. Il dottor
tenuto duro. È addirittura diventata amica della Cinese per farmi
Düsseldorf è passato, si è sfregato le sopracciglia e ha detto che
arrabbiare e le ho sentite che ridevano insieme. Perciò quando
nelle ore seguenti il colore sarebbe cambiato. Ho guardato la
Brigitte, la trisomica, che si appiccica sempre a tutti perché nei
madre di Peggy che non è blu ma molto bella lo stesso e mi sono
Down l’affettuosità è normale, è venuta a salutarmi nella mia
detto che dopotutto Peggy, mia moglie, poteva avere il colore
stanza, ho lasciato che mi baciasse dappertutto. Era pazza di gioia
che voleva tanto l’avrei amata ugualmente. Peggy ha aperto gli
che glielo permettessi. Sembrava un cane intento a fare le feste
occhi, ci ha sorriso, a me e ai suoi genitori, poi si è
al suo padrone. Il problema e che Einstein si trovava nel
riaddormentata. I suoi genitori erano rassicurati ma dovevano
corridoio. Ha forse dell’acqua nel cervello ma non delle fette di
andarsene.
prosciutto sugli occhi. Ha visto tutto ed è andato a raccontarlo a
Peggy e alla Cinese. Tutto il piano adesso mi tratta come uno che
“Ti affidiamo nostra figlia” mi hanno detto. “Sappiamo di poter
corre dietro alle ragazze, mentre non mi sono mosso dalla mia
contare su di te.” Con Nonna Rosa ho resistito finché Peggy ha
stanza. “Non so che cosa mi abbia preso con Brigitte, Nonna
aperto gli occhi una seconda volta, poi sono andato a riposarmi
Rosa...” “Il demone meridiano, Oscar. Gli uomini sono così, fra i
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quarantacinque e i cinquant’anni, vogliono essere rassicurati, hanno l’intelligenza di un sacco della spazzatura, l’orizzonte era
verificano di poter piacere ad altre donne oltre che a colei che minaccioso, potevo temere di tutto. C’era un’unica certezza:
amano.” “D’accordo, sono normale ma anche del tutto idiota, quella che avrei trascorso una giornata scema. Mi sono deciso
no?” “Sì. Sei del tutto normale.” “Che cosa devo fare?” “Chi molto in fretta e ho organizzato la mia fuga. Un po’ di baratto: i
ami?” “Peggy. Solo Peggy.” “Allora vai a dirglielo. Una giovane miei giocattoli a Einstein, il mio piumino a Bacon e le mie
coppia è fragile, sempre soggetta a scosse, ma bisogna battersi caramelle a Pop Corn. Un po’ di osservazione: Nonna Rosa
per conservarla, se è quella buona.” Domani, Dio, è Natale. Non passava sempre dallo spogliatoio prima di andarsene. Un po’ di
mi ero mai reso conto che fosse il tuo compleanno. Fa’ in modo previsione: i miei genitori non sarebbero arrivati prima di
che mi riconcili con Peggy perché non so se sia per questo, ma mezzogiorno. Tutto è andato bene: alle undici e mezzo Nonna
sono molto triste stasera e non ho più alcun coraggio. A domani, Rosa mi ha baciato augurandomi una buona giornata di Natale
baci, Oscar. P. S. Adesso che siamo amici, che cosa vuoi che ti con i miei genitori e poi è sparita al piano degli spogliatoi. Ho
regali per il tuo compleanno? fischiato. Pop Corn, Einstein e Bacon mi hanno vestito in gran
fretta, mi hanno portato giù sollevandomi e mi hanno trascinato
Caro Dio, stamattina, alle otto, ho detto a Peggy Blue che
fino al trabiccolo di Nonna Rosa, un’automobile che deve risalire
l’amavo, che amavo solo lei e che non potevo concepire la mia
a prima dell’invenzione del motore a scoppio. Pop Corn, che è
vita senza di lei. Si è messa a piangere, mi ha confessato che la
molto bravo ad aprire le serrature perché ha avuto la fortuna di
liberavo da un grosso dispiacere, perché anche lei amava solo me
essere allevato in un quartiere degradato, ha scassinato la
e non avrebbe mai trovato nessuno altro, soprattutto adesso che
portiera posteriore; gli altri mi hanno gettato fra il sedile
era rosa Allora, cosa curiosa, ci siamo ritrovati tutt’e due a
anteriore e quello posteriore. Poi sono ritornati dentro alla
singhiozzare, ma era molto piacevole. È bella, la vita di coppia.
chetichella. Nonna Rosa, dopo un bel po’, è salita nella sua auto,
Soprattutto dopo la cinquantina, quando si sono attraversate
l’ha fatta crepitare dieci, quindici volte prima di avviarla, poi è
delle prove. Alle dieci in punto mi sono davvero reso conto che
partita a velocità folle. È formidabile questo tipo di vettura
era Natale, che non sarei potuto restate con Peggy perché la sua
antidiluviana, fa talmente baccano che si ha l’impressione di
famiglia (fratelli, zii, nipoti, cugini) stava per piombare nella sua
andare molto in fretta e si balla come sulle giostre. Il problema è
stanza e che sarei stato obbligato a sopportare i miei genitori.
che Norma Rosa aveva dovuto imparare a guidare con un amico
Che cosa mi avrebbero regalato ancora? Un puzzle di diciottomila
cascatore: non rispettava né i semafori né i marciapiedi né le
pezzi? Dei libri in curdo? Una scatola di istruzioni per l’uso? Il mio
rotonde sicché, ogni tanto, l’auto decollava. Nell’abitacolo c’era
ritratto di quando ero in buona salute? Con due cretini simili, che
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un fracasso d’inferno, Nonna Rosa si è sfogata a suonare il avvertito la polizia.” “Non mi meraviglio di loro. Se sono
clacson e ha anche arricchito il mio vocabolario lanciando ogni abbastanza stupidi da credere che li amerò quando avrò le
sorta di imprecazioni per insultare i nemici che le sbarravano la manette...” “Di che cosa li accusi?” “Hanno paura di me. Non
strada e mi sono detto ancora una volta che il catch è stato osano parlarmi. E meno osano, più ho l’impressione di essere un
proprio una buona scuola di vita. Avevo previsto, all’arrivo, di mostro. Perché li terrorizzo? Sono così brutto? Puzzo? Sono
saltar su e di fare: “Cucù, Nonna Rosa” ma la cossa a ostacoli per diventato idiota senza rendermene conto?” “Non hanno paura di
giungere a casa sua è durata talmente che mi sono dovuto te, Oscar. Hanno paura della malattia.” “La mia malattia fa parte
addormentare. Fatto sta che al mio risveglio era buio, faceva di me. Non devono comportarsi in modo diverso perché sono
freddo, c’era silenzio, e mi sono ritrovato da solo sdraiato su un malato. O possono amare solo un Oscar in buona salute?” “Ti
tappetino umido. È allora che ho pensato per la prima volta di amano, Oscar. Me l’hanno detto.” “Parla con loro?” “Sì. Sono
aver forse commesso una sciocchezza. Quando sono uscito molto gelosi che ci intendiamo così bene. No, non gelosi, tristi.
dall’auto, si è messo a nevicare. Però era molto meno piacevole Tristi di non riuscirci anche loro.” Ho alzato le spalle ma ero già
del Valzer dei fiocchi di neve ne Lo schiaccianoci. Battevo i denti un po’ meno in collera. Nonna Rosa mi ha preparato una seconda
dal freddo. Ho visto una grande casa illuminata. Ho camminato a cioccolata calda. “Sai, Oscar. Morirai, un giorno. Ma anche i tuoi
fatica. Per raggiungere il campanello, ho dovuto fare un tal salto genitori moriranno.” Ero stupito da ciò che mi diceva. Non ci
che mi sono accasciato sullo zerbino. È là che mi ha trovato avevo mai pensato. “Sì. Moriranno anche loro. Tutti soli. E con il
Nonna Rosa. “Ma... ma...” ha cominciato a dire. Poi si è chinata rimorso terribile di non essere riusciti a riconciliarsi con il loro
verso di me e ha mormorato: “Tesoro”. Allora ho pensato che unico figlio, un Oscar che adoravano.” “Non dica cose del genere,
forse non avevo commesso una sciocchezza. Nonna Rosa, mi fanno venire il magone.” “Pensa a loro, Oscar.
Hai capito che stai per morire perché sei un ragazzino molto
Mi ha portato nel suo salotto, dove aveva preparato un grande
intelligente. Ma non hai capito che non sei il solo a morire. Tutti
albero di Natale che strizzava gli occhi. Ero meravigliato di vedere
muoiono. I tuoi genitori, un giorno. Io, un giorno.” “Si. Però io
com’era bello da Nonna Rosa. Mi ha riscaldato accanto al fuoco
passo davanti.” “È vero. Tu passi davanti. Ma con il pretesto che
e abbiamo bevuto una tazzona di cioccolata. Sospettavo che
tu passi davanti, hai forse tutti i diritti? E il diritto di dimenticare
volesse assicurarsi che stessi bene prima di sgridarmi. Io, perciò,
gli altri?” “Ho capito, Nonna Rosa. Li chiami.” Ecco, Dio, il seguito
andavo piano a riprendermi, e del resto mi riusciva facile poiché
in poche parole perché ho il polso stanco. Nonna Rosa ha
ero davvero sfinito. “Tutti ti cercano all’ospedale, Oscar. Sono in
avvertito l’ospedale, che ha avvertito i miei genitori, che sono
assetto da combattimento. I tuoi genitori sono disperati. Hanno
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venuti da Nonna Rosa dove abbiamo festeggiato il Natale tutti francamente, lo trovo tirato per i capelli come regalo. Ma se lo
insieme. Quando i miei genitori sono arrivati, ho detto loro: dice Nonna Rosa, che è una tua vecchia amica... A domani, baci,
“Scusatemi, avevo dimenticato che anche voi, un giorno, Oscar. P. S. Dimenticavo il mio desiderio: che i miei genitori
morirete”. Non so che cosa abbia sbloccato in loro questa mia restino sempre come stasera. E anch’io. È stato un bel Natale,
frase, ma dopo li ho ritrovati com’erano prima e abbiamo passato soprattutto Méphista contro Giovanna d’Arco. Spiacente per la
una stupenda serata di Natale. Al dolce, Nonna Rosa ha proposto tua messa, ho staccato prima.
di guardare alla televisione la messa di mezzanotte e anche un
incontro di catch che aveva registrato. Dice che sono anni che
Caro Dio, ho sessant’anni passati e pago il prezzo di tutti gli
guarda un incontro di catch prima della messa di mezzanotte per
eccessi di ieri sera. Non mi sento in gran forma oggi. Mi ha fatto
tirarsi su, che è una tradizione, che le fa molto piacere. Perciò
piacere tornare a casa mia, all’ospedale. Quando si è vecchi, si
abbiamo guardato tutti un combattimento che aveva messo da
diventa così, non si ha più voglia di viaggiare. È certo che non ho
parte. Era formidabile. Méphista contro Giovanna d’Arco!
più voglia di andarmene. Quello che non ti ho detto nella mia
Costumi da bagno e stivali fino a metà coscia! Che pezzi di
lettera di ieri è che da Nonna Rosa, su una mensola, lungo le
femmine! come diceva papà, che era tutto rosso e sembrava
scale, c’era una statua di Peggy Blue. Te lo giuro. Esattamente
apprezzare molto il catch. Inimmaginabile il numero di colpi che
uguale, di gesso, con lo stesso viso molto dolce, lo stesso colore
si sono date in faccia. Io sarei morto cento volte in un
azzurro sui vestiti e sulla pelle. Nonna Rosa sostiene che si tratta
combattimento simile. È una questione di allenamento, mi ha
della Vergine Maria, tua madre da quanto ho capito, una
detto Nonna Rosa, i colpi sulla faccia, più ne prendi, più puoi
madonna che si trova in casa sua da parecchie generazioni. Ha
prenderne. Bisogna sempre conservare la speranza. A proposito,
accettato di darmela. L’ho messa sul mio comodino. A ogni
è stata Giovanna d’Arco
modo, tornerà un giorno nella famiglia di Nonna Rosa, poiché
l’ho adottata. Peggy Blue sta meglio. È venuta a farmi visita in
a vincere, mentre, a dire il vero, all’inizio non lo si sarebbe sedia a rotelle. Non si è riconosciuta nella statua ma abbiamo
proprio creduto ti avrà fatto piacere. Ah, mi stavo per scordare, passato un bel momento insieme. Abbiamo ascoltato Lo
buon compleanno, Dio. Nonna Rosa, che mi ha appena messo nel schiaccianoci tenendoci la mano e la cosa ci ha ricordato i bei
letto del figlio maggiore che era veterinario in Congo con gli tempi. Non riesco a scriverti di più perché trovo la stilografica un
elefanti, mi ha suggerito che, come regalo di compleanno per te, po’ pesante. Tutti sono indisposti qui, persino il dottor
andava benissimo la mia riconciliazione con i miei genitori. Io, Düsseldorf, a causa dell’indigestione da cioccolatini, foies gras,
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marrons glacés e dello champagne che tutti i genitori dei pazienti problemi che possono capitare a questo o a quel tizio. Ma non ci
hanno offerto al personale curante. Mi piacerebbe molto che mi sono le cose che ci riguardano tutti: la Vita, la Morte, la Fede,
facessi visita. A domani, baci, Oscar. Dio.” “Forse bisognerebbe consultare un Dizionario filosofico,
Oscar. Tuttavia, anche se trovi le idee che cerchi, rischi
ugualmente di rimanere deluso. Propone parecchie risposte
Caro Dio, oggi ho avuto da settanta a ottant’anni e ho molto
molto diverse per ogni nozione.” “Come mai?” “Le domande più
riflettuto. Ho usato il regalo natalizio di Nonna Rosa. Non so se te
interessanti rimangono domande. Avvolgono un mistero. A ogni
ne avevo parlato. È una pianta del Sahara che vive tutta la sua
risposta, si deve associare un “forse”. Sono solo le domande
vita in un solo giorno. Non appena il seme riceve dell’acqua
senza interesse ad avere una risposta definitiva.” “Vuole dire che
germoglia, diventa stelo, mette le foglie, fa un fiore, produce dei
per “Vita” non c’è soluzione?” “Voglio dire che per “Vita” ci sono
semi, avvizzisce, si appiattisce e, pugg, la sera è morto. È un
parecchie soluzioni, dunque nessuna soluzione.” “Quello che
regalo straordinario, ti ringrazio di averlo inventato. L’abbiamo
penso io, Nonna Rosa, è che l’unica soluzione per la vita sia
annaffiata stamattina alle sette, Nonna Rosa, i miei genitori e io
vivere.” Il dottor Düsseldorf è passato a vederci con la sua aria da
(a proposito, non so se te l’ho detto, in questo momento abitano
cane bastonato che lo rende ancora più espressivo, con le sue
da Nonna Rosa perché è meno lontano) e ho potuto seguire tutta
grandi sopracciglia nere. “Si pettina le sopracciglia, dottor
la sua esistenza. Ero commosso. È piuttosto gracile e striminzita,
Düsseldorf?” ho chiesto. Si è guardato attorno molto sorpreso,
non ha nulla di un baobab ma ha fatto valorosamente tutto il suo
con l’aria di chiedere a Nonna Rosa e ai miei genitori se avesse
lavoro di pianta, come una grande, davanti a noi in una giornata,
udito bene. Ha finito col dire di si con voce soffocata. “Non
senza fermarsi. Con Peggy Blue abbiamo letto a lungo il
bisogna fare una faccia simile, dottor Düsseldorf. Ascolti, le
Dizionario medico. È il suo libro preferito. Le malattie
parlerò francamente perché io sono sempre stato molto corretto
l'appassionano e si chiede quali potrà avere in futuro. Io ho
sul piano medicina e lei è stato impeccabile sul piano malattia. La
cercato le parole che mi interessavano: “Vita”, “Morte”, “Fede”,
smetta con quell’espressione colpevole. Non è colpa sua se è
“Dio”. Forse non mi crederai, non c’erano! Nota, questo prova
costretto ad annunciare brutte notizie alle persone, malattie dai
già che né la vita, né la morte, né la fede, né tu siete delle
nomi latini e guarigioni impossibili. Deve rilassarsi, distendersi.
malattie. Il che rappresenta una notizia piuttosto buona. Però, in
Non è Dio Padre. Non è lei a comandare alla natura. Lei è solo un
un libro così serio, dovrebbero esserci delle risposte alle
riparatore. Deve rallentare, dottor Düsseldorf, diminuire la
domande più serie, no? “Nonna Rosa, ho l'impressione che, nel
pressione e non darsi troppa importanza, altrimenti non potrà
Dizionario medico, ci siano solo delle cose particolari, dei
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continuare a lungo con questo mestiere. Guardi già la faccia che di fabbricare l’alba. Facevi fatica, ma insistevi. Il ciclo impallidiva.
ha.” Ascoltandomi, il dottor Düsseldorf aveva la bocca come se Tingevi l’aria di bianco, di grigio, di azzurro, respingevi la notte,
stesse bevendo un uovo. Poi ha sorriso, ha fatto un vero sorriso risvegliavi il mondo. Non ti fermavi. È stato allora che ho capito
e mi ha abbracciato. “Hai ragione, Oscar. Grazie di avermelo la differenza fra te e noi: tu sci un tipo infaticabile! Uno che non
ricordato.” “Di nulla, dottore. Al suo servizio. Torni quando si stanca. Sempre al lavoro. Ed ecco il giorno! Ed ecco la notte! Ed
vuole.” Ecco, Dio. La tua visita, invece, continuo ad aspettarla. ecco la primavera! Ed ecco l’inverno! Ed ecco Peggy Blue! Ed ecco
Vieni. Non esitare. Vieni, anche se ho molta gente intorno in Oscar! Ed ecco Nonna Rosa! Che salute di ferro! Ho capito che eri
questo momento. Mi farebbe davvero piacere. qui. Che mi rivelavi il tuo segreto: ogni giorno guarda il mondo
come se fosse la prima volta. Allora ho seguito il tuo consiglio con
A domani, baci, Oscar. impegno. La prima volta. Contemplavo la luce, i colori, gli alberi,
gli uccelli, gli animali. Sentivo l’aria che mi passava nelle narici e
mi faceva respirare. Udivo le voci che salivano nel corridoio come
Caro Dio, Peggy Blue è partita. È ritornata dai suoi genitori. Non
nella volta di una cattedrale. Mi trovavo vivo. Fremevo di pura
sono stupido, so benissimo che non la rivedrò mai più. Non ti
gioia. La felicità di esistere. Ero incantato. Grazie, Dio, di aver
scriverò perché sono troppo triste. Abbiamo passato la nostra
fatto questo per me. Avevo l'impressione che mi prendessi per
vita insieme, Peggy e io, e adesso mi ritrovo solo, calvo,
mano e che mi conducessi nel cuore del mistero a contemplarlo.
rammollito e stanco nel mio letto. Che brutta cosa invecchiare!
Grazie. A domani, baci, Oscar. P. S. Il mio desiderio: puoi rifare il
Oggi non ti voglio più bene. Oscar.
colpo della prima volta ai miei genitori? Nonna Rosa credo che lo
conosca già. E poi anche a Peggy, se hai il tempo...
Caro Dio, grazie di essere venuto. Hai scelto davvero il momento
giusto, perché non stavo bene. Forse anche perché eri rimasto Caro Dio, oggi ho cent’anni. Come Nonna Rosa. Dormo molto ma
turbato dalla mia lettera di ieri... Quando mi sono svegliato, ho mi sento bene. Ho cercato di spiegare ai miei genitori che la vita
pensato che avevo novant'anni e ho girato la testa verso la è uno strano regalo. All’inizio lo si sopravvaluta, questo regalo: si
finestra per guardare la neve. E allora ho indovinato che venivi. crede di aver ricevuto la vita eterna. Dopo lo si sottovaluta, lo si
Era mattino. Ero solo sulla terra. Era talmente presto che gli trova scadente, troppo corto, si sarebbe quasi pronti a gettarlo.
uccelli dormivano ancora, che persino l'infermiera di notte, la Infine ci si rende conto che non era un regalo, ma solo un
signora Ducru, aveva dovuto schiacciare un pisolino e tu cercavi prestito. Allora si cerca di meritarlo. Io che ho cent’anni, so di che
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cosa parlo. Più si invecchia, più bisogna dar prova di gusto per suo comodino. Credo che ti riguardi. Ci aveva scritto: “Solo Dio
apprezzare la vita. Si deve diventare raffinati, artisti. Qualunque ha il diritto di svegliarmi”.
cretino può godere della vita a dieci o a vent’anni, ma a cento,
quando non ci si può più muovere, bisogna avvalersi della propria
FINE
intelligenza. Non so se li ho convinti del tutto. Valli a trovare.
Finisci il tuo lavoro. Io sono un po' stanco. A domani, baci, Oscar.

Caro Dio, centodieci anni. Sono tanti. Credo di cominciare a


morire. Oscar.

Caro Dio, il ragazzino è morto. Sarò sempre una signora in rosa


ma non sarò più Nonna Rosa. Lo ero soltanto per Oscar. Si è
spento stamattina, durante la mezz’ora in cui i suoi genitori e io
siamo andati a prendere un caffè. Lo ha fatto senza di noi. Penso
che abbia aspettato quel momento per risparmiarci. Come se
volesse evitarci la violenza di vederlo scomparire. Era lui, in
realtà, a vegliare su di noi. Ho il cuore grosso, ho il cuore pesante,
Oscar vi abita e non posso scacciarlo. Bisogna che tenga ancora
le mie lacrime per me, fino a stasera, perché non voglio
confrontare la mia pena con quella, inesprimibile, dei suoi
genitori. Grazie di avermi fatto conoscere Oscar. Grazie a lui ero
divertente, inventavo delle leggende, me ne intendevo persino
di catch. Grazie a lui ho riso e ho conosciuto la gioia. Mi ha aiutata
a credere in te. Sono piena di un amore ardente, me ne ha dato
tanto che ne ho per tutti gli anni a venire. A presto, Nonna Rosa.
P. S. Negli ultimi tre giorni, Oscar aveva posato un biglietto sul

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