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Internazionale

La doppia vita dellinformazione


Tesina di Michele Palozzo No. Matricola: 0000347063 Comunicazione Giornalistica prof. Mauro Sarti

Indice:
Introduzione 1. La rivista 1.1 I contenuti 1.2 Focus: Italieni 2. Oltre la carta 3. Internazionale a Ferrara Conclusioni Note, bibliografia e sitografia pag. 2 pag. 2 pag. 3 pag. 5 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 9

Introduzione Diciassette anni fa esordiva coraggiosamente nelle edicole il settimanale Internazionale di Giovanni De Mauro: conquistato dalla formula editoriale del francese Courrier International, egli volle tentare di importarla personalmente in Italia, selezionando e riconfezionando volta per volta il meglio della stampa estera. Cos recitava infatti leditoriale in apertura del primo numero:
Ogni settimana Internazionale sceglier, tradurr e pubblicher integralmente i migliori articoli comparsi sui migliori giornali di tutto il mondo. Faremo un giornale di poche pagine: perch pensiamo che la qua lit non data dalla quantit ma dalla capacit di selezionare poche informazioni veramente utili. Un articolo letto su Internazionale non far capire il mondo, ma aiuter a capire come il mondo complicato, vario e ricco. E come i destini di tutti noi siano incrociati e legati. [1]

Un obiettivo piuttosto semplice in linea teorica, ma che presuppone anzitutto la consultazione di centinaia di testate cartacee, e dunque ancor pi a monte una grande passione per linformazione nel suo significato pi ampio. Ma al principio di questo progetto sta la necessit di colmare lenorme lacuna mediatica riguardo alle politiche e culture internazionali; afferma infatti lo stesso De Mauro:
Credo che ci sia proprio una forma di miopia da parte degli organi di informazi one che scelgono di occuparsi poco di esteri. [...] i giornali si occupano prevalentemente di politica italiana, in modo molto autoreferenziale, codificato, cifrato, con un linguaggio da addetti ai lavori, ma vendono sempre meno. Non ci vuole un gran genio n del giornalismo, n del marketing per capire che qualcosa non va, che le due cose non vanno bene insieme. Mi riferisco soprattutto a chi fa i giornali, l'allusione ironica a loro. Io credo che i giornali italiani, in particolare i quotidiani, non soddisfano il bisogno di informazione dei lettori. [2]

Allapparenza, forse, una missione ambiziosa se non addirittura supponente, essendo lopera di selezione essenzialmente arbitraria ed atta a promuovere un presunto giornalismo di qualit a discapito di un altro ritenuto cattivo o irrilevante. In realt vedremo come questa particolare forma di meta-giornalismo non solo abbia incontrato un notevole ed affezionato pubblico, ma abbia anche anticipato di quasi un decennio le nuove esigenze di questultimo e gli strumenti selettivi dellinformazione in rete.

1. La rivista Il 6 novembre 1993 era possibile acquistare le prime copie di Internazionale al prezzo di 3000 lire per cinquanta pagine di articoli. Gli elementi grafici erano ancora minimi e lintera stampa rigorosamente in bianco e nero: il settimanale di De Mauro partiva con risorse economiche limitate ed avrebbe impiegato qualche tempo prima di prendere quota, affiancandosi alle gi affermate pubblicazioni del venerd (lEspresso e il Venerd di Repubblica). Limpostazione originale delle componenti appariva incerta e disordinata, mescolando opinioni politiche e reportage, articoli culturali e scientifici; lassoluta prevalenza di testo ininterrotto e la grafica poco accattivante qualificavano Internazionale come un prodotto dal target limitato, det piuttosto avanzata e interessato prevalentemente a questioni politiche. Oggi, grazie a una

veste molto pi agile e ben riconoscibile, la rivista si presenta come un insieme organico di articoli, opinioni e rubriche dogni sorta scelte con laiuto di collaboratori, professionisti e non, sparsi per tutto il mondo; la diffusione ottenuta nel tempo da Internazionale ne ha esteso le aree dinteresse, portandolo al prezzo di 3 euro per cento pagine. Nel 2008 vantava gi 21.550 copie in abbonamento e quasi 100.000 in edicola, per un pubblico stimato di 105.000 lettori.

1.1. I contenuti Nel corso degli anni Internazionale ha accolto talmente tante esperienze giornalistiche tra le sue pagine che attualmente risulta quantomai difficile paragonarlo agli altri settimanali italiani . Il filo rosso che il giornale di De Mauro ha da subito instaurato quello della chiarezza e dellonest informativa, evitando di dar credito ad articoli gratuitamente tendenziosi, pur senza rinunciare ad una linea politica rivolta a sinistra. Il settimanale strutturato secondo un timone pi o meno costante, una formula che riesce a coniugare la gerarchia tipica del quotidiano e liter tematico della rivista popolare. La titolazione chiara e semplice, la disposizione delle immagini ponderata e mai invadente. Pochissima pubblicit entra a far parte delle pagine di Internazionale, e in quasi tutti i casi si tratta di promozione letteraria o iniziative solidali. Ogni numero inizia col consueto editoriale del direttore, una breve colonna a fianco del sommario che commenta la scelta di copertina o un fatto dattualit riguardante la professione giornalistica. Ad esso segue una feature essenziale nella sequenza narrativa del settimanale: tre fotografie a doppia pagina, accompagnate da didascalie esplicative, che soddisfano concisamente le famose cinque W dellinformazione giornalistica; le immagini selezionate spesso sono visivamente aggressive o addirittura si spiegano da sole, a conferma del forte impatto che il fotogiornalismo pu avere sul lettore proiettandolo, nel giro di un istante, nella realt fisica del fatto testimoniato. Due facciate vengono dedicate alla posta della redazione e altri due editoriali esteri, scelti tra i giornali pi influenti del mondo (El Pas, The Independent, Le Monde, The Guardian ecc.), una breve ma autorevole panoramica sui cambiamenti in atto nei relativi paesi. Di norma vi seguono le notizie dal mondo, suddivise per aree geografiche: particolare attenzione viene riservata al Medio Oriente e allIraq, che specialmente sui quotidiani nostrani trovano poco spazio o comunque vengono trattati con scarsa dedizione. Le colonne di cronaca sono inframmezzate dalle opinioni di collaboratori stabili quelli storici sono Paul Kennedy e Noam Chomsky e da piccoli box curati da esperti in vari ambiti: tra gli italiani ricordiamo leconomista Tito Boeri a cura de Il Numero (una cifra o una percentuale relativa a un dato sociale o economico) e il linguista Tullio De Mauro per lanaloga rubrica La Parola. Lanello di congiunzione tra informazione estera e cronaca nazionale risiede nella sezione dal titolo Italieni *cfr. 1.2+: locchio che ci osserva con curiosit e stupore al di l dei confini peninsulari, in una raccolta di articoli sospesi tra la descrizione dei fatti e lo spontaneo parere soggettivo riguardo ad essi. Ma lunicit di Internazionale trova la sua massima espressione nellarticolo di copertina, che normalmente occupa la parte centrale del volume. Nel tempo le scelte sono state tra le pi disparate: reportage di guerra in forma narrativa; inchieste economico-politiche dai paesi del primo mondo, racconti di vita e avanscoperte dal terzo o quarto; virtuali tavole rotonde dopinioni

sullOccidente che cambia; importanti studi sociologici, soprattutto sulla condizione della donna nelle varie culture; le speranze e gli ostacoli dellAmerica di Barack Obama. I collaboratori di De Mauro sanno sempre su cosa devono puntare, cosa bene porre in evidenza agli occhi dei lettori, fatti che non meritano di esaurirsi allinterno dei giornali dai quali sono tratti convinzione che costituisce, in fin dei conti, lobiettivo ultimo della rivista. La redazione non si mai tirata indietro nel tentativo di espandere la concezi one di testo giornalistico: da almeno un lustro viene dedicato sempre pi spazio al graphic journalism, ad esempio nel no. 684 del 2007, contenente un breve viaggio illustrato tra le case popolari di New Orleans (parte di una serie intitolata Cartoline da...), o ancora il no. 707 dello stesso anno, con un reportage a fumetti di Joe Sacco sulladdestramento dei soldati iracheni; anche il premiatissimo autore di Maus Art Spiegelman e Marjane Satrapi, divenuta celebre con la graphic novel Persepolis, hanno contribuito in passato con le loro storie; per molto tempo non c stato un numero in cui mancassero le vignette dal titolo Il Diario di Yocci ovvero Yoshiko Noda, la giapponesina emigrata che ritrae con una sana ingenuit la vita quotidiana in Italia. Esemplare anche la scelta dellultimo numero del 2010, interamente dedicato alla narrativa: otto racconti corredati da grandi illustrazioni alla stregua duna raccolta di fiabe storie contemporanee ambientate nellAfrica che ancora nessuno conosce per davvero; oltre a una crepuscolare graphic novel di Catherine Anyango, il numero 878 comprende uno straordinario portfolio fotografico di Paul Sika, un surreale equilibrio tra colori psichedelici e tensione cinematografica. Una sola realt, mille modi di leggerla e rappresentarla con passione. Come in un quotidiano, lultima parte di Internazionale dedicata soprattutto alla cultura e allo svago, con una selezione di brevi recensioni letterarie, cinematografiche e musicali tra cui limmancabile rubrica Il Libro di Goffredo Fofi e la Playlist tematica di canzoni a cura di Pier Andrea Canei. E tra queste pagine, inoltre, che hanno trovato fortuna alcuni autori di strisce comiche quali Neil Swaab ( suo lorsacchiotto politically incorrect Mr. Wi ggles) e Max Cannon con la grottesca serie Red Meat; un grande seguito si creato anche attorno alloroscopo dellastrologo Rob Brezsny che, invece di sterili profezie da cartomante, offre gustosi aneddoti e spunti di riflessione ad ogni segno zodiacale, ricordandoci che il nostro destino a portata di mano. La pagina conclusiva dedicata alla satira, con vignette irriverenti sui grandi capi della Terra, con una punta damarezza per le assurde guerre che sostengono; lungo tutta la durata del mandato presidenziale di George W. Bush, la pagina ospitava i bushismi, citazioni tratte da suoi discorsi ufficiali allo scopo di sottolinearne linvolontaria amenit come a dire che in certi casi la caricatura si disegna da s.

1.2 Focus: Italieni I giornali sbagliano dichiarava Giulio Anselmi nel 1998 quando, anzich cogliere i temi che appassionano le persone, si occupano della politica-politicante, delle sciocchezze, delle dichiarazioni di questo o di quello: il 60 per cento delle interviste che si pubblicano non hanno alcuni interesse per il lettore [3]. Un ritratto tristemente fedele dei quotidiani nazionali, che ad oggi sembrano sempre pi immersi nel loro imbarazzante autoreferenzialismo politico ed economico. Nel mentre, la stampa estera ha continuato a farsi sempre pi domande, ad osservarci dallesterno e cercare di capire dove risiedono le verit del nostro paese. Italieni la sezione a cura di Giulia Zoli che raccoglie gli articoli che riguardano pi da vicino queste turbolente lotte politiche, senza tralasciare le conseguenze che proiettano sulla popolazione che vi assiste con eguale incertezza. La singolare linea dazione del governo di Silvio Berlusconi, inscindibile dalle sue vicende personali e finanche private, ha comprensibilmente destato sospetti nella categoria giornalistica, i cui colleghi europei ed oltreoceano hanno dimostrato di non avere troppi peli sulla lingua. Tra le copertine pi recenti ricordiamo sul no. 872 i commenti di diverse testate comunitarie sulla rottura della maggioranza parlamentare e gli scandali sessuali del premier: in particolare linglese The Economist, che ha definito quello di Berlusconi un regno tragicomico sul quale dovrebbe calare il sipario. La copertina del no. 877 invece titolava Pacco di Natale una selezione di opinioni riassuntive del nostro 2010 di crisi, ma soprattutto le numerose testimonianze dei corrispondenti stranieri che hanno vissuto in Italia negli scorsi dodici mesi; una panoramica lucida quanto preoccupante sulle singolarit della nostra societ, come i copiosi tagli alla cultura, la scarsa attenzione allambiente e la xenofobia latente di gran parte della popolazione. Unaltra doverosa menzione va al no. 874, il quale riportava linchiesta del Newsweek sulle discriminazioni che in Italia la donna si trova sempre pi spesso a subire sul lavoro, in televisione e di conseguenza nellimmaginario comune. Le showgirl, ormai gergalmente veline, che cavalcano londa anomala per guadagnarsi il loro momento di gloria sul piccolo schermo, e le comuni lavoratrici che ogni giorno devono battersi per i loro diritti in un generico contesto aziendale: due facce di una stessa, abnorme medaglia che da tempo il nostro paese porta con rassegnazione al collo.

2. Oltre la carta Si pu dire che Internazionale sia cresciuto allo stesso passo della rete Internet: negli anni 90 nascevano i primi browser per navigare nel web, che lentamente diventava un luogo sempre meno elitario e si riempiva dei contenuti che oggi costituiscono lintelligenza collettiva cui tutto il mondo civilizzato fa riferimento. Cos, estraneo ad ogni scetticismo o bigottismo cartaceo, il settimanale di Giovanni De Mauro non ha esitato a innovarsi quando stato il momento, capendo a fondo le potenzialit anzich i pericoli di uno strumento di tale rilevanza, raggiungendo un equilibrio esemplare tra inchiostro e bit. La homepage del sito Internazionale.it disposta in modo essenziale e ordinato: lelemento centrale che subito attira lo sguardo un box immagine con uno slideshow di dieci fotografie,
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aggiornate di continuo con sempre nuovi ritratti da tutto il mondo; sopra ad esso troviamo una riga di testo con i lanci delle agenzie stampa estere ed un link alla pagina Twitter di Internazionale, iscrivendosi alla quale possibile ricevere i link dei contenuti pi recenti del portale loperazione valida anche per Facebook, Flickr e YouTube, oltre al pi classico feed RSS. Sulla colonna di destra troviamo limmagine della copertina attuale della rivista, con una sintesi dellarticolo principale e due link: il primo rimanda alla pagina del sommario, che riporta per intero leditoriale di De Mauro ed anticipa tutti i contenuti della copia cartacea; il secondo link permette di acquistarla online in formato true pdf, virtualmente sfogliabile dal pc o trasferibile su supporti multimediali come smartphone e iPad (una versione specifica per questultimo acquistabile dallo store della Apple). In una cartella a parte vengono illustrate tutte le modalit e le convenzioni per abbonarsi annualmente, con una riduzione del 15% per studenti. Dalla home si pu accedere alla pagina del gi citato oroscopo di Rob Brezsny, riportato integralmente come in edicola, ma anche alle opinioni delle firme pi celebri della testata: qui che il lettore viene finalmente invitato ad intervenire, con uno spazio aperto ai commenti in fondo ad ogni pezzo, senza vincoli discrizione; ovviamente ogni contenuto testuale condivisibile sui principali social network, dai quali stata mutuata anche la doppia funzione Mi piace / Non mi piace per esprimere il gradimento o meno del contenuto. Le cartelle tematiche a fianco del logo includono la nutrita sezione Italieni e le recensioni delle ultime novit in ambito culturale. Il settore Backstage, esteso in linea verticale sulla pagina dinizio, davvero ci che manca nel settimanale cartaceo: tutte le notizie pi calde del momento, aggiornate un po meno frequentemente di un quotidiano nazionale, i cui titoli linkano il testo originale degli articoli appartenenti alle grandi testate; si offre dunque agli interessati la possibilit di risalire immediatamente alla fonte del materiale di Internazionale, di leggere in lingua originale una parte di ci che con buone probabilit ritroveremo nel prossimo numero della rivista. Il sito dispone anche di un archivio organizzato per continenti e Stati, il quale riporta in ordine alfabetico tutte le pi diffuse testate con un portale sul web, coi relativi link per accedervi. Non manca infine una selezione di documenti audiovisivi da YouTube. Interviste, monologhi, video illustrativi, cortometraggi, readings, sketch di satira: linformazione non si legge soltanto, e nemmeno necessario (anzi...) accendere la televisione per dare unocchiata al mondo. E questa la sostanza che costituisce il sano surplus della rete, una serie ci contenuti che bisogna saper offrire in modo ragionato ma senza il timore di anticipare parte del prodotto che si vorr vendere in edicola. In casi come questo la lealt e limpegno pagano, letteralmente.

3. Internazionale a Ferrara Nel 2007 la rivista ha trovato un accordo con il comune di Ferrara per un festival giornalistico da svolgersi in ottobre. Era soltanto un tentativo, che prevedeva la presenza di alcuni professionisti esteri che si sarebbero pronunciati su guerre ed agitazioni in corso in Medio Oriente, sulla guerra al terrorismo statunitense e sulla situazione politica in Sudamerica; durante le conferenze e gli incontri pi informali il pubblico avrebbe avuto la possibilit di dibattere con gli ospiti e dunque farsi voce di quelli che stanno dallaltra parte dei giornali. Le attese per levento si rivelarono

poco ottimistiche, perch gi la prima edizione registr pi di 17.000 presenze, anche grazie agli interventi di Roberto Saviano, Marjane Satrapi e Daria Bignardi. La redazione decide quindi di ripetere lesperienza anche lanno successivo, aumentando la posta in gioco con numerosi partecipanti, tra cui Noam Chomsky, Gad Lerner, Lucia Annunziata, Luca Sofri, la simpatica Yocci e Neil Swaab. Anche questa volta, nei tre giorni del festival, si cerca di offrire una panoramica sugli eventi pi clamorosi dellanno attraverso le testimonianze verbali di chi le ha vissute da vicino e ne ha fatto materia per il proprio lavoro; ledizione del 2008 ha introdotto la trasmissione in videoconferenza di alcuni interventi, mentre nel 2010 si consolidata listituzione di alcuni workshop di scrittura, disegno e fotografia. Lafflusso della seconda edizione arriva a raddoppiare le cifre dellesordio. Nel 2009, sempre in occasione del festival, viene istituito il premio Anna Politkovskaja per i giovani autori delle inchieste e reportage pi coraggiosi. Il primo anno la vincitrice Adela Navarro Bello. giornalista messicana specializzata nello studio del narcotraffico e dei suoi rapporti con la politica; nel 2010 il premio viene assegnato a Yaqub Ibrahimi, il quale ha svolto analisi sui fautori delle guerre in Medio Oriente. I filmati degli interventi e tutte le informazioni sugli scorsi festival sono disponibili in una sezione specifica del sito Internazionale.it, con una ricchissima documentazione testuale e fotografica delle giornate a Ferrara.

Conclusioni Meriti soggettivi e reputazione a parte, non certo il periodo migliore per i giornali. In quanti sono ancora disposti a spendere un euro o anche pi, per informazioni che possono ottenere facilmente, gratuitamente e senza nemmeno alzarsi dalla sedia? Chi ha voglia di portarsi appresso un ingombrante pacco di fogli pieno di pubblicit, articoli che non avremo tempo di leggere e notizie che, nel momento in cui lo acquistiamo, sono gi diventate vecchie? Cambiare o morire, sentenzia Vittorio Sabadin nel suo Lultima copia del New York Times *2007+.
Il fatto che Internet, la telefonia mobile, la tv satellitare e digitale terrestre, liPod non solo sono pericolosi concorrenti della trasmissione di informazioni [...]. Hanno cambiato lo stesso tessuto sociale nel quale operano, modificando le abitudini e scandendo in modo diverso rispetto a prima il tempo della giornata di ogni persona. [...] Rispetto ai loro nuovi concorrenti, i giornali sono rimasti molto indietro: sono lenti, costosi da produrre, difficili da consumare. Richiedono tempo e impegno, molti sono ancora in bianco e nero, come un secolo fa. Hanno formati troppo grandi e nessun appeal per le nuove generazioni, incapaci di concentrarsi come sanno bene gli insegnanti per pi di qualche minuto su qualcosa e per nulla disposte a sorbirsi la lettura di articoli lunghi e apparentemente noiosi. La loro realt a colori, in continuo movimento, divertente, tecnologica e innovativa. Sentono il bisogno di informarsi, ma hanno mille modi diversi di farlo subito, senza dover attendere che una rotativa stampi la mattina dopo un giornale per loro. E inoltre, non accettano lidea che per informarsi sia necessario pagare.

Per quanto si lamentino, le redazioni odierne devono riconoscere la forza delle nuove forme mediatiche e, necessariamente, darsi da fare per concorrervi rimodernandosi in toto; il mercato del terzo millennio pi spietato che mai, e chi non resiste viene tagliato fuori senza troppi complimenti. Internazionale ha resistito (per fortuna), ma non certo stando con le mani in mano: la fama che oggi questo lodevole caso editoriale pu finalmente vantare dovuta ad un impegno che non mai venuto meno, una ferma volont di dare nuovo spazio ad articoli ed opinioni degni di nota. Si pu dire che la rivista di De Mauro abbia donato un secondo ciclo di vita allinformazione estera accorciando, ancor prima del web, le distanze tra lItalia e il resto del mondo; ha attuato altres un saggio discernimento tra le innumerevoli fonti cartacee disponibili, traducendole e presentandole al lettore gi riordinate in base alla loro presunta rilevanza. La pretesa non infatti quella di sostituirsi ai quotidiani, quanto piuttosto di distillarne lessenziale, dando uno spazio pi calibrato ad ogni proposizione. Ecco perch Internazionale non solo sopravvive nel grande mare (in tempesta) dellinformazione, ma gode di ottima salute e naviga per la sua strada senza mai voltarsi indietro.

Note: 1. Estratto delleditoriale Ai lettori del primo numero di Internazionale, 6 novembre 1993 2. Intervista di Wikimedia Italia a Giovanni De Mauro, 9 maggio 2009 [link] 3. Estratto dalleditoriale di Giulio Anselmi Basta critiche, ora cambiate i giornali, in Il Messaggero, 3 agosto 1998 Bibliografia: Sabadin V., Lultima copia del New York Times. Il futuro dei giornali di carta, Donzelli, 2007 Roidi V., La fabbrica delle notizie. Piccola guida ai quotidiani italiani, Laterza, 2001 Sitografia: http://www.internazionale.it http://www.it.wikipedia.org

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