Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La storia che ascolteremo oggi ci catapulta all’inizio dei tempi e precisamente nel giardino dell’Eden, il
primo immenso dono che Dio ha fatto all’uomo e alla donna dopo la vita. L’Eden, o paradiso terrestre, era
un giardino meraviglioso interamente a disposizione di Adamo ed Eva... sì, avete capito bene, proprio loro:
l’uomo e la donna dei quali si racconta che diedero inizio alla vita umana. Chi diede inizio a questa
esperienza così meravigliosa se non Dio.
All’inizio dei tempi la vita non era poi così difficile perché non era molto complessa, infatti, Dio diede ad
Adamo ed Eva completa libertà: potevano passeggiare liberamente per il giardino, dare nomi a loro
piacimento ad animali, luoghi e piante, potevano mangiare tutto quanto la terra gli donava e gli diede
potere su ogni creatura in cielo e in terra. Una sola raccomandazione gli fece: mi raccomando state lontani
dagli alberi posti al centro del giardino, l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Un giorno Eva si trova da sola nel giardino e, mossa dalla curiosità, si avvicinò all’albero proibito e mentre
ne ammirava i frutti, facendo attenzione a non toccarli, tra i rami sbucò Serpente. Serpente era l’animale
più astuto del creato, la sua capacità più subdola era quella di riuscire a raggirare le sue prede, ma l’uomo
aveva potere su Serpente e mai questo lo avrebbe potuto vincere a meno che l’uomo non glielo avesse
permesso. Questa bestiaccia, approfittando che Eva fosse da sola si accostò a lei per presentarsi.
“Sono Serpente, uno dei pochi animali a cui è stato concesso di vivere per questi luoghi importantissimi, ma
credo che tu sai bene di cosa sto parlando, non è vero?”.
“Sì, certo” rispose Eva con un po’ di imbarazzo perché avvertì che Serpente ne sapesse più di lei.
“Ne ero certo. Tu invece come mai da queste parti? Forse il capo ha voluto premiarti?”.
“Ah d’accordo” rispose Serpente “quindi immagino di recarti fastidio, buona passeggiata”.
“No aspetta!” disse Eva. “Non mi dai fastidio, anzi… di che premi parlavi? Magari Dio voleva farmi una
sorpresa”.
“Il premio del frutto più buono e prelibato di tutto il giardino. Solitamente questa è la riserva del capo.
Tiene per lui il raccolto migliore. È vero che lui vi ha proibito di mangiare dei frutti del giardino?”.
“Wow, fantastico!” esclamò Serpente. “Sai pure le proprietà magiche che posseggono questi frutti?... ma
sono certo che il capo te ne ha parlato”.
“Nel preciso momento in cui mangeresti di questo frutto si aprirebbero i tuoi occhi e diventeresti proprio
come il capo, ma probabilmente non è ciò che cerchi”.
Serpente a queste parole andò via, ma Eva era ignara del fatto che si stava facendo beffe di lei.
RISONANZE
Il pomeriggio mentre passeggiava per il giardino con Adamo, Eva raccontò al marito dell’incontro con
Serpente e ne sembrava entusiasta. Ti ci devo portare, devi conoscerlo, può insegnarci un mucchio di cose
di questo luogo, magari è un aiutante del capo. Adamo restò perplesso quando sentì quella parola (capo), e
chiese chi fosse il capo ed Eva gli spiegò che è così che Serpente chiama Dio.
Eva portò Adamo a conoscere Serpente, ma questi non si fece trovare, era presente, ma restò nascosto. In
un attimo di distrazione la donna afferrò un frutto lo mostrò ad Adamo e gli disse: “dai, soltanto un
morso”. L’uomo cercò di farle capire che non ce n’era bisogno, che potevano avere tutto ciò che
desideravano, una sola raccomandazione Dio aveva fatto, ma la donna insistette e spiegò a l’uomo le
proprietà magiche del frutto. Secondo voi com’è andata a finire?
SEI EVA
Il frutto è il più buono che hai mai assaggiato, ne vorresti subito un altro, cosa pensi di Dio?
SEI ADAMO
Che cosa pensi quando Eva ti racconta dell’esperienza con Serpente e del frutto?
I due, dal giorno in cui mangiarono il frutto, continuarono la vita di sempre. Passarono giorni, ma non
avvertivano alcun cambiamento se non il desiderio di voler ancora altri di quei frutti, cercavano Serpente,
ma sembrava impossibile trovarlo. I due però non si rendevano conto che qualcosa stava cambiando:
cominciavano ad avere vergogna l’uno dell’altro, si coprirono con delle foglie per non mostrarsi e
cominciavo a vedersi non più mossi dal desiderio di incontrarsi, ma per possedersi l’un l’altro. Questo
cominciò a creare le prime discordie tra loro e finalmente stava per intervenire Dio.
Cerchi Dio per raccontargli delle novità che ti ritrovi a vivere col partner?
Se eviti, perché?
Dio chiese subito cosa stesse accadendo, perché mai dovevano nascondersi da lui e quando uscirono allo
scoperto non poté non notare le fogli che li coprivano. Allora Dio subito capì e chiese spiegazioni.
(Il formatore può invitare a mettere in scena questa parte facendo lui Adamo e qualsiasi altra persona del
gruppo Eva)
Adamo cercò di scusarsi discolpandosi e facendo cadere tutte le colpe su Dio e sulla moglie Eva.
“La donna che Tu mi hai messo accanto mi ha dato il frutto e io l’ho mangiato. Ma se tu non avessi creato lei
e se lei non mi avesse dato il frutto, che tra l’altro non volevo, io di certo non avrei sbagliato”.
SEI EVA
Eva si discolpò dicendo che Adamo poteva pure scegliere per conto proprio, ma il problema vero è proprio
era di Dio: se non avesse creato Serpente lei non avrebbe mai pensato di mangiare il frutto.
“Lui mi ha detto che mi si sarebbero aperti gli occhi e sarei diventata come te. Io da quel momento non ho
fatto altro che pensarci”.
SEI DIO
Ti senti deluso, tradito? Pensi che volevano fare una sorta di colpa di stato?
Cosa rispondi?
RISONANZE
Finita la discussione, lo stato d’animo di Dio è dei peggiori. Così disse ai due: non vi siete neanche resi
conto che avete paura e vergogna l’uno dell’altro, paura e vergogna di me che vi ho creati, desiderio di
fare ciò che vi è proibito e da quando avete disobbedito invece di chiedermi aiuto vi siete messi alla
ricerca di Serpente… ormai siete nella sua trappola!
Ma non è con voi che devo arrabbiarmi. Il primo con il quale inizia a prendersela fu Serpente, lo cercò e
lo castigò a strisciare sul suo ventre, a mangiare la polvere del suolo e ad essere riconosciuto per tutte
le generazioni come animale maledetto. per il resto dei suoi giorni. Poi concluse dicendogli: “di una
donna ti sei preso gioco e per mano di una donna sarai sconfitto!”.
Poi si rivolse ad Eva e le disse: da oggi il peccato è entrato nella tua vita, vivrai anche le cose più belle di
questo universo, come mettere alla luce un figlio, come una punizione, sentirai dolore e il dolore ti
distrarrà dalle cose belle.
Poi ad Adamo disse: sarai vittima del peccato che hai commesso, il lavoro ti renderà stanco e la
stanchezza ti renderà brutto e ti farà scagliare contro il cielo, contro di me e contro i tuoi simili. Farai
fatica a scorgere i miei doni tra le tue stanchezze, ciò ti farà sentire solo, incompreso, abbandonato e ti
farà credere che questa è la verità. Tu resisti!
Poi li guardò con il suo solito sguardo amorevole e gli fece dei vestiti per coprirsi e imparare a non avere
più vergogna, mise degli angeli a vegliare sull’albero della vita e diede ad Adamo ed Eva un nuovo posto
nel mondo, un posto tutto da costruire partendo dalle loro scelte e dal loro desiderio di far sì che Dio li
aiutasse.
RISONANZE
Perché non proviamo insieme a trarne l’insegnamento? Magari possiamo partire dalle nostre
esperienze.
Il formatore cerca di confrontare le esperienze di tentazione e peccato che escono dal gruppo con
le dinamiche del racconto affinché appaia ancora più evidente come il tentatore si insinua anche
nelle nostre buone intenzioni, in una semplice passeggiata, per allontanarti dall’altro e da Dio.
Es. quando Eva parla con Serpente non fa nulla di male, non sceglie nulla di sbagliato, ma in lei già si è
insinuata la possibilità del peccato delle origini. Lei in quel momento non lo sa, ma da lì a poco si
ritroverà a farlo.