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Autore: vittorino andreoli

Riassunto: In questa prima parte l’autore parla del rapporto che c’è
tra padri e figli. Dice che non ci devono essere dei mutismi tra loro. Fa delle
considerazioni sul cervello. In un primo momento lo definisce un cristallo; in un
secondo momento cervello plastico, che racchiude tutte le informazioni che ci
circondano. Poi parla dell’adolescenza e la definisce metamorfosi. Scrive che una
madre, non sempre, la pensa come la figlia per la differenza di età. L’autore si
sofferma molto sul rapporto tra padri e figli che molte volte non esiste, perché,
magari, il padre può essere un alcolizzato che passa la maggior parte del suo tempo in
un bar piuttosto che a casa con la propria famiglia. E quindi, questi non si vedono mai e
non hanno la possibilità di stare insieme e di parlare.
IL CORPO
In questa parte dei problemi che si fanno i ragazzi e le ragazze per quanto riguarda il
proprio fisico. Magari ci sono molte ragazze che si lamentano del proprio seno perché
o ce l’hanno troppo piccolo, e quindi lo vorrebbero più grande o viceversa. Per quanto i
ragazzi si lamentano di avere il pene troppo piccolo. Poi se lo misurano pure per vedere
se rientra nelle misure di un manuale o per metterlo a confronto con quello di un
amico. Molte ragazze si lamentano di essere troppe grasse e vorrebbero essere magre
perché son convinte di non piacere ai ragazzi. A questo proposito l’autore fa un
riferimento. Dice che la bellezza non è solo fisica e quindi esterna, ma lo è anche
quello che abbiamo dentro. Magari c’è una ragazza che è considerata la più brutta
della scuola per com’è fisicamente. Invece può essere considerata da un ragazzo bella
dentro e quindi può piacergli per questo. Questo problema non riguarda solo le ragazze
ma anche i ragazzi. Oggi ci sono le metamorfosi artificiali che correggono il tuo
aspetto esterno. Molte ragazze, che non si piacciono, fanno uso di questa metamorfosi
artificiale e quindi si fanno rifare il seno o altre parti del corpo. Molti adolescenti
credono che per renderli più belli/e si devono fare dei tatuaggi o dei piercing. Oppure
ci sono dei ragazzi che pensano di diventare più belli assumendo le droghe o l’alcool, o
tutti e due insieme. La prima volta si fa uso di queste sostanze per gioco, però
andando avanti con il tempo, queste diventano l’unica cosa importante per la vita.
L’autore consiglia di parlare con la famiglia di questo problema.
IL TEMPO VISSUTO
Qui parla del tempo in cui viviamo. Dice che gli adolescenti pensano solo al presente,
mentre il passato e il futuro li mettono da parte. L’autore fa l’esempio di un ragazzo
che parte per il militare. Parla di quando, questo, una sera doveva uscire con la
ragazza, appena finiva il turno di guardia. Solo che passò il capitano e gli comunicò che
aveva ancora un altro turno e che quindi sarebbe rimasto in caserma. Così per la
rabbia si sparò, cercando di togliersi la vita. Per fotuna, non morì. Con questo esempio
ci vuole far capire che noi adolescenti rendiamo il presente il momento più importante
della nostra vita.
ADOLESCENZA, ETà DEGLI EROI
In questo capitolo l’autore parla della voglia che hanno gli adolescenti di essere eroi,
pensano di esserlo solo se fanno delle gare clandestine e sciocchezze simili dove poi si
muore oppure ci si ritrova sul letto di un ospedale. Questo lo fanno solo per attirare
l’attenzione su se stessi perché magari si credono di essere soli.
IL FASCINO DEL GRUPPO DEI PARI ETà
Questo capitolo parla del gruppo che i ragazzi di oggi sognano di avere oppure che già
hanno. I gruppi sono belli finchè si gioca, si scherza, si ride, si va a mangiare una pizza,
si vede un film o al cinema o a casa di un amico. È bello quando ci sono delle persone
che ti vogliono bene, che non ti costringono a fare cose che non vuoi, dove tutti sono
uguali e non c’è nessuno che crede di essere il capo. Questo un adolescente lo può
considerare come una seconda famiglia con la quale vorresti stare la maggior parte del
tempo. Invece un gruppo dove ci sono persone che ti costringono a fare cose che non
vuoi o comunque che ti fanno provare cose che non vuoi, non sono da considerare una
famiglia. Perché in quel gruppo ci sono persone che fanno girare la droga e te la fanno
provare. Un adolescente che esce con questo gruppo ( dopo aver fatto uso di droghe
più volte ), ci esce perché sa di trovare la droga sempre e che non viene considerato
male. Però questo non è un gruppo di amici che ti vogliono bene. Magari te ne vogliono,
però dandoti queste sostanze non ti mettono sulla buona strada. E poi questi gruppi
non vengono considerati bene e quindi vengono allontanati da tutto e da tutti, anche
dalle persone che ti voglione bene davvero.
IL BISOGNO DI UN AMORE ESCLUSIVO
Nella prima adolescenza i ragazzi e le ragazze non pensano molto ad avere un/a
ragazzo/a, ma pensano al divertimento e agli amici. Invece la seconda adolescenza
pensa di più al ragazzo/a per il/la quale farebbero di tutto. In una coppia la cosa che
prevale molto è la gelosia, che in un rapporto è pure giusto che ci sia. Però quando un
ragazzo è geloso è capace di fare del male alle persone alle quali vuole bene. Ci sono
molti casi che parlano di questo problema. Molti ragazzi uccidono la propria ragazza
che scherza con un amico. Oppure uccide la persona che esorime il proprio giudizio
sulla propria ragazza. E questo non è più amore ma solo gelosia. L’amore vero, l’autore
lo definisce addirittura sacro.
IL SACRO
L’autore non paragona il sacro alla religiosità, bensì a quello che abbiamo dentro e che
ha come cosa fondamentale il fascino nel quale c’è il mistero. L’autore lo definisce
come una percezione del mondo. Il sacro, in parole povere, ti porta a Dio.

Dinoi Valentina

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