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STAR WARS

E IL CAMMINO DELLO JEDI

Di Francesca Rubino Latorraca


Mat. 183310
Comunicazione e DAMS, 2017/18
Corso L-20
Introduzione
La saga cinematografica di Star Wars (o Guerre Stellanti) è entrata nella cultura di massa
sin dall’uscita del suo primo film. Con un totale di otto pellicole cinematografiche
dedicategli trasporta gli spettatori nella «galassia lontana lontana» 1 dove gli avvenimenti
narrati si susseguono in tre principali archi narrativi:

• Episodio IV – Una nuova speranza (1977)


• Episodio V – L’impero colpisce ancora (1980)
TRILOGIA ORIGINALE
• Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (1983)

• Episodio I – La minaccia fantasma (1999)


• Episodio II – L’attacco dei cloni (2002) TRILOGIA PREQUEL
• Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)

• Episodio VII – Il risveglio della forza (2015)


• Episodio VIII – L’ultimo Jedi (2017) TRILOGIA SEQUEL
• Episodio IX – ancora in lavorazione

L’universo di Star Wars


Il concetto alla base del mondo cinematografico di Guerre Stellari è quello della Forza,
«un campo di energia generato da tutti gli esseri viventi che pervade l'universo e tutto ciò
che esso contiene»2. Esiste un lato chiaro della Forza e un lato oscuro, incarnati
rispettivamente dai Jedi e dai Sith.
Il lato chiaro, incarnato dall’Ordine dei Jedi, pratica l’amore, la compassione e il coraggio,
allontanando tramite la meditazione i sentimenti negativi, che sono la via per il lato
oscuro3, soprattutto l’odio e la rabbia.
I vari filoni narrativi delle trilogie ruotano appunto intorno alla continua lotta di queste
due fazioni, tra periodi di pace ed equilibrio.

Personaggi
Ogni trilogia ha i suoi personaggi principali, che possiamo raggruppare in tre gruppi:
• Luke Skywalker, Leia Organa e Han Solo nella trilogia originale;
• Anakin Skywalker, Padmé Amidala e Obi-Wan Kenobi nella trilogia prequel;
• Rey, Finn e Poe Dameron nella trilogia sequel.
È interessante notare come ogni trilogia abbia tre personaggi principali diversi, ma con
ruoli pertinenti, quasi a rappresentare una sorta di ciclicità.
Andremo adesso a soffermarci su un personaggio in particolare e sulla sua evoluzione
attraverso i vari archi narrativi: Luke Skywalker.

1
Riferimento alla frase iniziale di ogni film della trilogia
2
https://it.wikipedia.org/wiki/Forza_(Guerre_stellari)#Lato_chiaro:_filosofia_dei_Jedi
3
Come afferma il Maestro Yoda nell’episodio V, L’impero colpisce ancora
Luke Skywalker
Il personaggio di Luke fa la sua comparsa come protagonista principale della prima trilogia,
per poi ritornare nella trilogia prequel come personaggio secondario.
Durante la trilogia originale vediamo lo sviluppo del personaggio, che da semplice
contadino si ritrova coinvolto nella Guerra Civile Galattica, diventando un Cavaliere Jedi
grazie agli insegnamenti di un anziano Obi-Wan Kenobi.
Famosa è la scena in cui Dart Fener, nell’episodio V, gli svela di essere suo padre. Il ragazzo
riuscirà a farlo tornare nel lato chiaro della Forza, permettendogli successivamente di
uccidere l’Imperatore Palpatine e la fine della Guerra Civile.
Complessivamente possiamo individuare nella storia di Luke una ciclicità rassomigliante ai
concetti di primità, secondità e terzità di Peirce.

Primità, secondità, terzità


Secondo Peirce la primità è un qualcosa che può essere percepita soltanto in quanto
feeling, sensazione, è esterna ed immanente, e può essere concepita soltanto quando viene
comparata a qualcos’altro.
La secondità è in contrasto con la primità, è struggle, la lotta con un secondo elemento,
«l’Altro». Questo scontro con l’altro porta alla conoscenza di sé stessi.
La terzità è la sintesi di primità e secondità, ed è una mediazione, legata ai fenomeni della
vita.

Possiamo dire che il segno Luke affronta questi tre stadi nel corso della sua storia: terzità è
l’inizio del percorso di Luke, su Tatooine, quando ancora non ha conosciuto le vie della
Forza. Nel corso della sua vita abbiamo poi varie secondità: gli incontri cruciali con Obi-
Wan, Leia, Han Solo, Dart Fener e, infine, con Rey modificano il suo essere, portandolo a
diventare uno Jedi, un fratello per Leia e un amico per Han.
Alla fine della prima trilogia abbiamo un apparente ritorno alla terzità, con Luke che
decide di prendersi l’incarico di formare nuovi Jedi. Nel periodo tra la prima e la terza
trilogia abbiamo poi un’altra struggle, che riguarda principalmente Luke e suo nipote Ben
Solo (figlio di Han e Leia), che si vota al lato oscuro diventando Kylo Ren. Questo evento
causa l’allontanamento di Luke dalla Forza stessa e dalla società. Egli scompare, andando a
rifugiarsi su un lontano pianeta e conducendo una vita da eremita.
Nell’episodio VII, Il risveglio della forza, e poi principalmente nell’episodio VIII, L’ultimo
Jedi, un altro incontro, questa volta con Rey, una giovane raccoglitrice di rottami
incredibilmente sensibile ai fenomeni della Forza, sblocca la situazione. Quest’ultima
struggle riporta Luke nella Forza, e anzi gli dà la spinta per raggiungere la primità stessa.

In che modo? Abbiamo precedentemente affermato che la Forza è un’energia che pervade
l’intero universo e, come tale, non è empirica. I cavalieri Jedi possono percepirla e,
attraverso la meditazione, possono arrivare quasi a toccarla, un fenomeno però molto raro
e che solo i Maestri Jedi (il famoso Yoda, per esempio) sono in grado di fare.
Ne L’Ultimo Jedi Luke riesce in questo: Rey lo porta a riavvicinarsi alla Forza e, spinto dal
voler aiutare la ragazza nella lotta contro il Primo Ordine, successore dell’Impero Galattico,
egli riesce a diventare un tutt’uno con la Forza, per poi dissolversi.
Ad una prima visione del film sembra che Luke sia semplicemente morto, seppure in una
maniera alquanto criptica, ma non è così. Dal momento che la Forza è immanente non può
essere fisicamente percepita. Abbiamo detto che solo i Jedi possono percepirla, di solito
dopo un lungo periodo di allenamento, e solo nella loro mente.
Luke, essendo arrivato a toccare la Forza, a diventare un tutt’uno con essa, non può più
permanere in uno stato reale, fisico. Diventa anch’egli Forza.
Diventa primità.

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