Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Vorgelegt von:
Matrikelnummer:
1
Abstract
2
Indice
Introduzione................................................................................................................................4
Letteratura femminile..............................................................................................................7
La corporeità...........................................................................................................................8
Sibilla Aleramo.......................................................................................................................9
Patrizia Valduga....................................................................................................................10
Conclusione...............................................................................................................................18
Bibliografia...............................................................................................................................19
3
Introduzione
Sebbene il concetto di corpo possa essere affrontato da diverse prospettive, per questa tesina è
importante la comprensione modernista del corpo, che include non solo manifestazioni
materiali e fisiche ma anche discorsive della corporeità. L'approccio modernista al corpo apre
questioni di sesso, genere e orientamento sessuale, nonché lo status del corpo nella società,
ovvero la contraddizione tra il corpo individuale e la sua posizione nella collettività. Nel
ventesimo secolo, le femministe si interessarono maggiormente di questa questione. La loro
letteratura verrà presentata e l'analisi e l'interpretazione delle poesie selezionate saranno
condotte, a partire dalla rappresentazione delle identità femminili e dall'articolazione della
cultura femminile.
Lo scopo di questo lavoro è di descrivere il dominio della corporeità, oltre che della
sessualità, che i testi poetici stabiliscono, il che è interessante perché forma l'intersezione tra
privato e pubblico nel modo più ovvio. Allo stesso tempo, la percezione del corpo femminile
come contemporaneamente intessuto di desiderio e divario e la testualità femminile come
marginale, è ciò che caratterizza il campo del discorso pubblico (compreso il campo della
produzione letteraria) e che si riversa nella sfera privata, producendo contemporaneamente
legittimazione e resistenza a tale visione.
Questo lavoro seminariale si articola in più parti, che sono una descrizione del periodo del
Novecento in cui ci sono grandi cambiamenti e l'aumento della popolazione femminile, la
definizione della letteratura femminile e il concetto di corporeità come elemento essenziale di
quel genere, e la presentazione di sei poesie di Patrizia Valduga e Sibilla Aleramo. Quelle
canzoni verranno prima analizzate metricamente e combinate con il contesto biografico.
L'ultima parte di questo lavoro è la conclusione, in cui tutto sarà di nuovo riassunto compresa
la bibliografia.
4
Il periodo del Novecento
Il Novecento ha portato con sé numerosi e visibili cambiamenti riguardo alle donne scrittrici e
alla loro posizione. Durante la prima guerra mondiale, in Europa si verificano cambiamenti,
quando le donne prendono il posto degli uomini e svolgono i lavori più diversi, come
prendersi cura di caffè, hotel, banche, negozi e persino guidare veicoli nei trasporti urbani. In
questo periodo le scrittrici sono diventate più forti, si sentono più importanti rispetto ai tempi
che si erano lasciati alle spalle. Si tratta, ad esempio, di scrittrici che hanno scritto le loro
opere durante la guerra, in cui prevalgono per lo più temi erotici, o di opere in cui descrivono
la loro visione di un mondo utopico senza uomini. Dopo la seconda guerra mondiale, il
patriarcato vuole rinchiudere le donne tra quattro mura, ma dopo le esperienze belliche che
hanno vissuto, le donne sono cambiate, hanno capito i propri valori e hanno così avviato
proteste silenziose, che in futuro otterranno maggiori risultati. Le donne svolgeranno diverse
professioni, guadagneranno soldi e lo spenderanno liberamente, invece di dare i loro guadagni
ai mariti, come avveniva prima. In Francia, ad esempio, fino al 1965, il diritto di famiglia era
regolamentato secondo il Codice napoleonico, istituito nel 1804, in cui si afferma che il
marito dovrebbe dare il permesso alla moglie nel caso in cui lei voglia esercitare una
professione, iscriversi a un sindacato o anche se vuole creare un passaporto (Toril, 2007).
D'altra parte, in Gran Bretagna, dal 1870, le donne hanno goduto della libertà legale per
quanto riguarda la distribuzione dei beni (Shapiro, 1994). Negli anni Sessanta, in molti paesi
europei, il matrimonio subisce molti cambiamenti, il concetto di capofamiglia (marito) non
esiste più, entrambi i coniugi sono allo stesso livello nella vita familiare. Tuttavia, la battaglia
più potente è stata combattuta per la legalizzazione dell'aborto, guidata da scrittrici e
giornaliste, e che in seguito ha dato i suoi frutti. Le scrittrici del Novecento sono state messe
in una situazione tra rabbia e rimpianto. Rabbia che in realtà li porta all'emancipazione e
all'uguaglianza con gli uomini, mentre rimpiangono le profonde differenze e si trovano alla
ricerca del progresso, e per riuscire in quella ricerca hanno dovuto imitare gli uomini. Negli
ultimi decenni del Novecento, le scrittrici dai margini della società riescono a prendere posto
al suo centro, soprattutto quando si parla di Occidente. Gli argomenti dei loro romanzi non
cambiano in modo significativo. Le storie di famiglia delle donne e le storie sulle donne e le
loro origini hanno continuato a essere al centro delle loro opere. Le loro opere potrebbero
essere divise in due gruppi. Il primo includerebbe autobiografie sulla conoscenza di sé, mentre
il secondo tipo sarebbe un romanzo che esplora figure femminili (mitiche, storiche o famose)
del passato (Cutrufelli, 1990). Oggi le donne sono accettate come scrittrici, ma il loro posto
5
nella letteratura, rispetto agli scrittori maschi, non è ancora a un livello invidiabile. Nel corso
del XX secolo si è sviluppato anche il femminismo accademico perché è stato strettamente
correlato alla letteratura femminile. Nel quadro del femminismo accademico, c'è
un'esplosione di lavori scientifici e di ricerca, oltre a dibattiti relativi alla posizione delle
donne nella società e nella letteratura. Si sottolinea la diversità dell'espressione letteraria
femminile, il tutto con l'obiettivo di far rivivere le opere scritte da scrittrici estremamente em
6
Letteratura femminile
La letteratura femminile nasce e si sviluppa con i cambiamenti della società e il suo sviluppo
è parte integrante del progresso socio-culturale. Le opere letterarie scritte da donne
differivano da altre opere letterarie per alcuni elementi. Sono numerosi i fattori con cui
possiamo concludere se l'autore di un testo è un uomo o una donna, e questi sono sicuramente
il linguaggio e lo stile, nonché la forma e l'argomento che l'autore affronta (Nozzoli, 1978).
Dato che abbiamo familiarità con il fatto che le donne erano escluse dalla vita politico-
intellettuale e dalla vita quotidiana, vedremo che i loro testi trattano la loro esperienza
personale mentre nei testi scritti da autori maschi si incontrano normalmente gli argomenti
relativi a diverse ideologie, alla storia e alla società nel suo insieme. Le scrittrici dell'età
moderna trovano spesso la loro espressione letteraria nei romanzi autobiografici, in cui
descrivono la propria esperienza e parlano di sé stesse. Oltre ai romanzi autobiografici,
scrivono anche la poesia, in cui il personaggio principale era una donna, la sua voce, la sua
opinione. Hanno trasferito i loro pensieri e sentimenti su carta e, in considerazione di ciò, le
loro opere sono state frammentate, senza uno specifico flusso cronologico degli eventi.
Scrivevano tutto ciò che gli veniva in mente e cosa succedeva a loro, ovviamente con alcuni
dettagli che aggiungevano dalla loro stessa immaginazione, su eventi che in qualche modo
toccavano la loro anima (Hellman, 1987). In accordo con ciò, incontriamo anche il sentimento
di paura di perdere l'identità di una donna, che non è ancora del tutto stabilita. Gli scrittori si
rivolgono a noi direttamente, in prima persona e trasferiscono sulla carta i loro pensieri e
sentimenti. La scrittura ha portato loro la libertà, e considerando che la castità è stata per
secoli la caratteristica principale delle donne, era del tutto inimmaginabile vedere una donna
vivere una vita libera, liberata dai ceppi sociali. Anche se le scrittrici scrivessero qualcosa, le
loro parole sarebbero contestate e intese come il prodotto di un'immaginazione squilibrata.
Per questo motivo, le donne non volevano firmare le loro opere, ma decisero di pubblicarle
sotto pseudonimi maschili. Così le donne, escluse dalla sfera pubblica e dagli eventi sociali,
chiuse nelle loro quattro mura, sono state costrette a scrivere di argomenti a loro vicini, ed è
proprio per questo che hanno scritto di sé stesse. Possiamo dire che il discorso autobiografico
è stato il modo più adatto per le scrittrici di plasmare la propria identità e mostrare il processo
di auto-interpretazione e conoscenza di sé. A causa del gran numero di autobiografie
pubblicate, in ambito letterario e sociale, per anni prevalsero i pregiudizi che le donne non
fossero formate intellettualmente per altri generi, ma Sibilla Aleramo con le sue raccolte
“Poesie” (1929) e “Momenti” (1921) e Patrizia Valduga come rappresentante della nuova era,
7
con le raccolte “Medicamenta” (1982) e “La tentazione” (1985) dimostrano esattamente il
contrario.
La corporeità
8
Sibilla Aleramo
Italiana “Virginia Wolf”, come molti la chiamano è conosciuta per i romanzi autobiografici
“Una donna” (1906), “Il passaggio” (1919), “Amo, dunque sono” (1927) e raccolta di poesie
“Momenti (1921). È nata ad Alessandria nel 1876 sotto il nome Rina Faccio e quello che ha
cambiato la sua vita è quando, all’età di 17 anni; è che è stata violentata da un impiegato che
lavorava nell’azienda di suo padre, il quale alla fine doveva sposare siccome è rimasta incinta.
Dopo questo si è dedicata alla scrittura e ha scritto per lo più per le riviste “La Gazzetta del
Popolo” e “L’Ordine”. Attraverso la scrittura si è avvicinata alla questione femminile e così
nel 1900 è diventata la direttrice della rivista “L’Italia al Femminile” (Merry, 1990). Il 3
novembre 1906 è successa una gran cosa- lei ha pubblicato il suo capolavoro- il romanzo
autobiografico “Una donna”, nel quale descrive tutti i disturbi e le violenze i quali doveva
sopportare come una donna sposata. Questo romanzo viene pubblicato per la prima volta sotto
lo pseudonimo di “Sibilla Aleramo”. Altrettanto, è conosciuta come il membro della “Partita
Comunista Italiano”, per quale ha scritto molti articoli, ma anche come una donna con i gusti
particolari, cioè, è stata nello stesso tempo in una relazione con un'altra donna (Lina Poletti) e
un uomo (Giovanni Cena) (Morino, Conti, & Aleramo, 1981). Poletti, l’ha conosciuto dopo
che ha scritto il romanzo “Una donna” e siccome Poletti era davvero appassionata di Sibilla e
i suoi lavori, i loro due hanno cominciato una relazione. Sibilla era anche una gran scrittrice
della rivista “Noi donne”, la quale è stata creata imitando “Femme Franoaise”, una rivista
francese che al momento stava lottando per i diritti delle donne. “Noi donne” trattava i temi di
emancipazione, discriminazione, aborto, sessualità e omosessualità, proprio con che cosa
Sibilla si occupava di più.
9
Patrizia Valduga
L'autrice Patrizia Valduga è nata nel 1953 in provincia di Veneto, e attualmente vive a
Milano. Dall'esordio “Medicamenta” (Milano, 1982), che ha completato e arricchito con le
altre canzoni nel 1989, Valduga ha pubblicato diversi volumi di poesie. La sua poesia è
tematicamente caratterizzata da diversi riferimenti erotici e religiosi. L'autrice mescola il tono
alto della poesia con l'uso della lingua corrente fino a espressioni volgari e oscene. A volte
poco gustoso, ma sempre provocatorio e controverso. In questo modo trasmette sensualità e
fantasie sull'erotismo attraverso le sue canzoni, e le sue canzoni hanno tutto a che fare con gli
uomini, l'amore e il desiderio. Con la raccolta “Lezioni d'amore” (2004) e “Poesie erotiche”
raggiunge l'apice di questo erotismo. „Gli elementi di più macroscopica evidenza nella
scrittura poetica di Valduga sono il costante ricorso a forme metriche chiuse e l’esibito
citazionismo; anche in virtù di queste caratteristiche, l’opera della poetessa è stata spesso e
giustamente ricondotta all’alveo delle poetiche postmoderne.” Valduga lavora anche come
traduttrice dal francese e dall’inglese: Molière, Céline, Cocteau e Shakespeare sono tra gli
autori che ha tradotto.
10
La corporeità nella lirica di Sibilla Aleramo e Patrizia Valduga
Il concetto di corporeità verrà cercato di essere veicolato attraverso sei brani delle autrici
sopra nominati. I primi tre testi provengono dalle opere di Sibilla Aleramo, più precisamente
dalle raccolte liriche “Momenti” (1921) e “Noi donne” (1950), e i brani numerati 4, 5 e 6 sono
dalle opere di Patrizia Valduga, dalla raccolta “Medicamenta e altri medicamenta” (1989),
“Poesie erotiche” (2018) e “Lezione d'amore” (2004).
Poesia n.1
“Sono tanto brava”
Sono tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad avere orgoglio quasi fossi un uomo.
Ma al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano; <Sera, sera dolce e mia!>
Sembrami d’aver tra le dita la stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo, sguardo sperduto, e vene.
Questa piccola parte delle raccolte di poesie “Momenti” (1921) che veicola un messaggio
potente è piena di figure retoriche. In primo luogo, mi sono concentrata sulle parole ripetute e
ho trovato delle anaclasi nei versi “sera, sera dolce e mia” te “(…) più che sguardo, sguardo
sperduto”. Non c'è rima nella poesia, ma è per questo che è piena di attributi (dolce, sperduto,
brava), inversione (“sono tanto brava tutto il giorno”), iperbole (“avere la stanchezza di tutta
la terra”) e comparazione (“quasi fossi un uomo”). Inoltre, è visibile il paradosso nel verso
“comprendo, accetto, non piango” e ironia nel verso “sono tanto brava lungo il giorno”.
Questa poesia trasmette molte emozioni che una donna porta in sé - una donna dovrebbe
essere “brava” tutto il giorno, ma quando arriva la sera tutto cambia - poi si stanca dello stato
in cui era tutto il giorno e inizia a sentirsi trascurata. Quindi, una donna di giorno è forte,
forte, ma quando spunta la notte, preferisce piangere, forse per questo, perché poi può lasciare
andare tutto il peso che ha raccolto durante il giorno e non era sé stessa. “Uno sguardo
sperduto” suggerisce che la donna si senta depressa prima della serata. Particolare attenzione
11
è rivolta alla parola “vene”, che collega le emozioni di una donna e il suo corpo, come se una
connessione inventata tra questi due domini.
Poesia n.2
Donna nel domani del mondo
Un'altra poesia di Sibilla Aleramo è stata pubblicata sulla rivista "Noi donne" (1950) e si
rivolge alle donne, e annuncia una nuova era in cui le anime delle donne si “risveglieranno” e
saranno celebrate. Inoltre, la canzone è stata concepita come una critica alla società di quel
tempo, in cui le donne non erano rispettate e non erano affatto preziose. Domina il sentimento
13
di incoraggiamento, volontà di cambiare, speranza per il futuro e cambiamento interiore. Ciò
può essere confermato dalla scelta degli attributi utilizzati dall'autore (chiara, oscuro, nutrito,
vera, nuova). Si nota che gli attributi sono per lo più positivi e danno speranza per un futuro
Poesia n.3
Dolce sangue
Anche questa poesia proviene dalla raccolta "Momenti" (1921) ed è ricca di figure retoriche
come ad esempio di attributi (dolce, lontano), assonanze (Oh vigor lontano/ se vieni e mi
premi), simplex (dolce dolce sangue), anaclasi (“dolce dolce sangue”) e ellissi (“se vieni di
14
delizia vi gemi”). Tranne ciò si trovano anche iperbole (“se il grembo m’irrori che langue”) e
ossimoro nel verso “vigor lontano”. Soprattutto in questa canzone è indicata la rima, che è
baciata (a,a,b,c,c,b,a,a). Sottolineo anche la figura personificata di “vigore”, la quale viene e
la preme. Questa breve poesia descrive uno stato in cui si trova l'autrice: il suo sangue è
agitato, non ha più forza, cioè ha bisogno della forza che viene dal piacere perché le sue
viscere si stanno afflosciando.
Patrizia Valduga è una scrittrice contemporanea, ma come Sibilla si occupa del tema delle
donne e dei temi dell'amore. Ho trovato diverse rime nelle sue canzoni, così come in questa
dove la rima è incrociata (a,b,a,b,c,d,c,d,e,f,e,g,h,g). Altrettanto nelle sue poesie appaiono di
più le domande retoriche come questa: “Che rimane? Un annientato niente”. Ho trovato anche
la comparazione nel “notte catrame”, l’iperbole nel “donna di dolori e di buriane”, l’antitesi
15
nel “non so uscire dal buio stamane” e il paradosso nel “(…) a vedere come senza esche o
trame poco lega l’amoroso legame”. È stata aggiunta anche la personificazione del cuore nel
versetto “cuore che mi caschi”. Accanto tutto questo ci sono anche degli attributi come “geli
duri”, “notte catrame” e “le prede piene e vane”.
Poesia n.5
da Prologo Lezione di tenebre
Tratto dalla raccolta di recente pubblicazione "Poesie erotiche" (2018), anche questa poesia è
accentata con rima, più precisamente rima incrociata (a,b,a,b). la "Lezione di tenebre"
contiene simplex, inversione (“è nero lungo un tempo senza fine”), ellissi (“il mio cuore senza
fine”). È anche pieno di gradazioni (“è lungo questo tempo senza fine”), ossimoro “per non
morire prima del suo tempo” e attributi come ad esempio “nero” e “lunga”. Se la poesia si
collegasse al titolo della raccolta, si potrebbero osservare questi versi come un atto di fare
l'amore, in cui l'autore non vuole che la sensualità finisca “prima del suo tempo”.
Poesia n.6
Lezione d’amore
16
(Valduga, Lezione d´amore, 2022)
L'ultima poesia che ho scelto è presa dalla copertina del libro "Lezione d’amore “, pubblicato
nel 2004. Nella lirica si trovano anche una rima, cioè la rima alternata (a,b,c,a,b,c,d,d), la
metafora (“teatri di parole ritrovate”) e domanda retorica “ Che cosa può che un altro in me
non possa?”. La novità di questa canzone è la metonimia che si trova nel verso “cane delle
mia ossa, ossa di cane”. Inoltre, è visibile un ossimoro “tra voci vigliaccamente inventate”,
ma anche ellissi nei versi “E io, alla vigilia di svanire, teatro di parole ritrovate nel buio delle
ossa (…)”. In questi versi l'autrice sembra voler “gridare la sua anima”, come se ci chiedesse
cosa lei non ha e gli altri sì, vuole mostrarci che qualcuno l'ha lasciata, e con l’ultimo verso
vuole mostrare che soffre ancora per lui come un cane soffre per il suo osso.
17
Conclusione
Questo lavoro mostra il lungo e difficile viaggio di donne che per secoli hanno combattuto per
il loro posto nella società e nella letteratura. Sebbene la sua esistenza sia stata negata centinaia
di anni fa, la letteratura femminile esisteva ancora, ma il suo pieno sviluppo avvenne all'apice
del femminismo nel XX secolo. Abbiamo visto che le scrittrici non trattavano argomenti della
storia perché le donne non erano informate su queste cose. Per secoli le donne sono state
come un'ombra dietro gli uomini, sono state quelle a cui tutto nella società era subordinato e
le donne erano solo i loro burattini. Si prendevano cura di loro, della casa e della famiglia, e la
loro opinione non contava in nessun singolo ambito della società. Il processo di
emancipazione delle donne è stato molto lento. C’erano tante donne che hanno battuto per i
propri diritti e la propria identità personale, ma un ruolo fondamentale in questo lavoro è stato
svolto da scrittrici come Sibilla Aleramo e Patrizia Valduga, ancora presente tra di noi. Nei
loro testi, romanzi e altre opere, hanno combattuto coraggiosamente contro la dura realtà
dominata da principi sociali inadeguati. A poco a poco iniziarono a lottare per il loro posto
nella società attraverso articoli di giornale e successivamente attraverso libri i cui protagonisti
erano principalmente donne che subirono varie torture nei sistemi sociali. Le donne non
avevano il diritto di voto, non avevano il diritto di decidere sulla propria progenie, non
potevano scegliere i mariti e non avevano diritto all'istruzione e nel corso della storia sono
sempre state ai margini della società. Quando hanno deciso di cambiare, cioè di non voler più
vivere in ceppi sociali e sotto la dominazione maschile, le donne vogliono che la sessualità, la
privacy e l'essenza delle donne siano accettate, cioè che la società accetti i loro sforzi per
affermarsi nella società. Cercano e combattono per l'uguaglianza con gli uomini. Attraverso
questa tesina, abbiamo potuto vedere come nelle donne si è risvegliata la consapevolezza di se
stesse, e come nelle proprie opere hanno espresso la loro insoddisfazione contro la società e la
gerarchia che governava nella società, dove il patriarcato aveva il dominio assoluto. Inoltre,
scrivono delle loro esperienze in cui sono stati vittime di malattie, società, famiglia, ecc. È
proprio attraverso le opere letterarie che si raggiunge la coscienza di altre persone e si
raggiunge il successo. Le donne hanno scritto e continuano a scrivere autobiografie, dibattiti,
articoli, organizzano raduni, formano organizzazioni, il tutto allo scopo di lottare per una vita
migliore. Lo scopo di questa tesina era di presentare questa letteratura femminile moderna e
postmoderna e a spiegare il concetto di fisicità nelle poesie. Scrivere del corpo e della
sessualità nella poesia femminile italiana contemporanea significa ancora andare "per i
capelli" alle convenzioni sociali, alle classificazioni storico-letterarie e alle aspettative dei
18
lettori. È un'impresa che penetra contemporaneamente nel campo del privato e in quello del
pubblico, frugando dall'interno, cambiando così non solo la letteratura, ma anche la società.
Bibliografia
Aleramo, S. (2020). Donna nel domani del mondo. Von Enzo Montano:
http://enzomontano.blogspot.com/2020/05/donna-nel-domani-del-mondo-sibilla.html
abgerufen
Hellman, J. A. (1987). Journeys Among Women: feminism in Five Italian Cities. Oxford:
Oxford University Press.
Linguaglossa, G. (8. ottobre 2014). L'Ombra delle Parole Rivista Letteraria Internazionale.
Von https://lombradelleparole.wordpress.com/tag/il-femminismo-di-sibilla-aleramo/
abgerufen
Merry, B. (1990). “‘Why Do I Tell You My Dreams Like an Idiot?’ The Hammering of
Women in Dacia Maraini’s Novels: A Glimpse of Sibilla Aleramo.” Women in Modem
Italian Literature: Four Studies based on the works of G. Deledda, A. de Cespedes, N.
Ginzburg and D. Maraini. James Cook.
Morino, A., Conti, B., & Aleramo, S. (1981). Sibilla Aleramo e il suo tempo: vita raccontata
e illustrata. Milano: Feltrinelli.
Nozzoli, A. (1978). Tabù e coscienza: la condizione femminile nella letteratura italiana del
novecento. Firenze: La Nuova Italia.
19
Shapiro, A.-L. (1994). Feminists Revision History. New Brunswick: Rutgers University Press.
Terragni, L. (1997). Su un corpo di donna: una ricerca sulla violenza sessuale in Italia.
Milano: Franco Angeli.
20