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IN C
INTRODUZIONE
1
Cfr. Appendice fotografica, figura 2.
2
ROBERT CARL, Terry Riley’s In C, Oxford, Oxford University Press, 2009, p. 45.
TERRY RILEY E IL MINIMALISMO
Il minimalismo èforse uno dei movimenti musicali più frainteso della seconda
metà del ventesimo secolo. Anche tra i musicisti vi è un sostanziale disaccordo nel
definire il significato di “minimalismo” e quali composizioni dovrebbero essere
annoverate tra le fila di questo genere. L’avvento della musica minimale si propagòben
presto nel mondo dell’arte, del rock e della cultura in generale e alcuni compositori del
gruppo originario (La Monte Young, lo stesso Terry Riley, Steve Reich e Philip Glass)
ricevettero una considerevole attenzione da parte dei media. Molti dei loro lavori furono
conosciuti anche al di fuori degli ambienti sperimentali. Terry Riley fu uno dei più
influenti musicisti di questo movimento e la sua composizione piùfamosa, In C, contribuì
in maniera decisiva nel far conoscere il gruppo ad un vastissimo pubblico. Ma quali sono
i caratteri che contraddistinguono la musica minimalista? Molti studiosi hanno cercato di
definire in maniera esaustiva il termine. Edward Strickland, Robert Carl, Elaine Broad,
Timothy Johnson e H. Wiley Hitchcook hanno approfondito il tema e dalle loro analisi
sono emersi dei tratti comuni.3
3
Cfr. EDWARD STRICKLAND, Minimalism: Origins, Bloomington, Indiana University Press, 1993, p. 18;
ROBERT CARL, The politics of definition in new music, The College Music Symposium 29, 1989, p. 110;
ELAINE BROAD, A New X? An Examination of the Aesthetic Foundations of Early Minimalism, Music
Research Forum 5, 1990, pp. 51-55-61; TIMOTHY A. JOHNSON, Minimalism in Art and Music: Origins and
Aesthetics, in Classic Essays on Twentieth-Century Music, New York, Schrimer Books, 1996, p. 318.
Mi piace ascoltare le stratificazioni sonore. Se le stratificazioni sono interessanti,
mi piace ascoltarle profondamente per verificare ciòche accade. Quando cominci
ad ascoltare veramente a fondo, puoi cominciare a sentire tutti i tipi di connessioni
che prima erano inudibili.4
[…] la tecnica orientale per poter andare lontano. Arrivi lontano quanto vuoi se
ti rapporti a una costante. Lavorando in questa maniera con il tempo conosci sul
serio la costante e ti ritrovi in un’area completamente nuova. Trovare la velocità
4
Cfr. JOEL ROTHSTEIN, Terry Riley, «Down Beat», n. 5, 1981, p. 63.
5
Cfr. STRICKLAND, Minimalism: Origins, p. 133; MICHAEL NYMAN, La Musica Sperimentale, Milano,
Shake Edizioni, 2011, pp. 169-173.
6
Cfr. Appendice fotografica, figura 5.
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Ivi, figura 6.
giusta della pulsazione è come trovare l’accordo perfetto. Scoprivamo sempre
che, se cominciavamo un tantino troppo adagio, automaticamente tutti si
sincronizzavano perché a una certa velocità tutto funziona alla perfezione.
Trovarla così all’inizio, questa sintonizzazione con il tempo, porta via certe volte
una mezz’ora.8
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
JOHAN GIRARD, Répetitions, l’esthétique musicale de Terry Riley, Steve Reich et Philip Glass,
Parigi, Sorbonne, 2010.
8
Ivi, pp. 171-172.
TERRY RILEY, in DOMINIQUE e JEAN-YVES BOSSEUR, Révolutions musicales, la musique
contemporaine depuis 1945, Parigi, Minerve, 1986.
TIMOTHY A. JOHNSON, Minimalism in Art and Music: Origins and Aesthetics, in Classic
Essays on Twentieth-Century Music, New York, Schrimer Books, 1996.
WALTER BENJAMIN, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Torino,
Einaudi, 2000.