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Associazione Italiana di Metallurgia

Centro di Studio Pressocolata


Gruppo di Lavoro Acciai per pressocolata

capitolato
Condizioni d’accettazione
delle caratteristiche
allo stato di fornitura
e dopo trattamento termico
degli acciai a caldo
per utensili destinati
alla pressocolata
I testi di questo volume sono stati stampati riproducendo la versione originale trasmessa dagli
autori. Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, sono riservati all’Editore.
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ISBN 88-85298-62-1

Copyright 2007
ISBN 88-85298-62-1
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Copyright 2007
Copyright
AIM 2007
– ASSOCIAZIONE ITALIANA DI METALLURGIA
Proprietà letteraria riservata
Printed in Italy
AIM – ASSOCIAZIONE ITALIANA DI METALLURGIA
AIM
Proprietà letteraria riservataITALIANA DI METALLURGIA
– ASSOCIAZIONE
Proprietà
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Italy riservata
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ASSOCIAIONE
ITALIANA DI
METALLURGIA
I – 20121 MILANO, Italy
Piazzale Rodolfo Morandi 2
Tel. 02-76397770
I – 20121 MILANO, Italy
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MILANO, Italy 2
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I INDICE

I INDICE....................................................................................................... pag. 3
0 PREMESSA............................................................................................... pag. 5
1 SCOPO....................................................................................................... pag. 5
2 CONSIDERANDO..................................................................................... pag. 5
3 APPLICABILITÀ....................................................................................... pag. 6
4 CICLO DI FABBRICAZIONE ................................................................. pag. 6
5 CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO QUALITATIVO........................... pag. 6
6 RACCOMANDAZIONI PER IL PRELIEVO DEI MASSALI
DAI SEMILAVORATI ALLO STATO DI FORNITURA.......................... pag. 7
7 DIFETTI INTERNI O SUPERFICIALI..................................................... pag. 8
7.1 Esame con ultrasuoni.................................................................................. pag. 8
8 COMPOSIZIONE CHIMICA.................................................................... pag. 8
8.1 Acciai con classificazione internazionale................................................... pag. 8
8.2 Acciai corrispondenti a specifiche marche commerciali
(prodotti speciali o specialità)..................................................................... pag. 9
9 STATO DI FORNITURA........................................................................... pag. 9
9.1 Durezza....................................................................................................... pag. 9
9.2 Stato microinclusionale.............................................................................. pag. 9
9.3 Caratteristiche microstrutturali................................................................... pag. 12
9.3.1 Micro omogeneità (bandatura)................................................................... pag. 13
9.3.2 Distribuzione dei carburi............................................................................ pag. 14
9.3.3 Trattamento termico di collaudo................................................................. pag. 14
9.3.3.1 Resilienza KV e KVW dalle provette trattate secondo ciclo termico
di collaudo.................................................................................................. pag. 16
9.3.3.2 Microstruttura dopo trattamento termico di collaudo................................. pag. 19
10 CARATTERISTICHE DOPO TRATTAMENTO TERMICO................... pag. 19
10.1 Saggi di controllo....................................................................................... pag. 19
10.1.1 Saggio prioritario: massello di campionamento......................................... pag. 19
10.1.2 Saggio alternativo: saggio di campionamento............................................ pag. 21
10.2 Durezza....................................................................................................... pag. 21
10.3 Resilienza KV e KVW attesi dopo trattamento termico dell’utensile........ pag. 22
10.4 Microstruttura a cuore ed in superficie....................................................... pag. 25
11 ENTI DI VERIFICA DELLA CONFORMITÀ AL CAPITOLATO.......... pag. 25
12 RESPONSABILITA’.................................................................................. pag. 25
A DOCUMENTI DI RIFERIMENTO........................................................... pag. 26
Allegato A: Tavola per valutazione della micro omogeneità
(da SEP 1614 1996).................................................................................................. pag. 27
Allegato B: Tavola per valutazione microstruttura allo stato ricotto
(da SEP 1614 1996).................................................................................................. pag. 27


Capitolato

0 PREMESSA
Il presente documento nasce in seno ad un’iniziativa promossa dai membri del Centro studio Pres-
socolata dell’Associazione Italiana di Metallurgia.
Il lavoro ha avuto inizio nella metà dell’anno 2003 e si è concluso alla fine del’anno 2005.
L’idea nacque dall’accertata necessità di rendere disponibile agli utilizzatori d’acciaio per utensili a
caldo, coinvolti nel mondo della pressocolata, ovvero fonderie e stampisti, un documento tecnico
organico che permettesse di focalizzare i requisiti che i materiali impiegati per la costruzione
d’attrezzature per pressocolata dovrebbero possedere per assicurare un adeguato livello di presta-
zioni in esercizio.
Il gruppo di lavoro che ha elaborato il presente documento è costituito da rappresentanti del mondo
della produzione d’acciaio per utensili, delle fonderie, del trattamento termico, dell’università e dei
laboratori di prova e diagnostica.
La finalità del lavoro è quella di rendere disponibile un documento che guidi la scelta dell’utente
con riferimento ad un sistema strutturato che consideri:
x le caratteristiche delle prestazioni richieste,
x i limiti metallurgici naturali e tecnologici connessi alla produzione,
x le lavorazioni ed i trattamenti degli acciai.
Lo scopo del presente lavoro è quello di proporre uno strumento sintetico ed organico che possa
completare e/o integrarsi con i già esistenti capitolati del settore della pressocolata.
L’evoluzione tecnologica e scientifica del settore presuppone che l’attuale versione non sia defini-
tiva essendo essa aperta a revisioni ed integrazioni che possano permettere il pieno raggiungimento
dell’obbiettivo iniziale.

1 SCOPO
Definire le caratteristiche ed i limiti d’accettabilità allo stato di fornitura e dopo trattamento termico
di tempra e rinvenimento dei principali e più impiegati acciai destinati alla costruzione d’utensili
primari e secondari per attrezzature impiegate nel campo della pressocolata delle leghe leggere (ba-
se alluminio e magnesio).
Il capitolato in oggetto focalizza l’attenzione principalmente sugli acciai per utensili a caldo, a me-
dio tenore di carbonio e legati al cromo-molibdeno-vanadio.

2 CONSIDERANDO
Il presente capitolato è focalizzato esclusivamente sugli aspetti metallurgici di fabbricazione e di
trattamento termico e prescinde da tutti gli altri fattori che concorrono alla produzione del manufat-
to, quali:
ƒ concezione del getto pressocolato (forma, massa, complessità geometrica, tipologia lega, ecc);
ƒ concezione e progettazione dell’utensile (massività, condizioni di riempimento della cavità, tipo
di lega iniettata, lubrorefrigerazione, termoregolazione, ecc.);
ƒ corretta lavorazione dell’utensile (cicli sgrossatura/finitura per asportazione di truciolo, rettifi-
ca, elettroerosione, finitura post trattamento termico massivo e/o termochimico, rivestimenti,
ecc.);
ƒ corretta messa in esercizio dell’utensile (corretta chiusura, preriscaldo, distensioni, velocità
d’iniezione, ecc.);
ƒ corretto utilizzo e manutenzione in fonderia dell’utensile (preriscaldi, termostatazione, velocità
d’iniezione, lubrorefrigerazione, produttività, temperatura e condizioni della lega iniettata, ecc.).


Capitolato

Pertanto, l’applicazione ed il rispetto del presente capitolato non può essere condizione sufficiente
ma necessaria (condizione minima) per il pieno raggiungimento delle aspettative di prestazioni ri-
chieste agli utensili.

3 APPLICABILITÀ
Si applica a barre, blocchi, dischi fucinati e barre laminate d'acciaio per utensili da lavorazioni a
caldo, forniti allo stato ricotto e dopo trattamento termico di tempra e rinvenimento, del tipo:
ƒ AISI H11 o X37CrMoV5-1 UNI EN ISO 4957; NW 1.2343;
ƒ AISI H11 modificato a basso carbonio e silicio, tipo NW 1.2340;
ƒ AISI H13 o X40CrMoV5-1 UNI EN ISO 4957; NW 1.2344;
ƒ X38CrMoV5-3 NW 1.2367 e modificati.
Altre marche commerciali non già specificate ma dichiarate dal costruttore conformi alla prescri-
zioni del presente capitolato.
L’assunzione di responsabilità nella dichiarazione di conformità del produttore d’acciao al presente
capitolato non è vincolata all’adozione di un piano di controllo qualità in produzione, tale da verifi-
care sempre tutte le caratteristiche specificate.
Tuttavia, sono ammessi piani di qualificazione interni che verifichino la capacità dei processi pro-
duttivi atti a garantire l’affidabilità dei materiali forniti nel rispetto dell’attuale capitolato.
Tale assunzione determina il fatto che i certificati di prodotto emessi possano generalmente non ri-
portare tutti i valori delle caratteristiche richieste dal presente capitolato, in quanto trattasi di requi-
siti specifici.
In ogni caso, se l’utilizzatore richiedesse la dichiarazione dei dati caratteristici del materiale acqui-
stato, riferite al capitolato, dovranno essere concordate tra le parti le prove aggiuntive necessarie a
confermare i valori richiesti.

4 CICLO DI FABBRICAZIONE
Il presente capitolato non definisce né prescrive le modalità di fabbricazione degli acciai considera-
ti in quanto la conformità dei prodotti è condizionata al pieno raggiungimento di tutte le caratteri-
stiche prescritte su ogni unità di controllo*.
Note: (*) nel caso attuale è considerata unità di controllo qualsiasi massello d’acciaio per forma,
dimensioni e peso, destinato alla costruzione di un utensile.

5 CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO QUALITATIVO


I materiali facenti parte del presente capitolato vengono distinti in tre classi qualitative trasversali a
tutte le tipologie d’acciaio considerate.
Le classi qualitative offrono prestazioni crescenti e definiscono requisiti minimi specifici per ogni
acciaio o famiglia d’acciai considerata.
I tre livelli qualitativi sono:
x Top quality: acciai di grado qualitativo massimo in grado di soddisfare le esigenze più impe-
gnative.
x Medium quality: acciai di grado qualitativo adeguato a soddisfare esigenze intermedie.
x Standard quality: acciai in grado di soddisfare le esigenze minime al di sotto della quali non si
ritengono possibili rese affidabili.


Capitolato

La scelta dell’applicazione della classe d’acciaio è lasciata all’esperienza dello stampista e


dell’utilizzatore finale (fonderia) alla luce delle caratteristiche specifiche indicate nel capitolato e
tenendo conto dei considerando citati al punto 2.

6 RACCOMANDAZIONI PER IL PRELIEVO DEI MASSELLI


DAI SEMILAVORATI ALLO STATO DI FORNITURA
Sulle sezioni prismatiche è consigliato il ricavo della figura di lavoro sulla sezione longitudinale
del prodotto originale, qualsiasi spessore abbia il massello. A tale scopo lo stampista, o chi per es-
so, in funzione della complessità dello stampo valuterà l’opportunità di richiedere l’orientamento
delle fibre, per consentire la completa tracciabilità del prodotto.

Al di sotto di 300 mm di spessore (12 pollici) delle barre o blocchi d’acciaio allo stato di fornitura
non vengono posti limiti ai tagli di dissezione per ottenere masselli di sezione ridotta.
Utensili con spessore superiore o uguale a 300 mm (12 pollici) dovrebbero essere ricavati preferi-
bilmente da masselli con dimensioni prossime a quelle finite con una tolleranza massima di + 50
mm (2 pollici) sulle dimensioni oltre lo spessore nominale.
Nel caso ciò non sia possibile per ragioni tecniche, tecnico-economiche o logistiche, potranno esse-
re eseguiti prelievi da masselli a sezione maggiore preferibilmente secondo indicazioni riportate
nella figura 6.

FIGURA 6: raccomandazioni per i tagli di dissezione dei masselli (rispetto alla sezione tra-
sversale del prodotto originale)

Note: le frecce indicano le superfici con-


sigliate per ricavare le figure stampanti.

1/6 larghezza

1/6 spessore


Capitolato

7 DIFETTI INTERNI O SUPERFICIALI


Ogni semilavorato d'acciaio allo stato di fornitura non deve contenere difetti superficiali e/o difetti
interni superiori ai limiti d’accettabilità indicati di seguito.

7.1 Esame con ultrasuoni


La norma di riferimento applicata è la EN 10308: Prove non distruttive- Controllo con ultrasuoni
delle barre d’acciaio, ediz. 12/2004. Non sono ammessi difetti interni peggiori delle classi indicate
in tabella riferite alle dimensioni d’origine:

Diametro o spessore del prodotto Classe difettologica ammessa


(mm) (*)
fino a 150 4
da 151 a 300 4
da 301 a 400 3
oltre 400 2

Note: (*) Impostazione della sensibilità di controllo con metodo ADA, DGS o AVG.

8 COMPOSIZIONE CHIMICA
8.1 Acciai con classificazione internazionale
I limiti di composizione percentuale (% p.p.) sotto indicati, vanno intesi come invalicabili sul pro-
dotto come fornito, quindi già comprensivi degli scostamenti ammessi sulla composizione chimica
di colata.

Acciaio AISI H11: X37CrMoV5-1 EN ISO 4957 - N.W. 1.2343


Livello
C S P Si Mn Cr Mo V altri
qualità
0,31/0,4 0,75/1,2 0,21/0,5 4,70/5,6 1,05/1,5 0,26/0,5
Standard 3
d 0,010 d 0,030
5 4 0 5 4
/
0,31/0,4 0,75/1,2 0,21/0,5 4,70/5,6 1,05/1,5 0,26/0,5
Medium 3
d 0,005 d 0,025
5 4 0 5 4
/
0,31/0,4 0,75/1,2 0,21/0,5 4,70/5,6 1,05/1,5 0,26/0,5
Top 3
d 0,003 d 0,015
5 4 0 5 4
/

Tabella 8.1: composizione chimica di prodotto dell’acciaio Acciaio AISI H11: X37CrMoV5-1 EN
ISO 4957 - N.W. 1.2343

Acciaio AISI H11 basso carbonio e basso silicio (H11-LCSi) N.W. 1.2340
Livello
C S P Si Mn Cr Mo V altri
qualità
0,33/0,3 0,10/0,5 0,20/0,5 4,70/5,3 1,20/1,5 0,40/0,6
Top 9
d 0,003 d 0,015
0 0 0 0 0
/

Tabella 8.2: composizione chimica di prodotto dell’acciaio Acciaio AISI H11 basso carbonio e
basso silicio (H11-LCSi).


Capitolato

Acciaio AISI H13: X40CrMoV5-1 EN ISO 4957 - N.W. 1.2344


Livello
C S P Si Mn Cr Mo V altri
qualità
0,33/0,4 0,75/1,2 0,21/0,5 4,70/5,6 1,15/1,5 0,80/1,2
Standard 4
d 0,010 d 0,030
5 4 0 5 0
/
0,33/0,4 0,75/1,2 0,21/0,5 4,70/5,6 1,15/1,5 0,80/1,2
Medium 4
d 0,005 d 0,025
5 4 0 5 0
/
0,33/0,4 0,75/1,2 0,21/0,5 4,70/5,6 1,15/1,5 0,80/1,2
Top 4
d 0,003 d 0,015
5 4 0 5 0
/

Tabella 8.3: composizione chimica di prodotto dell’acciaio Acciaio AISI H13: X40CrMoV5-1 EN
ISO 4957 - N.W. 1.2344.

Acciaio X38CrMoV5-3 EN ISO 4957 - N.W. 1.2367


Livello
C S P Si Mn Cr Mo V altri
qualità
Standard 0,34/0,42 d 0,010 d 0,030 d 0,70 0,20/0,50 4,80/5,20 2,70/3,20 0,40/0,70 /
Medium 0,34/0,42 d 0,005 d 0,025 d 0,70 0,20/0,50 4,80/5,20 2,70/3,20 0,40/0,70 /
Top 0,34/0,42 d 0,003 d 0,015 d 0,70 0,20/0,50 4,80/5,20 2,70/3,20 0,40/0,70 /

Tabella 8.4: composizione chimica di prodotto dell’acciaio Acciaio X38CrMoV5-3 EN ISO 4957 -
N.W. 1.2367.

8.2 Acciai corrispondenti a specifiche marche commerciali (prodotti speciali o specialità)


Per tali materiali non vengono definite composizioni chimiche di riferimento poiché esse sono con-
siderati “prodotti speciali o specialità”, difficilmente confrontabili con acciai normati.
In questo caso si potrà decidere di qualificare l’acciaio nei livelli qualitativi definiti solo in funzio-
ne delle altre caratteristiche definite nel capitolato (contenuto microinclusionale, caratteristiche
meccaniche, microstruttura, ecc.).
In base a tale assunzione, i vari produttori di qualità speciali dichiareranno il livello qualitativo
(standard, medium o top) dei loro acciai con riferimento ad alcune delle caratteristiche qualificanti.

9 STATO DI FORNITURA
Gli acciai considerati devono essere forniti allo stato ricotto globulare omogeneo.
Fatta eccezione per i blocchi forgiati unitari (masselli forgiati specificatamente alle dimensioni ri-
chieste dal cliente finale), gli attuali acciai sono ricavati da barre o blocchi laminati o forgiati, fre-
sati o pelati, ovvero già privati della crosta ossidata e decarburata generata dalle lavorazioni di de-
formazione plastica a caldo e dai trattamenti termici.
A titolo indicativo la norma EURONORM 96 indica i sovrametalli di lavorazione sulle quote no-
minali.

9.1 Durezza: La massima durezza ammessa per tutte le classi e tutti gli acciai è 230 HBW.

9.2 Stato microinclusionale


La valutazione del contenuto microinclusionale deve essere eseguita secondo la norma DIN 50602
utilizzando il metodo K con riferimento alla tabella delle immagini tipo citata nella norma stessa.
La valutazione può essere eseguita su qualunque blocco d’acciaio del quale si dovrà conoscere la
provenienza, le dimensioni originali e la posizione di prelievo, ciò al fine di consentire la valuta-
zione della micropurezza dell’acciaio agli utilizzatori senza incertezza sulla posizione di prelievo
delle provette metallografiche destinate all’esame.


Capitolato

A tale scopo vengono definite due aree di prelievo, ovvero zona esterna e zona centrale di seguito
definite e rappresentate nella figura 9.2:
ƒ Zona esterna: area di cornice compresa tra la superficie ed il ½ raggio (per prodotti a sezione
circolare) oppure tra la superficie ed un 1/3 della larghezza ed 1/3 dello spessore (per prodotti a
sezione prismatica);
ƒ Zona centrale: area di nucleo compresa tra ½ raggio ed il cuore (per prodotti a sezione circola-
re) oppure tra 1/3 della larghezza, 1/3 dello spessore ed il cuore (per prodotti a sezione prismati-
ca);

Di seguito sono forniti gli schizzi che chiarificano il concetto di zona esterna e zona interna dei
prodotti siderurgici a sezione circolare o prismatica:

FIGURA 9.2: Rappresentazione delle zone ESTERNA E CENTRALE di prodotti a sezione cir-
colare e prismatica

Prodotti a sezione circolare

Zona esterna

Zona centrale

½ raggio

Prodotti a sezione prismatica

Zona esterna

1/3 spessore

Zona centrale

1/3 larghezza

10
Capitolato

In ciascun’area (esterna o interna) vengono definiti livelli massimi di contenuto microinclusionale,


riassunti nelle tabelle seguenti:

Dimensione prodotto Metodo di valu- Valori K max / (grado massimo inclusioni)


semifinito tazione K Ammessi per acciai Standard quality
(diametro equivalente in mm) DIN 50602 Zona esterna (*) Zona centrale (*)
Fino a 200 K2 30 (3) 30 (3)
201-500 K2 40 (3) 50 (3)
501-600 K2 45 (3) 55 (3)
601-800 K3 40 (4) 50 (4)
> 800 K3 40 (4) 50 (4)
Dimensione prodotto Metodo di valu- Valori K max / (grado massimo inclusioni)
semifinito tazione K Ammessi per acciai Medium e Top qualities
(diametro equivalente in mm) DIN 50602 Zona esterna (*) Zona centrale (*)
Fino a 200 K1 30 (2) 30 (2)
201-500 K1 40 (3) 50 (3)
501-600 K1 45 (3) 50 (3)
601-800 K2 40 (4) 50 (4)
> 800 K2 40 (4) 50 (4)
Tabella 9.2-a: limiti d’accettabilità del contenuto microinclusionale degli acciai divisi per classi.

In alternativa le inclusioni possono essere valutate anche secondo la norma ASTM E45 metodo A,
tabella III, con riferimento ai soli gradi massimi ammessi per singole tipologie d’inclusioni ed alla
sommatoria di parte d’essi.

qualità Type A Type B Type C Type D


thin heavy thin heavy thin heavy thin heavy
Standard 1,5 1 2 1,5 2 1,5 2,5 2
Medium 1 0,5 1,5 1 1 1 2 1
Top 0,5 0,5 1,5 1 0,5 0,5 1,5 1
Tabella 9.2-b: limiti d’accettabilità per il grado massimo delle inclusioni.

qualità B+C+D
thin heavy
Standard d5 d4
Medium d3 d3
Top d 2,5 d 2,5

Tabella 9.2-c: prescrizioni aggiuntive da garantire contestualmente a quelle della tabella 9.2-b.

11
Capitolato

9.3 Caratteristiche microstrutturali


Le caratteristiche microstrutturali sono valutate come media su sezione longitudinale osservata lun-
go la direzione trasversale corta (fig. 9.3), di provette di almeno 10x20 mm, prelevate rispettiva-
mente dalla zona esterna e dalla zona centrale (come definito al paragrafo 9.2) e come precisamente
specificato nella tabella seguente:
Posizioni prelievo Zona esterna Zona Cuore
Sezione circolare Sezione prismatica Qualsiasi sezione
Qualità acciaio
Standard ½ raggio 1/3 larghezza-1/3 spessore /
Medium ½ raggio 1/3 larghezza-1/3 spessore Centro sezione
Top ½ raggio 1/3 larghezza-1/3 spessore Centro sezione
Tabella 9.3: zone prelievo delle provette per la valutazione delle caratteristiche microstrutturali.
La valutazione delle caratteristiche microstrutturali è impegnativa sia nella zona esterna sia in quel-
la a cuore, fatta eccezione per gli acciai della classe Standard per i quali sono impegnativi i soli ri-
sultati della zona esterna. Nella figura 9.3 vengono schematizzate in modo esplicito le posizioni di
prelievo delle provette per le valutazioni microstrutturali.

FIGURA 9.3: Rappresentazione delle zone di prelievo delle provette micrografiche per la va-
lutazione delle caratteristiche microstrutturali (micro-omogeneità e distribuzione dei carbu-
ri).
Prodotti a sezione prismatica

Zona esterna
Zona cuore

1/3 spessore

1/3 larghezza

Note: le frecce indicano le superfici metallografiche da osservare, ovvero le facce corrispondenti alla
sezione longitudinale osservata lungo la direzione trasversale corta per le sezioni prismatiche.

12
Capitolato

FIGURA 9.3 (segue) : Rappresentazione delle zone di prelievo delle provette micrografiche
per la valutazione delle caratteristiche microstrutturali (micro-omogeneità e distribuzione dei
carburi).

Prodotti a sezione circolare

Zona cuore 1/2 raggio

Zona esterna

Note: le frecce indicano le superfici metallografiche da osservare, ovvero le facce


corrispondenti alle sezioni longitudinali osservate lungo la direzione trasversale.

9.3.1 Micro omogeneità (bandatura)


La valutazione è eseguita a 50 ingrandimenti previo attacco nital 3% o picral 4%.
Sono ammesse le strutture corrispondenti alle immagini tipo riportate nella Rating chart for evalua-
tion of the alloy’s microhomogeneity of Hot-work tool steels, secondo SEP 1614 (1996), riprodotta
in fac-simile nell’allegato A (NB: la dimensione delle immagini tipo dell’allegato A è ridotta 1,5
volte rispetto a quelle del poster originale. Le tabelle originali sono pubblicati da Verlag Stahleisen
Gmbh, Postfach 105164, 40042 Dusseldorf – Germania e presso d’essa ordinabili direttamente op-
pure attraverso AQM srl, Via Edison 18 – 25050 Provaglio d’Iseo www.aqm.it).
La tabella 9.3.1 riassume le condizioni di accettabilità per i diversi acciai. In nessun caso, e per nes-
sun acciaio, sono ammesse le strutture corrispondenti alle immagini tipo SE, secondo SEP 1614
(allegato A).
Famiglia acciai
AISI H13, 1.2367 e tutti gli altri
AISI H11, H11 modificati
Qualità acciaio prodotti speciali (o specialità)
Standard migliore di SC migliore di SD
Medium migliore di SA migliore di SB
Top migliore di SA migliore di SB
Tabella 9.3.1: grado d’accettabilità della micro omogeneità o bandatura.

13
Capitolato

9.3.2 Distribuzione dei carburi


La microstruttura deve essere perlitica globulare omogenea, priva di segregazioni importanti e di
precipitazioni di carburi intergranulari continui, secondo quanto di seguito specificato.
La valutazione è eseguita a 500 ingrandimenti previo attacco nital 3% o picral 4%
Sono ammesse le strutture di ricottura assimilabili a quelle indicate nella Rating chart for evalua-
tion of microstructure of annealed hot-work tool steels, secondo SEP 1614 (1996), riprodotta in fac
simile nell’allegato B. (NB: la dimensione delle immagini tipo dell’allegato B è ridotta 1,5 volte ri-
spetto a quelle del poster originale. Le tabelle originali sono pubblicati da Verlag Stahleisen Gmbh,
Postfach 105164, 40042 Dusseldorf – Germania e presso d’essa ordinabili direttamente oppure at-
traverso AQM srl, Via Edison 18 – 25050 Provaglio d’Iseo www.aqm.it).
Le condizioni di accettabilità sono riassunte per comodità in tabella 9.3.2
Famiglia acciai
AISI H11, H11 modificati, AISI H13, 1.2367 e tutti gli altri prodotti spe-
Qualità acciaio ciali (o specialità)
Standard Per tutti gli acciai sono ammesse le strutture di ricottura assimilabili a quelle
Medium delle immagini tipo GA1÷GA5; GB1÷GB4; GC1÷GC2; GD1÷GD2; GE1
Top
Tabella 9.3.2: grado d’accettabilità per la distribuzione dei carburi.

9.3.3 Trattamento termico di collaudo


Il trattamento termico di collaudo è eseguito per verificare la capacità dell’acciaio allo stato di for-
nitura di garantire risultati minimi in termini di duttilità, resilienza, grossezza grano e microstruttu-
ra.
Quando richiesto dall’utilizzatore (vedasi scopo) il collaudo deve essere eseguito su due serie di
campioni grezzi prelevati rispettivamente dalla zona esterna e da quella a cuore, orientati in dire-
zione trasversale corta (vedi figura 9.3.3), fatta eccezione per gli acciai della serie Standard che si
controllano solo nella zona esterna, come indicato nella tabella 10.3.
Su tali campioni, aventi la forma di provette di resilienza grezze tipo ISO-KV, intagliate, e KVW,
non intagliate, si eseguono i seguenti controlli:
ƒ misura dei valori di resilienza KV e KVW dopo trattamento termico di collaudo;
ƒ valutazione della microstruttura intesa come verifica della trasformazione di tempra, della gros-
sezza grano cristallino e della disomogeneità di microdurezza tra le aree microsegregate.
Il trattamento termico di collaudo, da eseguire direttamente sulle provette, è mirato ad ottenere pro-
vette temprate e rinvenute con durezza finale ideale di 45 r 1,0 HRC.
Il trattamento termico di collaudo, riepilogato nella tabella 9.3.3, prevede:
9 austenitizzazione alla temperatura indicata in tabella, se non definita esplicitamente dal
produttore d’acciaio, per 30 minuti;
9 tempra in olio Houghton Martemp 1 (o analogo) a temperatura 20÷40 °C;
9 primo rinvenimento a 550 °C per 2 ore per tutti gli acciai considerati;
9 secondo rinvenimento per 2 ore, alla temperatura indicata in tabella 9.3.3 oppure esplicita-
mente indicata dal produttore d’acciaio.

14
Capitolato

Temperatura Temperatura 1° Temperatura 2° rinvenimento


Acciai d’austenitizzazione Rinvenimento (indicativa in funzione della du-
(°C) (°C) rezza dopo 1° rinvenimento) (°C)
AISI H11 1000 r 5 550 r 5 590 r 5
AISI H11
980 r 5 550 r 5 590 r 5
(basso Si e C)
AISI H13 1020 r 5 550 r 5 610 r 5
X38CrMoV5-3
1030 r 5 550 r 5 610 r 5
N.W. - 1.2367
altri acciai da specificare a cura dei produttori

Tabella 9.3.3: indicazioni di massima per il trattamento termico di collaudo

FIGURA 9.3.3: posizione di prelievo delle provette grezze per le prove KV, KVW.

Prodotti a sezione prismatica

Zona cuore Zona esterna

Posizione intaglio ISO V

12 mm (KV e KVW)

1/3 spessore
9 mm (KVW); 12 mm (KV)

1/3 larghezza

15
Capitolato

Prodotti a sezione circolare

Zona esterna

cuore

Zona interna
½ raggio

Posizione intaglio ISO V

9.3.3.1 Resilienza KV e KVW dalle provette trattate secondo trattamento termico di collaudo
Si valuta a temperatura ambiente (23 ± 5 °C) su almeno tre provette KVW (7x10x55 mm senza in-
taglio) e tre provette ISO-KV intagliate, prelevate in direzione trasversale corta dalla zona esterna e
dalla zona a cuore come già indicato al punto 9.3.3 ed indicato in figura 9.3.3.
Le provette dovranno avere un sovrametallo d’almeno 1 mm per lato, ovvero possedere le seguenti
dimensioni minime:
ƒ 12x12x55 mm per provette grezze ISO-KV;
ƒ 9x12x55 mm per provette grezze KVW.
Le lavorazioni delle provette dovranno essere eseguite mediante asportazione di truciolo per fresa-
tura e/o brocciatura (intaglio) e non saranno ammesse in alcun modo lavorazioni per elettroerosio-
ne, se non quelle di sgrossatura (con abbondante sovrametallo).
L’intaglio delle provette KV deve essere eseguito dopo il trattamento termico di collaudo.
Le provette trattate termicamente dovranno essere rettificate alle quote finali di 10x10x55 (KV) o
7x10x55 mm (KVW), con tolleranza ± 0,05 mm sui lati 7 e 10 mm, asportando materiale in modo
uniforme su ogni faccia ed avendo cura che la mola tagli in direzione longitudinale. La rugosità
massima ammessa è Ra 0,2 µm per l’intaglio e 0,4 µm per le altre superfici.
Prima d’eseguire le prove di resilienza occorre misurare la durezza di ciascuna provetta a 15 mm
circa da un’estremità.
Nota: la rottura delle provette non intagliate KVW deve essere eseguita ponendo la provetta con il
lato 10 mm in verticale, ovvero appoggiata sulla base 7x55, in modo che il coltello (tipo ISO) della
mazza del pendolo colpisca al centro la superficie 10x55 mm.
I valori attesi per le resilienze, come media dei tre valori registrati, sono riassunti nella tabella
9.3.3.1.
In particolare, il valore minimo per singola prova può essere del 25 % inferiore del valore medio
minimo prescritto, purché sia raggiunto il valore medio.

16
acciaio H11
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡ Zona esterna Zona esterna
equivalente (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 200 220 280 / 180 250 12 18 20 / 14 18
201-300 180 200 250 / 150 200 12 18 20 / 13 16
301-500 160 180 220 / 130 180 10 16 18 / 12 16
501-750 120 150 180 / 100 130 na 12 14 / 10 12
> 750 90 120 130 / 80 90 na na na / na na
acciaio H13
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡ Zona esterna Zona esterna
equivalente (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 170 200 220 / 170 200 10 14 18 / 11 14
201-300 150 180 200 / 140 180 8 14 18 / 11 14

17
301-500 120 150 170 / 120 150 / 14 18 / 11 14
Capitolato

501-750 90 120 150 / 80 100 / 10 12 / 8 10


> 750 80 80 120 / 70 80 / 8 10 / na na
acciaio H11 modificato
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡ Zona esterna Zona esterna
equivalente (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 / / 350 / / 320 / / 28 / / 22
201-300 / / 300 / / 280 / / 22 / / 20
301-500 / / 270 / / 250 / / 20 / / 18
501-750 / / 250 / / 200 / / 15 / / 14
> 750 / / 220 / / 170 / / 12 / / 10

Tabella 9.3.3.1: valori minimi di resilienza KV e KVW attesi come media di tre provette sottoposte a trattamento termico di collaudo come
definito al paragrafo 10.3.3
Note: na = non applicabile
acciaio: N.W. 1.2367
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡ Zona esterna Zona esterna
equivalente (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore (1/2 raggio - 1/3 diagonale) cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 na 180 200 na 150 180 na 12 14 na 10 12
201-300 na 150 180 na 120 160 na 12 14 na 10 12

18
301-400 na 120 150 na 100 130 na 10 12 na 8 10
501-750 na na na na na na na na na na na na
Capitolato

> 750 na na na na na na na na na na na na
PRODOTTI SPECIALI o SPECIALITA’
vedi appendice allegata

Tabella 9.3.3.1 (segue): valori minimi di resilienza KV e KVW attesi come media di tre provette sottoposte a trattamento termico di collaudo
come definito al paragrafo 10.3.3
Note: na = non applicabile
Capitolato

9.3.3.2 Microstruttura dopo trattamento termico di collaudo


Una generica provetta KV o KVW sottoposta al trattamento termico di collaudo come in 9.3.3, pre-
levata dalla zona a cuore ed una prelevata dalla zona centrale devono essere sottoposte all’esame
micrografico, dopo la prova di rottura, per valutare la trasformazione di tempra, la grossezza grano
cristallino e della disomogeneità di durezza tra le aree microsegregate.
Le osservazioni microstrutturali devono essere eseguite sulla faccia della provetta larga 10 mm,
corrispondente alla direzione longitudinale del prodotto d’origine, previa preparazione metallogra-
fica

Le caratteristiche finali osservabili devono essere uguali o migliori di quelle di seguito elencate.
ƒ Grossezza grano: E’ valutata con esame micrografico secondo UNI 3245 o ASTM E 112, meto-
do dell'attacco diretto: condizione di accettabilità G t 7. Sono ammesse aree, non predominanti,
a grano eterogeneo di grossezza massima G = 5.
ƒ Microstruttura: Prevalentemente martensitica fine rinvenuta ed omogenea con carburi globulari
fini e ben dispersi. E’ tollerata la presenza di bainite fino al 15 % (valutatata metallograficamen-
te come % di superficie occupata dalla bainite rispetto alla superficie totale – rif. norma ASTM
E 562) a condizione che siano rispettati i valori minimi di resilienza KV. Non sono ammessi al-
lineamenti continui di carburi a bordo grano.

10 CARATTERISTICHE DOPO TRATTAMENTO TERMICO


10.1 Saggi di controllo
Dopo trattamento termico di tempra e rinvenimento, le caratteristiche metallurgiche dell’acciaio,
dell’utensile sono verificate attraverso il controllo delle seguenti caratteristiche:
ƒ durezza (impegnativa)
ƒ resilienza KV (impegnativa)
ƒ resilienza KVW (facoltativa ma consigliata)
ƒ microstruttura a cuore (impegnativa)
ƒ microstruttura corticale (facoltativa ma consigliata)

Tali caratteristiche sono controllate direttamente sulla superficie dell’utensilie per quanto riguarda
la durezza e su provette ricavate da uno specifico saggio, come di seguito descritto, per le altre ca-
ratteristiche.

10.1.1 Saggio prioritario: massello di campionamento


Esso è rappresentato da un’appendice di forma prismatica, ricavata per lavorazione meccanica della
matrice e posizionata sulla figura stampante dell’utensile, preferenzialmente ma non obbligatoria-
mente, in corrispondenza di uno spigolo della figura.
L’appendice in oggetto, ripresa nella figura 10.1.1, sarà da questo punto in poi nominata Massello
di Campionamento e le sue dimensioni minime sono: 80x80 mm x 1/3 spessore matrice (con un
minimo di 60 mm).
In ogni caso di prelievo, la posizione e le dimensioni effettive del massello devono essere adegua-
tamente registrate e documentate (con schemi e fotografie).

19
Capitolato

MASSELLO DI CAMPIONAMENTO

Generica figura stampante

MATRICE

Volume interno di prelievo delle


provette KV e KVW a 15 mm
dalla facce esposte
55 mm

15 mm

Zona di taglio dopo tratta-


mento termico
15 mm

1/3 spessore matrice MATRICE


(min 80 mm)

FIGURA 10.1.1: Posizionamento e dimensioni del massello di campionamento

20
Capitolato

10.1.2 Saggio alternativo: saggio di campionamento


Solo nei casi in cui non sia razionalmente possibile realizzare il Massello di campionamento, le ca-
ratteristiche dopo trattamento termico possono essere controllate su un saggio preliminarmente ri-
cavato dallo stesso massello originale, opportunamente sovradimensionato, utilizzato per la costru-
zione dell’utensile e reso solidale ad esso, nel corso del trattamento termico, mediante saldatura
(come indicato nel capitolato NADCA # 207-2003).
A tal fine lo stampista è tenuto ad acquistare un massello maggiorato in lunghezza e ne staccherà
una fetta di spessore 40 mm, lungo la direzione trasversale del blocco. Dalla zona centrale della fet-
ta preleverà un saggio con le seguenti dimensioni: 100x60x 40 mm.
Come indicato in figura 10.1.2, tale saggio sarà saldato alla cornice dello stampo ed insieme ad es-
so subirà tutto il ciclo di trattamento termico completo.
La posizione di fissaggio all’utensile dovrà essere registrata e documentata con schemi e fotografie.

MATRICE

60 mm

saldature

100 mm

SAGGIO DI CAMPIONAMENTO 40 mm

FIGURA 10.1.2: Posizionamento e dimensioni del saggio di campionamento

10.2 DUREZZA
La durezza deve essere misurata, dopo trattamento termico di tempra e rinvenimento, direttamente
sulle superfici dell’utensile, previa smerigliatura con carta abrasiva a grana P120, per la rimozione
dell’eventuale strato decarburato ed ossidato (rimozione minima di almeno 0,5 mm).
Le durezze misurate sulle matrici degli stampi devono essere controllate sugli spigoli estremi ed al
centro della faccia stampata e, con le stesse modalità, sul retro figura. La media delle durezze misu-
rate deve essere contenuta nell’intervallo specificato. Per i singoli punti di misura è ammessa una
tolleranza di ± 0,5 HRC rispetto ai valori estremi del campo di durezza richiesto a patto che la du-
rezza media corrisponda ad un valore pienamente contenuto nel campo di durezza specificato.

21
Capitolato

10.3 RESILIENZA KV e KVW dopo trattamento termico dell’utensile


Dal massello di campionamento o dal saggio di campionamento saldato saranno ricavate le seguen-
ti provette:
ƒ obbligatoriamente almeno n° 3 provette di resilienza ISO-KV;
ƒ facoltativamente almeno n° 3 provette di resilienza KVW non intagliate;

Le provette di resilienza dovranno distare dalle superfici esposte all’atmosfera del forno di tratta-
mento termico almeno 15 mm in ogni direzione (vedasi area in rosso sul dettaglio del massello in
figura 10.1.1).

All’atto del prelievo delle provette lo stampista, o chi per esso, dovrà aver cura di prelevare le stes-
se preferenzialmente lungo la direzione trasversale corta del massello originale.

In ogni caso, la registrazione della zona e della direzione di prelievo delle stesse riferita alla barra
originale è tassativamente obbligatoria ed è responsabilità dello stampista identicarla al fine di sta-
bilire la conformità o meno dei valori misurati sulle provette.

I valori di resilienza (media delle tre provette rotte) dopo trattamento termico sono indicati nella ta-
bella 10.3

22
acciaio H11
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡
equivalente Zona esterna Zona a cuore Zona esterna Zona a cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 180 200 250 / 150 210 11 16 18 / 11 15
201-300 160 180 220 / 130 170 10 16 18 / 11 14
301-500 140 150 190 / 100 140 8 13 15 / 10 13
501-750 100 130 150 / 80 100 na 10 12 / 8 10
> 750 80 100 110 / 60 70 na na na / na na
acciaio H13
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡
equivalente Zona esterna Zona a cuore Zona esterna Zona a cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 150 180 200 / 140 179 / 11 14 / 9 12

23
201-300 130 160 180 / 120 150 / 11 14 / 9 12
Capitolato

301-500 100 130 140 / 100 120 / 10 12 / 8 10


501-750 80 100 130 / 60 80 / 8 10 / 6 8
> 750 70 70 100 / 60 60 / 7 9 / na na
acciaio H11 modificato
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡
equivalente Zona esterna Zona a cuore Zona esterna Zona a cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 / / 320 / / 270 / / 21 / / 18
201-300 / / 270 / / 240 / / 20 / / 18
301-500 / / 230 / / 200 / / 17 / / 15
501-750 / / 210 / / 160 / / 13 / / 12
> 750 / / 190 / / 140 / / 10 / / 8

TABELLA 10.3: valori minimi di resilienza KV eKVW attesi come media di tre provette ricavate dal “massello o dal saggio di campionamento”:
Note: na = non applicabile
acciaio: N.W. 1.2367
KVW (44-46 HRC) KV (44-46 HRC)
spessore‡
equivalente Zona esterna Zona a cuore Zona esterna Zona a cuore
standard medium top standard medium top standard medium top standard medium top
< 200 na 160 180 na 130 150 na 11 13 na 9 11
200-300 na 130 160 na 100 140 na 11 13 na 9 10
300-400 na 100 130 na 80 100 na 9 10 na 6 8
500-750 na na na na na na na na na na na na

24
> 750 na na na na na na na na na na na na
Capitolato

SPECIALITA’
Vedi tabelle allegate

TABELLA 10.3 (segue): valori minimi di resilienza KV eKVW attesi come media di tre provette ricavate dal massello o dal saggio di campionamento
Note: na = non applicabile
Capitolato

10.4 Microstruttura a cuore ed in superficie


La provetta per l’esame metallografico dovrà essere prelevata dal massello o dal saggio di campio-
namento e permettere l’osservazione della microstruttura preferenzialmente lungo la direzione lon-
gitudinale del massello o della barra originale.

La provetta potrà contenere anche la superficie esterna, esposta all’atmosfera del forno/i di tratta-
mento termico per consentire la valutazione delle alterazioni superficiali (ossidazione, cementazio-
ne, decarburazione). Tuttavia la valutazione della trasformazione di tempra dovrà essere eseguita
ad almeno 15 mm dalla superficie esposta.

Le caratteristiche finali prescritte devono essere uguali o migliori di quelle di seguito elencate.
ƒ Grossezza grano: E’ valutata con esame micrografico secondo UNI 3245 o ASTM E 112, meto-
do dell'attacco diretto: criterio di accettabilità G t 7. Sono ammesse aree, non predominanti, a
grano eterogeneo di grossezza massima G = 5.

ƒ Microstruttura: Prevalentemente martensitica fine rinvenuta ed omogenea con carburi globulari


fini e ben dispersi. E’ tollerata la presenza di bainite fino al 15 % a condizione che siano rispet-
tati i valori minimi di resilienza KV. Non sono ammessi allineamenti continui di carburi ai bordi
dei grani.

ƒ Omogeneità di microdurezza: ammessa una differenza massima di microdurezza HV0,2 tra le a-


ree microsegregate di 60 punti per gli acciai di qualità Top e Medium, 80 punti per gli acciai
Standard.

11 ENTI DI VERIFICA DELLA CONFORMITÀ AL CAPITOLATO


L’emissione di giudizi di conformità al presente capitolato è vincolata alla verifica delle caratteri-
stiche richiamate nello stesso.
Gli Enti considerati competenti per l’effettuazione delle prove necessarie sono i laboratori di prova
adeguatamente strutturati e competenti in campo metallurgico e metallografico e con sistema quali-
tà conforme alla norma UNI CEI EN ISO IEC 17025, accreditati dal SINAL (ente nazionale
d’accreditamento dei laboratori di prova) o da altri laboratori accreditati da Enti di certificazione
internazionali analoghi riconosciuti in ambito EA (European Accreditation).

12 RESPONSABILITA’
Il presente capitolato è frutto dello stato delle conoscenze di base, tecnologiche e sperimentali rese
disponibili dal suo gruppo di redazione.
Lo stato delle conoscenze e competenze è soggetto alla naturale evoluzione e revisone del sapere
scientifico e tecnologico, pertanto, il capitolato non assume lo status di documento di riferimento
assoluto ed immutabile nel tempo. Il suo utilizzo rappresenta una libera scelta fra le parti e nessuna
responsabilità civile e penale, conseguente alla sua adozione, può essere declinata agli autori ed
all’editore.

25
Capitolato

A - APPENDICE
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
x ASTM E45: determinazione delle inclusioni non metalliche negli acciai;
x ASTM E 562 / 2002: Standard test method for determining volume fraction by sistematic manual point
count.
x SEP 1614/96: Microscopic inspection of Hot-work tool steel.
x SEP 1921/84: Ultraschallprüfung von schmiedestücken und geschmiedetem stabstahl ab a 100 mm
durchmesser oder kantenlänge.
x DIN 50602/1985: Mmetallographic examination; microscopic examination of spezial steels using stan-
dard diagrams to asses the content of non metallic inclusions.
x UNI EN ISO 4957/2002: Acciai per utensili.
x ASTM E 112/96 (2004): Stanndar test methods for determining average grain size.
x UNI EN 10308/2004: Prove non distruttive – Controllo con ultrasuoni delle barre d’acciaio.
x EU 96/1979: Tool steels – quality requirements.
x UNI 2955/4-82: Prodotti finiti d’acciaio fucinati o laminati a caldo, per utensili. Qualità di acciai legati
speciali per lavorazioni a caldo;
x UNI 3244-80: esame micrografico dei materiali ferrosi. Valutazione delle inclusioni non metalliche negli
acciai mediante immagini tipo;
x UNI 3245-87: esame micrografico dei materiali ferrosi. Determinazione della grossezza del grano auste-
nitico e ferritico degli acciai;
x UNI 7486-75: Prodotti finiti d’acciaio fucinati a caldo. Tondi, quadri, esagoni, ottagoni e piatti in barre.
Tolleranze e sovrametalli;
x UNI 7620-76: prodotti finiti d’acciaio speciale laminati a caldo in barre e rotoli. Tondi e vergella. Dimen-
sioni e tolleranze;
x UNI EN 10083/2 (1993): Acciai da bonifica. Condizioni tecniche di fornitura degli acciai non legati di
qualità
x UNI EU 21: Condizioni generali di fornitura degli acciai e dei prodotti siderurgici;
x C. Cibaldi - I criteri di scelta e di trattamento degli acciai da costruzione e da utensili - Edizione 1990
Analisi Srl (ora AQM), Rezzato (BS).
x K.E. Thelning - Steel and its heat treatments - edizione Butterwords.
x Stahlschlussel - Edizione Verlag Stahlschlussel Wegst 1992
x R. Breitler e A.M. Schindler. The importance of heat treatment of H-13 for die casting dies. SDCE 13th
international die casting congress and exposition. June 3-6, 1985 (Böhler Kapfemberg, Austria).
x NADCA (North American Die Casting Association) 207/2003: Premium quality H-13 steel acceptance
criteria for pressure die castings dies.
x C. Cibaldi e A. Ghidini. Influenza dei rinvenimenti sulle caratteristiche dell’acciaio AISI H13. Atti del
XVIII Convegno nazionale sui TT, AIM. Rimini, Giugno2001.
x A. Ghidini. Ottimizzazione delle proprietà meccaniche e della tenacità degli acciai per utensili a caldo
ESKYLOS 2343 (H11) e ESKYLOS 2344 (H13) in funzione dei parametri di trattamento termico adotta-
ti

Seguono Allegati A e B: (fac simili in scala 1,5 delle tabelle originali pubblicate da Verlag Stahlei-
sen Gmbh, Postfach 105164, 40042 Dusseldorf – Germania e presso d’essa ordinabili direttamente, oppu-
re tramite AQM srl, Via Edison 18 – 25050 Provaglio d’Iseo, www.aqm.it).

26
Capitolato

Allegato A (fac simile della tabella originale)

Allegato B (fac simile della tabella originale)

Note: Le tabelle orginali sono acquistabili presso Verlag Stahleisen Gmbh, Postfach 105164, 40042 Dus-
seldorf – Germania, oppure tramite AQM srl, Via Edison 18 – 25050 Provaglio d’Iseo, www.aqm.it)

27
Si ringraziano i componenti
del Gruppo di Lavoro Acciai per pressocolata
del Centro di Studio Pressocolata
dell’Associazione Italiana di Metallurgia
(in ordine alfabetico):

Marina Albertinazzi
Gabriele Ceselin
Andrea Ghidini
Antonio Magnacca
Donato Mattavelli
Fulvio Piana
Marco Pirovano
Enrico Prati
Umberto Regina
Alberto Rivolta
Antonino Silipigni
Daniele Ugues
Finito di stampare nel mese di ottobre 2007

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