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13 sulle Misure per lattuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine mafioso e organizzato, nonch per la promozione della cultura della legalit e della cittadinanza responsabile Vi offriamo una presentazione del consigliere PD Mumolo, relatore del provvedimento, e il commento di due amici dellAssociazione LIBERA e LIBERA TERRA, impegnati da anni nella nostra regione e in Sicilia.
Il Mosaico n. 40
La legge prevede anche: rapporti stabili con il volontariato e con le associazioni (imprese, lavoratori, professioni), e le cooperative; prevenzione e contrasto in materia ambientale; rafforzamento della formazione per la polizia locale, cooperazione tra le diverse forze di polizia; sostegno alle vittime dei reati di mafia attraverso la fondazione per le vittime di reato; prevenzione dellusura attraverso azioni di tipo educativo e culturale per favorire lemersione. La legge contiene infine una clausola valutativa che serve a valutare lutilit e lefficacia delle norme approvate. Ogni due anni la Giunta deve presentare alla Commissione assembleare competente una relazione sullevoluzione dei fenomeni di illegalit collegati alla criminalit di tipo mafioso rilevata nel territorio regionale (anche
in relazione alla situazione nazionale), riferendo sugli interventi posti in essere dalla Regione e sullammontare delle risorse destinate a tale fine. Questo perch non avevamo intenzione di approvare una legge bandiera, ma una legge efficace i cui effetti dovranno essere controllati e valutati per poter eventualmente correggere ci che non risponder alle aspettative. Paolo Borsellino ha detto una volta che la politica e la mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio; o si fanno la guerra o si mettono daccordo. Con lapprovazione di questa legge abbiamo dimostrato chiaramente qual lintenzione della Regione EmiliaRomagna: opporsi alle mafie e tenerle fuori dal proprio territorio. Antonio Mumolo ri che furono costretti a sequestrare attrezzature agricole per consentire ai ragazzi della Cooperativa Placido Rizzotto di raccogliere i frutti del duro lavoro dei campi (neanche a pagamento era possibile affittare una mietitrebbia), nel 2011 i cassetti pieni di Curricula Vitae di lavoratori che hanno capito che essere assunti dalle coop di Libera Terra conviene: contributi pagati, stipendio tutti i mesi, la possibilit di lavorare senza il logorante pensiero di dover ricambiare il favore (prima o poi) ma soprattutto la possibilit di misurarsi con un mercato che ogni anno trasferisce sempre pi domanda e richiede la presenza dei prodotti delle cooperative sugli scaffali di punti vendita di tutto il mondo (dallItalia al Giappone, dal Sud America allEuropa); una bella storia che racconta di unItalia diversa, di un paese capace, quando vuole, di risollevare il proprio viso dalla polvere per ricominciare ad unire i frutti dei primi 10 anni di attivit di Libera Terra ci sono e si vedono! Pu una legge regionale contribuire ad arginare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nella nostra regione e far crescere sul territorio buone pratiche di cittadinanza attiva? Pu unassemblea legislativa contribuire allo sviluppo di una cultura che smette di basarsi, anche In Emilia Romagna, sul mero meccanismo del favore per lasciare posto alle pratiche democratiche tipiche di un paese che osa definirsi moderno? Infine, pu la Politica regalare, grazie allutilizzo dei beni confiscati, nuove possibilit di sviluppo sul nostro territorio? La risposta dentro di noi e non sbagliata. Valentina Fiore Maurizio Gaigher
a sintesi delle migliori pratiche ad oggi disponibili in Italia sul tema del contrasto alla criminalit organizzata: pu anche intendersi cos la Legge Regionale n.13,che lAssemblea legislativa dellEmilia-Romagna ha approvato lo scorso mese di maggio. Uno strumento che ci regala grandi e sfidanti obiettivi, una legge che nellottica della lungimiranza, ci stimola a non esitare sulle facili conclusioni di certi che vorrebbero convincerci che le mafie siano solo un problema da relegare alle zone del mezzogiorno dItalia. Il modello emiliano, la buona amministrazione della nostra regione, sta dimostrando di avere e voler rinforzare quei famosi anticorpi che solo lattenzione e la cittadinanza attiva e responsabile garantiscono per il contrasto, quanto pi possibile preventivo, alle mafie; una rinnovata forma di resistenza che diventa sostanza attraverso lArt. 2 (Gli interventi di cui alla presente legge sono promossi, progettati e realizzati dalla Regione, anche in collaborazione con altri enti pubblici e privati, oppure da questi con il sostegno della Regione) che ci fa ripensare al concetto del tanto vituperato agire comune e ci costringe a ragionare sullimportanza della collaborazione tra diversi soggetti: solo attraverso la collaborazione, la cooperazione tra pubblico e privato sociale possibile ragionare sulla concreta possibilit di annientare il cancro nefasto che si abbattuto sul bel paese ben prima della nascita della nostra amata Repubblica. Pensiamo, ad esempio, che sul
fronte della prevenzione alle infiltrazioni, le iniziative di sensibilizzazione verso i cittadini, siano esse frutto di lavoro di associazioni, amministrazioni pubbliche, imprese o di una commistione di queste ultime, giochino un ruolo fondamentale per lottimale riuscita degli interventi: le mafie si sconfiggono solo attraverso una sinfonia di azioni concrete. Solo lorganizzazione efficace della societ civile pu sconfiggere la prepotenza della criminalit organizzata e, in questo senso, la possibilit di far stringere in relazione diversi soggetti che vivono e operano sul territorio, la chiave per chiudere in faccia la porta alle mafie, una volta per tutte. I temi toccati dalla legge sono, tra laltro, i filoni portanti dellassociazione Libera e delle tante altre associazioni che lavorano sul tema dellantimafia sociale e della cittadinanza attiva: prevenzione prima di tutto, e il risarcimento al territorio quando questultima non sia riuscita ad evitare linfiltrazione. Grazie alla Legge dello Stato numero 109/96, a partire dai primi mesi del nuovo millennio si costituirono alcune cooperative che, nel Sud dItalia, cominciarono a lavorare le terre frutto della riassegnazione dei beni confiscati alla criminalit organizzata; lesperienza di Libera Terra ha dimostrato che una legge dello Stato pu diventare strumento concreto di arricchimento di un territorio straziato dal puzzo del compromesso morale e pu essere una concreta possibilit di sviluppo economico sano e responsabile: in poche parole, una vera ALTERNATIVA di crescita, economica e culturale, per il territorio che le ospita. Il significato della cooperativa Placido Rizzotto Nel 2001 la prima cooperativa e la prima trebbiatura di grano operata grazie allintervento dei Carabinie-
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