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 Consuetudine.

Nozione: ripetizione generale, uniforme e costante di un comportamento,


accompagnata dalla convinzione della sua corrispondenza a un precetto giuridico. Artt. 1 e 8
Preleggi: la consuetudine assurge a fonte primaria rispetto alle materie non regolate da leggi e
regolamenti. In ambito penale bisogna a dire il vero distinguere tra consuetudini:

a. incriminatrici: esse indubbiamente sono inammissibili;

b. aggravatrici del trattamento sanzionatorio : idem;

c. abrogatrici: anche esse sono certamente inammissibili (c.d. desuetudine);

d. integratrici: sono quelle che integrano disposizioni penali che rinviano, esplicitamente o
implicitamente, a norme di rami del diritto in cui la consuetudine può essere fonte del diritto (la
giurisprudenza ha ad es. ritenuto la consuetudine possibile fonte delle tipologie di segreti d’ufficio
tutelati dal reato di rivelazione – opzione interpretativa discutibile sul piano della riserva di legge:
arg a fortiori rispetto alle fonti secondarie).

e. scriminanti: da alcuni sono ritenute ammissibili, perché le scriminanti non sono norme penali ma
norme generali dell’ordinamento (che non sottostanno rigidamente ai relativi principi) – così
Fiandaca (es. esercizio di un dir ex 51 c.p., che trovi fonte nella consuetudine); la giurisprudenza è
più rigida però, almeno con riferimento ai reati culturalmente orientati, ritenendo che la
consuetudine debba appartenere al nostro ordinamento.

 Sentenze della Corte Costituzionale. IN MALAM PARTEM

Quanto alle sentenze con effetti in malam partem, per tali intendendosi le pronunce che creano nuove
fattispecie, estendono quelle già esistenti o comunque incidono in peius sulla risposta punitiva, le relative
questioni erano state in un primo momento ritenute irrilevanti, dal momento che – in virtù del principio di
irretroattività della legge penale sfavorevole (infra) – all’imputato nel giudizio a quo non si sarebbe potuta
applicare che la norma favorevole sottoposta al sindacato della Consulta. Quest’ultima ha nondimeno poi
cambiato la propria impostazione, affermando la rilevanza di tali q.l.c., visto che:

1. l’eventuale accoglimento avrebbe comunque cambiato motivazione e formule di proscioglimento,


dovendosi infatti applicare anche l’art. 2, c. 1 c.p. e non solo la norma favorevole (come invece in
caso di rigetto); [occorre avere riguardo non tanto ai risultati del giud a quo, quanto ai dati
normativi coinvolti nella decisione di specie]

2. sono possibili varie pronunce della Corte, tra cui anche quelle interpretative di rigetto, che possono
incidere notevolmente sul giudizio a quo.

3. anche le norme penali di favore fanno parte del sistema, e lo stabilire in qual modo il sistema
potrebbe reagire al loro annullamento è problema che i singoli giudici debbono affrontare caso per
caso.

4. Infine, non è ammissibile che vi siano zone franche sottratte al controllo di costituzionalità fermo
restando che il GO deve rispettare il divieto di retroattività della legge più sfavorevole.

Tali considerazioni non hanno tuttavia comportato l’automatica ammissibilità di un sindacato in malam
partem della Corte costituzionale, che è anzi tendenzialmente escluso, essendo riservata la scelta criminale
per l’appunto al solo Parlamento. Bisogna tuttavia a tal proposito distinguere tra sindacato su:

 norme favorevoli: su queste, che delimitano l’area di intervento incriminatore, concorrendo alla
definizione della fattispecie penale, la Corte certamente non può intervenire. Esse, infatti, esprimono
una precisa scelta politico-criminale dei fatti da sottoporre a sanzione penale rimessa esclusivamente al
legislatore (da qui le forti critiche alla sentenza che estese la bestemmia anche alle altre religioni
diverse da quella cattolica);

da quello sulle c.d. norme penali di favore: su queste, che invece sottraggono una certa classe di soggetti o
di condotte all’ambito di un’altra norma criminale più ampia, la Corte può intervenire, non potendosi
ammettere l’esistenza di “zone franche” della normativa ordinaria esenti dal sindacato di costituzionalità
[nozione di NPDF offerta dalla C Cost.: norme che stabiliscano, per det soggetti o ipotesi, un trattament

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