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Lunedì 8 Agosto 2011
Le vie dell’informatica, l’impatto nella quotidianità e nelle realtà imprenditoriali
Cosa ci faccio con uno smartphone?
Cronaca di una giornata tipo: ho regalato uno smartphone a mio padre
LO vedevo affannare a tarda sera sul
computer, di cui fino a pochi anni fa
ero l’unico detentore. Mi chiede e parla
di e-mail, applicazioni web, fotografie
digitali. Mio padre non è un impiegato
o un professionista, né un “tecnofilo”
per passione, ma un operaio di una
azienda energetica ed è specializzato
in saldature di ogni tipo; utilizza tecni-
che innovative ha diverse patenti e
certificazioni ma per lui gli strumenti
del lavoro sono la tuta blu, o quella
tecnica a seconda degli ambienti, il
cannello, la saldatrice; la sua materia è
il ferro, l’acciaio, qualche lega che
pure negli ultimi anni si sono molto
evolute ma tanto è.
L’informatica sembrava non dovesse
mai giungere ad espugnare la roccafor-
te professionale del mestiere di mio
padre; ma alle soglie della pensione ha
investito anche la manualità del lavoro
tecnico di mio padre: l’azienda ha
imposto un controllo di gestione, un
sistema di monitoraggio dei progressi
del lavori ed una pianificazione degli
stessi esclusivamente per via telemati-
ca. Gli hanno fatto un corso per utiliz-
zare gli applicativi necessari alle sue
mansioni ed oltre a saldare e fare
radiografie alle proprie “creazioni”,
per vedere se tengono, ora deve docu-
mentare i test di resistenza, pianificare
e gestire: è si perché l’anzianità fa
grado, le responsabilità aumentano e
dunque oltre a fare deve pure dire
quello che fa… col computer. Allora
mi è venuto in mente di regalargli uno
smartphone quando un giorno disse:
“ci metto più tempo a raccontare quel-
lo che ho fatto piuttosto che a farlo!
Non sono pratico” Fino a quel tempo
viveva con frustrazione ed inadegua-
tezza l’informatica, ora, invece grazie
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alla semplicità dell’esperienza d’uso
degli smartphone, la posta elettronica
che gli manda l’ingegnere la consulta
sul treno quando rientra o si avvia sul
cantiere; le fotografie ed i video in alta
definizione li realizza con lo smartpho-
ne per documentare lo stato dei lavori
e le soluzioni tecniche adottate, i per-
messi ed i rapporti di lavoro a compi-
lazione modulare li redige con lo smar-
tphone con il quale si collega alla rete
aziendale, da remoto, per accedere alle
applicazioni che sono sviluppate per
essere facilmente consultate anche dai
dispositivi mobili. Con lo smartphone
ha fatto pure buona impressione quan-
do durante una conversazione telefoni-
ca ha avviato la telecamera per far
vedere, in videoconferenza, lo stato del
sito dove si trovava o quella volta
quando durante un sopralluogo il ma-
nager voleva verificare alcune misure e
mio padre ha utilizzato il suo smar-
tphone per misurare angoli ed inclina-
zioni con l’applicazione della livella,
del piombo che sfrutta l’accelerometro
interno del dispositivo con un suffi-
ciente grado di precisione, almeno per
quella circostanza. Le buste paga non
arrivano più in cartaceo ma sono dei
pdf, come pure il CUD, allegati a
messaggi di posta elettronica che mio
padre conserva sulla capiente memoria
dello smarthpone e sincronizza auto-
maticamente con il PC per fare la copia
di sicurezza. Entusiasta di questa sem-
plicità e velocità si è pure accostato,
sempre conservando una certa diffi-
denza, al mondo dell’on-line banking
quando ha scoperto che esistono delle
semplici applicazioni che con due tap
sullo schermo dello smartphone, gelo-
samente custodito in una orribile cu-
stodia a prova d’urto, poteva ricaricare
Latina Oggi
il credito telefonico, oppure pagare i
bollettini postali senza più fare la fila e
neanche andare al bancomat, che non
ha mai voluto: ci pensa tua madre
diceva. Ha quindi attivato un conto
corrente on-line solo per piccole spese
però, tanto non costa niente, perché per
i risparmi vuole ancora vedere in fac-
cia il direttore della locale banca! Tem-
po al tempo. Con lo smartphone, inol-
tre, grazie all’applicazione di trenitalia
può facilmente consultare gli orari dei
treni del proprio percorso abituale, che
abbiamo impostato insieme, ed è infor-
mato in tempo reale sui ritardi, sop-
pressioni o treni sostitutivi. Ascolta la
radio o la playlist degli anni 60-80, per
lui la musica si è fermata a quegli anni,
però gli auricolari dopo un po’ gli
danno fastidio; spesso utilizza il viva-
voce anche per parlare all’orecchio
perché dice che si stente meglio. Usa lo
smartphone per girare improbabili fil-
mati e scattare fotografie ai nipotini,
gioca a dama o a briscola con un suo
collega mentre tornano a casa in moda-
lità wireless, merito del collega più
“smanettone”! Una piccola esperienza
di vita quotidiana, quasi un anedoto
che YooToo vi ha raccontato per com-
prendere quanto la tecnologia ci sia
amica e favorevole nella nostra quoti-
dianità non soltanto per i giovani e
giovanissimi o per chi fa determinati
tipi di lavoro, ma per tutti, non solo per
gli “addetti ai lavori” e quando è così è
vera innovazione semplice, accessibile
e soprattutto utile e tutta da scoprire.
Antonio Rossi