Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
zione
Riassunto · Dio getta nell’anima razionale di ogni uomo il seme di nobiltà. La discrezione è la
parte più nobile dell’anima razionale « lo più bello ramo che de la radice razionale consurga »
(Conv., IV viii 1). Dalla capacità discretiva dell’anima razionale dipendono i giudizi che prece-
dono e presiedono all’agire. La discrezione impedisce che « de la falsa oppinione » nascano « fal-
si giudicii, e de’ falsi giudicii » nascano « le non giuste reverenze (atti di ossequio) e vilipensioni
(manifestazioni di disistima) » (Conv., IV i 7). La giustizia, che è una potenza della volontà ma
è anche una virtù che si esercita verso qualcuno, è in questa prospettiva la « più umana delle
virtù », quella che presuppone l’esercizio della parte più nobile dell’anima razionale.
scernimento di quanti vagano come ciechi per le piazze, per lo più credendo di avere
dietro le spalle quello che hanno davanti agli occhi (volentes discretionem aliqualiter
lucidare illorum qui tanquam ceci ambulant per plateas, plerunque anteriora poste-
riora putantes). 1
L’uso consapevole del volgare nella prassi linguistica e stilistica (D.v.e., II iv 8), pre-
suppone anche la conoscenza teorica degli strumenti linguistici adottati necessaria
all’esercizio della discrezione intesa come esercizio del giudizio (D.v.e., I i 1). In tal
senso la discrezione è la capacità di scegliere dopo aver acquisito i mezzi per ben
p. 27, n. 5).
https://doi.org/10.19272/202105401003 · «dante», xviii, 2021