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Se si volesse riassumere la sfida si potrebbe dire così: per essere

credenti, basta essere umani, autenticamente umani e in modo Alla scuola di Gesù Eucarestia
concreto, fattivo.
per imparare la meraviglia
La sfida per noi è di appropriarci del modo di fare di Gesù,
non ripetere i suoi gesti, ma per essere come formati dai suoi modi, C. - Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
così da diventare capaci, in ogni situazione, non solo di trovare le T. - Amen.
parole giuste, adeguate, ma soprattutto di trovare i gesti capaci di C. - Il Signore, che nel sacramento dell’Eucarestia, si è degnato
dire questa vicinanza, questa prossimità, questa cura di cui il Signore di rimanere con noi fino alla fine del mondo, sia con tutti voi.
Gesù è rivelazione del volto stesso del Padre di misericordia: siamo T. - E con il tuo spirito.
stati creati a immagine e somiglianza di quel volto cui siamo chiamati
continuamente a ispirarci e conformarci». (Fratel Michael Davide C. - Fratelli e sorelle, anche quest’anno il Signore ci chiama a
Semeraro). sostare davanti a Lui, ad adorare la sua presenza nel SS.
Sacramento dell’altare. Ascoltando la parola di Cristo e
Silenzio e breve riflessione del sacerdote mangiando del suo corpo, noi costruiamo la Chiesa, chiamata a
portare la salvezza a tutti gli uomini. Lodiamo, dunque, il Padre
che ha mandato il Suo Figlio nel mondo per chiamare tutti gli
uomini a costruire il suo Regno, regno di verità e di vita, regno
di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace.

Tutti - E' veramente giusto renderti grazie, Signore,


Padre santo, Dio dell'alleanza e della pace.
Tu hai chiamato e fatto uscire Abramo dalla sua terra,
per costituirlo padre di tutte le genti.
Hai suscitato Mosè, per liberare il tuo popolo
e guidarlo alla terra promessa.
Nella pienezza dei tempi hai mandato il tuo Figlio,
ospite e pellegrino in mezzo a noi,
per redimerci dal peccato e dalla morte;
e hai donato il tuo Spirito,
per fare di tutte le nazioni un solo popolo nuovo
che ha come fine il tuo regno,
come condizione la libertà dei tuoi figli, che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete
come statuto il precetto dell'amore. fatto a me» (Mt 25,40). La fede di questo centurione non è una
per questi doni della tua benevolenza, professione di fede in senso dogmatico, né in senso devozionale, ma è
uniti a tutta la Chiesa, cantiamo la tua lode. una fede sana che fa tutt’uno con la sua umanità capace di farsi
carico in modo concreto, urgente e fattivo del bisogno e della
sofferenza dell’altro. Ciò che genera ammirazione nel Signore Gesù è
Canto: Lodi all’Altissimo
il fatto che un centurione, abituato alla vita militare, si prenda cura
di un servo malato che sarebbe più facile sostituire che curare.
Lett. – Dal Vangelo secondo Matteo
La fede di questo centurione fa tutt’uno con la sua concreta e
«In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un fattiva capacità di umanità. Questa concreta umanità si rivela
centurione che lo scongiurava e diceva: "Signore, il mio servo è attraverso la sua attenzione amorevole a colui che viene indicato con
in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente". Gli disse: una tenerezza impagabile: «Signore, il mio servo è in casa, a letto,
"Verrò e lo guarirò". Ma il centurione rispose: "Signore, io non paralizzato e soffre terribilmente» (Mt 8,6). Quest’uomo va incontro a
sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una Gesù per parlargli della sofferenza di un suo servo che è diventata la
parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un sua stessa sofferenza. La fede di questo centurione è, prima di tutto,
subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli fede nella vita che lo rende coraggioso nel lottare contro ogni forma
va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' di diminuzione e di abbruttimento, per sperare in una vita sempre più
vera e più degna evocata dal Signore stesso con l’immagine finale del
questo!", ed egli lo fa".
Vangelo: «Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei
seguivano: "In verità io vi dico, in Israele non ho trovato cieli» (Mt 8, 11). Se, come abbiamo visto, il Vangelo delle guarigioni
nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti comincia con un lebbroso che implora: «Signore se vuoi puoi
verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con purificarmi», il secondo segna sembra in linea con ciò che si
Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del potrebbe definire un crescendo di evangelicità, perché questo
regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e centurione non chiede per se stesso e nemmeno per un membro della
stridore di denti". E Gesù disse al centurione: "Va', avvenga per sua famiglia, ma per un servo.
te come hai creduto". In quell'istante il suo servo fu guarito».
La prima ammirazione di Gesù nel vangelo di Matteo è per
Silenzio questo centurione, un pagano che, pur non conoscendo, non vivendo
della fede di Israele, ha, nel suo modo di porsi davanti al mistero
Lett. – «La fede di questo centurione è della stessa qualità e della vita e degli altri, tutte le caratteristiche della Legge. Siamo di
obbedisce allo stesso stile di ciò che, verso la fine del Vangelo, sarà fronte al capofila di una processione infinita idi uomini e donne la cui
indicato come il criterio di discernimento e di giudizio: «Tutto quello qualità di fede si invera concretamente nella loro qualità di umanità.

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