Sei sulla pagina 1di 2

William Shakespeare

William Shakespeare nasce a Stratford-upon-Avon, nel 1564, da un commerciante di pellami. Nel 1582
sposa Anne Hathaway, da qui ebbe 3 figli. Le vicende della sua vita, come per altri autori "elisabettiani",
sono legate ai teatri che vennero costituiti a Londra negli ultimi decenni del XVI secolo. Risulterebbe che
nel 1592 Shakespeare si fosse affermato come attore e come drammaturco; in particolare il 3 marzo di
quell'anno viene rappresentata la prima parte dell'Enrico VI. Nel 1593, quando i teatri furono chiusi per
causa della peste, pubblica il poemetto Venere e Adone e poi un'altro poemetto chiamato Lucrezia
violata. Nel 1594 viene pubblicato anonimo il suo Tito Andronico. Alla riappertura dei teatri Shakespeare
entra a far parte della compagnia dei "Servi del Lord Cianbellano". Questa teatrale diventa così una vera
e propria attività professionale, che gli consente nel 1597 di acquistare una casa a Stratford. Nel 1599
esce, con il nome di Shakespeare, una raccolta di poesie cioè il pellegrino appassionato. Nel 1603, dopo
la morte della regina Elisabetta I, il successore Giacomo I prende alle sue dipendenze la Compagnia del
Lord Ciambellano, che assume il nome di King's Men o di "attori di sua maestà".

I SONETTI : Nel 1609 c'è la pubblicazione non autorizzata da Shakespeare del volumetto dei Sonetti. Nel
medesimo anno un incendio distrugge il teatro Globe, dove recitava la sua compagnia. Muore a
Stratsford il 23 aprile 1616.

LE OPERE TEATRALI:

Se si eccettuano i Sonetti, che sono tra i risultati più alti della lirica europea del XVII secolo, Shakespeare
ha legato il suo nome alla più vasta e importante produzione teatrale di tutti i tempi. La sua opera spazia
dalla tragedia alla commedia, dal dramma storico a quello romanzesco, trovando ispirazione nelle fonti e
nei soggetti più vari, dalla storia antica a quella recente, dalla letteratura europea. Viene rifiutata la
materia mitologica. Grazie alla mescolanza degli stili e al rifiuto delle unità aristoteliche di tempo, di
luogo e di azioni, Shakespeare inaugura la stagione del teatro moderno. Penetrando nelle pieghe più
nascoste e segrete dell’animo umano, Shakespeare ha saputo rivelare il volto demoniaco del potere, gli
eccessi della crudeltà e dell’odio, la violenza invincibile delle passioni, riuscendo al tempo stesso a
rappresentare i sentimenti e gli affetti più teneri. Abile nel muovere sulla scena un grande numero di
personaggi, ha dato vita soprattutto a indimenticabili figure di eccezionale risalto scenico.
Particolarmente vivace è anche la drammaturgia comica,che, ispirandosi alla commedia italiana, dà vita a
opere caratterizzate da un dialogo vivace e brillante, oltre che da una delicata rappresentazione del
sentimento amoroso, in particolare La Bisbetica domata, il Sogno di una notte di mezz’estate, Il mercante
di Venezia. Per quanto riguarda le opere tragiche, Giorgio Melchiori, ha proposto questi tipi di
raggruppamenti:

1) I drammi dialettici: Amleto, Tutto è bene quel che finisce bene

2) Le tragedie: Romeo e Giulietta, Otello

3) I drammi classici: Tito Andronico, Giulio Cesare, Antonio e Cleopadra


4) I drammi romanzeschi: Pericle, Ciambellino, il racconto d’inverno

5) I drammi storici: Riccardo II, Enrico IV, Enrico V, Enrico VI ( in tre parti)

Se lo sviluppo cronologico dell’attività compositiva mostra l’affinarsi delle capacità tecniche del
drammaturgo, già offre alcuni capolavori come il Riccardo III, o Romeo e Giulietta, o ancora l’Amleto. Sul
piano stilistico già queste prime opere presentano l’uso di un linguaggio ricco di immagini potenti,
intessuto di ardite e suggestive metafore. Dopo la morte di Elisabetta I, Shakespeare ripercorre con i
drammi storici il passato inglese, intendendo celebrare, sia pur stigmatizzandone le crudeltà e gli eccessi,
una nazione che si stava affermando come grande potenza sulla scena politica ed europea. Nel primo
decennio del Seicento si collocano i grandi capolavori della maturità: l’Otello, in cui si assiste
all’esplosione di passioni estreme, Re Lean , tragedia della paternità; Macbeth, in cui la sete di potere è
rappresentata come il male allo stato puro. Nell’ultima fase produttiva, Antonio e Cleopatra riprende la
materia della storia romana,. Infine, se l’Enrico VIII prosegue la serie dei drammi legati alla storia della
monarchia inglese e al crudele esercito della lotta per il potere, diversa è La tempesta, dove i confini
politici e le passioni si stemperano in una dimensione di più pacata umanità.

Potrebbero piacerti anche