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Il principio di associazione
Grazie all’immaginazione si possono creare relazioni tra idee. L’immaginazione è libera, ma non
casuale (perché anche nei sogni le idee mantengono una data connessione). La connessione tra
idee è data da una forza (come la forza di gravità per la natura): il principio di associazione delle
idee, una “dolce forza” che trasporta la mente da un’idea all’altra. La “dolce forza” agisce secondo
tre criteri: la somiglianza, la contiguità (vicinanza) nel tempo e nello spazio e la causalità.
L’immaginazione, che agisce secondo la “dolce forza”, crea le idee complesse, associando più idee
semplici. Alle idee complesse (spazio, tempo, causa ed effetto, sostanza...) noi attribuiamo una
consistenza, mentre Hume vuole mostrare quanto a queste non corrisponda alcuna impressione:
spazio e tempo non sono impressioni, ma “maniere di sentire” le impressioni. Cioè, l’idea del
tempo non è un’impressione, ma grazie al tempo noi possiamo sentire/vedere le impressioni.
••• Leibniz distingue “verità di ragione” da “verità di fatto”. Hume distingue proposizione di
relazione tra idee (come le proposizioni matematiche) dalle proposizioni di fatti (come le
proporzioni di scienze naturali).
Le proposizioni che riguardano le relazioni tra idee si scoprono solo tramite il pensiero,
indipendentemente se l’idea abbia un corrispettivo reale o no. Sono proposizioni basate sul
principio di non-contraddizione e hanno in se stesse la loro validità (dato che anche se non
esistesse un triangolo in natura, in ogni caso i teoremi di Pitagora o di Euclide sarebbero sempre
veri).
Le proposizioni che riguardano dati o “materie di fatto” non sono fondate sui principi di non-
contraddizione, ma sull’esperienza, dal momento che ogni cosa che è può non essere (come può
essere che il sole si leverà, come può essere che sia il contrario).