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Introduzione
Definizioni
1. LA DIREZIONE SPIRITUALE
Facciamo qui un elenco delle definizioni più importanti:
1
Dictionnaire di Spiritualitè, “Direction Spirituelle”, Beauchesne, Paris, col. 1174.
2
J. LAPLACE, La dirección de conciencia, Hechos y Dichos, Zaragoza 1967, 18.
3
L. M. MENDIZÁBAL, La direzione spirituale. Teoria e pratica, EDB, Bologna 1990, 7-9 (cf. PO 9).
4
J. SASTRE, El acompañamiento espiritual, San Pablo, Madrid 1993, 60.
Introduzione -2
2. IL DISCERNIMENTO SPIRITUALE
Discernere deriva dal greco “diakrísis” e dal latino
“discernere”. “Diakrísis – discernere” assume diversi
significati: separare, distinguere, selezionare, giudicare,
criticare, scegliere dopo aver fatto un‘accurata indagine,
passare al setaccio, percepire le cose con chiarezza,
riconoscere, penetrare, decidere, precisare con esattezza,
determinare, capire in profondità prima di prendere una
decisione. In latino, da distinguere deriva il sostantivo
“discretio” col significato di capacità di discernere e facoltà di
distinguere.
In italiano discernere significa: definire le cose nei loro limiti,
esaminare a fondo, interpretare adeguatamente… insomma
un’analisi critica della realtà per una sua oggettiva valutazione
e il conseguente impegno in scelte operative (cfr. G.
JEANGUENIN, Discernere: pensare e agire secondo Dio, San
Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2008, 15-16).
Simile ala parola greca “aletheia”, DESVELAR.
9
G. JEANGUENIN, Discernere: pensare e agire secondo Dio, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2008, 19 (è
la definizione di Ubaldo Terrinoni, ofm cap; cfr. nota).
10
E. STEIN, cita in ib., 18.
11
A. CRESPO, Discernimiento y acompañamiento espiritual, en: AA.VV., La formación espiritual de los
sacerdotes según Pastores Dabo Vobis, EDICE, Madrid 1995, 139.
12
Cfr. CIVCSVA, Direttive sulla formazione negli istituti religiosi, 63.
Introduzione -4
3. MISTAGOGIA
13
P. P. ARRUPE, cita en: D. AGACINO, Discernimiento espiritual, CIS, Roma 1990, 24.
14
G. CUSSON, Obediencia y autoridad en el contexto del discernimiento espiritual, Secretariado de ejercicios,
Madrid 1978, 7.
Introduzione -5
Il mistico soffre perché non trova come comunicare, non trova il linguaggio
adeguato, adatto, proporzionato, al mistero che è vissuto; per questo la
mistagogia diventa difficile, complicata, perché trovare la maniera di aiutare a
arrivare al mistero, sarà sempre una sfida.
Il buon mistagogo, non darà una ricetta tropo concreta, un camino rigido, perché
sa che ognuna persona è tanto diversa, ognuno è unico, e così il cammino di
ognuno è diverso; quando si fanno modelli non sono per limitare, ma per servire
come modelli (segnare un nord), è aiutare a capire il mondo interiore, ma questo
non si deve interpretare ne di forma lineale o come un camino obbligatorio per
tutti.
La mistagogia chiede per tanto un accompagnamento molto vicina.
È conoscenza non solo di concetti, ma di esperienza e di saporire (come dice
San Giovanni della croce).
Gaudium et Spes, 10: Gli interrogativi più profondi del genere umano.
11. E chi cade perché cieco, non potrà rialzarsi da solo nella
sua cecità; anche se si rialzasse, si avvierà nella direzione
sbagliata.