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GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

Perdita di chance

Il nesso di causalità materiale,


la probabilità logica e la ritrovata (?)
centralità della colpa
in responsabilità sanitaria
TRIBUNALE DI NAPOLI, Sez. II, 14 luglio 2004
Giud. Criscuolo - M.A. c. D.D., F.P., RAS S.p.A. ed altri

Mancata diagnosi di grave patologia fetale - Wrongful life - Mutatio libelli - Inammissibilità - Wrongful birth -
Responsabilità del ginecologo e dell’ecografista - Nesso eziologico - Applicazione del criterio della probabilità logica -
Perdita di chance - Necessità di specifica domanda.
(c.c. artt. 1176, 1223, 2236; c.p. artt. 40, 41)

La responsabilità del medico ginecologo e dell’ecografista per mancata diagnosi di una grave forma di pa-
tologia fetale (spina bifida) è subordinata alla verifica che la condotta alternativa lecita avrebbe permes-
so, con un elevato grado di probabilità logica, di evitare il danno. Tale pregiudizio è risarcibile anche sub
specie di lesione della possibilità della gestante di interrompere volontariamente la gravidanza, che tutta-
via necessita di apposita domanda.

Svolgimento del processo Passando alla disamina della domanda ritualmente pro-
... Omissis ... posta, vale evidenziare che l’attrice imputa ai convenuti
il fatto che costoro, i quali la seguivano nella fase della
Motivi della decisione gestazione, il D.D. quale ginecologo, ed il R., quale ese-
... Omissis ... cutore della maggior parte delle ecografie effettuate, non
Diversamente è a dirsi invece quanto alla domanda del- si sarebbero accorti della grave malformazione del feto
l’attrice volta ad ottenere anche il risarcimento del dan- della piccola M.; aggiunge che tale mancata diagnosi sa-
no subito dalla minore. rebbe frutto di una negligenza ed imperizia inescusabile e
Ed infatti, dalla lettura dell’atto introduttivo si evince che ciò le avrebbe quindi impedito di porre in essere una
chiaramente che la M. ha agito unicamente in proprio e tempestiva interruzione della gravidanza, trovandosi in-
non anche nella qualità di esercente la potestà genito- vece a subire un grave danno, sia non patrimoniale che
riale sulla figlia B.M., e ciò appare univocamente confer- patrimoniale, dovendo far fronte per il resto della pro-
mato dalle conclusioni di tale atto, nelle quali si richie- pria vita alle esigenze di cura ed assistenza continue e co-
de il danno biologico ed economico patito dalla M.A., stose che lo stato di salute della figlia impongono.
per non avere i convenuti tempestivamente provveduto Ciò premesso, un primo punto può ritenersi pacifico e
agli interventi necessari onde evitare la nascita della non contestato.
bimba malformata. La patologia della quale è risultata affetta la nascitura,
Le richieste quindi di disporre una c.t.u. anche sulla mi- denominata comunemente come «spina bifida», appare
nore e di ottenere anche la liquidazione del danno subito una patologia congenita e spontanea e comunque in
da quest’ultima in conseguenza della nascita e della pato- ogni caso non riconducibile nella sua genesi ad un erro-
logia della quale è affetta, appaiono quindi come doman- re dei sanitari che avevano in cura l’attrice, ai quali si ad-
de nuove e tardive, in quanto avanzate solo all’udienza di debita appunto non già l’insorgere della malattia, quan-
conclusioni del 20 marzo 2003, ben oltre quindi qualsiasi to la mancata tempestiva diagnosi ed il pregiudizio alle
barriera preclusiva posta non solo al potere (limitato) di possibilità per la gestante di avvalersi, secondo le condi-
introdurre domande nuove, ma anche di intervenire sul- zioni di legge vigenti, della facoltà di procedere all’inter-
le domande già proposte con mere modificazioni o speci- ruzione volontaria della gravidanza.
ficazioni, con la conseguente loro inammissibilità. La fattispecie che la stessa Suprema Corte ha convenuto

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nell’identificare sotto un profilo lessicale quale responsa- dalle evenienze positive, ed un secondo attinente, ove si
bilità da nascita indesiderata, è ben nota anche in ambi- ritenga di valorizzare le risultanze della consulenza del
to extranazionale, essendo ai giuristi e non ben cono- prof. Z., all’eventuale condotta omissiva, e più precisa-
sciute le polemiche che il c.d. caso Perruche ha generato mente esaminando quale doveva essere l’ulteriore atti-
al di là delle Alpi, anche nell’opinione pubblica, impo- vità loro imposta dalle circostanze del caso, e tuttavia
nendo tra l’altro un intervento del legislatore volto a ri- non posta in essere.
definire ed a specificare i tratti della responsabilità nel Quanto al primo profilo, le evidenze documentali,
settore in esame. confortate in parte anche dalle risultanze della prova
Sul punto appare fondamentale, al fine di dare conto orale espletata in corso di causa, hanno denotato che la
dello stato dell’arte della giurisprudenza di legittimità a M., nel corso della gravidanza venne sottoposta a ben
quanto di recente affermato dalla Corte di Cassazione quattro esami ecografici, e precisamente in data 7 giugno
nella decisione del 10 maggio 2002, n. 6735. In tale sen- 1999 (13a settimana di gravidanza), in data 21 luglio
tenza, che si fa apprezzare per l’ampia ed argomentata 1999 (19a settimana), in data 3 settembre 1999 (25a set-
motivazione, alla quale questo Tribunale ritiene dovero- timana di gravidanza), ed infine in data 3 novembre
so rifarsi, quanto all’inquadramento delle questioni, si 1999 (34a settimana).
evidenzia che il connotato di tale forma di responsabilità I primi tre controlli, i cui referti non evidenziano alcuna
è l’imputazione al medico d’avere reso una prestazione anomalia nell’evoluzione del feto, sono stati sottoposti
diversa da quella che ci si sarebbe potuti attendere - pre- anche all’esame del dott. F., esperto ecografista ed ausi-
stazione consistita nel non aver dato alla gestante l’esat- liario del C.T.U., il quale ha condiviso l’interpretazione
ta informazione circa le condizioni del feto ed il rischio offertane dall’ecografo dell’epoca, concludendo nel sen-
della nascita di un figlio menomato. so che i fotogrammi delle ecografie non mostravano al-
A questo fatto la Suprema Corte nella citata sentenza ha terazioni anatomiche rilevabili con ultrasuoni (vedi
poi ritenuto di poter ricollegare sia una responsabilità ri- pagg. 9 e ss. della c.t.u. del prof. P.).
sarcitoria in confronto della madre, sia nei riguardi del Ben diversa è invece la verifica dei risultati dell’ultima
padre, per i sacrifici patrimoniali e non patrimoniali, che ecografia, a seguito della quale venne appunto annun-
dovranno essere da loro sopportati. ziato dal dott. D.D. alla M., che la piccola di cui era in at-
In particolare la questione intorno a cui verte tale re- tesa era affetta da gravi malformazioni, posto che la let-
sponsabilità è la valutazione circa l’accertamento positi- tura di tali fotogrammi denota una rilevante alterazione
vo, se la donna, cui fosse stata data una esatta informa- anatomica a carico della colonna vertebrale nel tratto
zione, avrebbe potuto e voluto interrompere la gravi- lombare con meningocele.
danza, avvalendosi di ciò che le è consentito dagli artt. 6 Entrambi i consulenti d’ufficio, pur essendovi dei con-
e 7 della legge 22 maggio 1978, n. 194. trasti su altri punti di cui si dirà oltre, concordano nel ri-
La discussione ha poi investito vari aspetti: stabilire se tenere che il protocollo diagnostico, nella parte relativa
v’è nesso causale tra inadempimento del medico e nasci- alla scansione cronologica del monitoraggio ecografico
ta; se anche la nascita si connoti come danno ingiusto e della gestazione, sia stato rispettato.
se siano risarcibili le conseguenze (questione questa che Le linee guida in materia di ecografia ostetrica, allegate
esula dal tema del nostro giudizio). in fotocopia alla perizia del prof. Z., evidenziano infatti
... Omissis ... che le ecografie devono succedersi una per ogni trime-
La possibilità, per la madre, di esercitare il suo diritto ad stre di gestazione, e precisamente la prima tra la 10a e la
una procreazione cosciente e responsabile interrompen- 12a settimana, la seconda tra la 20a e la 22a settimana,
do la gravidanza, assume dunque rilievo nella sede del e la terza tra la 30a e 34a settimana, date queste sostan-
giudizio sul nesso causale. zialmente coincidenti con la condotta in concreto te-
Tale premessa è apparsa opportuna a chi scrive, da un la- nuta dai convenuti, che anzi in aggiunta alle tre ecogra-
to per permettere un corretto inquadramento della vi- fie prescritte, ne effettuarono una quarta alla 25a setti-
cenda per cui è causa sotto un profilo giuridico, e dall’al- mana.
tro, per ritornare alla questione che è maggiormente di- Entrambi i consulenti d’ufficio, poi concordano nel rite-
battuta nel presente giudizio, e più precisamente la pos- nere che il primo esame ecografico non fosse idoneo a
sibilità di poter configurare un inadempimento da parte rendere obiettivabile la patologia della quale è risultata
dei convenuti, e laddove questo si possa ipotizzare, la sus- affetta la nascitura, posto che solo con la seconda eco-
sistenza di un nesso causale tra l’inadempienza e la man- grafia è possibile procedere ad uno screening completo
canza di informazione tempestiva circa le condizioni di della gran parte della malformazioni ed anomalie conge-
salute del feto. nite, ivi inclusa la spina bifida ed il meningocele.
A tal riguardo il Tribunale ritiene di dover procedere a Sul punto vale rinviare a quanto dottamente riportato
tale verifica prendendo in considerazione la condotta dal prof. Z. nella propria consulenza tecnica alle pagg. 14
dei convenuti sotto un duplice profilo, il primo attinen- e ss., nelle quali dando ampiamente conto delle acquisi-
te al comportamento positivo, e quindi lo specifico pro- zioni della più accreditata dottrina, ribadisce come in-
tocollo ecografico adottato e quanto era loro imposto torno alla 20a settimana si collochi il periodo più favo-

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revole ad una rilevazione della patologia della spina bifi- fosse necessario ripetere l’esame ecografico ad una - due
da. Tuttavia l’analisi condotta dal prof. Z., per sua stessa settimane di distanza, e se anche dopo residuano dei
ammissione (vedi pag. 19), appare condotta su di un pia- dubbi, praticare il dosaggio dell’AlfaFetoProteina sul li-
no prevalentemente teorico, prescindendo cioè dalla quido amniotico, ovvero inviare la paziente ad un cen-
lettura delle indagini ecografiche e delle immagini alle- tro ecografico di II livello. In particolare poi riteneva di
gate, e ciò malgrado, pur affermando che una patologia poter ricavare tale prescrizione dalle stesse linee guida
quale quella della quale risultava affetta la nascitura po- più volte richiamate.
teva essere diagnosticata con forte probabilità nel secon- Invitato a chiarimenti il prof. P., questi ha sostanzial-
do trimestre di gestazione, deve dare tuttavia atto di co- mente ribadito le conclusioni circa l’impossibilità in
me l’esame ecografico possa in concreto risultare inido- concreto, per la posizione del feto, di potere diagnostica-
neo a tal fine, e ciò in ragione delle scarse dimensioni re dalle ecografie la patologia della nascitura, assumendo
delle lesioni, per la posizione del feto o per altre differen- che la prescrizione dell’AlfaFetoProteina, non costituiva
ti ragioni (valga sul punto quanto riferito dal c.t.u. a ca- un’indicazione assoluta, in assenza di qualsiasi fattore di
vallo tra la pag. 18 e 19 della sua relazione, e quanto rischio, pur evidenziando che è buona consuetudine fare
espressamente riportato nelle stesse linee guida di cui si ricorso a tale tipo di indagine.
è detto, ove si ribadisce che l’esito positivo dell’esame Sul punto ritiene il Tribunale meritevoli di considerazio-
ecografico dipende appunto dalla dimensione e dalla po- ne le osservazioni svolte dal c.t.p. di parte convenuta,
sizione dell’anomalia, dalla posizione del feto, dalla prof. B., il quale ha in primo luogo sottolineato come
quantità di liquido amniotico, ecc.). l’affermazione del prof. Z. circa l’obbligo di sottoporre la
Trasportando tali affermazioni, appunto prevalentemen- paziente a nuova ecografia (cosa peraltro effettuata dai
te di carattere teorico, su di un piano concreto, ed aven- convenuti, sia pure dopo qualche settimana rispetto a
do a parametro di valutazione quanto evidenziato dalla quanto ritenuto corretto dal c.t.u.), nelle line guida sia
c.t.u. del prof. P., si denota che il dorso fetale era appog- prevista non già come obbligatoria, ma piuttosto come
giato sulla parete posteriore dell’utero con l’assenza di facoltativa e ricollegata al ricorrere di determinati casi,
film di liquido amniotico necessario per effettuare la dia- peraltro nemmeno specificamente indicati, e che ciò sia
gnosi. Tale posizione è stata poi riscontrata nelle prime previsto solo nel foglio di informazioni utili sull’ecografia
tre ecografie (ivi inclusa quella non obbligatoria, secon- in gravidanza, allegato alle linee.
do le linee guida, ma comunque suggerita dal D.D.) sic- In realtà non può trarsi, ad avviso del Tribunale, così co-
ché appare evidentemente ricorrere una di quelle situa- me vorrebbe il c.t.u., dalla mancata visione della colon-
zioni in cui obiettivamente l’esame ecografico, non è in na vertebrale l’automatico obbligo di reiterare l’accerta-
grado di fornire gli elementi per una diagnosi della mento diagnostico, occorrendo avere riguardo anche ad
malformazione per cui è causa. Né è da ritenersi che si altri elementi, quali appunto la presenza di fattori di ri-
potesse ipotizzare una siffatta anomalia in ragione di ele- schio o l’evidenziazione di alcuni elementi anomali nel-
menti di carattere diverso, posto che mancavano segni lo sviluppo del feto.
associati (idrocefalia, mancata visualizzazione del cervel- Nulla di tutto ciò si riscontra nel caso in esame, trattan-
letto, altri parametri fuori norma) che potessero fungere dosi di gravidanza interessante una giovane donna, me-
da spia di una situazione caratterizzata da un andamento no che ventenne (e come tale sottoposta sicuramente a
anomalo della gestazione. minori fattori di rischio per malattie genetiche), che
Alla luce di tali complessivi elementi, può quindi rite- non aveva segnalato alcuna particolare circostanza che
nersi che il giudizio relativo alla condotta positiva tenu- potesse accrescere il dubbio circa la possibilità di patolo-
ta dai convenuti non appare connotata da negligenza o gie nel feto, e tenuto conto che le varie ecografie effet-
imperizia, cosicché non risulta configurabile nella mede- tuate rendevano apparente un normale andamento del-
sima una situazione di fatto idonea a dare vita ad un ina- la gestazione. In ciò appare condivisibile quanto riferito
dempimento. dal prof. P. nelle note di chiarimenti, ove ribadisce che la
Valga osservare che risulta rispettato il protocollo pre- prescrizione dell’AlfaFetoProteina (AFP) non costitui-
scritto per il monitoraggio ecografico, non vi è stata sce un’indicazione assoluta, e che per le ragioni esposte
un’errata lettura delle risultanze delle varie ecografie, ap- non poteva ragionevolmente esigersi come obbligatoria
parendo invece la mancata diagnosi ascrivibile piuttosto da parte dei convenuti.
al concorso di una serie di fattori, indipendenti dalla vo- Ritiene chi scrive che quindi non configurandosi alcuna
lontà dei convenuti, che hanno reso in concreto inido- obbligazione aggiuntiva in capo ai convenuti, non sia
nea l’ecografia ad ottenere il risultato che ci si auspicava. possibile nemmeno in astratto ipotizzare una responsabi-
Tuttavia, ed è qui che si passa ad affrontare il tema della lità di tipo omissivo.
possibile responsabilità omissiva dei convenuti, mentre Tuttavia anche a voler diversamente opinare, e quindi a
la c.t.u. del prof. P. si limitava ad escludere una qualsiasi ritenere che vi sia stato un colpevole inadempimento
responsabilità nella condotta dei medici, al contrario la nel non sottoporre l’attrice all’esame dell’AFP, tale ina-
c.t.u. del prof. Z., affermava che nel caso di non perfetta dempimento da omissione, non può ragionevolmente
visualizzazione dell’encefalo o della colonna vertebrale, portare a sostenere l’esistenza di un rapporto di causalità

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(seppure ipotetica) tra l’omissione e la lesione del diritto complessità fattuale ed eziologica con il modello genera-
all’autodeterminazione alla procreazione dell’attrice, lizzante della sussunzione del singolo evento, opportuna-
che si assume essere la fonte delle pretese risarcitorie mente ri-descritto nelle sue modalità tipiche e ripetibili,
azionate in questo giudizio. sotto «leggi scientifiche» esplicative dei fenomeni.
In tema di accertamento del rapporto di causalità omis- Ne consegue che un antecedente può essere configurato
siva, una portata assolutamente preminente ha assunto come condizione necessaria solo se esso rientri nel nove-
il recente arresto della Cassazione penale a Sezioni Uni- ro di quelli che, sulla base di una successione regolare
te di cui alla sentenza dell’11 settembre 2002 n. 30328 conforme ad una generalizzata regola di esperienza o ad
(ric. Franzese). una legge dotata di validità scientifica - «legge di coper-
La questione portata all’esame delle Sezioni Unite era tura» -, frutto della migliore scienza ed esperienza del
la controversa problematica in tema di reato colposo momento storico, conducano ad eventi “del tipo” di
omissivo improprio, attinente alla sussistenza del nesso quello verificatosi in concreto.
di causalità fra condotta omissiva ed evento, con parti- Tali leggi di copertura possono poi sia avere un carattere
colare riguardo alla materia della responsabilità profes- «universale» (e ciò in genere assai di rado), sia un carat-
sionale del medico-chirurgo. Si discuteva se tale re- tere «statistico», allorché ci si limita ad affermare che il
sponsabilità dovesse essere ricondotta all’accertamento verificarsi di un evento è accompagnato dal verificarsi di
che con il comportamento dovuto ed omesso l’evento un altro evento in una certa percentuale di casi e con
sarebbe stato impedito con elevato grado di probabilità una frequenza relativa.
«vicino alla certezza», e cioè in una percentuale di casi Dopo avere posto tali premesse, ampiamente argomen-
«quasi prossima a cento», ovvero se siano sufficienti, a tate anche con riferimenti dottrinali e di diritto compa-
tal fine, soltanto «serie ed apprezzabili probabilità di rato, con particolare riferimento ai settori delle attività
successo” della condotta che avrebbe potuto impedire medico-chirurgiche, delle malattie professionali, delle
l’evento». alterazioni ambientali e del danno da prodotto, la Corte
La stessa Quarta Sezione della Corte di Cassazione ave- ha quindi criticato il fenomeno di erosione del nesso
va visto al suo interno due distinti orientamenti: al pri- causale nell’omissione, motivata con l’incertezza costitu-
mo tradizionale e maggioritario (ex plurimis, Sez. IV, 7 tiva e con i profili altamente ipotetici della condiziona-
gennaio 1983, Melis, rv. 158947; 2 aprile 1987, Ziliotto, lità, a fronte della pluralità e inconoscibilità dei fattori
rv. 176402; 7 marzo 1989, Prinzivalli, rv. 181334; 23 interagenti, che ha di fatto portato ad una sorta di «im-
gennaio 1990, Pasolini, rv. 184561), che ritiene suffi- putazione oggettiva dell’evento», caratterizzata dal rife-
cienti «serie ed apprezzabili probabilità di successo» per rimento alla sufficiente efficacia esplicativa del fenome-
l’azione impeditiva dell’evento, anche se limitate e con no offerta dalla mera «possibilità» o anche da inadegua-
ridotti coefficienti di probabilità, talora indicati in misu- ti coefficienti di probabilità salvifica del comportamento
ra addirittura inferiore al 50%, si contrapponeva l’altro, doveroso, espressa in termini di «aumento - o mancata
più recente, per il quale é richiesta la prova che il com- diminuzione - del rischio» di lesione del bene protetto o
portamento alternativo dell’agente avrebbe impedito di diminuzione delle chances di salvezza del medesimo
l’evento lesivo con un elevato grado di probabilità bene (vita, incolumità fisica, salute, ambiente).
«prossimo alla certezza», e cioè in una percentuale di ca- Le Sezioni Unite hanno però ritenuto di dovere disat-
si «quasi prossima a cento» (Sez. IV, 28 settembre 2000, tendere tale tendenza, e ciò soprattutto nel settore del-
Baltrocchi, rv. 218777; 29 settembre 2000, Musto; 25 l’attività medico-chirurgica, occorrendo anche in caso
settembre 2001, Covili, rv. 220953; 25 settembre 2001, di omissione verificare se, mentalmente eliminato il
Sgarbi, rv. 220982; 28 novembre 2000, Di Cintio, rv. mancato compimento dell’azione doverosa e sostituito
218727). alla componente statica il comportamento doveroso,
La Corte dopo avere aderito alla «teoria condizionalisti- supposto come realizzato, il singolo evento lesivo, hic et
ca» o della «equivalenza delle cause» (temperata, ma in nunc verificatosi, sarebbe, o non, venuto meno.
realtà ribadita mediante il riferimento, speculare e in ne- Al fine quindi di ravvisare un nesso di causalità tra l’o-
gativo, alla «causalità umana» quanto alle serie causali missione del medico e l’evento delittuoso non è suffi-
sopravvenute, autonome e indipendenti, da sole suffi- ciente che ricorrano «serie ed apprezzabili probabilità di
cienti a determinare l’evento: art. 41, comma 2), secon- successo» dell’ipotetico intervento salvifico del medico,
do la quale è causa penalmente rilevante (principio que- poiché in tal modo si finisce per esprimere coefficienti di
sto stabilito dal codice penale ma applicabile anche nel «probabilità» indeterminati, mutevoli, manipolabili
distinto settore della responsabilità civile) la condotta dall’interprete, talora attestati su standard davvero esi-
umana, attiva o omissiva, che si pone come condizione gui, ma occorre rifarsi a canoni di «certezza processuale»,
«necessaria» - conditio sine qua non - nella catena degli conducenti conclusivamente, all’esito del ragionamento
antecedenti che hanno concorso a produrre il risultato, probatorio di tipo largamente induttivo, ad un giudizio
senza la quale l’evento da cui dipende l’esistenza del rea- di responsabilità caratterizzato da «alto grado di credibi-
to non si sarebbe verificato, ha ritenuto che tale criterio lità razionale» o «conferma» dell’ipotesi formulata sullo
debba combinarsi, specialmente in settori di notevole specifico fatto da provare in termini cioè di «elevata pro-

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babilità logica» o «probabilità prossima alla - confinante appunto integra l’inadempimento della prestazione sani-
con la - certezza». taria) aggrava la possibilità che l’esito negativo si produ-
Se nella motivazione la Corte si premura di ribadire che ca.
non può essere il solo dato numerico a dare contezza del- Non è quindi possibile affermare che l’evento si sarebbe
la sussistenza del nesso di causalità, occorrendo avere ri- o meno verificato, ma si può dire che il paziente ha per-
guardo anche ad una serie di altri fattori che possano so, per effetto di detto inadempimento, delle chances,
convincere il giudice della presenza di un’elevata proba- che statisticamente aveva.
bilità logica, è però indubbio che il grado percentuale so- Richiamando quindi la giurisprudenza maturata soprat-
stenuto dalla legge statistica rivesta comunque una por- tutto nel settore del diritto del lavoro, la Cassazione,
tata rilevante. qualificata la chance, o concreta ed effettiva occasione
Tale decisa e motivata presa di posizione della Cassazio- favorevole di conseguire un determinato bene o risulta-
ne penale, è stata poi recentemente fatta propria anche to, ha ritenuto che possa riconoscersi un diritto al suo ri-
dalla Cassazione civile, che, partendo dalla comune ap- sarcimento, che però non va commisurato alla perdita
plicazione degli artt. 40 e 41 sia alla materia penale che del risultato, ma alla mera possibilità di conseguirlo.
a quella civile per ciò che concerne l’accertamento del Ha altresì avuto cura di precisare che la domanda per
nesso di causalità materiale, ha ritenuto di poter perve- perdita di chances è ontologicamente diversa dalla do-
nire all’affermazione di responsabilità del sanitario per manda di risarcimento del danno da mancato raggiungi-
condotta omissiva, solo laddove vi sia un elevato grado mento del risultato sperato, in quanto, in questo secon-
di credibilità razionale o probabilità logica (così Cassa- do caso le chances sono tali da far ravvisare il rapporto di
zione civile 4 marzo 2004, n. 4400). causalità, mentre nel primo sono l’oggetto della perdita
Nel caso in esame, così come chiaramente riferito dal e quindi del danno.
dott. P. nei chiarimenti alla c.t.u., senza che tale affer- Ne consegue, nell’ambito della responsabilità dei me-
mazione sia stata contestata da alcuna delle parti, l’ac- dici, per prestazione errata o mancante, cui è consegui-
certamento basato sull’AFP consente di fare una dia- to il danno del mancato raggiungimento del risultato
gnosi di malformazione nel 70-80% dei casi, percentua- sperato, se è stato richiesto solo questo danno, non può
le che, per quanto elevata, non permette però di potere il giudice esaminare ed eventualmente liquidare il dan-
affermare con un’elevata probabilità logica che ove la no da perdita di chances, che il creditore della presta-
M., all’epoca, fosse stata sottoposta a tale prescrizione, si zione sanitaria aveva, neppure intendendo questa do-
sarebbe scoperta la patologia che affliggeva il feto che manda come un minus rispetto a quella proposta, costi-
portava in grembo, residuando appunto una significativa tuendo, invece domande diverse, non ricomprese l’una
quota di ipotesi in cui sarebbe residuato il dubbio circa nell’altra.
l’esistenza della patologia.. Rapportando tale conclusione al caso in esame, e ciò a
Ne consegue che anche a voler ravvisare un inadempi- soli fini di completezza della motivazione, atteso che le
mento da parte dei convenuti, nel non avere sottoposta ragioni esposte in precedenza già inducono a ravvisare
l’attrice al predetto accertamento, tale inadempimento con sufficiente certezza l’infondatezza della domanda,
non si pione in termini di causa rispetto alla lesione del pur essendo differente la situazione contemplata dalla
diritto all’autodeterminazione cosciente alla procreazio- Cassazione, nella quale il risultato sperato era la guari-
ne della M., poiché non vi è la ragionevole certezza che gione, laddove nella ipotesi che ci occupa, era la cono-
anche sostituendo all’omissione, il comportamento do- scenza della malformazione del feto (senza che però ta-
veroso, sarebbe stata effettivamente diagnosticata la le differenza impedisca di porre a confronto le due ipo-
malformazione che ha colpito il feto, permettendo quin- tesi e di avvalersi per la seconda delle conclusioni rag-
di all’istante di potere valutare se interrompere o meno giunte per la prima), avendo l’attrice chiesto il risarci-
la gravidanza. mento per la lesione del proprio diritto ad autodetermi-
A ciò deve aggiungersi che se in diritto penale, tale ac- narsi coscientemente nella procreazione, sul presuppo-
certamento rigoroso del nesso di casualità si pone a sal- sto che le fosse stata colpevolmente occultata la grave
vaguardia dei principi fondamentali del sistema penale, patologia della nascitura, non può esserle riconosciuto il
che vedono in primo piano le esigenze di garanzia della diverso diritto alla perdita di chances di potere conosce-
libertà personale, della presunzione di innocenza, ecc., re tale patologia, trattandosi appunto di domanda di-
nel diritto civile non deve trascurarsi la contrapposta versa.
esigenza della vittima dell’altrui attività illecita ricevere La domanda dell’attrice non può quindi trovare accogli-
una riparazione del pregiudizio subito. mento.
Ed infatti, la citata sentenza della Suprema Corte n. ... Omissis ...
4400 del 2004, ha affermato che in una situazione in cui
è certo che il medico ha dato alla patologia sottopostagli
una risposta errata o in ogni caso inadeguata, laddove
non sia possibile affermare la sussistenza del nesso di cau-
salità, è però possibile affermare che detta carenza (che

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GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

IL COMMENTO
di Luca Nocco

La colpa del medico: una goccia nel mare della


Un ennesimo caso di wrongful birth permette di con- responsabilità oggettiva?
fermare le recenti acquisizioni della giurisprudenza di La sentenza in esame si caratterizza immediatamente
legittimità in tema di probabilità logica del nesso per un’approfondita ricostruzione dei fatti, con un’attenzio-
causale e perdita di chance. L’Autore, dopo un’iniziale ne particolare dedicata all’aspetto dell’elemento soggettivo
illustrazione di taluni profili processuali relativi alla della condotta dei medici convenuti, sul quale si basa il ri-
pretesa a titolo di wrongful life, introdotta tardiva- getto della pretesa risarcitoria nella sentenza in commento
mente, si sofferma sulle articolate argomentazioni del (6). Il giudice, inoltre, non accoglie le conclusioni della
giudice partenopeo in tema di colpa professionale, per C.T.U., sfavorevoli ai medici convenuti, riappropriandosi
poi addentrarsi nei profili eziologici, tramite un’illu- del ruolo di peritus peritorum che propriamente gli spetta,
strazione dello status quo della giurisprudenza e sovente misconosciuto da una prassi che ha spesso visto
un’analisi delle possibili prospettive di sviluppo. l’autorità giudiziaria eccessivamente sbilanciata dal lato
delle argomentazioni del consulente (7).
Il caso trattato nella sentenza in esame si è presentato
con una certa frequenza negli ultimi anni: durante la gravi-
Note:
danza non è diagnosticata al feto, mediante le ordinarie
tecniche ecografiche, una grave malformazione (la c.d. spi- (1) Cass. 4 marzo 2004, n. 4400, in questa Rivista, 2005, 45, con com-
menti di M. Feola, Il danno da perdita di chances di sopravvivenza o di gua-
na bifida), né si sottopone la gestante ad esami come l’am- rigione è accolto in Cassazione, e L. Nocco, La «probabilità logica» del nesso
niocentesi o il dosaggio dell’alfa-fetoproteina. Nonostante causale approda in sede civile; in Corr. giur., 2004, 1018, con commento di
un intervento neurochirurgico, effettuato immediatamen- M. Viti, Responsabilità medica: tra perdita di chances di sopravvivenza e nesso
di causalità; in Cass. pen., 2004, 2543, con commento di F. D’Alessandro,
te dopo la nascita, la bambina rimane tuttavia per sempre La perdita di chances secondo la Cassazione civile: una tutela della «vittima»
affetta da gravi patologie. effettiva e praticabile.
La pronuncia in esame, nonostante la ripetitività del (2) Cfr., da ultimo, Trib. Roma 9 marzo 2004, in questa Rivista, 2005, 197,
caso di specie, presenta aspetti di sicuro interesse, dal mo- con commento di S. Cacace, Perruche et alii: un bambino e i suoi danni.
mento che si sofferma in maniera ampia ed esaustiva sui (3) Cass., ass. plén., 17 novembre 2000, il cui testo è reperibile in O. Cay-
profili soggettivi della responsabilità del ginecologo cu- la - Y. Thomas, Du droit de ne pas naître: à propos de l’affaire Perruche, Pa-
rante e dell’ecografista e tratta gli aspetti relativi al nesso ris, Gallimard, 2002, 173 s. (trad. it. a cura di L. Colombo, Il diritto di non
di causalità ed alla perdita di chance, facendo applicazione nascere: a proposito del caso Perruche, Milano, 2004) ed in J.C.P.G., 2000,
II, 2293. Per un commento in lingua francese, fra i tanti, segnaliamo M.
dei principi in tema di probabilità logica elaborati dalle - T. Pain-Masbrenier, Réflexions à propos de l’affaire Perruche (ou l’enfant
Sezioni Unite penali e recentemente approdati in sede ci- qui vient au monde malgré lui), in Rev. gén. dr. méd., 2001, 161 ss. Per al-
vile (1). cuni commenti in italiano vedansi E. Palmerini, Il diritto a nascere sani e il
rovescio della medaglia: esiste un diritto a non nascere affatto?, in Nuova giur.
civ. comm., 2000, I, 209 ss.; F.D. Busnelli, Postilla, ibidem, 215 ss. (ora in
Wrongful life e mutatio libelli Wrongful birth, wrongful life, in F.D. Busnelli, Bioetica e diritto privato, To-
Il primo punto considerato è la configurabilità del rino, 2001, 304 ss.); M. Gorgoni, Nascere sani o non nascere affatto: verso
danno da wrongful life, ossia, in estrema sintesi, lo stesso ti- un nuovo capitolo della storia della naissance d’enfants sains non désirés, in
questa Rivista, 2001, 475 ss.; V. Carbone, Un bambino che nasce minorato
po di pregiudizio derivante dalla mancata diagnosi della ha diritto al risarcimento per la nascita indesiderata?, in questa Rivista, 2001,
malformazione fetale, ma dal punto di vista del nato (2). 97 ss. e A. Guarneri, «Wrongful life, bébé préjudice» e il discusso diritto a
Nella fattispecie, l’attore non aveva agito che in nome pro- nascere sano… o a non nascere, in Resp. civ. e prev., 2001, 508 ss.
prio ma, essendo nel frattempo intervenuta la sentenza Per- (4) Cass. 29 luglio 2004, n. 14488, in questa Rivista, 2005, 379 ss., con no-
ruche della Cassazione francese (3) e, sebbene la giurispru- ta di M. Feola, Essere o non essere: la Corte di Cassazione e il danno prena-
denza del Supremo Collegio italiano sia tuttora di segno tale, ed in Fam. e dir., 2005, 559, con commento di G. Facci, Wrongful li-
fe: a chi spetta il risarcimento del danno?
negativo (4), aveva velleitariamente provato - in sede di
(5) Cfr. Trib. Brescia 13 maggio 2003, in questa Rivista, 2003, 1222, con
precisazione delle conclusioni - a riformulare il petitum ras- commento di S. Cacace, Ancora a proposito di nascite indesiderate.
segnato nell’atto di citazione, affermando di avere agito an-
(6) È anche da notare il pregevole tentativo di tenere ben distinti i profi-
che in nome della propria figlia. Condivisibile, quindi, la li del nesso causale e dell’elemento soggettivo, sovente almeno in parte
decisione del giudice di considerare ex art. 163, n. 3 c.p.c., sovrapposti dalla giurisprudenza. Cfr. M.B. Magro, Orientamenti giurispru-
domanda nuova e, quindi, inammissibile la pretesa a titolo denziali sul nesso di causalità, in Cass. pen., 1991, 349.
di wrongful life, maldestramente introdotta solo per incre- (7) Nonostante l’autorevole monito di M. Barni, Il rapporto di causalità in
mentare la posta risarcitoria. Si tratta, peraltro, di una si- medicina legale, II ed., Milano, 1995, 6, secondo il quale «dominus del pro-
tuazione alquanto frequente (5), in qualche modo legata cedimento è il Giudice». Sulla riacquisita centralità del ruolo del giudice,
in cui avrebbe influito il nuovo orientamento giurisprudenziale in tema
alla grave lentezza dei processi, dato che, come nella specie, di causalità, anche G. Iadecola, Colpa medica e causalità omissiva: nuovi cri-
la decisione veniva emessa quasi cinque anni dopo la noti- teri di accertamento, in Dir. pen. e proc., 2003, 606. In senso critico all’«ap-
fica dell’atto di citazione. (segue)

1020 DANNO E RESPONSABILITÀ N. 10/2005


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

Non è questa la sede per esplorare il cammino percor- affronta il giudice che voglia davvero valutare in maniera critica le risul-
so negli ultimi decenni dalla responsabilità in ambito sani- tanze della consulenza tecnica M. Taruffo, Considerazioni su scienza e pro-
cesso civile, in G. Comandé - G. Ponzanelli (a cura di), Scienza e diritto nel
tario (8). È il caso, tuttavia, di rammentare la «contrattua- prisma del diritto comparato, Torino, 2004, 492 ss.
lizzazione a tappe forzate» (9) verificatasi in particolare ne-
(8) Cfr., da ultimo, G. Comandé - G. Turchetti (a cura di), La responsabi-
gli ultimi anni, ultimo passo di quell’orientamento giunto lità sanitaria. Valutazione del rischio e assicurazione, Padova, 2004.
alla configurazione di un regime di responsabilità talmente
(9) U. Izzo, Il tramonto di un «sottosistema» della r.c.: la responsabilità medi-
stringente da rendere pressoché irrilevante in questa mate- ca nel quadro della recente evoluzione giurisprudenziale, in questa Rivista,
ria la distinzione fra obbligazioni di mezzi ed obbligazioni di 2005, 137.
risultato (10). (10) Cfr. L. Nivarra, La responsabilità civile dei professionisti (medici, avvo-
La pronuncia del giudice partenopeo, pur andando cati, notai): il punto sulla giurisprudenza, in Eur. dir. priv., 2000, 518 ss. e R.
controcorrente rispetto all’orientamento giurisprudenziale De Matteis, La responsabilità medica fra scientia iuris e regole di formazione
(almeno temporaneamente) assestatosi, non sembra desti- giurisprudenziale, in questa Rivista, 1999, 789 s.; U. Izzo, Il tramonto di un
«sottosistema» della r.c.: la responsabilità medica nel quadro della recente evo-
nata a rimanere una sorta di «stella cometa». Proprio nelle luzione giurisprudenziale, cit., 138 parla di «ossequio meramente declama-
more del deposito della sentenza, infatti, la Corte di Cassa- torio alla teorica dell’obbligazione di mezzi».
zione (11), facendo il punto sulla ripartizione dell’onere pro- (11) Cass. 19 maggio 2004, n. 9471; Cass. 28 maggio 2004, n. 10297;
batorio in responsabilità sanitaria, ha delineato, in termini Cass. 21 giugno 2004, n. 11488, in questa Rivista, 2005, 23, con com-
abbastanza condivisibili, uno scenario per nulla incompati- mento di R. De Matteis, La responsabilità medica ad una svolta? (l’ultima
bile con quello descritto dalla sentenza in commento. delle tre sentenze è pubblicata anche in Corr. giur., 2005, 33, con com-
mento di A. Di Majo, Mezzi e risultato nelle prestazioni mediche: una storia
Il nuovo principio che d’ora innanzi si applicherà alle infinita). Sul regime probatorio della colpa medica, cfr. anche A. Somma,
controversie di responsabilità sanitaria è la concentrazione Diritto comunitario vs. diritto comune europeo, Torino, 2003, 169 ss. e Id.,
dell’intero carico probatorio sul medico, indipendente- Diritto comunitario vs. diritto comune europeo: il caso della responsabilità me-
dica, in Pol. dir., 2000, 565 ss.
mente dalla preventiva dimostrazione da parte del paziente
della natura routinaria della prestazione medica rimasta (12) In Giur. it., 1979, I, 1, 953.
ineseguita, secondo i dettami della teoria della res ipsa lo- (13) Basti pensare proprio al contenzioso in materia di wrongful lives. Si
quitur, applicati nel nostro ordinamento a partire da Cass. veda, inoltre, il parallelo fatto già a suo tempo da F. Realmonte, Il proble-
ma del rapporto di causalità nel risarcimento del danno, Milano, 1967, 1 ss. fra
21 dicembre 1978, n. 6141 (12). La ragione della relevatio la centralità via via conquistata dal nesso causale e le tendenze all’ogget-
ab onere probandi a favore dell’attore sta in un principio tivizzazione della responsabilità civile.
squisitamente processualistico, ossia nella maggiore vicini- (14) Per evitare prolungamenti della trattazione, inutili nell’economia
tas del medico al thema probandum rispetto al paziente, che del testo, non si ripercorre in questa sede il recente itinerario giurispru-
si concreta nella scelta di policy dell’ordinamento - legata a denziale in tema di causalità medica ed il dialogo fra le sezioni civili e pe-
considerazioni di efficienza - di gravare il medico dell’one- nali del Supremo Collegio, costituente «il terzo periodo della giurispru-
denza della Cassazione in tema di causalità» (F. D’Alessandro, La certez-
re della prova. za del nesso causale: la lezione «antica» di Carrara e la lezione «moderna» del-
Nel decisum in esame nulla è detto sulla parte proces- la Corte di cassazione sull’“oltre ogni ragionevole dubbio», in Riv. it. dir. e
suale gravata dell’onere probatorio, mentre il rigetto della proc. pen., 2002, 751). Si rinvia a Cass. pen., sez. un., 11 settembre 2002,
pretesa attorea si giustifica sulla base della positiva dimo- n. 30328, pubblicata, ex plurimis, in questa Rivista, 2003, 195, con com-
mento di S. Cacace, L’omissione del medico e il rispetto della presunzione d’in-
strazione dell’assenza di qualsiasi colpa da parte dei profes- nocenza nell’accertamento del nesso causale; in Cass. pen., 2002, 3643, con
sionisti. In definitiva, il punto forse più interessante della nota di T. Massa, Le Sezioni unite davanti a “nuvole ed orologi”: osservazioni
sentenza, pertanto, è che essa non ha trattato in maniera ri- sparse sul principio di causalità; in Dir. form., 2003, 537, con nota di L. Gre-
duttiva il tema della colpa, ma ne ha riaffermato la centra- migni Francini, Responsabilità medica e nesso causale: i differenti percorsi del-
la giurisprudenza civile e penale; in Resp. civ. e prev., 2003, 94, con nota di
lità, e ciò in modo tanto più opportuno in un periodo in cui M. Macrì, Responsabilità medica: unico criterio metodologico processuale di
il nesso causale, cui è ultimamente spettato l’insolito - e im- accertamento della sussistenza del nesso causale per i reati omissivi e commissi-
provvido - compito di selezionare i danni risarcibili (13), vi ed a Cass. pen, sez. IV, 3 ottobre 2002, n. 38334, in questa Rivista, 2003,
1204, con commento di L. Nocco, Il «giudizio di alta probabilità logica» nel-
non ha ancora trovato un quadro chiaro, almeno tempora- l’accertamento del nesso causale: prime applicazioni ed in Dir. pen. e proc.,
neamente, in giurisprudenza. 2003, 597, con commento di G. Iadecola, Colpa medica e causalità omissi-
va: nuovi criteri di accertamento, oltre che alla sentenza citata alla nota 1.
L’espansione della probabilità logica Già in precedenza, peraltro, Cass. pen, sez. IV, 30 marzo 2000, in Foro it.,
2001, II, 278, con nota di R. Guariniello, Dai tumori professionali ai tumo-
nella giurisprudenza di merito ri extraprofessionali da amianto, aveva affiancato «alla certezza fondata sui
L’altro aspetto significativo della sentenza del Tribu- dati empirici (…) la certezza fondata sulla deduzione, sulla logica», con-
nale partenopeo (14) è l’insieme di criteri di cui ci si avva- cludendo per l’inapplicabilità dello «schema controfattuale (…) perché
le nell’accertamento del nesso di causalità materiale o, vo- non si conoscono e non possono conoscersi le predisposizioni dei singoli
o, meglio, il quantum di predisposizione dei singoli». Si inseriscono nel
solco del nuovo orientamento, pur se in ambito parzialmente diverso, an-
Note: che Cass. pen, sez. IV, 4 marzo 2004, in Riv. it. med. leg., 2004, 231 ed in
Dir. pen. e proc., 2004, 1143, con commento di G. Iadecola, Responsabi-
(segue nota 7) lità del direttore di una casa di cura per il suicidio di una paziente affetta da sin-
piattimento acritico dei giudici sulle risultanze delle perizie tecniche», M. drome depressiva e Cass. pen, sez. IV, 16 settembre 2003, n. 35603, in Riv.
Bona, Il nesso di causa nella responsabilità civile del medico e del datore di la- it. med. leg., 2003, 1179, con nota di G. Iadecola, Medici, lavorare in équi-
voro a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite penali sulla causalità omis- pe non esclude la responsabilità. E sul nesso causale si conferma la tesi delle se-
siva, in Riv. dir. civ., 2003, 381. Sottolinea tuttavia i problemi pratici che zioni unite.

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 10/2005 1021


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

lendo riportare le parole utilizzate dallo stesso giudice, la scrive in questi termini il modus operandi della probabilità logica: «se-
guendo l’incedere induttivo del ragionamento probatorio per stabilire il
«serie di altri fattori che possano convincere il giudice del- grado di conferma dell’ipotesi formulata in ordine allo specifico fatto da
la presenza di un’elevata probabilità logica» (15). Ciò non provare, contiene la verifica aggiuntiva, sulla base dell’intera evidenza di-
significa l’abbandono della c.d. «causalità scientifica» (16), sponibile (…), dell’attendibilità dell’impiego della legge statistica per il
ma il suo (parziale) superamento: la statistica diventa uno singolo evento e della persuasiva, elevata credibilità razionale dell’accer-
tamento giudiziale, che deve altresì reggere alla prospettiva di falsificazio-
dei componenti del procedimento (induttivo) volto all’ac- ne dell’ipotesi di partenza ed all’urto dialettico degli elementi di prova
certamento del nesso eziologico (17). antagonisti (…)».
Sembra così definitivamente tramontata l’ipotesi che (16) Che per O. Di Giovine, Lo statuto epistemologico della causalità pena-
la svolta della giurisprudenza di legittimità potesse tradursi le tra cause sufficienti e condizioni necessarie, in Riv. it. dir. e proc. pen., 2002,
a livello pratico in un semplice innalzamento, da parte dei 660, «si conferma, in diritto penale, un momento irrinunciabile per l’in-
dividuazione della responsabilità quando sia abbia a che fare con feno-
giudici del merito, della percentuale statistica necessaria meni naturali, fisici o biologici». Resta qui solo da precisare che, con ogni
per affermare il nesso eziologico (18). Deve ammettersi che probabilità, il richiamo al diritto penale risente del punto di osservazione
già un’innovazione di questo genere avrebbe costituito un dal quale l’Autore ha scritto il suo saggio. Infatti, a giudizio di chi scrive,
«passo avanti» rispetto all’orientamento giurisprudenziale se i criteri di accertamento del nesso causale in responsabilità penale e ci-
vile non divergono, a fortiori deve essere identico il piano nomologico
precedente, che aveva condotto alla «vaporizzazione del (sul punto vedi infra, nota 23).
nesso causale» (19), ma essa non sarebbe stata risolutiva, (17) Resta però il problema delle fattispecie in cui è assente alcuna legge
mantenendo il suo carattere - e principale limite - di unila- scientifica applicabile, su cui P.F. Piras, Il giudizio causale in assenza di leggi
teralità (20). «In effetti» - è stato giustamente notato - «sin scientifiche, commento a Cass. pen., sez. IV, 21 maggio 2003, n. 22341, in
tanto che non si sia disposti a rinunciare apertamente all’u- Cass. pen., 2004, 2379 ss.
so stesso di leggi statistiche, [si] finisce per spostare sola- (18) Sull’uso dell’epidemiologia nell’accertamento del nesso causale, e
sui suoi limiti, O. Di Giovine, Lo statuto epistemologico della causalità pena-
mente il problema ad ìnfinitum; dato che una legge con un le tra cause sufficienti e condizioni necessarie, cit., 675 s. e F. Stella, Etica e ra-
coefficiente del 90, del 95 o del 99%, proprio per la circo- zionalità del processo penale nella recente sentenza sulla causalità delle Sezioni
stanza di essere basata su frequenze, è sempre suscettibile di Unite della Suprema Corte di Cassazione, in Riv. it. dir. e proc. pen., 2002,
far sopravvivere un margine di dubbio in ordine alla re- 775 s. Si veda inoltre ibidem, 799 ss. per alcune critiche all’uso «secco»
delle statistiche. Da una prospettiva medico legale si veda A. Perna, Neu-
sponsabilità dell’imputato» (21). ro-chirurgia, neuro-traumatologia e medicina legale. Profili di responsabilità
Nel caso di specie, sebbene, in effetti, una percentua- professionale e stima del danno, Milano, 1994, 68.
le del «70-80%» sia stata ritenuta insufficiente, di fatto il (19) Il riferimento è ovviamente al celebre contributo di M. Barni, Dalla
ragionamento verteva, più che sui numeri, sull’inidoneità valorizzazione scientifica alla vaporizzazione giurisprudenziale del nesso causa-
dell’esame del dosaggio dell’alfa-fetoproteina, condotto le, in Riv. it. med. leg., 1995, 1021 ss. Si vedano, tuttavia, le critiche che
U. Izzo, Il tramonto di un «sottosistema» della r.c.: la responsabilità medica nel
semmai immediatamente a ridosso dell’ultima settimana quadro della recente evoluzione giurisprudenziale, cit., 137 riserva alla sen-
utile per procedere all’interruzione volontaria della gravi- tenza in commento: «Detto brutalmente: se mancherà la diligenza, il
danza, ad evidenziare la malformazione fetale. In particola- danno invariabilmente seguirà».
re, posto che le prime due ecografie ostetriche, effettuate ri- (20) Limite che il principale Autore che, dalla specola della medicina le-
spettivamente alla 13° ed alla 19° settimana di età gesta- gale, si è occupato dell’argomento vede nell’intera criteriologia medico le-
zionale, non evidenziavano alcunché, così come, del resto, gale, «esaltazione (…) della presunzione» e «delle coincidenze». Cfr. M.
Barni, Il rapporto di causalità in medicina legale, cit., 21 ss. Si veda inoltre G.
la terza, pure eseguita alla 25° settimana, e quindi oltre il Licci, Le immagini di scienza criticamente presupposte nella teorizzazione della
termine per l’I.V.G., non sarebbe residuato spazio per il do- causalità giuspenalistica, in G. Comandé-G. Ponzanelli (a cura di), Scienza
saggio dell’alfa-fetoproteina. e diritto nel prisma del diritto comparato, cit., 97, per una critica più radicale
alla statistica, che «non può fornire risposte a problemi non statistici».
Inoltre, sembra anche tramontata la possibilità, pur
autorevolmente sostenuta (22), che la svolta della Cassa- (21) C. Piemontese, Il principio dell’“oltre il ragionevole dubbio», tra accerta-
mento processuale e ricostruzione dei presupposti della responsabilità penale, in
zione penale possa tradursi in una semplice canalizzazione Dir. pen. e proc., 2004, 761.
delle controversie sul piano civile, tramite l’accoglimento
(22) F. Stella, Etica e razionalità del processo penale nella recente sentenza sul-
del principio del «più probabile che no» (“more probable la causalità delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, cit., 782.
than not» nell’originaria formulazione elaborata dalle giuri- (23) A giudizio di F. D’Alessandro, La perdita di chances secondo la Cassa-
sprudenze di common law) (23). Sembra condivisibile, in zione civile: una tutela della «vittima» effettiva e praticabile, cit., 2548, men-
effetti, il rigetto, caldeggiato da parte della dottrina (24), tre a livello nomologico le causalità penale e civile sarebbero accomuna-
dell’“aprioristica distinzione in punto di tutela del conve- te dall’applicazione degli artt. 40 e 41 c.p., «il momento dell’accertamen-
to processuale ne determina la separazione, richiedendo in un caso lo
nuto in un’azione risarcitoria e dell’imputato in un proces- standard dell’oltre ogni ragionevole dubbio e nell’altro quello della pre-
so penale» poiché, soprattutto in un settore come quello ponderanza dell’evidenza». Contra, in senso conforme a quanto descritto
della responsabilità sanitaria, è ben difficile che la condan- nel testo, A. Fiori - F. Cascini - F. Ausania, La Cassazione civile accentua le
na penale contempli una pena detentiva, aspetto che ren- differenze tra responsabilità medica penale e prospetta la risarcibilità autonoma
della perdita di chance da colpevole inadempimento professionale, in Riv. it.
de più accomunabili in subiecta materia i principi applicati med. leg., 2004, 805 s.
nelle due branche dell’ordinamento (25).
(24) S. Landini, Causalità giuridica e favor veritatis, in Riv. dir. civ., 2003, I,
438.
Note:
(25) Ciò rende un po’ meno vero quanto autorevolmente sostenuto da F.
(15) G. Canzio, Prova scientifica, ragionamento probatorio e libero convinci- Stella, Giustizia e modernità, III ed., Milano, 2003, 29: «al processo civile so-
mento del giudice nel processo penale, in Dir. pen. e proc., 2003, 1198, de- no estranei i valori di portata immensa, posti in gioco nel processo penale».

1022 DANNO E RESPONSABILITÀ N. 10/2005


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

Sembra così confermarsi un’applicazione esaustiva e è liquidato, non avendo costituito oggetto di specifica do-
non «zoppa» o puramente declamatoria (26) della probabi- manda (34).
lità logica anche nel processo civile. Infatti, ad avviso di chi Facendo dunque il punto, può dirsi che il «nuovo»
scrive, deve distinguersi fra il nesso eziologico tra la con- orientamento della Cassazione mirava a superare il tasso di
dotta del medico e il danno, ed il pregiudizio derivante dal- incertezza e imprevedibilità, ormai divenuto insopportabi-
la perdita della possibilità ad esercitare un determinato di- le, del nesso eziologico - «il profilo più tormentato di tutta
ritto (i.e. la chance) (27). la problematica della responsabilità civile» (35) - in ambi-
Nella fattispecie, il diritto leso sarebbe quello all’auto- to sanitario (36). Questo cambiamento, com’era auspicabi-
determinazione procreativa, che viene violata nei casi di
wrongful life. Il fatto che, con riferimento al primo dei due Note:
tipi di danno, non vi sia ancora, allo stato, una sentenza (26) Come invece sostenuto da M. Rossetti, Allargati ancora i confini della
che sancisce la divaricazione, non è smentito dalla risarci- responsabilità del medico, in Dir e giust., 2004, 14, 35 ss. e, ci pare, da M. Bo-
bilità della perdita di chance. Infatti, la diversità ontologica na, Il nesso di causa nella responsabilità civile del medico e del datore di lavoro
dei due pregiudizi è confermata dalla necessità di formulare a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite penali sulla causalità omissiva,
cit., 392 s.
un’apposita domanda per chiedere il risarcimento della
(27) In senso conforme anche M. Rossetti, Allargati ancora i confini della
perdita di chance (28), senza contare che la quantificazione responsabilità del medico, cit., 35. Per un’approfondita analisi comparativa
del danno in quest’ultimo caso va parametrata alla luce del- del danno da perdita di chance, M. Feola, Il danno da perdita di chances,
le chances perdute. È vero che «(l)a privazione di un 10% di Napoli, 2004, in particolare 293 ss. (cui adde Ead., Violazione degli obblighi
chance o di un certo lasso di tempo (anni, mesi) di maggio- d’informazione e responsabilità del medico per il danno prenatale, in Riv. crit.
dir. priv., 2004, 617 ss.) per i casi di wrongful birth e wrongful life. La perdi-
re sopravvivenza (…) possono senza dubbio soddisfare, an- ta di chance non è, infatti, un tentativo per «diluire» il requisito della cau-
che con riferimento al nesso causale, i requisiti affinché salità civilistica ma, tutt’al contrario, permettendo il risarcimento del so-
scatti la responsabilità civile» (29), ma ciò deve indurre a lo pregiudizio causato effettivamente dall’autore del danno, evita, perlo-
«graduare e proporzionare il quantum alla misura delle meno in alcuni settori della responsabilità civile, che si renda necessario
accogliere coefficienti probabilistici indeterminati ed arbitrari. Per un ca-
chances perdute» (30). so nel quale i due profili, causale e relativo alla perdita di chance, sono sta-
Non a caso, accorta dottrina (31) ha «auspicato una ti chiaramente confusi, M. Feola, Il danno da perdita di chances, cit., 53 ss.
integrazione di questo principio [scil.: probabilistico] nel e 182 ss. e per l’utilizzabilità della perdita di chance come alternativa ad
senso di giustapporvi un meccanismo, analogo a quello del istituti come la «création fautive d’un état dangeroux», ibidem, 108 ss.
concorso di colpa, in grado di far diminuire il quantum ri- (28) Cfr. la giurisprudenza citata infra alla nota 34. Si veda anche M. Feo-
la, Il danno da perdita di chances, cit., 206 ss. per i rapporti tra il giudicato
sarcibile qualora la colpa del soggetto si inneschi [sic], ag- penale di assoluzione e la pretesa risarcitoria per perdita di chance nell’or-
gravando il rischio, su un processo causale di dubbio decor- dinamento francese.
so». (29) M. Bona, Il nesso di causa nella responsabilità civile del medico e del da-
Ove si adottasse per il processo civile una nozione tore di lavoro a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite penali sulla causa-
«debole» della causalità, il risultato non sarebbe il risarci- lità omissiva, cit., 390.
mento della chance, ma la riparazione della pretesa risarci- (30) Come giustamente aggiunge lo stesso M. Bona, Il nesso di causa nel-
toria integrale (32). Ciò vanificherebbe gli sforzi condotti la responsabilità civile del medico e del datore di lavoro a confronto con il deca-
da anni dalla dottrina e dalla giurisprudenza per assicurare logo delle Sezioni Unite penali sulla causalità omissiva, cit., 391. In maniera
del tutto condivisibile G. Cipriani, Il nesso di causalità nella responsabilità
un adeguato strumento di tutela ai pazienti danneggiati e medica, in Resp. civ. e prev., 2003, 1122 chiosa «il risultato sarà quello di
che, al contempo, permettesse di superare «altresì la finzio- una maggiore coerenza sistematica, attraverso l’attribuzione della giusta
ne giuridica dell’equiparazione fra le ipotesi di privazione rilevanza all’individuazione del nesso causale, rispettando altresì la diver-
sità di funzione della pena nel settore penale e del risarcimento del dan-
certa della vita e le valutazioni probabilistiche della perdita no in quello civile».
di sopravvivenza» (33).
(31) S. Mazzamuto, Note in tema di responsabilità civile del medico, in Eur.
Ci pare, tuttavia, che non si tratti qui di stabilire se dir. priv., 2000, 510 s.
«un 10% di probabilità» basti per parlare di responsabilità
(32) M. Feola, Il danno da perdita di chances, cit., 289 s. e U. Izzo, Il tra-
civile, altrimenti si ritorna agli schemi della probabilità sta- monto di un «sottosistema» della r.c.: la responsabilità medica nel quadro della
tistica. «Un 10%» probabilmente potrebbe anche bastare, recente evoluzione giurisprudenziale, cit., 132.
qualora sia supportato da un’evidenza probatoria adeguata (33) G. Cipriani, Il nesso di causalità nella responsabilità medica, cit., 1122.
e, in tal caso, potrebbe addirittura non essere necessario fa- (34) Cfr. Cass. 23 gennaio 2002, n. 734, in Not. giur. lav., 2002, 319;
re ricorso alla perdita di chance, ma risarcire il pregiudizio Cass. 9 gennaio 2003, n. 123, in Giust. civ., Mass., 2003, f. 1; Cass. 4 mar-
tutto intero. zo 2004, n. 4400, cit.; Trib. Termini Imerese 10 maggio 1999, in Giur. it.,
1999, 2075. Sul punto, in dottrina, M. Feola, Il danno da perdita di chan-
ces, cit., 281.
Il punto sulla perdita di chance
Dalla sentenza in commento giungono anche altre (35) G. Ponzanelli, La responsabilità civile. Profili di diritto comparato, Bolo-
gna, 1992, 88.
importanti conferme: è risarcibile la perdita di chance di
(36) Ma anche oltre, atteso che il nuovo principio «riveste ormai una
poter conoscere la grave patologia della nascitura e di re- portata di carattere generale» (F. D’Alessandro, La certezza del nesso cau-
golarsi di conseguenza, in applicazione della legge 194/78, sale: la lezione «antica» di Carrara e la lezione «moderna» della Corte di cas-
in ordine ad un eventuale aborto e, come in Cass. 4 marzo sazione sull’«oltre ogni ragionevole dubbio», cit., 752 e Id., La perdita di chan-
2004, n. 4400, peraltro, nel caso di specie tale danno non (segue)

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 10/2005 1023


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

le, non è avvenuto tramite un mero incremento delle per- eventi colposi singoli. Un nuovo inizio per la giurisprudenza, in Cass. pen.,
centuali statistiche (37) ma attraverso un complessivo ri- 2002, 1179 parla, al riguardo, di abbandono dell’«irrealistico modello no-
mologico deduttivo» per «una diversa teoria dell’accertamento del nesso
pensamento dei criteri d’accertamento del nesso causale causale e più in generale del fatto». M. Bona, Il nesso di causa nella respon-
(38). A ciò, infine, non ha corrisposto una (totale) divari- sabilità civile del medico e del datore di lavoro a confronto con il decalogo delle
cazione fra le causalità penale e civile (39) e, al fine di non Sezioni Unite penali sulla causalità omissiva, cit., 377, introduce l’efficace
mortificare talune pretese risarcitorie che, pur fondate, espressione «terzo orientamento» della Cassazione. Si veda in tal senso il
richiamo di M. Barni, Il rapporto di causalità in medicina legale, cit., 63 s. al-
avrebbero trovato un ostacolo insormontabile nel nuovo la prova biologica di paternità, che la raccomandazione GEFI/1984 (in
indirizzo, è stato dato spazio al risarcimento del danno da Riv. it. med. leg., 1984, 1167) prescrive avvenga tenendo conto sia attra-
perdita di chance (40). verso un test genetico, sia tramite «dati circostanziali». Sempre con rife-
rimento specifico al test di paternità, cfr. R. Domenici, Medicina legale e
diritto: tra leggi della probabilità ed esigenze di certezza, in G. Comandé - G.
Le questioni ancora aperte Ponzanelli (a cura di), Scienza e diritto nel prisma del diritto comparato, cit.,
A questo punto, dunque, posto che la statistica diven- 433 ss.
ta semplicemente un indice - e neanche, come la fattispe- (39) Come pure il ragionamento delle sentenze che hanno inaugurato i
cie concreta dimostra, il più importante - nell’accertamen- nuovi orientamenti sembravano lasciare ipotizzare. Si veda, ad esempio,
to del legame causale, si rende necessario trovare un appa- Cass. pen, sez. IV, 7 giugno 1999, n. 7151, in Cass. pen., 2001, 125, con
nota di R. Blaiotta, Sulla causalità nell’ambito della professione medica: una
rato metodologico altrettanto forte di quello che in prece- pronunzia di legittimità contro tendenza, che fonda il decisum sul principio di
denza era «costituito dai numeri». colpevolezza e sulla nota sentenza della Corte Costituzionale n. 364/88.
In altre parole, la «sentenza Franzese» delle Sezioni In senso contrario a quanto riportato nel testo, M. Viti, Responsabilità me-
Unite penali ha creato uno «squarcio» nell’accertamento dica: tra perdita di chances di sopravvivenza e nesso di causalità, cit., 1026 e
G. Cipriani, Il nesso di causalità nella responsabilità medica, cit., 1117 s. Sul-
del nesso causale, soprattutto sul versante della ricostruzio- le «diversità valoriali tra sistema penale e civile» fonda il suo ragiona-
ne della fattispecie illecita, atteso che il mero richiamo al- mento anche G. Iadecola, Diversità di approccio tra Cassazione civile e Cas-
la legge di copertura, per quanto fuorviante potesse essere, sazione penale in tema di responsabilità medica, in Dir. pen. e proc., 2005,
costituiva comunque un criterio chiaro e condiviso. Tale 113 ss., cui adde M. Bona, Il nesso di causa nella responsabilità civile del me-
dico e del datore di lavoro a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite pena-
innovazione potrebbe andare a vantaggio del convenuto, li sulla causalità omissiva, cit., 384 ss.
come in questo caso, ma anche a suo svantaggio, atteso Si noti, infine, ormai per pura curiosità storica, date le modalità con le
che a questi non basterà una prova favorevole, ma avrà bi- quali si è evoluto il discorso intorno al nesso di causalità negli ultimi de-
cenni, l’opinione espressa da F. Realmonte, Il problema del rapporto di cau-
sogno di dimostrare l’esistenza di fattori eziologici alterna- salità nel risarcimento del danno, cit., 172 ss. Tale Autore affermava la cap-
tivi (41). ziosità della questione circa l’applicabilità degli artt. 40 e 41 c.p. in ambi-
to civile, atteso che l’unico legame eziologico rilevante sarebbe costituito
dal c.d. «nesso causale naturalistico». La ragione di questa indifferenza,
Note: evidentemente tributaria di un’epoca nella quale il criterio della sussun-
(segue nota 36) zione sotto leggi scientifiche era ancora di là da venire (la prima edizione
ces secondo la Cassazione civile: una tutela della «vittima» effettiva e pratica- della monografia di F. Stella su Leggi scientifiche e spiegazione causale nel di-
bile, cit., 2546), come dimostrano Cass. pen, sez. IV, 16 gennaio 2002, n. ritto penale è del 1975), sta nel fatto che «il legislatore non può creare il
1585 e Cass. pen, sez. IV, 13 febbraio 2002, n. 1652, in Riv. it. dir. e proc. rapporto di causalità, non può ritenere esistente un nesso causale, là do-
pen., 2002, 737. M. Bona, Il nesso di causa nella responsabilità civile del me- ve un tale legame è naturalisticamente da escludere» (F. Realmonte, op.
dico e del datore di lavoro a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite pena- cit., 84. Contra: P. Forchielli, Il rapporto di causalità nell’illecito civile, Pado-
li sulla causalità omissiva, cit., 362 ss., ad esempio, ipotizza un parallelo con va, 1960, 11 s.).
il settore degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e (ibidem, (40) Contra: S. Landini, Causalità giuridica e favor veritatis, cit., 433 che,
384) si dice convinto dell’applicabilità del decisum «a tutti gli altri setto- peraltro, legge la sentenza Franzese «non come l’espressione di un assolu-
ri in cui l’accertamento del nesso di causa chiami in gioco criteri di tipo to favor veritatis, ma come un ripensamento su taluni automatismi che
probabilistico». guidano i giudizi di causalità tali per cui l’imputazione causale del torto
(37) Strada inizialmente scelta da Cass. pen., sez. IV, 28 settembre 2000, avviene sulla base dell’applicazione di regole astratte di tipo prognostico
n. 1688, in Riv. it. med. leg., 2001, 805, con nota di A. Fiori - G. La Mo- senza che si dia atto di quanto si è determinato in concreto nel caso og-
naca, Una svolta della Cassazione penale: il nesso di causalità materiale nelle getto di giudizio» (ibidem, 439). Sembrerebbe permanere, invece, in am-
condotte mediche omissive deve essere accertato con probabilità vicina alla cer- bito penale, quel «vuoto di tutela» che R. Blaiotta, Sulla causalità nell’am-
tezza ed in Dir. pen. e proc., 2002, 311 (dove è anche pubblicata Cass. bito della professione medica: una pronunzia di legittimità contro tendenza, cit.,
pen., sez. IV, 29 novembre 2000, di identico tenore), con commento di 131 aveva riscontrato. Si badi che la soluzione additata da questo Auto-
C. Piemontese, Responsabilità penale del medico e giudizio sul nesso causale e re a tale problema è, in ambito penale, la teorica dell’aumento del rischio
da Trib. Milano 18 febbraio 2000 e 4 giugno 2001, in Riv. it. med. leg., (cfr. op. loc. ultt. citt. e Id., Causalità e colpa nella professione medica tra pro-
2002, 1272, con nota di R. Palavera, Verso una «costruzione giuridica della babilità e certezza, in Cass. pen., 2000, 1199 ss.). Ad ogni modo, per com-
scienza»: riflessi dell’oltre il ragionevole dubbio e della recente giurisprudenza di pletezza, ci pare che il problema si sarebbe posto soprattutto se avesse pre-
Cassazione sulle decisioni dei Tribunali di merito. In senso critico a tale ini- valso la linea della «causalità prossima alla certezza». In senso conf., M.
ziale indirizzo, G. Iadecola, Colpa medica e causalità omissiva: nuovi criteri Bona, Il nesso di causa nella responsabilità civile del medico e del datore di la-
di accertamento, cit., 607 ss. Contesta la lettura della sentenza «Franzese» voro a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite penali sulla causalità omis-
come di una «sentenza del 100% di certezza dell’esistenza del nesso di siva, cit., 382.
causa» anche M. Bona, Il nesso di causa nella responsabilità civile del medico (41) Cfr. A. Di Martino, Il nesso causale attivato da condotte omissive tra
e del datore di lavoro a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite penali sul- probabilità, certezza e accertamento, in Dir. pen. e proc., 2003, 63 s. Così O.
la causalità omissiva, cit., 363. Per una sintesi di questo indirizzo, M. Feo- Di Giovine, Lo statuto epistemologico della causalità penale tra cause suffi-
la, Il danno da perdita di chances, cit., 267 ss. cienti e condizioni necessarie, cit., 654 sintetizza la svolta avvenuta con l’a-
(38) Cfr. C. Piemontese, Responsabilità penale del medico e giudizio sul nes- dozione della probabilità logica, sottolineando anche il problema princi-
so causale, cit., 324. R. Blaiotta, Con una storica sentenza le Sezioni unite ab- pale - tipico, se vogliamo, del procedimento induttivo - che, a questo
bandonano l’irrealistico modello nomologico deduttivo di spiegazione causale di (segue)

1024 DANNO E RESPONSABILITÀ N. 10/2005


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

Trasferendosi, in altri termini, la questione dal «pro- 379 e G. Canzio, Prova scientifica, ragionamento probatorio e libero convin-
babile» al «provabile» (42), si accentano le problematiche cimento del giudice nel processo penale, cit., 1198.
probatorie, potendosi estendere tendenzialmente all’infi- (42) Il riferimento è, ovviamente, alla nota monografia di L.J. Cohen,
nito i fattori di deviazione del nesso causale (43). La dico- The probable and the provable, Oxford, Clarendon press, 1977.
tomia fra causalità penale e civile, ad avviso di chi scrive si- (43) Si pensi, in particolare, alle ipotesi di causazione multipla (c.d. «web
of causation»), su cui O. Di Giovine, Lo statuto epistemologico della causa-
nora respinta dalla giurisprudenza, potrebbe allora ripro- lità penale tra cause sufficienti e condizioni necessarie, cit., 662 e 672; C. Pie-
porsi. Ciò avverrebbe, tuttavia, non già per motivi ontolo- montese, Le problematiche della causalità omissiva: tendenze emergenti e mo-
gici, ossia perché, com’è stato affermato (44), nel processo delli prasseologici, in Scritti in onore di Antonio Cristiani, Torino, 2001, 604
civile sono «in gioco valori meno importanti», ma per que- e M. Barni, Il rapporto di causalità in medicina legale, cit., 71.
stioni «tecniche», cioè il diverso regime previsto in tema di (44) F. Stella, Etica e razionalità del processo penale nella recente sentenza sul-
prove dai due codici di procedura. Basti pensare ai diversi la causalità delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, cit., 782 e
Id., Giustizia e modernità, cit., 52.
modi con cui si atteggiano la responsabilità contrattuale ed
(45) Fra le quali, ormai, l’intero settore della responsabilità sanitaria. Su
extracontrattuale, nonché alle sempre più numerose ipote- questi aspetti, condivisibilmente, M. Bona, Il nesso di causa nella responsa-
si di inversione dell’onere probatorio in responsabilità civi- bilità civile del medico e del datore di lavoro a confronto con il decalogo delle Se-
le (45). zioni Unite penali sulla causalità omissiva, cit., 391 ss. Dimostra l’esistenza di
Un altro problema che ci pare di intravedere è il pe- numerose ipotesi inversione dell’onere probatorio relativo al nesso ezio-
logico, oltre che all’elemento soggettivo A. Somma, Diritto comunitario
ricolo che, in mancanza dell’“appiglio» della percentuale, vs. diritto comune europeo, cit., 182 ss. e Id., Diritto comunitario vs. diritto co-
si ricorra ad «un accertamento volto a stabilire, attraverso mune europeo: il caso della responsabilità medica, cit., 569 ss. Infatti, cfr. Trib.
il c.d. procedimento per esclusione, la non incidenza di Venezia 10 maggio 2004, in questa Rivista, 2005, 426, con nota di F.
spiegazioni diverse» (46), posto che il criterio di esclusio- Agnino, Non fidarsi è meglio: responsabilità da cartella clinica «reticente», nel
quale si presume il nesso eziologico, nell’impossibilità di accertare se-
ne di altri momenti eziologici, o procedimento diagnosti- quenze causali alternative, a causa dell’incompletezza - per colpa del me-
co differenziale (47) è ritenuto il criterio «di tutti il meno dico - della cartella clinica.
oggettivo» (48), del quale è presumibile che, «in rapporto (46) Così, invece, C. Piemontese, Le problematiche della causalità omissiva:
a fenomeni biologicamente complessi, avrà una probabi- tendenze emergenti e modelli prasseologici, cit., 610.
lità di successo piuttosto scarna» (49). Inoltre, citando (47) Sul quale C. Puccini, Istituzioni di medicina legale, V ed., Milano,
un’autorevole fonte (50), «questa rischierebbe di rivelarsi 1999, 65 e A. Perna, Neuro-chirurgia, neuro-traumatologia e medicina lega-
un’impresa disperata, se il numero delle ipotesi alternative le. Profili di responsabilità professionale e stima del danno, cit., 68.
fosse assai grande; e sarebbe, quasi sicuramente, un’impre- (48) M. Barni, Il rapporto di causalità in medicina legale, cit., 23.
sa inutile, giacché non tutte le possibili ipotesi alternative, (49) Così O. Di Giovine, Lo statuto epistemologico della causalità penale tra
per le quali un qualsiasi gruppo di dati sperimentali può co- cause sufficienti e condizioni necessarie, cit., 678.
stituire un insieme di casi confezionati, sono plausibili in (50) F. Stella, Leggi scientifiche e spiegazione causale nel diritto penale, II ed.,
eguale misura». Milano, 2000, 187.
Quanto detto conferma la centralità della valutazione (51) Come sottolineato da G.A. Norelli, La «perdita di chance» di guari-
medico legale del danno (51) e la carica di un nuovo com- gione come danno conseguente alla condotta medica omissiva, in Riv. it. med.
leg., 2004, 802 s., che paventa la «dilatazione del contenzioso in termini
pito, parzialmente differente dal passato: se in precedenza ai di responsabilità medica, sul piano meramente civilistico». Sui criteri
medici legali bastava fornire una percentuale, essi d’ora in- medico legali per l’asseverazione del nesso di causalità materiale, da ulti-
nanzi dovranno garantire «l’indicazione di parametri ed in- mi, S. Bonziglia, Il ruolo del medico-legale nell’accertamento del nesso di cau-
dici tecnici i quali permettono al giudicante di giungere ad salità materiale, in questa Rivista, 2004, 224 ss. e P. Ricci - F. Panarese - F.S.
Fusco - C. De Rosa, Danno da ritardata diagnosi di neoplasia polmonare:
una spiegazione razionale della causa» (52). Tornano così aspetti giuridici e medico-legali, ibidem, 2003, 1257 ss.
d’attualità le considerazioni svolte ormai dieci anni or so-
(52) M. Bona, Il nesso di causa nella responsabilità civile del medico e del da-
no, in un quadro generale per molti versi differente dall’at- tore di lavoro a confronto con il decalogo delle Sezioni Unite penali sulla causa-
tuale, dalla dottrina medico legale (53), che sottolineava la lità omissiva, cit., 415.
necessità della «oggettivizzazione» della prova, compresa la (53) M. Barni, Il rapporto di causalità in medicina legale, cit., 48.
consulenza tecnica, sia penale che civile, al fine di confe- (54) Così M. Barni, Il rapporto di causalità in medicina legale, cit., 138, ri-
rirle maggiore «spessore probatorio» (54), ma anche per chiamando Corte cost. 18 febbraio 1988, n. 179, in Giur. cost., 1988, I,
639, anche in considerazione dei sempre più stretti legami fra causation ed
evidence, sui quali M. Barni, La causalità nella consulenza medico-legale: dal-
Note: la adeguatezza alla certezza (al di là del ragionevole dubbio), in Riv. it. med.
leg., 2003, 5. Per alcune riflessioni elaborate in ambito penalistico, ma
(segue nota 41)
esportabili, mutatis mutandis, al processo civile, G. Canzio, Prova scientifi-
punto, resta aperto: «è invece intuitivo, oltre che esatto (…), ricorrere, ca, ragionamento probatorio e libero convincimento del giudice nel processo pe-
per la spiegazione causale, anche a leggi statistiche dotate di un contenu- nale, cit., 1199, cui adde P. Tonini, Prova scientifica e contraddittorio, in Dir.
to bassissimo di probabilità, laddove si possieda la certezza che nel con- pen. e proc., 2003, 1459 ss. Sulle degenerazioni della c.d. «junk science»
creto decorso accadimentale non siano intervenuti fattori causali alter- W.K. Olson, The Litigation Explosion, New York, 1991, 152 ss. Per una pri-
nativi». Si veda sempre ibidem, 659: «un’elevata probabilità è spesso sur- ma ricognizione del sistema statunitense, R. Rabin, Reliance on Scientific
rettiziamente utilizzata per mascherare l’impossibilità pratica di dimostra- Evidence in Tort Litigation: The U.S. Experience, in G. Comandé-G. Pon-
re il mancato intervento di fattori causali alternativi e quindi l’esistenza zanelli (a cura di), Scienza e diritto nel prisma del diritto comparato, cit., 125
di un vero e proprio nesso di derivazione causale». Cfr. anche M. Bona, Il ss. e S. Sugarman, Precise Justice and Rough Justice: Scientific Causation in
nesso di causa nella responsabilità civile del medico e del datore di lavoro a con- Civil Litigation as Compared with Administrative Compensation Plans and
fronto con il decalogo delle Sezioni Unite penali sulla causalità omissiva, cit., Mass Tort Settlements, ibidem, 139 ss.

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 10/2005 1025


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ MEDICA

evitare la riproposizione di «elementi a valutazione sogget- Padova, 2002, 17, ma sul punto si veda soprattutto F. Stella, Leggi scienti-
tivista ed emozionale» (55) abbandonati da tempo. fiche e spiegazione causale nel diritto penale, cit., 28, ma cfr. anche ibidem, 78
e 153 ss., dove si parla dei giudici come «consumatori» e non «produtto-
Il rischio, altrimenti, è, in «assenza di criteri di valuta- ri» di leggi causali.
zione delle prove che si cela dietro il modo in cui viene abi-
(56) F. Stella, Giustizia e modernità, cit., 89 (enfasi dell’A).
tualmente inteso il libero convincimento» (56), il ritorno
ad una nuova forma d’incertezza, non più legata alla per- (57) Occorre precisare che in questa sede si utilizza tale termine in ma-
niera atecnica, senza fare riferimento alla c.d. «criteriologia medico lega-
centuale statistica - il 50% + 1, il 75%, il 90% - volta per le» criticata da Barni.
volta ritenuta adeguata per stabilire il nesso eziologico ma (58) A. Fiori - F. Cascini - F. Ausania, La Cassazione civile accentua le dif-
dovuta, in radice, alla stessa criteriologia (57) usata per ac- ferenze tra responsabilità medica penale e prospetta la risarcibilità autonoma
certare il legame causale (58). della perdita di chance da colpevole inadempimento professionale, cit., 816 ri-
cordano che «la dimostrazione che il danneggiato avrebbe avuto una
possibilità utile superiore al 50% (…) è prova scientificamente molto dif-
Note:
ficile, se non spesso impossibile, mancando strumenti di quantificazione
(55) A. Montagni, La responsabilità penale per omissione. Il nesso causale, della probabilità, cioè della realtà della chance che si asserisce perduta».

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