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Costituzione europea epee a ele sss Su tae ete eat eae eae a ifis.exr 2 ie ecaee Perel ees een SoG Be i pecan a pt fol Se ee ‘Eid eleiesnn Lemania od cma peice spose ene Pal 23 ee Ce ee cae eet ae el Sanne! cs dh Sah gee Se ih emnisie

(20). Un anno dopo, abbandonato ogni riferimento al ditto internazionale, la Corte af- ferma che «Il trattato Cee ha istituito un ordina mento giuridico a se stante, integrato nell'ordina- mento giutidico degli stati membri ¢ che i giudici sazionali sono tenuti ad osservare > (21). In una sentenza del 1986, aveva affermato che la Cr « 2 tuna comuniti di diritto nel senso che né gli stati che ne fanno parte, né le sue istituzioni sono sotteatti al controllo della conformita dei loro atti alla carta costituzionale di base costituita dal trat- tato » (22), cost affermand il valore giuridico su periore del trattaro rispetto agli atti normativi adottati dagli organi cormunitari in modo simme- trico a quanto previsto in un ordinamento statale nel rapporto fra legge e costituzione. In un parere del 1991 relative alla creazione di uno. spazio (19) Sulla costivusionaizzadione dei trutati ad opera della giuisprudensa della Corte dk giustza, ct, Max, The Mating of a Conseiution for Exrope, in Democrazia ¢ amstitaconalisma nel? Unione Europea, cit. 48%. (itn Common Market Lato Review, 1989, 999 38) © Dirz-PIw70, Reflesiones sobre la tdea de comutncion europea, in Revista de instituciones exropeas, 1993, 93) 5. (0) C. piust, Cr 5 febbraiol963, cause 26/62, Van Gend en Loos, in Rave pur C. gist, 1963, 338. QI) Cogilst. Cr 15 luglio 1964, causa 6/64, Costa Enel, in Race. gir C. gins, 1964, 1177 (22) C, giust. CH 23 aprile 1986, causa 294/83, Les Vers, in Race gia © gst, 1986, 1539 88. 454 economice europeo affermava poi che «il Trattato Cee, benché sia stato concluso in forma di accordo intcmazionale, costituisce la carta costituzionale di tuna comunita di ditto ». Si era, quindi, formato un ordinamento « di nuovo genere, a favore del quale gli Stati hanno rinunciato, in seitori sempre piit ampi, ai loro poteri sovrani » (23). La Corte, partendo da quella normativa dei trattati che riconosce efficacia diretta c immediata applicabilita al dicitto comunitario allinterno de- eli ordinamenti statali ¢ che prevede un contrallo di legittimita degli atti posti in essere dalle istitu- zioni comunitarie attraverso un ricorso diretto alla stessa Corte da parte di cittadini, imprese € istituzioni, ovvero attraverso la proposizione di una domanda pregiudiziale al giudice navionale quando ne ricorrano le condizioni, ha affermato con chiarezza il principio del primato (premauté) del diritto comunitario e ha ad un tempo operato per rompere il cordone ombelicale fra trattati & ordinamenti statali tendendo a rendere Vordina- mento comunitario del tutto autosufficiente. Ha, inoltre, definito i trattati come integrati da una carta dei dicitti idealmente costituita dai « diritti fondamentali quali risultano dalle tradizioni costi- tuzionali comuni degli Stati membri» (24), ¢ cid hen prima del formale riavio alle tcadizioni costi- tuzionali da parte del Trattato di Maastricht, che faceva anche riferimento alla Convenzione curo- pea dei diritti dell'uomo del 1950 (Cenu). Ha, quindi, ritenuto che fosse interveauta una rinuncia di sovranita, anche se in scttori limitati; che tale rinuncia avesse natura definitiva (25) in quanto Fordinamento comunitario sarebbe stato irreversi- bile; che solo la stessa Corte sarebbe stata arbitro in ogni possibile giudizio in tema di delimitazione di sfere di competenza fra Comunita ¢ Stati (26); che fosse possibile estendere le competenze comu- nitarie in base al principio dei potesi implicit; che & recessiva una norma puntuale della costituzione statale che si riveli incompatibile con una direttiva comunitatia (recessivita dell'art. 12 del Grundge setz che limita Paccesso delle donne a impieghi militari comportanti uso delle armi) (27), (23) C, giust. Cr, parere 14 dicembre 1991, 9. 1/91, in Race gir Caius, 1991, F607. (38) C. gist. Cr 12 novembre 1969, cause 29/69, Sta dee, ia Race: rar. C past, 1968, 419 (25) C.giust. Ci 19 luglio 1964, causa 6/64, Costa-Enel, (26) C. giust. Ce 22 ottobre 1987, causa 14/85, Foto frost Haupwollamt Lucbeck- Ost, in Race. gi. C gust, 1987, 4199 (27) C. giust. Ck 11 peansio 2000, causa 289/98, Keil, in Race gtr. C. gins, 2000, 1-69 ss. Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007 williamantonio.faeti@unibo.it Riproduzione riservata Riproduzione riservata Tl pensiero della Corte si &, quindi, nel tempo corientato in modo netto a favore dellindividuabi- lira del teattato come costituzione in senso sostan. Ziale, il che apparirebbe giustiticabile sotto il pro filo della reperibilita nei tratati di un complesso di regole fondamentali sullindividuazione, distribu: zione, escrcizio ¢ limiti della autorita, sui fini, sui valori sulle furzioni (28). In pratica la Corte ha finito per riconoscere « nelforiginario atto di vo lonti degli Stati membi solo un fondamenco storico della validita dell'ordinamento comunita- rio, che teaderebbe piuttosto ad autogiustificar- si» (29). Inutile sottolincare come tale epinione prcsentasse earatere di original, Infat, tat Zionalmente, si € sempre insistto sulla differenza tra il teattaro basato sull'intesa fra Stati, regolaca dal diritto internazionale, ¢ la costituzione espres- sione del potere autoreferenziale di una specifica comunita statale retta dal proprio diritto. Diitto intemazionale e diritto interno allo Stato sono guindi concettualmente ben distinti. Resta, comungue, il dato per cui la Corte di ssiustizia a per prima affermato con autorevolezza a presenza in seno all ordinamento comunitario di principi qualificati come costituzionali, Partendo dai trattati ha ricosteuito il sistema giuridico co- ‘munitario come un ordine giuridico compiuto, dandogli organcit ¢sistematicta e delincandone alcuni *principi” caratterizzanti quali quelli di le galita, di democrazia, di eguaglianza, di rispetto dei diriti fondamentali. In particalare, ha affor- mato ¢ consolidato progressivamente a livello cu- opco il principio della supremazia del disitto comunitario su quelli statali oltre che quello del Vefficacia dieetta del dirito comunitario. Inoltee, a corollario del principio del primata, la Carte ha affermato quello della pre-emprion, in quanto la sua giurisprudenza ritiene precluso lintervento degli Stati quando su un’area di competenza sia staio effeitivamente © potenziahmente manifestato guello delle Comunita (30). Infine, attraverso il meccanismo del sinvio pregiudiziale la Corte si & dimostrata in grado di verificare la compatibilita col trattato © con le fonti subordinate del diritto statale, ottenendo quindi il risultato di controllare la legittimita di tale dititto arsogandosi un ruolo 13) Nel so rat ain Uo tiring er TEarpa: ms ce toma? (Appar defiant © de cdo), Dis pub omparat ed expe, 2002, 387 (29) Ck. Caxzano, Exon di compere oe. it nlf esperienon grad deloncrsone exes in Re ‘ala di drt coco 1986, 5. (30) C. phe, C9 ampgio’ 1981, usa 804779, Commissin/Regno Unio, in Race gar C gr, 181, 10 Costituzione europea che ricorda quello di un giudice costituziona- le G1). x Tn conclusione, Ia Corte ha considerate for mato, a partire dai trattati, “un ordinamento gi ‘idico originario, autonome da quello internazio- nae ¢ da quello degli Stati”. Cid si ripercuote sul modo di interprctare i teattati ¢ di colmarne le lacune. Quanto al primo profilo, la Corte ha co- stantemente utilizaato criteri obiettivi di interpre tazione, escludendo di dare determinante rile vvanza alla volonti degli Stati, come sarebbe do- vvuto avvenire ove nella lettura delle clausole dei trattati si fosse fatto ricorso alle tecaiche interpre- tative propric delle giurisdizioni internazional. Quamio al secondo, la Corte, al fine di consentire Fobiertivo della completezza dell’ordinamenta co- munitario, ha fatto ricorso in via estensiva a prin- cipi tratti dallesperienza giuridica degli Stati membri ¢ da quella del diritto internazionale, pur se rimodellati come principi autonomi delPespe rienza comunitaria In view della giusispeudenza comunitaria al- cuni principi consideratiindefettibili hanno finito per essere valutati come “nucleo essenziale” del ordine giuridico comunitario e, quindi, non sog setti a revisione (32). Si tratta sia di prineipi esp citati nei teattati, sia di principi implicti, desumi. bili dall’inteeprctazione sistematica ed estensiva del dirito scritto, Fra questi assume una rilevanza pparticolare quello dello Stato di diritto/rae of lo, claborara dalla giurisprudenza e poi codificato nei trattati (33). La Corte ha quindi considerato Vordinamento comunitario come arbitro della propria compe tenga (in quanto titolare della Kespetenz Kompe- ton2), distaccato dal callegamento, ormai soltanto storico, con la volonta formatrice degli Stati tca- mite i trattati. La Corte @ stata agevolata acl sostenere la sua impostazione radicale dall'aver sposato la tesi dellavvenuta *rinuncia” deh Stati ai loro poteri sovrani (34). L’azione svolta dalla ginrisprudenza comunitaria ha contribuito a raf- forzare Vopinione dell'indebolimento o addirittusa della delegittimazione delle costituzioni statali ¢ dell‘affermazione progressiva di condizionamenti sempre pill forti operati dai principi “costiruzio- G1) Che Manin, The Making of Comstotion for Exrope, cit, 48 5 (62) Cosi Puzmtuso, If parrimonia eostincsonale euro. peo, Bologna, 2002; Cartan e Weaumn, L lala Europa, Bologna, 2000, 91. G3) Cir. Pauiavo, Le forma di stazo dell Unione euro: ee, Pads, 2005, 84s. (G4) Clr C. gus Ci, parere 14 dicombee 1991, n. 1/91 citato supe, ot 3, 455 Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007 williamantonio.faeti@unibo.it Riproduzione riservata Riproduzione riservata Costituzione europea ali” comunitari sulle stesse. Si @ quindi giunti a come risulta dalle sue disposizioni «e in ‘particolare da quelle relative alla sua enteata in Vigore, alla sua revisione ¢ alla possibilita di sua denuncia». Inolire, si ribadisce che la Gostitu- vione Francese « rimane al suo posto al sommo dell’ordinamento giuridico interno ». A sua voka una dichiarazione del 2004 del Tribunal Constitu- ional spagnolo (43), nel ricostruire le premesse della stessa, soffermandosi sulla natura del ‘Trat- tato costiruzionale afferma che esso «é un tratta- to internazionale, formalmente ¢ materialmente, senza che per questo possa negarsi che presenta allo stesso tempo, in relazione al suo contenuto generale, molte delle caratteristiche proprie di un testo costituzionale », ¢ sottolinea che la ratifiea ¢ Ja successiva revisione del Trattato richicdono il consenso unanime di tutti ali Stati membri (§ 1 punto 2 leit. 5), Inolire, la primazia del diritto comunitario «non @ una primazia di rilievo gene- tale [...] ma opera rispetto a competenze cedure all'Unione per volonta sovrana dello stato ¢ sovea- namente secuperabili attraverso il procedimento (42) Conseil Consttutionnel, dévsion 19 novembre 2004, n, 2004-505 DC, ia Recwel des decisions du Conse! Consiutionel, 2004, 173. (3) Trbunal Constnicional, declaracién 13 dicembee 2004, n, 1/2004, in Bolerin Oficial del Estado, 2005010, Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007 williamantonio.faeti@unibo.it Riproduzione riservata Riproduzione riservata di recesso volontario previsto dall'articolo 1.60 del szattato.», La primazia (cio il cosiddetta primar) del diritto comunitario opera con rifesimento alle competenze assegnate all'Unione e non intacea la supremazia della Costituzione spagnola Rimane, quindi, ben saldo il quadro interna zionalistico in cui si muove la volonta statale di adozione € di intervento modificative della “cost tuzionc” ¢ siemerge lambiguita della costruzione comunitaria, fondata su trattati abbinati a limita ioni sempre pitt incisive di sovranita, ma senza che una sovranita comunitaria si sia formata non cessendosi sviluppara un ordinamento modellato su quello di uno Stato federale. Anche a questo pro: posito @ facile constatare Vinsoddisfazione deri- vvante dalla ditficolta di offrire una qualificazione persuasiva per un fenomeno organizzstive che csula sia dal convenzionale schema di un’unione intemazionale, fondata su cratat, sia dal modello di uno Stato federale, fondato su tna costituzione. In realtd, come parte della dottrina ha gia posto in cevidenza (44), la possibilita di convivenza fra teat- tata ¢ costituzione é soltanto apparente. Fino a che ali Stati continuino a mantenere integro il potere i intervenire sui trattati_modificando le prece deati scelte si rimane nell’ambito degli strumeati rerti dal diritto internazionale. Di costituzione si potrebbe propriamente parlare nel momento in cui si verificasse che le determinazioni stall tea: mite accord non sono pi essenziali essendo Por dinamento comunitario sviluppabile sulla base delle determinazioni degli organi dell'Unione, in- cludenti Yorgano in cui gli Stati sono rappresen- tati, Se @ cos il dilemma della scelta fea trattato © costituzione non si pone. E. cid in quanto quello che ogsi 2 ancora un ordinamento fondato su trartari potrebbe domani, in teoria, rivelarsi ordi- ‘namento autosufficiente, svincolato dalla volonta degli Stati. Trattato costituzione sono istituti neitamente differenziati che non consentono un “ibrido”, una “forma intermedia”: « dalla riforma di un trattato nascera sempre invariabilmente ua altro trattato, ¢ mai una costituzione, appunto perché, nei limiti del trattato medesimo, si ha comungue una situazione di sovranita inalterata degli stati, tale da non far nascere un auowo prin- io di uniti politica, ¢ dungue alcuna costitu- zione >. Se, invece, si forma una nuova costitu- zione si avri inevitabilmente il superamento della sovraniti degli Stati € del loro ruolo negeviale (44) Ce, Fronawann, Un rid fra Trae! e ‘Coste ane’, in La Costiizione europea. Lact e ombre a cura di E. Pacaoiny, Roma, 2003, 19 Costituzione europea retto dal disitto internazionale cil loro confluire in tun'entita di tipo federale (45). . 10. La natura dell integracione-relasione fra ordini giuridici statale e conunitario ¢ le sue riper. assiont nei rapporti fra ordinamenti. Vinfluenca del modello statale di costivuzione, Pinsufficienza della forza det contenuti, il problema della carenza di logittimarione Vémpossibilita di individuare il presupposto di una costituzione. — La costruzione comunitaria oscilla fra momenti di integeazione unificante (il modulo rekwzionale propriamente “comunitario” che evoca tina formula federale) e di collaborazione (il modulo selazionale intergo- vernativo che richiama il mantenimento delPin sieme degli strumenti tipici della permanenza della volonti “sovrana” degli Stati costitutosi) Ed @ a proposito dell'intreccio fra scelte orga- aizzative ¢ relazionali disciplinanti il raccordo Sta ti Unione che nascono da decenni le divergenze di lettura sulla portata de! fenomeno comunitario che condizionano anche le valutazioni cirea Pesistenza ‘©: meno di una costituzione dell’Unione. Le diver- jgeaze non riguardano unicamente la valutazione delle lince di indirizzo delle politiche statali verso Unione, ma altrest pli orientamenti delle giur sdizioni costiruzionali e, in pasticolare, quelli dar- trinali, Va, quindi, rimarcato come Vordine giuti- dico.internazionale regoli i rapposti fra Stati ¢ incida sulle situazioni interne agli ordinamenti statali solo attraverso la necessaria intermedia. zione di questi. Dal canto suo, Pordine interno che fa capo allo Stata in linea di principio disciplina in via esclusiva i rapporti intemi allo Stato stesso. ‘Mentre il tratito @ atto tipico del disito interna Zionale, la costituzione lo & per quello interno. Ed 4 questo punto & inevitabile richiamare Pabbina- mento di tali basilari nazioni alle soluzioni istitu- zionali che hanno visto 'individuazione dello stru- mento giuridico necessario a disciplinare i rap. porti organizzativi fra Stati in un caso attraverso il trattato nellaltro atteaverso una costituzione. Nel primo caso si incontsano le “unioni”, rette dal ditto intemazionale, che detivano la loro cxistenza e iloro poteri dal trattatoe operane in un rapporto di strumentalita rispetto ag Stati cost: tuiori. Questi mantengono Ia loro soggettivita in jonale ¢ sovranitac il controllo dei rapporti siuridici allinterno dei propri ordinamenti. Si tratta delle confederazioni di Stati, Nel secondo caso le unio come vere ¢ proprie entita statali coneretizzano |. con propria 49) Frouvas, fo et 459 Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007 williamantonio.faeti@unibo.it Riproduzione riservata Riproduzione riservata Costituzione europea personaita, popolo ¢ territorio ¢ sono seite non pit da ue trartaro ma da tna costituzione su cui si basano le competenze sia dello Stato ceateale che degli Stati: membri. Lo "Stato federale” ha eosti- tuzione ma anche personalita giuridica intemazio- nale ¢ sovranita in sostituzione di quella dei suoi membei. Questa configurazione é quella che de- riva dalla ricostruzione delf'affermarsi storico dei primi Stati federali in cui maturé Veveluzione dal modelo confederativo a quello federale, in linea di principio sarebhe destinata a trovare puntuale riscontro nell’Unione europea ove dal “processo costituente” én itinere si dovesse mai giungere alla vagheggiata unione politica, coincidente con uno Stato federale europeo. finea teoriea ka contrapposizione tra confe- derazione ¢ Stato federale, I'una retta da un disieo Internazionale particolare, Valtro dal disitto costi- tuzionale, € netta, Ma la sealta della pratica inter- nazionale ha condotto sperimentare situazioni pit sfumate quando ha iniziato a prevedere com- pitidi intervento allinterno degli ordinamenti sta- tala favore delle unioni internazionali. Il caso delle Comunita curopes é sicuramente quello in cui tale fenomeno ha assunto dimension’ del tutto particolari fino a giungere a far dubitare della fondatezza scientifica della storica bipartizione e a veatilare la prescaza di un fertium genus. A tale proposito, tuttavia, non sembra qui. importante Fessere in graclo di dare in astratto tna definizione soddisfacente di quali siano i dati identificanti di questa peculiare soluzione istituzionale (né Stato, .n6 confedesszione). Piuttosto occorze semplice- mente verificare se la stessa possa © non dotarsi © essere dotata di una costituzione in senso proprio. La risposta a questo interrogativo &a nostro parere nepativa per due ragioni che si esporranno. 42) I cuolo del modello stata. La tendenza a individuare una costituzione dell Unione & comprensibile ove si rifletta sull’in. fluenza che in generale ha avuto il “modello” dell'organizzazione dello Stato sulla costruzione comunitaria. E, infatti, difficile negare il costante riferimento nei testi normativi, nella giuti- sprudenza ¢ nell’daborazione dottrinale a solu. vioni organizzative ¢ a un lessico formale che sipercorrono Vesperieaza storica degli ordina- -menti costituzionali statali. Qualificazioni formali ¢ conteauti dei trattati evocano la presenza della costituzione. Nello sviluppo dell'erdinamente comunitario pud, infatti, distinguersi il momento iniziale del siferimento a singoli “istituti” dell’ordinamento- tipo statale presi a modello per Porganizeazione 460 comunitaria da quello successive in eui anche la “costituzione” stessa diviene modello. Edel tutta evidente come il passaggio dalf'una allaltra fase segnil un progresso significativo nel rafforzamento della costeuzione dell’attuale Unione. In un momento iniziale gli Stati hanno indivi- duato i compiti da assegnarsi alle Comunit’, se- condo una logica di convenienza strumentale ai loca interessi, e hanno costruito una intelaiatura organizzativa che prevedeva istituzioni dotate di artribuzioni normative, amministrative © git sdizionali. Gli organi comunitari venivano deli neati prendendo a generico riferimento il princi- pio della « separazione dei poteri » importato dal hagoglio di esperienza organizzativa dello Stato liberale, Le funzioni di normazione si erano nel tempo distribuite fra Alta Autoriti e quindi Com- missione, Consiglio ¢ Parlamento ia un modo del tutto pragmatico ma sempre funzionale alle sva- sate esigenze via via manifestatesi; le funzioni amministrative si erano tendenzialmente concen- trate dapprima nell’Alta Autoritd € quindi nella Commissione; quelle giurisdizionali si erano esclu- sivamente concentrate aclla Corte di giustizia. Liintreceio di competenze da manteneisi sotto controllo statale con quelle devolute agli organi fioalizzati alla realizzazione dell'integrazione fra ordinamenti aveva condotto alla realizzazione di ‘un profilo istituzionale del tutto originale, ncn certo coincidente con quello proprio degli Stati costitutori ma sicuramente ispirato oltse che al modulo dellunione di Stati a quello statale. Gli stessi organi ella loro strutturazione richiama- vvano, a volte in modo del tutto inequivoco, mo- Gelli organizzativistatual. che era evidente peril Parlamento individuato come organo rappresenta- tivo dorato di competenze consultive, di indirizzo e controllo e di moderate competenze in campo nommativo. L'esempio pit. pertinente era forse quello offerto dalla Corte titolare del controllo di fegittimita sugli atti delle istituzioni comunitarie, con potere di annullamenta in caso di risconteo di particolari vizi, seguendo uno schema famigliare a quello degli ordinamenti degli Stati costitutori Tl successive riferimento esplicito al concetto di costituzione che avrebbe dovuto reggere lordi- rnamento costruito sui trattati comportava un ulte- siore impulso al consolidamento della costruzione comunitaria. Questa si @ affermata prendendo a modello iniziale, seppure con gli inevitabill ade- guamenti, specifiche soluzioni organizzative © spe- cifiche Funzioni ricanoscinte agli organi, tutte git consolidatesi neali ordinamenti degli Stati costitu- tori. Ma, poi, acl tempo i vari trattati avevano Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007 williamantonio.faeti@unibo.it Riproduzione riservata Riproduzione riservata previsto una serie di principi, sempre ispirati alle esperienze. stata, quali in particolare i valori di libera, democrazia, Stato di diritto, rispetto dei diritti umani, ¢ delle liberta fondamentali (art. 6 comma 1 del Trattato Us), © avevano inserito la disciplina della cittadinanza mirando a ulterior mente completare la costruzione comunitatia. Mancava tuttavia la previsione organica dei ditt riconosciuti ai soggetti inclusi nell’ordinamento dell'Unione. A questa carenza si pensava dap prima di prowedere teamite un'adesione alla Cepy, meatre la Corte nella sua giutisprudenza, per supplire ad una carenza dei trattati, aveva farto riferimento sia alla Cepu che ai diritti estraibili dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stat membri. Infine, la Carta di Nizaa aveva dato or gganica disciplina ai diritti pur facendo ticorso ad tuna proclamazione da parte dei Governi ¢ non ad tuna formale integrazione nei trattati preesistenti Liidea di accorpare la disciplina organizaativa con quella sui diritti in un “unica testa” normative conseatendo una visione arganica ¢ completa del- Tordinamento dell'Unione conduceva infinc, na- turalmeate, a far ricorso al concetto di costitu Zione. E. cid in quanto & nella costituzione degli Stati che si trovava tradizionalmente inserita in modo armonioso sia la narmazione sull‘organizza- zione che quella sui diritti. Eeco, dunque, che inevitabilmente, al tezmine di un lungo percorso, Ja costituzione si presentava come modello com plessivo di organizaazione preso a tiferimento, in quanto é nel'idealtipo di costituzione che 3 trano in modo equilibrato prineipi-valosi, distri, criteri di organizzazione. Pur essendo indiscutibili i profili di conver: genza fra testo “eostituzionale” dell’Unione € mo- dello statale quanto a valori, dist, eriteri organiz- zativi, rimanc tuttavia il dato inconteovertibile per cui fa convergenca siguarda soltanto i *contenuti” del documento costituzionale, mentre sullo sfondo si riscontra una profonds divengenza quanto alla natura della “fonte” giustficativa della costicu- zione. Alla tradizionale gencralizzata autolegitt- ‘mazione della costituzione statale fa riscomtzo la dipendenza di quella dell’Unione dalla velonta degli Stati costirurori. Qui sta il divario tea i due tipi di costiruzione, non calmabile ricorrendo alla qualificazione formale del trattato come costitu- zione oppure anche tramite la autoqualificazione ‘operata dle isttuzioni comunitarie nel momento in cui individuano nei trattati gli elementi prope di una costituzione. ‘A questo punto @ inevitabile riesumare vecchi ‘ma non tramontati concetti quali la sovranita del Costituzione europea Tordinamento statale o, se si vuole, lautogiusti cazione di tale ordinamento collegata alla sua ori- ginaticta, «L’ordinamento sovrano decide libera mente, senza vincoli giuridici, di darsi la costitu zione ». E, ove vi sia un ordinamento fondato su principi democratic, Ia decisione costituente & intimamente collegata alla valonta popolare. Quindi, nella tcoria classica della costituzione que sta @ legata non solo allo Staro ma al suo attributo identificante, fa sovranita, intesa oggi non pid come patere ultima privo di © garanzic, bensi come “capacita di autosuflicienza politica” € quindi di non dipendenza da alti centri di potere. Si potrebbe chiudere qui il discorso sull'ammi bilita di una costituzione dell'Unione, ove si con: dividesse il giudizio per cui soltanto quella realta sociale earatterizzata dalla capacita di autonpanize zarsi ¢ autogiustificarsi potrebbe dotarsi di una costituzione. Tenendo conto di queste considerazioni deve alloraritenersi che, ove pl Stati decidano dt dare a: Unione una costituzione, solo se PUnione iu scisse a svincolarsi dagli Static ad autolegittimarsi avrebbe una costituzionc in senso proprio o almeno tel senso in cui, convenzionalmente, si parla di co: stituzione. Tn altre parole, in simile evenienza, an che se non facessima riferimento ad una qualifica- zione dell'Unione come sovrana, 'Unione fini- ebbe per csseelo. In tale prospettiva ci si muove- rebbe sostanzialmente sulla falsariga del modello (Staso-autolegittimazione-originarieth so. vvraniti-potere costituente-costiruzione). La situazione non sarebbe diversa ove non andasse a buoa fine il progetto di rendere opera tivo, al termine dei procedimenti di ricezione, il ‘Trattato costituzionale. Se gli Stati non danno una costituzione ma si limitano a trasferie all'Unione competenze sevrane (in quanto caratterizzanti tea- dizionalmente la loro sovranita), il solo fatto di tale trasferimento non rendezebbe !'Unione sovrana. E cid anche se un organo dell"Unione, la Corte, caldeggiasse una soluzione di autosufficienza del. Vordinamenta comunitario sconfinante in una si- tuazione riconducibile all’area della sovranita. Ma Unione non ba la capacita di imporsi ed essere acceitata come superiore agli Stati, in carenza di tuna loro determinante scelia e in carenza di legit timazione popolare, clemento che oggi qualifica la soveanit negli ordinamenti che si definiscono fon- dati sui. principi della democrazia. Non basta, infati, il potere effettivo, occorre la sua legittima zione teamite volonta popolare. ‘Questo cenno serve a ricordare che esiste con- cettualmente un’identificazione fra soveanita (ori- 461 Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007 williamantonio.faeti@unibo.it Riproduzione riservata Riproduzione riservata Costituzione europea sinaricta) ¢ potere costituente unite alla nevessita, ell'artuale Stato “costituzionale”, di una legiti- mazione democratica. Cid detto, nessun problema ove maturasse un'entita di tipo federale, in coe- renza con Vindirizzo dellorgano di giustizia del- Unione, che consentisse di individuare esistenza di un popolo curopeo che legittimasse la costitu- ioe, anche se la costituzione fosse inizkalmente “data”, octrayée, dagli Stati. Ma attualmente non 2 popolo europeo e gli Stati non hanno manife- stato aleun proposite di riaunciare alla laro sovra- rita ma soltanio hanno inteso aitrbuire compe- renze individuate volontariamente tramite i trat- tati. Conseguenza sarebbe dire no allindividuabi- tun potere supremo curopeo alternative alla nitd clegli Stati e a una costituzione europea concepita secondo il modello statale. Quindi, in concreto, potremmo usare il termine « costitu- zione » riferto all’ordinamento dellattuale Unio- ne ma tenendo presente che saremmo di fronte ad una realta giuridica diversa dalla costituzione sta- nal b) Lressenzialita della legittimazione. Rimane, dunque, determinante Vindividuabi lita della “legittimazione” della supposta costtu vione da parte dei soggetti cui si riferisce: Stati, imprese, cittadini. E a tale proposito non @ indi. spensabile che tutti questi soggetti si manifestas- sero attivi in una fasc propriamente costitucate, essendo sufficiente che anche dope Padozione edt entrata in vigore dei trattati questi venissero accet- tati come unica normativa superiore da osservarsi a prescindere dalla loro origine pactzia. Infact, cid che appare veramente essenziale @ che la costit zione, anche ove non esplicitamente voluta, sia comungue accettata come tale dai soggetti cui deve applicarsi. Edel resto Paccettarione succes- siva di determinazioni costituenti adottate da enti estranci alla comunita politica destinataria del te- sto costituzionale & ben nota alla pratica degli ordinamenti (costituzioni eterodecise tramite trat- tai, processi di decolonizzazione, Bosnia, ccc.) Non appaiono invece risolutivi per alfermase Yesistenza di una costituzione i profili contenuti- stici e quelli formal Quanto ai “contenuti” & vero che Vordina- mento enropea parteado dai teattati iniziali ha progressivamente coperto un ambito vastissimo di settori (materic) in genere tradizionalmente iser- vati alle costituzioni statali ¢ ha previsto un arti- colato sistema di funzioni a favore degli organi comunitari. Casi pure ® pacifico che Ia giuri- sprudeaza della Corte di giustizia ha claborato ¢ zafforzato in via pretoria un’ampia serie di principi 462 che completano i trattati: primato ed cfficacia diretta del diritta comunitario, distinzione tra competenze esclusive € concorsenti, principt di sussidiariet, proporzionalita, leale collaborazione, tutela dei diritti fondamentali. Infine, il Tsattato costituzionale ha saldato con una amplissima nor- mativa la complessa cagnatela costituita dalle fonti precedenti agpiungendo clementi di razionalizaa- ione che ne hanno ulteriormente delinesto la completezza. Dunque, niente da obieitare sotto il profilo contenuistico: se una costituzione fosse tale soltanto perché si trata di ato che investe con fe sue previsioni un arco completo di istitut, sicuramente doveemmo ticonoscere che il pid re- cente punto di artivo dato dal Trattato costituzio- nale potrebbe, nonostante la palese sovrabbon- danza di stamuizioni di dettaglio © in linea di massima, rispondere a simile esigenza. Ma quello della “esaustivita di contenuti” non & argomento di per sé solo probante. Fra Paltro, in senso con- trario, la pratica insegna che esistono scelte fon- anti esteinsecantisi in atti formali estremamente stringati c poveri di contenuti del cui fondameato costituzionale non é possibile dubitarc. Anche i “profili formali” non sono determi- nanti. TI fatto che Pordinamento di base europeo sia incluso in teattati, protocolli, testi normativi di diversa natura, sentenze della Corte ¢, in prospet- tiva, nello stesso Trattato costituzionale non ap- pare risolutivo. Queste singolarita formali di per sé sole non potrehbero condurre ad affermare 0 negate la presenza di una costituzione. Sappiamo che esistono costituzioni non scritte, articolate su pit testi normativi, completate e articchite dalla siurisprudenza Dungue, @ alla “lepittimazione” della supposta costituzione che occorre ritormare. E, nel caso dell’ordinamento europea, non essendovi un po- tere costituente originario delle Comunita ma es- sendo storicamente fa volontii degli Stati, espressa tramite i trattati, la fonte originaria della sua for- malizzazione, perché ci fosse legittimazione occor- rerebbe riscontrare Vaccettazione degli stessi ¢ delle altre fonti normative come costituzione da parte dei soggetti del nuovo ordine. In altze pa- role, solo ove Stati, imprese e cittadini, oltre agli organi comunitari, accettussero i trattati quale co- stituzione, questa potrcbbe essere tale in senso proprio. Ma nel nostro caso cos non @ stato ¢ non & Infatti, con riferimento allordine giuridico eu. ropeo, la decisione costitutiva © quelle modifiea- tive della prima sono state originate dalla volonca di soggetti (gli Stati) che sono situati all’esterno dell’ente tramite le modalita assicurate dal diitto Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007 williamantonio.faeti@unibo.it Riproduzione riservata Riproduzione riservata Internazionale ¢ sottoposte alle procedure di ati fica volute dai, rispertivi ordinamenti costituzio- ‘ali. Una serie di scelte eteronome é alla base delle decisioni fondanti Pattuale Unione, Pertanto, ut lizzando il bagaglio delle categorie proprie del diritto pubblico internazionale ed interno, i trat tati non sono costituzione in quanto non seguiti da tuna loro generalizzata © concorde accettazione ‘quale costituzione. 11, L’'Uniane europea non ba costitecione ma pone un problema di adeguamento costtuctonale ‘agli Stati parteeipanti. — Lo sviluppo istituzionale delle Comunita e, quindi, dell'Unione ha progres sivamente condotto ad una steuttura organizzativa complessa che travalica gli esempi disponibili of- ferti dall'esperienza delle organizzazioni interna. zionali ¢ sotto diversi profili evoca quella di uno ‘Stato federale. I trattati si basano su prineipi-valori coincident 6 prossimi a quelli dellesperienza co: stituzionale degli Stati membri, hanno previsto uus‘organizzazione di vertice che ricorda il princi- pio di separazione dei poteri, hanno introdetto infine una disciplina organica dei diritti. Tpit recente Trattato ha inteso dare una veste organica ai precedenti tratati ¢ all'scquis communautaire, rivestendo il tutto con la qualificazione formale di «

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