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(20). Un anno dopo, abbandonato ogni
riferimento al ditto internazionale, la Corte af-
ferma che «Il trattato Cee ha istituito un ordina
mento giuridico a se stante, integrato nell'ordina-
mento giutidico degli stati membri ¢ che i giudici
sazionali sono tenuti ad osservare > (21). In una
sentenza del 1986, aveva affermato che la Cr « 2
tuna comuniti di diritto nel senso che né gli stati
che ne fanno parte, né le sue istituzioni sono
sotteatti al controllo della conformita dei loro atti
alla carta costituzionale di base costituita dal trat-
tato » (22), cost affermand il valore giuridico su
periore del trattaro rispetto agli atti normativi
adottati dagli organi cormunitari in modo simme-
trico a quanto previsto in un ordinamento statale
nel rapporto fra legge e costituzione. In un parere
del 1991 relative alla creazione di uno. spazio
(19) Sulla costivusionaizzadione dei trutati ad opera
della giuisprudensa della Corte dk giustza, ct, Max,
The Mating of a Conseiution for Exrope, in Democrazia ¢
amstitaconalisma nel? Unione Europea, cit. 48%. (itn
Common Market Lato Review, 1989, 999 38) © Dirz-PIw70,
Reflesiones sobre la tdea de comutncion europea, in Revista
de instituciones exropeas, 1993, 93) 5.
(0) C. piust, Cr 5 febbraiol963, cause 26/62, Van
Gend en Loos, in Rave pur C. gist, 1963, 338.
QI) Cogilst. Cr 15 luglio 1964, causa 6/64, Costa Enel,
in Race. gir C. gins, 1964, 1177
(22) C, giust. CH 23 aprile 1986, causa 294/83, Les
Vers, in Race gia © gst, 1986, 1539 88.
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economice europeo affermava poi che «il Trattato
Cee, benché sia stato concluso in forma di accordo
intcmazionale, costituisce la carta costituzionale di
tuna comunita di ditto ». Si era, quindi, formato
un ordinamento « di nuovo genere, a favore del
quale gli Stati hanno rinunciato, in seitori sempre
piit ampi, ai loro poteri sovrani » (23).
La Corte, partendo da quella normativa dei
trattati che riconosce efficacia diretta c immediata
applicabilita al dicitto comunitario allinterno de-
eli ordinamenti statali ¢ che prevede un contrallo
di legittimita degli atti posti in essere dalle istitu-
zioni comunitarie attraverso un ricorso diretto
alla stessa Corte da parte di cittadini, imprese €
istituzioni, ovvero attraverso la proposizione di
una domanda pregiudiziale al giudice navionale
quando ne ricorrano le condizioni, ha affermato
con chiarezza il principio del primato (premauté)
del diritto comunitario e ha ad un tempo operato
per rompere il cordone ombelicale fra trattati &
ordinamenti statali tendendo a rendere Vordina-
mento comunitario del tutto autosufficiente. Ha,
inoltre, definito i trattati come integrati da una
carta dei dicitti idealmente costituita dai « diritti
fondamentali quali risultano dalle tradizioni costi-
tuzionali comuni degli Stati membri» (24), ¢ cid
hen prima del formale riavio alle tcadizioni costi-
tuzionali da parte del Trattato di Maastricht, che
faceva anche riferimento alla Convenzione curo-
pea dei diritti dell'uomo del 1950 (Cenu). Ha,
quindi, ritenuto che fosse interveauta una rinuncia
di sovranita, anche se in scttori limitati; che tale
rinuncia avesse natura definitiva (25) in quanto
Fordinamento comunitario sarebbe stato irreversi-
bile; che solo la stessa Corte sarebbe stata arbitro
in ogni possibile giudizio in tema di delimitazione
di sfere di competenza fra Comunita ¢ Stati (26);
che fosse possibile estendere le competenze comu-
nitarie in base al principio dei potesi implicit; che
& recessiva una norma puntuale della costituzione
statale che si riveli incompatibile con una direttiva
comunitatia (recessivita dell'art. 12 del Grundge
setz che limita Paccesso delle donne a impieghi
militari comportanti uso delle armi) (27),
(23) C, giust. Cr, parere 14 dicembre 1991, 9. 1/91, in
Race gir Caius, 1991, F607.
(38) C. gist. Cr 12 novembre 1969, cause 29/69, Sta
dee, ia Race: rar. C past, 1968, 419
(25) C.giust. Ci 19 luglio 1964, causa 6/64, Costa-Enel,
(26) C. giust. Ce 22 ottobre 1987, causa 14/85, Foto
frost Haupwollamt Lucbeck- Ost, in Race. gi. C gust,
1987, 4199
(27) C. giust. Ck 11 peansio 2000, causa 289/98,
Keil, in Race gtr. C. gins, 2000, 1-69 ss.
Enciclopedia del Diritto - Annali I - 2007
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Tl pensiero della Corte si &, quindi, nel tempo
corientato in modo netto a favore dellindividuabi-
lira del teattato come costituzione in senso sostan.
Ziale, il che apparirebbe giustiticabile sotto il pro
filo della reperibilita nei tratati di un complesso di
regole fondamentali sullindividuazione, distribu:
zione, escrcizio ¢ limiti della autorita, sui fini, sui
valori sulle furzioni (28). In pratica la Corte ha
finito per riconoscere « nelforiginario atto di vo
lonti degli Stati membi solo un fondamenco
storico della validita dell'ordinamento comunita-
rio, che teaderebbe piuttosto ad autogiustificar-
si» (29). Inutile sottolincare come tale epinione
prcsentasse earatere di original, Infat, tat
Zionalmente, si € sempre insistto sulla differenza
tra il teattaro basato sull'intesa fra Stati, regolaca
dal diritto internazionale, ¢ la costituzione espres-
sione del potere autoreferenziale di una specifica
comunita statale retta dal proprio diritto. Diitto
intemazionale e diritto interno allo Stato sono
guindi concettualmente ben distinti.
Resta, comungue, il dato per cui la Corte di
ssiustizia a per prima affermato con autorevolezza
a presenza in seno all ordinamento comunitario di
principi qualificati come costituzionali, Partendo
dai trattati ha ricosteuito il sistema giuridico co-
‘munitario come un ordine giuridico compiuto,
dandogli organcit ¢sistematicta e delincandone
alcuni *principi” caratterizzanti quali quelli di le
galita, di democrazia, di eguaglianza, di rispetto
dei diriti fondamentali. In particalare, ha affor-
mato ¢ consolidato progressivamente a livello cu-
opco il principio della supremazia del disitto
comunitario su quelli statali oltre che quello del
Vefficacia dieetta del dirito comunitario. Inoltee, a
corollario del principio del primata, la Carte ha
affermato quello della pre-emprion, in quanto la
sua giurisprudenza ritiene precluso lintervento
degli Stati quando su un’area di competenza sia
staio effeitivamente © potenziahmente manifestato
guello delle Comunita (30). Infine, attraverso il
meccanismo del sinvio pregiudiziale la Corte si &
dimostrata in grado di verificare la compatibilita
col trattato © con le fonti subordinate del diritto
statale, ottenendo quindi il risultato di controllare
la legittimita di tale dititto arsogandosi un ruolo
13) Nel so rat ain Uo tiring
er TEarpa: ms ce toma? (Appar defiant © de
cdo), Dis pub omparat ed expe, 2002, 387
(29) Ck. Caxzano, Exon di compere oe.
it nlf esperienon grad deloncrsone exes in Re
‘ala di drt coco 1986, 5.
(30) C. phe, C9 ampgio’ 1981, usa 804779,
Commissin/Regno Unio, in Race gar C gr, 181,
10
Costituzione europea
che ricorda quello di un giudice costituziona-
le G1). x
Tn conclusione, Ia Corte ha considerate for
mato, a partire dai trattati, “un ordinamento gi
‘idico originario, autonome da quello internazio-
nae ¢ da quello degli Stati”. Cid si ripercuote sul
modo di interprctare i teattati ¢ di colmarne le
lacune. Quanto al primo profilo, la Corte ha co-
stantemente utilizaato criteri obiettivi di interpre
tazione, escludendo di dare determinante rile
vvanza alla volonti degli Stati, come sarebbe do-
vvuto avvenire ove nella lettura delle clausole dei
trattati si fosse fatto ricorso alle tecaiche interpre-
tative propric delle giurisdizioni internazional.
Quamio al secondo, la Corte, al fine di consentire
Fobiertivo della completezza dell’ordinamenta co-
munitario, ha fatto ricorso in via estensiva a prin-
cipi tratti dallesperienza giuridica degli Stati
membri ¢ da quella del diritto internazionale, pur
se rimodellati come principi autonomi delPespe
rienza comunitaria
In view della giusispeudenza comunitaria al-
cuni principi consideratiindefettibili hanno finito
per essere valutati come “nucleo essenziale” del
ordine giuridico comunitario e, quindi, non sog
setti a revisione (32). Si tratta sia di prineipi esp
citati nei teattati, sia di principi implicti, desumi.
bili dall’inteeprctazione sistematica ed estensiva
del dirito scritto, Fra questi assume una rilevanza
pparticolare quello dello Stato di diritto/rae of lo,
claborara dalla giurisprudenza e poi codificato nei
trattati (33).
La Corte ha quindi considerato Vordinamento
comunitario come arbitro della propria compe
tenga (in quanto titolare della Kespetenz Kompe-
ton2), distaccato dal callegamento, ormai soltanto
storico, con la volonta formatrice degli Stati tca-
mite i trattati. La Corte @ stata agevolata acl
sostenere la sua impostazione radicale dall'aver
sposato la tesi dellavvenuta *rinuncia” deh Stati
ai loro poteri sovrani (34). L’azione svolta dalla
ginrisprudenza comunitaria ha contribuito a raf-
forzare Vopinione dell'indebolimento o addirittusa
della delegittimazione delle costituzioni statali ¢
dell‘affermazione progressiva di condizionamenti
sempre pill forti operati dai principi “costiruzio-
G1) Che Manin, The Making of Comstotion for
Exrope, cit, 48 5
(62) Cosi Puzmtuso, If parrimonia eostincsonale euro.
peo, Bologna, 2002; Cartan e Weaumn, L lala Europa,
Bologna, 2000, 91.
G3) Cir. Pauiavo, Le forma di stazo dell Unione euro:
ee, Pads, 2005, 84s.
(G4) Clr C. gus Ci, parere 14 dicombee 1991, n. 1/91
citato supe, ot 3,
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ali” comunitari sulle stesse. Si @ quindi giunti a
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