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1848 viene considerata un’età spartiacque dell’età moderna perché

- per la prima volta c’è più protagonismo da parte dei ceti popolari ed operai (4 stato) = connotazione
socialista (soprattuto in Francia) accanto alla borghesia studentesca.
La classe operaia si era già affermata con la rivoluzione francese ma il suo posto era stato eclissato dalla
borghesia.
- si palesa il conflitto aperto tra borghesia e 4 stato (che hanno obiettivi completamente diverse) = era
impossibile per il 4 stato affermare le proprie richieste in ambito sociale-politico all’interno di una società
borghese

Il ‘48 fu tuttavia dibattuto su più fronti che ne hanno dato una diversa interpretazione:
- degenerazione del processo di liberalizzazione della società europea che sfociò in autoritarismi
- crescita politica da parte dei ceti borghesi verso il socialismo
- manifestazione degli ideali del 4 stato che assumeva una posizione più centrale (nuovo protagonismo)
proprio a seguito della rivoluzione industriale e dell’introduzione degli ideali socialisti.
- Riformulazione del concetto di nazione

Dove: in tutta Europa tranne che in Russia (per il forte controllo poliziesco e il mancato sviluppo di una
classe borghese capace di ribellarsi) e in Gran Bretagna (per l’esistenza di un sistema politico parlamentare
e costituzionale)

Obiettivo: abbattere i governi della Restaurazione per sostituirli con governi liberali.

Fattori comuni:
- crisi economica nel bienni 1846-47
- epidemia di peronospora
- caduta della domanda dei beni di consumo (stretti legami commerciali finirono per prorogare il contagio
della crisi)
- disoccupazione
Protagonisti:
- operai e lavoratori più poveri
- borghesi
- intellettuali
- studenti
Fattori ideologici:
Comuni a tutti gli stati fu l’obiettivo finale da raggiungere: le aspirazioni nazionali si intrecciarono alle
richieste di libertà civili e politiche e di ordinamenti costituzionali.
- libertà civili e politiche
- nuovi ordinamenti costituzionali
- indipendenza nazionale
- nuova idea di nazione come identità storica di un popolo accumunata da valori spirituali, linguistici,
culturali... (ispirata del sentimento patriottico romantico)

Andamento dei moti:


La spaccatura tra radicali e moderati fece perdere vigore al movimento rivoluzionario portando al suo
esaurimento.
Infatti solo nella prima fase l’unione tra ceti borghesi e popolari portò allo scoppio della “primavera dei
popoli”. Ma nel momento della radicalizzazione delle tendenze politiche e sociali si crearono fratture interne
al movimento rivoluzionario.

Eredità del 1848:


L’assetto geopolitico europeo non ne uscì sostanzialmente trasformato ma l’orizzonte della Restaurazione
scomparve del tutto.
Il moto insurrezionale resistette più a lungo nei paesi dove rimasero unite le forze democratiche e liberali
moderate (=Italia e Ungheria)

LA FRANCIA DELLA “MONARCHIA DI LUGLIO”


(1830-48) e LA SECONDA REPUBBLICA
Al potere: Luigi Filippo d’Orleans (1789)

La monarchia di luglio (=monarchia borghese = liberal-moderata) deluse tutte le aspettative perché il nuovo
sovrano si mostrò poco propenso alle riforme e per questo si schierò verso posizioni più conservatrici.
Era infatti minacciato su più fronti:
- a destra da: legittimisti borbonici, bonapartisti, cattolici reazionari
- a sinistra da: democratici, repubblicani e giacobini (=nascente socialismo)
Tuttavia i violenti moti popolari contro la monarchia (1831-1839) scoppiati principalmente in Francia furono
soffocati dall’esercito

Filippo decise quindi di orientarsi su posizioni più conservatrici.


Nel 1840 Francois Guizot assunse la guida del governo fino al 1848.
- respinse organi richieste di allargamento del suffragio
- era un teorico del “giusto mezzo” tra assolutismo e democrazia
- dovette fronteggiare sia opposizione moderata (richiedeva l’ampliamento del corpo elettorale) che
l’opposizione radicale (voleva suffragio universale maschile e maggiori diritti civili e sociali)
- politica estera = riavvicinamento all’Austria + concorrenza con Inghilterra nella politica coloniale in
Africa

Rivoluzione di febbraio:
La questione del suffragio innescò la scintilla della rivoluzione che si avviò nell’estate 1847 con una serie di
“banchetti” che si trattavano di riunioni conviviali in cui si discuteva di questioni pubbliche.
Tra il 22 e il 23 febbraio 1848 i manifestanti assunsero il controllo della città mettendo in crisi il regime
orleanista e portando alla fuga del re.
I rivoltosi diedero quindi vita ad un governo provvisorio con esponenti dello schieramento:
- moderato
- radicale
- sociale (Blanc)
- operaio (Albert l’Ouvrier)
Si trattò del primo esperimento di collaborazione politica tra borghesia e classi popolari.
Questo governo provvisorio aveva una forte carica radicale socialista e perciò diete vita alla cosiddetta
“Paura del pericolo rosso” => avvicinamento di due forze sociali (liberali e democratici) => fusione di
liberalismo e democratismo è una costante storica per fronteggiare il radicalismo del socialismo
Conseguenza di tutto questo radicalismo è anche il cambiamento del ruolo della borghesia: la sua funzione
progressista viene sostituita da un tentativo sempre più forte di frenare il radicalismo del 4 stato

25 febbraio 1848 = SECONDA REPUBBLICA (seconda dopo quella del 1792)


- istituzione di ateliers nationaux = stabilimenti nazionali per l’assorbimento della disoccupazione e
ispirati dai principi di carità e paternalismi
- istituzione del tricolore come bandiera di stato
- piano di imposte dirette (colpi anche i più poveri)
- abolizione pena di morte per reati politici
- abolizione schiavitù nelle colonie
- istituzione della libertà di stampa e associazione
- introduzione del suffragio universale maschile

23 aprile 1848 = ELEZIONI PER ASSEMBLEA COSTITUENTE (avrebbe stabilito


l’assetto istituzionale della Francia repubblicana)
Si registrò una netta maggioranza dell’orientamento monarchico (convergenza conservatrice) e ciò portò
alla divisione tra repubblicani moderati e radicali che indebolì la portata rivoluzionaria mostrando una svolta
conservatrice. Questo “spostamento” a destra si registra ogni qualvolta si affermi una tendenza verso il
radicalismo sociale.
A questo proposito nel giugno 1848 scoppiarono proteste popolari che però vennero represse brutalmente.

21 novembre 1848 = COSTITUZIONE REPUBBLICANA elaborata dall’Assemblea


- potere legislativo = Assemblea legislativa (Parlamento monocamerale)
- potere esecutivo = presidente della repubblica (eletto a suffragio universale) = Luigi Napoleone
Bonaparte, nipote di Napoleone
Nasce una repubblica presidenziale

Egli fu a capo di una politica reazionaria:


- 1850 = Leggi Falloux = corpo di leggi che accresceva l’influenza del clero nel sistema di istruzione (1870
= Napoleone III vien sconfitto dalla Prussia e lascio libera Roma permettendo l’annessione di Roma
all’Italia unita)
- maggio = nuova legge elettorale = escludeva le fasce più povere
- limitazione della libertà di stampa
Poco dopo avrebbe attuato un colpo di stato autoritario che avrebbe portato alla fondazione del secondo
impero (1852) dopo essersi nominato imperatore con il nome di LUIGI NAPOLEONE III. Fonda una falsa
democrazia

MONARCHIE AUTORITARIE
Russia: zar Nicola I

- Aveva proseguito la politica reazionaria e frenato ogni tipo di modernizzazione dello Stato
- predominio economico dell’aristocrazia fondiaria
- spenge focolai di rivolte contadine che minacciavano equilibri sociali interni
Austria: Ferdinando I (dopo Francesco I) + consiglio di reggenza guidato da Metternich
- contegno delle richieste di autonomia
- conservazione dell’equilibrio europeo contro i movimenti indipendentisti
Germania e Prussia
Nonostante la frammentazione politica, l’area tedesca appariva culturalmente omogenea. Infatti anche dopo
il congresso di Vienna, la confederazione germanica era ancora divisa e i due Stati sovrani erano Prussia e
Austria.
Gli obiettivi erano due:

- liberalizzazione delle istituzioni


- unificazione
La Prussia stava diventando sempre di più una potenza egemone e per questo decise per un’unione
doganale con i paesi della Confederazione => ZOLLVEREIN (senza Austria) che portò alla formazione
di un mercato più ampio tra Stati germanici con l’obiettivo di favorire il flusso commerciale e ridurre la
competizione interna. (Processo di unificazione economica mentre l’unificazione politica sarà più difficile)
Il sovrano della Prussia Federico Guglielmo IV tentò di fare della Prussia un punto di riferimento per il
nazionalismo liberale con un progetto costituzionale ma fallì

I movimenti parigini avevano agitato anche il territorio tedesco che aspirava alla creazione di uno STATO
UNITARIO TEDESCO.
Federico Guglielmo IV fu costretto ad accettare la formazione di un governo liberale e concedere
un’Assemblea costituente prussiana eletta con suffragio universale.
Nel progetto di unificazione si crearono due parlamenti:
- assemblea costituente prussiana (Berlino)= rappresentati borghesi
- assemblea nazionale tedesca (Francoforte) = rappresentati medio-alti
Entrambe avevano un orientamento liberale
Si creò anche una spaccatura tra due diverse visioni della futura nazione tedesca:
- Grande Germania = comprendeva anche l’austria in uno stato federale
- Piccola Germania =escludeva l’Austria e metteva al centro la Prussia

Il ‘48 nell’impero asburgico:


Tra febbraio e marzo scoppiarono manifestazioni popolari studentesche e operaie che portarono alle
dimissioni di Metternich (fuggi in Inghilterra)
25 aprile = Ferdinando I promise
- Costituzione
- libertà di stampa
- assemblea costituente eletta su suffragio ristretto (poi fu costretto a concedere il suffragio universale) 60%
borghesi+ 25% contadini+ ecclesiastici e nobili
- abolizione servitù della gleba
Vienna si ritrovò a Dover fronteggiare aspirazioni di democrazia e autonomia provenienti dai vari gruppi
nazionali
- A Praga => si era formato un governo provvisorio che mirava a una federazione di stati nazionali.
Tuttavia il congresso degli popoli slavi fu sciolto e fu proclamato lo stato di assedio.
- A Budapest (Ungheria) => esplosione rivoluzione che proponeva l’indipendenza dagli asburgo e la
costruzione di un governo nazionale. Tuttavia anche in questo caso il re austriaco inviò l’esercito per
sedare gli insorti dopo aver ottenuto l’appoggio dallo zar a Nicola I. La vittoria austro-russa a Világos, il
13 settembre 1849, spense definitivamente ogni rivendicazione indipendentista ungherese e diede inizio a
un prolungato stato di assedio che durò fino al 1854.
- Movimenti indipendentistici croati, romeni, slovacchi, serbi, ucraini
La reazione delle autorità asburgiche:
Approfittando dei conflitti interni tra i gruppi insorti, il governo centrale riprese il controllo e Ferdinando I
fece ritorno a Vienna.
Nel frattempo Ferdinando I abdicò a favore del nipote Francesco Giuseppe

- sciolse il parlamento di Vienna


- Promulgò costituzione molto moderata
- chiese aiuto allo zar Nicola I per domare gli ungheresi
- repressione militare e “snazionalizzazione”

Insurrezione nella Posnania (regione della Polonia)


Moto indipendentista che chiedeva ampie autonomie fino al riconoscimento dello stato polacco

Ducati danesi (Schleswig e Holstein)


Contro la monarchia e per l’indipendenza della Danimarca

La fine dell’esperimento liberale


Un irrigidimento da parte della corte prussiana fece sfumare il progetto di unificazione nazionale

5 dicembre 1848 = Assemblea costituente di Berlino fu sciolta => segui una costituzione autoritaria e
censitaria
I liberali a questo punto optarono per la soluzione “piccolo tedesca” che escludeva l’austria e offrirono a
Federico Guglielmo IV il titolo di imperatore. Egli però lo rifiutò poiché la proposta proveniva dal basso e
perché era contrario al principio di sovranità popolare, facendo in questo modo fallire ogni tentativo di
unificazione tedesca.
Il rifiuto di Federico Guglielmo IV portò i liberali e democratici tedeschi ad abbandonare la battaglia per
creare una Germania unita su base costituzionale.
L’assemblea nazionale e costituente si sciolsero e i liberal-democratici si dovettero accontentare dell’Unione
doganale = Zollverein => vittoria dell’unificazione sulla libertà
La supremazia della Prussia sul territorio tedesco infatti portò al permanere in territorio germanico di una
classe feudale, aristocratica e dei particolarismi impedendo lo sviluppo della Germania sul piano politico e in
termini di libertà.

18 giugno 1849 = Assemblea nazionale fu sciolta

Nei mesi successivi Federico Guglielmo IV tento di limitare lo stato tedesco alla sola Germania
settentrionale che sarebbe stata controllata sotto l’egida prussiana=> UNIONE GERMANICA DEL
NORD.
Il progetto però trovo l’opposizione dell’austria (esclusa)

29 novembre 1850 = TRATTATO DI OLMÜTZ tra Guglielmo IV(Prussia) e Francesco


Giuseppe(Austria)= veniva sciolta l’Unione e ripristinato il vecchio ordinamento confederale

La rivoluzione di Berlino portò inizialmente ad alcune concessioni da parte del re Federico Guglielmo IV; il
movimento liberaldemocratico conobbe però un rapido declino. In maggio, sulla spinta delle agitazioni e
sommosse scoppiate nei vari Stati tedeschi, si era riunita a Francoforte un’Assemblea costituente con
l’obiettivo di avviare un processo di unificazione nazionale tedesca. Il rifiuto da parte di Federico Guglielmo
IV della corona imperiale offertagli dall’Assemblea di Francoforte nell’aprile ‘49 segnò in pratica la fine di
quest’ultima.

Nel 48 si afferma un cambiamento del concetto di “nazione”


- Prima = concetto di nazione per scelta (Mazzini e Rousseau) = inclusivo e progressista = combattere nel
nome del popolo contro l’assolutismo = viene posta al centro la volontà degli individui che vi fanno parte
piuttosto che la natura o la storia
- Dopo = concetto di nazione per nascita (Fichte) = esclusivo = partendo dal sentimento collettivo di
nazione si giunge a quello di nazionalismo cioè a quell’idea di superiorità della propria nazione sulle altre.
In questo caso vengono posti in primo piano degli elementi involontari come la lingua, i costumi, le
tradizioni.

1871 = nascita del Reich tedesco ad opera di una guerra con Bismarck (dall’alto e con le armi; senza
componente liberal democratica)
Il processo di unificazione tedesca si dissocia dall’ideale di libertà (concetto di nazione dissociato dalla
libertà) => questa frattura porterà alla I guerra mondiale tra i nazionalismi che condurrà le nazioni ad essere
in conflitto fra loro

Mentre in Italia l’unificazione si afferma sia dall’alto (Savoia) che dal basso (liberal-democratici) portando
subito all’introduzione dello statuto Albertino (liberale) nel regno di Sicilia da Carlo Alberto di Savoia

Peculiarità della Germania:


- Tendenza al compromesso e ai cambiamenti di posizione politica => caratteristica fondamentale per far
attecchire nazismo e fascismo in Italia e Germania

- Borghesia tedesca non svolge un ruolo progressivo ma è vicina agli aristocratici e alle classi più elevate
(=Italia e Russia)

- Mantenimento dei residui feudali (riadattandoli e mantenendoli interamente)

- permanenza del “bonapartismo” (cesarismo progressivo e apparente democrazia basata su innovazioni in


campo burocratico con plebisciti ma accentramento del potere nelle mani di una sola figura autoritaria)
che invece era scomparso in Francia dopo la cacciata di Napoleone

- democrazia formale e apparente (corte costituzionale e l’uguaglianza sostanziale furono una risposta ai
totalitarismi e furono adottati come tutela della democrazia nella realtà e non solo sulla carta)

- spinta verso emancipazione nazionale (Italia e Impero asburgico)


- Ritardo nello sviluppo dell’unificazione sul piano politico (mentre avviene prima sul piano economico)

Il fallimento dei moti del 48 fu globale:


- Austria
- Ungheria (moti indipendentistici sedati dall’austria)
- Francia
- Germania
- Italia

Impostazione LIBERALE Impostazione SOCIALISTA

Con i moti del 48 per la prima volta la borghesia vacilla e Tutte le conquiste sociali ottenute durante i moti non er-
sembra venire meno ano altro che delle illusioni e concessioni temporanee del
governo parigino
Ciò che colpi e allo stesso stampo terrorizzo la classe lib- Critica alla strumentalizzazione della classe operaia (l’as-
eral-democratica e anche di tutte le altre fu il carattere semblea nazionale vanifico uno dopo l’altra le conquiste
unicamente “popolare” della rivoluzione. Il popolo sem- del proletariato)
brava agire contro la borghesia piuttosto che a fianco di
questa. Le classi operaie non erano mai state le uniche
conduttrici dello stato.

L’obiettivo del 4 stato veniva visto come un cambiamento La repubblica proclamata dall’assemblea a nazionale (25
non della forma di governo ma dell’ordine della società febbraio) era una repubblica borghese
(spostamento sul piano sociale)

Fu la portata radicale della rivoluzione a salvare la classe Critica verso l’impossibilità per il proletariato di affer-
borghese e in generale l’apparato sociale della Francia marsi all’interno di una società borghese
poiché se la rivolta fosse stata più contenuta, la maggior
parte della classe borghese non si sarebbe opposta in
modo così autoritario.
Impostazione LIBERALE Impostazione SOCIALISTA
Paura della classe borghese = dopo una tale spinta
rivoluzionaria in campo sociale, era inevitabile il ritorno
verso un sentimento di paura nei confronti della libertà.

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